ITALIA

NO TAV: PRESIDI DI SOLIDARIETA’ IN TUTTA ITALIA.

Presidi di solidarietà con Luca e il movimento No tav in tutta Italia per questo pomeriggio.

Ecco i principali appuntamenti nelle diverse città:

- Brescia: appuntamento in Piazza Loggia alle 18.

- Milano appuntamento in piazza San Babila sempre alle 18

- Cremona appuntamento in piazza Roma

- Crema l’appuntamento è sempre per le 18 in piazza Duomo

- Mantova ore 18 davanti alla prefettura

- A Torino l’appuntamento alle 15.30 in piazza Palazzo, mentre alle 18 è stato organizzato un presidio in Val di Susa a Bussoleno.

- Bergamo l’appuntametno è per le 19 in piazza Matteotti

- Firenze appuntametno alle 17.30 in via Cavour, mentre a genova alla setssa pra il presidio sarà davanti alla prefettura.

- Presidio anche a Trento alle 18 davanti alla prefettura e all’Aquila in Piazza Regina Margherita.

- Vincenza ore 18 in piazza Castello

- Reggio Emilia alle 18 davanti alla prefettura

- Bologna: appunatamento in piazza Nettuno sempre alle 18

- Appuntamento anche a Padova e Palermo all’esterno delle prefetture sempre alle 18 di questo pomeriggio.

- A Roma l’appuntamento è alle 15 all’università La Sapienza che proseguirà fino alle 18 quando è previsto come i tutta Italia il presidio di solidarietà.

Sulla gru, ad un passo dal vuoto

Senza stipendio da alcuni mesi, due operai sono saliti questa mattina su una gru del cantiere per il nuovo ospedale di Cividale del Friuli (Udine) e minacciano di gettarsi nel vuoto.

Sul posto sono subito intervenuti gli agenti del locale Commissariato di Polizia. Tratattive sono in corso per invitare i due operai a scendere.

PRECARI DEI TRIBUNALI

Mobilitazione di lavoratrici e lavoratori precari dei tribunali, una corrispondenza da Velletri

Tunisia: disordini a Bou Salem, a fuoco edifici pubblici

La città di Bou Salem (nel Governatorato di Jendouba) è stata teatro, la scorsa notte, di violenti disordini, culminati con l'assalto, il saccheggio e l'incendio di alcuni edifici pubblici da parte di centinaia di persone che, secondo alcuni testimoni, sarebbero state animate da motivazioni politiche da parte di persone venute da fuori.

Per altre fonti, invece, la protesta sarebbe da mettere in relazione alla lentezza nell'opera di soccorso per le inondazioni che stanno interessando la zona.

A fare scattare i disordini sarebbe stato il fatto che il dispositivo di sicurezza nella città era stato allentato per lo spostamento delle locali unità di polizia nella vicina città di Jendouba, dove i salafiti hanno dato vita a molti atti di violenza.

A Bou Salem sono stati saccheggiati la locale rappresentanza del governatorato, il centro di formazione professionale e il posto di polizia. Sono stati, poi, dati alle fiamme il tribunale cantonale e la sede dell'ufficio che si occupa di incassare le tasse sui tabacchi.