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Appunti e note redazionali

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AGGRESSIONE MAGAZZINI POPOLARI CASALBERTONE

Oggi, nel giorno precedente l'anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, intorno alle ore 14.30, un gruppo di fascisti probabilmente provenieniente dal vicino circolo futurista, ha aggredito con caschi e bastoni due compagni che si trovavano all'interno dei magazzini popolari di Casalbertone, in via Orero . L'assalto si è concluso quando i compagni sono riusciti a respingerli, come ci raccontano in questa corrispondenza.

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Successivamente, è stata indetta una conferenza stampa, minacciata dalla fortissima presenza di forze dell'ordine nella zona.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA


Gr 13:00

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ESTERI

Usa, ragazzo nero ucciso in Florida dalla ronda: si dimette il capo della polizia

Il capo della polizia locale si è dimesso temporaneamente e il governatore della Florida ha assegnato il caso ad un altro procuratore. Sono questi i primi effetti della forte mobilitazione pubblica per la morte assurda di Trayvon Martin, un adolescente afroamericano ucciso dal capo di una ronda di quartiere a Sanford, alla periferia di Orlando. Ma i genitori di Trayvon non si accontentano e continuano a chiedere l'arresto e l'incriminazione dell'uomo che ha sparato al figlio, il 28enne ispanico George Zimmerman.

La vicenda risale alla sera del 26 febbraio, quando Zimmerman, impegnato in una ronda di sorveglianza del suo quartiere, spara a Martin dopo aver segnalato alla polizia la presenza di un ragazzo sospetto. Dopo dirà di aver agito per autodifesa e non verrà arrestato in virtù di una legge della Florida che ha un concetto molto ampio di legittima difesa. Ma Treyvon, un 17enne afroamericano dal volto di bambino, era disarmato ed era uscito di casa per comprare una merendina ad un vicino drugstore. L'Fbi sta ora esaminando il caso per capire se si tratta di un assassinio motivato da odio razziale e quindi perseguibile a livello federale.

COLONIE ISRAELIANE, L’ONU DISPONE UN’INCHIESTA

Un’inchiesta “indipendente” sull’impatto dell’espansione delle colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati è stata disposta oggi a Ginevra dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani.

Una risoluzione che chiede l’invio di una missione di esperti e la realizzazione dell’inchiesta nei Territori è stata approvata con 36 “sì”, due astensioni e un voto contrario. Ad astenersi sono state Spagna e Italia, a votare contro gli Stati Uniti, da sempre uno dei più stretti alleati di Israele.

Secondo un portavoce del Consiglio, è la prima volta che viene disposta un’inchiesta di questo tipo. Gli esperti dovranno valutare le conseguenze dell’espansione delle colonie sui diritti civili, politici, economici, sociali e culturali dei palestinesi.

ARRIVA A QUITO LA MARCIA INDIGENA PER L’ACQUA E LA TERRA

Hanno raggiunto la periferia di Quito i partecipanti alla marcia indigena partita dall’Amazzonia per chiedere più giustizia nella gestione dell’acqua, delle terre e delle miniere: lo riferiscono fonti di stampa dell’Ecuador, raccontando di un clima segnato da tensioni sociali e politiche.

Secondo l’edizione online del quotidiano “El Comercio”, i circa 2000 partecipanti alla marcia hanno raggiunto il sobborgo di Santa Rosa, alla periferia della capitale. I manifestanti erano partiti dalla provincia di Zamora Chinchipe, situata circa 700 chilometri a sud di Quito, l’8 marzo. Attraversando le regioni di Sucumbios, Pastaza e Morona Santiago, scrive “El Comercio”, il corteo si era ingrossato progressivamente.

La marcia è organizzata dalla Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie), un organismo della società civile che nel 2007 aveva appoggiato l’elezione di Rafael Correa ma aveva in seguito preso le distanze dal presidente. In serata una delegazione dei manifestanti dovrebbe essere ricevuta dal presidente del parlamento, Fernando Cordero. Durante l’incontro i partecipanti alla marcia intendono chiedere una revisione delle leggi che disciplinano la gestione dell’acqua, la proprietà della terra e lo sfruttamento minerario.

Crisi, Hermés in crescita del 40,9 per cento

Hermés, marchio di lusso francese, ha chiuso il 2011 con un utile netto di 594,3 milioni di euro, registrando una crescita del 40,9 per cento rispetto ai 421,7 milioni del 2010. Un successo che arriva anche grazie alla plusvalenza relativa alla cessione della partecipazione in Jean-Paul Gaultier. A testimonianza del fatto che la crisi è per molti, ma non per tutti, in due anni l’utile è più che raddoppiato: nel 2009 era pari a 288,8 milioni. Aumenti impressionanti anche per il giro d’affari attestato su 2,84 miliardi di euro (+18,3 percento), per il risultato operativo che è salito a quota 885,2 milioni (+32,5 percento) e per la marginalità che rappresenta il 31,2 percento delle vendite.

Le imprese europee che fanno abbigliamento di lusso, orologi e automobili hanno riportato in totale forti profitti e record rispetto alle prospettive di vendita, nonostante la crisi. La loro espansione è dovuta alla richiesta da parte dei nuovi consumatori dei Paesi emergenti, in particolare in Asia, attirati dai prodotti di alta qualità che vengono utilizzati come simboli di ricchezza, status e modernità. L’amministratore delegato Patrick Thomas ha detto alla radio BFM business in Francia: “Noi facciamo le cose belle… E questa è l’unica vera spiegazione”del successo.

Anche il marchio di lusso rivale la LVMH ha registrato un aumento dei profitti per 3,06 miliardi di euro e un aumento del 16 per cento nelle vendite per il 2011, prevedendo un forte aumento anche nel 2012. Mentre l”altro gigante di lusso francese PPR ha registrato un aumento del profitto del 2,3 per cento pari a 986 milioni di euro.

Il gigante svizzero dei beni di lusso Richemont ha riportato forti crescite, in particolare nella vendita di orologi e gioielli in Asia, e l’industria orologiera svizzera ha registrato esportazioni record per il 2011 aspettandosi un risultato ancora migliore per quest’anno.

I marchi delle case automobilistiche tedesche di fascia alta come BMW, Porsche, Volkswagen e Audi hanno registrato un fatturato record con vendite altissime nei Paesi emergenti.

ITALIA

Incidenti sul lavoro: muoiono due uomini In due diverse aziende, una in Emilia Romagna,l'altra in Liguria

Incidenti sul lavoro: muoiono due uomini (ANSA) - ROMA, 23 MAR -Un operaio tunisino di 42 anni è morto in un infortunio sul lavoro avvenuto nell'azienda Dueco, costruzioni meccaniche a Bibbiano. La vittima era intento alla saldatura di una struttura d'acciaio di 200 kg tenuta da un montacarichi quando il carico ha ceduto, schiacciandolo. Un altro incidente mortale e' avvenuto in un'azienda in provincia di Savona. Un uomo di 64 anni, Giuseppe Oxilia, titolare di una ditta di imballaggi di lana, è rimasto schiacciato sotto il peso di due grosse balle di lana.

Palermo: nuova protesta operai Gesip, blocchi in citta'

Nuovi blocchi stradali a Palermo degli operai della Gesip, la societa' partecipata del Comune in crisi finanziaria. Decine di dipendenti hanno bloccato la strada in viale Regione siciliana e in piazza Pretorio, davanti alla sede del Comune di Palermo. Gia' ieri avevano rovesciato cassonetti

Disoccupato e con figlia malata sale su traliccio a Genova

Nell'Italia attraversata dalla crisi, storie di ordinario disagio a Genova: un disoccupato di 45 anni, preoccupato per le condizioni di salute della figlia, é salito oggi su un traliccio nella periferia della città e ha minacciato di lasciarsi cadere se qualcuno non lo avesse messo nelle condizioni di comprare le scarpette ortopediche per la figlia malata. E' successo nel quartiere di Prà, nel Ponente genovese, dove appunto vive Claudio Poddesu, disoccupato di origini sarde rimasto senza lavoro ormai da anni. Emigrato in Germania da Cagliari, quindi a Genova dal 2002, l'uomo ha riferito di aver sempre fatto il muratore. Ma dallo scorso novembre ha perso anche l'ultimo impiego e da allora non è più riuscito a trovare un'occupazione. Un amico gli aveva promesso che oggi avrebbe cominciato un nuovo lavoro, ma la promessa si è rivelata infondata. L'amico ha fatto marcia indietro e lui, Poddesu, non ci ha visto più: è salito sul traliccio del campo sportivo di Prà ed è rimasto lì. Immobile.

E' stato il custode del campo a notarlo e a dare l'allarme. Sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco, il 118. E con loro è arrivato anche il maresciallo Alvio Pastrino, comandante della compagnia dei carabinieri di Prà. Che si è fatto issare da una gru dei vigili del fuoco fino all'altezza del traliccio e da lì ha cominciato con Poddesu una trattativa: "Mi sembrava disperato, ma tranquillo. Non dava in escandescenze, non si muoveva, stava quasi sempre zitto. Diceva solo che era stanco e che la figlia aveva bisogno delle scarpe ortopediche. Dopo un po' l'ho convinto a scendere. Spero - ha aggiunto - che attraverso l'Asl si riesca a trovare almeno queste scarpette". Poddesu, che è stato poi temporaneamente caricato su un'ambulanza, ha detto che col suo gesto non aveva intenzione di suicidarsi. Voleva solo attirare un po' di attenzione sul suo caso, "perché non so più come fare. La bambina ha bisogno delle scarpe ortopediche, e io, che ho sempre fatto il muratore, adesso non trovo nessuno che mi dia lavoro. E' da novembre che vado avanti così. Non sapevo più come fare, così sono salito sul traliccio". Da lassù ha anche visto la figlia che come tutte le mattine andava alla scuola elementare del quartiere.

"Ma lei per fortuna non mi ha visto", ha detto. Sempre a Genova, poche ore dopo, un uomo di 48 anni con problemi economici per la gestione di un bar ha tentato il suicidio minacciando di lanciarsi dal ponte Monumentale che sovrasta la centrale via XX Settembre. Lo hanno fermato i carabinieri.

Siparietto


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