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EUSKADI: La sinistra basca ha scelto un processo di pace senza ingerenze armate

La sinistra basca ha scelto: un processo negoziale in cui tutte le opzioni politiche siano presenti e possano parlare, con un coinvolgimento politico che deve avvenire senza nessun tipo di ingerenza armata. ll documento, che domani sarà pubblicato nella sua interezza, dice espressamente che è proprio la scelta di vie esclusivamente pacifiche e democratiche che renderà possibile l'accumularsi di forze nella società per costruire una base solida che costringa lo Stato ad accettare il confronto. Nel documento si fa riferimento ai principi del senatore Mitchell, principi che furono l'elemento cardine per arrivare alla smilitarizzazione nel processo irlandese di pace di Stormont. Seicento militanti della sinistra, in rappresentanza di oltre 270 cittadine e paesi in cui si è svolta la discussione, si sono riuniti nelle Assemblee territoriali di Araba, Vizcaya, Guipuzkoa e Navarra. Nello stesso documento si fa appello alla comunità internazionale perché accompagni questo processo.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

AFGHANISTAN: BOMBARDAMENTO DELLA NATO, VITTIME CIVILI

Prosegue l'offensiva militare contro i taliban nella provincia di Helmand, nel sud dell'Afghanistan. Oggi l'esercito nazionale e gli alleati-occupanti occidentali hanno annunciato di essere a buon punto nella conquista della città di Marjah, una delle roccaforti dei ribelli fondamentalisti. Ma la Nato è stata anche costretta ad ammettere che, nei combattimenti dei giorni scorsi, dodici civili sono rimasti uccisi. Per errore, naturalmente. Un errore di 300 metri: tanta era la distanza fra l'obiettivo dei razzi assassini e il punto realmente colpito, ovvero una casa nel distretto di Nad Ali. Confermata dunque la notizia diffusa ieri dal governo afghano, che parlava però di dieci, e non di dodici morti. Intanto dal personale di Emergency operativo a Lashkargah, la città dell'Helmand dove l'associazione ha uno dei suoi ospedali, arriva una pesante denuncia sulla gestione dell'offensiva militare. Le truppe statunitensi che circondano Marjah impediscono l'evacuazione dei civili feriti da parte della Croce Rossa Internazionale, causandone la morte per mancanza di cure adeguate.

SOMALIA: ATTENTATO CONTRO MINISTRO, CHE SI SALVA

È scampato a un attentato condotto questa mattina con un’autobomba esplosa al passaggio del suo convoglio, il ministro della Difesa Yusuf Mohammed Siad Indho’adde, ma lo scoppio ha provocato la morte di almeno due passanti (forse cinque). Nel corso del fine settimana, a sporadici scontri a fuoco tra soldati dell’esercito regolare e uomini dei gruppi armati si sono alternate ondate di gente in fuga dalle loro case per timore della grande offensiva pianificata dal governo per contrastare l’insurrezione e riaffermare il suo controllo sulla capitale. Secondo stime delle Nazioni Unite, sono più di 50 i civili uccisi nelle violenze dal 5 Febbraio che hanno provocato inoltre un centinaio di feriti. Dall’inizio del mese, inoltre, sono più di 8000 le persone che hanno già lasciato la città per aggiungersi alle migliaia di sfollati nei campi profughi.

PALESTINA: CONTINUA SENZA SOSTE LA COLONIZZAZIONE ISRAELIANA

Viene “generalmente ignorato” in decine di colonie israeliane della Cisgiordania l’ordine di congelamento di nuovi progetti edili annunciato tre mesi fa dal primo ministro Benyamin Netanyahu: lo ha ammesso, intervenendo oggi al parlamento israeliano, il viceministro della Difesa Matan Vilnay. In almeno 28 colonie, ha detto il viceministro, sono stati riscontrati lavori edili in corso, in contrasto con gli ordini impartiti dal governo. Questi “episodi” vanno aggiunti alla costruzione di insediamenti, che pure è continuata senza tenere in alcun conto gli annunci del governo. Commentando l’intervento di Vilnay, il movimento ‘Peace Now’ ha affermato che le cifre rese note alla Knesset “peccano per difetto” e che pur di aggirare gli ordini di congelamento, “i coloni lavorano anche di notte e ignorando il riposo sabbatico”. Il congelamento delle colonie era stato annunciato da Netanyahu per tentare, su richiesta degli Stati Unti, di rilanciare negoziati diretti di pace con l’Autorità nazionale palestinese.

ITALIA

ROMA: SI CONCLUDE LA DEPORTAZIONE DEI ROM DAL CASILINO 900 (audio: ROR)

MILANO: AGGIORNAMENTO DOPO GLI SCONTRI DI VIA PADOVA (audio: ROR)

ROMA: MIGRANTE CONDANNATO ALL'ESPULSIONE SI GETTA DALLA RECINZIONE DEL CIE DI PONTE GALERIA

Un marocchino 38enne si è gettato dalla recinzione del Cie di Ponte Galeria. Ne dà notizia la prefettura di Roma, spiegando che "sono attualmente in corso accertamenti sulle sue condizioni di salute". A quanto riferisce palazzo Valentini, l'uomo, "destinatario di un decreto di espulsione, emesso dal prefetto di Roma il 6 agosto 2007, cui non aveva ottemperato e autore di una pluralità di reati", dopo essere stato rintracciato e arrestato, si trovava al Cie dal 27 gennaio scorso in attesa di essere accompagnato nel paese di origine. L'immigrato, inoltre, "aveva recentemente dichiarato di voler compiere analoghi gesti, tanto che era stato inviato presso una struttura psichiatrica romana da cui era stato rilasciato senza particolari prescrizioni".

TORINO: PROCESSO ETERNIT, UDIENZA DI OGGI

Continua il processo alla Eternit, multinazionale dell'amianto che ha provocato tremila morti e decine di migliaia di malati di tumori della pleura e di asbestosi - solo nei quattro stabilimenti italiani: Casale Monferrato (AL), Cavagnolo (TO), Rubiera (RE) e Pozzuoli (NA). All'esterno di Palazzo di Giustizia la Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro, in presidio in solidarietà con le vittime della azienda svizzera, fa volantinaggio per la riassunzione di Salvatore Palumbo alla Fincantieri di Palermo e, contemporaneamente, si annuncia la prossima riunione del nodo torinese della Rete - mercoledì 24 febbraio, a latere della udienza del processo Thyssenkrupp. Aula gremita in ogni ordine di posti. La Corte è guidata dal giudice Casalbore; le parti civili costituite sono 6.392; molte di queste, però, sono omonimi, o quasi. La parola poi passa alla difesa, che pretende di escludere alcune centinaia di parti civili per aver già stipulato una transizione - nel 1993 con i dirigenti italiani della società - con cui rinunciavano ad ogni azione successiva, ed alcune decine per aver lavorato in Eternit prima del 1971, data in cui è entrato in società il barone belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne. Di seguito è la volta delle parti civili che, con tempi contigentati in due minuti ciascuno, depositano alcune memorie e repliche alle osservazioni della difesa; la Corte risponde che deciderà nella prossima udienza, il 1° marzo.

SARDEGNA: PROTESTA DEGLI OPERAI DELLA VINYLS DI PORTO TORRES (audio: ROd'U)

Circa settanta operai della Vinyls di Porto Torres hanno bloccato questa mattina, dalle 3.30 alle 10.30, alla periferia di Sassari, i cancelli di entrata e di uscita del deposito dei pullman dell'Arst, la società regionale di trasporto su gomma, per manifestare contro il rischio di chiusura del loro stabilimento. Gli operai si sono incatenati ai cancelli e la protesta ha paralizzato i collegamenti di metà Sardegna. Sono un'ottantina i pullman a cui è stato impedito di partire. Nei giorni scorsi gli stessi lavoratori, che dal 7 gennaio presidiano la torre aragonese davanti al porto, avevano bloccato i depositi carburante di Porto Torres e occupato l'ente Parco dell'Asinara. La Vinyls avrebbe dovuto riprendere l'attività il 15 dicembre scorso, ma la produzione è ferma in attesa che si trovi un compratore e gli operai, circa 120, sono in cassa integrazione a rotazione.

TELECOM: SCIOPERO NAZIONALE" (audio: ROR)

ROVERETO: OGGI LA DECISIONE DEL TRIBUNALE PER I TRE ANTIFASCISTI ARRESTATI (audio: ROd'U)

Ancora nel limbo i tre antifascisti fermati sabato pomeriggio a Rovereto, dopo le cariche della polizia contro il corteo che intendeva impedire la sfilata dei fascisti di Fiamma Tricolore in città. Stasera scadranno i termini di legge per la convalida dell'arresto, ma il giudice non ha ancora neppure fissato l'orario dell'udienza necessaria proprio alla convalida,

NAPOLI: DURA CONTESTAZIONE POPOLARE AL MINISTRO GARFAGNA

Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, è stata contestata sabato sera a Boscoreale, in provincia di Napoli. Il ministro, candidata capolista per il Pdl al Consiglio regionale della Campania, ha dovuto fare i conti con la rabbia degli oltre 150 manifestanti radunatisi nella piazza adiacente il Municipio per gridare il loro fermo “no” alla realizzazione di una nuova discarica a Terzigno. In occasione della visita della Carfagna, i rappresentanti dei comitati civici antidiscarica hanno bloccato l’ingresso principale del Municipio, provocando così l’intervento delle forze dell’ordine presenti. Non solo, i manifestanti hanno anche lasciato sul selciato alcuni sacchetti di plastica contenenti cartacce in segno di protesta e accompagnato le loro dimostrazioni con slogan e spari di botti.


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