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ciao, dani e salvo aprono col c: posterò qualcosa ma dovete controllare i testi... ho aggiunto a 'immigrazione'...buona giornata!

New York, 22:33 Iraq, capo ispettori Onu Hans Blix vuole che l'Iraq accetti ulteriori condizioni: Anche se l'Iraq ha accolto le indicazioni di carattere pratico delle Nazioni Unite per la futura effettuazione di ispezioni sui suoi arsenali di distruzione di massa, non ha però accettato tutte le regole a esse relative: per esempio per quanto riguarda la possibilità di interrogare gli scienziati, o altri individui in grado di fornire elementi di valutazione importanti, senza la presenza di agenti di scorta; o, ancora, non è stato nemmeno risposto alle richieste dall'Onu affinché siano consentiti agli ispettori il ricorso ad aerei-spia U-2, a sorvolare Baghdad con elicotteri e l'apertura di uffici regionali a Mossul, nel nord, e a Bassora, nel sud. E' quanto denuncia il capo degli ispettori medesimi, Hans Blix, in una nota informativa indirizzata al Consiglio di Sicurezza. In essa Blix avverte che, stando così le cose, la missione non avrà inizio, e dunque il personale Onu non sarà inviato a Baghdad, finché non sarà stata adottata al riguardo dal Consiglio una nuova, specifica risoluzione.

Parigi: Iraq, Chirac teme che terroristi usino Saddam come pretesto "Non c'è finora, che io sappia, alcuna prova di un legame tra l'Iraq e Al Qaeda, e anche se alcuni terroristi possono aver trovato rifugio in Iraq, non si devono mescolare i soggetti. Quel che io temo è che gruppi terroristi utilizzino la questione irachena come pretesto per nuove azioni e come argomento di propaganda". Lo ha detto il presidente Jacques Chirac in un'intervista che sarà pubblicata domani dal quotidiano libanese 'L'Orient Le Jour', in occasione dell'arrivo nella regione del presidente francese per una visita di quattro giorni. "L'obiettivo principale della comunità internazionale per quanto riguarda l'Iraq deve essere il disarmo", ha aggiunto il capo dello stato, che si reca in Egitto, Libano, Siria e Giordania. "La questione irachena costituisce una ragione di più per avanzare risolutamente verso una soluzione del conflitto israelo-palestinese". "Nel momento in cui lo stallo in cui si trova tale conflitto alimenta sentimenti di frustrazione e di ingiustizia tra i popoli della regione - ha aggiunto - e in cui siamo impegnati in una lotta di lungo respiro contro il terrorismo, dobbiamo essere vigilanti e mettere tutto in atto perché si vinca la scommessa della sicurezza con la pace". "Con la crisi irachena, è tutta la regione che è minacciata", ha concluso Chirac.

IRAQ - BAGHDAD, 16 OTT - I risultati ufficiali del referendum su un nuovo mandato di sette anni al presidente Saddam Hussein hanno dato il 100% di si'. Lo ha detto il presidente della commissione elettorale e numero due del regime Izzat Ibrahim. Il risultato era scontato a causa anche del clima di accerchiamento e di guerra che si vive in Iraq, che non favorisce certo la pluralità politica.

INDONESIA - Bali, 16 ottobre ore 8:48 - La notizia è riportata dall'International Herald Tribune ma manca di conferme ufficiali da parte delle autorità locali: un ex aviere dell'aeronautica indonesiana ha confessato di aver fabbricato la bomba che ha distrutto una discoteca nell'isola di Bali, in Indonesia, uccidendo oltre 180 persone, in maggioranza turisti...

BOLIVIA - Cresce la tensione tra i cocaleros (produttori di coca) del Chapare, sempre più decisi a nuove mobilitazioni contro il governo, se non verrà decretata in tempi brevi una sospensione dello sradicamento delle coltivazioni illegali. Evo Morales, leader del Movimento al socialismo (Mas) e capo del coordinamento delle sei Federazioni di cocaleros del Tropico di Cochabamba, ha rilevato che in tal senso sarà decisivo l'incontro fissato per venerdì prossimo con una delegazione dell esecutivo a La Paz. Dall inizio di settembre le due parti in conflitto si sono sedute al tavolo del negoziato per tre volte senza, tuttavia, raggiungere un accordo. Da parte sua, il governo ha già replicato alla richiesta di una pausa nelle operazioni di distruzione della coca in Chapare, escludendola categoricamente. Lo ha fatto 24 ore dopo aver ricevuto il monito del capo della sezione America Latina del dipartimento di Stato statunitense, Otto Reich, il quale ha avvertito che in caso contrario La Paz rischia di perdere le tariffe preferenziali applicate alle esportazioni boliviane verso gli Usa, regolate dall'Apta ('Ley de preferencias arancelarias andina').

VEMEZUELA - Scade oggi l'ultimatum per le dimissionio di Hugo Chavez. I comandanti dell esercito venezuelano hanno assicurato che non interverranno "né come arbitro, né come parte" nella crisi politica e sociale che attraversa il Paese sudamericano. "Uomini e istituzioni del settore civile sono chiamati ad affrontare e superare con metodi democratici questo momento di alta tensione", si legge in un comunicato dove si precisa che i militari non rientrano in tale scenario. Allo stesso tempo l'esercito ha ribadito di avere per priorità la difesa della sovranità della democrazia e dei valori della Costituzione e ha assicurato alla popolazione che continuerà ad esercitare questa funzione. Nella nota i vertici militari hanno infine espresso il proprio apprezzamento per il carattere pacifico che ha caratterizzato le ultime mobilitazioni di piazza, sia da parte dell opposizione che da parte dei sostenitori del governo. "Nonostante la loro combattività i venezuelani sono stati capaci di partecipare a gigantesche dimostrazioni e di esprimere la propria opinione senza che la violenza invadesse le strade". Intanto, il Coordinamento democratico , rete che raggruppa i movimenti di opposizione, ha annunciato di aver sottoscritto la cosiddetta Dichiarazione di intenti proposta dalla missione internazionale composta da esponenti dell Organizzazione degli Stati americani (Osa), dal Programma Onu per lo sviluppo (Unpd). Intanto, mentre Chavez ha già inaugurato il suo tour europeo, cresce la tensione per l' approssimarsi della scadenza dell ultimatum lanciato la settimana scorsa dal presidente della confederazione dei lavoratori del Venezuela (Ctv), Carlos Ortega che ha dato tempo a Chavez fino alle 21:00 di oggi per presentare le proprie dimissioni. Qualora questo non si verificasse il massimo sindacato del Paese ha già dichiarato di voler indire uno sciopero nazionale che inizierà lunedì 21 ottobre e proseguirà ad oltranza.

Fiat, Termini Imerese: nuovo blocco stradale

Un blocco stradale è in corso in queste ore lungo la strada statale 'Palermo-Agrigento', in prossimità del bivio 'Manganaro'. Una cinquantina di operai di una ditta che fornisce materiale allo stabilimento Fiat di Termini Imerese, ha formato un blocco che sta causando disagi alla circolazione. La polstrada sta deviando il traffico da e per Palermo su arterie secondarie.

G.R. ore 13.00

Algeri, 13 persone uccise da integralisti islamici

Un commando di integralisti islamici ha ucciso tredici persone e ne ha ferita un'altra la notte scorsa a Bukaat El Hajaji, nella regione di Chlef, 210 chilometri ad ovest di Algeri. Lo hanno reso noto i servizi di sicurezza citati dall'agenzia algerina Aps. Non si conosce l'identità delle vittime e le circostanze della strage, per la quale si sospetta il gruppo islamico armato (Gia) di Rashid Abu Turab, attivo nella regione di Chlef e in tutto l'ovest dell'Algeria.

Mosca, Berlusconi giunto in Russia, si parla di Iraq Il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi è arrivato questa mattina a Mosca per una visita di alcune ore per discutere soprattutto della crisi irachena. Berlusconi, secondo l'agenzia Itar-Tass, è stato ricevuto dal ministro degli Esteri Igor Ivanov. E' previsto anche un colloquio al Cremlino col presidente Vladimir Putin.

Ma prima di sentire le argomentazioni di Berlusconi, Mosca esprime le sue posizioni sull'eventuale aggressione all'Iraq respingendo la bozza di risoluzione degli Usa. Secondo l'agenzia Interfax, la Russia respinge la bozza di risoluzione degli Stati Uniti sull'Iraq giudicandola "inaccettabile". Lo ha detto oggi il vice ministro degli Esteri russo Yuri Fedotov. "La bozza di risoluzione americana non ha subito cambiamenti e quindi è inaccettabile, la Russia non potrà sostenerla", ha detto Fedotov. Il vice ministro russo ha aggiunto che la Russia condivide "molte posizioni" della bozza francese di risoluzione precisando comunque che finora nessun documento è stato formalmente portato al Consiglio di Sicurezza. Mosca in particolare condivide la posizione francese di un progetto in due tempi, con una prima risoluzione più dura delle precedenti ma senza il riferimento all'uso della forza. Fedotov ha comunque ribadito che Mosca non ritiene necessaria una nuova risoluzione sull'Iraq dato che quelle precedenti sono sufficienti a disinnescare la crisi. "L'Iraq deve osservare tutte le risoluzioni approvate e gli ispettori dell'Onu devono cominciare al più presto possibile il loro lavoro", ha aggiunto il vice ministro spiegando che "dal punto di vista tecnico-giuridico non ci sono ostacoli all'inizio delle ispezioni".

Dall'IRAN si attendono, in caso di guerra, dai 100 mila ai 700 mila profughi iracheni che potrebbero marciare verso il confine iraniano in caso di guerra in Iraq. Per questo motivo, scrive oggi il quotidiano 'Seda-ye Edalat', 16 centri di accoglienza per i rifugiati sono gia' stati allestiti lungo la frontiera tra i due Paesi. Tuttavia, e' stato precisato, i campi sono stati preparati nella 'terra di nessuno' tra Iran e Iraq, per impedire che i profughi iracheni si riversino in territorio iraniano.

CECENIA Cinque poliziotti dell'amministrazione filorussa di Grozny sono morti nell'esplosione di una mina, saltata in aria quando l'auto su cui viaggiavano ci è passata sopra. Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass citando fonti di polizia. L'attentato è avvenuto alle ore 10 locali nel centrale quartiere Oktiabr.

PAKISTAN - La potente coalizione di 6 partiti integralisti islamici Mma (Mutahidda Majlis-e-Amal) ha posto oggi come condizione per entrare nel governo pakistano la nomina a primo ministro del leader religioso maulana Fazlur Rehman, noto per essere filo-talebano. Il politico è infatti alla guida del partito islamico radicale Jamiat Ulema-i-islam , che vanta stretti legami con il passato regime dei talebani. Tra l'altro Fazlur Rehman era finito nelle carceri pakistane nel 2001 per aver rilasciato dichiarazioni anti-governative. Oggi, dopo un colloquio con un dirigente della Lega musulmana del Pakistan-Quaid-e-Azam - movimento vicino al presidente Pervez Musharraf che ha ottenuto la maggioranza relativa alle elezioni del 10 ottobre scorso - il vicepresidente della Mma, Qazi Hussein Ahmed, ha ribadito l'intenzione di andare al governo solo se Fazlur Rehman sarà Primo ministro. Con i 45 seggi ottenuti dall'alleanza dei partiti estremisti islamici, infatti, lo schieramento filo-Musharraf - che di seggi ne aveva conquistati 77 - avrebbe la maggioranza assoluta in parlamento.

FIAT Fiat, Pezzotta: Lo "sforzo primario" per il rilancio della Fiat deve essere fatto dagli azionisti, e solo in un secondo tempo è possibile un intervento da parte dello Stato. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta in un'intervista a Radio anch'io, definendo ancora una volta "inaccettabile" il piano dell'azienda, e chiedendo che venga cambiato. Pezzotta ha ribadito anche il no alle chiusure annunciate ricordando che l'occupazione deve essere salvaguardata. "Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere - ha detto - un nuovo piano. E' una necessità per mantenere un'azienda di grandi dimensioni e competitiva. Le responsabilità - ha aggiunto riferendosi alla crisi attuale - sono in prima battuta degli azionisti. Lo sforzo primario devono essere degli azionisti che devono metterci del loro". Da parte loro, invece, i vertici di Fiat confermano la validita' del piano di ristrutturazione ed esprimono 'disponibilita' al confronto anche sul terreno finanziario'. Il dialogo tra Governo e Fiat continua 'in un clima di collaborazione reciproca', dice l'Azienda, tra interlocutori consapevoli 'dell'importanza economica e occupazionale dell'industria dell'auto in Italia'. La Fiat definisce 'fantasiose e offensive' le ricostruzioni del summit di Arcore fatte da alcuni giornali. 'Non e' un peccato che lo Stato intervenga' nella crisi Fiat, ma lo deve fare nella maniera appropriata. Lo ha detto il Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, al convegno su etica ed economia di Foligno. Per risolvere la crisi della Fiat occorre un piano industriale. Altrimenti perdiamo tempo e c'e' uno spreco di soldi, ha aggiunto.

FIAT - Intanto continuano le mobilitazioni degli operai e delle operaie del comparto auto-Fiat. Da Termini Imerese - Un blocco stradale e' in corso a Vicari lungo la strada statale 'Palermo-Agrigento', in prossimita' del bivio 'Manganaro'. Una cinquantina di operai di una ditta che fornisce materiale allo stabilimento Fiat di Termini Imerese, ha formato un blocco che sta causando disagi alla circolazione. La polstrada sta deviando il traffico da e per Palermo su arterie secondarie.

Altre adesioni allo Sciopero Generale Da Torino, il Comitato universitario per la pace aderisce allo sciopero generale di Venerdì 18 ottobre, e da appuntamento alle ore 9.00, piazza Arbarello, Torino

Ancora da TORINO, - 'Sono atti dovuti'. Cosi' il procuratore capo di Torino, Maddalena, a proposito dell' inchiesta che ha coinvolto il sindaco, Chiamparino. L'accusa al primo cittadino e' di finanziamento illecito. Il procedimento ha preso il via dalla maxi indagine sugli appalti pubblici pilotati da alcuni cartelli di imprenditori. Chiamparino e' stato chiamato in causa da uno di questi imprenditori, Piero Arlotto, che ha affermato di avergli dato 25 milioni di lire per le elezioni comunali del 2000.

IMMIGRAZIONE Nuovo sbarco di immigrati sull'isola di Lampedusa. Questa mattina, poco dopo le 6.30 i carabinieri della compagnia dell'isola maggiore della Pelagie hanno intercettato l'imbarcazione dei migranti appena sbarcati in localita Cala Pulcino, a pochi passi dall'Isola dei conigli. Tra gli arrivati questa mattina Lampedusa ci sono decine di donne e bambini. Adesso, le motovedette dei militari dell'Arma stanno tentando di trovare la 'carretta' del mare con la quale gli immigrati hanno raggiunto l'isola. Secondo i carabinieri il barcone potrebbe anche essere affondato a poche decine di metri dalla costa. Un Secondo sbarco in poche ore sull'isola di Lampedusa è appena avvenuto. Una imbarcazione con a bordo circa 70 nordafricani e' stata bloccata questa mattina dalla Guardia di Finanza dell'isola, a sette miglia a sud di Lampedusa. Ancora una volta, proprio come questa mattina, meta' degli immigrati sono donne e bambini. Sono in gran parte provenienti da Sudan, Iraq e Palestina. In questo momento la Guardia di Finanza, ha rimorchiato l'imbarcazione verso l'isola di Lampedusa dove dovrebbe arrivare intorno a mezzogiorno.

GR ORE 17.00

Fiat

E' iniziata da poco, presso il ministero dell'Economia, la riunione fra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, i vertici della Fiat e quelli dei principali istituti di credito coinvolti nel tentativo di salvataggio di Fiat Auto.

Il primo a giungere in via XX Settembre è stato lo stesso ministro Giulio Tremonti. Poi, in rapida sequenza, hanno raggiunto il dicastero il presidente della Fiat, Paolo Fresco, l'amministratore delegato della Fiat, Gabriele Galateri di Genola, l'amministratore delegato di Fiat Auto, e gli amministratori delegati di numerose banche, tutte interessate al rissetto finanziario dell'azienda, ovviamente in versione consona e conferme ai loro interessi. Per quello che riguarda un ipotetico intervento dello stato, si è pronunciato oggi il commissario alla concorrenza dell'UE, Monti.

Governo e sindacati si intreranno invece domani pomeriggio, giovedì, per discutere sulla crisi della Fiat. Nella riunione, convocata a Palazzo Chigi, le parti si limiteranno a una "verifica" della situazione, ha spiegato il sottosegretario al Welfare Maurizio sacconi: "Non siamo in una fase negoziale - dice Sacconi - ma di verifica della situazione attuale. Stiamo acquisendo tutti gli elementi e per questo è in calendario l'incontro con sindacati; vogliamo acquisire l'opinione di tutte le parti". Non si fermano intanto i lavoratori del gruppo: ancora oggi assemblee e blocchi in numerose fabbriche. Ad Arese, nel corso dell'assemblea dei lavoratori Fiat è stato fortemente contestato il rappresentante della Fim-Cisl regionale Nicola Alberta. Durante il suo intervento, durato circa un quarto d'ora, Albertaè stato ripetutamente sommerso di fischi e la sua voce è stata più volte coperta dal rumore dei campanacci abitualmente usati per le manifestazioni operaie. Un bel pò di contraddizione, però, in un'assemblea che ha contestato il rappresentante sindacale per aver firmato il patto per l'italia e ha poi invece applaudito esponenti della lega e di AN, che quel patto lo hanno fortemente voluto, e soprattutto imposto. E' stato intanto rimosso il blocco stradale lungo la strada statale 121 'Palermo-Agrigento' in prossimità del bivio 'Manganaro', attuato questa mattina dagli operai di una ditta di Vicari dell'indotto che fornisce componenti auto per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. La circolazione è ripresa regolarmente, regolata dalle pattuglie della polizia stradale che presidiano la zona.

Iraq

Con un nuovo bombardamento, nella giornata di ieri, gli amgloamericani sembrano volersi accanire contro i centri di comando della difesa aerea del sud dell'iraq, e non più solamente sui siti dei missili terra aria, sui quali sarebbero giustificati nella loro azione dagli accordi seguiti alla guerra del golfo. Dalla fine di agosto, sono stati 23 i raid americani nel sud del paese, che fanno pensare che gli USA preparino il terreno ad una eventuale spedizione di forze di terra. Neutralizzando la rete dei centri di comando, sarà possibile permettere un accesso al territorio in caso di guerra.

Il numero due del regime iracheno Izzat Ibrahim ha detto che "c'è un accordo dettagliato sul lavoro degli ispettori (preso) con il segretario generale dell'Onu (Kofi Annan); se il consiglio di Sicurezza approva una risoluzione che contraddice quell'intesa noi decideremo di conseguenza". Le parole di Ibrahim, che è vicepresidente del consiglio del comando rivoluzionario, la massima istanza decisionale e politica irachena, suonano in contrasto con quelle rilasciate da altri esponenti del regime, che nei giorni scorsi avevano bocciato senza appello la possibilità che Baghdad potesse collaborare con le indicazioni di una nuova risoluzione dell'Onu.

Ibrahim si è comunque augurato che i paesi vicini all'Iraq in seno al consiglio di Sicurezza riescano a far arenare i propositi di Usa e G.B.. E pur augurandosi che non si giunga a uno scontro aperto, ha assicurato che l'Iraq combatterà con ogni sua forza. E sono stati resi noti i risultati del plebiscito in favore di Saddam Husseim che ha raggiunto il 100% dei consensi, ancora più che nell'iltima votazione, sette anni fa. Un plebiscito che è stato interpretato soprattutto come un voto contro gli Usa e la loro politica. E in vista della presentazione della nuova risoluzione onu, oggi si è espresso anche il presidente del consiglio italiano, silvio berlusconi che ha detto oggi che "con realismo bisogna dire che non c'è alternativa" alla strada della doppia risoluzione dell'Onu per affrontare la crisi irachena. "Credo che in Iraq non ci siano ormai più armi di distruzione di massa - ha detto a conclusione della sua visita a Mosca - perché c'è stato tempo per la loro eliminazione o riallocazione". Non è chiaro se la posizione di berlusconi si riferisca alla dioppia risoluzione auspicata dalla francia.

Olanda

Il premier olandese Peter Balkenende ha annunciato oggi al Parlamento che presenterà le dimissioni del suo governo alla Regina Beatrice. Le dimissioni arrivano inaspettate, poichè che il governo si era insediato solo pochi mesi fa. Le elezioni olandesi erano però state fortemente influenzate dall'assassionio del leasder politico di estrema destra Pym Fotuin, che aveva dato al suo partito un risultato insperato. la coalizione che si era formata aveva dovuto tener conto di questo dato, e formare il governo conseguentemente.

VENEZUELA

Scade oggi l'ultimatum per le dimissionio di Hugo Chavez. I comandanti dell esercito venezuelano hanno assicurato che non interverranno "né come arbitro, né come parte" nella crisi politica e sociale che attraversa il Paese sudamericano. "Uomini e istituzioni del settore civile sono chiamati ad affrontare e superare con metodi democratici questo momento di alta tensione", si legge in un comunicato dove si precisa che i militari non rientrano in tale scenario. Allo stesso tempo l'esercito ha ribadito di avere per priorità la difesa della sovranità della democrazia e dei valori della Costituzione e ha assicurato alla popolazione che continuerà ad esercitare questa funzione. Nella nota i vertici militari hanno infine espresso il proprio apprezzamento per il carattere pacifico che ha caratterizzato le ultime mobilitazioni di piazza, sia da parte dell opposizione che da parte dei sostenitori del governo. "Nonostante la loro combattività i venezuelani sono stati capaci di partecipare a gigantesche dimostrazioni e di esprimere la propria opinione senza che la violenza invadesse le strade". Intanto, il Coordinamento democratico , rete che raggruppa i movimenti di opposizione, ha annunciato di aver sottoscritto la cosiddetta Dichiarazione di intenti proposta dalla missione internazionale composta da esponenti dell Organizzazione degli Stati americani (Osa), dal Programma Onu per lo sviluppo (Unpd). Intanto, mentre Chavez ha già inaugurato il suo tour europeo, cresce la tensione per l' approssimarsi della scadenza dell ultimatum lanciato la settimana scorsa dal presidente della confederazione dei lavoratori del Venezuela (Ctv), Carlos Ortega che ha dato tempo a Chavez fino alle 21:00 di oggi per presentare le proprie dimissioni. Qualora questo non si verificasse il massimo sindacato del Paese ha già dichiarato di voler indire uno sciopero nazionale che inizierà lunedì 21 ottobre e proseguirà ad oltranza.

GR ORE 19.30

Italia

Ancora in coma farmacologico il ragazzo massacrato a colpi di spranghe domenica a roma da un gruppo di fascisti(audio)

Mc Donalds Day, azioni in diverse città di italia, mentre l'azienda sembra perdere colpi anche sul mercato(audio)

Fiat, incontro governo, azienda, banche, mentre continuano le mobilitazioni

Bologna, ancora un'occupazione contro i CPT

Esteri

Palestina, ragazzo diciottenne ucciso dai soldati israeliani: la motivazione, sempre la stessa -preparava attentati-

Iran, ancora dubbi sulla nuova risoluzione Onu: mosca contraria a quella proposta dagli usa, mentre l'iraq continua ad essere bombardarto dagli angloamericani

Olanda, si dimette il governo di destra, nato con l'avallo del partito di Pym Fortuyin, il leader nazista ucciso prima delle elezioni

Spagna, autorizzata manifestazione dell'estrema destra a Bilbao, mentre il governo argentino si appresta a votare una risoluzione in appoggio al paese basca

Venezuela, scade oggi l'ultimatuna per il presidente Chavez, oggi in vista a roma

Esteri

Palestina, ragazzo diciottenne ucciso dai soldati israeliani: la motivazione, sempre la stessa -preparava attentati-

Un ministro israeliano ha affermato che l'armata israeliana ha cominciato a ritirarsi dai settori autonimo palestinesi rioccupati nella città di Hebron, ma i palestinesi hanno categoricamente smentito questa affermazione nella giornata di oggi. La controversia è nata nel giorno in cui Sharon si appresta a d incontrare il presidente americano Bush. Secondo i dirigenti palestinesi, le truppe israeliano mantengono tuttora il controllo della città, nonostante quanto affermato da Peres. L'esercito israeliano, dietro ordine del ministro della Difesa Benjamin Ben-Eliezer, sta preparando lo smantellamento di due insediamenti illegali in Cisgiordania. Le operazioni sono però ostacolate dalla protesta di centinaia di coloni che stanno cercando di bloccare il lavoro dei militari. Secondo il portavoce dei coloni, Yehoshua Mor-Yosef, oggi è previsto lo smantellamento dell'insediamento di Havat Gilad, localizzato nei pressi della cittadina palestinese di Nablus. Il secondo insediamento illegale è quello di Givat Asaf, che si trova poco fuori Ramallah. Entrambi gli insediamenti sono costituiti da poche case mobili situate su aride colline. L'iniziativa di smantellare le colonie ebraiche nei Territori non esprime la reale volontà del governo israeliano di mettere fine alle operazioni illegali di insediamento, quanto le difficoltà dell'esercito israeliano di arrivare a proteggere le enclave più nascoste dal rischio di agguati palestinesi. E' l'opinione espressa dal ministro per l'Informazione dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abed Rabbo, dopo l'annuncio dell'imminente evacuazione delle colonie abusive di Havat Gilad e Givat Asaf, in Cisgiordania. "Non si tratta di una posizione di principio, non è una decisione intrapresa (dal governo israeliano) contro le attività di insediamento" ha dichiarato Rabbo. Oltre 200.000 israeliani vivono sparsi in circa 150 insediamenti fra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, una zona abitata da oltre 3 milioni di palestinesi. Sharon, proprio con l'inizio dello smantellamento degli insediamenti, decide di aggiungerne un altro: Si dedicheranno all'agricoltura biologica i circa 200 agricoltori che faranno parte del primo insediamento formato unicamente da ebrei neri che il primo ministro israeliano Ariel Sharon si appresta ad approvare. Gli agricoltori, tutti cittadini statunitensi che si trovano in Israele come 'residenti temporanei', lavoreranno in una zona vicino a Ketsiot nel deserto del Neghev. Di ebrei americani neri, Israele ne conta tra i tre e i quattromila e il progetto di agricoltura biologica e' destinato ad allargarsi nel tempo per poter ospitare tutta la comunita' di colore che vive a Dimona. I membri della comunita', per lo piu' ultraortodossi animati da uno spirito messianico, non sono riusciti ad ottenere la cittadinanza israeliana ma stanno ora lottando perche' questa venga riconosciuta in futuro ai loro figli che nasceranno nell'insediamento agricolo. I primi neri ebrei americani giunsero in Israele negli anni '70

Il ritiro dalle città è uno dei punti della recente risoluzione onu diretta contro Sharon, e proprio di questo il primo ministro si trova oggi a discutere a Washington. Le smentite dei palestinesi sui quanto affermato dal governo israeliano mettono dunque in imbarazzo gli Usa, anche in vista della riunione del cosi detto quartetto, che si dovrebbe tenere giovedì a parigi. A contribuire alla smentita, anche le opinioni di diversi giornalisti presenti sul posto, che concordano sul fatto che non ci sia stato nessun cambiamento nella situazione dei settori autonomi. Questa mattina intento un gruppo di coloni (circa un migliaio) ha impedito lo smantellamento di un insediamento abusivo nei dintorni di nablus, e ha violentemente allontanato i giornalisti che cercavano di riprendere la scena, lanciando pietre e altri oggetti. L'insediamento è uno dei 24 abusivi che il governo ha decretato di voler smantellare in segno di buona volontà nel processo di pace. L'esercito israerliano ha ucciso questa mattina ad un giovane palestinese, sostemendo di averlo sorpreso mentre preparava bottiglie molotov. Altri 11 palestinesi sono stati arrestati nella stessa striscia di gaza, con la stessa accusa. Sulla situazione nei teritori, abbiamo registrato una corrispondenza.

Iraq

Con un nuovo bombardamento, nella giornata di ieri, gli amgloamericani sembrano volersi accanire contro i centri di comando della difesa aerea del sud dell'iraq, e non più solamente sui siti dei missili terra aria, sui quali sarebbero giustificati nella loro azione dagli accordi seguiti alla guerra del golfo. Dalla fine di agosto, sono stati 23 i raid americani nel sud del paese, che fanno pensare che gli USA preparino il terreno ad una eventuale spedizione di forze di terra. Neutralizzando la rete dei centri di comando, sarà possibile permettere un accesso al territorio in caso di guerra.

Il numero due del regime iracheno Izzat Ibrahim ha detto che "c'è un accordo dettagliato sul lavoro degli ispettori (preso) con il segretario generale dell'Onu (Kofi Annan); se il consiglio di Sicurezza approva una risoluzione che contraddice quell'intesa noi decideremo di conseguenza". Le parole di Ibrahim, che è vicepresidente del consiglio del comando rivoluzionario, la massima istanza decisionale e politica irachena, suonano in contrasto con quelle rilasciate da altri esponenti del regime, che nei giorni scorsi avevano bocciato senza appello la possibilità che Baghdad potesse collaborare con le indicazioni di una nuova risoluzione dell'Onu.

Ibrahim si è comunque augurato che i paesi vicini all'Iraq in seno al consiglio di Sicurezza riescano a far arenare i propositi di Usa e G.B.. E pur augurandosi che non si giunga a uno scontro aperto, ha assicurato che l'Iraq combatterà con ogni sua forza. E sono stati resi noti i risultati del plebiscito in favore di Saddam Husseim che ha raggiunto il 100% dei consensi, ancora più che nell'iltima votazione, sette anni fa. Un plebiscito che è stato interpretato soprattutto come un voto contro gli Usa e la loro politica. E in vista della presentazione della nuova risoluzione onu, oggi si è espresso anche il presidente del consiglio italiano, silvio berlusconi che ha detto oggi che "con realismo bisogna dire che non c'è alternativa" alla strada della doppia risoluzione dell'Onu per affrontare la crisi irachena. "Credo che in Iraq non ci siano ormai più armi di distruzione di massa - ha detto a conclusione della sua visita a Mosca - perché c'è stato tempo per la loro eliminazione o riallocazione". Non è chiaro se la posizione di berlusconi si riferisca alla doppia risoluzione auspicata dalla francia.

Olanda

Il premier olandese Peter Balkenende ha annunciato oggi al Parlamento che presenterà le dimissioni del suo governo alla Regina Beatrice. (red) All'origine della caduta del governo di centrodestra guidato dal democristiano Balkenende vi e' lo scontro, che si protrae ormai da settimane, fra il vicepremier e ministro della sanita', Eduard Bomhoff, e il ministro dell'economia Herman Heinsbroek, entrambi del partito populista Lista Pim Fortuyn. La ragione della guerra fra i due e' la lotta per la leadership della formazione creata dal nulla da Fortuyn, che e' stato assassinato il 6 maggio scorso. Dopo le elezioni del 15 maggio, la Lista Fortuyn e' andata al potere assieme agli altri due partiti che sostengono la coalizione di governo, i democristiani del Cda e i liberali del Vvd.

Con le dimissioni di oggi, quello di Balkenende e' diventato l'esecutivo piu' breve nella storia dell'Olanda dalla fine della seconda guerra mondiale. Una crisi di fiducia ha portato l'esecutivo alle dimissioni: con queste seche parole il premier Jan Peter Balkenende ha ufficializzato in Parlamento le voci ricorrenti degli ultimi giorni non prima di aver assicurato di aver fatto tutto il possibile per evitare di arrivare a questo punto. E' con grande rammarico che mi presento al Parlamento, ha aggiunto Balkenende, sottolineando che dopo le consultazioni fatte nelle ultime ore tra i rappresentanti dei tre partiti al potere - i democristiani del Cda, la Lista Pim Fortuyn e i liberali del Vvd - e' giunto alla conclusione che non esiste il sostegno sufficiente affinche' il governo possa portare avanti in modo efficace il duo lavoro. Le nostre personalita' non sono compatibili, ha d'altra parte dichiarato alla stampa il ministro dell'economia, Herman Heisnbroek, A pochi giorni dal vertice straordinario di Bruxelles (24 e 25 ottobre) sull'allargamento dell'Unione, la caduta del governo olandese e il referendum in Irlanda sul Trattato di Nizza (19 ottobre) pongono qualche ianterrogativo sul processo di ammissione dei dieci paesi candidati entro il 2004. L'Olanda non si prendera' la responsabilita' di fermare l'allargamento, ne sono sicuro: cosi' il ministro degli esteri danese esteri Per Stig Moeller ha rassicurato oggi Ue e paesi candidati alla notizia delle dimissioni del governo olandese e della formazione di un esecutivo provvisorio in Olanda. L'Olanda prendera' una posizione chiara circa il processo di allargamento dell'Ue, argomento che sara' esaminato nel vertice Ue della settimana prossima a Bruxelles, ha insistito il ministro il cui paese assicura la presidenza di turno dell'Ue fino a fine 2002. Dal canto suo anche il rappresentante della politica estera e di difesa comune (Pesc), Javier Solana e' convinto che la caduta del governo olandese non suonera' come uno stop all'allargamento. I dieci paesi sono gia' nel treno diretto a Copenaghen e niente fermera' questa marcia, ha detto Mr 'Pesc' a Varsavia - dove ha incontrato il presidente polacco e ucraino -riferendosi al vertice dei Quindici di meta' dicembre in Danimarca durante il quale saranno annunciati i paesi che diventeranno membri a pieno titolo dell'Unione europea.

Spagna

Le autorità spagnole hanno permesso (se non auspicato) la manifestazione di Espana 2000 per il 20 ottobre a Bilbao.

Mentre Batasuna é messa al bando ed ogni sua iniziativa é vietata assieme ad ogni iniziativa di solidarietà e dal contenuto indipendentista, ai franchisti dichiarati e razzisti di Espana 2000 é permesso di recarsi a Bilbao per una manifestazione dal titolo "Per l'unità della Spagna".

Espana 2000 é un fronte di gruppi di estrema destra che non hanno trovato posto nel Partido Popular di Aznar; risulta essere responsabile di numerose azioni antimmigrati e squadriste soprattutto nella provincia catalana di Valencia.

Venezuela

VENEZUELA

Scade oggi l'ultimatum per le dimissionio di Hugo Chavez. I comandanti dell esercito venezuelano hanno assicurato che non interverranno "né come arbitro, né come parte" nella crisi politica e sociale che attraversa il Paese sudamericano. "Uomini e istituzioni del settore civile sono chiamati ad affrontare e superare con metodi democratici questo momento di alta tensione", si legge in un comunicato dove si precisa che i militari non rientrano in tale scenario. Allo stesso tempo l'esercito ha ribadito di avere per priorità la difesa della sovranità della democrazia e dei valori della Costituzione e ha assicurato alla popolazione che continuerà ad esercitare questa funzione. Nella nota i vertici militari hanno infine espresso il proprio apprezzamento per il carattere pacifico che ha caratterizzato le ultime mobilitazioni di piazza, sia da parte dell opposizione che da parte dei sostenitori del governo. "Nonostante la loro combattività i venezuelani sono stati capaci di partecipare a gigantesche dimostrazioni e di esprimere la propria opinione senza che la violenza invadesse le strade". Intanto, il Coordinamento democratico , rete che raggruppa i movimenti di opposizione, ha annunciato di aver sottoscritto la cosiddetta Dichiarazione di intenti proposta dalla missione internazionale composta da esponenti dell Organizzazione degli Stati americani (Osa), dal Programma Onu per lo sviluppo (Unpd). Intanto, mentre Chavez ha già inaugurato il suo tour europeo, cresce la tensione per l' approssimarsi della scadenza dell ultimatum lanciato la settimana scorsa dal presidente della confederazione dei lavoratori del Venezuela (Ctv), Carlos Ortega che ha dato tempo a Chavez fino alle 21:00 di oggi per presentare le proprie dimissioni. Qualora questo non si verificasse il massimo sindacato del Paese ha già dichiarato di voler indire uno sciopero nazionale che inizierà lunedì 21 ottobre e proseguirà ad oltranza.

Italia

MdStrike

Ogni anno la stessa opposizione. Ogni 16 ottobre, il gruppo americano MD è oggetto di una campagna di protesta. L'impresa, che serve 46 milioni di pasti al giornio nell'intero pianeta, è presa di mira, particolarmente negli stati uniti e in australia, da un insieme composito di organizzazioni. Ma le manifestazioni di quest'anno avvengono in un contesto delicato per l'impresa: la catena di ristoranti è vicina al crac in borsa, e il valore delle sue azioni è sceso del 32 per cento dall'inizio dell'anno. Ai problemi economici si aggiungono quelli legali. La mac donald è sotto accusa, in america, su denuncia di un cliente troppo obeso, che l'accusa di vendere cibi troppo grassi. L'azienda ha risposto che migliorerà la qualità del suo olio. Ma al di là delle battute, l'opposizione è davvero forte ad un industria che impone i suoi modelli di consumo e il suo cibo, che sfrutta i suoi addetti, che inquina e avvelena le terre in cui produce i suoi alimeti. Proprio per questo, anche in Italia oggi sono scesi in piazza per protestare contro la catena alimentare. azioni si sono avute in diverse città, ma in particolar modo a Milano e Napoli. Sacchetti di immondizia ed un cassonetto davanti all'ingresso del McDonald's di via Luigi Sanfelice, nel centro di Napoli, scritte tracciate a terra con la bomboletta spray, ed uno striscione con l'invito a generalizzare lo sciopero. Cosi' i no Global hanno celebrato a Napoli la giornata mondiale di mobilitazione dei lavoratori dei McDonald's. Una ventina di aderenti al movimento ha occupato poco dopo le 12 l'ingresso del locale, senza impedire l'accesso alla clientela, e vi ha collocato un cassonetto dell'immondizia e sacchetti di spazzatura. A terra sono state tracciate scritte rosse con bombolette spray ed e' stato aperto uno striscione con la scritta Generalizziamo lo sciopero. La protesta e' durata circa mezz'ora ed e' terminata quando in via Sanfelice e' sopraggiunto il corteo dei disoccupati del Coordinamento di lotta per il lavoro, di Edn e degli autorganizzati di Acerra, diretto alla giunta regionale. Stamattina i no global hanno attuato un'altra protesta ad un call center della Cosmed, che lavora in outsourcing per conto di alcune compagnie telefoniche. Prima e' stato organizzato un presidio davanti agli uffici della societa', all'isola F 2 del Centro direzionale, poi un gruppo di no global e' entrato negli uffici distribuendo volantini con la scritta rivendichiamo i diritti, generalizziamo lo sciopero e scandendo slogan contro il lavoro interinale e precario con un megafono. L'azione e' durata una ventina di minuti ed ha avuto lo scopo - ha spiegato un portavoce della rete no global di sottolineare la condizione dei lavoratori atipici, che non possono aderire allo sciopero indetto dalla Cgil per il 18 ottobre. Per la giornata di sciopero i no global annunciano una serie di azioni a sostegno dei lavoratori atipici.

per milano, ascoltimao la nostra corrispondenza.

Fiat

Si è svolta nel pomeriggio, presso il ministero dell'Economia, la riunione fra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, i vertici della Fiat e quelli dei principali istituti di credito coinvolti nel tentativo di salvataggio di Fiat Auto.

Il primo a giungere in via XX Settembre è stato lo stesso ministro Giulio Tremonti. Poi, in rapida sequenza, hanno raggiunto il dicastero il presidente della Fiat, Paolo Fresco, l'amministratore delegato della Fiat, Gabriele Galateri di Genola, l'amministratore delegato di Fiat Auto, e gli amministratori delegati di numerose banche, tutte interessate al rissetto finanziario dell'azienda, ovviamente in versione consona e conferme ai loro interessi. Per quello che riguarda un ipotetico intervento dello stato, si è pronunciato oggi il commissario alla concorrenza dell'UE, Monti.

Governo e sindacati si intreranno invece domani pomeriggio, giovedì, per discutere sulla crisi della Fiat. Nella riunione, convocata a Palazzo Chigi, le parti si limiteranno a una "verifica" della situazione, ha spiegato il sottosegretario al Welfare Maurizio sacconi: "Non siamo in una fase negoziale - dice Sacconi - ma di verifica della situazione attuale. Stiamo acquisendo tutti gli elementi e per questo è in calendario l'incontro con sindacati; vogliamo acquisire l'opinione di tutte le parti". Non si fermano intanto i lavoratori del gruppo: ancora oggi assemblee e blocchi in numerose fabbriche. Ad Arese, nel corso dell'assemblea dei lavoratori Fiat è stato fortemente contestato il rappresentante della Fim-Cisl regionale Nicola Alberta. Durante il suo intervento, durato circa un quarto d'ora, Albertaè stato ripetutamente sommerso di fischi e la sua voce è stata più volte coperta dal rumore dei campanacci abitualmente usati per le manifestazioni operaie. Un bel pò di contraddizione, però, in un'assemblea che ha contestato il rappresentante sindacale per aver firmato il patto per l'italia e ha poi invece applaudito esponenti della lega e di AN, che quel patto lo hanno fortemente voluto, e soprattutto imposto. E' stato intanto rimosso il blocco stradale lungo la strada statale 121 'Palermo-Agrigento' in prossimità del bivio 'Manganaro', attuato questa mattina dagli operai di una ditta di Vicari dell'indotto che fornisce componenti auto per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. La circolazione è ripresa regolarmente, regolata dalle pattuglie della polizia stradale che presidiano la zona.

Roma Sempre gravi le condizioni del ragazzo marocchino aggredito a colpi di spranche la sera di domenica, e per il cui tentato omicidio sono indagate 5 persone, tutte appartenenti all'estrema destra. (audio frisullo) e una manifestazuione si è svolta proprio nel poemriggio sotto la sede degli ultrà lòaziali, il gruppo da cui i 5 aggressori provenivano

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gror161002 (last edited 2008-06-26 10:02:09 by anonymous)