Differences between revisions 4 and 57 (spanning 53 versions)
Revision 4 as of 2002-07-15 08:23:52
Size: 8577
Editor: anonymous
Comment: missing edit-log entry for this revision
Revision 57 as of 2002-07-15 17:24:01
Size: 51656
Editor: anonymous
Comment: missing edit-log entry for this revision
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 3: Line 3:

Ci sono anche io, ore 15.00. Un bacio Massimo
Line 4: Line 7:


= GR 19:30 =

== Sommario ==

'''DAL MONDO'''

- Messico: Una grande marcia a città del Messico oggi per appoggiare i contadini che stanno protestando vicino alla capitale contro l'espropriazione di terre per la costruzione del nuovo aeroporto internazionale

PALESTINA - Incontro tra ministro esteri israeliano e presidendte Mubarak, mentre dal tribunale israeliano:RIMARRA' SEGRETO RAPPORTO SU SABRA E CHATILA
e ISRAELE taglia l'accesso internet ai palestinesi.

NEPAL - FRANE SI ABBATTONO SU DUE VILLAGGI, ALMENO 150 MORTI

UE: MANGIMI CON ORMONI,DA OLANDA ESPORTATE 15MILA TONNELLATE

''' DALL' ITALIA '''


PROSTITUZIONE : Il governo propone una proposta di legge sintesi di tutte le proposte repressive e misogene fatte negli ultimi mesi

SIDERURGICO TARANTO: CONDANNATO RIVA,CONFISCATI PARCHI MINERALI



NAPOLI - DISOCCUPATI OCCUPANO DUOMO E COMMISSARIATO RIFIUTI

CARCERI: OTTO POLIZIOTTI PENITENZIARI A GIUDIZIO A NUORO


''' MONDO '''


'''MESSICO '''


Una grande marcia a città del Messico oggi per appoggiare i contadini che stanno protestando vicino alla capitale contro l'espropriazione di terre per la costruzione del nuovo aeroporto internazionale. Rappresentanti dei Fronti Francisco Villa, il sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'educazione, la Centrale Unitaria di Lavoratori e il Consiglio Generale di sciopero figurano tra i partecipanti alla manifestazione prevista per le 16.00 di oggi ora locale. All'altezza del Monumento all'indipendenza confluiranno anche i delegati della Commissione Metropolitana di artisti e Lavoratori della Cultura e il Sindacato Indipendente di lavoratori dell'Università Metropolitana. I partecipanti alla marcia chiederanno alle autorità federali e dello Stato del Messico di ascoltare le richieste dei contadini di San Salvador Atenco per tovare una soluzione pacifica al conflitto scoppiato giovedi scorso. I gruppi organizzatori della marcia della capitale sono stati protagonisti dei denominati 'cordoni di pace' per evitare azioni violente da parte della polizia e dell'esercito. Attraverso a queste iniziative è stato possibile il rifornimento di viveri per i contadini. Per questo i promotori della marcia invitano inoltre ad una raccolta di alimenti da portare fino ad Atenco. Gli abitanti di quella località stanno protestando da quasi un anno e hanno già presentato le loro richieste contro l'espropriazione di 4.500 ettari per l'edificazione dell'aeroporto. La richiesta principale dei contadini in rivolta è che vengano rispettate le loro terre dove coltivano mais ed altri alimenti o che sennò venga concesso un giusto ed equo risarcimento.Comunque oggi sono state liberate le persone trattenute dai contadini in rivolta. Quindi è stato rispettato uno degli accordi presi dai lider Adán Espinoza e Ignacio del Valle e che ha portato alla loro liberazione. Intanto i contadini hanno dichiarato che toglieranno il blocco delle strade in cambio del ritiro della Polizia Federale Preventiva, dell'esercito e della polizia statale. Le persone trattenute e rilasciate oggi sono sembrate stanche ma in perfette condizioni fisiche. I contadini occupano ancora la piazza principale di Atenco. E i lider non hanno ancora voluto rilasciare dichiarazioni sulla fine dei blocchi delle strade nella regione. Per cui decine di camion continueranno a restare bloccati finchè non si arriverà ad un reale negoziato.




Non ci può essere soluzione militare al conflitto in Medio Oriente. E'questa la posizione espressa oggi dal ministro della difesa israeliano Ben Eliezer, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Mubarak, svoltosi ad Alessandria d'Egitto. Al centro dei colloqui il piano di pace proposto dai laburisti, che fanno parte del governo guidato da Sharon e cui appartiene lo stesso Ben Eliezer. Mubarak ha apprezzato il piano, definendolo "costruttivo". Gran parte della discussione, tuttavia, è stata incentrata sul ruolo futuro del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Arafat, che per il ministro israeliano "resta il principale problema". Tel Aviv insiste perché il leader palestinese venga escluso dalle trattative di pace. Di parere contrario, invece, il capo di Stato egiziano: "Stiamo avendo contatti per cercare di trovare un compromesso". Mubarak ha anche ribadito la propria contrarietà alla posizione espressa dagli Stati Uniti nel discorso del presidente George W. Bush, che alla fine di giugno ha proposto l'estromissione politica del presidente dell'Anp dalle trattative: "Questa scelta - ha sottolineato ancora Mubarak - si rivelerebbe un grosso errore del quale poi ci pentiremmo tutti". Penso che gli egiziani stiano per proporre un progetto pilota che prevede la riduzione delle violenze in un'area dei Territori ben definita, ha detto Eliezer. Se il progetto funzionera', sara' allargato ad altre zone. La prima area in cui il piano potrebbe essere realizzato potrebbe essere Gaza, ha spiegato il ministro della Difesa israeliano. Questi colloqui fanno seguito alla visita in Egitto compiuta nei giorni scorsi dal ministro laburista Sneh e dal Presidente della Knesset Burg.

Una sentenza dell'Alta Corte Israeliana ha respinto oggi un'istanza in cui si chiedeva di togliere la classificazione top-secret al rapporto della commissione statale israeliana sul massacro di Sabra e Chatila del 1982. La richiesta era stata presentata dalla madre e dal fratello di un ufficiale israeliano ucciso durante la guerra del Libano. Il Premier israeliano Sharon all'epoca dei fatti era ministro della Difesa, e la commissione governativa del 1983 lo giudico' indirettamente responsabile del massacro, che fu eseguito materialmente dalle milizie cristiano-libanesi. La commissione compilo' poi'un rapporto segreto. L'Alta Corte ha stabilito, su consiglio del governo, di riesaminare il caso tra cinque anni.

Soldati israeliani sono piombati negli uffici della Planet Monday, azienda di telecomunicazioni palestinese ed hanno tagliato il collegamento internet a Ramallah, Gaza e a Gerusalemme est. Subito dopo si e' udita un'esplosione. "Non si sa che fine abbiano fatto i 6 dipendenti''ha riferito in un comunicato l'organizzazione non governativa palestinese Miftah diretta da Hanan Ashrawi, deputata ed esponente palestinese di primo piano.

Ammonta ad almeno 150 il numero delle vittime di una frana nell'est del Nepal, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente. Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale nepalese, nel cuore della notte uno smottamento causato dalle insistenti piogge monsoniche avrebbe cancellato due villaggi. Trentacinque abitazioni sono rimaste seppellite dal fango a Dipsung e Sikundel. Le operazioni di soccorso bsono rese particolarmente difficili dalle condizioni meteorologiche e dalla lontananza da altri centri abitati. In Nepal ogni anno si contano centinaia di vittime a causa delle piogge monsoniche.

Il ministero dell'agricoltura olandese ha affermato oggi che piu' di 15.000 tonnellate di mangimi per animali contaminato dall'ormone vietato sono state esportate dall'Olanda. ''Le piu' grosse partite sono state esportate verso la Germania e il Belgio''. Le aziende olandesi le hanno spedite nell'arco di un mese, dall'inizio di giugno all'inizio di luglio: periodo in cui - hanno precisato le autorita' dell'Aja - non era ancora scoppiato il caso dell'ormone Mpa. Le autorita' di Germania, Belgio, Francia e Spagna, che hanno importato i mangimi all'ormone, sono stati informati sabato dal governo dell'Aja.

Condannato nel pomeriggio per inquinamento ambientale il presidente dell'Ilva Emilio Riva, il direttore del siderurgico, Luigi Capogrosso e i due responsabili dell'area dei parchi minerali dello stabilimento, Giancarlo Quaranta a Salvatore Zimbaro. Riva e Quaranta sono stati condannati a dieci mesi di arresto, gli altri due a sette. Il magistrato ha anche disposto la confisca dell'area dei parchi minerali (circa 660mila metri quadrati) situati a ridosso del quartiere "Tamburi". L'inchiesta era stata avviata nel luglio del '99 dopo una serie di segnalazioni dei cittadini del rione sull'inquinamento causato dalle polveri dei parchi - che raccolgono le scorie dei cicli di lavorazione - ed aveva portato all'incriminazione di Riva e dei tre dirigenti per "getto pericoloso di cose" e "mancata adozione di misure finalizzate a ridurre o eliminare la diffusione nell'aria delle polveri e di altre sostanze" causa dell'inquinamento ambientale. Nel processo si sono costituiti parte civile Provincia, Comune e Legambiente. I legali dei due enti si erano associati alle richieste del pm mentre quello di Legambiente aveva chiesto che gli imputati pagassero 516mila euro (pari ad un miliardo di vecchie lire), affinche' "si renda poco conveniente trasgredire le regole", da utilizzare in azioni di maggiore tutela dell'ambiente.

Dovranno comparire il 27 novembre prossimo davanti al Tribunale di Nuoro otto poliziotti penitenziari, accusati di omicidio colposo per omissione di soccorso e lesioni aggravate per la vicenda della morte in una cella di Badu 'e Carros, il 23 gennaio 2000, di un camorrista ergastolano, Luigi Acquaviva, di 45 anni. Alcuni giorni prima della sua morte Acquaviva si era barricato in cella, dopo aver sequestrato un poliziotto penitenziario, Raimondo Pirinu, chiedendo il trasferimento ad un altro carcere, come aveva fatto con successo nel settembre 1982. Rinchiuso dopo la liberazione dell' ostaggio in un braccio del carcere dell' ala di sicurezza, dove esistono una decina di celle singole in cui vengono tenuti i reclusi piu' turbolenti o quelli da proteggere, Acquaviva era stato trovato agonizzante appeso per la gola a due calzini legati alle sbarre. La perizia necroscopica aveva evidenziato sul corpo la presenza di lesioni dovute a percosse probabilmente inflitte dopo la conclusione del sequestro dell' agente. Al termine delle indagini, durate piu' di due anni, il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di Angelino Calaresu, di 40 anni, accusato di omicidio colposo per omissione di soccorso, e di Antonio Deidda, di 43 anni,Vittorio Leoni, di 45, Giovanni Dessi', di 39, Franco Ignazio Trogu, di 32, Guido Nurchi, di 35, Mario Crobu, di 43 e Antonio Salis, di 42, tutti accusati di lesioni aggravate.

Gruppi di disoccupati hanno contemporaneamente occupato questo pomeriggio il Duomo di Napoli e la sede del subcommissariato di governo per l'emergenza rifiuti. Si tratta di una sessantina di senza lavoro della coop San Marco che chiedono l'inserimento nei programmi per la raccolta differenziata dopo essere stati inseriti nelle relative graduatorie.
Dopo oltre un'ora e mezza il gruppo ha posto fine alla protesta spostandosi nella sede del subcommissariato di governo per l'emergenza rifiuti presidiato da altri trenta manifestanti. La decisione e' stata presa dopo l'assicurazione di un incontro con i rappresentanti del commissariato per i rifiuti per illustrare le proprie rivendicazioni.



Dall'Italia

GENOVA - 'Durante il G8 di Genova si è verificata la più vasta e cruenta repressione di massa della storia europea recente'. E ancora: 'Una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente'. Frasi pesanti come piombo, contenute nel nuovo rapporto di Amnesty international che sarà presentato ad ottobre. Già all’indomani dei tragici fatti di Genova Amnesty stilò un primo rapporto e scrisse a Berlusconi chiedendogli di attivare una commissione d’inchiesta, ma non ebbe mai risposta. A un anno di distanza dagli scontri di piazza, dalla morte di Carlo Giuliani, dal blitz alla Diaz e il caso della caserma di Bolzaneto, l’associazione ha ricostruito ancora tanti episodi di violazioni di diritti: all’espressione, a non essere arbitrariamente detenuto, a non essere sottoposto a tortura, a riunirsi pacificamente. Il rapporto si basa sulla raccolta di testimonianze di manifestanti provenienti da quindici paesi diversi. E secondo Nerys Lee ne esce il quadro di una 'parentesi della democrazia'







No alle prostitute sulla strada, si' a 'mini' case chiuse trasformate in vere e proprie aziende. La prostituzione per strada sara' perseguita e punita anche fino a tre anni e sei mesi di carcere, mentre i clienti se la caveranno con una multa che varia dai mille ai tremila euro. Si potra' invece esercitare la prostituzione in casa, in piena liberta' purche' vengano rispettate alcune regole: ogni casa chiusa potra' ospitare fino a tre professioniste, naturalmente maggiorenni. Assolutamente vietato l'ingresso ai minori.



Sugli articoli 41 bis e 4 bis dell'Ordinamento Penitenziario:

L'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario la cui applicazione è stata recentemente prolungata per tutta la legislatura ed estesa ai cosiddetti reati di "terrorismo" è, insieme all'articolo 4 bis del medesimo ordinamento, il risvolto carcerario che lo stato ha dispiegato nell'emergenza criminalità organizzata a partire dalla fine degli anni 80.
Il carcere duro previsto dal 41 bis ricalca modelli detentivi già sperimentati con le carceri speciali istituite nel 1977 e l'applicazione dell'allora articolo 90 per la madre di tutte le emergenze: l'eversione politica.
Mentre il 4 bis impedisce l'accesso ai benefici di legge (lavoro all'esterno, permessi, licenze, detenzione domiciliare, semilibertà, affidamento ai servizi sociali o ai programmi terapeutici), il 41 bis, oltre ad escludere i benefici, istituisce il carcere duro in cui sono sospese le normali regole di trattamento penitenziario.
Dal 1992 la loro applicazione, la cui validità è temporanea (semestrale), è stata sempre rinnovata, fino a diventare nei fatti regime penitenziario permanente.
Già da qualche anno rientrano nell'applicazione del 41 bis le persone condannate per appartenenza ad organizzazioni criminali straniere, così come la recente disposizione del governo estende l'uso del 41 bis all'emergenza "terrorismo" e ne prolunga la durata per i prossimi quattro anni.
L'applicazione dell'articolo 41 bis (il regime di carcere duro) è cresciuta negli anni e riguarda circa 500 persone detenute, mentre il 4 bis che prevede l'esclusione dai benefici e la detenzione in istituti e sezioni carcerarie comuni è applicato a migliaia di detenuti.
Le persone detenute in 41 bis sono sorvegliate da agenti di polizia speciale, i GOM (gruppo operativo mobile), incaricati di effettuare ispezioni, trasferimenti e attività di intelligence carceraria relativamente alle persone in 41 bis.
I colloqui con l'avvocato dentro il carcere si svolgono con vetro divisorio e citofono o interfono. I contatti tra la persona detenuta e l'esterno sono volutamente limitati, anche per quanto riguarda il nucleo familiare e sono soppressi del tutto i colloqui con terzi. Le persone sottoposte a 41 bis sono detenute in carceri speciali o sezioni speciali di istituti in città distanti da quelle di provenienza.
Il 41 bis prevede poche ore d'aria e durante queste limita le possibilità d'incontro tra le persone detenute a piccoli gruppi o in solitudine. Non si ha accesso alle strutture sportive e ai luoghi di socialità comune. Il passeggio è confinato a vasche di cemento. La lista di beni alimentari acquistabili con la spesa è limitata e non si possono cucinare le pietanze e numerose restrizioni riguardano gli oggetti consentiti in cella, comprese fotografie e musicassette.
Le persone sottoposte a regime 41 bis sono escluse dai programmi didattici e dalla frequentazione di scuole e corsi interni al carcere, nonchè è limitato l'accesso alle biblioteche e i contatti con il volontariato.
Ed intanto ora cominciano a diffondersi notizie di maltrattamenti, pestaggi, torture, soprusi e vere e proprie esecuzioni, emerse da dietro le mura.




--------------------------------------------------------------------------------



Line 8: Line 108:
Città del Messico, 07:40 Ultime dalla rivolta contro l'aeroporto: scarcerati i contadini arrestati.
Le autorità messicane hanno deciso di liberare dodici leader della rivolta degli agricoltori che si oppongono alla costruzione di un nuovo aeroporto a San Salvador Atenco, a una trentina di chilometri da Città del Messico. Il governatore dello stato, Arturo Montiel, ha spiegato di avere concordato la scarcerazione con il presidente Vicente Fox nella speranza di indurre i contadini a rilasciare a loro volta i diciassette ostaggi presi quattro giorni fa, quando la protesta per le strade della cittadina era esplosa. Il capo dei rivoltosi, David Pajaro, ha però chiarito che nessuno sarà liberato fino a quando tutti gli agricoltori non saranno usciti di prigione.
MESSICO - Le autorità messicane hanno deciso di liberare dodici leader della rivolta degli agricoltori che si oppongono alla costruzione di un nuovo aeroporto a San Salvador Atenco, a una trentina di chilometri da Città del Messico. Il governatore dello stato, Arturo Montiel, ha spiegato di avere concordato la scarcerazione con il presidente Vicente Fox nella speranza di indurre i contadini a rilasciare a loro volta i diciassette ostaggi presi quattro giorni fa, quando la protesta per le strade della cittadina era esplosa. Il capo dei rivoltosi, David Pajaro, ha però chiarito che nessuno sarà liberato fino a quando tutti gli agricoltori non saranno usciti di prigione.
Line 23: Line 122:
PALESTINA - Un giovane palestinese è stato ucciso ieri sera dalle cannonate dei carri armati israeliani che si sono abbattute sul villaggio di Bet Lahie, nel nord della striscia di Gaza: a quanto riferiscono fonti locali, i carri armati hanno aperto il fuoco dopo essere usciti dall'insediamento di coloni ebrei di Dughit, nell'avvicinarsi al villaggio palestinese. Il giovane, 21 anni di età, è deceduto nell'ospedale Shifa di Gaza, per le ferite riportate. Poche ore prima i soldati israeliani avevano ucciso un altro giovane palestinese nel campo profughi di Balata, nelle vicinanze di Naplus: da fonti di Naplus si apprende che i militari gli hanno sparato quando lui ha tentato di aggredire con un coltello uno di loro. Intanto la tensione resta altissima anche in Cisgiordania, dove l'esercito ha ripristinato mella serata di ieri il coprifuoco tolto poche ore prima per consentire alla popolazione di rifornirsi di generi di prima necessità. I più fortunati sono stati gli abitanti di Tulkarem, Qalqilya, Nablus, Ramallah e Betlemme che sono potuti uscire per qualche ora prima che i carri armati israeliani tornassero a pattugliare le strade delle città. A Jenin e nei vicini campi profughi, invece, la libertà è durata appena un'ora nonostante fosse stata annunciata un'interruzione di 12 ore del coprifuoco. E nel villaggio di Baka al Sharkie, vicino a Tulkarem, l'assedio va avanti ininterrottamente dal 18 giugno e la popolazione è allo stremo. Il sindaco Moayad Ussein ha avvertito che si profilano gravi problemi ambientali se non si permetterà ai netturbini di ritirare la spazzatura accumulata. Intanto, in merito alla sempre meno probabile apertura di tavoli di trattative, il presidente egiziano, Hosni Mubarak incontrerà oggi ad Alessandria il ministro della Difesa israeliano, Binyamin ben-Eliezer. Secondo quanto riportato nell'edizione on-line del quotidiano israeliano Haaretz, i due discuteranno della possibile mediazione egiziana nei negoziati di pace in Medio Oriente. Tra le proposte principali per una soluzione del conflitto quella degli Stati Uniti, che vorrebbero la creazione di uno Stato Palestinese solo dopo appropriate riforme in seno all'Autorità' Nazionale Palestinese. Ben Eliezer dovrebbe fare pressioni su Mubarak per emarginare ulteriormente Yasser Arafat. Ma il presidente egiziano dovrebbe ribadire la sua richiesta di un ritiro delle truppe con la stella di David dai Territori come condizione necessaria a qualsiasi trattativa.

USA - L'amministrazione Bush ha deciso di reclutare milioni di civili americani per trasformali in spie: circa il 4% dei cittadini americani saranno incaricati di riferire su qualsiasi "attività sospetta" di cui verranno a conoscenza. La notizia è stata pubblicata oggi dall'edizione on line del quotidiano australiano Sidney Morning Herald. Il Sistema di Prevenzione e Informazione sul Terrorismo (Tips) avrà così una percentuale di informatori-spie più alta persino della Germania dell'Est e della sua celebre polizia Stasi.

ARGENTINA - In Argentina continuano le minacce nei confronti di militanti dei movimenti di protesta. Infatti l'assemblea popolare Cordoba y Anchorena denuncia che al proprio interno si sono infiltrati provocatori che hanno giá minacciato ripetutamente vari compagni. Questi fatti non sono isolati, molte le assemblee popolari, studenti, militanti e loro familiari che sono sotto tiro. Comunque nella giornata del 13 luglio, le assemblee di quartiere hanno continuato le loro azioni. Infatti oltre l'occupazione da parte dell´assemblea di Villa Crespo, è stata occupata una ex banca dall´assemblea popolare di Parque Lezama Sur.

GRAN BRETAGNA - IL 3O GIUGNO 2002 A LONDRA VENIVA DENUNCIATA LA DRASTICA SITUAZIONE IN MERITO AL MANTENIMENTO DI SCORIE NUCLEARI. A QUASI UN MESE DI DISTANZA QUESTA DENUNCIA SEMBRA NON AVER RISCONTRATO LA DOVUTA ATTENZIONE E IL POTENZIALE RISCHIO DELL'INGHILTERRRA POTRA' COINVOLGERE ANCHE L'EUROPA. Circa il novanta per cento delle scorie nucleari stivate nei depositi britannici sono in condizioni così disastrose da essere sul punto di esplodere o di causare perdite dalle conseguenze evastanti. L'allarmante notizia è data dal quotidiano "The Observer" che ha ottenuto un rapporto governativo sullo stato dell'industria nucleare nel Regno Unito. Secondo il rapporto, la Commissione consultiva sul trattamento delle scorie radioattive ha scoperto che l'88 per cento delle scorie nucleari di medio livello del Regno Unito non hanno subito i prescritti trattamenti di sicurezza in almeno 24 siti sul territorio nazionale. Secondo il giornale, gli esperti hanno avvertito che le scorie di tipo volatile rappresentano una "bomba a Orologeria tossica" e hanno ammonito che "un disastro finirà per accadere".
Line 25: Line 132:
COLOMBIA - Carlos Castaño ha annunciato ieri le dimissioni da leader politico delle Auc (Autodifese unite della Colombia). Lo ha fatto diffondendo su Internet un documento in cui sono contenute alcune critiche ai paramilitari nella regione sudorientale del Meta. “Se ognuno fa quello che vuole - si legge nel testo - e non sempre con i massimi scrupoli, un’organizzazione di questo tipo non può dare sicurezza ai colombiani”. Va ricordato che in Colombia i paramilitari sono tra coloro che commettono il maggior numero di violazioni dei diritti umani, tra cui centinaia di massacri ed omicidi. Castaño si era già dimesso ufficialmente il 30 maggio 2001, sempre utilizzando un comunicato diffuso via Internet. Di fatto, però, all’ex leader era stata confermata la conduzione e la responsabilità politica del movimento, assieme al comandante Ernesto Baez. '''Dall'Italia'''

GENOVA - 'Durante il G8 di Genova si è verificata la più vasta e cruenta repressione di massa della storia europea recente'. E ancora: 'Una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente'. Frasi pesanti come piombo, contenute nel nuovo rapporto di Amnesty international che sarà presentato ad ottobre. Già all’indomani dei tragici fatti di Genova Amnesty stilò un primo rapporto e scrisse a Berlusconi chiedendogli di attivare una commissione d’inchiesta, ma non ebbe mai risposta. A un anno di distanza dagli scontri di piazza, dalla morte di Carlo Giuliani, dal blitz alla Diaz e il caso della caserma di Bolzaneto, l’associazione ha ricostruito ancora tanti episodi di violazioni di diritti: all’espressione, a non essere arbitrariamente detenuto, a non essere sottoposto a tortura, a riunirsi pacificamente. Il rapporto si basa sulla raccolta di testimonianze di manifestanti provenienti da quindici paesi diversi. E secondo Nerys Lee ne esce il quadro di una 'parentesi della democrazia'.

FIRENZE - Il 18 luglio è stata fissata, presso il Tribunale di Firenze, l'udienza preliminare davanti al GIP per la MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA NATO NEI BALCANI del 1999. 15 i processati per "resistenza, violenza, lesioni a pubblico ufficiale, blocco stradale". Niente di eccezionale: banali reati per un episodio su cui polizia e magistratura tentarono di costruire una provocazione a larga raggio. Le varie denunce presentate contro le forze dell'ordine sono state tutte archiviate. Il 13 maggio 1999 ci fu il grande successo dello sciopero delle organizzazioni di base, 3.000 persone in piazza. Uno sciopero che dimostrò la possibilità di lottare contro la guerra e la crescita, nel paese, della consapevolezza dell'assoluta infondatezza delle ragioni della guerra. Un risultato che non era scontato visto il sostegno dato da CGIL-CISL-UIL alla politica del governo D'Alema.
A corteo concluso davanti al Consolato Americano partirono, senza preavviso, delle durissime cariche poliziesche: candelotti sparati ad altezza d'uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, fra cui una lavoratrice delle poste in gravi condizioni - mentre tanti altri contusi evitarono di passare dagli ospedali. Non c'è dubbio che l'atteggiamento delle forze dell'ordine fu conseguente alla circolare D'Alema-Iervolino ("perché non vengano tollerate manifestazioni contro basi militari e sedi governative") . Un paese in guerra adegua il comportamento della propria polizia alla situazione bellica.
Fu confezionato "un caso Firenze" con la criminalizzazione delle strutture dell'autorganizzazione sociale. A parziale completamento delle cariche, feroci ed immotivate, effettuate dalla polizia al consolato USA, e dopo aver scremato i denunciati, arriva il processo. Il vero obbiettivo è quello di allontanare lavoratori, lavoratrici, disoccupate/i dalle esperienze di base, dalla partecipazione diretta alle mobilitazioni - ieri contro la guerra, oggi contro la globalizzazione capitalistica ed i suoi devastanti effetti politici, sociali ed ambientali.
Il bilancio della guerra nei Balcani è davanti agli occhi di tutti: devastazione sociale, inquinamento mortale (le bombe all’uranio arricchito su tutto), conflitti etnici … ecco cosa ha lasciato dietro di sé la guerra umanitaria fatta propria dal governo D’Alema e sostenuta da CGIL-CISL-UIL.
Il processo rappresenta un appuntamento politico e non giudiziario: non saranno gli imputati a doversi difendere! E’ la guerra della NATO, sostenuta dai governi europei, a dover essere processata.

= G.R. FLASH di lunedi 15 luglio - ore 12,30 =

'''Dal Mondo'''

MESSICO - Le autorità messicane hanno liberato dodici leader della rivolta degli agricoltori che si oppongono alla costruzione di un nuovo aeroporto a San Salvador Atenco, a una trentina di chilometri da Città del Messico. Il governatore dello stato, Arturo Montiel, ha spiegato di avere concordato la scarcerazione con il presidente Fox per indurre i contadini a rilasciare a loro volta i diciassette ostaggi presi quattro giorni fa, quando la protesta per le strade della cittadina era esplosa con una grave repressione da parte della polizia. Però i leader più rappresentativi sono rimasti dentro al carcere di Texcoco. Su Indymedia Messico ci sono aggiornamenti che risalgono fino alla sera di ieri. Mentre secondo le notizie di oggi di agenzia sarebbero stati liberati 15 dei 17 ostaggi trattenuti dai contadini.
Come dicevamo si Indymedia Mejico c'è tantissimo materiale sulla protesta contro la costruzione dell'aeroportoi. Un altro degli agricoltori che ha riportato 30 punti sulla testa e una ferita allo stomaco durante le repressione della manifestazione di giovedi scorso ha detto anche, secondo quanto riportato su Indymedia: 'Noi abbiamo trattato bene i funzionari della procura trattenuti, hanno mangiato, ricevono attenzione medica e possono comunicare quando vogliono con i loro familiari; anche loro sono nostri fratelli e non possiamo trttarli male, inoltre anche noi vogliamo vedere i nostri compagni'. E ancora il portavoce della protesta, David Pajaro, ha dichiarato ancora: (in questa protesta) leader siamo tutti perchè tutti siamo responsabili della nostra terra.
E al centro di Atenco continuano ad arrivare organizzazioni sociali, gruppi di studenti e la denominata 'società civile' da diverse parti del paese per solidarizzare con i contadini che dicono no alla costruzione dell'aeroporto internazionale.

PALESTINA - Un giovane palestinese è stato ucciso ieri sera dalle cannonate dei carri armati israeliani che si sono abbattute sul villaggio di Bet Lahie, nel nord della striscia di Gaza: a quanto riferiscono fonti locali, i carri armati hanno aperto il fuoco dopo essere usciti dall'insediamento di coloni ebrei di Dughit, nell'avvicinarsi al villaggio palestinese. Il giovane, 21 anni di età, è deceduto nell'ospedale Shifa di Gaza, per le ferite riportate. Poche ore prima i soldati israeliani avevano ucciso un altro giovane palestinese nel campo profughi di Balata, nelle vicinanze di Naplus: da fonti di Naplus si apprende che i militari gli hanno sparato quando lui ha tentato di aggredire con un coltello uno di loro. Intanto la tensione resta altissima anche in Cisgiordania, dove l'esercito ha ripristinato mella serata di ieri il coprifuoco tolto poche ore prima per consentire alla popolazione di rifornirsi di generi di prima necessità. I più fortunati sono stati gli abitanti di Tulkarem, Qalqilya, Nablus, Ramallah e Betlemme che sono potuti uscire per qualche ora prima che i carri armati israeliani tornassero a pattugliare le strade delle città. A Jenin e nei vicini campi profughi, invece, la libertà è durata appena un'ora nonostante fosse stata annunciata un'interruzione di 12 ore del coprifuoco. E nel villaggio di Baka al Sharkie, vicino a Tulkarem, l'assedio va avanti ininterrottamente dal 18 giugno e la popolazione è allo stremo. Il sindaco Moayad Ussein ha avvertito che si profilano gravi problemi ambientali se non si permetterà ai netturbini di ritirare la spazzatura accumulata. Intanto, in merito alla sempre meno probabile apertura di tavoli di trattative, il presidente egiziano, Hosni Mubarak incontrerà oggi ad Alessandria il ministro della Difesa israeliano, Binyamin ben-Eliezer. Secondo quanto riportato nell'edizione on-line del quotidiano israeliano Haaretz, i due discuteranno della possibile mediazione egiziana nei negoziati di pace in Medio Oriente. Tra le proposte principali per una soluzione del conflitto quella degli Stati Uniti, che vorrebbero la creazione di uno Stato Palestinese solo dopo appropriate riforme in seno all'Autorità' Nazionale Palestinese. Ben Eliezer dovrebbe fare pressioni su Mubarak per emarginare ulteriormente Yasser Arafat. Ma il presidente egiziano dovrebbe ribadire la sua richiesta di un ritiro delle truppe con la stella di David dai Territori come condizione necessaria a qualsiasi trattativa.

IRAQ - La Lega araba ha annunciato che non prenderà parte ad alcuna coalizione contro un paese arabo. Lo ha detto il segretario generale Amr Moussa, sottolineando che le due recenti dichiarazioni del governo giordano e di quello del Kuwait su un attacco all'Iraq rispecchiano chiaramente la posizione araba al riguardo.
Nel corso di un incontro con il direttore generale dell'agenzia giordana Petra, Moussa ha espresso la speranza che in seguito ai successi diplomatici arabi nel far riprendere all'Iraq i contatti con le Nazioni unite, "il fantasma" di un attacco a Baghdad svanisca

COLOMBIA - Carlos Castaño ha annunciato venerdi scorso le dimissioni da leader politico delle Auc (Autodifese unite della Colombia). Lo ha fatto diffondendo su Internet un documento in cui sono contenute alcune critiche ai paramilitari nella regione sudorientale del Meta. Va ricordato che in Colombia i paramilitari sono tra coloro che commettono il maggior numero di violazioni dei diritti umani, tra cui centinaia di massacri ed omicidi. Castaño si era già dimesso ufficialmente il 30 maggio 2001, sempre utilizzando un comunicato diffuso via Internet. Di fatto, però, all'ex leader era stata confermata la conduzione e la responsabilità politica del movimento di assassini, assieme al comandante Ernesto Baez.

GINEVRA - Sviluppo sostenibile, diritti umani, cooperazione internazionale, lotta alla povertà e globalizzazione partecipata anche dal Sud del mondo. Questi i temi di cui si occuperà il Forum mondiale della società civile apertosi oggi a Ginevra. Un summit animato da ong, associazioni e fondazioni di tutto il mondo che discuteranno delle loro ricette per la costruzione di un mondo diverso con rappresentati della Banca mondiale, del Wto e delle Nazioni Unite. Il summit durerà cinque giorni.
Line 30: Line 162:

SICILIA - I militari sarebbero pronti a intervenire nella crisi idrica siciliana. I compiti immediati: trasporto dell'acqua, sorveglianza armata degli invasi, controllo della tenuta delle condutture e della situazione dei pozzi. Le operazioni dei militari per alleviare la sete al Sud verranno stabilite nelle prossime ore. Comunque dopo la siccità al sud è arrivata la pioggia. Ma le precipitazioni di oggi e quelle annunciate per domani saranno un sollievo di ben piccola portata dopo mesi e mesi di clima secco. Anzi, molte colture saranno danneggiate dalle piogge torrenziali cadute in alcune aree. Il ministro dell' Ambiente Matteoli ha fatto sapere che per affrontare l' emergenza idrica è stato indetto un tavolo Stato-Regioni per martedì prossimo. Intanto però sui TG, sulla Stampa e sui Media si sta cominciando ad insinuare che il problema sia il costo troppo basso dell'acqua. Ed è proprio il Ministro Matteoli ad insinuare il teorema 'l'acqua costa troppo poco, per questo si spreca, aumentiamo il prezzo, la useranno con piu parsimonia' mistificando in favore di un aumento di prezzo dell'acqua per fronteggiare la siccità.

GENOVA - Il Coordinamento genovese LAVORATORI COOPERATIVE SOCIALI rivolge un appello a tutte le singole/i lavoratrici e lavoratori delle cooperative, soci e/o dipendenti, ai Forum e Movimenti di base, alle organizzazioni sindacali e loro aderenti che hanno a cuore la battaglia per la difesa e l' estensione dei diritti e a tutti coloro che sono impegnati per riaffermare il ruolo della cooperazione come autorganizzazione dal basso dei lavoratori, "valore aggiunto" allo stato sociale e non strumento per il suo definitivo smantellamento. GETTIAMO LE BASI, RIPARTENDO ANCORA UNA VOLTA DA GENOVA, PER COSTRUIRE UNA "RETE" UNITARIA DEI LAVORATORI, PER CONFRONTARCI E LOTTARE INSIEME: --per una vera democrazia interna alle coop. e per le agibilità sindacali; --per l'estensione delle tuele e dei diritti dello Statuto dei Lavoratori per tutti, soci e dipendenti; --per il rispetto ed il rinnovo dei contratti, per la contrattazione decentrata e per salari piu' dignitosi; --per contrastare flessibilità precarietà: --per norme sociali degli appalti, in una redefinizione del rapporto con gli enti pubblici; --per uno stato sociale giusto e partecipato.

ROMA- Secondo quanto ci ha fatto sapere iol Comitato di Occupazione dell'ex cinema Impero oggi alle 16.00 si terrà un primo incontro con la maggioranza dell'opposizione in Campidoglio per discutere sulla situazione degli occupanti. Naturalemte sull'incontro vi faremo sapere questa sera.

= G.R. FLASH di lunedi 15 luglio - ore 17,00 =

'''Dal Mondo'''

USA -

Pur con qualche difficolta', il primo luglio ha cominciato a operare la nuova Corte penale internazionale (Cpi), nata quattro anni fa con la firma dello Statuto di Roma; domani e mercoledi' l'evento sara' celebrato proprio nella capitale, alla sede della Fao, con un convegno organizzato dal ministero degli Esteri e da 'Non c'e' pace senza giustizia'.

Con voto unanime, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato l'immunità per un anno dei cittadini NORDamericani dall'incriminazione per eventuali delitti ricadenti sotto la giurisdizione della Corte Penale Internazionale (CPI): si tratta di un compromesso cui il Consiglio di Sicurezza si è piegato per salvare le missione militari di pace delle Nazioni Unite, minacciate dal veto degli Stati Uniti. La pretesa di Washington, intesa a sottrarre i propri militari all'estero al giudizio della magistratura internazionale, aveva suscitato una tempesta di proteste, in particolare da parte dell'Unione europea fermissima su questo punto. Ma poi la risoluzione di compromesso, che ammette tale immunità, sia pure limitata ad un periodo di un solo anno, è stata approvata dal Consiglio di Sicurezza con 15 voti a favore e nessuno contrario. Solo Messico e Francia hanno continuato ancora ad avere delle riserve ma, anche grazie alla robusta azione di lobby che i diplomatici americani hanno messo in campo nelle capitali, le posizioni dei membri del Consiglio si sono avvicinate fino ad arrivare, grazie alla mediazione inglese, al testo votato all'unanimità. Il problema è anche che l'impunità è rinnovabile, e che la grazia di immunità sarebbe stata anche allargata a Russia, cina e Israele.

MESSICO - Una grande marcia a città del Messico appoggerà oggi i contadini che stanno protestando vicino alla capitale contro l'espropriazione di terre per la costruzione del nuovo aeroporto internazionale. Rappresentanti dei Fronti Francisco Villa, il sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'educazione, la Centrale Unitaria di Lavoratori e il Consiglio Generale di sciopero figurano tra i partecipanti alla manifestazione prevista per le 16.00 di oggi ora locale. All'altezza del Monumento all'indipendenza confluiranno anche i delegati della Commissione Metropolitana di artisti e Lavoratori della Cultura e il Sindacato Indipendente di lavoratori dell'Università Metropolitana. I partecipanti alla marcia chiederanno alle autorità federali e dello Stato del Messico di ascoltare le richieste dei contadini di San Salvador Atenco per tovare una soluzione pacifica al conflitto scoppiato giovedi scorso. I gruppi organizzatori della marcia della capitale sono stati protagonisti dei denominati 'cordoni di pace' per evitare azioni violente da parte della polizia e dell'esercito. Attraverso a queste iniziative è stato possibile il rifornimento di viveri per i contadini. Per questo i promotori della marcia invitano inoltre ad una raccolta di alimenti da portare fino ad Atenco. Gli abitanti di quella località stanno protestando da quasi un anno e hanno già presentato le loro richieste contro l'espropriazione di 4.500 ettari per l'edificazione dell'aeroporto. La richiesta principale dei contadini in rivolta è che vengano rispettate le loro terre dove coltivano mais ed altri alimenti o che sennò venga concesso un giusto ed equo risarcimento.Comunque oggi sono state liberate le persone trattenute dai contadini in rivolta. Quindi è stato rispettato uno degli accordi presi dai lider Adán Espinoza e Ignacio del Valle e che ha portato alla loro liberazione. Intanto i contadini hanno dichiarato che toglieranno il blocco delle strade in cambio del ritiro della Polizia Federale Preventiva, dell'esercito e della polizia statale. Le persone trattenute e rilasciate oggi sono sembrate stanche ma in perfette condizioni fisiche. I contadini occupano ancora la piazza principale di Atenco. E i lider non hanno ancora voluto rilasciare dichiarazioni sulla fine dei blocchi delle strade nella regione. Per cui decine di camion continueranno a restare bloccati finchè non si arriverà ad un reale negoziato.

IRAQ - Al termine di tre giorni di discussione su come deporre Sadam Hussein, il gruppo di dissidenti iracheni riuniti a Londra ha annunciato che sosterrà la creazione di un tribunale di guerra contro Saddam e il suo regime non appena sarà rimosso dal potere.
I sessantacinque dissidenti hanno inoltre sottoscritto un documento nel quale promettono il massimo impegno per far rovesciare il regime ed hanno eletto un consiglio di 15 persone per studiare tutte le possibili alternative.
L'ex generale Tawfik al-Yassiri, che ha letto il documento conclusivo, non ha voluto rendere noti i nomi dei 15 prescelti, ma ha rivelato che fra loro ci sono l'ex generale Najeb al-Sahli, che ora vive a Washington, e Saad al-Ubaidi, ex capo delle operazioni di guerra psicologica.
Agli incontri hanno assistito anche alcuni inviati del Pentagono e del Dipartimento di Stato americano e il principe Hassan di Giordania, zio di Re Abdullah.
Quest'ultimo ha però sottolineato di partecipare a titolo individuale.

Il 72 per cento degli israeliani ''desidera restituire le terre perche' e' in condizioni di grande disperazione'', ''ed io, come militare non credo ad una soluzione militare del problema, semmai ad una soluzione politica che assicurera' la vita dei nostri figli''. E' un'altra affermazione del ministro della difesa israeliano, Byniamin Ben Eliezer, in una conferenza stampa separata, dopo il colloquio avuto con il presidente egiziano Hosni Mubarak. (ANSA). BEN





--- GR 19:30 ---

PALESTINA - INCONTRO TRA MINISTRO DIFESA ISRAELIANO E PRESIDENTE EGITTO MUBARAK
          - TRIBUNALE, RIMARRA' SEGRETO RAPPORTO SU SABRA E CHATILA

NEPAL - FRANE SI ABBATTONO SU DUE VILLAGGI, ALMENO 150 MORTI
 
SIDERURGICO TARANTO: CONDANNATO RIVA,CONFISCATI PARCHI MINERALI

NAPOLI - DISOCCUPATI OCCUPANO DUOMO E COMMISSARIATO RIFIUTI

Non ci può essere soluzione militare al conflitto in Medio Oriente. E'questa la posizione espressa oggi dal ministro della difesa israeliano Ben Eliezer, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Mubarak, svoltosi ad Alessandria d'Egitto. Al centro dei colloqui il piano di pace proposto dai laburisti, che fanno parte del governo guidato da Sharon e cui appartiene lo stesso Ben Eliezer. Mubarak ha apprezzato il piano, definendolo "costruttivo". Gran parte della discussione, tuttavia, è stata incentrata sul ruolo futuro del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Arafat, che per il ministro israeliano "resta il principale problema". Tel Aviv insiste perché il leader palestinese venga escluso dalle trattative di pace. Di parere contrario, invece, il capo di Stato egiziano: "Stiamo avendo contatti per cercare di trovare un compromesso". Mubarak ha anche ribadito la propria contrarietà alla posizione espressa dagli Stati Uniti nel discorso del presidente George W. Bush, che alla fine di giugno ha proposto l'estromissione politica del presidente dell'Anp dalle trattative: "Questa scelta - ha sottolineato ancora Mubarak - si rivelerebbe un grosso errore del quale poi ci pentiremmo tutti".
''Penso che gli egiziani stiano per proporre un progetto pilota che prevede la riduzione delle violenze in un'area dei Territori ben definita'', ha detto Eliezer. ''Se il progetto funzionera', sara' allargato ad altre zone. La prima area in cui il piano potrebbe essere realizzato potrebbe essere Gaza'', ha spiegato il ministro della Difesa israeliano. Questi colloqui fanno seguito alla visita in Egitto compiuta nei giorni scorsi dal ministro laburista Sneh e dal Presidente della Knesset Burg.

Una sentenza dell'Alta Corte Israeliana ha respinto oggi un'istanza in cui si chiedeva di togliere la classificazione top-secret al rapporto della commissione statale israeliana sul massacro di Sabra e Chatila del 1982. La richiesta era stata presentata dalla madre e dal fratello di un ufficiale israeliano ucciso durante la guerra del Libano. Il Premier israeliano Sharon all'epoca dei fatti era ministro della Difesa, e la commissione governativa del 1983 lo giudico' indirettamente responsabile del massacro, che fu eseguito materialmente dalle milizie cristiano-libanesi. La commissione compilo' poi'un rapporto segreto. L'Alta Corte ha stabilito, su consiglio del governo, di riesaminare il caso tra cinque anni.

Ammonta ad almeno 150 il numero delle vittime di una frana nell'est del Nepal, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente. Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale nepalese, nel cuore della notte uno smottamento causato dalle insistenti piogge monsoniche avrebbe cancellato due villaggi. Trentacinque abitazioni sono rimaste seppellite dal fango a Dipsung e Sikundel. Le operazioni di soccorso bsono rese particolarmente difficili dalle condizioni meteorologiche e dalla lontananza da altri centri abitati. In Nepal ogni anno si contano centinaia di vittime a causa delle piogge monsoniche.

Condannato nel pomeriggio per inquinamento ambientale il presidente dell'Ilva Emilio Riva, il direttore del siderurgico, Luigi Capogrosso e i due responsabili dell'area dei parchi minerali dello stabilimento, Giancarlo Quaranta a Salvatore Zimbaro. Riva e Quaranta sono stati condannati a dieci mesi di arresto, gli altri due a sette. Il magistrato ha anche disposto la confisca dell'area dei parchi minerali (circa 660mila metri quadrati) situati a ridosso del quartiere "Tamburi".
L'inchiesta era stata avviata nel luglio del '99 dopo una serie di segnalazioni dei cittadini del rione sull'inquinamento causato dalle polveri dei parchi - che raccolgono le scorie dei cicli di lavorazione - ed aveva portato all'incriminazione di Riva e dei tre dirigenti per "getto pericoloso di cose" e "mancata adozione di misure finalizzate a ridurre o eliminare la diffusione nell'aria delle polveri e di altre sostanze" causa dell'inquinamento ambientale. Nel processo si sono costituiti parte civile Provincia, Comune e Legambiente. I legali dei due enti si erano associati alle richieste del pm mentre quello di Legambiente aveva chiesto che gli imputati pagassero 516mila euro (pari ad un miliardo di vecchie lire), affinche' "si renda poco conveniente trasgredire le regole", da utilizzare in azioni di maggiore tutela dell'ambiente.

Gruppi di disoccupati hanno contemporaneamente occupato questo pomeriggio il Duomo di Napoli e la sede del subcommissariato di governo per l'emergenza rifiuti. Si tratta di una sessantina di senza lavoro della coop San Marco che chiedono l'inserimento nei programmi per la raccolta differenziata dopo essere stati inseriti nelle relative graduatorie.

Describe gror150702 here. da Paula: pagina aperta alle 10.07. Ci lavorerà anche Salvo. Inserite pure tutto quello che volete segnalando in questa sezione chi siete e che avete modificato. Un beso a tod@s.

Ci sono anche io, ore 15.00. Un bacio Massimo


GR 19:30

Sommario

DAL MONDO

- Messico: Una grande marcia a città del Messico oggi per appoggiare i contadini che stanno protestando vicino alla capitale contro l'espropriazione di terre per la costruzione del nuovo aeroporto internazionale

PALESTINA - Incontro tra ministro esteri israeliano e presidendte Mubarak, mentre dal tribunale israeliano:RIMARRA' SEGRETO RAPPORTO SU SABRA E CHATILA e ISRAELE taglia l'accesso internet ai palestinesi.

NEPAL - FRANE SI ABBATTONO SU DUE VILLAGGI, ALMENO 150 MORTI

UE: MANGIMI CON ORMONI,DA OLANDA ESPORTATE 15MILA TONNELLATE

DALL' ITALIA

PROSTITUZIONE : Il governo propone una proposta di legge sintesi di tutte le proposte repressive e misogene fatte negli ultimi mesi

SIDERURGICO TARANTO: CONDANNATO RIVA,CONFISCATI PARCHI MINERALI

NAPOLI - DISOCCUPATI OCCUPANO DUOMO E COMMISSARIATO RIFIUTI

CARCERI: OTTO POLIZIOTTI PENITENZIARI A GIUDIZIO A NUORO

MONDO

MESSICO

Una grande marcia a città del Messico oggi per appoggiare i contadini che stanno protestando vicino alla capitale contro l'espropriazione di terre per la costruzione del nuovo aeroporto internazionale. Rappresentanti dei Fronti Francisco Villa, il sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'educazione, la Centrale Unitaria di Lavoratori e il Consiglio Generale di sciopero figurano tra i partecipanti alla manifestazione prevista per le 16.00 di oggi ora locale. All'altezza del Monumento all'indipendenza confluiranno anche i delegati della Commissione Metropolitana di artisti e Lavoratori della Cultura e il Sindacato Indipendente di lavoratori dell'Università Metropolitana. I partecipanti alla marcia chiederanno alle autorità federali e dello Stato del Messico di ascoltare le richieste dei contadini di San Salvador Atenco per tovare una soluzione pacifica al conflitto scoppiato giovedi scorso. I gruppi organizzatori della marcia della capitale sono stati protagonisti dei denominati 'cordoni di pace' per evitare azioni violente da parte della polizia e dell'esercito. Attraverso a queste iniziative è stato possibile il rifornimento di viveri per i contadini. Per questo i promotori della marcia invitano inoltre ad una raccolta di alimenti da portare fino ad Atenco. Gli abitanti di quella località stanno protestando da quasi un anno e hanno già presentato le loro richieste contro l'espropriazione di 4.500 ettari per l'edificazione dell'aeroporto. La richiesta principale dei contadini in rivolta è che vengano rispettate le loro terre dove coltivano mais ed altri alimenti o che sennò venga concesso un giusto ed equo risarcimento.Comunque oggi sono state liberate le persone trattenute dai contadini in rivolta. Quindi è stato rispettato uno degli accordi presi dai lider Adán Espinoza e Ignacio del Valle e che ha portato alla loro liberazione. Intanto i contadini hanno dichiarato che toglieranno il blocco delle strade in cambio del ritiro della Polizia Federale Preventiva, dell'esercito e della polizia statale. Le persone trattenute e rilasciate oggi sono sembrate stanche ma in perfette condizioni fisiche. I contadini occupano ancora la piazza principale di Atenco. E i lider non hanno ancora voluto rilasciare dichiarazioni sulla fine dei blocchi delle strade nella regione. Per cui decine di camion continueranno a restare bloccati finchè non si arriverà ad un reale negoziato.

Non ci può essere soluzione militare al conflitto in Medio Oriente. E'questa la posizione espressa oggi dal ministro della difesa israeliano Ben Eliezer, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Mubarak, svoltosi ad Alessandria d'Egitto. Al centro dei colloqui il piano di pace proposto dai laburisti, che fanno parte del governo guidato da Sharon e cui appartiene lo stesso Ben Eliezer. Mubarak ha apprezzato il piano, definendolo "costruttivo". Gran parte della discussione, tuttavia, è stata incentrata sul ruolo futuro del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Arafat, che per il ministro israeliano "resta il principale problema". Tel Aviv insiste perché il leader palestinese venga escluso dalle trattative di pace. Di parere contrario, invece, il capo di Stato egiziano: "Stiamo avendo contatti per cercare di trovare un compromesso". Mubarak ha anche ribadito la propria contrarietà alla posizione espressa dagli Stati Uniti nel discorso del presidente George W. Bush, che alla fine di giugno ha proposto l'estromissione politica del presidente dell'Anp dalle trattative: "Questa scelta - ha sottolineato ancora Mubarak - si rivelerebbe un grosso errore del quale poi ci pentiremmo tutti". Penso che gli egiziani stiano per proporre un progetto pilota che prevede la riduzione delle violenze in un'area dei Territori ben definita, ha detto Eliezer. Se il progetto funzionera', sara' allargato ad altre zone. La prima area in cui il piano potrebbe essere realizzato potrebbe essere Gaza, ha spiegato il ministro della Difesa israeliano. Questi colloqui fanno seguito alla visita in Egitto compiuta nei giorni scorsi dal ministro laburista Sneh e dal Presidente della Knesset Burg.

Una sentenza dell'Alta Corte Israeliana ha respinto oggi un'istanza in cui si chiedeva di togliere la classificazione top-secret al rapporto della commissione statale israeliana sul massacro di Sabra e Chatila del 1982. La richiesta era stata presentata dalla madre e dal fratello di un ufficiale israeliano ucciso durante la guerra del Libano. Il Premier israeliano Sharon all'epoca dei fatti era ministro della Difesa, e la commissione governativa del 1983 lo giudico' indirettamente responsabile del massacro, che fu eseguito materialmente dalle milizie cristiano-libanesi. La commissione compilo' poi'un rapporto segreto. L'Alta Corte ha stabilito, su consiglio del governo, di riesaminare il caso tra cinque anni.

Soldati israeliani sono piombati negli uffici della Planet Monday, azienda di telecomunicazioni palestinese ed hanno tagliato il collegamento internet a Ramallah, Gaza e a Gerusalemme est. Subito dopo si e' udita un'esplosione. "Non si sa che fine abbiano fatto i 6 dipendentiha riferito in un comunicato l'organizzazione non governativa palestinese Miftah diretta da Hanan Ashrawi, deputata ed esponente palestinese di primo piano.

Ammonta ad almeno 150 il numero delle vittime di una frana nell'est del Nepal, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente. Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale nepalese, nel cuore della notte uno smottamento causato dalle insistenti piogge monsoniche avrebbe cancellato due villaggi. Trentacinque abitazioni sono rimaste seppellite dal fango a Dipsung e Sikundel. Le operazioni di soccorso bsono rese particolarmente difficili dalle condizioni meteorologiche e dalla lontananza da altri centri abitati. In Nepal ogni anno si contano centinaia di vittime a causa delle piogge monsoniche.

Il ministero dell'agricoltura olandese ha affermato oggi che piu' di 15.000 tonnellate di mangimi per animali contaminato dall'ormone vietato sono state esportate dall'Olanda. Le piu' grosse partite sono state esportate verso la Germania e il Belgio. Le aziende olandesi le hanno spedite nell'arco di un mese, dall'inizio di giugno all'inizio di luglio: periodo in cui - hanno precisato le autorita' dell'Aja - non era ancora scoppiato il caso dell'ormone Mpa. Le autorita' di Germania, Belgio, Francia e Spagna, che hanno importato i mangimi all'ormone, sono stati informati sabato dal governo dell'Aja.

Condannato nel pomeriggio per inquinamento ambientale il presidente dell'Ilva Emilio Riva, il direttore del siderurgico, Luigi Capogrosso e i due responsabili dell'area dei parchi minerali dello stabilimento, Giancarlo Quaranta a Salvatore Zimbaro. Riva e Quaranta sono stati condannati a dieci mesi di arresto, gli altri due a sette. Il magistrato ha anche disposto la confisca dell'area dei parchi minerali (circa 660mila metri quadrati) situati a ridosso del quartiere "Tamburi". L'inchiesta era stata avviata nel luglio del '99 dopo una serie di segnalazioni dei cittadini del rione sull'inquinamento causato dalle polveri dei parchi - che raccolgono le scorie dei cicli di lavorazione - ed aveva portato all'incriminazione di Riva e dei tre dirigenti per "getto pericoloso di cose" e "mancata adozione di misure finalizzate a ridurre o eliminare la diffusione nell'aria delle polveri e di altre sostanze" causa dell'inquinamento ambientale. Nel processo si sono costituiti parte civile Provincia, Comune e Legambiente. I legali dei due enti si erano associati alle richieste del pm mentre quello di Legambiente aveva chiesto che gli imputati pagassero 516mila euro (pari ad un miliardo di vecchie lire), affinche' "si renda poco conveniente trasgredire le regole", da utilizzare in azioni di maggiore tutela dell'ambiente.

Dovranno comparire il 27 novembre prossimo davanti al Tribunale di Nuoro otto poliziotti penitenziari, accusati di omicidio colposo per omissione di soccorso e lesioni aggravate per la vicenda della morte in una cella di Badu 'e Carros, il 23 gennaio 2000, di un camorrista ergastolano, Luigi Acquaviva, di 45 anni. Alcuni giorni prima della sua morte Acquaviva si era barricato in cella, dopo aver sequestrato un poliziotto penitenziario, Raimondo Pirinu, chiedendo il trasferimento ad un altro carcere, come aveva fatto con successo nel settembre 1982. Rinchiuso dopo la liberazione dell' ostaggio in un braccio del carcere dell' ala di sicurezza, dove esistono una decina di celle singole in cui vengono tenuti i reclusi piu' turbolenti o quelli da proteggere, Acquaviva era stato trovato agonizzante appeso per la gola a due calzini legati alle sbarre. La perizia necroscopica aveva evidenziato sul corpo la presenza di lesioni dovute a percosse probabilmente inflitte dopo la conclusione del sequestro dell' agente. Al termine delle indagini, durate piu' di due anni, il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di Angelino Calaresu, di 40 anni, accusato di omicidio colposo per omissione di soccorso, e di Antonio Deidda, di 43 anni,Vittorio Leoni, di 45, Giovanni Dessi', di 39, Franco Ignazio Trogu, di 32, Guido Nurchi, di 35, Mario Crobu, di 43 e Antonio Salis, di 42, tutti accusati di lesioni aggravate.

Gruppi di disoccupati hanno contemporaneamente occupato questo pomeriggio il Duomo di Napoli e la sede del subcommissariato di governo per l'emergenza rifiuti. Si tratta di una sessantina di senza lavoro della coop San Marco che chiedono l'inserimento nei programmi per la raccolta differenziata dopo essere stati inseriti nelle relative graduatorie. Dopo oltre un'ora e mezza il gruppo ha posto fine alla protesta spostandosi nella sede del subcommissariato di governo per l'emergenza rifiuti presidiato da altri trenta manifestanti. La decisione e' stata presa dopo l'assicurazione di un incontro con i rappresentanti del commissariato per i rifiuti per illustrare le proprie rivendicazioni.

Dall'Italia

GENOVA - 'Durante il G8 di Genova si è verificata la più vasta e cruenta repressione di massa della storia europea recente'. E ancora: 'Una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente'. Frasi pesanti come piombo, contenute nel nuovo rapporto di Amnesty international che sarà presentato ad ottobre. Già all’indomani dei tragici fatti di Genova Amnesty stilò un primo rapporto e scrisse a Berlusconi chiedendogli di attivare una commissione d’inchiesta, ma non ebbe mai risposta. A un anno di distanza dagli scontri di piazza, dalla morte di Carlo Giuliani, dal blitz alla Diaz e il caso della caserma di Bolzaneto, l’associazione ha ricostruito ancora tanti episodi di violazioni di diritti: all’espressione, a non essere arbitrariamente detenuto, a non essere sottoposto a tortura, a riunirsi pacificamente. Il rapporto si basa sulla raccolta di testimonianze di manifestanti provenienti da quindici paesi diversi. E secondo Nerys Lee ne esce il quadro di una 'parentesi della democrazia'

No alle prostitute sulla strada, si' a 'mini' case chiuse trasformate in vere e proprie aziende. La prostituzione per strada sara' perseguita e punita anche fino a tre anni e sei mesi di carcere, mentre i clienti se la caveranno con una multa che varia dai mille ai tremila euro. Si potra' invece esercitare la prostituzione in casa, in piena liberta' purche' vengano rispettate alcune regole: ogni casa chiusa potra' ospitare fino a tre professioniste, naturalmente maggiorenni. Assolutamente vietato l'ingresso ai minori.

Sugli articoli 41 bis e 4 bis dell'Ordinamento Penitenziario:

L'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario la cui applicazione è stata recentemente prolungata per tutta la legislatura ed estesa ai cosiddetti reati di "terrorismo" è, insieme all'articolo 4 bis del medesimo ordinamento, il risvolto carcerario che lo stato ha dispiegato nell'emergenza criminalità organizzata a partire dalla fine degli anni 80. Il carcere duro previsto dal 41 bis ricalca modelli detentivi già sperimentati con le carceri speciali istituite nel 1977 e l'applicazione dell'allora articolo 90 per la madre di tutte le emergenze: l'eversione politica. Mentre il 4 bis impedisce l'accesso ai benefici di legge (lavoro all'esterno, permessi, licenze, detenzione domiciliare, semilibertà, affidamento ai servizi sociali o ai programmi terapeutici), il 41 bis, oltre ad escludere i benefici, istituisce il carcere duro in cui sono sospese le normali regole di trattamento penitenziario. Dal 1992 la loro applicazione, la cui validità è temporanea (semestrale), è stata sempre rinnovata, fino a diventare nei fatti regime penitenziario permanente. Già da qualche anno rientrano nell'applicazione del 41 bis le persone condannate per appartenenza ad organizzazioni criminali straniere, così come la recente disposizione del governo estende l'uso del 41 bis all'emergenza "terrorismo" e ne prolunga la durata per i prossimi quattro anni. L'applicazione dell'articolo 41 bis (il regime di carcere duro) è cresciuta negli anni e riguarda circa 500 persone detenute, mentre il 4 bis che prevede l'esclusione dai benefici e la detenzione in istituti e sezioni carcerarie comuni è applicato a migliaia di detenuti. Le persone detenute in 41 bis sono sorvegliate da agenti di polizia speciale, i GOM (gruppo operativo mobile), incaricati di effettuare ispezioni, trasferimenti e attività di intelligence carceraria relativamente alle persone in 41 bis. I colloqui con l'avvocato dentro il carcere si svolgono con vetro divisorio e citofono o interfono. I contatti tra la persona detenuta e l'esterno sono volutamente limitati, anche per quanto riguarda il nucleo familiare e sono soppressi del tutto i colloqui con terzi. Le persone sottoposte a 41 bis sono detenute in carceri speciali o sezioni speciali di istituti in città distanti da quelle di provenienza. Il 41 bis prevede poche ore d'aria e durante queste limita le possibilità d'incontro tra le persone detenute a piccoli gruppi o in solitudine. Non si ha accesso alle strutture sportive e ai luoghi di socialità comune. Il passeggio è confinato a vasche di cemento. La lista di beni alimentari acquistabili con la spesa è limitata e non si possono cucinare le pietanze e numerose restrizioni riguardano gli oggetti consentiti in cella, comprese fotografie e musicassette. Le persone sottoposte a regime 41 bis sono escluse dai programmi didattici e dalla frequentazione di scuole e corsi interni al carcere, nonchè è limitato l'accesso alle biblioteche e i contatti con il volontariato. Ed intanto ora cominciano a diffondersi notizie di maltrattamenti, pestaggi, torture, soprusi e vere e proprie esecuzioni, emerse da dietro le mura.


G.R. FLASH ORE 9,30

IMMIGRAZIONE - Sono 174 gli immigrati arrivati la notte scorsa, a bordo di un peschereccio, nel porto di Crotone. Tra loro, ci sono 31 bambini e 25 donne. Gli immigrati sono curdi e pakistani. Tra loro anche numerosi nord africani. Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza e dalla polizia, il peschereccio utilizzato per la navigazione non ha insegne di bandiera ne' nome e con tutta probabilita' ha iniziato la navigazione dalla Turchia una settimana fa. La guardia di Finanza ha operato 12 fermi: tra le persone fermate e portate in questura a Crotone, potrebbero esserci i membri dell' equipaggio del peschereccio. Il resto degli immigrati sono stati trasferiti al centro di Sant' Anna.

MESSICO - Le autorità messicane hanno deciso di liberare dodici leader della rivolta degli agricoltori che si oppongono alla costruzione di un nuovo aeroporto a San Salvador Atenco, a una trentina di chilometri da Città del Messico. Il governatore dello stato, Arturo Montiel, ha spiegato di avere concordato la scarcerazione con il presidente Vicente Fox nella speranza di indurre i contadini a rilasciare a loro volta i diciassette ostaggi presi quattro giorni fa, quando la protesta per le strade della cittadina era esplosa. Il capo dei rivoltosi, David Pajaro, ha però chiarito che nessuno sarà liberato fino a quando tutti gli agricoltori non saranno usciti di prigione.

PALESTINA - FINE DEL COPRIFUOCO A KALKILYA = I militari israeliani hanno annunciato di aver messo fine al coprifuoco nella citta' di Kalkilya, imposto piu' di tre settimane fa nelle principali citta' della Cisgiordania, esclusa Gerico. Un portavoce dell'esercito ha dichiarato che a Kalkilya il coprifuoco rimarra' sollevato fino a nuovo ordine. A quanto scrive il quotidiano israeliano Ha'aretz, l'esercito intende ritirarsi dalle citta' ritenute piu' tranquille, ma continuando a circondarle per poter rientrare con rapidità nelle città, ed effettuare arresti

Intanto il presidente palestinese Yasser Arafat ha definito "indecente" la campagna contro di lui e ammonito che i palestinesi rifiutano di farsi imporre una nuova leadership. Lo ha dichaiarato alla tv satellitare del Qatar Al Jazeera. "E' un'indecenza", ha detto Arafat riferendosi a quanto pubblicato ieri dal giornale israeliano Yedioth Ahronot, che ha citato un rapporto in cui il leader palestinese e Abu Mazen (Mahmud Abbas) sono accusati di trasferire in Europa decine di milioni di dollari da usare in caso di crollo dell'Anp. Secondo il giornale, il rapporto afferma che Arafat ha trasferito 5,1 milioni di dollari su un conto bancario a Parigi a favore della moglie Suha, mentre il suo 'numero due' Abu Mazen usa "i conti correnti bancari del fratello miliardario per incanalare ingenti somme", sui 70 milioni di dollari.

INDIA New Delhi - Sono in corso in India le votazioni per eleggere oggi il nuovo presidente e appare scontata la nomina dello scienziato musulmano A.P.J. Kalam, padre del programma missilistico di New Delhi. Il collegio elettorale e' composto da 4.890 deputati del parlamento federali e rappresentanti delle assemblee legislative autonome dei 28 tra Stati e territori che compongono l'India. Alla carica di capo dello Stato e' candidata per la prima volta anche una donna, Laksmi Segal, 87 anni sostenuta dai partiti di sinistra. Kalam, 71 anni, puo' contare sull'appoggio della coalizione di governo, l'Alleanza democratica nazionale raggruppamento di destra, e la sua nomina a successore viene vista come un segnale di riconciliazione per la comunita' islamica dopo le stragi di primavera nel Gujarat. L'esito della consultazione si conoscera' giovedi' e Kalam dovrebbe rilevare la carica dall'attuale presidente Kocheril Raman Narayanan il 24 luglio.

Dal PAKISTAN Hyderabad - Il tribunale antiterrorismo di Hyderabad, in Pakistan, ha condannato a morte Omar Ahmad Saeed Sheikh per l'assassinio del giornalista americano Daniel Pearl. Altri tre complici pachistani, Salman Saqib, Fahad Naseem e Sheikh Adil, sono stati condannati a 25 anni di carcere. Pearl, corrispondente del Wall Street Journal, era stato rapito a Karachi il 23 gennaio. Alcune settimane dopo il consolato americano a Islamabad ha ricevuto una videocassetta nella quale veniva mostrata la sua esecuzione.

G.R. FLASH di lunedi 15 luglio - ore 11,00

Dal Mondo

PALESTINA - Un giovane palestinese è stato ucciso ieri sera dalle cannonate dei carri armati israeliani che si sono abbattute sul villaggio di Bet Lahie, nel nord della striscia di Gaza: a quanto riferiscono fonti locali, i carri armati hanno aperto il fuoco dopo essere usciti dall'insediamento di coloni ebrei di Dughit, nell'avvicinarsi al villaggio palestinese. Il giovane, 21 anni di età, è deceduto nell'ospedale Shifa di Gaza, per le ferite riportate. Poche ore prima i soldati israeliani avevano ucciso un altro giovane palestinese nel campo profughi di Balata, nelle vicinanze di Naplus: da fonti di Naplus si apprende che i militari gli hanno sparato quando lui ha tentato di aggredire con un coltello uno di loro. Intanto la tensione resta altissima anche in Cisgiordania, dove l'esercito ha ripristinato mella serata di ieri il coprifuoco tolto poche ore prima per consentire alla popolazione di rifornirsi di generi di prima necessità. I più fortunati sono stati gli abitanti di Tulkarem, Qalqilya, Nablus, Ramallah e Betlemme che sono potuti uscire per qualche ora prima che i carri armati israeliani tornassero a pattugliare le strade delle città. A Jenin e nei vicini campi profughi, invece, la libertà è durata appena un'ora nonostante fosse stata annunciata un'interruzione di 12 ore del coprifuoco. E nel villaggio di Baka al Sharkie, vicino a Tulkarem, l'assedio va avanti ininterrottamente dal 18 giugno e la popolazione è allo stremo. Il sindaco Moayad Ussein ha avvertito che si profilano gravi problemi ambientali se non si permetterà ai netturbini di ritirare la spazzatura accumulata. Intanto, in merito alla sempre meno probabile apertura di tavoli di trattative, il presidente egiziano, Hosni Mubarak incontrerà oggi ad Alessandria il ministro della Difesa israeliano, Binyamin ben-Eliezer. Secondo quanto riportato nell'edizione on-line del quotidiano israeliano Haaretz, i due discuteranno della possibile mediazione egiziana nei negoziati di pace in Medio Oriente. Tra le proposte principali per una soluzione del conflitto quella degli Stati Uniti, che vorrebbero la creazione di uno Stato Palestinese solo dopo appropriate riforme in seno all'Autorità' Nazionale Palestinese. Ben Eliezer dovrebbe fare pressioni su Mubarak per emarginare ulteriormente Yasser Arafat. Ma il presidente egiziano dovrebbe ribadire la sua richiesta di un ritiro delle truppe con la stella di David dai Territori come condizione necessaria a qualsiasi trattativa.

USA - L'amministrazione Bush ha deciso di reclutare milioni di civili americani per trasformali in spie: circa il 4% dei cittadini americani saranno incaricati di riferire su qualsiasi "attività sospetta" di cui verranno a conoscenza. La notizia è stata pubblicata oggi dall'edizione on line del quotidiano australiano Sidney Morning Herald. Il Sistema di Prevenzione e Informazione sul Terrorismo (Tips) avrà così una percentuale di informatori-spie più alta persino della Germania dell'Est e della sua celebre polizia Stasi.

ARGENTINA - In Argentina continuano le minacce nei confronti di militanti dei movimenti di protesta. Infatti l'assemblea popolare Cordoba y Anchorena denuncia che al proprio interno si sono infiltrati provocatori che hanno giá minacciato ripetutamente vari compagni. Questi fatti non sono isolati, molte le assemblee popolari, studenti, militanti e loro familiari che sono sotto tiro. Comunque nella giornata del 13 luglio, le assemblee di quartiere hanno continuato le loro azioni. Infatti oltre l'occupazione da parte dell´assemblea di Villa Crespo, è stata occupata una ex banca dall´assemblea popolare di Parque Lezama Sur.

GRAN BRETAGNA - IL 3O GIUGNO 2002 A LONDRA VENIVA DENUNCIATA LA DRASTICA SITUAZIONE IN MERITO AL MANTENIMENTO DI SCORIE NUCLEARI. A QUASI UN MESE DI DISTANZA QUESTA DENUNCIA SEMBRA NON AVER RISCONTRATO LA DOVUTA ATTENZIONE E IL POTENZIALE RISCHIO DELL'INGHILTERRRA POTRA' COINVOLGERE ANCHE L'EUROPA. Circa il novanta per cento delle scorie nucleari stivate nei depositi britannici sono in condizioni così disastrose da essere sul punto di esplodere o di causare perdite dalle conseguenze evastanti. L'allarmante notizia è data dal quotidiano "The Observer" che ha ottenuto un rapporto governativo sullo stato dell'industria nucleare nel Regno Unito. Secondo il rapporto, la Commissione consultiva sul trattamento delle scorie radioattive ha scoperto che l'88 per cento delle scorie nucleari di medio livello del Regno Unito non hanno subito i prescritti trattamenti di sicurezza in almeno 24 siti sul territorio nazionale. Secondo il giornale, gli esperti hanno avvertito che le scorie di tipo volatile rappresentano una "bomba a Orologeria tossica" e hanno ammonito che "un disastro finirà per accadere".

SRI LANKA - Nuova, grave violazione del cessate-il-fuoco siglato nel febbraio scorso tra governo dello Sri Lanka e ribelli delle 'Tigri per la liberazione della patria tamil'. La missione internazionale incaricata di vigilare sull'applicazione del cessate-il-fuoco ha accusato le 'Tigri' di aver tenuto sotto sequestro per alcune ore due componenti del suo team. È stata la stessa Slmm (Sri Lanka monitoring mission) a descrivere l'accaduto. Due motopescherecci di proprietà delle 'Tigri' hanno fatto la loro apparizione sabato sera nelle acque di Palk Bay, a sud della settentrionale penisola di Jaffna. Intercettati dalla Marina cingalese, una delle due imbarcazioni si è data alla fuga, mentre l'altra è rimasta 'in loco'. A quel punto, due osservatori della Slmm sono saliti a bordo e, dopo aver perquisito il motopeschereccio, hanno chiesto ai ribelli di consegnarlo alle autorità. Questi si sono rifiutati e, anzi, si sono diretti verso le zone costiere sotto il loro controllo, impedendo di fatto ai due osservatori di andarsene. Secondo la missione di monitoraggio, si sarebbe trattato di una sorta di sequestro. Solo nelle prime ore di domenica mattina le 'Tigri' sono sbarcate a terra, restituendo la libertà ai 'sequestrati'. Un po' diversa la versione dello Ltte: i ribelli hanno sottolineato che sono stati sparati colpi di arma da fuoco contro una delle imbarcazioni, oltre a rimarcare che i due osservatori erano privi di un permesso ufficiale per salire a bordo del motopeschereccio e perquisirlo. Sia il generale Tronde Furuhovde, capo della Slmm, sia il leader dell'ala politica dello Ltte, S.P. Tamilselvan, hanno definito l'incidente 'una grave violazione del cessate-il-fuoco'. Le Tigri combattono da circa 20 anni per uno Stato autonomo nel nord e nell'est dello Sri Lanka. Nel conflitto sono morte almeno 65mila persone. Negli ultimi mesi è stato avviato un processo di pace che dovrebbe culminare con i colloqui tra le due parti in Thailandia, ma l'appuntamento, inizialmente fissato per giugno, è stato rimandato a data da definirsi.

Dall'Italia

GENOVA - 'Durante il G8 di Genova si è verificata la più vasta e cruenta repressione di massa della storia europea recente'. E ancora: 'Una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente'. Frasi pesanti come piombo, contenute nel nuovo rapporto di Amnesty international che sarà presentato ad ottobre. Già all’indomani dei tragici fatti di Genova Amnesty stilò un primo rapporto e scrisse a Berlusconi chiedendogli di attivare una commissione d’inchiesta, ma non ebbe mai risposta. A un anno di distanza dagli scontri di piazza, dalla morte di Carlo Giuliani, dal blitz alla Diaz e il caso della caserma di Bolzaneto, l’associazione ha ricostruito ancora tanti episodi di violazioni di diritti: all’espressione, a non essere arbitrariamente detenuto, a non essere sottoposto a tortura, a riunirsi pacificamente. Il rapporto si basa sulla raccolta di testimonianze di manifestanti provenienti da quindici paesi diversi. E secondo Nerys Lee ne esce il quadro di una 'parentesi della democrazia'.

FIRENZE - Il 18 luglio è stata fissata, presso il Tribunale di Firenze, l'udienza preliminare davanti al GIP per la MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA NATO NEI BALCANI del 1999. 15 i processati per "resistenza, violenza, lesioni a pubblico ufficiale, blocco stradale". Niente di eccezionale: banali reati per un episodio su cui polizia e magistratura tentarono di costruire una provocazione a larga raggio. Le varie denunce presentate contro le forze dell'ordine sono state tutte archiviate. Il 13 maggio 1999 ci fu il grande successo dello sciopero delle organizzazioni di base, 3.000 persone in piazza. Uno sciopero che dimostrò la possibilità di lottare contro la guerra e la crescita, nel paese, della consapevolezza dell'assoluta infondatezza delle ragioni della guerra. Un risultato che non era scontato visto il sostegno dato da CGIL-CISL-UIL alla politica del governo D'Alema. A corteo concluso davanti al Consolato Americano partirono, senza preavviso, delle durissime cariche poliziesche: candelotti sparati ad altezza d'uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, fra cui una lavoratrice delle poste in gravi condizioni - mentre tanti altri contusi evitarono di passare dagli ospedali. Non c'è dubbio che l'atteggiamento delle forze dell'ordine fu conseguente alla circolare D'Alema-Iervolino ("perché non vengano tollerate manifestazioni contro basi militari e sedi governative") . Un paese in guerra adegua il comportamento della propria polizia alla situazione bellica. Fu confezionato "un caso Firenze" con la criminalizzazione delle strutture dell'autorganizzazione sociale. A parziale completamento delle cariche, feroci ed immotivate, effettuate dalla polizia al consolato USA, e dopo aver scremato i denunciati, arriva il processo. Il vero obbiettivo è quello di allontanare lavoratori, lavoratrici, disoccupate/i dalle esperienze di base, dalla partecipazione diretta alle mobilitazioni - ieri contro la guerra, oggi contro la globalizzazione capitalistica ed i suoi devastanti effetti politici, sociali ed ambientali. Il bilancio della guerra nei Balcani è davanti agli occhi di tutti: devastazione sociale, inquinamento mortale (le bombe all’uranio arricchito su tutto), conflitti etnici … ecco cosa ha lasciato dietro di sé la guerra umanitaria fatta propria dal governo D’Alema e sostenuta da CGIL-CISL-UIL. Il processo rappresenta un appuntamento politico e non giudiziario: non saranno gli imputati a doversi difendere! E’ la guerra della NATO, sostenuta dai governi europei, a dover essere processata.

G.R. FLASH di lunedi 15 luglio - ore 12,30

Dal Mondo

MESSICO - Le autorità messicane hanno liberato dodici leader della rivolta degli agricoltori che si oppongono alla costruzione di un nuovo aeroporto a San Salvador Atenco, a una trentina di chilometri da Città del Messico. Il governatore dello stato, Arturo Montiel, ha spiegato di avere concordato la scarcerazione con il presidente Fox per indurre i contadini a rilasciare a loro volta i diciassette ostaggi presi quattro giorni fa, quando la protesta per le strade della cittadina era esplosa con una grave repressione da parte della polizia. Però i leader più rappresentativi sono rimasti dentro al carcere di Texcoco. Su Indymedia Messico ci sono aggiornamenti che risalgono fino alla sera di ieri. Mentre secondo le notizie di oggi di agenzia sarebbero stati liberati 15 dei 17 ostaggi trattenuti dai contadini. Come dicevamo si Indymedia Mejico c'è tantissimo materiale sulla protesta contro la costruzione dell'aeroportoi. Un altro degli agricoltori che ha riportato 30 punti sulla testa e una ferita allo stomaco durante le repressione della manifestazione di giovedi scorso ha detto anche, secondo quanto riportato su Indymedia: 'Noi abbiamo trattato bene i funzionari della procura trattenuti, hanno mangiato, ricevono attenzione medica e possono comunicare quando vogliono con i loro familiari; anche loro sono nostri fratelli e non possiamo trttarli male, inoltre anche noi vogliamo vedere i nostri compagni'. E ancora il portavoce della protesta, David Pajaro, ha dichiarato ancora: (in questa protesta) leader siamo tutti perchè tutti siamo responsabili della nostra terra. E al centro di Atenco continuano ad arrivare organizzazioni sociali, gruppi di studenti e la denominata 'società civile' da diverse parti del paese per solidarizzare con i contadini che dicono no alla costruzione dell'aeroporto internazionale.

PALESTINA - Un giovane palestinese è stato ucciso ieri sera dalle cannonate dei carri armati israeliani che si sono abbattute sul villaggio di Bet Lahie, nel nord della striscia di Gaza: a quanto riferiscono fonti locali, i carri armati hanno aperto il fuoco dopo essere usciti dall'insediamento di coloni ebrei di Dughit, nell'avvicinarsi al villaggio palestinese. Il giovane, 21 anni di età, è deceduto nell'ospedale Shifa di Gaza, per le ferite riportate. Poche ore prima i soldati israeliani avevano ucciso un altro giovane palestinese nel campo profughi di Balata, nelle vicinanze di Naplus: da fonti di Naplus si apprende che i militari gli hanno sparato quando lui ha tentato di aggredire con un coltello uno di loro. Intanto la tensione resta altissima anche in Cisgiordania, dove l'esercito ha ripristinato mella serata di ieri il coprifuoco tolto poche ore prima per consentire alla popolazione di rifornirsi di generi di prima necessità. I più fortunati sono stati gli abitanti di Tulkarem, Qalqilya, Nablus, Ramallah e Betlemme che sono potuti uscire per qualche ora prima che i carri armati israeliani tornassero a pattugliare le strade delle città. A Jenin e nei vicini campi profughi, invece, la libertà è durata appena un'ora nonostante fosse stata annunciata un'interruzione di 12 ore del coprifuoco. E nel villaggio di Baka al Sharkie, vicino a Tulkarem, l'assedio va avanti ininterrottamente dal 18 giugno e la popolazione è allo stremo. Il sindaco Moayad Ussein ha avvertito che si profilano gravi problemi ambientali se non si permetterà ai netturbini di ritirare la spazzatura accumulata. Intanto, in merito alla sempre meno probabile apertura di tavoli di trattative, il presidente egiziano, Hosni Mubarak incontrerà oggi ad Alessandria il ministro della Difesa israeliano, Binyamin ben-Eliezer. Secondo quanto riportato nell'edizione on-line del quotidiano israeliano Haaretz, i due discuteranno della possibile mediazione egiziana nei negoziati di pace in Medio Oriente. Tra le proposte principali per una soluzione del conflitto quella degli Stati Uniti, che vorrebbero la creazione di uno Stato Palestinese solo dopo appropriate riforme in seno all'Autorità' Nazionale Palestinese. Ben Eliezer dovrebbe fare pressioni su Mubarak per emarginare ulteriormente Yasser Arafat. Ma il presidente egiziano dovrebbe ribadire la sua richiesta di un ritiro delle truppe con la stella di David dai Territori come condizione necessaria a qualsiasi trattativa.

IRAQ - La Lega araba ha annunciato che non prenderà parte ad alcuna coalizione contro un paese arabo. Lo ha detto il segretario generale Amr Moussa, sottolineando che le due recenti dichiarazioni del governo giordano e di quello del Kuwait su un attacco all'Iraq rispecchiano chiaramente la posizione araba al riguardo. Nel corso di un incontro con il direttore generale dell'agenzia giordana Petra, Moussa ha espresso la speranza che in seguito ai successi diplomatici arabi nel far riprendere all'Iraq i contatti con le Nazioni unite, "il fantasma" di un attacco a Baghdad svanisca

COLOMBIA - Carlos Castaño ha annunciato venerdi scorso le dimissioni da leader politico delle Auc (Autodifese unite della Colombia). Lo ha fatto diffondendo su Internet un documento in cui sono contenute alcune critiche ai paramilitari nella regione sudorientale del Meta. Va ricordato che in Colombia i paramilitari sono tra coloro che commettono il maggior numero di violazioni dei diritti umani, tra cui centinaia di massacri ed omicidi. Castaño si era già dimesso ufficialmente il 30 maggio 2001, sempre utilizzando un comunicato diffuso via Internet. Di fatto, però, all'ex leader era stata confermata la conduzione e la responsabilità politica del movimento di assassini, assieme al comandante Ernesto Baez.

GINEVRA - Sviluppo sostenibile, diritti umani, cooperazione internazionale, lotta alla povertà e globalizzazione partecipata anche dal Sud del mondo. Questi i temi di cui si occuperà il Forum mondiale della società civile apertosi oggi a Ginevra. Un summit animato da ong, associazioni e fondazioni di tutto il mondo che discuteranno delle loro ricette per la costruzione di un mondo diverso con rappresentati della Banca mondiale, del Wto e delle Nazioni Unite. Il summit durerà cinque giorni.

UGANDA - Reparti dell'esercito ugandese hanno ingaggiato domenica una dura battaglia contro i ribelli dello Lra (Esercito di resistenza del signore), nel Sud Sudan, vicino al confine ugandese. Lo riferisco fonti della società civile nella località di Agoro (Uganda), un centro del gruppo etnico acholi, cinquanta chilometri a nord di Kitgum. 'Abbiamo visto le bocche di fuoco ugandesi sparare per ore colpi di grosso calibro sulle montagne in territorio sudanese', ha raccontato un testimone del quale si mantiene l'anonimato. Al momento non si conosce l'esito dello scontro. Pare, comunque, che gli 'Olum' (così vengono chiamati i ribelli nella lingua locale), annidati sulle montagne in piccoli ma numerosi gruppi, sarebbero stati costretti a ripiegare all'interno dell'Equatoria. In quella zona del Sud Sudan sarebbero diverse centinaia i ribelli dello Lra pronti a penetrare in territorio ugandese.

Dall'Italia

SICILIA - I militari sarebbero pronti a intervenire nella crisi idrica siciliana. I compiti immediati: trasporto dell'acqua, sorveglianza armata degli invasi, controllo della tenuta delle condutture e della situazione dei pozzi. Le operazioni dei militari per alleviare la sete al Sud verranno stabilite nelle prossime ore. Comunque dopo la siccità al sud è arrivata la pioggia. Ma le precipitazioni di oggi e quelle annunciate per domani saranno un sollievo di ben piccola portata dopo mesi e mesi di clima secco. Anzi, molte colture saranno danneggiate dalle piogge torrenziali cadute in alcune aree. Il ministro dell' Ambiente Matteoli ha fatto sapere che per affrontare l' emergenza idrica è stato indetto un tavolo Stato-Regioni per martedì prossimo. Intanto però sui TG, sulla Stampa e sui Media si sta cominciando ad insinuare che il problema sia il costo troppo basso dell'acqua. Ed è proprio il Ministro Matteoli ad insinuare il teorema 'l'acqua costa troppo poco, per questo si spreca, aumentiamo il prezzo, la useranno con piu parsimonia' mistificando in favore di un aumento di prezzo dell'acqua per fronteggiare la siccità.

GENOVA - Il Coordinamento genovese LAVORATORI COOPERATIVE SOCIALI rivolge un appello a tutte le singole/i lavoratrici e lavoratori delle cooperative, soci e/o dipendenti, ai Forum e Movimenti di base, alle organizzazioni sindacali e loro aderenti che hanno a cuore la battaglia per la difesa e l' estensione dei diritti e a tutti coloro che sono impegnati per riaffermare il ruolo della cooperazione come autorganizzazione dal basso dei lavoratori, "valore aggiunto" allo stato sociale e non strumento per il suo definitivo smantellamento. GETTIAMO LE BASI, RIPARTENDO ANCORA UNA VOLTA DA GENOVA, PER COSTRUIRE UNA "RETE" UNITARIA DEI LAVORATORI, PER CONFRONTARCI E LOTTARE INSIEME: --per una vera democrazia interna alle coop. e per le agibilità sindacali; --per l'estensione delle tuele e dei diritti dello Statuto dei Lavoratori per tutti, soci e dipendenti; --per il rispetto ed il rinnovo dei contratti, per la contrattazione decentrata e per salari piu' dignitosi; --per contrastare flessibilità precarietà: --per norme sociali degli appalti, in una redefinizione del rapporto con gli enti pubblici; --per uno stato sociale giusto e partecipato.

ROMA- Secondo quanto ci ha fatto sapere iol Comitato di Occupazione dell'ex cinema Impero oggi alle 16.00 si terrà un primo incontro con la maggioranza dell'opposizione in Campidoglio per discutere sulla situazione degli occupanti. Naturalemte sull'incontro vi faremo sapere questa sera.

G.R. FLASH di lunedi 15 luglio - ore 17,00

Dal Mondo

USA -

Pur con qualche difficolta', il primo luglio ha cominciato a operare la nuova Corte penale internazionale (Cpi), nata quattro anni fa con la firma dello Statuto di Roma; domani e mercoledi' l'evento sara' celebrato proprio nella capitale, alla sede della Fao, con un convegno organizzato dal ministero degli Esteri e da 'Non c'e' pace senza giustizia'.

Con voto unanime, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato l'immunità per un anno dei cittadini NORDamericani dall'incriminazione per eventuali delitti ricadenti sotto la giurisdizione della Corte Penale Internazionale (CPI): si tratta di un compromesso cui il Consiglio di Sicurezza si è piegato per salvare le missione militari di pace delle Nazioni Unite, minacciate dal veto degli Stati Uniti. La pretesa di Washington, intesa a sottrarre i propri militari all'estero al giudizio della magistratura internazionale, aveva suscitato una tempesta di proteste, in particolare da parte dell'Unione europea fermissima su questo punto. Ma poi la risoluzione di compromesso, che ammette tale immunità, sia pure limitata ad un periodo di un solo anno, è stata approvata dal Consiglio di Sicurezza con 15 voti a favore e nessuno contrario. Solo Messico e Francia hanno continuato ancora ad avere delle riserve ma, anche grazie alla robusta azione di lobby che i diplomatici americani hanno messo in campo nelle capitali, le posizioni dei membri del Consiglio si sono avvicinate fino ad arrivare, grazie alla mediazione inglese, al testo votato all'unanimità. Il problema è anche che l'impunità è rinnovabile, e che la grazia di immunità sarebbe stata anche allargata a Russia, cina e Israele.

MESSICO - Una grande marcia a città del Messico appoggerà oggi i contadini che stanno protestando vicino alla capitale contro l'espropriazione di terre per la costruzione del nuovo aeroporto internazionale. Rappresentanti dei Fronti Francisco Villa, il sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'educazione, la Centrale Unitaria di Lavoratori e il Consiglio Generale di sciopero figurano tra i partecipanti alla manifestazione prevista per le 16.00 di oggi ora locale. All'altezza del Monumento all'indipendenza confluiranno anche i delegati della Commissione Metropolitana di artisti e Lavoratori della Cultura e il Sindacato Indipendente di lavoratori dell'Università Metropolitana. I partecipanti alla marcia chiederanno alle autorità federali e dello Stato del Messico di ascoltare le richieste dei contadini di San Salvador Atenco per tovare una soluzione pacifica al conflitto scoppiato giovedi scorso. I gruppi organizzatori della marcia della capitale sono stati protagonisti dei denominati 'cordoni di pace' per evitare azioni violente da parte della polizia e dell'esercito. Attraverso a queste iniziative è stato possibile il rifornimento di viveri per i contadini. Per questo i promotori della marcia invitano inoltre ad una raccolta di alimenti da portare fino ad Atenco. Gli abitanti di quella località stanno protestando da quasi un anno e hanno già presentato le loro richieste contro l'espropriazione di 4.500 ettari per l'edificazione dell'aeroporto. La richiesta principale dei contadini in rivolta è che vengano rispettate le loro terre dove coltivano mais ed altri alimenti o che sennò venga concesso un giusto ed equo risarcimento.Comunque oggi sono state liberate le persone trattenute dai contadini in rivolta. Quindi è stato rispettato uno degli accordi presi dai lider Adán Espinoza e Ignacio del Valle e che ha portato alla loro liberazione. Intanto i contadini hanno dichiarato che toglieranno il blocco delle strade in cambio del ritiro della Polizia Federale Preventiva, dell'esercito e della polizia statale. Le persone trattenute e rilasciate oggi sono sembrate stanche ma in perfette condizioni fisiche. I contadini occupano ancora la piazza principale di Atenco. E i lider non hanno ancora voluto rilasciare dichiarazioni sulla fine dei blocchi delle strade nella regione. Per cui decine di camion continueranno a restare bloccati finchè non si arriverà ad un reale negoziato.

IRAQ - Al termine di tre giorni di discussione su come deporre Sadam Hussein, il gruppo di dissidenti iracheni riuniti a Londra ha annunciato che sosterrà la creazione di un tribunale di guerra contro Saddam e il suo regime non appena sarà rimosso dal potere. I sessantacinque dissidenti hanno inoltre sottoscritto un documento nel quale promettono il massimo impegno per far rovesciare il regime ed hanno eletto un consiglio di 15 persone per studiare tutte le possibili alternative. L'ex generale Tawfik al-Yassiri, che ha letto il documento conclusivo, non ha voluto rendere noti i nomi dei 15 prescelti, ma ha rivelato che fra loro ci sono l'ex generale Najeb al-Sahli, che ora vive a Washington, e Saad al-Ubaidi, ex capo delle operazioni di guerra psicologica. Agli incontri hanno assistito anche alcuni inviati del Pentagono e del Dipartimento di Stato americano e il principe Hassan di Giordania, zio di Re Abdullah. Quest'ultimo ha però sottolineato di partecipare a titolo individuale.

Il 72 per cento degli israeliani desidera restituire le terre perche' e' in condizioni di grande disperazione, ed io, come militare non credo ad una soluzione militare del problema, semmai ad una soluzione politica che assicurera' la vita dei nostri figli. E' un'altra affermazione del ministro della difesa israeliano, Byniamin Ben Eliezer, in una conferenza stampa separata, dopo il colloquio avuto con il presidente egiziano Hosni Mubarak. (ANSA). BEN

--- GR 19:30 ---

PALESTINA - INCONTRO TRA MINISTRO DIFESA ISRAELIANO E PRESIDENTE EGITTO MUBARAK

  • - TRIBUNALE, RIMARRA' SEGRETO RAPPORTO SU SABRA E CHATILA

NEPAL - FRANE SI ABBATTONO SU DUE VILLAGGI, ALMENO 150 MORTI

SIDERURGICO TARANTO: CONDANNATO RIVA,CONFISCATI PARCHI MINERALI

NAPOLI - DISOCCUPATI OCCUPANO DUOMO E COMMISSARIATO RIFIUTI

Non ci può essere soluzione militare al conflitto in Medio Oriente. E'questa la posizione espressa oggi dal ministro della difesa israeliano Ben Eliezer, al termine dell'incontro con il presidente egiziano Mubarak, svoltosi ad Alessandria d'Egitto. Al centro dei colloqui il piano di pace proposto dai laburisti, che fanno parte del governo guidato da Sharon e cui appartiene lo stesso Ben Eliezer. Mubarak ha apprezzato il piano, definendolo "costruttivo". Gran parte della discussione, tuttavia, è stata incentrata sul ruolo futuro del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Arafat, che per il ministro israeliano "resta il principale problema". Tel Aviv insiste perché il leader palestinese venga escluso dalle trattative di pace. Di parere contrario, invece, il capo di Stato egiziano: "Stiamo avendo contatti per cercare di trovare un compromesso". Mubarak ha anche ribadito la propria contrarietà alla posizione espressa dagli Stati Uniti nel discorso del presidente George W. Bush, che alla fine di giugno ha proposto l'estromissione politica del presidente dell'Anp dalle trattative: "Questa scelta - ha sottolineato ancora Mubarak - si rivelerebbe un grosso errore del quale poi ci pentiremmo tutti". Penso che gli egiziani stiano per proporre un progetto pilota che prevede la riduzione delle violenze in un'area dei Territori ben definita, ha detto Eliezer. Se il progetto funzionera', sara' allargato ad altre zone. La prima area in cui il piano potrebbe essere realizzato potrebbe essere Gaza, ha spiegato il ministro della Difesa israeliano. Questi colloqui fanno seguito alla visita in Egitto compiuta nei giorni scorsi dal ministro laburista Sneh e dal Presidente della Knesset Burg.

Una sentenza dell'Alta Corte Israeliana ha respinto oggi un'istanza in cui si chiedeva di togliere la classificazione top-secret al rapporto della commissione statale israeliana sul massacro di Sabra e Chatila del 1982. La richiesta era stata presentata dalla madre e dal fratello di un ufficiale israeliano ucciso durante la guerra del Libano. Il Premier israeliano Sharon all'epoca dei fatti era ministro della Difesa, e la commissione governativa del 1983 lo giudico' indirettamente responsabile del massacro, che fu eseguito materialmente dalle milizie cristiano-libanesi. La commissione compilo' poi'un rapporto segreto. L'Alta Corte ha stabilito, su consiglio del governo, di riesaminare il caso tra cinque anni.

Ammonta ad almeno 150 il numero delle vittime di una frana nell'est del Nepal, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente. Secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale nepalese, nel cuore della notte uno smottamento causato dalle insistenti piogge monsoniche avrebbe cancellato due villaggi. Trentacinque abitazioni sono rimaste seppellite dal fango a Dipsung e Sikundel. Le operazioni di soccorso bsono rese particolarmente difficili dalle condizioni meteorologiche e dalla lontananza da altri centri abitati. In Nepal ogni anno si contano centinaia di vittime a causa delle piogge monsoniche.

Condannato nel pomeriggio per inquinamento ambientale il presidente dell'Ilva Emilio Riva, il direttore del siderurgico, Luigi Capogrosso e i due responsabili dell'area dei parchi minerali dello stabilimento, Giancarlo Quaranta a Salvatore Zimbaro. Riva e Quaranta sono stati condannati a dieci mesi di arresto, gli altri due a sette. Il magistrato ha anche disposto la confisca dell'area dei parchi minerali (circa 660mila metri quadrati) situati a ridosso del quartiere "Tamburi". L'inchiesta era stata avviata nel luglio del '99 dopo una serie di segnalazioni dei cittadini del rione sull'inquinamento causato dalle polveri dei parchi - che raccolgono le scorie dei cicli di lavorazione - ed aveva portato all'incriminazione di Riva e dei tre dirigenti per "getto pericoloso di cose" e "mancata adozione di misure finalizzate a ridurre o eliminare la diffusione nell'aria delle polveri e di altre sostanze" causa dell'inquinamento ambientale. Nel processo si sono costituiti parte civile Provincia, Comune e Legambiente. I legali dei due enti si erano associati alle richieste del pm mentre quello di Legambiente aveva chiesto che gli imputati pagassero 516mila euro (pari ad un miliardo di vecchie lire), affinche' "si renda poco conveniente trasgredire le regole", da utilizzare in azioni di maggiore tutela dell'ambiente.

Gruppi di disoccupati hanno contemporaneamente occupato questo pomeriggio il Duomo di Napoli e la sede del subcommissariato di governo per l'emergenza rifiuti. Si tratta di una sessantina di senza lavoro della coop San Marco che chiedono l'inserimento nei programmi per la raccolta differenziata dopo essere stati inseriti nelle relative graduatorie.

gror150702 (last edited 2008-06-26 09:53:41 by anonymous)