Size: 1064
Comment:
|
Size: 10782
Comment:
|
Deletions are marked like this. | Additions are marked like this. |
Line 36: | Line 36: |
'''Algeria: elezioni, si profila testa testa tra Fln e islamici''' In attesa dei dati definitivi, che sono stati annunciati dal Ministero dell'Interno per il pomeriggio, le prime rilevazioni sulle elezioni legislative in Algeria danno un testa a testa tra l'Fln, il Front de Liberation nationale, partito al governo, e il "Rassemblement de l'Algerie Verte", come è stata chiamata l'alleanza tra tre dei partiti islamici. '''Scotland Yard incrocia braccia, prima volta dal 1919''' Quando è troppo è troppo, e persino gli agenti di Scotland Yard sono scesi in piazza, a Londra, per protestare contro i tagli imposti dal governo di coalizione, unendosi alla protesta del settore pubblico. L'occasione è storica: l'ultima volta che i poliziotti di Sua Maestà hanno incrociato le braccia era il 1919. Il governo dell'epoca, temendo l'anarchia, è subito corso ai ripari, vietando per legge lo sciopero delle forze di polizia. Così oggi gli agenti hanno deciso di mettersi in ferie pur di sfilare contro Tory e LibDem e di non indossare la divisa. I numeri, stando alla Metropolitan Police, sono consistenti: 32mila. Tra questi, circa 16mila hanno sfoggiato un cappellino da baseball nero per evidenziare il numero di poliziotti che perderanno il posto di lavoro in Inghilterra e Galles in seguito alla riduzione del budget per la sicurezza - meno 20% - stabilito dall'esecutivo. Julie Nesbit, rappresentante della Police Federation, ha dato fiato alla rabbia che serpeggia tra gli iscritti (circa 124mila). "Noi non abbiamo diritti sindacali e non possiamo fare nulla per fronteggiare il severo trattamento che stiamo ricevendo", ha detto ai microfoni della BBC. "La polizia è la più alta forma di servizio pubblico: senza di noi il resto dei servizi pubblici non può funzionare correttamente". Al centro della contesa, oltre ai tagli, c'è anche la spinosa questione dei salari. "Capisco la preoccupazione degli agenti", ha detto al Guardian il capo della polizia di Manchester. Che poi ha aggiunto: "Il governo ha riconosciuto il fatto che i poliziotti debbano essere pagati di più degli altri servizi di emergenza". Gli agenti di Scotland Yard - nonché di altre forze di polizia inglesi - non sono gli unici ad ogni modo ad essere scesi in piazza. Insieme a loro, infatti, per le strade della capitale si sono riversati circa 400mila lavoratori del settore pubblico - i dati sono quelli del sindacato - per il governo la protesta si ferma a 100mila persone. Tra di loro si contano funzionari della pubblica amministrazione e del servizio sanitario (paramedici inclusi), ufficiali doganali e professori universitari. L'iniziativa, in questo caso, è stata scatenata dalle modifiche al trattamento pensionistico. Per i sindacati significa lavorare più a lungo, contribuire di più e allo stesso tempo ricevere una pensione più bassa: "Alla fine - ha sottolineato Mark Serwotka, segretario del PCS - avremo l'età pensionabile più alta d'Europa. Ovvero 68 anni. Per Lady Warsi, presidente del partito Conservatore, ai dipendenti pubblici si chiede di "lavorare un po' di più e pagare un po' di più per avere però una pensione dal reddito garantito e al riparo dall'inflazione". Condizioni pressoché sconosciute nel settore privato '''ATENE:TRA RICATTI E SONDAGGI VENIZELOS CERCA ALLEANZE''' Sono riprese oggi ad Atene le consultazioni del segretario del PASOK, Evanghelis Venizelos – per la formazione di un governo di coalizione. I ricatti dell’ Europa ma soprattutto il timore di nuove elezioni sembrano ora far intravedere la possibilità di un accordo, stante la disponibilità espressa da Sinistra Democratica che, con i suoi 19 deputati consentirebbe quella maggioranza parlamentare che Pasok e Nea Democratia non sono in grado di raggiungere. Soprattutto il timore dei risultati di nuove elezioni sembra aver determinato un cambiamento di rotta. I sondaggi infatti danno per certo un’ulteriore spostamento dei voti su Syriza, che potrebbe diventare il primo partito greco e addirittura essere in grado, col premio di maggioranza di 50 deputati, di costituire un governo senza alleati. |
|
Line 37: | Line 51: |
'''Napoli, protesta davanti a Equitalia Lanci di vernice, scontri con polizia''' La polizia ha caricato manifestanti anti-Equitalia che stavano presidiando la sede di Corso Meridionale a Napoli. Contro gli uffici dell'agenzia erano state lanciate uova piene di vernice rossa ed esplosi due petardi. La polizia ha risposto caricando i manifestanti e lanciando alcuni lacrimogeni. Almeno uno dei manifestanti è rimasto ferito nel corpo a corpo. La manifestazione era organizzata da ambienti dei centri sociali, riuniti nella sigla "Realtà di movimento napoletane contro Equitalia". Dopo i sette suicidi registrati in Campania a causa della crisi, circa 200 persone si sono date appuntamento in corso Meridionale. Un pullman è stato messo di traverso per bloccare il traffico sull'arteria. Uno striscione, affisso al muro davanti all'ingresso principale della sede, recitava: "Chiudere Equitalia subito". Manifesti, "Fermiamoli, ora basta!", "Pignoriamo Equitalia", tappezzano le facciate dei palazzi vicini. I manifestanti hanno trascinato cassonetti al centro della strada urlando "Assassini". Tra le richieste avanzate, quella di chiudere gli uffici di Equitalia oggi per rispetto di chi si è suicidato. Proprio ieri un piccolo imprenditore di Vico Equense si è tolto la vita nel parcheggio del santuario di Pompei dopo aver lasciato una lettera di accuse contro l'agenzia di riscossione. Dopo gli incidenti l'agenzia è stata chiusa, ed è protetta da quattro blindati della polizia. Secondo i promotori della protesta, gli incidenti sarebbero scoppiati proprio per il rifiuto dei responsabili di Equitalia di chiudere gli uffici in segno di lutto. '''Continua il presidio degli operai di Termini Imerese''' Hanno trascorso un'altra notte negli uffici dell'Agenzia delle entrate di Termini Imerese i metalmeccanici dello stabilimento Fiat dismesso a dicembre e quelli dell'indotto che da mercoledì mattina occupano a oltranza i locali. Rivendicano il rispetto degli accordi sulla reindustrializzazione del sito e sui 640 esodati che hanno lasciato la fabbrica. Questi ultimi fanno parte di 2200 i lavoratori in cassa integrazione. Il piano della casa autobilistica molisana DR Motor per rilevare l'impianto Fiat si è inceppato a casusa di difficoltà finanziarie dell'azienda, il cui capo Massimo Di Risio ieri ha annunciato che entro giugno entrerà un nuovo socio. In mattinata le Rsu degli operai di Termini si riuniranno per decidere come proseguire la lotta. Al presidio partecipano cassintegrati, esodati e interinali, che dunque si apprestano a trascorrere la seconda notte all'interno e fuori dagli uffici. Gli operai rivendicano l'attuazione dell'accordo di programma per il rilancio del polo industriale e il rilancio dello stabilimento Fiat. '''Senza lavoro, tenta di darsi fuoco a Porto Torres''' Disperato, senza lavoro, con moglie e tre figli da mantenere, ha tentato di darsi fuoco nei pressi del municipio. E' successo stamane a Porto Torres dove un uomo si è legato con una catena a un'auto e, accendino in mano, stava per cospargersi di liquido infiammabile. Qualcuno ha visto la scena e ha chiamaro il 113. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e due pattuglie del posto fisso di polizia. Gli agenti sono riusciti a portare via all'uomo la tanica e l'accendino e, quindi, a evitare il peggio. Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Porto Torres che, dopo aver parlato con l'aspirante suicida, lo ha portato con se in municipio per tranquillizzarlo. L'uomo affermava di aver avuto rassicurazioni per un posto di lavoro che, però non è mai arrivato. '''Crisi, imprenditore si impicca in Puglia''' Un imprenditore del settore impiantistica, Giuseppe Rennola, di 46 anni, di Molfetta, si e' tolto la vita impiccandosi ad un albero del podere di alcuni parenti. A determinare la decisione pare sia stata la sua situazione economica: l'imprenditore avanzava diversi crediti da enti pubblici che non riusciva ad esigere, anche se fino ad oggi era riuscito ad assicurare lo stipendio ai suoi dipendenti. Negli ultimi tempi sembra che alcune banche gli avessero negato aiuti. '''Accolto il ricorso in cassazione per Giorgio e Luca, Jacopo con l’obbligo di dimora''' La cassazione ha accettato oggi il ricorso presentato dai legali NoTav sulla decisione del tribunale del riesame dell’8 febbraio scorso che non aveva accettato la richiesta di carcerazione in regime di domiciliari motivandola con le “condotte delittuose” ed i “profili di pericolosità” sopratutto per la “refrattarietà mostrata da entrambi rispetto alle pregresse esperienze giudiziarie”. L’aver accettato il ricorso quindi annulla la decisione presa dal tribunale disponendo un nuovo riesame davanti al Tribunale di Torino che entro un mese dovra’ riesprimersi sulla decisione presa. Si apre quindi uno spiraglio per poter rivedere presto Giorgio e Luca fuori da quelle mura in cui sono rinchiusi, mentre e’ notizia di oggi che si sono alleggerite anche le misure per Jacopo che, gia’ agli arresti domiciliari, gli e’ stato notificato oggi nel primo pomeriggio l’obbligo di dimora nei comuni di Torino e Rivalta togliendolgi i domiciliari. Certi che non siano le aule di tribunale a dover legittimare o meno le ragioni di una lotta popolare piu’ che ventennale ed orgogliosi di condividere con Giorgio e Luca condotte, profili e refrattarieta’ verso una giustizia ingiusta, ci auguriamo di poterli riabbracciare al piu’ presto! ORA E SEMPRE NOTAV! LA VALLE NON SI ARRESTA! |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Algeria: elezioni, si profila testa testa tra Fln e islamici
In attesa dei dati definitivi, che sono stati annunciati dal Ministero dell'Interno per il pomeriggio, le prime rilevazioni sulle elezioni legislative in Algeria danno un testa a testa tra l'Fln, il Front de Liberation nationale, partito al governo, e il "Rassemblement de l'Algerie Verte", come è stata chiamata l'alleanza tra tre dei partiti islamici.
Scotland Yard incrocia braccia, prima volta dal 1919
Quando è troppo è troppo, e persino gli agenti di Scotland Yard sono scesi in piazza, a Londra, per protestare contro i tagli imposti dal governo di coalizione, unendosi alla protesta del settore pubblico. L'occasione è storica: l'ultima volta che i poliziotti di Sua Maestà hanno incrociato le braccia era il 1919. Il governo dell'epoca, temendo l'anarchia, è subito corso ai ripari, vietando per legge lo sciopero delle forze di polizia. Così oggi gli agenti hanno deciso di mettersi in ferie pur di sfilare contro Tory e LibDem e di non indossare la divisa. I numeri, stando alla Metropolitan Police, sono consistenti: 32mila. Tra questi, circa 16mila hanno sfoggiato un cappellino da baseball nero per evidenziare il numero di poliziotti che perderanno il posto di lavoro in Inghilterra e Galles in seguito alla riduzione del budget per la sicurezza - meno 20% - stabilito dall'esecutivo. Julie Nesbit, rappresentante della Police Federation, ha dato fiato alla rabbia che serpeggia tra gli iscritti (circa 124mila). "Noi non abbiamo diritti sindacali e non possiamo fare nulla per fronteggiare il severo trattamento che stiamo ricevendo", ha detto ai microfoni della BBC. "La polizia è la più alta forma di servizio pubblico: senza di noi il resto dei servizi pubblici non può funzionare correttamente".
Al centro della contesa, oltre ai tagli, c'è anche la spinosa questione dei salari. "Capisco la preoccupazione degli agenti", ha detto al Guardian il capo della polizia di Manchester. Che poi ha aggiunto: "Il governo ha riconosciuto il fatto che i poliziotti debbano essere pagati di più degli altri servizi di emergenza". Gli agenti di Scotland Yard - nonché di altre forze di polizia inglesi - non sono gli unici ad ogni modo ad essere scesi in piazza. Insieme a loro, infatti, per le strade della capitale si sono riversati circa 400mila lavoratori del settore pubblico - i dati sono quelli del sindacato - per il governo la protesta si ferma a 100mila persone. Tra di loro si contano funzionari della pubblica amministrazione e del servizio sanitario (paramedici inclusi), ufficiali doganali e professori universitari. L'iniziativa, in questo caso, è stata scatenata dalle modifiche al trattamento pensionistico. Per i sindacati significa lavorare più a lungo, contribuire di più e allo stesso tempo ricevere una pensione più bassa: "Alla fine - ha sottolineato Mark Serwotka, segretario del PCS - avremo l'età pensionabile più alta d'Europa. Ovvero 68 anni. Per Lady Warsi, presidente del partito Conservatore, ai dipendenti pubblici si chiede di "lavorare un po' di più e pagare un po' di più per avere però una pensione dal reddito garantito e al riparo dall'inflazione". Condizioni pressoché sconosciute nel settore privato
ATENE:TRA RICATTI E SONDAGGI VENIZELOS CERCA ALLEANZE
Sono riprese oggi ad Atene le consultazioni del segretario del PASOK, Evanghelis Venizelos – per la formazione di un governo di coalizione. I ricatti dell’ Europa ma soprattutto il timore di nuove elezioni sembrano ora far intravedere la possibilità di un accordo, stante la disponibilità espressa da Sinistra Democratica che, con i suoi 19 deputati consentirebbe quella maggioranza parlamentare che Pasok e Nea Democratia non sono in grado di raggiungere. Soprattutto il timore dei risultati di nuove elezioni sembra aver determinato un cambiamento di rotta. I sondaggi infatti danno per certo un’ulteriore spostamento dei voti su Syriza, che potrebbe diventare il primo partito greco e addirittura essere in grado, col premio di maggioranza di 50 deputati, di costituire un governo senza alleati.
ITALIA
Napoli, protesta davanti a Equitalia Lanci di vernice, scontri con polizia
La polizia ha caricato manifestanti anti-Equitalia che stavano presidiando la sede di Corso Meridionale a Napoli. Contro gli uffici dell'agenzia erano state lanciate uova piene di vernice rossa ed esplosi due petardi. La polizia ha risposto caricando i manifestanti e lanciando alcuni lacrimogeni. Almeno uno dei manifestanti è rimasto ferito nel corpo a corpo.
La manifestazione era organizzata da ambienti dei centri sociali, riuniti nella sigla "Realtà di movimento napoletane contro Equitalia". Dopo i sette suicidi registrati in Campania a causa della crisi, circa 200 persone si sono date appuntamento in corso Meridionale. Un pullman è stato messo di traverso per bloccare il traffico sull'arteria.
Uno striscione, affisso al muro davanti all'ingresso principale della sede, recitava: "Chiudere Equitalia subito". Manifesti, "Fermiamoli, ora basta!", "Pignoriamo Equitalia", tappezzano le facciate dei palazzi vicini. I manifestanti hanno trascinato cassonetti al centro della strada urlando "Assassini".
Tra le richieste avanzate, quella di chiudere gli uffici di Equitalia oggi per rispetto di chi si è suicidato. Proprio ieri un piccolo imprenditore di Vico Equense si è tolto la vita nel parcheggio del santuario di Pompei dopo aver lasciato una lettera di accuse contro l'agenzia di riscossione.
Dopo gli incidenti l'agenzia è stata chiusa, ed è protetta da quattro blindati della polizia. Secondo i promotori della protesta, gli incidenti sarebbero scoppiati proprio per il rifiuto dei responsabili di Equitalia di chiudere gli uffici in segno di lutto.
Continua il presidio degli operai di Termini Imerese
Hanno trascorso un'altra notte negli uffici dell'Agenzia delle entrate di Termini Imerese i metalmeccanici dello stabilimento Fiat dismesso a dicembre e quelli dell'indotto che da mercoledì mattina occupano a oltranza i locali. Rivendicano il rispetto degli accordi sulla reindustrializzazione del sito e sui 640 esodati che hanno lasciato la fabbrica. Questi ultimi fanno parte di 2200 i lavoratori in cassa integrazione. Il piano della casa autobilistica molisana DR Motor per rilevare l'impianto Fiat si è inceppato a casusa di difficoltà finanziarie dell'azienda, il cui capo Massimo Di Risio ieri ha annunciato che entro giugno entrerà un nuovo socio. In mattinata le Rsu degli operai di Termini si riuniranno per decidere come proseguire la lotta. Al presidio partecipano cassintegrati, esodati e interinali, che dunque si apprestano a trascorrere la seconda notte all'interno e fuori dagli uffici. Gli operai rivendicano l'attuazione dell'accordo di programma per il rilancio del polo industriale e il rilancio dello stabilimento Fiat.
Senza lavoro, tenta di darsi fuoco a Porto Torres
Disperato, senza lavoro, con moglie e tre figli da mantenere, ha tentato di darsi fuoco nei pressi del municipio. E' successo stamane a Porto Torres dove un uomo si è legato con una catena a un'auto e, accendino in mano, stava per cospargersi di liquido infiammabile. Qualcuno ha visto la scena e ha chiamaro il 113. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e due pattuglie del posto fisso di polizia. Gli agenti sono riusciti a portare via all'uomo la tanica e l'accendino e, quindi, a evitare il peggio. Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Porto Torres che, dopo aver parlato con l'aspirante suicida, lo ha portato con se in municipio per tranquillizzarlo. L'uomo affermava di aver avuto rassicurazioni per un posto di lavoro che, però non è mai arrivato.
Crisi, imprenditore si impicca in Puglia
Un imprenditore del settore impiantistica, Giuseppe Rennola, di 46 anni, di Molfetta, si e' tolto la vita impiccandosi ad un albero del podere di alcuni parenti. A determinare la decisione pare sia stata la sua situazione economica: l'imprenditore avanzava diversi crediti da enti pubblici che non riusciva ad esigere, anche se fino ad oggi era riuscito ad assicurare lo stipendio ai suoi dipendenti. Negli ultimi tempi sembra che alcune banche gli avessero negato aiuti.
Accolto il ricorso in cassazione per Giorgio e Luca, Jacopo con l’obbligo di dimora
La cassazione ha accettato oggi il ricorso presentato dai legali NoTav sulla decisione del tribunale del riesame dell’8 febbraio scorso che non aveva accettato la richiesta di carcerazione in regime di domiciliari motivandola con le “condotte delittuose” ed i “profili di pericolosità” sopratutto per la “refrattarietà mostrata da entrambi rispetto alle pregresse esperienze giudiziarie”. L’aver accettato il ricorso quindi annulla la decisione presa dal tribunale disponendo un nuovo riesame davanti al Tribunale di Torino che entro un mese dovra’ riesprimersi sulla decisione presa. Si apre quindi uno spiraglio per poter rivedere presto Giorgio e Luca fuori da quelle mura in cui sono rinchiusi, mentre e’ notizia di oggi che si sono alleggerite anche le misure per Jacopo che, gia’ agli arresti domiciliari, gli e’ stato notificato oggi nel primo pomeriggio l’obbligo di dimora nei comuni di Torino e Rivalta togliendolgi i domiciliari. Certi che non siano le aule di tribunale a dover legittimare o meno le ragioni di una lotta popolare piu’ che ventennale ed orgogliosi di condividere con Giorgio e Luca condotte, profili e refrattarieta’ verso una giustizia ingiusta, ci auguriamo di poterli riabbracciare al piu’ presto! ORA E SEMPRE NOTAV! LA VALLE NON SI ARRESTA!
Siparietto
Appunti e note redazionali
Servizi audio della giornata