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PALESTINA - NUOVA INCURSIONE DELL’ESERCITO ISRAELIANO NEL CAMPO PROFUGHI DI JENIN, mentre una donna araba israeliana, residente nella cittadina di Baqa Al-Gharbieh, è stata uccisa oggi da colpi d'arma da fuoco sparati contro la sua automobile. Intanto il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat ha invitato oggi il Consiglio di sicurezza dell'Onu ad approvare una risoluzione che chieda l'arresto delle operazioni militari israeliane nei territori autonomi. |
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NEPAL - FAO: AUMENTA PERCENTUALE POPOLAZIONE AFFLITTA DA DENUTRIZIONE |
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Processo Alpi, saranno ascoltati funzionari Sisde e Digos. | |
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Sono drammatiche le cifre che espone la Fiom Cgil sulla crisi Fiat: se si conta l'indotto gli esuberi attesi raggiungono i 12mila. | |
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PALESTINA (IN LAVORAZIONE) - Nuova incursione nella notte dellesercito israeliano nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Reparti della fanteria e carri armati con la stella di David hanno nuovamente invaso la città dove si è consumato lo scontro più violento nel corso delloperazione Muraglia di difesa, iniziata lo scorso 29 marzo e durata più di un mese. I soldati dello Stato ebraico sono entrati in città e tra le macerie del campo profughi di Jenin, distrutto dai bombardamenti degli israeliani e dagli scontri con i palestinesi. Secondo fonti militari di Israele, alcuni militanti sfuggiti alla cattura si nascondevano ancora tra le case distrutte del quartiere. Nel corso della breve operazione ci sono stati violenti scambi di colpi di arma da fuoco con i palestinesi, mentre alcuni elicotteri da combattimento entravano in azione ad appoggio delle truppe di terra. Non ci sono notizie di feriti durante lincursione che secondo testimoni ha coinvolto anche parte della città di Jenin e non solo il campo profughi, teatro già di un massacro ad aprile, costato la vita a oltre 50 palestinesi e 23 soldati israeliani. Dopo alcune ore lesercito di Tel Aviv ha lasciato il centro abitato e tutti i mezzi si sono ritirati. Abbiamo arrestato chi cercavamo e ci siamo quindi ritirati, ha spiegato un portavoce militare. Secondo fonti palestinesi, due militanti sono stati arrestati. Uno di loro è Jamal Abu-Alwafa, membro delle brigate Al-Aqsa. Fonti dellesercito israeliano riferiscono anche che a Gaza la notte scorsa è stato ucciso un palestinese che aveva attaccato il posto di guardia dei soldati israeliani presso la colonia di Dugit, nel nord della striscia di Gaza. (NOTIZIA MODIFICATA PER L'ORIGINALE [http://www.misna.org]) | PALESTINA (IN LAVORAZIONE) - Nuova incursione nella notte dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Reparti della fanteria e carri armati con la stella di David hanno nuovamente invaso la città dove si è consumato lo scontro più violento nel corso dell’operazione “Muraglia di difesa”, iniziata lo scorso 29 marzo e durata più di un mese. I soldati dello Stato ebraico sono entrati in città e tra le macerie del campo profughi di Jenin, distrutto dai bombardamenti degli israeliani e dagli scontri con i palestinesi. Secondo fonti militari di Israele, alcuni militanti sfuggiti alla cattura si nascondevano ancora tra le case distrutte del quartiere. Nel corso dell'operazione ci sono stati violenti scambi di colpi di arma da fuoco con i palestinesi, mentre alcuni elicotteri da combattimento entravano in azione ad appoggio delle truppe di terra. Non ci state notizie di feriti durante l’incursione che – secondo testimoni – ha coinvolto anche parte della città di Jenin e non solo il campo profughi, teatro già di un massacro ad aprile, costato la vita a oltre 50 palestinesi e 23 soldati israeliani. L'esercito israeliano ha arrestato una ventina di palestinesi. Ne ha dato notizia la radio israeliana. Uno dei fermati è Jamal Abu-Alwafa, militante delle 'Brigate Martiri di al Aqsa', mentre è sfuggito alla cattura Jamal Abu al Haija, membro del movimento della resistenza islamica Hamas, a cui i militari hanno bruciato la casa. Fonti dell'esercito hanno assicurato che i soldati, entrati in azione con l'appoggio di carri armati, hanno lasciato Jenin. (NOTIZIA MODIFICATA PER L'ORIGINALE [http://www.misna.org]) Una donna araba israeliana, residente nella cittadina di Baqa Al-Gharbieh, è stata uccisa oggi da colpi d'arma da fuoco sparati contro la sua automobile nei pressi del villaggio palestinese di Shuweiki, vicino Tulkarem. Colpita al torace, la donna è stata soccorsa da un tassista palestinese che, dopo averla caricata a bordo, si è diretto al vicino posto di blocco israeliano di Baqa El-Sharqieh, dove però la vittima dell'agguato è giunta morta. Secondo l'esercito israeliano, a sparare contro la donna, alla guida di un'auto con targa israeliana, sono stati palestinesi armati. Gli abitanti di Shuweiki sostengono invece che ad aprire il fuoco sono stati alcuni soldati a bordo di una jeep. [http://www.repubblica.it/news] E il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat ha invitato oggi il Consiglio di sicurezza dell'Onu ad approvare una risoluzione che chieda l'arresto delle operazioni militari israeliane nei territori autonomi. |
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INDIA - È riemersa con forza la tensione nella regione del Kashmir tra truppe indiane e pakistane, a soli tre giorni dal sanguinoso attentato contro una base militare a Kaluchak, nei pressi di Jammu che ha provocato 34 morti e diversi feriti. Da ieri notte i soldati pakistani hanno sparato raffiche di colpi di arma da fuoco contro le truppe di New Delhi a Samba (area di Kathua, 75 chilometri a sud di Jammu), provocando la morte di un civile. Luomo, rimasto ferito nel corso degli scontri, è stato trasportato al più vicino ospedale, dove è deceduto. Un portavoce del ministero della Difesa indiano ha accusato le truppe di Islamabad di aver deliberatamente aperto il fuoco senza aver subito alcuna provocazione da parte degli indiani. Si stima che dal 1989, anno di inizio della guerriglia separatista in Kashmir, siano morte almeno 35mila persone. LIndia accusa il Pakistan di armare ed addestrare i ribelli attivi nella regione, accusa che Islamabad continua a respingere. I due Paesi hanno già combattuto tre guerre per il controllo del Kashmir, unico Stato indiano a maggioranza musulmana. [http://www.misna.org] | L’ennesima condanna dell’operazione militare israeliana in Cisgiordania arriva dall’Organizzazione mondiale della Sanità. L’agenzia, nel corso della sua assemblea annuale a Ginevra, ha infatti approvato una risoluzione di "ferma condanna" contro "l'invasione militare israeliana" delle città e dei campi profughi palestinesi. Il documento, che verrà adottato ufficialmente sabato, in chiusura dell’assemblea, parla dell’invasione militare israeliana come di un’operazione "che ha comportato finora la morte di centinaia di civili palestinesi, compresi donne e bambini". La risoluzione dell’Oms denuncia per i numerosi attacchi contro ambulanze e personale paramedico (colpiti ben 129 volte, secondo il Medical relief center di Ramallah) e accusa l’esercito israeliano anche di aver impedito alla Croce Rossa internazionale di prestare soccorso ai feriti. Il documento stigmatizza inoltre l’azione "dell'esercito israeliano di occupazione contro gli ospedali e i malati, e l'impiego di palestinesi come scudi umani durante le incursioni israeliane nelle zone palestinesi". L’Organizzazione manifesta inoltre riprovazione per il rifiuto dell'esercito israeliano di autorizzare la sepoltura dei palestinesi uccisi. [http://www.misna.org] |
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COLOMBIA - La Colombia è sullorlo di una vera e propria guerra civile e solo lintervento immediato della comunità internazionale potrà fermare un conflitto talmente endemico da sembrare quasi invisibile, nonostante il suo progressivo peggioramento. Lallarme è stato lanciato da Amnesty International, nel corso di una conferenza stampa indetta a Madrid alla vigilia del vertice tra Unione Europea, America Latina e Caraibi in programma oggi e domani. Il direttore della sezione spagnola di Amnesty, ha ribadito che nessuno sembra accorgersi di questa guerra nonostante i drammatici dati relativi alle vittime della violenza: 60mila morti dal 1985, ad un ritmo di 20 al giorno, due milioni di sfollati e 3mila sequestri ogni anno. Secondo la direttrice di Amnesty per lAmerica Latina, lo scenario non ha fatto altro che peggiorare negli ultimi 15 anni ed oggi è uno dei più critici e altrettanto ignorati al mondo. Come se non bastasse, a detta della ong, le speranze che la situazione migliori con il prossimo cambio della guardia alla presidenza sono assai scarse, dal momento che nessun candidato ha posto il tema della tutela dei diritti umani nelle priorità del proprio programma di governo. Amnesty ha potuto constatarlo nel corso di un dibattito pubblico con i diretti interessati. Tra le proposte considerate invece alquanto allarmanti quella di trasformare un milione di civili in informatori dellesercito. Lesperienza colombiana, inoltre, dimostra che tali iniziative finiscono sempre per aumentare il numero dei militanti dei paramilitari, a cui si attribuiscono violazioni sistematiche dei diritti umani. A peggiorare drasticamente la situazione potrebbe contribuire anche la proposta emersa in seno al Congresso statunitense di togliere le restrizioni alluso degli aiuti militari concessi al governo di Bogotá nellambito del Plan Colombia.(TESTO MODIFICATO VEDI ORIGINALE [http://www.misna.org] Intanto il presidente colombiano Andres Pastrana ha espresso ottimismo su un possibile accordo di pace tra lesecutivo di Bogotá ed i guerriglieri dellEln (Esercito di liberazione nazionale). Lo ha fatto da Madrid, dove oggi si è aperto il vertice tra Unione Europea, America Latina e Caraibi. "Stiamo continuando a tenere incontri con lEln a LAvana di Cuba" ha detto il capo di Stato ricordando anche l'appuntamento delle prossime presidenziali, previste per il 26 maggio. Elezioni per le quali in molti temono la vittoria del candidato più guerrafondaio e ben visto dagli Stati Uniti: Alvaro Uribe Velez, cosa che significherebbe immediatamente una maggior efficacia del criticatissmo Plan Colombia. (R.O.R.) |
INDIA - È riemersa con forza la tensione nella regione del Kashmir tra truppe indiane e pakistane, a soli tre giorni dal sanguinoso attentato contro una base militare a Kaluchak, nei pressi di Jammu che ha provocato 34 morti e diversi feriti. Da ieri notte i soldati pakistani hanno sparato raffiche di colpi di arma da fuoco contro le truppe di New Delhi a Samba (area di Kathua, 75 chilometri a sud di Jammu), provocando la morte di un civile. L’uomo, rimasto ferito nel corso degli scontri, è stato trasportato al più vicino ospedale, dove è deceduto. Un portavoce del ministero della Difesa indiano ha accusato le truppe di Islamabad di aver deliberatamente aperto il fuoco senza aver subito alcuna provocazione da parte degli indiani. Si stima che dal 1989, anno di inizio della guerriglia separatista in Kashmir, siano morte almeno 35mila persone. L’India accusa il Pakistan di armare ed addestrare i ribelli attivi nella regione, accusa che Islamabad continua a respingere. I due Paesi hanno già combattuto tre guerre per il controllo del Kashmir, unico Stato indiano a maggioranza musulmana. [http://www.misna.org] NEPAL - Il numero dei nepalesi che soffrono la fame è cresciuto da 3,5 a 5 milioni negli ultimi anni. Lo ha dichiarato in questi giorni la Fao (Organizzazione dell’Onu per l’agricoltura e l’alimentazione), specificando che le persone afflitte da questo drammatico problema sono ormai il 23 per cento della popolazione, che ammonta complessivamente a circa 23,15 milioni. "Le ragioni principali dell’aumento del fenomeno – ha spiegato l’agenzia delle Nazioni Unite – sono la povertà diffusa e la rapida crescita nel numero di abitant. In Nepal la quota di calorie quotidiane pro capite è ormai scesa sotto la media della regione asiatica". In ogni caso, tra i Paesi dell’Asia meridionale, solo Pakistan e Sri Lanka hanno visto diminuire il numero delle persone afflitte dalla fame nell’arco di tempo che dal 1997 al 1999. Sempre secondo la Fao, in Asia sono presenti i due terzi dei 780 milioni di individui denutriti sparsi per i Paesi in via di sviluppo. [http://www.misna.org] STATI UNITI - Il presidente nordamericano George Bush chiedera' a Vladimir Putin di collaborare con gli Stati Uniti in progetti congiunti per difendersi da un attacco missilistico. Lo hanno detto in serata all'agenzia americana 'Ap' fonti dell'Amministrazione a Washington, stando alle quali, se il presidente russo accettera', gli Usa si offriranno di mettere a disposizione della Russia le nuove tecnologie di cui dispongono. Bush vorrebbe sottoporre a Putin un documento sulla cooperazione strategica contenente clausole specifiche sulla difesa anti-missile (il cosiddetto progetto di scudo spaziale) in occasione del vertice della prossima settimana a Mosca. Secondo le fonti, si tratterebbe di un'iniziativa parallela all'accordo che i due leader hanno gia' raggiunto sulla riduzione dei rispettivi arsenali nucleari strategici. COLOMBIA - La Colombia è sull’orlo di una vera e propria guerra civile e solo l’intervento immediato della comunità internazionale potrà fermare “un conflitto talmente endemico da sembrare quasi invisibile, nonostante il suo progressivo peggioramento”. L’allarme è stato lanciato da Amnesty International, nel corso di una conferenza stampa indetta a Madrid alla vigilia del vertice tra Unione Europea, America Latina e Caraibi in programma oggi e domani. Il direttore della sezione spagnola di Amnesty, ha ribadito che nessuno sembra accorgersi di questa guerra “nonostante i drammatici dati relativi alle vittime della violenza: 60mila morti dal 1985, ad un ritmo di 20 al giorno, due milioni di sfollati e 3mila sequestri ogni anno”. Secondo la direttrice di Amnesty per l’America Latina, lo scenario non ha fatto altro che peggiorare negli ultimi 15 anni “ed oggi è uno dei più critici e altrettanto ignorati al mondo”. Come se non bastasse, a detta della ong, le speranze che la situazione migliori con il prossimo cambio della guardia alla presidenza sono assai scarse, dal momento che nessun candidato ha posto il tema della tutela dei diritti umani nelle priorità del proprio programma di governo. Amnesty ha potuto constatarlo nel corso di un dibattito pubblico con i diretti interessati. Tra le proposte considerate invece alquanto allarmanti quella di trasformare un milione di civili in informatori dell’esercito. L’esperienza colombiana, inoltre, dimostra che tali iniziative finiscono sempre per aumentare il numero dei militanti dei paramilitari, a cui si attribuiscono violazioni sistematiche dei diritti umani. A peggiorare drasticamente la situazione potrebbe contribuire anche la proposta emersa in seno al Congresso statunitense di togliere le restrizioni all’uso degli aiuti militari concessi al governo di Bogotá nell’ambito del ‘Plan Colombia’.(TESTO MODIFICATO VEDI ORIGINALE [http://www.misna.org] Intanto il presidente colombiano Andres Pastrana ha espresso ottimismo su un possibile accordo di pace tra l’esecutivo di Bogotá ed i guerriglieri dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale). Lo ha fatto da Madrid, dove oggi si è aperto il vertice tra Unione Europea, America Latina e Caraibi. "Stiamo continuando a tenere incontri con l’Eln a L’Avana di Cuba" ha detto il capo di Stato ricordando anche l'appuntamento delle prossime presidenziali, previste per il 26 maggio. Elezioni per le quali in molti temono la vittoria del candidato più guerrafondaio e ben visto dagli Stati Uniti: Alvaro Uribe Velez, cosa che significherebbe immediatamente una maggior efficacia del criticatissmo Plan Colombia. (R.O.R.) Madrid Oggi e domani a Madrid si tiene il Summit dei Capi di Stato dell'Unione Europea, America Latina e Caraibi. Il Governo spagnolo approfitta della presidenza della Ue per orientare gli sforzi ricolonizzatori verso l'America Latina e manifesta la sua influenza forzando l'approvazione di risoluzioni al servizio di interessi propri e delle multinazionali che hanno sede in Spagna, Europa e USA. Nell'agenda del vertice sono presenti temi che includono la lotta al terrorismo, i diritti umani, il debito estero, il problema ambientale, la riforma della ONU, la corruzione, il narcotraffico, il crimine organizzato e la realizzazione di un'Assemblea Parlamentaria Transatlantica, che si dovrebbe costituire dopo l'imposizione di un Documento Eurolatinoamericano per la Pace nel quale si appoggia la logica di intervento militare nordamericana. Diversi collettivi e reti di solidarietà con le lotte dei popoli dell'America Latina, tra i quali il Foro sociale transatlantico, hanno organizzato manifestazioni di protesta . I dimostranti hanno contestato il supremo tribunale preso la Villa de Paris ma la polizia non gli lo ha consentito. Più tranquilla la situazione dei manifestanti che hanno esposto cartelli e striscioni contro le multinazionalie. La protesta si è diretta sopratutto contro il genocidio in Guatemala e per la giustizia circa i crimini commessi dal regime guatemalteco. Diverse performaces inoltre sono avvenute di fronte al monumento a Colon contro il colonialismo degli USA e UE, in questo caso è stato molto stretto il controllo della polizia mentre le persone erano mascherate con maschere antigas e simulavano una guerra batteriologica. |
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Nella prima udienza dell'appello bis per l'omicidio della giornalista Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, in programma il 24 maggio, verranno ascoltati dirigenti e funzionari di Sisde, Digos e altri testimoni. In particolare, sono state disposte le audizioni di Domenico Vulpiani, dirigente della Digos dell'epoca; Antonietta Donadio Motta, vicequestore di polizia, all'epoca dei fatti in servizio a Udine; Laura Tintisona e Lamberto Giannini della Digos e il prefetto Vittorio Stelo, del Sisde. Questi test saranno sentiti in merito alla fonte, mai citata, che a Sisde e Digos di Udine rivelò i nomi dei mandanti del duplice omicidio. Gli altri testi citati sono Giampiero Sebri, e l' ex ambasciatore somalo presso la Santa Sede Hussen Ali'. La corte d'assise di appello ha così deciso dopo che la corte di cassazione, in sede di impugnazione della condanna all'ergastolo inflitta al somalo Hashi Omar Hassan, aveva annullato con rinvio la parte in cui appariva poco chiara l'eventuale configurazione della premeditazione, circostanza indispensabile per valutare se concedere all'imputato le attenuanti generiche. [http://www.repubblica.it/news] Sono drammatiche le cifre che espone la Fiom Cgil sulla crisi Fiat: se si conta l'indotto gli esuberi attesi raggiungono i 12mila. "I numeri dati da Fiat sono serviti all’azienda per minimizzare", spiega il segretario provinciale del principale sindacato dei metalmeccanici, Giorgio Airaudo. Ai 1334 esuberi diretti Fiat Auto e ai 569 nelle aziende di servizi, annunciati formalmente dall'azienda vanno aggiunti 500 esuberi della Powertrain, la società di produzione motori e cambi in joint venture tra Fiat e General Motors. Si tratta di 500 lavoratori di troppo che ben difficilmente potranno essere smaltiti con la mobilità perché in Powertrain si è già ricorso di recente a questo strumento. Ma le cifre esplosive riguardano l'indotto: i dati del passato (il periodo di riferimento è settembre 2001-aprile 2002) dimostrano che ad ogni esubero Fiat, si collegano direttamente tre esuberi nell'indotto e uno nei servizi. Tutto ciò, dicono i vertici di Fiom e Cgil, fa ritenere che in realtà Torino vedrà nei prossimi mesi ridurre la sua forza lavoro di ben dodicimila unità. Ma non partono solo accuse, dall’organismo sindacale dei metalmeccanici: la proposta è di un piano industriale che preveda due punti fermi: la produzione a Torino di un motore, e due linee di produzione. |
Giornale radio Serale del 17/05/02 ore 19.30 (aperto da paula alle 14.48 il gr verrà chiuso alle ore19.15)
inserite e modificate le vostre proposte segnalando autore e tipo d'intervento grazie
Sommario
MONDO
PALESTINA - NUOVA INCURSIONE DELL’ESERCITO ISRAELIANO NEL CAMPO PROFUGHI DI JENIN, mentre una donna araba israeliana, residente nella cittadina di Baqa Al-Gharbieh, è stata uccisa oggi da colpi d'arma da fuoco sparati contro la sua automobile. Intanto il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat ha invitato oggi il Consiglio di sicurezza dell'Onu ad approvare una risoluzione che chieda l'arresto delle operazioni militari israeliane nei territori autonomi.
INDIA - KASHMIR: RIEMERGE TENSIONE A POCHI GIORNI DA SANGUINOSO ATTENTATO E SI SONO VERIFICATI SCONTRI AL CONFINE
NEPAL - FAO: AUMENTA PERCENTUALE POPOLAZIONE AFFLITTA DA DENUTRIZIONE
COLOMBIA - AMNESTY INTERNATIONAL SOSTIENE CHE IL PAESE E' SULL'ORLO DI UNA GUERRA CIVILE, E CHE LA SITUAZIONE NON MIGLIORERA' DOPO LE ELEZIONI DI MAGGIO
ITALIA
Processo Alpi, saranno ascoltati funzionari Sisde e Digos.
Sono drammatiche le cifre che espone la Fiom Cgil sulla crisi Fiat: se si conta l'indotto gli esuberi attesi raggiungono i 12mila.
DAL MONDO
PALESTINA (IN LAVORAZIONE) - Nuova incursione nella notte dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Reparti della fanteria e carri armati con la stella di David hanno nuovamente invaso la città dove si è consumato lo scontro più violento nel corso dell’operazione “Muraglia di difesa”, iniziata lo scorso 29 marzo e durata più di un mese. I soldati dello Stato ebraico sono entrati in città e tra le macerie del campo profughi di Jenin, distrutto dai bombardamenti degli israeliani e dagli scontri con i palestinesi. Secondo fonti militari di Israele, alcuni militanti sfuggiti alla cattura si nascondevano ancora tra le case distrutte del quartiere. Nel corso dell'operazione ci sono stati violenti scambi di colpi di arma da fuoco con i palestinesi, mentre alcuni elicotteri da combattimento entravano in azione ad appoggio delle truppe di terra. Non ci state notizie di feriti durante l’incursione che – secondo testimoni – ha coinvolto anche parte della città di Jenin e non solo il campo profughi, teatro già di un massacro ad aprile, costato la vita a oltre 50 palestinesi e 23 soldati israeliani. L'esercito israeliano ha arrestato una ventina di palestinesi. Ne ha dato notizia la radio israeliana. Uno dei fermati è Jamal Abu-Alwafa, militante delle 'Brigate Martiri di al Aqsa', mentre è sfuggito alla cattura Jamal Abu al Haija, membro del movimento della resistenza islamica Hamas, a cui i militari hanno bruciato la casa. Fonti dell'esercito hanno assicurato che i soldati, entrati in azione con l'appoggio di carri armati, hanno lasciato Jenin. (NOTIZIA MODIFICATA PER L'ORIGINALE [http://www.misna.org]) Una donna araba israeliana, residente nella cittadina di Baqa Al-Gharbieh, è stata uccisa oggi da colpi d'arma da fuoco sparati contro la sua automobile nei pressi del villaggio palestinese di Shuweiki, vicino Tulkarem. Colpita al torace, la donna è stata soccorsa da un tassista palestinese che, dopo averla caricata a bordo, si è diretto al vicino posto di blocco israeliano di Baqa El-Sharqieh, dove però la vittima dell'agguato è giunta morta. Secondo l'esercito israeliano, a sparare contro la donna, alla guida di un'auto con targa israeliana, sono stati palestinesi armati. Gli abitanti di Shuweiki sostengono invece che ad aprire il fuoco sono stati alcuni soldati a bordo di una jeep. [http://www.repubblica.it/news] E il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat ha invitato oggi il Consiglio di sicurezza dell'Onu ad approvare una risoluzione che chieda l'arresto delle operazioni militari israeliane nei territori autonomi.
L’ennesima condanna dell’operazione militare israeliana in Cisgiordania arriva dall’Organizzazione mondiale della Sanità. L’agenzia, nel corso della sua assemblea annuale a Ginevra, ha infatti approvato una risoluzione di "ferma condanna" contro "l'invasione militare israeliana" delle città e dei campi profughi palestinesi. Il documento, che verrà adottato ufficialmente sabato, in chiusura dell’assemblea, parla dell’invasione militare israeliana come di un’operazione "che ha comportato finora la morte di centinaia di civili palestinesi, compresi donne e bambini". La risoluzione dell’Oms denuncia per i numerosi attacchi contro ambulanze e personale paramedico (colpiti ben 129 volte, secondo il Medical relief center di Ramallah) e accusa l’esercito israeliano anche di aver impedito alla Croce Rossa internazionale di prestare soccorso ai feriti. Il documento stigmatizza inoltre l’azione "dell'esercito israeliano di occupazione contro gli ospedali e i malati, e l'impiego di palestinesi come scudi umani durante le incursioni israeliane nelle zone palestinesi". L’Organizzazione manifesta inoltre riprovazione per il rifiuto dell'esercito israeliano di autorizzare la sepoltura dei palestinesi uccisi. [http://www.misna.org]
INDIA - È riemersa con forza la tensione nella regione del Kashmir tra truppe indiane e pakistane, a soli tre giorni dal sanguinoso attentato contro una base militare a Kaluchak, nei pressi di Jammu che ha provocato 34 morti e diversi feriti. Da ieri notte i soldati pakistani hanno sparato raffiche di colpi di arma da fuoco contro le truppe di New Delhi a Samba (area di Kathua, 75 chilometri a sud di Jammu), provocando la morte di un civile. L’uomo, rimasto ferito nel corso degli scontri, è stato trasportato al più vicino ospedale, dove è deceduto. Un portavoce del ministero della Difesa indiano ha accusato le truppe di Islamabad di aver deliberatamente aperto il fuoco senza aver subito alcuna provocazione da parte degli indiani. Si stima che dal 1989, anno di inizio della guerriglia separatista in Kashmir, siano morte almeno 35mila persone. L’India accusa il Pakistan di armare ed addestrare i ribelli attivi nella regione, accusa che Islamabad continua a respingere. I due Paesi hanno già combattuto tre guerre per il controllo del Kashmir, unico Stato indiano a maggioranza musulmana. [http://www.misna.org]
NEPAL - Il numero dei nepalesi che soffrono la fame è cresciuto da 3,5 a 5 milioni negli ultimi anni. Lo ha dichiarato in questi giorni la Fao (Organizzazione dell’Onu per l’agricoltura e l’alimentazione), specificando che le persone afflitte da questo drammatico problema sono ormai il 23 per cento della popolazione, che ammonta complessivamente a circa 23,15 milioni. "Le ragioni principali dell’aumento del fenomeno – ha spiegato l’agenzia delle Nazioni Unite – sono la povertà diffusa e la rapida crescita nel numero di abitant. In Nepal la quota di calorie quotidiane pro capite è ormai scesa sotto la media della regione asiatica". In ogni caso, tra i Paesi dell’Asia meridionale, solo Pakistan e Sri Lanka hanno visto diminuire il numero delle persone afflitte dalla fame nell’arco di tempo che dal 1997 al 1999. Sempre secondo la Fao, in Asia sono presenti i due terzi dei 780 milioni di individui denutriti sparsi per i Paesi in via di sviluppo. [http://www.misna.org]
STATI UNITI - Il presidente nordamericano George Bush chiedera' a Vladimir Putin di collaborare con gli Stati Uniti in progetti congiunti per difendersi da un attacco missilistico. Lo hanno detto in serata all'agenzia americana 'Ap' fonti dell'Amministrazione a Washington, stando alle quali, se il presidente russo accettera', gli Usa si offriranno di mettere a disposizione della Russia le nuove tecnologie di cui dispongono. Bush vorrebbe sottoporre a Putin un documento sulla cooperazione strategica contenente clausole specifiche sulla difesa anti-missile (il cosiddetto progetto di scudo spaziale) in occasione del vertice della prossima settimana a Mosca. Secondo le fonti, si tratterebbe di un'iniziativa parallela all'accordo che i due leader hanno gia' raggiunto sulla riduzione dei rispettivi arsenali nucleari strategici.
COLOMBIA - La Colombia è sull’orlo di una vera e propria guerra civile e solo l’intervento immediato della comunità internazionale potrà fermare “un conflitto talmente endemico da sembrare quasi invisibile, nonostante il suo progressivo peggioramento”. L’allarme è stato lanciato da Amnesty International, nel corso di una conferenza stampa indetta a Madrid alla vigilia del vertice tra Unione Europea, America Latina e Caraibi in programma oggi e domani. Il direttore della sezione spagnola di Amnesty, ha ribadito che nessuno sembra accorgersi di questa guerra “nonostante i drammatici dati relativi alle vittime della violenza: 60mila morti dal 1985, ad un ritmo di 20 al giorno, due milioni di sfollati e 3mila sequestri ogni anno”. Secondo la direttrice di Amnesty per l’America Latina, lo scenario non ha fatto altro che peggiorare negli ultimi 15 anni “ed oggi è uno dei più critici e altrettanto ignorati al mondo”. Come se non bastasse, a detta della ong, le speranze che la situazione migliori con il prossimo cambio della guardia alla presidenza sono assai scarse, dal momento che nessun candidato ha posto il tema della tutela dei diritti umani nelle priorità del proprio programma di governo. Amnesty ha potuto constatarlo nel corso di un dibattito pubblico con i diretti interessati. Tra le proposte considerate invece alquanto allarmanti quella di trasformare un milione di civili in informatori dell’esercito. L’esperienza colombiana, inoltre, dimostra che tali iniziative finiscono sempre per aumentare il numero dei militanti dei paramilitari, a cui si attribuiscono violazioni sistematiche dei diritti umani. A peggiorare drasticamente la situazione potrebbe contribuire anche la proposta emersa in seno al Congresso statunitense di togliere le restrizioni all’uso degli aiuti militari concessi al governo di Bogotá nell’ambito del ‘Plan Colombia’.(TESTO MODIFICATO VEDI ORIGINALE [http://www.misna.org] Intanto il presidente colombiano Andres Pastrana ha espresso ottimismo su un possibile accordo di pace tra l’esecutivo di Bogotá ed i guerriglieri dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale). Lo ha fatto da Madrid, dove oggi si è aperto il vertice tra Unione Europea, America Latina e Caraibi. "Stiamo continuando a tenere incontri con l’Eln a L’Avana di Cuba" ha detto il capo di Stato ricordando anche l'appuntamento delle prossime presidenziali, previste per il 26 maggio. Elezioni per le quali in molti temono la vittoria del candidato più guerrafondaio e ben visto dagli Stati Uniti: Alvaro Uribe Velez, cosa che significherebbe immediatamente una maggior efficacia del criticatissmo Plan Colombia. (R.O.R.)
Madrid Oggi e domani a Madrid si tiene il Summit dei Capi di Stato dell'Unione Europea, America Latina e Caraibi. Il Governo spagnolo approfitta della presidenza della Ue per orientare gli sforzi ricolonizzatori verso l'America Latina e manifesta la sua influenza forzando l'approvazione di risoluzioni al servizio di interessi propri e delle multinazionali che hanno sede in Spagna, Europa e USA. Nell'agenda del vertice sono presenti temi che includono la lotta al terrorismo, i diritti umani, il debito estero, il problema ambientale, la riforma della ONU, la corruzione, il narcotraffico, il crimine organizzato e la realizzazione di un'Assemblea Parlamentaria Transatlantica, che si dovrebbe costituire dopo l'imposizione di un Documento Eurolatinoamericano per la Pace nel quale si appoggia la logica di intervento militare nordamericana. Diversi collettivi e reti di solidarietà con le lotte dei popoli dell'America Latina, tra i quali il Foro sociale transatlantico, hanno organizzato manifestazioni di protesta . I dimostranti hanno contestato il supremo tribunale preso la Villa de Paris ma la polizia non gli lo ha consentito. Più tranquilla la situazione dei manifestanti che hanno esposto cartelli e striscioni contro le multinazionalie. La protesta si è diretta sopratutto contro il genocidio in Guatemala e per la giustizia circa i crimini commessi dal regime guatemalteco. Diverse performaces inoltre sono avvenute di fronte al monumento a Colon contro il colonialismo degli USA e UE, in questo caso è stato molto stretto il controllo della polizia mentre le persone erano mascherate con maschere antigas e simulavano una guerra batteriologica.
DALL'ITALIA
Nella prima udienza dell'appello bis per l'omicidio della giornalista Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, in programma il 24 maggio, verranno ascoltati dirigenti e funzionari di Sisde, Digos e altri testimoni. In particolare, sono state disposte le audizioni di Domenico Vulpiani, dirigente della Digos dell'epoca; Antonietta Donadio Motta, vicequestore di polizia, all'epoca dei fatti in servizio a Udine; Laura Tintisona e Lamberto Giannini della Digos e il prefetto Vittorio Stelo, del Sisde. Questi test saranno sentiti in merito alla fonte, mai citata, che a Sisde e Digos di Udine rivelò i nomi dei mandanti del duplice omicidio. Gli altri testi citati sono Giampiero Sebri, e l' ex ambasciatore somalo presso la Santa Sede Hussen Ali'. La corte d'assise di appello ha così deciso dopo che la corte di cassazione, in sede di impugnazione della condanna all'ergastolo inflitta al somalo Hashi Omar Hassan, aveva annullato con rinvio la parte in cui appariva poco chiara l'eventuale configurazione della premeditazione, circostanza indispensabile per valutare se concedere all'imputato le attenuanti generiche. [http://www.repubblica.it/news]
Sono drammatiche le cifre che espone la Fiom Cgil sulla crisi Fiat: se si conta l'indotto gli esuberi attesi raggiungono i 12mila. "I numeri dati da Fiat sono serviti all’azienda per minimizzare", spiega il segretario provinciale del principale sindacato dei metalmeccanici, Giorgio Airaudo. Ai 1334 esuberi diretti Fiat Auto e ai 569 nelle aziende di servizi, annunciati formalmente dall'azienda vanno aggiunti 500 esuberi della Powertrain, la società di produzione motori e cambi in joint venture tra Fiat e General Motors. Si tratta di 500 lavoratori di troppo che ben difficilmente potranno essere smaltiti con la mobilità perché in Powertrain si è già ricorso di recente a questo strumento. Ma le cifre esplosive riguardano l'indotto: i dati del passato (il periodo di riferimento è settembre 2001-aprile 2002) dimostrano che ad ogni esubero Fiat, si collegano direttamente tre esuberi nell'indotto e uno nei servizi. Tutto ciò, dicono i vertici di Fiom e Cgil, fa ritenere che in realtà Torino vedrà nei prossimi mesi ridurre la sua forza lavoro di ben dodicimila unità. Ma non partono solo accuse, dall’organismo sindacale dei metalmeccanici: la proposta è di un piano industriale che preveda due punti fermi: la produzione a Torino di un motore, e due linee di produzione.
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