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'''URANIO E TUMORI''' Un risarcimento di 200.000 euro per i danni e il versamento dell’integralità degli stipendi dell’ex dipendente: è il verdetto reso da un tribunale per gli affari sanitari di Melun, alla porte di Parigi, che ha riconosciuto il gruppo nucleare francese Areva responsabile di “colpa imperdonabile” per la morte di un suo lavoratore, impegnato tra il 1978 e il 1985 nella miniera di Akokan, nel nord-ovest del Niger. La vittima,il francese Serge Venel, è deceduta nel luglio 2009 all’età di 59 anni: per i medici e il Servizio sanitario nazionale a causare il tumore ai polmoni e quindi il decesso è stata l’inalazione di polveri di uranio. Una sentenza, la prima per un lavoratore in una miniera nigeriana della Cominak, filiale locale di Areva, che potrebbe aprire la strada ad altre denunce e processi. La multinazionale, che non commentato l’esito del processo, dovrebbe presentare ricorso. |
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'''NAPOLI SCONTRI DAVANTI EQUITALIA''' Il presidio è cominciato alle ore 9.30, quando tanti cittadini, tra cui disoccupati e precari, hanno affollato il corso Meridionale davanti ad una delle principali sedi di Equitalia a Napoli. I manifestanti, che sono rimasti all'esterno della sede e si sono limitati a stare in presidio davanti all'edificio senza interrompere il servizio, hanno chiesto la chiusura della sede di Equitalia in segno di lutto e rispetto per i suicidi delle ultime settimane. Con il passare del tempo è cresciuta moltissimo la solidarietà tra gli attivisti e le decine di cittadini che erano in fila agli sportelli dell'agenzia. Mentre le fila scorrevano, la gente uscendo applaudiva platealmente al presidio. Intorno alle 10.30 i manifestanti si sono avvicinati alla sede di Equitalia. C'è stato un lancio di uova e vernice verso l'agenzia di riscossione dei tributi. E' partita una prima carica da parte della polizia schierata davanti all'ingresso di Equitalia. Una carica violenta che è arrivata fino all'altro lato della strada raggiungendo l'amplificazione posta sul marciapiede opposto. I manifestanti sono tornati in strada mentre la polizia si è nuovamente schierata fuori all'ingresso di Equitalia. Dopo pochi minuti, e vista la violenza della prima carica, i manifestanti hanno posto alcuni cassonetti dei rifiuti al centro della strada. E' partita una seconda carica molto violenta che ha spaccato in due il presidio, provocando nuovamente violenti scontri che si sono sviluppati sulle due direttrici di Corso Meridionale. |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Algeria: elezioni, si profila testa testa tra Fln e islamici
In attesa dei dati definitivi, che sono stati annunciati dal Ministero dell'Interno per il pomeriggio, le prime rilevazioni sulle elezioni legislative in Algeria danno un testa a testa tra l'Fln, il Front de Liberation nationale, partito al governo, e il "Rassemblement de l'Algerie Verte", come è stata chiamata l'alleanza tra tre dei partiti islamici.
ATENE:TRA RICATTI E SONDAGGI VENIZELOS CERCA ALLEANZE
Sono riprese oggi ad Atene le consultazioni del segretario del PASOK, Evanghelis Venizelos – per la formazione di un governo di coalizione. I ricatti dell’ Europa ma soprattutto il timore di nuove elezioni sembrano ora far intravedere la possibilità di un accordo, stante la disponibilità espressa da Sinistra Democratica che, con i suoi 19 deputati consentirebbe quella maggioranza parlamentare che Pasok e Nea Democratia non sono in grado di raggiungere. Soprattutto il timore dei risultati di nuove elezioni sembra aver determinato un cambiamento di rotta. I sondaggi infatti danno per certo un’ulteriore spostamento dei voti su Syriza, che potrebbe diventare il primo partito greco e addirittura essere in grado, col premio di maggioranza di 50 deputati, di costituire un governo senza alleati.
URANIO E TUMORI
Un risarcimento di 200.000 euro per i danni e il versamento dell’integralità degli stipendi dell’ex dipendente: è il verdetto reso da un tribunale per gli affari sanitari di Melun, alla porte di Parigi, che ha riconosciuto il gruppo nucleare francese Areva responsabile di “colpa imperdonabile” per la morte di un suo lavoratore, impegnato tra il 1978 e il 1985 nella miniera di Akokan, nel nord-ovest del Niger. La vittima,il francese Serge Venel, è deceduta nel luglio 2009 all’età di 59 anni: per i medici e il Servizio sanitario nazionale a causare il tumore ai polmoni e quindi il decesso è stata l’inalazione di polveri di uranio. Una sentenza, la prima per un lavoratore in una miniera nigeriana della Cominak, filiale locale di Areva, che potrebbe aprire la strada ad altre denunce e processi. La multinazionale, che non commentato l’esito del processo, dovrebbe presentare ricorso.
ITALIA
ILVA TARANTO : MORTI GAS TOSSICI E AMIANTO 30 IMPUTATI
Tra gli imputati figura anche l'attuale direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso. A tutti vengono contestati i reati di disastro colposo, omicidio colposo e omissione dolosa di cautele sul luogo di lavoro. Secondo quanto indicato nel capo d'imputazione, in quegli ambienti «si diffondevano vapori e/o gas irrespirabili o comunque tossici», mentre «in quelli nei quali si sviluppavano odori, fumi e polveri di qualunque specie» non sarebbero stati adottati «provvedimenti atti ad impedire o ridurre lo sviluppo e la diffusione delle polveri-fibre di amianto». Le prossime udienze sono fissate per l'8 e il 15 giugno. I decessi, secondo l'accusa, sarebbero da attribuire a malattie quali il mesotelioma pleurico, il mesotelioma peritoneale e il cancro al polmone, correlabili con l'esposizione professionale all'amianto.
MILANO: OMICIDO MARCELO CORTES, PM CHIEDE RITO IMMEDIATO
Il pm di Milano ha chiesto il processo con rito immediato per Alessandro Amigoni, l'agente di polizia locale che, lo scorso 13 febbraio, sparò durante un inseguimento e uccise Marcelo Valentino Gomez Cortes di 28 anni. Per lui l'accusa è di omicidio volontario. La difesa del vigile ha sempre sostenuto che l'agente ha sparato da una distanza compresa tra i 15 e i 20 metri, solo a scopo intimidatorio e non con l'arma rivolta verso Marcelo . La perizia disposta dal pm, invece, ha accertato che il vigile avrebbe esploso il colpo da una distanza che va da un minimo «di 50 centimetri» a un massimo «di due metri e 80 centimetri», il proiettile ha raggiunto il giovane alla schiena, uscendo poi dal cuore .
UNIVERSITÀ: SENATO STUDENTI TORINO, GRAVI FATTI DI IERI
Parla di «un impiego smodato e ingiustificabile della forza da parte di coloro che dovrebbero garantire l'ordine pubblico» il vice-presidente del Senato degli Studenti in riferimento ai fatti di ieri davanti al Centro Congressi del Lingotto dove era in corso un convegno con il ministro Francesco Profumo, in cui in seguito alle cariche della polizia è rimasto ferito alla testa il presidente del Senato studenti tenuto in osservazione questa notte all'ospedale Cto.
OPERAI ANCORA SU TETTO AZIENDA NEL NAPOLETANO
Sono sul tetto e non accennano a scendere i lavoratori della Simmi, società che produce, tra l'altro, cablaggi e schermi di aerazione per treni, che da stamattina stanno manifestando nello stabilimento di Acerra (Napoli), per chiedere l'assegnazione di nuove commesse da parte di AnsaldoBreda. I lavoratori hanno esposto uno striscione, e chiedono a gran voce di lavorare. Sul posto sono giunte anche le forze dell'ordine. «Non scenderemo di qua fino a quando non avremo rassicurazioni sul nostro futuro occupazionale - hanno spiegato i lavoratori, che si stanno alternando nella protesta sul tetto e all'interno della fabbrica - i vertici Ansaldo riconoscono la nostra professionalità, ma preferiscono assegnare le commesse ad altri. Se non ci assegnano una commessa, ad agosto saremo tutti senza lavoro».
NAPOLI SCONTRI DAVANTI EQUITALIA
Il presidio è cominciato alle ore 9.30, quando tanti cittadini, tra cui disoccupati e precari, hanno affollato il corso Meridionale davanti ad una delle principali sedi di Equitalia a Napoli. I manifestanti, che sono rimasti all'esterno della sede e si sono limitati a stare in presidio davanti all'edificio senza interrompere il servizio, hanno chiesto la chiusura della sede di Equitalia in segno di lutto e rispetto per i suicidi delle ultime settimane. Con il passare del tempo è cresciuta moltissimo la solidarietà tra gli attivisti e le decine di cittadini che erano in fila agli sportelli dell'agenzia. Mentre le fila scorrevano, la gente uscendo applaudiva platealmente al presidio. Intorno alle 10.30 i manifestanti si sono avvicinati alla sede di Equitalia. C'è stato un lancio di uova e vernice verso l'agenzia di riscossione dei tributi. E' partita una prima carica da parte della polizia schierata davanti all'ingresso di Equitalia. Una carica violenta che è arrivata fino all'altro lato della strada raggiungendo l'amplificazione posta sul marciapiede opposto. I manifestanti sono tornati in strada mentre la polizia si è nuovamente schierata fuori all'ingresso di Equitalia. Dopo pochi minuti, e vista la violenza della prima carica, i manifestanti hanno posto alcuni cassonetti dei rifiuti al centro della strada. E' partita una seconda carica molto violenta che ha spaccato in due il presidio, provocando nuovamente violenti scontri che si sono sviluppati sulle due direttrici di Corso Meridionale.
Continua il presidio degli operai di Termini Imerese
Hanno trascorso un'altra notte negli uffici dell'Agenzia delle entrate di Termini Imerese i metalmeccanici dello stabilimento Fiat dismesso a dicembre e quelli dell'indotto che da mercoledì mattina occupano a oltranza i locali. Rivendicano il rispetto degli accordi sulla reindustrializzazione del sito e sui 640 esodati che hanno lasciato la fabbrica. Questi ultimi fanno parte di 2200 i lavoratori in cassa integrazione. Il piano della casa autobilistica molisana DR Motor per rilevare l'impianto Fiat si è inceppato a casusa di difficoltà finanziarie dell'azienda, il cui capo Massimo Di Risio ieri ha annunciato che entro giugno entrerà un nuovo socio. In mattinata le Rsu degli operai di Termini si riuniranno per decidere come proseguire la lotta. Al presidio partecipano cassintegrati, esodati e interinali, che dunque si apprestano a trascorrere la seconda notte all'interno e fuori dagli uffici. Gli operai rivendicano l'attuazione dell'accordo di programma per il rilancio del polo industriale e il rilancio dello stabilimento Fiat.
Accolto il ricorso in cassazione per Giorgio e Luca, Jacopo con l’obbligo di dimora
La cassazione ha accettato oggi il ricorso presentato dai legali NoTav sulla decisione del tribunale del riesame dell’8 febbraio scorso che non aveva accettato la richiesta di carcerazione in regime di domiciliari motivandola con le “condotte delittuose” ed i “profili di pericolosità” sopratutto per la “refrattarietà mostrata da entrambi rispetto alle pregresse esperienze giudiziarie”. L’aver accettato il ricorso quindi annulla la decisione presa dal tribunale disponendo un nuovo riesame davanti al Tribunale di Torino che entro un mese dovra’ riesprimersi sulla decisione presa. Si apre quindi uno spiraglio per poter rivedere presto Giorgio e Luca fuori da quelle mura in cui sono rinchiusi, mentre e’ notizia di oggi che si sono alleggerite anche le misure per Jacopo che, gia’ agli arresti domiciliari, gli e’ stato notificato oggi nel primo pomeriggio l’obbligo di dimora nei comuni di Torino e Rivalta togliendolgi i domiciliari. Certi che non siano le aule di tribunale a dover legittimare o meno le ragioni di una lotta popolare piu’ che ventennale ed orgogliosi di condividere con Giorgio e Luca condotte, profili e refrattarieta’ verso una giustizia ingiusta, ci auguriamo di poterli riabbracciare al piu’ presto! ORA E SEMPRE NOTAV! LA VALLE NON SI ARRESTA!
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Algeria: elezioni, si profila testa testa tra Fln e islamici
In attesa dei dati definitivi, che sono stati annunciati dal Ministero dell'Interno per il pomeriggio, le prime rilevazioni sulle elezioni legislative in Algeria danno un testa a testa tra l'Fln, il Front de Liberation nationale, partito al governo, e il "Rassemblement de l'Algerie Verte", come è stata chiamata l'alleanza tra tre dei partiti islamici.
Scotland Yard incrocia braccia, prima volta dal 1919
Quando è troppo è troppo, e persino gli agenti di Scotland Yard sono scesi in piazza, a Londra, per protestare contro i tagli imposti dal governo di coalizione, unendosi alla protesta del settore pubblico. L'occasione è storica: l'ultima volta che i poliziotti di Sua Maestà hanno incrociato le braccia era il 1919. Il governo dell'epoca, temendo l'anarchia, è subito corso ai ripari, vietando per legge lo sciopero delle forze di polizia. Così oggi gli agenti hanno deciso di mettersi in ferie pur di sfilare contro Tory e LibDem e di non indossare la divisa. I numeri, stando alla Metropolitan Police, sono consistenti: 32mila. Tra questi, circa 16mila hanno sfoggiato un cappellino da baseball nero per evidenziare il numero di poliziotti che perderanno il posto di lavoro in Inghilterra e Galles in seguito alla riduzione del budget per la sicurezza - meno 20% - stabilito dall'esecutivo. Julie Nesbit, rappresentante della Police Federation, ha dato fiato alla rabbia che serpeggia tra gli iscritti (circa 124mila). "Noi non abbiamo diritti sindacali e non possiamo fare nulla per fronteggiare il severo trattamento che stiamo ricevendo", ha detto ai microfoni della BBC. "La polizia è la più alta forma di servizio pubblico: senza di noi il resto dei servizi pubblici non può funzionare correttamente".
Al centro della contesa, oltre ai tagli, c'è anche la spinosa questione dei salari. "Capisco la preoccupazione degli agenti", ha detto al Guardian il capo della polizia di Manchester. Che poi ha aggiunto: "Il governo ha riconosciuto il fatto che i poliziotti debbano essere pagati di più degli altri servizi di emergenza". Gli agenti di Scotland Yard - nonché di altre forze di polizia inglesi - non sono gli unici ad ogni modo ad essere scesi in piazza. Insieme a loro, infatti, per le strade della capitale si sono riversati circa 400mila lavoratori del settore pubblico - i dati sono quelli del sindacato - per il governo la protesta si ferma a 100mila persone. Tra di loro si contano funzionari della pubblica amministrazione e del servizio sanitario (paramedici inclusi), ufficiali doganali e professori universitari. L'iniziativa, in questo caso, è stata scatenata dalle modifiche al trattamento pensionistico. Per i sindacati significa lavorare più a lungo, contribuire di più e allo stesso tempo ricevere una pensione più bassa: "Alla fine - ha sottolineato Mark Serwotka, segretario del PCS - avremo l'età pensionabile più alta d'Europa. Ovvero 68 anni. Per Lady Warsi, presidente del partito Conservatore, ai dipendenti pubblici si chiede di "lavorare un po' di più e pagare un po' di più per avere però una pensione dal reddito garantito e al riparo dall'inflazione". Condizioni pressoché sconosciute nel settore privato
ATENE:TRA RICATTI E SONDAGGI VENIZELOS CERCA ALLEANZE
Sono riprese oggi ad Atene le consultazioni del segretario del PASOK, Evanghelis Venizelos – per la formazione di un governo di coalizione. I ricatti dell’ Europa ma soprattutto il timore di nuove elezioni sembrano ora far intravedere la possibilità di un accordo, stante la disponibilità espressa da Sinistra Democratica che, con i suoi 19 deputati consentirebbe quella maggioranza parlamentare che Pasok e Nea Democratia non sono in grado di raggiungere. Soprattutto il timore dei risultati di nuove elezioni sembra aver determinato un cambiamento di rotta. I sondaggi infatti danno per certo un’ulteriore spostamento dei voti su Syriza, che potrebbe diventare il primo partito greco e addirittura essere in grado, col premio di maggioranza di 50 deputati, di costituire un governo senza alleati.
ITALIA
ATENE:TRA RICATTI E SONDAGGI VENIZELOS CERCA ALLEANZE
Sono riprese oggi ad Atene le consultazioni del segretario del PASOK, Evanghelis Venizelos – per la formazione di un governo di coalizione. I ricatti dell’ Europa ma soprattutto il timore di nuove elezioni sembrano ora far intravedere la possibilità di un accordo, stante la disponibilità espressa da Sinistra Democratica che, con i suoi 19 deputati consentirebbe quella maggioranza parlamentare che Pasok e Nea Democratia non sono in grado di raggiungere. Soprattutto il timore dei risultati di nuove elezioni sembra aver determinato un cambiamento di rotta. I sondaggi infatti danno per certo un’ulteriore spostamento dei voti su Syriza, che potrebbe diventare il primo partito greco e addirittura essere in grado, col premio di maggioranza di 50 deputati, di costituire un governo senza alleati.
Continua il presidio degli operai di Termini Imerese
Hanno trascorso un'altra notte negli uffici dell'Agenzia delle entrate di Termini Imerese i metalmeccanici dello stabilimento Fiat dismesso a dicembre e quelli dell'indotto che da mercoledì mattina occupano a oltranza i locali. Rivendicano il rispetto degli accordi sulla reindustrializzazione del sito e sui 640 esodati che hanno lasciato la fabbrica. Questi ultimi fanno parte di 2200 i lavoratori in cassa integrazione. Il piano della casa autobilistica molisana DR Motor per rilevare l'impianto Fiat si è inceppato a casusa di difficoltà finanziarie dell'azienda, il cui capo Massimo Di Risio ieri ha annunciato che entro giugno entrerà un nuovo socio. In mattinata le Rsu degli operai di Termini si riuniranno per decidere come proseguire la lotta. Al presidio partecipano cassintegrati, esodati e interinali, che dunque si apprestano a trascorrere la seconda notte all'interno e fuori dagli uffici. Gli operai rivendicano l'attuazione dell'accordo di programma per il rilancio del polo industriale e il rilancio dello stabilimento Fiat.
Senza lavoro, tenta di darsi fuoco a Porto Torres
Disperato, senza lavoro, con moglie e tre figli da mantenere, ha tentato di darsi fuoco nei pressi del municipio. E' successo stamane a Porto Torres dove un uomo si è legato con una catena a un'auto e, accendino in mano, stava per cospargersi di liquido infiammabile. Qualcuno ha visto la scena e ha chiamaro il 113. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e due pattuglie del posto fisso di polizia. Gli agenti sono riusciti a portare via all'uomo la tanica e l'accendino e, quindi, a evitare il peggio. Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Porto Torres che, dopo aver parlato con l'aspirante suicida, lo ha portato con se in municipio per tranquillizzarlo. L'uomo affermava di aver avuto rassicurazioni per un posto di lavoro che, però non è mai arrivato.
Crisi, imprenditore si impicca in Puglia
Un imprenditore del settore impiantistica, Giuseppe Rennola, di 46 anni, di Molfetta, si e' tolto la vita impiccandosi ad un albero del podere di alcuni parenti. A determinare la decisione pare sia stata la sua situazione economica: l'imprenditore avanzava diversi crediti da enti pubblici che non riusciva ad esigere, anche se fino ad oggi era riuscito ad assicurare lo stipendio ai suoi dipendenti. Negli ultimi tempi sembra che alcune banche gli avessero negato aiuti.
Accolto il ricorso in cassazione per Giorgio e Luca, Jacopo con l’obbligo di dimora
La cassazione ha accettato oggi il ricorso presentato dai legali NoTav sulla decisione del tribunale del riesame dell’8 febbraio scorso che non aveva accettato la richiesta di carcerazione in regime di domiciliari motivandola con le “condotte delittuose” ed i “profili di pericolosità” sopratutto per la “refrattarietà mostrata da entrambi rispetto alle pregresse esperienze giudiziarie”. L’aver accettato il ricorso quindi annulla la decisione presa dal tribunale disponendo un nuovo riesame davanti al Tribunale di Torino che entro un mese dovra’ riesprimersi sulla decisione presa. Si apre quindi uno spiraglio per poter rivedere presto Giorgio e Luca fuori da quelle mura in cui sono rinchiusi, mentre e’ notizia di oggi che si sono alleggerite anche le misure per Jacopo che, gia’ agli arresti domiciliari, gli e’ stato notificato oggi nel primo pomeriggio l’obbligo di dimora nei comuni di Torino e Rivalta togliendolgi i domiciliari. Certi che non siano le aule di tribunale a dover legittimare o meno le ragioni di una lotta popolare piu’ che ventennale ed orgogliosi di condividere con Giorgio e Luca condotte, profili e refrattarieta’ verso una giustizia ingiusta, ci auguriamo di poterli riabbracciare al piu’ presto! ORA E SEMPRE NOTAV! LA VALLE NON SI ARRESTA!
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