G.R. 19.30

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ITALIA

LAVORATORI DI FINCANTIERI IN PIAZZA A GENOVA E PALERMO

GENOVA Dopo sei ore di occupazione dell'aeroporto, arriva la convocazione: il governo interloquirà con le organizzazioni sindacali circa la crisi della Fincantieri. Il ministro dello Sviluppo economico Passera parlerà con i sindacalisti tra una settimana, martedì 10.

I lavoratori e le lavoratrici avevano iniziato l'occupazione dell'aeroporto alle dieci del mattino come forma di protesta contro il piano di riorganizzazione del Gruppo.

La Commissione di garanzia sugli scioperi ha chiesto informazioni sull'agitazione sindacale che "rischia di ledere i diritti costituzionali dei cittadini-utenti".

Ieri i lavoratori e le lavoratrici, che da due settimane presidiano i cancelli della Fincantieri, si erano limitati a bloccare il traffico in via Soliman per il secondo giorno consecutivo. Non manca la solidarietà dei genovesi, soprattutto degli abitanti di Sestri, che anche ieri hanno fatto arrivare viveri a quest'ultimi.. Inoltre, i tifosi del Genoa hanno esposto un lungo striscione al "Signorini" di Pegli: chiedendo "certezze per i lavoratori del cantiere navale".

Insieme al presidio ai cancelli i circa 800 dipendenti Fincantieri ed altri 1500 delle ditte esterne bloccano la produzione della nave Oceania, in costruzione.

PALERMO.

Giunge al terzo giorno consecutivo la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici dei cantieri navali di Palermo. Già nei giorni scorsi avevano paralizzato il traffico nelle arterie della città, occupando ieri viale Regione e lunedì il centro di Palermo e i binari della stazione centrale. Il blocco della circonvallazione è stato tolto intorno alle 13,30, dopo aver congestionato il traffico per tutta la mattinata.

“Il gesto di oggi nasce dall'ennesima provocazione di Fincantieri, che ieri ha inviato a 130 diepndenti le prime lettere che comunicano l'avvio della cassa integrazione straordinaria, così come previsto dall'accordo nazionale firmato a dicembre, spiega Francesco Piastra della Fiom.

Il piano industriale di Fincantieri prevede per Palermo 140 esuberi e la cassa integrazione straordinaria da quest'anno per 24 mesi per un massimo di 470 dipendenti, sui 505 totali. L'accordo è stato firmato prima di natale a Roma dai rappresentanti nazionali di Fim Cisl, Uilm, Ugl e Failms, ma respinto da Fiom e organizzazioni sindacali locali, che ora chiedono ai vertici nazionali il ritiro della firma.

GOVERNO PENSA ALLA RIDUZIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO

Dopo le proteste e le prese di posizione di associazioni e politici, nonché la mobilitazione peraltro inascoltata dei migranti, i ministri dell’Interno, Cancellieri e della Cooperazione e Integrazione, Riccardi hanno annunciato oggi l’intenzione di rivedere in base al reddito e al nucleo familiare l’aumento della tassa per il permesso di soggiorno, norma varata dal precedente governo e che dovrebbe andare in vigore dal 31 gennaio.

Il balzello prevede il versamento di un contributo tra gli 80 e i 200 euro che va ad aggiungersi alle spese amministrative della pratica:in particolare, 80 euro per i permessi da 3 mesi ad un anno,100 euro da uno a due anni e duecento euro per i soggiornanti di lungo periodo. I soldi raccolti dovranno andare al fondo per il rimpatrio dei cosiddetti "irregolari". I ministri hanno deciso “ di avviare un’approfondita riflessione e attenta valutazione ( e supponiamo anche molto sobria) sul contributo per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia, previsto da un decreto del 6 ottobre 2011 che entrerà in vigore a fine gennaio”. E’ evidente che l’intenzione del governo era di mantenere questa tassa odiosa, della quale fin qui sembrava non essersi accorto, mentre ha spulciato con maniacale precisione i presunti privilegi di chi vive di stipendio. Il PD si dice molto contento, e si adopererà per la gratuità della procedura, mentre la Lega Nord, non sappiamo se in veste di lotta o di governo, tuona contro la possibile revisione: “"Vigileremo affinchè il governo Monti non elimini il contributo richiesto ai richiedenti il permesso di soggiorno, un contributo dovuto vista la mole di lavoro amministrativo che la pubblica amministrazione deve fare per rilasciare il titolo di soggiorno o per rinnovarlo". Strana dichiarazione, o forse soltanto forcaiola e razzista, se si pensa che è la prima volta che la Lega spende una parola a favore dei lavoratori pubblici e soprattutto considerando che, al di là di considerazioni di uguaglianza, democrazia e diritti umani, i lavoratori migranti nel nostro Paese sono sottoposti per l’acquisizione o il rinnovo dei permessi di soggiorno a maratone umilianti e faticosissime, se non a furti, ladrocinii e veri e propri ricatti.

DATI CIRCA SUICIDI DISOCCUPATI

Nel 2009 in Italia si sono tolte la vita 2986 persone, il 5,6% in più dell’anno precedente. Questo dato, e la sua crescita, già di per sé inquietante, lo è ancora di più se, secondo l’Eures, European Employment Services - Servizi europei per l'impiego, che ha curato l’indagine, 337 del totale sono le persone disoccupate, con netta prevalenza degli uomini e con un incremento del 37,3%. Un disoccupato/a al giorno quindi, in un anno in cui ancora la crisi economica non aveva manifestato tutta la sua durezza, dato che lascia immaginare un ulteriore incremento anche nei due anni successivi. Un ulteriore indicatore del rapporto diretto tra il fenomeno e la crisi è rappresentato dal numero dei suicidi per ragioni economiche, che raggiungono proprio nel 2009 il valore più alto degli ultimi decenni (198 casi, con una crescita del 32% rispetto al 2008 e del 67,8% rispetto al 2007).

ESTERI

ATENE: RASTRELLAMENTO POLIZIESCO NEL QUARTIERE DI EXARCHIA.

Violenta incursione poliziesca il 2 gennaio scorso a Atene, nel quartiere di Exarchia, luogo di occupazioni e di iniziative antagoniste, e dove il 6 dicembre del 2008 venne assassinato da agenti il quindicenne Alexis Grigoropulos. L’azione, seguita probabilmente ad un attacco rivendicato dalla cellula “In Carcere et vinculis” contro un ristorante e la sede dell’IEK- Domi, un istituto di formazione professionale, si è sviluppata in un vero e proprio reastellamento che ha terrorizzato gli abitanti mentre la polizia si dabbandonava ad atti gratuiti di vandalismo, distruggendo le vetrine di due mense di quartiere. Cinque persone tra i 17 e i 32 anni sono state arrestate, tre di esse dovranno comparire davanti al giudice anche se tuttora non sono note le imputazioni a loro carico. Su Indymedia Atene si riferisce che la furia dei poliziotti potrebbe essere dovuta anche ad un video girato durante lo sciopero del 29 giugno scorso, che riprende appunto le gesta poliziesche, che è stato diffuso proprio il 2 gennaio dal sito Real democracy.Gr. La presenza proterva della polizia si è comunque fatta sentire nel quartiere anche stanotte e l’altro ieri.

CONDANNATA ANCHE IN APPELLO LA CHEVRON TEXACO PER L’INQUINAMENTO DEL RIO DELLE AMAZZONI

La Chevron Texaco, colosso del petrolio, è stata condannata oggi in appello dalla Corte Provinciale di Giustizia di Suambios, in Ecuador, dopo il suo ricorso contro la sentenza che nel febbraio 2011 l’aveva ritenuta responsabile dello sversaamento di sostanze chimiche nel bacino del Rio delle Amazzoni tra il 1964 e il 1992.

La Chevron dovrà risarcire gli abitanti indigeni che l'avevano citata per 18 miliardi e 200 milioni di dollari, contro gli 8,8 della sentenza di 1° grado, che aveva condannato la società per aver scaricato più di 18 milioni di galloni di materiali tossici in pozzi e fiumi dell’area ecuadorena del Rio delle Amazzoni.

La Chevron Texaco ha affermato in un comunicato che la sentenza è la prova “lampante della politicizzazione e corruzione della magistratura ecuadorena": posiamo immaginare che ciò significhi solo che i probabili tentativi poco ortodossi di cambiare la sentenza a proprio favore siano risultati inefficaci.

Alla multinazionale statunitense è stato inoltre imposto dalla corte di chiedere scusa alle popolazioni indigene irrimediabilmente danneggiate dal proprio comportamento criminale: se ciò non accadrà la sanzione pecuniaria sarà raddoppiata.