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buongiorno, salvo, luca e massimo salutano e aprono

G.R. flash ore 10.00

PALESTINA - MILITANTE PALESTINESE UCCISO A JENIN = Jenin, 12 ago. - Scontri armati si sono susseguiti durante la notte in varie zone dei territori autonomi, e in Cisgiordania soldati israeliani hanno eliminato un militante palestinese. L'uomo, identificato come Ghazal Shehad, apparteneva alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, braccio armato di 'al-Fatah', Secondo quanto riferito da fonti palestinesi, sarebbe stato ucciso a colpi di arma da fuoco all'interno della propria abitazione a Yamoun, un villaggio situato a ovest di Jenin: non e' chiaro se Shehad sia morto combattendo, oppure se si sia trattato di un 'omicidio selettivo'. Frattanto nella Striscia di Gaza un militare israeliano e' rimasto ferito dai proiettili esplosi contro di lui da estremisti palestinesi mentre stava cercando di individuare eventuali ordigni nascosti nei pressi dell'insediamento di Netzarim. Ancora in Cisgiordania, una dozzina di palestinesi sospettati di attivita' terroristiche sono stati arrestati in diversi rastrellamenti nei distretti di Ramallah e Nablus Altri incidenti sono scoppiati ieri sera fra centinaia di prigionieri del campo di detenzione israeliano di Ofer, vicino a Ramallah, in Cisgiordania, e le guardie israeliane. Lo hanno reso noto le famiglie dei detenuti. I prigionieri, alloggiati in tende, hanno rifiutato il pasto e si sono scontrati con le guardie che hanno poi fatto intervenire mezzi blindati, secondo quanto riferito dai familiari che hanno parlato con loro per telefono. Secondo il 'club dei prigionieri', un'associazione palestinese di difesa dei prigionieri che ha sede a Betlemme, alcuni detenuti sono stati picchiati da soldati di guardia. Un portavoce militare ha pero' affermato di non essere a conoscenza di incidenti nel campo di Ofer, precisando che nel luogo di detenzione vi sono circa 500 prigionieri palestinesi. Oltre 2.500 palestinesi sono attualmente detenuti da Israele. Intanto si apprende che Hamas potrebbe accettare la cessazione degli attentati in territorio israeliano. Lo ha affermato stamane il deputato arabo-israeliano Ahmed Tibi, confermando una notizia pubblicata da Haaretz. Tutti i gruppi palestinesi starebbero per sottoscrivere un accordo per porre fine agli attacchi nello Stato israeliano e limitare l'attivita' armata alla Cisgiordania ed a Gaza. Da parte sua, in Israele è scontro istituzionale. Il premier Ariel Sharon è disposto ad andare ad elezioni anticipate nel gennaio 2003 se i laburisti e gli ultraortodossi dello Shass, attualmente nel governo di unità nazionale, non approveranno in Parlamento la legge finanziaria, che prevede un rigido piano di austerità. Secondo la radio pubblica israeliana Sharon si è rivolto al leader dello Shass (17 deputati su 120), Eli Yishaï, che intende "andare fino in fondo" per vedere approvata la finanziaria 2003, licenziata dal Consiglio dei ministri il 30 luglio con il voto contrario dei ministri laburisti e dello Shass. Senza il sostegno di questi due partiti Sharon non potrà far approvare il progetto di legge in terza lettura già nella terza sessione autunnale di lavori parlamentari, a metà ottobre. Se così accadesse, secondo la radio pubblica israeliana, Sharon pensa di liquidare i ministri che in prima lettura voteranno contro la finanziaria e chiederà al presidente Moshé Katzav di sciogliere la Knesset e indire elezioni anticipate entro 90 giorni, ovvero in gennaio. La scadenza naturale della legislatura prevede elezioni il 28 ottobre 2003 e finora Sharon non ha mai parlato di una data diversa. In base all'ultimo sondaggio disponibile, pubblicato venerdì da Yediot Aharonot, il premier è sempre gradito alla maggioranza degli israeliani ma ha perso 9 punti in popolarità nelle ultime 3 settimane. Gli effetti della crisi economica israeliana si fanno sentire e uno sciopero generale di tre ore e' cominciato oggi in Israele alle ore 10 (9 in Italia) col risultato di paralizzare tutti i servizi pubblici, ad eccezione di quelli di pronto soccorso. Lo sciopero e' stato proclamato dall' Histadruth, la centrale sindacale israeliana, in seguito al rifiuto della pubblica amministrazione e degli imprenditori di discutere di aumenti salariali dovuti all'aumentato costo della vita. Per la durata dello sciopero tutti i ministeri restano chiusi, cosi' come i porti e gli aeroporti. I trasporti pubblici ferroviari e automobilistici sono stati pure sospesi. Il segretario generale dell' Histadruth, Amir Peretz, ha detto che lo sciopero odierno vuole solo essere un avvertimento e che, se non saranno fatti passi avanti nel senso di accogliere le richieste del sindacato, le agitazioni saranno inasprite a partire dal prossimo settembre. Il presidente dell'associazione degli industriali, Oded Tira, ha accusato l' Histadruth di comportamento irresponsabile in un momento in cui l'economia del paese e' in profonda crisi e i licenziamenti dei lavoratori sono in aumento. L'IRAQ MINACCIA DI SOSPENDERE LE IMPORTAZIONI DALL'AUSTRALIA. - SYDNEY, 12 AGO - L'Iraq ha gia' annullato un ordine di 500 milioni di tonnellate di grano australiano e minaccia ora di cancellare tutte le importazioni granarie dall'Australia, in protesta contro il deciso sostegno offerto da Canberra all'eventuale attacco militare USA contro Bagdad. Il piu' alto rappresentante iracheno in Australia, l'incaricato d'affari Saad al-Samarai, ha detto al quotidiano The Australian che se l'Australia manterra' la sua posizione ostile saranno annullati i futuri contratti, per un valore di 430 milioni di dollari Usa all'anno. Siamo stupiti di questa posizione non amichevole assunta dal governo australiano ...abbiamo sempre avuto una buona esperienza con gli agricoltori australiani, ma la politica del governo e la minaccia militare che comporta, ci danneggia. Samarai ha lamentato che dichiarazioni fatte dal ministro degli Esteri Alexander Downer e dal primo ministro John Howard sono state piu' dure e piu' ostili persino di quelle americane. Intanto quattro navi cariche di 130 mila tonnellate di grano australiano restano bloccate in porti iracheni, dopo essere state respinte, ufficialmente per questioni di qualita' ma di fatto per protesta. Il primo ministro australiano, il conservatore John Howard ha negato che l'Australia stia correndo verso la guerra contro l'Iraq, ma ha aggiunto che la comunita' internazionale non puo' permettersi di ignorare le lezioni dell'11 settembre permettendo a Saddam Hussein di accumulare armi di distruzione di massa. Ma secondo il leader dell'opposizione laburista Simon Crean Howard, il leader deve ammettere l'errore del suo approccio alla Rambo verso l'Iraq, che sta cominciando a costare caro alle esportazioni australiane. - MOSCA, 12 AGO - Arkady Gukasian e' stato rieletto presidente della repubblica autonoma azera del Nagorno-Karabakh con circa l'89% dei voti. Secondo dati preliminari diffusi dalla Commissione elettorale e pubblicati dall'agenzia russa 'Interfax', gli altri tre candidati, Artur Tovmasian, gia' presidente del Parlamento, Albert Gozarian, presidente del partito cristiano democratico e Grigory Aafanasian del movimento Unita' hanno ottenuto rispettivamente l'8,1, il 2,2 e l'1,3 per cento dei suffragi. Nel programma del presidente rieletto, come degli altri candidati, c'e' l'indipendenza del Nagorno-Karabakh, una enclave cristiana divenuta repubblica autonoma dell'Azerbaigian e oggetto di una sanguinosa guerra fra azeri e armeni che mantiene una forte tensione fra Baku e Ierevan malgrado la tregua del 1994 e i successivi, infruttuosi, negoziati. (ANSA).

COLOMBIA - Uribe dichiara lo Stato di Emergenza, - Con un decreto scattato alla mezzanotte (ore 7 di stamane in Italia) il nuovo presidente della Colombia Alvaro Uribe ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese. Uribe si era insediato alla presidenza mercoledi' scorso: da quel momento fino ad oggi, in soli cinque giorni, l'esplosione di violenza in Colombia ha provocato la morte di 115 persone, una ventina nella stessa Bogota'. La notizia dello stato di emergenza e' stato data questa notte dal ministro dell'Interno e della Giustizia Fernando Londono durante una conferenza stampa, nella quale pero' non ha specificato cosa il provvedimento eccezionale avrebbe comportato. Secondo l'art. 213 della Costituzione il capo dello stato e' autorizzato a sospendere le leggi incompatibili con l'applicazione dello stato di emergenza in caso di alterazione dell'ordine pubblico suscettibile di minacciare in modo diretto la stabilita' istituzionale e la sicurezza dello stato. La durata massima di tale provvedimento e' di 90 giorni, con due possibilita' di prolungamento da parte della massima autorita' dello stato. Uribe ha anche deciso, con suo decreto, una tassa straordinaria che permetta al governo di raccogliere una somma pari a 778 milioni di dollari per rafforzare il settore militare, per sostenere quella che lui chiama "lotta al terrore". Intanto un ordigno esplosivo e' esploso ieri sera nella localita' caraibica di Cartagena causando la morte di un guerrigliero che secondo la polizia colombiana stava trasportandolo per comto delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) . Lo scoppio, secondo la ricostruzione ufficiale, e' stato accidentale ed e' avvenuto sul sedile posteriore di un taxi su cui erano saliti due guerriglieri delle Farc nel quartiere di Los Calamares. Uno dei due e' morto, ha detto Jose' Toro, capo della polizia del dipartimento di Bolivar, mentre l'altro si e' dato alla fuga. COREA - Grande attesa a Seul per i nuovi colloqui ufficiali tra i ministri degli esteri delle due Coree, dopo lo stop delle trattative lo scorso novembre. All’ordine del giorno, la discussione di un progetto di costruzione di una strada e di una ferrovia che colleghi i due Paesi, così come un piano che consenta il riavvicinamento delle famiglie divise dal conflitto del 1950-53. “Sono arrivato con molti regali per il Sud,” –ha detto il capo negoziatore nordcoreano Kim Ryong Song al suo arrivo nella capitale sudcoreana. Si tratta del primo meeting di alto livello dopo la battaglia navale del 29 giugno, a ridosso del 38esimo parallelo (linea di confine imposta dalle Nazioni Unite ma mai riconosciuta da Pyongyang). Nello scontro, che ha provocato il congelamento di tutte le trattative in corso tra i due Paesi, persero la vita 4 soldati sudcoreani e 13 nordcoreani. Il vertice tra i capi delle due diplomazie è seguito da osservatori e analisti di Washington e Tokyo, che recentemente hanno riaperto i colloqui con la Corea del Nord. La settimana scorsa, Pyongyang ha inaugurato ufficialmente un progetto di costruzione di due reattori nucleari ad acqua leggera finanziato da una cordata internazionale di cui fanno parte Usa e Giappone. Il piano, voluto dall’ex presidente statunitense Bill Clinton nel 1994, prevede l’impegno di Pyonyang a rinunciare alla costruzione di armi nucleari militari. Lo scorso 31 luglio in Brunei, in occasione del vertice annuale dell’Asean (Associazione delle nazioni del Sudest asiatico), aveva avuto luogo uno storico incontro tra il segretario di Stato Usa Colin Powell e il ministro degli esteri nordcoreano Paek Nam Sun, in presenza anche del capo della diplomazia giapponese Yoriko Kawaguchi.