Differences between revisions 2 and 3
Revision 2 as of 2012-02-17 10:34:42
Size: 4762
Editor: anonymous
Comment:
Revision 3 as of 2012-02-17 12:06:51
Size: 12403
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 34: Line 34:
'''CRISI: LA CORRUZIONE VIAGGIA SULL’ASSE ITALIA-GERMANIA'''

Angela Merkel ha rinunciato all’ultimo all’incontro romano con Mario Monti per un ‘tete a tete’ – a tre giorni dal cruciale Eurogruppo di lunedì sulla Grecia e a due settimane dal nuovo Vertice Ue – che avrebbe toccato i temi della strategia rigorista europea e la definizione di una qualche via di fuga dall’esplosiva situazione della Grecia. La Merkel è rimasta a Berlino, dove si è dimesso il presidente della Repubblica, il conservatore Christian Wulff, accusato di corruzione. Al suo posto per ora il numero uno della Camera bassa, il conservatore bavarese Horst Seehofer.
Solo ieri la Procura di Amburgo aveva chiesto la revoca dell’ immunità di Wulff, una decisione che toccherà al Parlamento tedesco. La magistratura intende indagare su ipotesi di reato relative a scambi di favori fra il presidente e alcuni amici imprenditori, che risalirebbero all’epoca in cui Wulff era alla guida del Land della Bassa Sassonia.
Le notizie tedesche arrivano a 24 ore di distanza dalla denuncia della Corte dei Conti italiana: a 20 anni da Mani Pulite, “fiumi di denaro se ne vanno ogni anno, da una parte con la corruzione, il cui peso è di circa 60 miliardi di euro l’anno, dall’altra con l’evasione che vale 100-120 miliardi di euro. Per la sola Iva, ad esempio, si calcola un’evasione al 36%.
Line 41: Line 46:

'''Grecia, i lavoratori autogestiscono l'informazione'''

«E' fatta!», grida dalla sua "Tribuna libera" (l'editoriale del giornale), Moissis Litsis, redattore economico e uno dei leader degli scioperanti di Eleftherotypia, uno dei più grandi quotidiani greci. Da oggi 15 febbraio, infatti, esce in tutta la Grecia Les Travailleurs à Eleftherotypia, il giornale autogestito dagli 800 lavoratori in sciopero e solidali con l'ondata di proteste che scuote il paese dopo le manovre ripetute di austerità imposte dall'Ue.

Un giornale completo, al costo di un euro anziché un euro e trenta come gli altri, scritto dai suoi lavoratori che scioperano dal 22 dicembre perché l'azienda non gli versa più una dracma da sette mesi. Gli incassi serviranno anzitutto a sostenere la cassa di solidarietà. I lavoratori, di fronte alla richesta dell'editore di applicare l'articolo 99 del codice fallimentare greco, per proteggere il loro credito complessivo di 7 milioni di salari mai corrisposti, hanno scelto di autogestire il giornale, sostenuti da collettivi e singoli cittadini. parallelamente alle azioni legali.

La direzione non ha gradito l'impresa degli scioperanti e ha tagliato loro il riscaldamento e il collegamento informatico fino a minacciare ritorsioni gravi. Così il giornale è stato redatto come un foglio clandestino, in una redazione esterna e stampato con l'appoggio del sindacato dei poligrafici. Tuttavia, i lettori, non solo quelli di Eleftherotypia hanno atteso con grande interesse l'uscita di questo esperimento e hanno incoraggiato gli autogestionari sommergendoli di messaggi di solidarietà contro la dittatura del mercato che rende opaca la realtà greca. «Se non ci fosse stato un clima di consenso nella maggior parte dei media - scive Litsis - con la scusa che non ci sarebbe stata alternativa alla firma del primo catastrofico memorandum da parte di Papandreu nel 2010, può darsi che avremmo visto il popolo greco rivoltarsi in tempo per ribaltare una politica catastrofica per tutta l'Europa».

Il caso non è isolato: sono sempre di più le aziende hanno cessato da tempo di pagare i loro lavoratori e virtualmente abbandonate dai propri azionisti in attesa di tempi migliori. Nel settore dei media la situazione è anche peggiore.

A causa della crisi, le banche hanno chiuso i rubinetti del credito e i padroni non ci vogliono mettere una dracma di tasca propria così almeno un centinaio di testate hanno già preferito avviare il fallimento per guadagnare tempo in previsione del default greco e della fuoriuscita dall'euro. In questo contesto, Eleftherotypia (Libertà di stampa) prova con l'autogestione a recuperare un ruolo che aveva già svolto nel '75 quando nacque come "giornale dei suoi redattori" sulla spinta della radicalizzazione che seguì la fine della dittatura dei colonnelli.

«Oggi - conclude Litsis - abbiamo l'ambizione di divenire un esempio di informazione totalmente differente nell'epoca della dittatura della finanza, resistendo al terrore dei padroni dei media che non vorrebbero assolutamente che i lavoratori prendano in mano le sorti dell'informazione».
Line 64: Line 83:
'''Ilva, processo alla diossina
il tribunale preso d'assalto'''

Palazzo di giustizia assediato nel giorno del processo all'Ilva. Centinaia di persone, rispondendo all'appello delle associazioni ambientaliste, si sono presentate dinanzi al Tribunale di via Marche di Taranto proprio oggi, in vista dell'incidente probatorio con al centro la maxi perizia sull'inquinamento targato Ilva. In camera di consiglio i quattro periti del pool incaricato dal gip Patrizia Todisco relazioneranno sul loro lavoro durato più di un anno. Il gigantesco rapporto mette sotto accusa la grande fabbrica dell'acciaio per le emissioni incontrollate di fumi e polveri che piovono sulla città.

Oggi è in programma la discussione proprio sulle inquietanti conclusioni alle quali sono giunti i quattro esperti, che hanno puntato il dito contro le ciminiere Ilva per la contaminazione
di terreni e animali di Taranto. Come si ricorderà nel 2008 migliaia di capi allevati nelle masserie vicine al capoluogo ionico, vennero abbattute perchè nelle loro carni venne riscontrata la presenza di diossine.
 
Il tutto mentre si è in attesa dell'indagine epidemiologica, affidata a tre specialisti, che dovrà accertare l'esistenza del nesso causale tra quell'inquinamento e le patologie riscontrate sul territorio. Nel procedimento risultano indagati Emilio Riva, suo figlio Nicola, Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento siderurgico, e Angelo Cavallo, responsabile dell'area agglomerato. A loro carico sono ipotizzate le accuse disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico.

'''Assegni antiaborto della Regione Piemonte'''

Il Piemonte copia la Lombardia di Formigoni e propone un contributo di 250 euro al mese dal terzo mese di gravidanza al diciottesimo mese di vita del bambino. Se la somma dovesse essere quella ipotizzata diventerebbe una cifra piuttosto importante: seimila euro. L’emendamento alla legge finanziaria regionale che porta la firma di Gianluca Vignale della corrente ribelle di Progett’azione è stata votata da 22 consiglieri del Pdl ma non dalla Lega (che ha deciso per la discussione in aula) ed è stata approvata ieri in commissione bilancio. Sarà discussa in Consiglio regionale.
Il modello è quello lombardo: le aziende sanitarie erogano fondi per chi rinuncia all’interruzione di gravidanza con la costituzione di convenzioni con consultori privati. La futura mamma concorda con il consultorio un progetto personalizzato che tenga conto dei bisogni effettivi, contingenti e futuri, della donna e del bambino. Le beneficiarie ricevono una carta prepagata sulla quale ogni mese viene caricato il contributo regionale, previo controllo da parte della Regione sul corretto utilizzo e sull’attuazione del progetto di aiuto personalizzato.Ccosì dopo il respingimento del ricorso al TAR contro la delibera Ferrero arriva l’assegno per le donne che decidono di non abortire.

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

CRISI: LA CORRUZIONE VIAGGIA SULL’ASSE ITALIA-GERMANIA

Angela Merkel ha rinunciato all’ultimo all’incontro romano con Mario Monti per un ‘tete a tete’ – a tre giorni dal cruciale Eurogruppo di lunedì sulla Grecia e a due settimane dal nuovo Vertice Ue – che avrebbe toccato i temi della strategia rigorista europea e la definizione di una qualche via di fuga dall’esplosiva situazione della Grecia. La Merkel è rimasta a Berlino, dove si è dimesso il presidente della Repubblica, il conservatore Christian Wulff, accusato di corruzione. Al suo posto per ora il numero uno della Camera bassa, il conservatore bavarese Horst Seehofer. Solo ieri la Procura di Amburgo aveva chiesto la revoca dell’ immunità di Wulff, una decisione che toccherà al Parlamento tedesco. La magistratura intende indagare su ipotesi di reato relative a scambi di favori fra il presidente e alcuni amici imprenditori, che risalirebbero all’epoca in cui Wulff era alla guida del Land della Bassa Sassonia. Le notizie tedesche arrivano a 24 ore di distanza dalla denuncia della Corte dei Conti italiana: a 20 anni da Mani Pulite, “fiumi di denaro se ne vanno ogni anno, da una parte con la corruzione, il cui peso è di circa 60 miliardi di euro l’anno, dall’altra con l’evasione che vale 100-120 miliardi di euro. Per la sola Iva, ad esempio, si calcola un’evasione al 36%. ESTERI

Grecia: pronti nuovi tagli a pensioni e famiglie numerose

Il governo greco presentera' oggi un progetto di legge in Parlamento per nuovi tagli alle pensioni e ai benefici per le famiglie numerose, una delle ultime condizioni richieste da parte dei creditori internazionali, in cambio di nuovi prestiti. Atene ha programmato approvare il disegno di legge entro domenica, per essere pronti in tempo per la riunione dell'Eurogruppo dei ministri delle Finanze della zona euro prevista lunedi. Finora, la Grecia ha compiuto solo due delle tre condizioni poste dall'Eurogruppo per accedere ai 130 miliardi di euro del pacchetto di aiuti: l'approvazione da parte del Parlamento di misure di austerita' per 3 miliardi di euro e il pacchetto di riforme economiche. Inoltre i leader politici dovranno attenersi a queste misure, anche dopo le elezioni, previste nel mese di aprile. La terza condizione, ovvero la chiusura di un gap di bilancio 325 milioni di euro, e' stata una questione di dibattito tra Bruxelles e Atene durata diverse settimane. Atene ha deciso di colmare il disavanzo di bilancio, facendo ulteriori tagli alle pensioni e agli assegni per le famiglie con quattro o piu' figli.

E nella Grecia travolta dalla crisi clamoroso furto al mueso di Olimpia, uno dei siti archeologici piu' famosi del paese, dove due uomini dal volto coperto hanno fatto irruzione questa mattina rubando tra i 60 e i 70 reperti. Secondo quanto si legge sul sito del giornale Ekathimerini il ministro della Cultura, Pavlous Geroulanos ha gia' rassegnato le dimissioni al premier Luca Papademos.

Grecia, i lavoratori autogestiscono l'informazione

«E' fatta!», grida dalla sua "Tribuna libera" (l'editoriale del giornale), Moissis Litsis, redattore economico e uno dei leader degli scioperanti di Eleftherotypia, uno dei più grandi quotidiani greci. Da oggi 15 febbraio, infatti, esce in tutta la Grecia Les Travailleurs à Eleftherotypia, il giornale autogestito dagli 800 lavoratori in sciopero e solidali con l'ondata di proteste che scuote il paese dopo le manovre ripetute di austerità imposte dall'Ue.

Un giornale completo, al costo di un euro anziché un euro e trenta come gli altri, scritto dai suoi lavoratori che scioperano dal 22 dicembre perché l'azienda non gli versa più una dracma da sette mesi. Gli incassi serviranno anzitutto a sostenere la cassa di solidarietà. I lavoratori, di fronte alla richesta dell'editore di applicare l'articolo 99 del codice fallimentare greco, per proteggere il loro credito complessivo di 7 milioni di salari mai corrisposti, hanno scelto di autogestire il giornale, sostenuti da collettivi e singoli cittadini. parallelamente alle azioni legali.

La direzione non ha gradito l'impresa degli scioperanti e ha tagliato loro il riscaldamento e il collegamento informatico fino a minacciare ritorsioni gravi. Così il giornale è stato redatto come un foglio clandestino, in una redazione esterna e stampato con l'appoggio del sindacato dei poligrafici. Tuttavia, i lettori, non solo quelli di Eleftherotypia hanno atteso con grande interesse l'uscita di questo esperimento e hanno incoraggiato gli autogestionari sommergendoli di messaggi di solidarietà contro la dittatura del mercato che rende opaca la realtà greca. «Se non ci fosse stato un clima di consenso nella maggior parte dei media - scive Litsis - con la scusa che non ci sarebbe stata alternativa alla firma del primo catastrofico memorandum da parte di Papandreu nel 2010, può darsi che avremmo visto il popolo greco rivoltarsi in tempo per ribaltare una politica catastrofica per tutta l'Europa».

Il caso non è isolato: sono sempre di più le aziende hanno cessato da tempo di pagare i loro lavoratori e virtualmente abbandonate dai propri azionisti in attesa di tempi migliori. Nel settore dei media la situazione è anche peggiore.

A causa della crisi, le banche hanno chiuso i rubinetti del credito e i padroni non ci vogliono mettere una dracma di tasca propria così almeno un centinaio di testate hanno già preferito avviare il fallimento per guadagnare tempo in previsione del default greco e della fuoriuscita dall'euro. In questo contesto, Eleftherotypia (Libertà di stampa) prova con l'autogestione a recuperare un ruolo che aveva già svolto nel '75 quando nacque come "giornale dei suoi redattori" sulla spinta della radicalizzazione che seguì la fine della dittatura dei colonnelli.

«Oggi - conclude Litsis - abbiamo l'ambizione di divenire un esempio di informazione totalmente differente nell'epoca della dittatura della finanza, resistendo al terrore dei padroni dei media che non vorrebbero assolutamente che i lavoratori prendano in mano le sorti dell'informazione».

Russia, combattimenti al confine tra Cecenia e Daghestan

Almeno undici morti e una ventina di feriti tra le fila delle milizie governative e un numero imprecisato di perdite tra i ribelli islamici. E’ il bilancio, ancora provvisorio, dei violenti combattimenti in corso da tre giorni oltre due giorni sulle montagne al confine tra Cecenia e Daghestan.

Alcune decine di guerriglieri, muovendosi tra i boschi coperti da mezzo metro di neve, hanno attaccato lunedì notte una colonna di truppe cecene e russe nel distretto di Nozhai-Yurt. Ne sono seguito furiosi scontri a fuoco, proseguiti per tutta la giornata di martedì ed estesisi ieri nel distretto daghestano di Kazbek. Le forze federali russe stanno impiegando artiglieria pesante e aviazione.

A quasi tre anni dalla cessazione ufficiale dell’operazione antiterrorismo russa in Cecenia, la guerriglia separatista islamica guidata dall’emiro Dokka Umarov continua a rappresentare un problema per il Cremlino.

Anche nella vicina repubblica di Kabardino-Balcaria la situazione rischia di precipitare. Nella notte le forze speciali russe hanno ucciso due ribelli nella cittadina di Nartkala, dopo aver dichiarato tutto il distretto di Urvan area di operazione anti-terrorismo.

Usa, coppie miste in ascesa

Usa, il 15 per cento dei nuovi matrimoni celebrati nel 2010 era tra coppie miste: lo rivela un sondaggio del Pew Center, che rileva come le unioni tra cittadini di diversa etnia ammontano a oggi all’8 per cento del totale e hanno registrato un netto incremento.

Il trend riflette il lento e faticoso cambiamento della società americana dove, secondo un censimento dell’ US Census Bureau, i matrimoni interrazziali erano il 6 percento nel 2000, e solo l’1 percento nel 1970. Lo Stato più “misto” degli Usa è la Virginia, con il 14 per cento di unioni interraziali, seguita dal Maryland.

Permangono tuttavia casi di razzismo, come quello della chiesa battista del Kentucky, che il mese scorso ha deciso di non accettare le coppie miste e di non permettere loro di partecipare alle messe.

ITALIA

Ilva, processo alla diossina il tribunale preso d'assalto

Palazzo di giustizia assediato nel giorno del processo all'Ilva. Centinaia di persone, rispondendo all'appello delle associazioni ambientaliste, si sono presentate dinanzi al Tribunale di via Marche di Taranto proprio oggi, in vista dell'incidente probatorio con al centro la maxi perizia sull'inquinamento targato Ilva. In camera di consiglio i quattro periti del pool incaricato dal gip Patrizia Todisco relazioneranno sul loro lavoro durato più di un anno. Il gigantesco rapporto mette sotto accusa la grande fabbrica dell'acciaio per le emissioni incontrollate di fumi e polveri che piovono sulla città.

Oggi è in programma la discussione proprio sulle inquietanti conclusioni alle quali sono giunti i quattro esperti, che hanno puntato il dito contro le ciminiere Ilva per la contaminazione di terreni e animali di Taranto. Come si ricorderà nel 2008 migliaia di capi allevati nelle masserie vicine al capoluogo ionico, vennero abbattute perchè nelle loro carni venne riscontrata la presenza di diossine.

Il tutto mentre si è in attesa dell'indagine epidemiologica, affidata a tre specialisti, che dovrà accertare l'esistenza del nesso causale tra quell'inquinamento e le patologie riscontrate sul territorio. Nel procedimento risultano indagati Emilio Riva, suo figlio Nicola, Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento siderurgico, e Angelo Cavallo, responsabile dell'area agglomerato. A loro carico sono ipotizzate le accuse disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico.

Assegni antiaborto della Regione Piemonte

Il Piemonte copia la Lombardia di Formigoni e propone un contributo di 250 euro al mese dal terzo mese di gravidanza al diciottesimo mese di vita del bambino. Se la somma dovesse essere quella ipotizzata diventerebbe una cifra piuttosto importante: seimila euro. L’emendamento alla legge finanziaria regionale che porta la firma di Gianluca Vignale della corrente ribelle di Progett’azione è stata votata da 22 consiglieri del Pdl ma non dalla Lega (che ha deciso per la discussione in aula) ed è stata approvata ieri in commissione bilancio. Sarà discussa in Consiglio regionale. Il modello è quello lombardo: le aziende sanitarie erogano fondi per chi rinuncia all’interruzione di gravidanza con la costituzione di convenzioni con consultori privati. La futura mamma concorda con il consultorio un progetto personalizzato che tenga conto dei bisogni effettivi, contingenti e futuri, della donna e del bambino. Le beneficiarie ricevono una carta prepagata sulla quale ogni mese viene caricato il contributo regionale, previo controllo da parte della Regione sul corretto utilizzo e sull’attuazione del progetto di aiuto personalizzato.Ccosì dopo il respingimento del ricorso al TAR contro la delibera Ferrero arriva l’assegno per le donne che decidono di non abortire.

Siparietto


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


Torna a inizio pagina

gror120217 (last edited 2012-02-17 18:46:15 by anonymous)