Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

BRESCIA: 38 ANNI DOPO LA STRAGE NESSUNA GIUSTIZIA E CARICHE CONTRO GLI STUDENTI (audio: ROd'U)

11 compagni denunciati, uno studente portato via in ambulanza. Dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni, accensioni pericolose, in concorso tra loro. Domani, alle 15.15, conferenza stampa di Radio Onda d’Urto che, con immagini e filmati, smentirà la ricostruzione della Questura di Brescia. Nessuna giustizia nessuna pace. Con queste parole d’ordine il movimento bresciano è sceso oggi in piazza in occasione dell’anniversario della strage fascista, di stato e della nato di Piazza Loggia. In mattinata manifestazione del Kollettivo Studenti in Lotta e Centro Sociale Magazzino 47, per ribadire le responsabilità dello Stato nella strage del 28 maggio, oltre che per contestare le politiche neo liberiste del governo Monti, rappresentato in questa occasione dal ministro dell’interno Cancellieri, presente in città per le commemorazioni istituzionali. Gli studenti, partiti da piazza Garibaldi, si sono inizialmente diretti verso il palazzo di giustizia dove era prevista l’udienza per lo sfratto del magazzino 47, rinviata per il prossimo 25 giugno. Il corteo è successivamente ripartito alla volta di piazza della Loggia lungo il percorso autorizzato dalla questura: in via Vittorio Emanuele sono cominciate le provocazioni e le cariche poliziesche per impedire alla manifestazione di proseguire fino a p. della Loggia.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

EGITTO: ELEZIONI PRESIDENZIALI, I RISULTATI DEL PRIMO TURNO

Il candidato dei Fratelli Musulmani Mohammed Morsy e l’ex primo ministro Ahmed Shafiq si sfideranno al ballottaggio per le presidenziali in programma in Egitto il 16 e 17 giugno: lo ha annunciato questo pomeriggio il capo della commissione elettorale Farouk Sultan annunciando ai giornalisti che l’organismo ha respinto tutti i ricorsi per mancanza di prove sufficienti a motivarli e dopo aver proceduto al riconteggio dei voti ha confermato che Morsy è giunto primo con 5.764.952 suffragi (24,77%), seguito da Shafiq con 5.505.327 (23,66%). L’affluenza è stata pari al 46,42%: a recarsi alle urne sono stati 23,67 milioni dei 51 milioni di aventi diritto. Sultan ha ammesso che sono state riscontrate “irregolarità” ma non tali da inficiare l’esito delle elezioni. Ha quindi ringraziato forze armate, polizia e giudici per aver gestito correttamente il voto. Il candidato nasseriano Hamdeen Sabbahi è giunto terzo con 4,82 milioni di voti (20,7%), seguito dal candidato islamico Abdel Moneim Abul Futouh con 4,57 milioni (19,98%) e dall’ex segretario della Lega Araba Amr Moussa con 2,59 milioni (11,12%).

MAROCCO: MANIFESTAZIONE PER I DIRITTI SOCIALI

“La dignità al primo posto”: è con questo slogan che ieri migliaia di marocchini sono scesi in piazza a Casablanca, teatro di una marcia nazionale indetta da due organizzazioni sindacali, la Confederazione democratica del lavoro (Cdt) e la Federazione democratica del lavoro (Fdt). Alla protesta, secondo l’opposizione, hanno partecipato tra 20.000 e 50.000 persone mentre per le forze dell’ordine il numero di manifestanti non ha superato i 20.000. I dimostranti hanno sfilato per le principali strade della capitale economica del Marocco, lanciando slogan ostili al governo del primo ministro Abdelilah Benkirane, del Partito giustizia e sviluppo (Pjd, islamico moderato), al potere da fine gennaio. Lotta alla corruzione e al nepotismo, migliori condizioni di lavoro e di vita per gli operai ma anche apertura di un dialogo tra esecutivo e rappresentanze dei lavoratori sono state le principali rivendicazioni mosse dai due sindacati e da alcune organizzazioni della società civile. Nel 2011, seppur in modo più limitato e diverso, anche il Marocco è stato protagonista delle rivolte della Primavera araba, portata in piazza dai giovani del Movimento del 20 febbraio. Per tentare di arginare le rivendicazioni politiche e sociali dei cittadini, il re Mohamed VI ha convocato un referendum costituzionale lo scorso luglio e elezioni legislative a novembre, vinte dal Pjd.

ISRAELE: VIOLATO L'ACCORDO ALTRI SEI MESI DI PRIGIONE SENZA ACCUSE (Nena News)

Il 14 maggio 2012, dopo il lunghissimo sciopero della fame di oltre 1600 prigionieri politici, alla vigilia delle celebrazioni del 64° anniversario della Nakba, l’Israeli Prison Service (IPS) ha firmato un patto con il Comitato dei Prigionieri in cui Israele si impegnava a porre fine alla pratica dell’isolamento per lungo periodo per motivi di sicurezza, a reintrodurre la possibilità per i prigionieri provenienti dalla Striscia di Gaza di ricevere le visite dei loro familiari e a formare un comitato per facilitare gli incontri tra l’IPS e i prigionieri con lo scopo di migliorare le condizioni all’interno delle carceri israeliane. Inoltre, l’accordo prevedeva che non sarebbero stati rinnovati gli ordini di detenzione amministrativa per 308 prigionieri politici che si trovavano in carcere senza processo né accusa, in mancanza di nuove informazioni riguardo alla loro incarcerazione che si aggiungessero ai “file segreti” – su cui si basa la detenzione amministrativa – in possesso delle autorità israeliane. A sole due settimane dalla firma del patto, le associazioni per i diritti umani e per il sostegno ai detenuti accusano Israele di non aver nemmeno rispettato le clausole che aveva siglato. Ieri infatti l’Alta Corte Israeliana ha rifiutato l’appello per porre fine alla detenzione amministrativa di Hussam Khader, parlamentare di Fatah, di Mohammed Natshe, parlamentare di Hamas e di Hussein Abu Kweik. Khader, che ha passato più di nove anni in carcere, è detenuto dallo scorso giugno senza accusa né processo e avrebbe dovuto essere liberato il 1 giugno 2012. Invece ieri, domenica 27 maggio, le autorità israeliane hanno rinnovato la sua detenzione per altri sei mesi. Anche Natshe si è visto allungare il suo arresto per quattro mesi. Israele non ha nemmeno rispettato la promessa di permettere alla famiglie di Gaza di far visite ai propri cari rinchiusi nelle carceri israeliane e la fine della pratica dell’isolamento. Molti prigionieri, proprio per aver partecipato allo sciopero della fame, sono stati soggetti a multe e ad altre misure punitive come la proibizione di ricevere visite dai propri parenti. Inoltre a molti detenuti, in particolar modo a coloro che hanno rifiutato il cibo e che ora soffrono di forti emicranie, nausea e dolori allo stomaco, viene negata l’assistenza medica di base. Intanto continua lo sciopero della fame dei due prigionieri politici di Gaza che si trovano nell’ospedale della prigione di Ramle, Mahmoud al-Sarsak, 25 anni, giocatore di calcio nella nazionale palestinese, e Akhram Rikhawi. Sarsak ha iniziato a rifiutare il cibo il 23 marzo scorso ed ha oggi iniziato il suo 71° giorno di protesta. Le sue condizioni di salute sono gravi, e nonostante sia soggetto a continui svenimenti ed a problemi di vista, continua a rifiutare sali minerali e zucchero. Rikhawi, che si trovava già prima dello sciopero in precarie condizioni di salute, è entrato oggi nel suo 48° giorno di protesta. A loro si è unito un terzo detenuto, Mohammaed Abel Aziz.

Israele: ridotti i pasti ai bambini palestinesi detenuti

Israele sta perseguendo una “politica della fame” contro minorenni e bambini palestinesi detenuti nelle sue prigioni. L’avvocato della Società dei prigionieri, Anwar ABu Lafi, ha ascoltato di persona all’interno del carcere israeliano di HaSharon le denunce di alcuni minorenni palestinesi lì detenuti. “La quantità di cibo loro distribuita era già scarsa - ha dichiarato e ora Israele ha deciso di tagliare alcuni pasti al giorno. “Non viene data loro la possibilità di scaldare l’acqua e sono sempre più frequenti le aggressioni fisiche, l’ultima delle quale ai danni di Daoud Abu Sbeitan, pesantemente picchiato mentre veniva trasferito alla corte distrettuale di al-Quds (Gerusalemme).

PALESTINA: Attacco di coloni israeliani a Nablus. Otto palestinesi feriti

Un colono israeliano ha sparato ad un palestinese ieri in scontri avvenuti nel villaggio di Oref (Nablus), divampati dopo che un gruppo di settler aveva dato fuoco ai campi coltivati palestinesi. Secondo testimoni oculari un ragazzo di 22 anni, è stato ammanettato da una guardia dell’insediamento colonico di Yitzhar, una roccaforte della destra ultranazionalista, che lo ha gettato a terra e gli ha sparato. Altri coloni lo hanno preso a calci, ha aggiunto un parente. Il giovane è stato salvato dagli abitanti del villaggio che lo hanno portato all’ospedale Rafidia di Nablus. I testimoni hanno raccontato che ieri mattina 25 coloni, molti dei quali armati, hanno appiccato il fuoco ai campi di grano e a un oliveto vicino alla scuola di Oref, e hanno aperto il fuoco contro coloro che cercavano di spegnere l’incendio. L’agenzia di stampa palestinese Ma’an riferisce che otto palestinesi sono rimasti feriti e quattro di loro sono stati ricoverati in ospedale. In un filmato diffuso qualche giorno fa si può del resto vedere come coloni e soldati lavorino insieme in Cisgiordania: un colono spara su un palestinese sotto gli occhi indifferenti dei militari israeliani.

PERU': SCONTRI TRA CONTADINI E AZIENDA MINERARIA

Tensioni e disordini sono segnalati a Espinar, a 3870 metri di altitudine nella regione sud-orientale di Cusco, dove i ‘campesinos’ protestano da una settimana contro le attività dell’azienda mineraria Xstrata accusata di contaminare i fiumi Salado e Cañipía con gravi ripercussioni sulla salute di almeno 5000 abitanti della zona. Scontri tra polizia e manifestanti, che hanno allestito blocchi stradali impedendo il transito ai camion di minerali diretti ai porti del Pacifico, hanno provocato finora una ventina di feriti. “Nel 2011 è stato effettuato un monitoraggio ambientale: 50 campioni d’acqua e 29 di terreno nell’area in cui opera Xstrata hanno mostrato residui metallici oltre i limiti consentiti” ha riferito ai giornalisti il sindaco di Espinar, Oscar Mollohuanca. Un’accusa respinta dai vertici dell’azienda. Il ministro dell’Energia e delle Miniere, Jorge Merino ha bollato come “politiche” le motivazioni alla base della protesta, puntando il dito contro il sindaco che, a suo dire, avrebbe alimentato il malcontento dei cittadini per una cattiva amministrazione delle risorse pubbliche. E’ stato, tuttavia, lo stesso presidente Ollanta Humala ad ammettere che il conflitto affonda le sue origini su “un debito storico con queste popolazioni che spetta risolvere allo Stato più che all’impresa. Noi dobbiamo risolvere i problemi collegati alla qualità della vita di questa gente, cosa mai fatta finora” ha detto il capo dello Stato. Xstrata opera nella zona di Espinar da oltre 25 anni, ma secondo il vice presidente del ‘Frente Único de los Intereses de Espinar’, Sergio Huamaní, “ha provocato solo povertà, divisioni sociali e politiche, contaminazione e vittime”.

ITALIA

BRINDISI: MANIFESTAZIONE DEGLI STUDENTI DOPO LA BOMBA ALLA SCUOLA

Manifestazione studentesca a Brindisi, ad una settimana dalla bomba che ha colpito la scuola Morvillo Falcone uccidendo una studentessa e ferendone altre cinque. Il corteo è stato aperto dagli studenti della scuola Morvillo Falcone con uno striscione recante la scritta: “Io non ho paura”. In mezzo una scritta nera e rossa su sfondo bianco. Sul bianco sono state scritte parole come: “antifascismo”, legalità, antimafia, coraggio speranza e giustizia sociale”. Migliaia le persone che hanno partecipato, soprattutto studenti dal centro sud. Alla manifestazione hanno preso parte anche operai del petrolchimico di Brindisi, la Confederazione Cobas e alcune rappresentanze sindacali. La pioggia battente ha costretto ad un ridimensionamento del percorso.

ROMA: si stacca il carrello di una gru, muore un operaio

Un operaio è morto questa mattina schiacciato dal cestello di una gru che si è staccato ed è precipitato a terra. L'operaio lavorava al restauro della facciata di un palazzo tra via Val di Sangro e via Val Padana, nella zona di Prati Fiscali. Il braccio della gru aveva raggiunto il terzo piano quando si è rotto il pistone centrale e il cestello su cui c'erano due operai si è staccato ed è precipitato. Un uomo è deceduto, mentre il collega è rimasto ferito ed è stato trasportato all'ospedale Pertini.

ROMA: A PORTA PORTESE I CITTADINI SI RIBELLANO ALLA polizia MUNICIPALE

Un ambulante portato via per l’identificazione, un residente di Trastevere arrestato e processato per direttissima per oltraggio e resistenza e quattro vigili medicati in ospedale: questo il bilancio della rivolta di ieri mattina nel mercato di Porta Portese dopo che alcuni vigili avevano sequestrato la merce ad un ambulante nigeriano. “Hanno usato dei modi barbari – ha detto un testimone – gli hanno buttato la merce dentro un cassonetto”. Stavolta i presenti, alcune decine, non hanno tollerato quello che del resto accade ogni domenica ed hanno accerchiato i vigili, i quali per disperderli hanno usato lo spray urticante direttamente sulla faccia del migrante e poi anche sulla folla che è stata dispersa solo dopo l’arrivo di una volante della polizia.

SICILIA E FRIULI: RIBELLIONI ED EVASIONI DAI CIE (Macerie)

Ancora un’evasione di massa dal CIE di Trapani Milo, la terza dell’anno - per quanto ne sappiamo - dopo quella di febbraio e le due di aprile. In attesa di racconti più dettagliati o di conferme ufficiali, riportiamo quello che ci hanno raccontato alcuni degli evasi. Nella notte tra domenica e lunedì, dopo aver tagliato le prime reti, i reclusi hanno dato vita ad una sommossa. Il copione è sempre più o meno lo stesso, con decine di uomini che cercano di scappare e travolgono tutto quello che si trovano davanti. Questa volta ne hanno fatto le spese diversi poliziotti feriti, di cui uno abbastanza seriamente, e un’auto della polizia, pesantemente danneggiata. Alla fine sembra che almeno sessanta siano di nuovo liberi. Evasione anche da Gradisca, a poche settimane dal suo allargamento, dopo i costosi lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza. La notizia, questa volta, è riportata da alcuni quotidiani locali. È accaduto sabato pomeriggio, ma si è appreso soltanto oggi. Sei immigrati hanno dato il via alla sommossa, salendo tutti sul tetto delle camerate nella zona blu. Poi sono scesi da sei punti differenti. I due marocchini sono balzati su una camionetta dell’esercito e dal tetto del mezzo si sono lanciati oltre il muro di recinzione, riuscendo a dileguarsi nei campi limitrofi.

Gr 13:00 2012/05/28

In primo Piano

28 MAGGIO 1974: 38 ANNI DOPO NESSUNA GIUSTIZIA, NESSUNA PACE.CARICHE AL CORTEO DEGLI STUDENTI. LA DIRETTA DELLA GIORNATA.

Ore 10:39: il corteo degli studenti si è ricompattato in piazza della Loggia e sta raggiungela stele delle vittime di piazza della Loggia

Ore 10.34: nuove cariche della polizia in piazza della Loggia al corteo che era riuscito ad entrare in piazza dopoche si era ormato un cordone del sindacato che avrebbe dovuto garantire il passaggio degli studenti. Ascolta la cronaca dell’ingresso degli studenti in piazza della Loggia e le cariche.

Ore 10.17: Moltissime persone stanno lasciando Piazza della Loggia per raggiungere gli studenti.

Ore 10.11: caricato il corteo degli studenti in corso Matteotti. Ascolta la corrispondenza con Umberto, della redazione.

Ore 10.10: Il corteo degli studenti dal Palazzo di giustizia dove era prevista l’udienza per lo sfratto del Magazzino 47, rinviato al prossimo 25 giugno,

Ore 9.30: il corteo degli studenti del Kollettivo stuenti in lotta è partito da Piazza Garibaldi. 500 gli studenti diretti verso palazzo di giustizia. Numerose le provocazioni della polizia come ci racconta Umberto, della redazione con questo primo collegamento. Ascolta.

28 maggio 1974-28 maggio 2012. Nessuna giustizia nessuna pace. Con queste parole d’ordine il movimento bresciano è sceso in piazza oggi in occasione dell’anniversario della strage fascista di stato e della nato di Piazza Loggia. A Brescia questa mattina è atteso il Ministro dell’Interno Cancellieri, in occasione delle commemorazioni istituzionali. Kollettivo Studenti in Lotta e Centro Sociale Magazzino 47 hanno indetto un corteo con concentramento alle ore 9 in Piazza Garibaldi. La manifestazione vuole ribadire le responsabilità dello Stato nella strage del 28 maggio, oltre che contestare le politiche neo liberiste del governo Monti, rappresentato in questa occasione dal ministro Cancellieri. Dalla Questura sono arrivate prescrizioni liberticide che vorrebbero impedire l’arrivo in Piazza Loggia del corteo auto organizzato.

In piazza Loggia la mattina ci saranno anche i migranti bresciani del “Presidio sopra e sotto la Gru”, che hanno deciso di essere presenti alla commemorazione in segno di solidarietà ai lavoratori e lavoratrici colpiti dalla bomba di stato quel giorno e consapevoli che, oggi come allora, è solo scendendo in piazza a manifestare che si possono ottenere i diritti negati. Al loro fianco l’Associazione “Diritti per tutti”.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IN PIAZZA PER I DIRITTI SOCIALI, CAMBIAMENTI E GRANDI ATTESE

“La dignità al primo posto”: è con questo slogan che ieri migliaia di marocchini sono scesi in piazza a Casablanca, teatro di una marcia nazionale indetta da due organizzazioni sindacali, la Confederazione democratica del lavoro (Cdt) e la Federazione democratica del lavoro (Fdt). Alla protesta, secondo l’opposizione, hanno partecipato tra 20.000 e 50.000 persone mentre per le forze dell’ordine il numero di manifestanti non ha superato i 20.000.

I dimostranti hanno sfilato per le principali strade della capitale economica del Marocco, lanciando slogan ostili al governo del primo ministro Abdelilah Benkirane, del Partito giustizia e sviluppo (Pjd, islamico moderato), al potere da fine gennaio. Lotta alla corruzione e al nepotismo, migliori condizioni di lavoro e di vita per gli operai ma anche apertura di un dialogo tra esecutivo e rappresentanze dei lavoratori sono state le principali rivendicazioni mosse dai due sindacati e da alcune organizzazioni della società civile.

Nel 2011, seppur in modo più limitato e diverso, anche il Marocco è stato protagonista delle rivolte della Primavera araba, portata in piazza dai giovani del Movimento del 20 febbraio. Per tentare di arginare le rivendicazioni politiche e sociali dei cittadini, il re Mohamed VI ha convocato un referendum costituzionale lo scorso luglio e elezioni legislative a novembre, vinte dal Pjd.

Israele taglia i pasti ai bambini palestinesi detenuti

Ramallah – Israele sta perseguendo una “politica della fame” contro minorenni e bambini palestinesi detenuti nelle sue prigioni. L’avvocato della Società dei prigionieri, Anwar ABu Lafi, ha ascoltato di persona all’interno del carcere israeliano di HaSharon le denunce di alcuni minorenni palestinesi lì detenuti. “La quantità di cibo loro distribuita era già scarsa - ha dichiarato e ora Israele ha deciso di tagliare alcuni pasti al giorno. “Non viene data loro la possibilità di scaldare l’acqua e sono sempre più frequenti le aggressioni fisiche, l’ultima delle quale ai danni di Daoud Abu Sbeitan, pesantemente picchiato mentre veniva trasferito alla corte distrettuale di al-Quds (Gerusalemme).

Raid di coloni israeliani a Nablus. Otto palestinesi feriti

Un colono israeliano ha sparato ad un palestinese ieri in scontri avvenuti nel villaggio di Oref (Nablus), divampati dopo che un gruppo di settler aveva dato fuoco ai campi coltivati palestinesi. Secondo testimoni oculari un ragazzo di 22 anni, è stato ammanettato da una guardia dell’insediamento colonico di Yitzhar, una roccaforte della destra ultranazionalista, che lo ha gettato a terra e gli ha sparato. Altri coloni lo hanno preso a calci, ha aggiunto un parente. Il giovane è stato salvato dagli abitanti del villaggio che lo hanno portato all’ospedale Rafidia di Nablus. I testimoni hanno raccontato che ieri mattina 25 coloni, molti dei quali armati, hanno appiccato il fuoco ai campi di grano e a un oliveto vicino alla scuola di Oref, e hanno aperto il fuoco contro coloro che cercavano di spegnere l’incendio. L’agenzia di stampa palestinese Ma’an riferisce che otto palestinesi sono rimasti feriti e quattro di loro sono stati ricoverati in ospedale. In un filmato diffuso qualche giorno fa si può del resto vedere come coloni e soldati lavorino insieme in Cisgiordania: un colono spara su un palestinese sotto gli occhi indifferenti dei militari israeliani.

Fukushima, Kan, stato primo responsabile

Lo Stato ha la responsabilita' principale nell'incidente nucleare di Fukushima. Lo ha detto l'ex premier giapponese Naoto Kan, nel corso della sua testimonianza davanti al comitato parlamentare d'inchiesta sulla ricostruzione delle cause alla base della peggiore crisi atomica dopo Cernobyl, seguita al sisma/tsunami dell'11 marzo 2011.

Nonostante questa ammissione di responsabilita' Kan per due ore ha difeso le decisioni prese, anche se ha riconosciuto che ci sono stati ritardi.

ITALIA

Roma: si stacca il carrello di una gru, muore un operaio.

Un operaio è morto questa mattina schiacciato dal cestello di una gru che si è staccato ed è precipitato a terra. L'operaio lavorava al restauro della facciata di un palazzo tra via Val di Sangro e via Val Padana, nella zona di Prati Fiscali.

Il braccio della gru aveva raggiunto il terzo piano quando si è rotto il pistone centrale e il cestello su cui c'erano due operai si è staccato ed è precipitato. Un uomo è deceduto, mentre il collega è rimasto ferito ed è stato trasportato all'ospedale Pertini.

Ispettore di polizia postale condannato per tentata violenza sessuale su collega

Un poliziotto accusato di tentata violenza sessuale nei confronti di una collega è stato condannato dal Tribunale di Torino ad un anno e 8 mesi di reclusione. I fatti si riferiscono allo scorso 26 settembre: l’ispettore capo della polizia postale e la donna stavano rientrando a Torino, dopo un pomeriggio di perlustrazione nella zona di Chiomonte. Nei pressi di Orbassano l’uomo avrebbe tentato di strappare di dosso i pantaloni della divisa alla collega per violentarla a bordo della volante.“ Fonte: http://www.torinotoday.it/cronaca/ispettore-polizia-postale-condannato-tentata-violenza-sessuale.html

Piacenza: uccide moglie, fermato il marito

Una donna indiana incinta di 3 mesi e madre di un bambino di 5 anni e' stata trovata morta ieri alle 17 nel fiume Po a San Nazzaro frazione del Comune di Monticelli D'Ongina, in provincia di Piacenza, da due ragazzi che erano sull'argine del fiume e che hanno immediatamente chiamato i Carabinieri di Fiorenzuola. La donna, e' una 32enne residente a Basilicaduce, frazione di Fiorenzuola, la cui scomparsa era stata denunciata alle forze dell'ordine, dal padre della vittima, lo scorso 15 maggio.

PORTA PORTESE: I CITTADINI SI RIBELLANO AI MODI POCO URBANI DELLA MUNICIPALE

Un ambulante portato via per l’identificazione, un residente di Trastevere arrestato e processato per direttissima per oltraggio e resistenza e quattro vigili medicati in ospedale: questo il bilancio della rivolta di ieri mattina nel mercato di Porta Portese dopo che alcuni vigili avevano sequestrato la merce ad un ambulante nigeriano. “Hanno usato dei modi barbari – ha detto un testimone – gli hanno buttato la merce dentro un cassonetto”. Stavolta i presenti, alcune decine, non hanno tollerato quello che del resto accade ogni domenica ed hanno accerchiato i vigili, i quali per disperderli hanno usato lo spray urticante direttamente sulla faccia del migrante e poi anche sulla folla che è stata dispersa solo dopo l’arrivo di una volante della polizia.

Siparietto

gror120528 (last edited 2012-05-28 18:06:10 by anonymous)