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ITALIA

ROMA: CORTEO A 35 ANNI DALL'ASSASSINIO DI VALERIO VERBANO

ESTERI

SARA’ LIBERATO AD APRILE IL PALESTINESE KHAFER ADNAN

Doveva essere discusso nel pomeriggio di ieri dalla Corte Suprema di Gerusalemme il ricorso del lavoratore palestinese Khader Adnan (33 anni), ribattezzato il 'Bobby Sands ' palestinese, L’uomo, dal 18 dicembre è in sciopero della fame per protesta contro i suoi arresti amministrativi per un periodo complessivo di quattro mesi, pur senza alcun reato contestato e senza processo, ma solo una vaga accusa di aver “attentato alla sicurezza regionale”. Khader Adnan rischia di morire in qualsiasi momento aveva avvertito il suo avvocato Jawad Boulos, che ieri lo ha incontrato nell'ospedale Ziv di Safed (Galilea), dove e' ricoverato. Nel corso dello sciopero della fame Adnan ha perso oltre 30 chili e ieri, ha precisato Boulos, i medici dell'ospedale hanno deciso di sostenere il suo fisico con la somministrazione di un pacchetto salva-vita di minerali. Tuttavia lo sciopero della fame prosegue, ha osservato l'avvocato. In serata però le autorità israeliane hanno annunciato per il 17 aprile il rilascio di Adnan se, hanno dichiarato “non emergerà nessun’altra prova sostanziale” , quando cioè scadrà la sua detenzione amministrativa. Pur non essendoci effettive garanzie del suo rilascio, è evidente che il governo di Tel Aviv voglia evitare la discussione in Corte Suprema (simile alla nostra Corte Costituzionale) non solo del suo caso particolare ma della legittimità di un provvedimento palesemente al di fuori di qualsiasi norma di diritto. La “detenzione amministrativa”, è infatti un provvedimento restrittivo che permette a Israele di arrestare cosiddetti sospetti di terrorismo a tempo indeterminato, senza processo e senza la contestazione di reati specifici.. Sono 310 i palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane in base a questo provvedimento: uno di loro è detenuto da oltre 5 anni, una ventina sono imprigionati da più di due. Secondo l’organizzazione umanitaria israeliana Betselem, il numero dei detenuti amministrativi palestinesi è aumentato sensibilmente fra il 2011 e il 2012.

AFGHANISTAN: CHIUSA L'AMBASCIATA AMERICANA DOPO LE VIOLENTE PROTESTE DELLA POPOLAZIONE Sono continuate oggi, per il secondo giorno, le proteste nei confronti delle forze americane di stanza in Afghanistan, dopo che ieri alcune edizioni del Corano sono state bruciate all’interno della base militare-prigione di Bagram in seguito al sospetto che i detenuti usassero il libro sacro ai musulmani per scambiarsi messaggi. Secondo un bilancio provvisorio fornito da fonti sanitarie ai principali media occidentali, almeno due persone sono morte e altre 21 sono rimaste ferite negli scontri tra manifestanti e polizia afgana impegnata a contenere la rabbia della folla. I morti sarebbero invece quattro secondo l’agenzia di stampa afgana Pajhwok. La protesta, iniziate ieri davanti alla base di Bagram, si è estesa oggi nelle zone di Kabul e Jalalabad, con sparatorie e violenti scontri tra forze di sicurezza e manifestanti. Poliziotti e militari afgani, fa sapere l’agenzia di stampa afgana Pajhwok, da questa mattina stanno cercando di bloccare una folla di persone che intende portare la protesta nel cuore di Kabul e che dalle prime ore del giorno blocca l’autostrada che collega la capitale con Jalalabad. Sia il comandante della Forza internazionale della Nato in Afghanistan che il ministro della Difesa americano, Leon Panetta, hanno chiesto formalmente scusa, ma hanno comunque chiuso l’ambasciata americana e invitato i propri cittadini a rimanere in casa e a non intraprendere viaggi verso e nel Paese.

SENEGAL: PROSEGUONO LE MANIFESTAZIONI CONTRO IL PRESIDENTE WADE, FERITO ANCHE YOUSSU 'NDOUR Nuovi scontri tra manifestanti e poliziA si sono verificati ieri nel centro di Dakar, in Senegal, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali. Ad affrontarsi ancora una volta manifestanti che contestano la candidatura del presidente uscente Abdoulaye Wade e polizia. Questa volta a fare le spese di gas lacrimogeni e manganelli è stato un gruppo di sostenitori del popolare cantante Youssou N’Dour che si trovava a bordo di un’automobile riuscita poi ad allontanarsi, non prima che il cantante, fosse ferito alla gamba da una pallottola.. Si è trattato del primo di una serie di scontri a seguito di comizi ufficialmente vietati da parte di diversi candidati presidenziali (la candidatura del cantante è stata in realtà respinta dall’organo giudiziario incaricato di convalidare le candidature) che fanno parte del Movimento del 23 gennaio sigla all’interno della quale coabitano diversi gruppi e diversi candidati presidenziali . Già qualche giorno fa si erano verificati violenti scontri tra polizia e manifestanti in seguito ai quali erano state arrestate decine di persone e la stessa polizia aveva usato armi da fuoco. Il Movimento contesta la validità della candidatura di Wade che si è presentato per un terzo mandato quando la Costituzione impone un limite massimo di due. Wade sostiene però che la sua candidatura è valida in quanto è la prima dall’entrata in vigore della nuova Costituzione. La tesi di Wade è stata avallata dai competenti organi giudiziari.