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'''Francia: Human Rights Watch mette sotto accusa la polizia'''
Un rapporto dell’organizzazione peri diritti umani Human Rights Watch mette sotto accusa la polizia francese. L’indagine, intitolata “La base dell’umiliazione”, è stata condotta sulla base di interviste realizzate nell’area di Parigi, Lille e Lione a persone perlopiù di origine africana o antillana e denuncia l’uso sistematico della forza da parte della polizia, spesso dovuto a discriminazione razziale. Il rapporto dipinge un quadro di violenze in cui controlli arbitrari e abusi corporali vengono perpetrati ai danni degli inquisiti e in cui spesso la richiesta dell’accusato sul motivo della perquisizione viene interpretata come “insulto a pubblico ufficiale”. Le testimonianze degli intervistati parlano di controlli “accompagnati spesso da violenza fisica o verbale”, di schiaffi, calci e di ricorso alle armi. Nella relazione si legge che “prove statistiche e racconti indicano che i giovani neri e arabi che vivono in quartieri economicamente svantaggiati sono in particolare e frequentemente il bersaglio di controlli, il che sembra indicare che la polizia si basa su profili etnici”. “È scioccante che ragazzi neri o arabi vengano arbitrariamente spinti contro un muro e malmenati dalla polizia senza aver commesso alcun illecito”, ha dichiarato Judith Sunderland, ricercatrice di Hrw per l’Europa occidentale, “ma ciò è la norma per chi vive in certi sobborghi francesi”, ha aggiunto. Tra le testimonianze raccolte, quella di un ragazzo di Lille, più volte chiamato dagli agenti “sporco arabo”. “Questo linguaggio neanche ci colpisce più.  È la norma”, ha dichiarato il giovane. Un portavoce delle forze dell’ordine, Pascal Garibian, ha liquidato il rapporto dell’organizzazione definendolo una descrizione “caricaturale” del corpo di polizia.

Gr 19:30

Sommario

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto

Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

  • Firmato l’accordo per la costruzione della Linea Alta velocità Torino-Lione Alla faccia delle proteste che da vent’anni agitano la Val di Susa, è stato firmato ieri a Roma l’accordo tra il viceministro delle infrastrutture Mario Ciaccia e il ministro dei trasporti francese, Thierry Mariani. Dopo la ratifica dei rispettivi parlamenti i lavori dovrebbero iniziare nel 2013 e concludersi nel 2023, per una costo totale di 8,2 miliardi di euro, dei quali il 40% massimo finanziati dall’Unione Europea; l’Italia finanzierà l’opera per 2,7 miliardi e la Francia per 2,2. In realtà di nuovo in questo accordo non c’è nulla, si tratta solo di una ratifica di quanto già innumerevoli volte annunciato, firmato e controfirmato, e serve al più a fare bieca propaganda nel momento in cui le porte della patrie galere si spalancano per ricevere gli attivisti del movimento NO TAV. E visto che la protesta non si ferma (è prevista fra l’altro una manifestazione nazionale in Val di Susa per il prossimo 25 febbraio), il sottosegretario Ciaccia non si risparmia, per rassicurare committenti e squali che cercano solo lucrosi profitti dalla devastazione inutile di un’intera valle: “Una minoranza – ha dichiarato infatti – non può sovvertire una decisione condivisa e una programmazione nazionale e comunitaria” e ancora “C’è stata una minoranza contraria a quella considerata dai più un’opera strategica per il paese e sono convinto che l’opposizione che in passato si è espressa con manifestazioni intollerabili, si attenui progressivamente a fronte di una più matura comprensione dei vantaggi che comporterà l’opera” vantaggi, va detto, che per ora attengono solo agli speculatori. Ieri intanto sono stati concessi gli arresti domiciliari anche a Mario Nucera, il barbiere di Bussoleno

Francia: Human Rights Watch mette sotto accusa la polizia Un rapporto dell’organizzazione peri diritti umani Human Rights Watch mette sotto accusa la polizia francese. L’indagine, intitolata “La base dell’umiliazione”, è stata condotta sulla base di interviste realizzate nell’area di Parigi, Lille e Lione a persone perlopiù di origine africana o antillana e denuncia l’uso sistematico della forza da parte della polizia, spesso dovuto a discriminazione razziale. Il rapporto dipinge un quadro di violenze in cui controlli arbitrari e abusi corporali vengono perpetrati ai danni degli inquisiti e in cui spesso la richiesta dell’accusato sul motivo della perquisizione viene interpretata come “insulto a pubblico ufficiale”. Le testimonianze degli intervistati parlano di controlli “accompagnati spesso da violenza fisica o verbale”, di schiaffi, calci e di ricorso alle armi. Nella relazione si legge che “prove statistiche e racconti indicano che i giovani neri e arabi che vivono in quartieri economicamente svantaggiati sono in particolare e frequentemente il bersaglio di controlli, il che sembra indicare che la polizia si basa su profili etnici”. “È scioccante che ragazzi neri o arabi vengano arbitrariamente spinti contro un muro e malmenati dalla polizia senza aver commesso alcun illecito”, ha dichiarato Judith Sunderland, ricercatrice di Hrw per l’Europa occidentale, “ma ciò è la norma per chi vive in certi sobborghi francesi”, ha aggiunto. Tra le testimonianze raccolte, quella di un ragazzo di Lille, più volte chiamato dagli agenti “sporco arabo”. “Questo linguaggio neanche ci colpisce più.  È la norma”, ha dichiarato il giovane. Un portavoce delle forze dell’ordine, Pascal Garibian, ha liquidato il rapporto dell’organizzazione definendolo una descrizione “caricaturale” del corpo di polizia.

MANIFESTAZIONE INDIGENI AREA AMAZZONICA

L’ORPI, Organizzazione regionale dei Popoli Indigeni d’oriente, ha chiamato a un manifestazione unitaria il 1° febbraio nella città peruviana di Iquitos. Da tempo gli abitanti dell’Amazzonia denunciano gli abusi delle compagnie petrolifere e minerarie nella regione; in un loro comunicato si legge fra l’altro: “Dopo 40 anni di attività le compagnie hanno infatti danneggiato i nostri pesci, la nostra terra e l’acqua che ci da la vita… Mettiamo in guardia il popolo di Iquitos sul serio pericolo che corre il bacino del Nanay che fornisce acqua a tutta la città. Noi popoli indigeni saremo uniti contro questo flagello. L’acqua non è una merce, l’acqua è un diritto”. L’organizzazione critica fortemente il governo peruviano che, nonostante le sue promesse “minaccia e reprime – prosegue il comunicato – col pugno di ferro, ci esercita il diritto umano di difendere l’acqua e il proprio territorio” La mobilitazione di domani, che l’ORPI definisce “permanente” è il preludio alle grandi manifestazioni del 9 e 10 febbraio prossimi su cui convergeranno le proteste contro le estrazioni petrolifere e quella contro il cosiddetto progetto Conga, nella regione peruviana di Cajamarca che prevede per l’estrazione di oro, rame e mercurio il prosciugamento di due laghi e la devastazione irreversibile del territorio.

ITALIA Record disoccupazione Il numero dei disoccupati a dicembre e' di 2,243 milioni, in aumento dello 0,9% su novembre. Lo rileva l'Istat su stime provvisorie. Su base annua il rialzo e' del 10,9%. E' il valore maggiore da gennaio 2004 e se si fa riferimento alle serie trimestrali si torna a livelli di 10 anni fa (I trimestre 2001). Sul fronte occupazione, a dicembre 2011 gli occupati sono 22,903 milioni, un livello sostanzialmente invariato rispetto a novembre. Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione diminuisce dello 0,1% (-23 mila unità). Inoltre, il tasso di occupazione è pari al 56,9%. Nel dettaglio, il tasso di occupazione maschile, pari al 67,1%, diminuisce di 0,3 punti percentuali rispetto a novembre e di 0,4 punti su base annua. Quello femminile (46,8%) registra, invece, un aumento di 0,3 punti percentuali sia in termini congiunturali sia rispetto a dodici mesi prima. Sempre a dicembre gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità rispetto al mese precedente). Ecco che il tasso di inattività si posiziona al 37,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali a livello congiunturale e di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione maschile a dicembre 2011 raggiunge quota 8,4%. Si tratta di un tasso record, il più alto da gennaio 2004. Intanto i vertici europei, riuniti a Bruxelles e contestati da una enorme manifestazione discute di occupazione e sviluppo ma soprattutto si occupa del patto di bilancio

Torino: NO Tav MARIO IL BARBE’ AI DOMICILIARI! ANCORA PEZZI CHE CADONO DEL TEOREMA CASELLI da notav.info Una notizia relativa agli arresti dei compagni no tav della scorsa settimana. Dopo aver risposto all’interrogatorio di garanzia, ieri 30 gennaio, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la scarcerazione di Mario Nucera, il barbiere di Bussoleno. Mario è un no tav come tutti noi, generoso, coraggioso e onesto. Vive il paese, il suo lavoro, la sua famiglia come la lotta no tav, a testa alta, con impegno e forza. All’alba di giovedì è stato strappato alla sua terra e con un sorriso e le manette ci ha salutato, dandoci la forza e la consapevolezza, ancora una volta di essere dalla parte giusta. Ora per lui sono scattati i domiciliari, che sono meglio del carcere ma non sono la libertà per la quale lottiamo. Per adesso comunque sorridiamo e riabbracciamo il nostro barbiere no tav. Cade ancora un  altro pezzo del teorema Caselli, con metodo lavoreremo per farli cadere tutti e riabbracciare presto i nostri compagni.

Fiumicino: protesta dei lavoratori della Argol Blitz dei lavoratori della societa' Argol, di cui questa radio a più volte parlato, per i quali da domani scatta il licenziamento, dinnanzi all'atrio della palazzina Alitalia all'aeroporto di Fiumicino. Reduci dalla delusione e rabbia dell'incontro di ieri alla Regione Lazio, una trentina di loro si sono presentati alla palazzina Rpu ed hanno lanciato sui vetri e sull'ingresso frattaglie di animali e secchi di sangue. Hanno inoltre invocato i nomi dei vertici Alitalia scandendo a più riprese Vergogna, vergogna. La protesta avviene dopo che tre giorni fa già gli operai avevano occupato la palazzina Alitalia di Fiumicino dove l’ad Cai ha i suoi uffici richiedendo ancora il rispetto della clausola sociale e il diritto al lavoro. Le proteste vanno avanti da tempo visto che per domani sono previsti 76 licenziamenti, nel momento in cui scade il contratto della Argol con Alitalia. Una sentenza del Consiglio di Stato è destinata a rivoluzionare il settore del cargo al Leonardo da Vinci consentendo, in sostanza, di stoccare le merci fuori dalla Cargo City. Una decisione destinata ad ampliare lo spazio della concorrenza tra handler, che determina il moltiplicarsi degli operatori. Gli effetti ovviamente si abbattono su lavoratori e lavoratrici in primis dell’assistenza a terra (bagagli, catering, pulizie, movimentazione, cargo). Sabato mattina diretta di questa radio dal loro presidio a Fiumicino.

Acerra (Napoli) proteste per una scuola agibile A vedere lo stato degli edifici scolastici in Italia – ed in alcune regioni peggio che al trove – lo studio non è certo un diritto. Stamani infatti un gruppo di mamme di bambini della scuola elementare e materna del primo circolo di Acerra, manifesta per le strade della citta' chiedendo un istituto scolastico dove i propri figli possano seguire le lezioni senza disagi. I bambini, infatti, da alcuni mesi sono dislocati in altre scuole a causa dell'inagibilita' dell'istituto di appartenenza, che presentava pericolo di crollo del solaio. E già è qualcosa che sia stato ravvisato il pericolo e si sia intervenuti.

Afragola (NA): Direzione investigativa antimafia di Napoli apre un accesso investigativo sul cantiere Tav

Nell'ambito dei compiti di monitoraggio delle imprese impegnate nei lavori relativi alle grandi opere pubbliche di carattere strategico, personale del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Napoli ha effettuato un accesso ispettivo ai fini antimafia in un cantiere della stazione Tav di Napoli, lato est, in costruzione nel comune di Afragola. Un'analoga ispezione era stata effettuata lo scorso 16 gennaio all'interno della zona ovest dello stesso cantiere. Niente di nuovo, visto che quando si parla di Tav si deve anche ricordare che tipo di affari si celano dietro. “Ad Afragola – leggiamo sul sito Terre Libere - e nella zona di Napoli e del casertano, gli investimenti hanno arricchito le imprese legate alla camorra che hanno ricevuto subappalti prima dalla FIAT celata sotto il nome di Cogefar Impresit e poi da Impregilo, il mostro edilizio a tre teste controllato da Ligresti, Gavio e Benetton. In Campania, i subappaltori hanno aperto cave abusive poi riempite di rifiuti, hanno devastato un territorio già provato per non lasciarvi niente, costruendo anche il consenso (e voti) attraverso le assunzioni di lavoratori nei cantieri.

Isola del Giglio: indagate la Costa Crociere Dopo fiumi d'inchistro e ore di video e audio sul personaggio Schettino finalmente si inzia a parlare anche dell'armatore della nave naufragata all'Isola del Giglio, nel cui naufragio sono morte un numero ancora imprecisato di persone tra passeggeri e lavoratrici e lavoratori su cui, fra l'altro la Costa continua a non dare dati certi neppure sul numero. La procura di Grosseto valuti l'opportunità di iscrivere nel registro degli indagati i vertici della Costa. Lo chiedono gli avvocati Pietro Ilardi e Francesco Compagna che assistono alcuni naufraghi della Concordia, in vista dell'incidente probatorio del 3 marzo, quando verrà aperta la scatola nera della nave naufragata all'Isola del Giglio. Gli avvocati hanno depositato in procura una consulenza sui rilievi satellitari riguardanti i passaggi fatti dalla Concordia, negli anni, vicino alla costa. Intanto crescono le preuccupazioni degli abitanti dell'Isola in merito al permanere del relitto, preoccupazioni dovute al rischio inquinamento e alle attività turistiche, principale fonte economica per gli isolani che ieri si sono riuniti in assemblea.

Firmato l’accordo per la costruzione della Linea Alta velocità Torino-Lione.

Alla faccia delle proteste che da vent’anni agitano la Val di Susa, è stato firmato ieri a Roma l’accordo tra il viceministro delle infrastrutture Mario Ciaccia e il ministro dei trasporti francese, Thierry Mariani. Dopo la ratifica dei rispettivi parlamenti i lavori dovrebbero iniziare nel 2013 e concludersi nel 2023, per una costo totale di 8,2 miliardi di euro, dei quali il 40% massimo finanziati dall’Unione Europea; l’Italia finanzierà l’opera per 2,7 miliardi e la Francia per 2,2. In realtà di nuovo in questo accordo non c’è nulla, si tratta solo di una ratifica di quanto già innumerevoli volte annunciato, firmato e controfirmato, e serve al più a fare bieca propaganda nel momento in cui le porte della patrie galere si spalancano per ricevere gli attivisti del movimento NO TAV. E visto che la protesta non si ferma (è prevista fra l’altro una manifestazione nazionale in Val di Susa per il prossimo 25 febbraio), il sottosegretario Ciaccia non si risparmia, per rassicurare committenti e squali che cercano solo lucrosi profitti dalla devastazione inutile di un’intera valle: “Una minoranza – ha dichiarato infatti – non può sovvertire una decisione condivisa e una programmazione nazionale e comunitaria” e ancora “C’è stata una minoranza contraria a quella considerata dai più un’opera strategica per il paese e sono convinto che l’opposizione che in passato si è espressa con manifestazioni intollerabili, si attenui progressivamente a fronte di una più matura comprensione dei vantaggi che comporterà l’opera” vantaggi, va detto, che per ora attengono solo agli speculatori. Ieri intanto sono stati concessi gli arresti domiciliari anche a Mario Nucera, il barbiere di Bussoleno

Siparietto

gror120131 (last edited 2012-01-31 18:22:02 by anonymous)