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EGITTO: GENERALI SOTTO ACCUSA, LA QUESTIONE DI PORT SAID DIVENTA POLITICA E ARRIVA A PIAZZA TAHRIR

E’ cominciato dal tragico epilogo di una partita di calcio, ma ora ha preso decisamente la strada del confronto politico con la giunta militare nuovamente sotto accusa da parte della piazza. I 71 morti (74 secondo altre fonti) degli incidenti seguiti al match giocato due giorni fa a Port Said tra la squadra locale del Masry e i cairoti dell’Ahly, hanno spinto ieri per sharia Mohamed Mahmoud, la strada del Cairo dove si trova il ministero degli Interni, migliaia di giovani che si sono scontrati con la polizia. Ore di proteste e di slogan contro i militari, le forze di sicurezza, il Supremo consiglio delle forze armate che si sono conclusi tra gas lacrimogeni di nuovo tipo lanciati dalla polizia e le sirene di decine di ambulanze arrivate in soccorso dei feriti. In testa al corteo, davanti ai manganelli e agli scudi dei poliziotti c’erano gli ultras dell’Ahly e dello Zamalek, le due principali squadre del Cairo, ma l’aspetto sportivo si è fermato qua. E poco è importato ai dimostranti che nel pomeriggio il primo ministro Kamal al-Ganzouri aveva silurato il governatore di Port Said e i vertici della Federazione calcistica egiziana. I cori erano rivolti proprio contro al-Ganzouri, contro ciò che rappresenta, contro – è stato sostenuto – la presa in ostaggio della rivoluzione da parte dei militari. Così, mentre l’inchiesta per appurare responsabilità va avanti, resta da chiarire secondo la tesi sostenuta dai manifestanti perché mai i poliziotti a Port Said non siano intervenuti e abbiano anzi favorito gli incidenti. Una tesi sostenuta da video e immagini che nel frattempo hanno cominciato a inondare la rete e la cui conclusione coincide con quanto dichiarato da diversi partiti politici, seppur di minoranza, e da movimenti della società civile: creare instabilità per mantenersi al potere e giustificare la guida della fase di transizione; questo, in sostanza, starebbero cercando di fare i generali. L’esercito ovviamente smentisce, ma si prepara oggi ad altre possibili e più massicce manifestazioni con piazza Tahrir al Cairo ancora una volta teatro e principale luogo di espressione della voce popolare.

SENTIAMO LINA:

Dopo la partita di calcio a Port Said tra Port said e al-masri. (una delle squadre più seguite in Egitto insieme a al-zamalek, come Roma/ Lazio per intenderci) ci sono stati scontri. A fine partita con la vittoria del al-masri i racconti sono che la sicurezza interna dopo aver fatto uscire i tifosi del Port Said, abbiano chiuso lo stadio con le transenne e lì sono iniziati gli scontri con gli Ultras del Ahli, gli Ultras hanno un ruolo cruciale negli avvenimenti della rivoluzione, sono ragazzi dall'età media che va dai 16/17 ai 24/25 circa, sono sempre in prima linea sono molto uniti fra di loro, hanno i loro cori che ovviamente non sono solo da tifoseria da stadio, ma di lotta e rivendicazione. Sono gli stessi ragazzi che erano in prima linea insieme agli altri durante gli scontri di Mohammad Mahmud giusto per citare un esempio e si incontrano in ogni angolo della città dai cortei alle manifestazioni e ai presidi. Quando hanno aperto i cancelli e li hanno fatti uscire dallo stadio: Sono stati uccisi una settantina circa e i feriti sono intorno ai mille. I feriti gravi sono rimasti negli ospedali di Port Said i feriti lievi sono tornati dalla trasferta al Cairo intorno alle 03.30 ora locale. Ad attenderli c'erano circa mille persone, tra familiari e ragazz* e le ambulanze per i soccorsi. Uno dei cori più urlato è stato: "Ya negib haohom ya nmut zayohom=O gli rendiamo giustizia o moriamo come loro". I racconti dei feriti sono agghiaccianti. Molti erano soltanto feriti e nel ricevere i primi soccorsi dalle ambulanze di Port Said sono stati presi e massacrati fino alla morte. Sono state usate pochissime armi da fuoco, per lo più spari per aria e la maggior parte di loro è stata pestata selvaggiamente a morte, alcune foto atroci sono la testimonianza di ciò che raccontano.

Grecia: ancora più bassi gli stipendi nel 2012

NOTIZIA DA RIMPOLPARE E VERIFICARE

Gli stipendi dei lavoratori greci perderanno quest’anno circa il 7,6% in valore reale. Lo ha detto il ministro del lavoro Yorgos Kutrumani, sulla base dei dati che indicano un taglio complessivo dal 2009 al 2011 di quasi un terzo (da 36 miliardi di euro del 2009 ai 26 miliardi del 2011). Il che significa una perdita secca di 4,2 miliardi di euro in versamenti previdenziali. Se, come sembra certo, verranno accolte le richieste della troika per l’abolizione del salario minimo contrattuale, della 13 e 14 la situazione non potrà che peggiorare. Il taglio incide sui salari ma non sui prezzi che, secondo una recente indagine risultano essere invece vertiginosamente aumentati negli ultimi mesi mettendo a dura prova la sopravvivenza delle famiglie. Il Ministero dello Sviluppo ha comunicato che, in base ad una ricerca campione su 70 prodotti venduti nelle grandi catene di supermercati di Grecia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Bulgaria, Italia, e Spagna i prezzi in Grecia in media risultano al quarto posto, ma alcuni prodotti sono venduti fino al doppio del prezzo medio.

ITALIA

Scuole chiuse a Roma ma la comunicazione dal comune non arriva a tutti gli istituti

chiamare marghe e/o antonella e/o genitori iqbal masiq per es.


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