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L’Iraq si è detto pronto a consentire il rientro degli ispettori delle Nazioni Unite senza condizioni, ma gli Stati Uniti hanno reagito sfoggiando scetticismo. Il presidente iracheno Saddam Hussein ha scritto al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, affermando che Baghdad accetterà il ritorno degli ispettori dell’Onu “senza condizioni” e “immediatamente”. L’Iraq si è detto pronto a consentire il rientro degli ispettori delle Nazioni Unite senza condizioni, ma gli Stati Uniti hanno reagito sfoggiando scetticismo. Il presidente iracheno Saddam Hussein ha scritto al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, affermando che Baghdad accetterà il ritorno degli ispettori dell’Onu “senza condizioni” e “immediatamente”.
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ARGENTINA

La questione del debito estero dell'Argentina potrebbe presto finire di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja. Il governo di Buenos Aires,che ha già sospeso i pagamenti nei confronti dei privati e sembra intenzionato a fare lo stesso anche verso gli organismi internazionali di credito, potrebbe diventare un caso esemplare davanti i giudici dell'Aja. La proposta di sottoporre al giudizio del tribunale internazionale la legittimità stessa della cancellazione del debito del Paese latino-americano arriva da un gruppo internazionale di legali. Eric Toussant, leader del Comitato per l'annullamento del debito estero del Terzo Mondo, ha spiegato che molte Nazioni si ritrovano a pagare un debito che hanno già esaurito ma che, a causa di interessi altissimi, continua incredibilmente a crescere. Secondo fonti ufficiali, mentre nel 1982 l'intero continente sudamericano era indebitato per 333 miliardi di dollari, attualmente - dopo aver pagato 1.400 miliardi di dollari tra capitali ed interessi - si trova a dovere ancora ai creditori altri 800 miliardi di dollari. Dopo aver rimborsato circa cinque volte il debito originale, quindi, il continente deve corrispondere ancora il triplo di quanto doveva vent'anni fa. Un meccanismo che schiaccia da anni numerose economie nazionali e a cui il tribunale internazionale potrebbe mettere fine una volta per tutte. Stando a quanto dichiarato Atilio Alterini, docente della Facoltà di diritto dell'Università statale di Buenos Aires (Uba) e uno dei promotori dell'iniziativa, il parere della Corte "sarebbe vincolante nei confronti del Fondo monetario internazionale (Fmi) e degli altri organismi mondiali''. Il caso argentino sarebbe esemplificativo di una tendenza che si ripropone per moltissimi Stati in America Latina ma anche in altre zone del mondo. In un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano argentino 'Clarin', Toussant ha fatto sapere che ''ci sono già precedenti giuridici di debiti annullati o non rimborsati. Come nel diciannovesimo secolo, quando gli Stati Uniti non pagarono la Spagna dopo aver strappato Cuba a Madrid, e negli Anni Trenta, quando diversi Paesi non fecero fronte ai loro impegni in tal senso''.
'''ARGENTINA''6'

La questione del debito estero dell'Argentina potrebbe presto finire di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja. Il governo di Buenos Aires,che ha già sospeso i pagamenti nei confronti dei privati e sembra intenzionato a fare lo stesso anche verso gli organismi internazionali di credito, potrebbe diventare un caso esemplare davanti i giudici dell'Aja. La proposta di sottoporre al giudizio del tribunale internazionale la legittimità stessa della cancellazione del debito del Paese latino-americano arriva da un gruppo internazionale di legali. Eric Toussant, leader del Comitato per l'annullamento del debito estero del Terzo Mondo, ha spiegato che molte Nazioni si ritrovano a pagare un debito che hanno già esaurito ma che, a causa di interessi altissimi, continua incredibilmente a crescere. Secondo fonti ufficiali, mentre nel 1982 l'intero continente sudamericano era indebitato per 333 miliardi di dollari, attualmente - dopo aver pagato 1.400 miliardi di dollari tra capitali ed interessi - si trova a dovere ancora ai creditori altri 800 miliardi di dollari. Dopo aver rimborsato circa cinque volte il debito originale, quindi, il continente deve corrispondere ancora il triplo di quanto doveva vent'anni fa. Un meccanismo che schiaccia da anni numerose economie nazionali e a cui il tribunale internazionale potrebbe mettere fine una volta per tutte. Stando a quanto dichiarato Atilio Alterini, docente della Facoltà di diritto dell'Università statale di Buenos Aires (Uba) e uno dei promotori dell'iniziativa, il parere della Corte "sarebbe vincolante nei confronti del Fondo monetario internazionale (Fmi) e degli altri organismi mondiali''. Il caso argentino sarebbe esemplificativo di una tendenza che si ripropone per moltissimi Stati in America Latina ma anche in altre zone del mondo. In un'intervista pubblicata oggi d2al quotidiano argentino 'Clarin', Toussant ha fatto sapere che ''ci sono già precedenti giuridici di debiti annullati o non rimborsati. Come nel diciannovesimo secolo, quando gli Stati Uniti non pagarono la Spagna dopo aver strappato Cuba a Madrid, e negli Anni Trenta, quando diversi Paesi non fecero fronte ai loro impegni in tal senso''.
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la manifestazione è partita nel tardo pomeriggio,dirigendosi verso Plaza de Mayo, con la partecipazione di diverse realtà del paese, dai piuqueteros ai gruppi giovanili la manifestazione 2è partita nel tardo pomeriggio,dirigendosi verso Plaza de Mayo, con la partecipazione di diverse realtà del paese, dai piuqueteros ai gruppi giovanili
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= gRor delle 11.00 =


'''PALESTINA'''


un ordigno e' esploso stamane vicino a una scuola palestinese nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania, provocando almeno otto feriti, tutti bambini, alcuni dei quali sarebbero in gravi condizioni. Lo hanno riferito varie fonti sia palestinesi che israeliane. L'emittente ha precisato che l'ordigno e' esploso in una scuola nell'area a sud delle colline di Hebron e che la zona e' stata isolata poiche' si teme la presenza di altri ordigni
Stati uniti, ONU, UE e russia si riuniranno oggi per rilanciare il processo di pace israeliano-palestinese, in un contesto caratterizzato però dalle incertezze suill'area prodotte dal rischio di una guerra in Irak.
La riunione si terrà a margine della 57 assemblea dell'ONU.
In sede di assemblea, sono stete diverse le prese di posizione sulla questione palestinese, legata indissolubilmente nella discussione a quella irakena. In particolrare, il ministro siriano ha sottolineato comne l'ONU dovrebbe applicare lo stesso rigore dimostrato nei confronti dell'IRAK asd Israele, che non rispetta lwe numerose risoluzioni presentate dall'onu per la liberazione dei territori occupati.
Sur le terrain, l'armée israélienne a arrêté dans la nuit de lundi à mardi vingt-trois Palestiniens, près de Khan Younès, dans le sud de la bande de Gaza, "soupçonnés de mener des activités hostiles à Israël".



'''GERMANIA'''


Quattro manifestanti di sinistra sono stati arrestati ieri sera a Neubrandenburg (nordest della Germania) nel corso di incidenti scoppiati a margine di un comizio elettorale tenuto da Roland Schill, il giudice populista di Amburgo leader del partito conservatore 'Offensiva dello stato di diritto'. Un centinaio di contestatori hanno disturbato a lungo con fischi e urla il discorso di Schill lanciandogli contro delle uova. La polizia ha proceduto a quattro arresti tra le fila dei contestatori



'''IRAQ - (REAZIONI)'''


la Russia si e' detta soddisfatta per la decisione irachena di accettare il ritorno degli ispettori Onu sul disarmo e ha assicurato che fara' di tutto perche' non si perda questa opportunita' di risolvere con i mezzi della politica il problema iracheno. L'immediato ritorno degli ispettori in Iraq sara' il primo passo decisivo in direzione di un accordo globale promosso dalla Russia sulla questione irachena", ha detto il ministro degli Esteri, Ivanov Igor Ivanov. Secondo la diplomazia russa, la decisione di Baghdad apre la strada all'alleggerimento delle sanzioni che gravano sull'Iraq.
Anche Pechino saluta con favore la decisione dell'Iraq di riammettere gli ispettori dell'Onu, cosl come ''la comunit` internazionale, Cina inclusa, aveva sempre auspicato''. Da New York, il ministro degli esteri, Tang Jiaxuan, ha dichiarato all'Agenzia di stampa ufficiale Xinhua, che Pechino continuer` a operarsi per arrivare a una soluzione politica della crisi irachena, nell'ambito delle Nazioni Unite. La Cina, insieme a Russia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, h uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
opposta è la reazione del Regno Unito
-Non dimentichiamo che Saddam Hussein ha una storia alle spalle di giochi di questo genere": cosi' un portavoce del primo ministro britannico, Tony Blair, ha liquidato l'apertura di Baghdad al ritorno degli ispettori Onu nel Paese. Le ultime mosse del presidente iracheno sono state accolte con scetticismo dal governo di Downing Street, che 2da mesi e' il piu' stretto alleato della Casa Bianca nella guerra al terrorismo. Dopo l'ultima mossa di Baghdad, Londra adesso invita alla cautela: "Dobbiamo aspettare e attendere gli sviluppi della situazione... Quel che e' certo e' che bisogna garantire (agli ispettori) un accesso incondizionato in ogni momento, in ogni luogo e ovunque.-

'''BRASILE'''

Oltre cinquemila persone si sono date appuntamento oggi a Brasilia per una marcia popolare contro l’Area di libero commercio delle Americhe (Alca). L’iniziativa è promossa dagli organizzatori del plebiscito nazionale contro l’Alca – le pastorali sociali della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), in collaborazione con diverse entità tra cui ong e movimenti popolari – realizzato nel Paese sudamericano dall’1 al 7 settembre scorsi. Sarà l’occasione per consegnare alle autorità il risultato del referendum attraverso il quel i brasiliani hanno potuto esprimere la propria opinione sul progetto economico fortemente voluto dal presidente George W. Bush, che se andasse in porto garantirebbe agli Stati Uniti il controllo di un territorio che va dall’Artico all’Antartico e il libero accesso per i loro prodotti, servizi, tecnologie e capitali nell’intero emisfero. Alla manifestazione, che partirà alle 14:00 locali dalla Expo Brasilia, si uniranno anche 700 contadini ‘Senza Terra’, provenienti dall’accampamento di Pipiripau a Formosa (54 chilometri dalla capitale). Sono tra l’altro previsti dibattiti pubblici con i presidenti del senato, della camera e del Tribunale superiore federale. Per domani è prevista inoltre un’assemblea popolare che dibatterà sui prossimi programmai della Campagna continentale contro l’Alca, che conta di conta di poter effettuare simili consultazioni nei diversi Paesi della regione fino al marzo prossimo.

'''Francia'''

Si è aperta stamattina il processo a Josè Bovè ed altri otto imputati, accusati di aver distrutto, nall'aprile del 200, un campo sperimentale di colza transgenica. All'azione avevano partecipato circa 200 persone, di cui 50 poi fermate.
Al processo gli accusati sono arrivati con un piccolo corteo composto da circa 500 persone, mobilitate da collettivi anti oGM.
Bovè ha colto l'0ccasione per esprimere ancora una violta il suo pensiero in materia di organismi geneticamente modificati, sostenendo che non è possibile sapere i rischi, e che è necessario che un dibattito si apra.
Nel corso del dibattimento, sono continuate ad aumentare le presenze fuori dal tribunale, dove sono prevuiste aziuioni, convìcerti e rappresentazioni teatrali per tutta la giornata.

= ore 13.00 =

==dal mondo==

'''IRAQ'''

IRAQ

L’Iraq si è detto pronto a consentire il rientro degli ispettori delle Nazioni Unite senza condizioni, ma gli Stati Uniti hanno reagito sfoggiando scetticismo. Il presidente iracheno Saddam Hussein ha scritto al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, affermando che Baghdad accetterà il ritorno degli ispettori dell’Onu “senza condizioni” e “immediatamente”.
La decisione dell'Iraq di consentire il ritorno degli ispettori e' motivata dalla volonta' di ''rimuovere tutti i dubbi'' sul fatto che ancora possieda armi di distruzione di massa. L'indicazione e' contenuta nella lettera del governo iracheno consegnata al segretario generale dell'Onu Kofi Annan. La decisione e' basata -viene scritto- ''sul desiderio di completare l'attuazione di importanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza''.
Saddam Hussein, presidente iracheno, scrive a Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite, che Baghdad accetta il ritorno degli ispettori dell'Onu ''senza condizioni'' e ''immediatamente''. Nel dare l'annuncio ufficiale, Annan indica che cominceranno subito i contatti sulla modalita' del ritorno degli ispettori.
Ancora stamattina, il vice premier iracheno, Tareq Aziz, ha confermato l'apertura di Baghdad al ritorno degli ispettori dell'Onu ''senza condizioni'', . Aziz è intervenuto in una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla rete televisiva al Jazeera.
Il vice premier iracheno, ha precisato, che una aggressione contro l'Iraq da parte degli Stati Uniti, insieme alla Gran Bretagna, sarebbe ''ingiustificata''. L'Iraq spera che il previsto ritorno degli ispettori dell'Onu per il disarmo apra la via a una revoca delle sanzioni economiche imposte dalla comunita' internazionale a Baghdad ''il piu' presto possibile''. Lo ha dichiarato oggi nella capitale irachena il vice premier Raiq Aziz
Il mondo politico mondiale valuta le parole di saddam Hussein:
la Russia si e' detta soddisfatta per la decisione irachena di accettare il ritorno degli ispettori Onu sul disarmo e ha assicurato che fara' di tutto perche' non si perda questa opportunita' di risolvere con i mezzi della politica il problema iracheno. L'immediato ritorno degli ispettori in Iraq sara' il primo passo decisivo in direzione di un accordo globale promosso dalla Russia sulla questione irachena", . Secondo la diplomazia russa, la decisione di Baghdad apre la strada all'alleggerimento delle sanzioni che gravano sull'Iraq.
Anche Pechino saluta con favore la decisione dell'Iraq di riammettere gli ispettori dell'Onu, Pechino continuer` a operarsi per arrivare a una soluzione politica della crisi irachena, nell'ambito delle Nazioni Unite. La Cina, insieme a Russia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, h uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
opposta è la reazione del Regno Unito e degli Stati Uniti. Gli usa hanno dichiartato il loro aperto scetticismo nei confronti della lettera consegnata al segretario dell'onu, ed ad essi si è accodato Tony Blair, che considerara quella di bagdad solo una mosso tecnica.

'''PALESTINA'''

Mentre la palestina si appresta a ricordare, vent'anni dopo, il massacro di sabra e chatila,
un ordigno e' esploso stamane vicino a una scuola palestinese nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania, provocando almeno otto feriti, tutti bambini, alcuni dei quali sarebbero in gravi condizioni. Lo hanno riferito varie fonti sia palestinesi che israeliane. L'emittente ha precisato che l'ordigno e' esploso in una scuola nell'area a sud delle colline di Hebron e che la zona e' stata isolata poiche' si teme la presenza di altri ordigni
E Stati uniti, ONU, UE e russia si riuniranno oggi per rilanciare il processo di pace israeliano-palestinese, in un contesto caratterizzato però dalle incertezze suill'area prodotte dal rischio di una guerra in Irak.
La riunione si terrà a margine della 57 assemblea dell'ONU.
In sede di assemblea, sono stete diverse le prese di posizione sulla questione palestinese, legata indissolubilmente nella discussione a quella irakena. In particolrare, il ministro siriano ha sottolineato comne l'ONU dovrebbe applicare lo stesso rigore dimostrato nei confronti dell'IRAK asd Israele, che non rispetta lwe numerose risoluzioni presentate dall'onu per la liberazione dei territori occupati.
Sur le terrain, l'armée israélienne a arrêté dans la nuit de lundi à mardi vingt-trois Palestiniens, près de Khan Younès, dans le sud de la bande de Gaza, "soupçonnés de mener des activités hostiles à Israël".

Il ministro dell' interno dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), Abdelrizak Yahya, ha annunciato oggi che nei prossimi giorni avra' con ogni probabilita' un incontro con il ministro della difesa israeliano Benyamin Ben Eliezer. ''E' molto probabile che, a fine settimana o all'inizio della prossima, riesca a incontrare Ben Eliezer con il quale discutero' del ritiro delle forze armate israeliane che occupano le citta' palestinesi'', ha detto Yahya in una breve intervista pubblicata dal quotidiano palestinese 'Al-Ayyam', edito a Ramallah (Cisgiordania). Il quotidiano riferisce inoltre che il ministro Anp della cooperazione internazionale Nabil Shaath ha invitato i palestinesi a ridimensionare le aspettative rispetto ai risultati degli incontri che il cosiddetto 'quartetto' (Usa, Ue, Onu e Russia) avra' a New York sulla questione palestinese, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.



'''BRASILE'''

dopo le manifestazioni di ieri in colombia, anche il brasile si mobilita contro l'alca.
Oltre cinquemila persone si sono date appuntamento oggi a Brasilia per una marcia popolare contro l’Area di libero commercio delle Americhe (Alca). L’iniziativa è promossa dagli organizzatori del plebiscito nazionale contro l’Alca – le pastorali sociali della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), in collaborazione con diverse entità tra cui ong e movimenti popolari – realizzato nel Paese sudamericano dall’1 al 7 settembre scorsi. Sarà l’occasione per consegnare alle autorità il risultato del referendum attraverso il quel i brasiliani hanno potuto esprimere la propria opinione sul progetto economico fortemente voluto dal presidente George W. Bush, che se andasse in porto garantirebbe agli Stati Uniti il controllo di un territorio che va dall’Artico all’Antartico e il libero accesso per i loro prodotti, servizi, tecnologie e capitali nell’intero emisfero. Alla manifestazione, che partirà alle 14:00 locali dalla Expo Brasilia, si uniranno anche 700 contadini ‘Senza Terra’, provenienti dall’accampamento di Pipiripau a Formosa (54 chilometri dalla capitale). Sono tra l’altro previsti dibattiti pubblici con i presidenti del senato, della camera e del Tribunale superiore federale. Per domani è prevista inoltre un’assemblea popolare che dibatterà sui prossimi programmai della Campagna continentale contro l’Alca, che conta di conta di poter effettuare simili consultazioni nei diversi Paesi della regione fino al marzo prossimo.


'''FRANCIA'''

Quattro persone sospettate di aver partecipato domenica mattina all'aggressione del parroco della basilica di Saint-Denis a Parigi sono da ieri sera in stato di fermo: lo si e' appreso oggi da fonti giudiziarie. Il religioso aveva di recente accolto un gruppo di sans-papiers nella storica chiesa alle porte della capitale francese. Tutti fra i 20 e i 30 anni, i quattro apparterrebbero a movimenti di estrema destra. Domenica, mentre si apprestava a cominciare la messa, padre Berger e' stato spruzzato e poi cosparso di inchiostro, di schiuma da barba e di gas lacrimogeno. Padre Berger, noto alle cronache recenti per aver accolto i sans-papier nella basilica dove sono sepolti di re di Francia, non ha presentato denuncia. Un'inchiesta e' stata pero' aperta d'ufficio e affidata alla polizia giudiziaria. L'aggressore, secondo il sacerdote, e' riuscito a scappare insieme con due complici. Secondo lui si trattava di persone ''antimusulmane e molto violente'', che gli hanno rimproverato di aver accolto dei musulmani in chiesa. La basilica e' stata occupata per una quindicina di giorni, nel mese di agosto, dal movimento degli immigrati che chiedono una legge giusta e il diritto di soggiorno per tutti.



'''ogm'''
Si è aperta stamattina il processo a Josè Bovè ed altri otto imputati, accusati di aver distrutto, nall'aprile del 200, un campo sperimentale di colza transgenica. All'azione avevano partecipato circa 200 persone, di cui 50 poi fermate.
Al processo gli accusati sono arrivati con un piccolo corteo composto da circa 500 persone, mobilitate da collettivi anti oGM.
Bovè ha colto l'0ccasione per esprimere ancora una violta il suo pensiero in materia di organismi geneticamente modificati, sostenendo che non è possibile sapere i rischi, e che è necessario che un dibattito si apra.
Nel corso del dibattimento, sono continuate ad aumentare le presenze fuori dal tribunale, dove sono prevuiste aziuioni, convìcerti e rappresentazioni teatrali per tutta la giornata

 Un nuovo rapporto 'Semi di dubbio', pubblicato dall'organizzazione britannica 'Soil Association' e reso noto oggi da Greenpeace e Aiab (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica), dimostra che dal 1999 ad oggi le colture OGM di soia, mais e colza sono costate all'economia statunitense 12 miliardi di dollari calcolando i sussidi, i prezzi bassi dei raccolti, la perdita di ordini di grandi esportatori ed il ritiro dal commercio di alcuni prodotti. 'Gli agricoltori non stanno ottenendo i grandi profitti promessi dalle multinazionali del biotech, perche' il mercato di questi prodotti e' al collasso- dichiara Luca Colombo, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. 'Principale causa di queste difficolta' e' la contaminazione da OGM del cibo e dell'agricoltura a tutti i livelli. Si e' visto tra l'altro - ha dichiarato il Presidente dell'AIAB, Vincenzo Vizioli -che l'agricoltura biologica non puo' convivere con quella biotecnologica''. La gravita' del problema ha indotto oltre 200 gruppi di agricoltori americani e canadesi a chiedere una moratoria all'introduzione della nuova coltura OGM proposta, quella del grano OGM, che ci regalerebbe pane e pasta geneticamente modificate. L'Inghilterra sta decidendo se introdurre o meno gli OGM, ma dal momento che gran parte del mondo non vuole questi prodotti , il mercato non c'e', soprattutto nell'Unione Europea.


'''Spagna'''

Anche la spagna va a dotarsi di una legislazione ancora più repressiva nei confronti della migrazione.
Lo ha annunciato il ministro degli interni, ponendo come giustificazione la necessità di adeguarsi alle misure dell'unione europea.
Verrà aumentata la rete dei centri di detenzione per gli stranieri che dovranno essere rempatriati, verrà messo in atto il Sistema Integrato di Vigilanza Interna, con nuove tecnologie per il controllo delle frontiere. Verranno inoltre incrementatio i controlli nei punti di maggior accesso al paese.
Inoltre, nello stesso discorso, il ministro dell'interno ha annunciato che verrà rivisto il sistema di ingresso dei lavoratorio stranieri.


==dall'Italia==

'''AMBIENTE'''

Mentre la Camera inizia a discutere il disegno di legge del Governo sulla caccia in deroga, Verdi ed ambientalisti hanno 'assediato' Montecitorio con una colorata e sonora manifestazione per opporsi al provvedimento che rappresenta ''un durissimo colpo alla biodiversita' del nostro Paese''. Nella piazza sono riuniti un centinaio di militanti e parlamentari Verdi e delle associazioni (Wwf, Lav, Lipu, Peta, Lac e tante altre), con striscioni e cartelloni che chiedono lo stop alla ''caccia selvaggia''. Dopo gli interventi politici, su un palco improvvisato si stanno esibendo anche diversi artisti. ''Contro il provvedimento 'sparatutto' del Governo - ha detto il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio - siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale e, se non bastasse, raccoglieremo lo firme per un referendum abrogativo: il 90% degli italiani e' infatti contrario al disegno di legge, sostenuto solo da una minoranza di cacciatori estremisti''

= ore 17.00 =

PALESTINA
Mentre la palestina si appresta a ricordare, vent'anni dopo, il massacro di sabra e chatila, un ordigno e' esploso stamane vicino a una scuola palestinese nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania, provocando almeno otto feriti, tutti bambini, alcuni dei quali sarebbero in gravi condizioni. Lo hanno riferito varie fonti sia palestinesi che israeliane. L'emittente ha precisato che l'ordigno e' esploso in una scuola nell'area a sud delle colline di Hebron e che la zona e' stata isolata poiche' si teme la presenza di altri ordigni E Stati uniti, ONU, UE e russia si riuniranno oggi per rilanciare il processo di pace israeliano-palestinese, in un contesto caratterizzato però dalle incertezze suill'area prodotte dal rischio di una guerra in Irak. La riunione si terrà a margine della 57 assemblea dell'ONU. In sede di assemblea, sono stete diverse le prese di posizione sulla questione palestinese, legata indissolubilmente nella discussione a quella irakena. In particolrare, il ministro siriano ha sottolineato comne l'ONU dovrebbe applicare lo stesso rigore dimostrato nei confronti dell'IRAK asd Israele, che non rispetta lwe numerose risoluzioni presentate dall'onu per la liberazione dei territori occupati. Sur le terrain, l'armée israélienne a arrêté dans la nuit de lundi à mardi vingt-trois Palestiniens, près de Khan Younès, dans le sud de la bande de Gaza, "soupçonnés de mener des activités hostiles à Israël".
Il ministro dell' interno dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), Abdelrizak Yahya, ha annunciato oggi che nei prossimi giorni avra' con ogni probabilita' un incontro con il ministro della difesa israeliano Benyamin Ben Eliezer. E' molto probabile che, a fine settimana o all'inizio della prossima, riesca a incontrare Ben Eliezer con il quale discutero' del ritiro delle forze armate israeliane che occupano le citta' palestinesi, ha detto Yahya in una breve intervista pubblicata dal quotidiano palestinese 'Al-Ayyam', edito a Ramallah (Cisgiordania). Il quotidiano riferisce inoltre che il ministro Anp della cooperazione internazionale Nabil Shaath ha invitato i palestinesi a ridimensionare le aspettative rispetto ai risultati degli incontri che il cosiddetto 'quartetto' (Usa, Ue, Onu e Russia) avra' a New York sulla questione palestinese, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.


Spagna
Anche la spagna va a dotarsi di una legislazione ancora più repressiva nei confronti della migrazione. Lo ha annunciato il ministro degli interni, ponendo come giustificazione la necessità di adeguarsi alle misure dell'unione europea. Verrà aumentata la rete dei centri di detenzione per gli stranieri che dovranno essere rempatriati, verrà messo in atto il Sistema Integrato di Vigilanza Interna, con nuove tecnologie per il controllo delle frontiere. Verranno inoltre incrementatio i controlli nei punti di maggior accesso al paese. Inoltre, nello stesso discorso, il ministro dell'interno ha annunciato che verrà rivisto il sistema di ingresso dei lavoratorio stranieri.

Montreal, 9 settembre 2002 02:37 P.M.
La polizia di Montreal ha usato lo spray e i gas lacrimogeni all'interno della Concordia University contro i dimostranti solidali con la Palestina. La costruzione principale della Concordia è stata evacuata dalle guardie di sicurezza mentre l'aria all'interno dell'edificio è diventata irrespirabile. Diversi individui sono caduti a terra, tossendo e vomitando, mentre stavano provando ad allontanarsi dal fumo. Il discorso dell'ex Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu è stato cancellato, e secondo i resoconti della stampa, non è nemmeno potuto entrare all'interno dell'università.

Spagna
 Anche la spagna va a dotarsi di una legislazione ancora più repressiva nei confronti della migrazione. Lo ha annunciato il ministro degli interni, ponendo come giustificazione la necessità di adeguarsi alle misure dell'unione europea. Verrà aumentata la rete dei centri di detenzione per gli stranieri che dovranno essere rempatriati, verrà messo in atto il Sistema Integrato di Vigilanza Interna, con nuove tecnologie per il controllo delle frontiere. Verranno inoltre incrementatio i controlli nei punti di maggior accesso al paese. Inoltre, nello stesso discorso, il ministro dell'interno ha annunciato che verrà rivisto il sistema di ingresso dei lavoratorio stranieri.


Bilbao, 14:23
Parlamento basco non scioglie Batasuna

Il Parlamento autonomo basco ha deciso oggi di non sospendere le attività del gruppo di Batasuna, partito considerato il braccio politico dell'Eta, considerando "priva di valore giuridico" l'ordinanza del giudice Baltasar Garzon. Lo ha annunciato il presidente dell'assemblea basca, Juan Maria Atutxa.
Atutxa ha aggiunto che "per quanto concerne il parlamento basco" l'ordinanza di Garzon "non può servire per sospendere il gruppo di qualunque partito politico", perchèénon esiste una base legale per farlo nel regolamento dell'assemblea di Vitoria. Il presidente del Parlamento basco ha sottolineato che questa decisione non rappresenta né una sfida all'autorità dei giudici né la difesa di un determinato gruppo politico, ma bensì una misura inevitabile se si deve rispettare l'istituzione che presiede. (Red)



 
SOUTH AFRICA, 17 SET 2002 (16:26)

DIMINUISCONO SPERANZE DI DISINCAGLIARE LA 'JOLLY RUBINO' CHE CONTINUA A PERDERE CARBURANTE (STANDARD, GENERAL)
  
Con il passare delle ore diminuiscono le speranze di riuscire a disincagliare la Jolly Rubino, il mercantile italiano 'spiaggiato' lungo le coste del Sudafrica nei pressi di una riserva naturale e che da qualche giorno perde carburante. La falla apertasi nella chiglia del bastimento, e da cui il 13 settembre è iniziato a fuoriuscire il gasolio utilizzato per la propulsione, continua ad allargarsi a causa del mare mosso. Lo riferiscono le autorità sudafricane che da giorni ormai controllano costantemente lo stato dell'imbarcazione. Stando alle prime stime effettuate, la Jolly Rubino avrebbe finora riversato nelle turbolente acque dell'Oceano indiano circa 400 tonnellate di carburante. Nei serbatoi ne restano ancora altre 750, per le quali si stanno allestendo operazioni che ne permettano il pompaggio. Al momento l'unità di crisi, creata dal governo sudafricano in seguito all'incidente, ha deciso di non dichiarare ancora lo 'stato di disastro nazionale', anche se l'allarme resta comunque alto. Il tentativo di alcuni rimorchiatori sudafricani di riportare la nave nelle acque del porto di Richards Bay non ha avuto successo a causa del mare forza 8. A spostare l'imbarcazione ci hanno però pensato le correnti che hanno spinto la 'Jolly Rubino' verso est fino a lasciarla arenata a circa 300 metri dalla costa sudafricana, proprio nel tratto in cui si trova la riserva naturale di 'St. Lucia'. Oltre al petrolio che fuoriesce dal bastimento un altro pericolo pare venire da una settantina di container, dei 370 a bordo, finiti a mare e che stando a quanto riferito da Mike Brophy, il comandante della capitaneria di porto di Richards Bay, sarebbero carichi di 'Fenolo'. Si tratta di un agente chimico altamente tossico che può causare debolezza muscolare, tremori, perdita della coordinazione, paralisi, convulsioni, coma e arresto respiratorio.L'area messa a rischio dall'incidente occorso alla Jolly Rubino è proprio di fronte all'estuario del Lago Santa Lucia, cuore di un parco umido riconosciuto a livello internazionale come santuario biologico. Si tratta di un'area che copre una superficie di quasi 37mila ettari. Al suo interno vivono, ippopotami, antilopi, una gran varietà di rettili di uccelli marini e le sue spiagge accolgono numerosissime tartarughe marine durante il periodo della riproduzione.


=gr ore 19.00 =





iraq

IRAQ: ANNAN, ISPETTIRI PARTIRANNO "NON APPENA POSSIBILE" =
 Gli ispettori delle Nazioni Unite che dovranno verificare il disarmo iracheno ripartiranno per Baghdad non appena possibile: cosi' ha dichiarato stasera il segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, in una conferenza stampa nella quale ha assicurato che gli ispettori sono gia' pronti alla missione. Tuttavia, ha soggiunto Annan, il responsabile della squadra degli ispettori, Hans Blix, deve ancora ricevere altre istruzioni dal Consiglio di Sicurezza.

Iraq, Powell: Usa vogliono nuova risoluzione Onu

Gli Stati Uniti vogliono che l'Onu torni a pronunciarsi sui passi che l'Iraq deve fare per adempiere agli impegni richiesti dalle Nazioni Unite. Lo ha detto oggi il segretario di Stato, Colin Powell in una pausa di un incontro con il ministro degli esteri saudita, principe Saud al Faisal. "Se i leader iracheni sono seri, vorranno anche loro una risoluzione che enunci quel che l'Iraq deve fare per venire incontro alle richieste dell'Onu"., ha detto Powell.
Secondo fonti Usa citate dal Los Angeles Times, dopo l'offerta irachena di ieri gli Stati Uniti hanno rapidamente rinunciato alla strategia delle "ispezioni coercitive" caldeggiata nei giorni scorsi al Palazzo di Vetro. Powell si impegnerà invece, secondo il quotidiano, a spingere per una politica della "tolleranza zero" nei confronti di Bagdad: al primo rifiuto iracheno di concedere accesso a un sito da ispezionare, gli ispettori verrebbero ritirati e partirebbe l'attacco militare.

''La decisione dell'Iraq di far rientrare gli ispettori deve essere considerata come un inizio e non una conclusione, l'inizio del nostro impegno per arrivare al disarmo dell'Iraq''. Cosi' il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha risposto, durante una conferenza stampa insieme agli altri membri del quartetto per il Medio Oriente, sullo scetticismo di Washington riguardo alla proposta arrivata ieri da Baghdad.

''Dobbiamo inoltre ricordare che fra il 1991 ed il 1996 gli ispettori hanno fatto un lavoro straordinario nella distruzione degli arsenali iracheni - ha aggiunto - dai missili balistici, alle armi chimiche e biologiche ed il nucleare''.

Annan ha cosi' ribadito che la via degli ispettori e' ''l'unico modo per disarmare'' il paese. Ma, ha aggiunto, ''dati precedenti'' e' necessario ''prendere misure affinche' si assicuri'' che agli ispettori venga dato pieno accesso e cooperazione

beirut
A vent'anni dal massacro Sabra e Chatila, una delegazione internazionale è presente a Beirut, dove ieri si è svolta una importante manifestazione. Il racconto della giornata di ieri, ma anche la storia e la vita di tutti i giorni, nelle parole di una delle internazionali presenti a Beirut.

 
 



Washington

Minacciò Bush, studente pachistano scarcerato per errore

E' stato scarcerato per errore uno studente pachistano che sta scontando 11 mesi di prigione a Washington per aver minacciato di morte, via e-mail, il presidente George W. Bush.
Uscito per un errore burocratico insieme con altri tre detenuti, Khushal Khan, della George Washington University, si è riconsegnato alle autorità dopo aver girovagato senza meta nella capitale.

Lo studente, arrabbiato con le autorità Usa che avevano sospeso il suo visto dopo aver saputo che aveva fatto un viaggio non autorizzato in Pakistan, in settembre aveva spedito un messaggio di posta elettronica alla Casa Bianca con scritto: "Ti ucciderò. Se sarò costretto a tornare a casa giuro su Dio che cercherò di far saltare in aria la tua residenza".

   






colombia
Nelle strade di Bogotà, durante la mobilitazione cui hanno partecipato circa 100.000 persone, molti studenti sono stati arrestati e picchiati dalla polizia.
Gli elicotteri -donati dagli U.S.A.-, utilizzati per controllare e minacciare, inseguivano le mobilitazioni campesinas nei vari punti delle regioni.
Il popolo colombiano protestava contro le politiche economiche neoliberiste, contro l'ALCA e contro i provvedimenti fascisti del governo di Uribe Veléz.

Ieri, 16 settembre, è stato messo in atto in Colombia uno sciopero generale contro il governo di Alvaro Uribe Veléz.
Centinaia di migliaia di campesinos, impiegati statali, commercianti, studenti e lavoratori, sono scesi nelle strade di quasi tutte le città, per protestare contro le misure politiche e economiche del nuovo governo, contro la fame che affligge i campi colombiani, contro i provvedimenti
neoliberisti, che hanno mandato in rovina la produzione di alimenti in Colombia.

Alvaro Uribe Velèz, estrema destra, è salito alla presidenza lo scorso 7 agosto.
Da allora ha soppresso 30.000 impieghi nel settore pubblico, ha precluso la possibilità di una risalita politica al conflitto armato colombiano, ha accentrato il conflitto nei settori, sotto la figura della "conmocion interior" o stato di emergenza.
Ha dettato una serie di norme neofasciste, con l'obiettivo di raccogliere e investire denaro per la guerra; ha proibito la libera mobilitazione degli stranieri nel territorio colombiano; ha ristretto le libertà pubbliche, concedendo ai militari maggiore potere di azione, permettendo detenzioni, perquisizioni domiciliari e intercettazioni senza
alcun mandato giudiziario.

Questi provvedimenti hanno criminalizzato la protesta sociale.
Durante la mobilitazione di ieri sono state messe in atto aspre misure di sicurezza contro le organizzazioni sociali che manifestavano pacificamente.
L'offensiva è partita dal ministro della difesa, con l'affermazione che la marcia campesina era infiltrata con la guerriglia. Immediatamente i militari inseguivano i campesinos mobilitati per protestare in tutto il paese, mentre elicotteri attrezzati (donati dagli Stati Uniti) sorvolavano minacciosamente le marce nelle varie regioni.
Nel dipartimento di Sucre due osservatori spagnoli che accompagnavano le marce sono stati arrestati e saranno espatriati.
E' stata anche impedita una marcia di studenti, che avrebbe dovuto raggiungere Bogotà dalla città di Tunja.
La marcia nella strada principale di Bogotà, cui hanno partecipato quasi 100.000 manifestanti, è stata attaccata in varie occasioni dalla polizia e un centinaio di studenti sono stati arrestati.


In Brasile marcia contro l'Alca
 
 Oltre cinquemila persone si sono date appuntamento oggi a Brasilia per una marcia popolare contro l’Area di libero commercio delle Americhe (Alca). L’iniziativa è promossa dagli organizzatori del plebiscito nazionale contro l’Alca – le pastorali sociali della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), in collaborazione con diverse entità tra cui ong e movimenti popolari – realizzato nel Paese sudamericano dall’1 al 7 settembre scorsi. Sarà l’occasione per consegnare alle autorità il risultato del referendum attraverso il quel i brasiliani hanno potuto esprimere la propria opinione sul progetto economico fortemente voluto dal presidente George W. Bush, che se andasse in porto garantirebbe agli Stati Uniti il controllo di un territorio che va dall’Artico all’Antartico e il libero accesso per i loro prodotti, servizi, tecnologie e capitali nell’intero emisfero. Alla manifestazione, che partirà alle 14:00 locali dalla Expo Brasilia, si uniranno anche 700 contadini ‘Senza Terra’, provenienti dall’accampamento di Pipiripau a Formosa (54 chilometri dalla capitale). Sono tra l’altro previsti dibattiti pubblici con i presidenti del senato, della camera e del Tribunale superiore federale. Per domani è prevista inoltre un’assemblea popolare che dibatterà sui prossimi programmai della Campagna continentale contro l’Alca, che conta di conta di poter effettuare simili consultazioni nei diversi Paesi della regione fino al marzo prossimo.

PARAGUAY


ASUNCIÓN: POLIZIA DISPERDE MANIFESTAZIONE OPPOSITORI PRESIDENTE (STANDARD, POLITICS/ECONOMY)
  
La polizia paraguayana ha disperso ieri notte con la forza migliaia di manifestanti, per la maggior parte sostenitori dell’ex leader golpista Lino Oviedo, riuniti in assemblea nella piazza del Congresso di Asunción per sollecitare le dimissioni del presidente Luis González Macchi. L’operazione si è conclusa con diverse decine di feriti e l’arresto di oltre 200 persone, tra e quali cinque dirigenti del partito di Oviedo, Unace - Unione nazionale dei 'colorados' etici e del Partito liberale. Riuniti sotto le insegne del Fronte patriottico nazionale, esponenti di diverse formazioni politiche avevano deciso di proseguire ad oltranza la mobilitazione, fino a quando il presidente non avesse annunciato la propria rinuncia all’incarico. Un giudice della capitale ha però disposto che, in base alla cosiddetta ‘ley de marchódromo’, non saranno permesse dimostrazioni nelle vicinanze del palazzo del parlamento oltre le ore 19:00 locali. Da parte sua, il procuratore Alejandro Nissen ha dichiarato che le forze dell’ordine hanno tentato ogni strada per risolvere pacificamente la situazione ma di fronte all’insistenza dei manifestanti, si è stati costretti a procedere. I promotori della protesta hanno comunque annunciato che non si fermeranno, sempre più decisi ad allontanare dal potere González Macchi, definito ‘illegittimo, incapace e corrotto’. Oviedo, riparato in Brasile nel 1999, auspica che un’amnistia possa consentirgli di tornare in Paraguay e presentarsi alle elezioni del prossimo 29 aprile. Accusato di essere il mandante dell’omicidio del vice presidente Luis Maria Argaña, ucciso nel marzo 1999, Oviedo deve ancora finire di scontare una condanna a dieci anni di detenzione per il fallito colpo di Stato condotto nel 1996 contro il suo ex alleato Juan Carlos Wasmosy. (FB)

burundi


MASSACRO DI CIVILI SULLA COLLINA DI CARI A VIGILIA RIPRESA NEGOZIATI TRA GOVERNO E RIBELLI (STANDARD, GENERAL)
  
Sono ben 183 i cadaveri contati finora in quello che si preannuncia come uno dei più gravi massacri avvenuti in Burundi negli ultimi anni. La notizia della carneficina, in cui hanno trovato la morte soprattutto donne e bambini, è stata data oggi da Leonidassi Ntibayaza, responsabile della Commissione parlamentare per i diritti umani, dalle frequenze di un'emittente privata. Stando a quanto riferito alla MISNA da un diplomatico occidentale a Nairobi entrato in possesso delle dichiarazioni rilasciate dal politico, il bilancio è destinato a crescere ulteriormente. Il fatto risale al 9 settembre scorso e per quanto voci fossero circolate già nelle ore immediatamente successive all'accaduto, la notizia ufficiale dell'eccidio è stata data solo oggi. Stando a quanto ricostruito un gruppo di civili si era ritirato sulla collina di Cari, comune di Taba a pochi chilometri da Gitega (circa 60 chilometri da Bujumbura), per sfuggire agli intensi combattimenti in corso nella zona tra le truppe dell'esercito governativo e i ribelli delle Forze di difesa della democrazia (Fdd). Le informazioni riguardo a quanto sia avvenuto in seguito sono scarse e frammentarie. Per certo si sa che il numero dei morti è destinato a crescere e che i 183 del bilancio di oggi sono solamente quelli che è stato possibile identificare. Le responsabilità ricadrebbero sull'esercito governativo di Bujumbura. Il coinvolgimento di membri delle forze armate nella strage è stato confermato anche da Augustin Nzabampema, portavoce dell'esercito, il quale ha comunque sottolineato di non essere ancora a conoscenza di altri particolari. "Si tratta di un crimine contro l'umanità", ha commentato il deputato Ntibayaza. Il massacro di Cari, rischia di pesare come un macigno sulla riapertura, domani a Dar es Salaam (Tanzania), dei colloqui tra governo e ribelli delle Fdd. (MZ)


 
italia

giustizia

e mentre continuano le mobilitazioni nelle carceri italiane quasi 100 istituti penitenziari sono in sciopero.
la notizia del giorno è
La proposta Taormina-Biondi sull'indulto "e' del tutto condivisibile". Il parere favorevole sul progetto lanciato dai due esponenti di Fi e che gia' divide la maggioranza, e' dell'esponente di Rifondazione Comunista, Giuliano Pisapia secondo cui pero' all'indulto dovrebbe aggiungersi "un'amnistia condizionata". Per il capogruppo di Rifondazione in Commissione Giustizia della Camera, "la concessione dell'indulto per pene o residui di pena comunque non superiori a tre anni, e dunque finalizzata al miglioramento della vivibilita' delle nostre carceri e' utile" anche se "non sufficiente ai fini della risoluzione degli enormi problemi della nostra giustizia". Pisapia propone quindi, per i reati di minore allarme sociale, un'amnistia condizionata alla buona condotta per un periodo di sette anni per permettere di celebrare con maggiore celerita' i processi per i reati piu' gravi evitando la prescrizione e i numerosissimi casi di scarcerazione per decorrenza dei termini". L'esponente del Prc ricorda di aver gia' presentato nella scorsa legislatura una proposta di legge che accanto all'indulto revocabile prevedesse anche l'amnistia condizionata e chiede quindi "non un provvedimento svuota carceri, ma un provvedimento piu' complessivo in grado di coniugare le esigenze di tutela della collettivita', un migliore e piu' celere funzionamento della giustizia penale, la diminuzione della recidiva e contamporaneamente renda piu' vivibili le carceri del nostro Paese".
 
 Durissima presa di posizione di An che rigetta l'ipotesi di Fi di promuovere una legge sull'indulto per diminuire il sovraffollamento carcerario: a favore solo i radicali, l'Ulivo tace
 
 
 
 
Alleanza nazionale dice no alle proposte di indulto avanzate da due esponenti di Forza Italia, l'ex sottosegretario all'Interno, Carlo Taormina, e il vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi. Il partito di Fini si dichiara "non disponibile" a parlarne, taglia corto il portavoce del partito Mario Landolfi. Lasciando intende che sarà battaglia se Forza Italia farà propria la proposta dei suoi due esponenti, peraltro non di seconda fila.
Taormina e Biondi avevano riprendono una vecchia proposta radicale, che tentò di presentare l,o stesso il centrosinistra nella passata legislatura e sulla quale si innescò anche un vivace dibattito, chiuso proprio dal centrodestra che temeva contraccolpi nelle urne da parte di quegli elettori cui era stata promessa una linea di maggiore fermezza nei confronti della microcriminalità.
In sostanza, si tratterebbe di un condono di tre anni, revocabile se nei cinque anni successivi il detenuto liberati compie altri reati. L'obiettivo sarebbe quello di decongestionare le carceri, dove in questi ultimi mesi è montata la rabbia contro le condizioni di disagio e dove sono scesi sul terreno della protesta anche i boss che contestano il 41 bis.
Mentre nella Casa delle libertà si moltiplicavano le manifestazioni di interesse e consenso, An diceva no. Piuttosto che l'indulto, dice il portavoce con una nota ufficiale, si pensi a rispettare il programma elettorale del Polo che prevedeva certeza della pena e un netto stop al lassismo.
"Alleanza nazionale non è disponibile a prendere in considerazione ipotesi di indulto o di condono giudiziario, ma conformemente a quanto scritto nel programma elettorale della Casa delle libertà, è determinata nel restituire ai cittadini il principio della certezza della pena già fortemente compromessa dal lassismo della legislazione vigente", dice la nota di An. "Il problema del sovraffollamento carcerario non si risolve rimettendo in libertà, se pur condizionata, condannati ancora in debito con la società - dice Landolfi - ma realizzando nuovi istituti di pena anche in considerazione del fatto che la popolazione carceraria italiana, riferita alla popolazione residente, è tra le più basse d'Europa".
I radicali, invece, in prima fila nel sostegno alle proteste dei detenuti, plaudono all'iniziativa di Taormina e Biondi anche perché la proposta di legge riprende quella dell'ex senatore radicale Piero Milio nella scorsa legislatura. E chiedono con forza - con Sergio D'Elia, segretario di 'Nessuno Tocchi Caino' - che il Polo rinunci a continuare a vagheggiare l'amnistia. Amnistia che va "tenuta fuori dal dibattito presente e futuro" se non si vuole ottenere il risultato che "l'amnistia affossi l'indulto".
Silenzio invece, sulla proposta, da parte dell'Ulivo, silenzio denunciato in prima fila proprio dai Radicali e da loro ritenuto figlio soltanto della "logica antiberlusconiana"


val di lemme

Mobilitazione degli abitanti della valle, contro la costruzione della cava, che crerebbe seri problemi alla popolazione, e il cui impatto ambientale sarebbe totalmente negativo.
ascoltiamo la corr

 


IMMIGRAZIONE: CENTO, GOVERNO DIA ASILO A SUPERSTITI STRAGE


 ROMA, 17 SET - ''Il governo accolga l'appello degli immigrati superstiti della strage nel canale di Sicilia concedendo l'asilo politico''. Lo chiede il deputato Verde Paolo Cento. ''Sarebbe drammatico - spiega - che dopo la tragedia queste persone siano rispedite fuori dalle frontiere nazionali per una odiosa applicazione della legge Bossi-Fini. Ragioni umanitarie e il buon senso impongono questa volta di trovare una soluzione adeguata alla tragedia degli scampati''


lavoro

CGIL:ARRIVA SECONDO SCIOPERO GENERALE CONTRO BERLUSCONI/ANSA

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SARA' IL 18 OTTOBRE; PEZZOTTA, STAVOLTA E' ANCHE CONTRO DI NOI (ANSA) - ROMA, 17 SET - La Cgil ha scelto la data del nuovo sciopero generale: venerdi' 18 ottobre. Sara' il secondo di otto ore incassato in appena sei mesi dal Governo Berlusconi. Ma se quello dello scorso 16 aprile fu unitario, adesso la rottura del fronte sindacale rischia davvero di essere insanabile. Stavolta, ha tuonato il leader della Cisl Savino Pezzotta, ''e' uno sciopero anche contro di noi''. E il numero due della Uil, Adriano Musi, si augura che ''le motivazioni dello sciopero siano solo sindacali e che la Cgil individui bene le controparti''. Quella di oggi e' l'ultima importante decisione della gestione Cofferati che venerdi', dopo otto anni, lascera' la guida della confederazione di Corso d'Italia. ''Il 18 saro' in piazza da dipendente della Pirelli'', ha detto, attaccando duramente il Governo e parlando di politica economica fallimentare. Tanto che anche Confindustria - a suo avviso - prende ormai le distanze: ''Viene meno il rapporto di fiducia tra Confindustria e Governo'', ha spiegato il leader uscente della Cgil, e la lettera di Antonio D'Amato al premier Berlusconi ''e' il riconoscimento, contemporaneamente, di un errore clamoroso di previsione e di una scelta errata di politiche''. La scelta della Cgil di andare avanti per la propria strada contro il Patto per l'Italia (che prevede anche la modifica dell'articolo 18) e contro la politica economica e sociale del Governo di centrodestra non sorprende Esecutivo e Confindustria. ''Lo sciopero generale? Sara' un venerdi' ed io saro' al lavoro'', ha tagliato corto il ministro del Welfare, Roberto Maroni. E per il direttore generale di viale dell'Astronomia, Stefano Parisi ''la Cgil gia' da tempo si e' messa fuori dal dialogo sociale, dalla politica dei redditi e dall'attivita' sindacale, scegliendo la strada dell'impegno politico. Nessuna novita', dunque''. Formalmente sara' il Comitato Direttivo della Cgil di venerdi' 20 settembre a votare la data del 18 ottobre indicata dalla segreteria confederale, che propone anche di organizzare per quella giornata manifestazioni a livello provinciale. Nel corso della stessa riunione Guglielmo Epifani sara' eletto segretario generale della Cgil, succedendo cosi' a Sergio Cofferati. Il neo segretario terra' una conferenza stampa subito dopo. Il leader uscente, invece, dara' l'addio alla sua organizzazione il giorno dopo, nel corso di un'assemblea dei quadri e dei delegati che si svolgera' al Palazzo dello Sport di viale Tiziano a Roma (prevista la partecipazione di circa 2.5000 persone). Il piu' arrabbiato per la situazione creatasi appare il leader della Cisl Pezzotta, che parlando all'Esecutivo della sua confederazione ha affermato di rifiutare la definizione di 'generale' per lo sciopero della Cgil: ''Si tratta dello sciopero solo di una parte - ha detto, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti - che ha moltissime motivazioni, sindacali e politiche''. Ma il segretario della Cisl non ha dubbi: ''Di certo e' uno sciopero contro il Patto per l'Italia, e quindi anche contro di noi''. Pezzotta, pero', lancia un affondo anche contro il Governo, minacciando la mobilitazione: se con la Finanziaria non verranno mantenuti gli impegni presi con il Patto per l'Italia - ha detto - la Cisl ''sapra' cosa' fare'' per difendere quell'accordo. E da un ex segretario generale della Cisl, Franco Marini, oggi dirigente della Margherita, arriva un appello sia alla Cgil, perche' rinunci a uno sciopero generale proclamato unilateralmente, sia a tutte e tre le confederazioni sindacali, perche' riprendano a dialogare. Intanto a rendere rovente il clima tra Governo e sindacati ci sono anche i temi dell'inflazione e del rinnovo dei contratti dei metalmeccanici e dei dipendenti pubblici. Per quel che riguarda quest'ultimo fronte, domani si svolgera' al ministero della Funzione Pubblica un verifica importante tra il ministro Franco Frattini e i sindacati. Questi ultimi ritengono non attendibile il tasso di inflazione programmata fissato nel Dpef all'1,4% per il 2003. ''Modificare in corsa il tasso programmato porterebbe ad una alterazione degli accordi del luglio '93 e dell'accordo sul pubblico impiego del febbraio del 2002'', ha detto Frattini, per il quale bisogna capire ''come si possono rispettare quei patti garantendo il potere d'acquisto delle retribuzioni''. Pronta la risposta della Fp Cgil, che accusa il ministro di ''voler dividere i sindacati': ''Ricordo al ministro - afferma il segretario generale della Fp, Laimer Armuzzi - che al tavolo delle trattative Cgil, Cisl e Uil si sono presentate con una piattaforma unitaria''.

ascoltiamo uno stralcio dell'intervista a piero bernocchi della cc in merito alla lettera aperta alla cgil pubblicata oggi su alcuni quotidiani e disponibile sul sito cobas.it lettera a firma della confederazione stessa.
 






 
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gRor ore 9.30

apre macedonio

dal mondo

PALESTINA

Nuova incursione nella Striscia di Gaza da parte dell'esercito israeliano che stamane ha arrestato 23 palestinesi e distrutto alcune piccole fabbriche. Secondo le forze armate israeliane gli arrestati sono 'sospettati di attività ostili contro Israele e dovranno essere interrogati'. Le fonderie si trovavano in tre edifici nella localita' di Khan Younis. I tanks israeliani, circa una trentina, sono penetrati alle prime luci dell'alba nella Striscia di Gaza e hanno distrutto, oltre ai cinque laboratori, anche l'abitazione del padre di un ragazzo sospettato di appartenere ad Hamas, ricercato dalla polizia. Rigettando le accuse, uno dei proprietari delle officine ha assicurato che il suo laboratorio non aveva "nulla a che fare con il terrorimo" ed era invece adibito alla costruzione di porte blindate e letti per ospedali.

IRAQ

L’Iraq si è detto pronto a consentire il rientro degli ispettori delle Nazioni Unite senza condizioni, ma gli Stati Uniti hanno reagito sfoggiando scetticismo. Il presidente iracheno Saddam Hussein ha scritto al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, affermando che Baghdad accetterà il ritorno degli ispettori dell’Onu “senza condizioni” e “immediatamente”. La decisione dell'Iraq di consentire il ritorno degli ispettori e' motivata dalla volonta' di rimuovere tutti i dubbi sul fatto che ancora possieda armi di distruzione di massa. L'indicazione e' contenuta nella lettera del governo iracheno consegnata al segretario generale dell'Onu Kofi Annan. La decisione e' basata -viene scritto- sul desiderio di completare l'attuazione di importanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Saddam Hussein, presidente iracheno, scrive a Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite, che Baghdad accetta il ritorno degli ispettori dell'Onu senza condizioni e immediatamente. Nel dare l'annuncio ufficiale, Annan indica che cominceranno subito i contatti sulla modalita' del ritorno degli ispettori. Hans Blix, il loro capo, che l'Iraq giudica 'persona non grata, si mettera' immediatamente al lavoro. Il si' dell'Iraq al ritorno degli ispettori e' motivato, e' scritto nella lettera del governo ad Annan, dalla volonta' di rimuovere tutti i dubbi sul fatto che Baghdad ancora possieda armi di distruzione di massa. La decisione e' basata -e' ancora scritto- sul desiderio di completare l'attuazione di importanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Ma la Casa Bianca, nella prima reazione ufficiale, e' scettica sulla disponibilita' dell'Iraq a riammettere gli ispettori dell'Onu. Gli Usa si dicono, comunque, pronti a lavorare con le Nazioni Unite per il disarmo iracheno. La svolta nel braccio di ferro tra l'Onu e l'Iraq, e' arrivata nel tardo pomeriggio di New York, quando il ministro degli Esteri iracheno, Naji Sabri, ha consegnato al segretario generale una lettera del governo iracheno, presente il segretario generale della Lega araba, Amr Moussa . Ma l'attesa di novita' era intensa, al Palazzo di Vetro, dove s'era diffusa la voce di un passo di Baghdad, alimentata dagli stessi Sabri e Moussa. Il colpo di scena del si' dell'Iraq agli ispettori, ancora da valutare nel suo impatto, e' venuto poco piu' di cento ore dopo il discorso del presidente americano George W. Bush all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Bush aveva posto Saddam di fronte a un'alternativa: rispettare le risoluzioni dell'Onu, violate a 16 riprese, o pagarne le conseguenze. E' dal 1998, da circa quattro anni, che gli ispettori internazionali non hanno piu' accesso alle installazioni irachene. Subito dopo il discorso di Bush, Annan aveva espresso la sua convinzione che il discorso del presidente avesse galvanizzato la comunita' internazionale. Dai contatti e dalle reazioni che ne erano subito scaturiti, era emerso che alcuni Paesi arabi influenti, come Arabia saudita, Egitto, Giordania, premevano sull'Iraq perche' consentisse il ritorno degli ispettori, a favore del quale era anche la Lega araba. Oltre che a Washington e nelle altre capitali, il gesto di Saddam dovra' ora essere valutato dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Stephane Dujarricha, portavoce dell'organizzazione, ha detto che Annan consegnera' la missiva al rappresentante della Bulgaria, presidente di turno. Non e' ancora noto quali saranno i tempi e le modalita' di valutazione collegiale del passo iracheno. - Il vice premier iracheno, Tareq Aziz, ha confermato stamane l'apertura di Baghdad al ritorno degli ispettori dell'Onu senza condizioni, cosi come annunciato da Saddam in una lettera al segretario generale delle nazioni Unite, Kofi Annan. Aziz è intervenuto stamane in una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla rete televisiva al Jazeera. Il vice premier iracheno, ha precisato, che una aggressione contro l'Iraq da parte degli Stati Uniti, insieme alla Gran Bretagna, sarebbe ingiustificata. L'Iraq, ha aggiunto Aziz, si comporta in modo onesto e aperto con gli Stati Uniti e la decisione di riammettere gli ispettori non è una tattica. Il programma di sviluppo di armamenti di massa è stato completamente smantellato, ha assicurato inoltre. Le acuse di Bush sono quindi una barzelletta, giustificata solo dalla volonta` di Washington di controllare il greggio della Penisola araba. Se l'America riuscisse a portare a termine questo progetto, ha precisato, gli interessi di Europa e America Latina sarebbero minacciati. Gli Stati Uniti e i sionisti vogliono tracciare una nuova mappa del Medio Oriente.

ARGENTINA6'

La questione del debito estero dell'Argentina potrebbe presto finire di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja. Il governo di Buenos Aires,che ha già sospeso i pagamenti nei confronti dei privati e sembra intenzionato a fare lo stesso anche verso gli organismi internazionali di credito, potrebbe diventare un caso esemplare davanti i giudici dell'Aja. La proposta di sottoporre al giudizio del tribunale internazionale la legittimità stessa della cancellazione del debito del Paese latino-americano arriva da un gruppo internazionale di legali. Eric Toussant, leader del Comitato per l'annullamento del debito estero del Terzo Mondo, ha spiegato che molte Nazioni si ritrovano a pagare un debito che hanno già esaurito ma che, a causa di interessi altissimi, continua incredibilmente a crescere. Secondo fonti ufficiali, mentre nel 1982 l'intero continente sudamericano era indebitato per 333 miliardi di dollari, attualmente - dopo aver pagato 1.400 miliardi di dollari tra capitali ed interessi - si trova a dovere ancora ai creditori altri 800 miliardi di dollari. Dopo aver rimborsato circa cinque volte il debito originale, quindi, il continente deve corrispondere ancora il triplo di quanto doveva vent'anni fa. Un meccanismo che schiaccia da anni numerose economie nazionali e a cui il tribunale internazionale potrebbe mettere fine una volta per tutte. Stando a quanto dichiarato Atilio Alterini, docente della Facoltà di diritto dell'Università statale di Buenos Aires (Uba) e uno dei promotori dell'iniziativa, il parere della Corte "sarebbe vincolante nei confronti del Fondo monetario internazionale (Fmi) e degli altri organismi mondiali. Il caso argentino sarebbe esemplificativo di una tendenza che si ripropone per moltissimi Stati in America Latina ma anche in altre zone del mondo. In un'intervista pubblicata oggi d2al quotidiano argentino 'Clarin', Toussant ha fatto sapere che ci sono già precedenti giuridici di debiti annullati o non rimborsati. Come nel diciannovesimo secolo, quando gli Stati Uniti non pagarono la Spagna dopo aver strappato Cuba a Madrid, e negli Anni Trenta, quando diversi Paesi non fecero fronte ai loro impegni in tal senso.

Argentina

manifestazioni ieri in Argentina, a 26 anni dalla famigerata notte delle matite, quuando sei studenti vennero assassinati per aver reclamato il loro diritto allo studio. Quest'amnno la manifestazione è stata più numerosa e partecipata che negli anni passati. la manifestazione 2è partita nel tardo pomeriggio,dirigendosi verso Plaza de Mayo, con la partecipazione di diverse realtà del paese, dai piuqueteros ai gruppi giovanili La manifestazione non intendeva solo ricordare, ma anche reclamare ancora una volta i loro diritti, soprattutto il diritto e l'accesso allo studio, ancora troppo costoso per la maggior parte dei giovani. Le proteste nelle scuole sono state più volte minacciate e represse nel corso di quest'anno. Le minaccie agli studenti sono diminuite solo nell'ultimo periodo, in concomitanza al diminuire delle mobilitazioni.

Spagna- Francia

Arrestato lunedì sera in Francia un presunto capo militare dell'organizzazione separatista basca ETA. Si tratta di Juan antonio Olarra Guridi, che farebbe parte del gruppo Donosti, a cui vengono attribuite numerose azioni. L'uomo è stato arrestato insieme ad altre due donne, tra cui un'altra militante dell'Eta. L'arresto è avvenuto in seguito alla denuncia di una vicina di casa, che sosteneva di aver notato movimenti sospetti, smentiti però dal portiere dello stabile. Il nome di Guridi figura all'interno della lista nera del terrorismo formulata dall'UE nel dicembre del 2001. Dall'inizio dell'anno, la polizia francese, in stretta collaborazione con quella spagnola, ha arrestato decine di militanti baschi

gRor delle 11.00

PALESTINA

un ordigno e' esploso stamane vicino a una scuola palestinese nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania, provocando almeno otto feriti, tutti bambini, alcuni dei quali sarebbero in gravi condizioni. Lo hanno riferito varie fonti sia palestinesi che israeliane. L'emittente ha precisato che l'ordigno e' esploso in una scuola nell'area a sud delle colline di Hebron e che la zona e' stata isolata poiche' si teme la presenza di altri ordigni Stati uniti, ONU, UE e russia si riuniranno oggi per rilanciare il processo di pace israeliano-palestinese, in un contesto caratterizzato però dalle incertezze suill'area prodotte dal rischio di una guerra in Irak. La riunione si terrà a margine della 57 assemblea dell'ONU. In sede di assemblea, sono stete diverse le prese di posizione sulla questione palestinese, legata indissolubilmente nella discussione a quella irakena. In particolrare, il ministro siriano ha sottolineato comne l'ONU dovrebbe applicare lo stesso rigore dimostrato nei confronti dell'IRAK asd Israele, che non rispetta lwe numerose risoluzioni presentate dall'onu per la liberazione dei territori occupati. Sur le terrain, l'armée israélienne a arrêté dans la nuit de lundi à mardi vingt-trois Palestiniens, près de Khan Younès, dans le sud de la bande de Gaza, "soupçonnés de mener des activités hostiles à Israël".

GERMANIA

Quattro manifestanti di sinistra sono stati arrestati ieri sera a Neubrandenburg (nordest della Germania) nel corso di incidenti scoppiati a margine di un comizio elettorale tenuto da Roland Schill, il giudice populista di Amburgo leader del partito conservatore 'Offensiva dello stato di diritto'. Un centinaio di contestatori hanno disturbato a lungo con fischi e urla il discorso di Schill lanciandogli contro delle uova. La polizia ha proceduto a quattro arresti tra le fila dei contestatori

IRAQ - (REAZIONI)

la Russia si e' detta soddisfatta per la decisione irachena di accettare il ritorno degli ispettori Onu sul disarmo e ha assicurato che fara' di tutto perche' non si perda questa opportunita' di risolvere con i mezzi della politica il problema iracheno. L'immediato ritorno degli ispettori in Iraq sara' il primo passo decisivo in direzione di un accordo globale promosso dalla Russia sulla questione irachena", ha detto il ministro degli Esteri, Ivanov Igor Ivanov. Secondo la diplomazia russa, la decisione di Baghdad apre la strada all'alleggerimento delle sanzioni che gravano sull'Iraq. Anche Pechino saluta con favore la decisione dell'Iraq di riammettere gli ispettori dell'Onu, cosl come la comunit internazionale, Cina inclusa, aveva sempre auspicato''. Da New York, il ministro degli esteri, Tang Jiaxuan, ha dichiarato all'Agenzia di stampa ufficiale Xinhua, che Pechino continuer a operarsi per arrivare a una soluzione politica della crisi irachena, nell'ambito delle Nazioni Unite. La Cina, insieme a Russia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, h uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite opposta è la reazione del Regno Unito -Non dimentichiamo che Saddam Hussein ha una storia alle spalle di giochi di questo genere": cosi' un portavoce del primo ministro britannico, Tony Blair, ha liquidato l'apertura di Baghdad al ritorno degli ispettori Onu nel Paese. Le ultime mosse del presidente iracheno sono state accolte con scetticismo dal governo di Downing Street, che 2da mesi e' il piu' stretto alleato della Casa Bianca nella guerra al terrorismo. Dopo l'ultima mossa di Baghdad, Londra adesso invita alla cautela: "Dobbiamo aspettare e attendere gli sviluppi della situazione... Quel che e' certo e' che bisogna garantire (agli ispettori) un accesso incondizionato in ogni momento, in ogni luogo e ovunque.-

BRASILE

Oltre cinquemila persone si sono date appuntamento oggi a Brasilia per una marcia popolare contro l’Area di libero commercio delle Americhe (Alca). L’iniziativa è promossa dagli organizzatori del plebiscito nazionale contro l’Alca – le pastorali sociali della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), in collaborazione con diverse entità tra cui ong e movimenti popolari – realizzato nel Paese sudamericano dall’1 al 7 settembre scorsi. Sarà l’occasione per consegnare alle autorità il risultato del referendum attraverso il quel i brasiliani hanno potuto esprimere la propria opinione sul progetto economico fortemente voluto dal presidente George W. Bush, che se andasse in porto garantirebbe agli Stati Uniti il controllo di un territorio che va dall’Artico all’Antartico e il libero accesso per i loro prodotti, servizi, tecnologie e capitali nell’intero emisfero. Alla manifestazione, che partirà alle 14:00 locali dalla Expo Brasilia, si uniranno anche 700 contadini ‘Senza Terra’, provenienti dall’accampamento di Pipiripau a Formosa (54 chilometri dalla capitale). Sono tra l’altro previsti dibattiti pubblici con i presidenti del senato, della camera e del Tribunale superiore federale. Per domani è prevista inoltre un’assemblea popolare che dibatterà sui prossimi programmai della Campagna continentale contro l’Alca, che conta di conta di poter effettuare simili consultazioni nei diversi Paesi della regione fino al marzo prossimo.

Francia

Si è aperta stamattina il processo a Josè Bovè ed altri otto imputati, accusati di aver distrutto, nall'aprile del 200, un campo sperimentale di colza transgenica. All'azione avevano partecipato circa 200 persone, di cui 50 poi fermate. Al processo gli accusati sono arrivati con un piccolo corteo composto da circa 500 persone, mobilitate da collettivi anti oGM. Bovè ha colto l'0ccasione per esprimere ancora una violta il suo pensiero in materia di organismi geneticamente modificati, sostenendo che non è possibile sapere i rischi, e che è necessario che un dibattito si apra. Nel corso del dibattimento, sono continuate ad aumentare le presenze fuori dal tribunale, dove sono prevuiste aziuioni, convìcerti e rappresentazioni teatrali per tutta la giornata.

ore 13.00

==dal mondo==

IRAQ

IRAQ

L’Iraq si è detto pronto a consentire il rientro degli ispettori delle Nazioni Unite senza condizioni, ma gli Stati Uniti hanno reagito sfoggiando scetticismo. Il presidente iracheno Saddam Hussein ha scritto al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, affermando che Baghdad accetterà il ritorno degli ispettori dell’Onu “senza condizioni” e “immediatamente”. La decisione dell'Iraq di consentire il ritorno degli ispettori e' motivata dalla volonta' di rimuovere tutti i dubbi sul fatto che ancora possieda armi di distruzione di massa. L'indicazione e' contenuta nella lettera del governo iracheno consegnata al segretario generale dell'Onu Kofi Annan. La decisione e' basata -viene scritto- sul desiderio di completare l'attuazione di importanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Saddam Hussein, presidente iracheno, scrive a Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite, che Baghdad accetta il ritorno degli ispettori dell'Onu senza condizioni e immediatamente. Nel dare l'annuncio ufficiale, Annan indica che cominceranno subito i contatti sulla modalita' del ritorno degli ispettori. Ancora stamattina, il vice premier iracheno, Tareq Aziz, ha confermato l'apertura di Baghdad al ritorno degli ispettori dell'Onu senza condizioni, . Aziz è intervenuto in una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla rete televisiva al Jazeera. Il vice premier iracheno, ha precisato, che una aggressione contro l'Iraq da parte degli Stati Uniti, insieme alla Gran Bretagna, sarebbe ingiustificata. L'Iraq spera che il previsto ritorno degli ispettori dell'Onu per il disarmo apra la via a una revoca delle sanzioni economiche imposte dalla comunita' internazionale a Baghdad il piu' presto possibile. Lo ha dichiarato oggi nella capitale irachena il vice premier Raiq Aziz Il mondo politico mondiale valuta le parole di saddam Hussein: la Russia si e' detta soddisfatta per la decisione irachena di accettare il ritorno degli ispettori Onu sul disarmo e ha assicurato che fara' di tutto perche' non si perda questa opportunita' di risolvere con i mezzi della politica il problema iracheno. L'immediato ritorno degli ispettori in Iraq sara' il primo passo decisivo in direzione di un accordo globale promosso dalla Russia sulla questione irachena", . Secondo la diplomazia russa, la decisione di Baghdad apre la strada all'alleggerimento delle sanzioni che gravano sull'Iraq. Anche Pechino saluta con favore la decisione dell'Iraq di riammettere gli ispettori dell'Onu, Pechino continuer` a operarsi per arrivare a una soluzione politica della crisi irachena, nell'ambito delle Nazioni Unite. La Cina, insieme a Russia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, h uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite opposta è la reazione del Regno Unito e degli Stati Uniti. Gli usa hanno dichiartato il loro aperto scetticismo nei confronti della lettera consegnata al segretario dell'onu, ed ad essi si è accodato Tony Blair, che considerara quella di bagdad solo una mosso tecnica.

PALESTINA

Mentre la palestina si appresta a ricordare, vent'anni dopo, il massacro di sabra e chatila, un ordigno e' esploso stamane vicino a una scuola palestinese nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania, provocando almeno otto feriti, tutti bambini, alcuni dei quali sarebbero in gravi condizioni. Lo hanno riferito varie fonti sia palestinesi che israeliane. L'emittente ha precisato che l'ordigno e' esploso in una scuola nell'area a sud delle colline di Hebron e che la zona e' stata isolata poiche' si teme la presenza di altri ordigni E Stati uniti, ONU, UE e russia si riuniranno oggi per rilanciare il processo di pace israeliano-palestinese, in un contesto caratterizzato però dalle incertezze suill'area prodotte dal rischio di una guerra in Irak. La riunione si terrà a margine della 57 assemblea dell'ONU. In sede di assemblea, sono stete diverse le prese di posizione sulla questione palestinese, legata indissolubilmente nella discussione a quella irakena. In particolrare, il ministro siriano ha sottolineato comne l'ONU dovrebbe applicare lo stesso rigore dimostrato nei confronti dell'IRAK asd Israele, che non rispetta lwe numerose risoluzioni presentate dall'onu per la liberazione dei territori occupati. Sur le terrain, l'armée israélienne a arrêté dans la nuit de lundi à mardi vingt-trois Palestiniens, près de Khan Younès, dans le sud de la bande de Gaza, "soupçonnés de mener des activités hostiles à Israël".

Il ministro dell' interno dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), Abdelrizak Yahya, ha annunciato oggi che nei prossimi giorni avra' con ogni probabilita' un incontro con il ministro della difesa israeliano Benyamin Ben Eliezer. E' molto probabile che, a fine settimana o all'inizio della prossima, riesca a incontrare Ben Eliezer con il quale discutero' del ritiro delle forze armate israeliane che occupano le citta' palestinesi, ha detto Yahya in una breve intervista pubblicata dal quotidiano palestinese 'Al-Ayyam', edito a Ramallah (Cisgiordania). Il quotidiano riferisce inoltre che il ministro Anp della cooperazione internazionale Nabil Shaath ha invitato i palestinesi a ridimensionare le aspettative rispetto ai risultati degli incontri che il cosiddetto 'quartetto' (Usa, Ue, Onu e Russia) avra' a New York sulla questione palestinese, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.

BRASILE

dopo le manifestazioni di ieri in colombia, anche il brasile si mobilita contro l'alca. Oltre cinquemila persone si sono date appuntamento oggi a Brasilia per una marcia popolare contro l’Area di libero commercio delle Americhe (Alca). L’iniziativa è promossa dagli organizzatori del plebiscito nazionale contro l’Alca – le pastorali sociali della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), in collaborazione con diverse entità tra cui ong e movimenti popolari – realizzato nel Paese sudamericano dall’1 al 7 settembre scorsi. Sarà l’occasione per consegnare alle autorità il risultato del referendum attraverso il quel i brasiliani hanno potuto esprimere la propria opinione sul progetto economico fortemente voluto dal presidente George W. Bush, che se andasse in porto garantirebbe agli Stati Uniti il controllo di un territorio che va dall’Artico all’Antartico e il libero accesso per i loro prodotti, servizi, tecnologie e capitali nell’intero emisfero. Alla manifestazione, che partirà alle 14:00 locali dalla Expo Brasilia, si uniranno anche 700 contadini ‘Senza Terra’, provenienti dall’accampamento di Pipiripau a Formosa (54 chilometri dalla capitale). Sono tra l’altro previsti dibattiti pubblici con i presidenti del senato, della camera e del Tribunale superiore federale. Per domani è prevista inoltre un’assemblea popolare che dibatterà sui prossimi programmai della Campagna continentale contro l’Alca, che conta di conta di poter effettuare simili consultazioni nei diversi Paesi della regione fino al marzo prossimo.

FRANCIA

Quattro persone sospettate di aver partecipato domenica mattina all'aggressione del parroco della basilica di Saint-Denis a Parigi sono da ieri sera in stato di fermo: lo si e' appreso oggi da fonti giudiziarie. Il religioso aveva di recente accolto un gruppo di sans-papiers nella storica chiesa alle porte della capitale francese. Tutti fra i 20 e i 30 anni, i quattro apparterrebbero a movimenti di estrema destra. Domenica, mentre si apprestava a cominciare la messa, padre Berger e' stato spruzzato e poi cosparso di inchiostro, di schiuma da barba e di gas lacrimogeno. Padre Berger, noto alle cronache recenti per aver accolto i sans-papier nella basilica dove sono sepolti di re di Francia, non ha presentato denuncia. Un'inchiesta e' stata pero' aperta d'ufficio e affidata alla polizia giudiziaria. L'aggressore, secondo il sacerdote, e' riuscito a scappare insieme con due complici. Secondo lui si trattava di persone antimusulmane e molto violente, che gli hanno rimproverato di aver accolto dei musulmani in chiesa. La basilica e' stata occupata per una quindicina di giorni, nel mese di agosto, dal movimento degli immigrati che chiedono una legge giusta e il diritto di soggiorno per tutti.

ogm Si è aperta stamattina il processo a Josè Bovè ed altri otto imputati, accusati di aver distrutto, nall'aprile del 200, un campo sperimentale di colza transgenica. All'azione avevano partecipato circa 200 persone, di cui 50 poi fermate. Al processo gli accusati sono arrivati con un piccolo corteo composto da circa 500 persone, mobilitate da collettivi anti oGM. Bovè ha colto l'0ccasione per esprimere ancora una violta il suo pensiero in materia di organismi geneticamente modificati, sostenendo che non è possibile sapere i rischi, e che è necessario che un dibattito si apra. Nel corso del dibattimento, sono continuate ad aumentare le presenze fuori dal tribunale, dove sono prevuiste aziuioni, convìcerti e rappresentazioni teatrali per tutta la giornata

  • Un nuovo rapporto 'Semi di dubbio', pubblicato dall'organizzazione britannica 'Soil Association' e reso noto oggi da Greenpeace e Aiab (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica), dimostra che dal 1999 ad oggi le colture OGM di soia, mais e colza sono costate all'economia statunitense 12 miliardi di dollari calcolando i sussidi, i prezzi bassi dei raccolti, la perdita di ordini di grandi esportatori ed il ritiro dal commercio di alcuni prodotti. 'Gli agricoltori non stanno ottenendo i grandi profitti promessi dalle multinazionali del biotech, perche' il mercato di questi prodotti e' al collasso- dichiara Luca Colombo, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. 'Principale causa di queste difficolta' e' la contaminazione da OGM del cibo e dell'agricoltura a tutti i livelli. Si e' visto tra l'altro - ha dichiarato il Presidente dell'AIAB, Vincenzo Vizioli -che l'agricoltura biologica non puo' convivere con quella biotecnologica. La gravita' del problema ha indotto oltre 200 gruppi di agricoltori americani e canadesi a chiedere una moratoria all'introduzione della nuova coltura OGM proposta, quella del grano OGM, che ci regalerebbe pane e pasta geneticamente modificate. L'Inghilterra sta decidendo se introdurre o meno gli OGM, ma dal momento che gran parte del mondo non vuole questi prodotti , il mercato non c'e', soprattutto nell'Unione Europea.

Spagna

Anche la spagna va a dotarsi di una legislazione ancora più repressiva nei confronti della migrazione. Lo ha annunciato il ministro degli interni, ponendo come giustificazione la necessità di adeguarsi alle misure dell'unione europea. Verrà aumentata la rete dei centri di detenzione per gli stranieri che dovranno essere rempatriati, verrà messo in atto il Sistema Integrato di Vigilanza Interna, con nuove tecnologie per il controllo delle frontiere. Verranno inoltre incrementatio i controlli nei punti di maggior accesso al paese. Inoltre, nello stesso discorso, il ministro dell'interno ha annunciato che verrà rivisto il sistema di ingresso dei lavoratorio stranieri.

==dall'Italia==

AMBIENTE

Mentre la Camera inizia a discutere il disegno di legge del Governo sulla caccia in deroga, Verdi ed ambientalisti hanno 'assediato' Montecitorio con una colorata e sonora manifestazione per opporsi al provvedimento che rappresenta un durissimo colpo alla biodiversita' del nostro Paese. Nella piazza sono riuniti un centinaio di militanti e parlamentari Verdi e delle associazioni (Wwf, Lav, Lipu, Peta, Lac e tante altre), con striscioni e cartelloni che chiedono lo stop alla caccia selvaggia. Dopo gli interventi politici, su un palco improvvisato si stanno esibendo anche diversi artisti. Contro il provvedimento 'sparatutto' del Governo - ha detto il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio - siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale e, se non bastasse, raccoglieremo lo firme per un referendum abrogativo: il 90% degli italiani e' infatti contrario al disegno di legge, sostenuto solo da una minoranza di cacciatori estremisti

ore 17.00

PALESTINA Mentre la palestina si appresta a ricordare, vent'anni dopo, il massacro di sabra e chatila, un ordigno e' esploso stamane vicino a una scuola palestinese nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania, provocando almeno otto feriti, tutti bambini, alcuni dei quali sarebbero in gravi condizioni. Lo hanno riferito varie fonti sia palestinesi che israeliane. L'emittente ha precisato che l'ordigno e' esploso in una scuola nell'area a sud delle colline di Hebron e che la zona e' stata isolata poiche' si teme la presenza di altri ordigni E Stati uniti, ONU, UE e russia si riuniranno oggi per rilanciare il processo di pace israeliano-palestinese, in un contesto caratterizzato però dalle incertezze suill'area prodotte dal rischio di una guerra in Irak. La riunione si terrà a margine della 57 assemblea dell'ONU. In sede di assemblea, sono stete diverse le prese di posizione sulla questione palestinese, legata indissolubilmente nella discussione a quella irakena. In particolrare, il ministro siriano ha sottolineato comne l'ONU dovrebbe applicare lo stesso rigore dimostrato nei confronti dell'IRAK asd Israele, che non rispetta lwe numerose risoluzioni presentate dall'onu per la liberazione dei territori occupati. Sur le terrain, l'armée israélienne a arrêté dans la nuit de lundi à mardi vingt-trois Palestiniens, près de Khan Younès, dans le sud de la bande de Gaza, "soupçonnés de mener des activités hostiles à Israël". Il ministro dell' interno dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), Abdelrizak Yahya, ha annunciato oggi che nei prossimi giorni avra' con ogni probabilita' un incontro con il ministro della difesa israeliano Benyamin Ben Eliezer. E' molto probabile che, a fine settimana o all'inizio della prossima, riesca a incontrare Ben Eliezer con il quale discutero' del ritiro delle forze armate israeliane che occupano le citta' palestinesi, ha detto Yahya in una breve intervista pubblicata dal quotidiano palestinese 'Al-Ayyam', edito a Ramallah (Cisgiordania). Il quotidiano riferisce inoltre che il ministro Anp della cooperazione internazionale Nabil Shaath ha invitato i palestinesi a ridimensionare le aspettative rispetto ai risultati degli incontri che il cosiddetto 'quartetto' (Usa, Ue, Onu e Russia) avra' a New York sulla questione palestinese, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.

Spagna Anche la spagna va a dotarsi di una legislazione ancora più repressiva nei confronti della migrazione. Lo ha annunciato il ministro degli interni, ponendo come giustificazione la necessità di adeguarsi alle misure dell'unione europea. Verrà aumentata la rete dei centri di detenzione per gli stranieri che dovranno essere rempatriati, verrà messo in atto il Sistema Integrato di Vigilanza Interna, con nuove tecnologie per il controllo delle frontiere. Verranno inoltre incrementatio i controlli nei punti di maggior accesso al paese. Inoltre, nello stesso discorso, il ministro dell'interno ha annunciato che verrà rivisto il sistema di ingresso dei lavoratorio stranieri.

Montreal, 9 settembre 2002 02:37 P.M. La polizia di Montreal ha usato lo spray e i gas lacrimogeni all'interno della Concordia University contro i dimostranti solidali con la Palestina. La costruzione principale della Concordia è stata evacuata dalle guardie di sicurezza mentre l'aria all'interno dell'edificio è diventata irrespirabile. Diversi individui sono caduti a terra, tossendo e vomitando, mentre stavano provando ad allontanarsi dal fumo. Il discorso dell'ex Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu è stato cancellato, e secondo i resoconti della stampa, non è nemmeno potuto entrare all'interno dell'università.

Spagna

  • Anche la spagna va a dotarsi di una legislazione ancora più repressiva nei confronti della migrazione. Lo ha annunciato il ministro degli interni, ponendo come giustificazione la necessità di adeguarsi alle misure dell'unione europea. Verrà aumentata la rete dei centri di detenzione per gli stranieri che dovranno essere rempatriati, verrà messo in atto il Sistema Integrato di Vigilanza Interna, con nuove tecnologie per il controllo delle frontiere. Verranno inoltre incrementatio i controlli nei punti di maggior accesso al paese. Inoltre, nello stesso discorso, il ministro dell'interno ha annunciato che verrà rivisto il sistema di ingresso dei lavoratorio stranieri.

Bilbao, 14:23 Parlamento basco non scioglie Batasuna

Il Parlamento autonomo basco ha deciso oggi di non sospendere le attività del gruppo di Batasuna, partito considerato il braccio politico dell'Eta, considerando "priva di valore giuridico" l'ordinanza del giudice Baltasar Garzon. Lo ha annunciato il presidente dell'assemblea basca, Juan Maria Atutxa. Atutxa ha aggiunto che "per quanto concerne il parlamento basco" l'ordinanza di Garzon "non può servire per sospendere il gruppo di qualunque partito politico", perchèénon esiste una base legale per farlo nel regolamento dell'assemblea di Vitoria. Il presidente del Parlamento basco ha sottolineato che questa decisione non rappresenta né una sfida all'autorità dei giudici né la difesa di un determinato gruppo politico, ma bensì una misura inevitabile se si deve rispettare l'istituzione che presiede. (Red)

SOUTH AFRICA, 17 SET 2002 (16:26)

DIMINUISCONO SPERANZE DI DISINCAGLIARE LA 'JOLLY RUBINO' CHE CONTINUA A PERDERE CARBURANTE (STANDARD, GENERAL)

Con il passare delle ore diminuiscono le speranze di riuscire a disincagliare la Jolly Rubino, il mercantile italiano 'spiaggiato' lungo le coste del Sudafrica nei pressi di una riserva naturale e che da qualche giorno perde carburante. La falla apertasi nella chiglia del bastimento, e da cui il 13 settembre è iniziato a fuoriuscire il gasolio utilizzato per la propulsione, continua ad allargarsi a causa del mare mosso. Lo riferiscono le autorità sudafricane che da giorni ormai controllano costantemente lo stato dell'imbarcazione. Stando alle prime stime effettuate, la Jolly Rubino avrebbe finora riversato nelle turbolente acque dell'Oceano indiano circa 400 tonnellate di carburante. Nei serbatoi ne restano ancora altre 750, per le quali si stanno allestendo operazioni che ne permettano il pompaggio. Al momento l'unità di crisi, creata dal governo sudafricano in seguito all'incidente, ha deciso di non dichiarare ancora lo 'stato di disastro nazionale', anche se l'allarme resta comunque alto. Il tentativo di alcuni rimorchiatori sudafricani di riportare la nave nelle acque del porto di Richards Bay non ha avuto successo a causa del mare forza 8. A spostare l'imbarcazione ci hanno però pensato le correnti che hanno spinto la 'Jolly Rubino' verso est fino a lasciarla arenata a circa 300 metri dalla costa sudafricana, proprio nel tratto in cui si trova la riserva naturale di 'St. Lucia'. Oltre al petrolio che fuoriesce dal bastimento un altro pericolo pare venire da una settantina di container, dei 370 a bordo, finiti a mare e che stando a quanto riferito da Mike Brophy, il comandante della capitaneria di porto di Richards Bay, sarebbero carichi di 'Fenolo'. Si tratta di un agente chimico altamente tossico che può causare debolezza muscolare, tremori, perdita della coordinazione, paralisi, convulsioni, coma e arresto respiratorio.L'area messa a rischio dall'incidente occorso alla Jolly Rubino è proprio di fronte all'estuario del Lago Santa Lucia, cuore di un parco umido riconosciuto a livello internazionale come santuario biologico. Si tratta di un'area che copre una superficie di quasi 37mila ettari. Al suo interno vivono, ippopotami, antilopi, una gran varietà di rettili di uccelli marini e le sue spiagge accolgono numerosissime tartarughe marine durante il periodo della riproduzione.

=gr ore 19.00 =

iraq

IRAQ: ANNAN, ISPETTIRI PARTIRANNO "NON APPENA POSSIBILE" =

  • Gli ispettori delle Nazioni Unite che dovranno verificare il disarmo iracheno ripartiranno per Baghdad non appena possibile: cosi' ha dichiarato stasera il segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, in una conferenza stampa nella quale ha assicurato che gli ispettori sono gia' pronti alla missione. Tuttavia, ha soggiunto Annan, il responsabile della squadra degli ispettori, Hans Blix, deve ancora ricevere altre istruzioni dal Consiglio di Sicurezza.

Iraq, Powell: Usa vogliono nuova risoluzione Onu

Gli Stati Uniti vogliono che l'Onu torni a pronunciarsi sui passi che l'Iraq deve fare per adempiere agli impegni richiesti dalle Nazioni Unite. Lo ha detto oggi il segretario di Stato, Colin Powell in una pausa di un incontro con il ministro degli esteri saudita, principe Saud al Faisal. "Se i leader iracheni sono seri, vorranno anche loro una risoluzione che enunci quel che l'Iraq deve fare per venire incontro alle richieste dell'Onu"., ha detto Powell. Secondo fonti Usa citate dal Los Angeles Times, dopo l'offerta irachena di ieri gli Stati Uniti hanno rapidamente rinunciato alla strategia delle "ispezioni coercitive" caldeggiata nei giorni scorsi al Palazzo di Vetro. Powell si impegnerà invece, secondo il quotidiano, a spingere per una politica della "tolleranza zero" nei confronti di Bagdad: al primo rifiuto iracheno di concedere accesso a un sito da ispezionare, gli ispettori verrebbero ritirati e partirebbe l'attacco militare.

La decisione dell'Iraq di far rientrare gli ispettori deve essere considerata come un inizio e non una conclusione, l'inizio del nostro impegno per arrivare al disarmo dell'Iraq. Cosi' il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha risposto, durante una conferenza stampa insieme agli altri membri del quartetto per il Medio Oriente, sullo scetticismo di Washington riguardo alla proposta arrivata ieri da Baghdad.

Dobbiamo inoltre ricordare che fra il 1991 ed il 1996 gli ispettori hanno fatto un lavoro straordinario nella distruzione degli arsenali iracheni - ha aggiunto - dai missili balistici, alle armi chimiche e biologiche ed il nucleare.

Annan ha cosi' ribadito che la via degli ispettori e' l'unico modo per disarmare il paese. Ma, ha aggiunto, dati precedenti e' necessario prendere misure affinche' si assicuri che agli ispettori venga dato pieno accesso e cooperazione

beirut A vent'anni dal massacro Sabra e Chatila, una delegazione internazionale è presente a Beirut, dove ieri si è svolta una importante manifestazione. Il racconto della giornata di ieri, ma anche la storia e la vita di tutti i giorni, nelle parole di una delle internazionali presenti a Beirut.

Washington

Minacciò Bush, studente pachistano scarcerato per errore

E' stato scarcerato per errore uno studente pachistano che sta scontando 11 mesi di prigione a Washington per aver minacciato di morte, via e-mail, il presidente George W. Bush. Uscito per un errore burocratico insieme con altri tre detenuti, Khushal Khan, della George Washington University, si è riconsegnato alle autorità dopo aver girovagato senza meta nella capitale.

Lo studente, arrabbiato con le autorità Usa che avevano sospeso il suo visto dopo aver saputo che aveva fatto un viaggio non autorizzato in Pakistan, in settembre aveva spedito un messaggio di posta elettronica alla Casa Bianca con scritto: "Ti ucciderò. Se sarò costretto a tornare a casa giuro su Dio che cercherò di far saltare in aria la tua residenza".

colombia Nelle strade di Bogotà, durante la mobilitazione cui hanno partecipato circa 100.000 persone, molti studenti sono stati arrestati e picchiati dalla polizia. Gli elicotteri -donati dagli U.S.A.-, utilizzati per controllare e minacciare, inseguivano le mobilitazioni campesinas nei vari punti delle regioni. Il popolo colombiano protestava contro le politiche economiche neoliberiste, contro l'ALCA e contro i provvedimenti fascisti del governo di Uribe Veléz.

Ieri, 16 settembre, è stato messo in atto in Colombia uno sciopero generale contro il governo di Alvaro Uribe Veléz. Centinaia di migliaia di campesinos, impiegati statali, commercianti, studenti e lavoratori, sono scesi nelle strade di quasi tutte le città, per protestare contro le misure politiche e economiche del nuovo governo, contro la fame che affligge i campi colombiani, contro i provvedimenti neoliberisti, che hanno mandato in rovina la produzione di alimenti in Colombia.

Alvaro Uribe Velèz, estrema destra, è salito alla presidenza lo scorso 7 agosto. Da allora ha soppresso 30.000 impieghi nel settore pubblico, ha precluso la possibilità di una risalita politica al conflitto armato colombiano, ha accentrato il conflitto nei settori, sotto la figura della "conmocion interior" o stato di emergenza. Ha dettato una serie di norme neofasciste, con l'obiettivo di raccogliere e investire denaro per la guerra; ha proibito la libera mobilitazione degli stranieri nel territorio colombiano; ha ristretto le libertà pubbliche, concedendo ai militari maggiore potere di azione, permettendo detenzioni, perquisizioni domiciliari e intercettazioni senza alcun mandato giudiziario.

Questi provvedimenti hanno criminalizzato la protesta sociale. Durante la mobilitazione di ieri sono state messe in atto aspre misure di sicurezza contro le organizzazioni sociali che manifestavano pacificamente. L'offensiva è partita dal ministro della difesa, con l'affermazione che la marcia campesina era infiltrata con la guerriglia. Immediatamente i militari inseguivano i campesinos mobilitati per protestare in tutto il paese, mentre elicotteri attrezzati (donati dagli Stati Uniti) sorvolavano minacciosamente le marce nelle varie regioni. Nel dipartimento di Sucre due osservatori spagnoli che accompagnavano le marce sono stati arrestati e saranno espatriati. E' stata anche impedita una marcia di studenti, che avrebbe dovuto raggiungere Bogotà dalla città di Tunja. La marcia nella strada principale di Bogotà, cui hanno partecipato quasi 100.000 manifestanti, è stata attaccata in varie occasioni dalla polizia e un centinaio di studenti sono stati arrestati.

In Brasile marcia contro l'Alca

  • Oltre cinquemila persone si sono date appuntamento oggi a Brasilia per una marcia popolare contro l’Area di libero commercio delle Americhe (Alca). L’iniziativa è promossa dagli organizzatori del plebiscito nazionale contro l’Alca – le pastorali sociali della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb), in collaborazione con diverse entità tra cui ong e movimenti popolari – realizzato nel Paese sudamericano dall’1 al 7 settembre scorsi. Sarà l’occasione per consegnare alle autorità il risultato del referendum attraverso il quel i brasiliani hanno potuto esprimere la propria opinione sul progetto economico fortemente voluto dal presidente George W. Bush, che se andasse in porto garantirebbe agli Stati Uniti il controllo di un territorio che va dall’Artico all’Antartico e il libero accesso per i loro prodotti, servizi, tecnologie e capitali nell’intero emisfero. Alla manifestazione, che partirà alle 14:00 locali dalla Expo Brasilia, si uniranno anche 700 contadini ‘Senza Terra’, provenienti dall’accampamento di Pipiripau a Formosa (54 chilometri dalla capitale). Sono tra l’altro previsti dibattiti pubblici con i presidenti del senato, della camera e del Tribunale superiore federale. Per domani è prevista inoltre un’assemblea popolare che dibatterà sui prossimi programmai della Campagna continentale contro l’Alca, che conta di conta di poter effettuare simili consultazioni nei diversi Paesi della regione fino al marzo prossimo.

PARAGUAY

ASUNCIÓN: POLIZIA DISPERDE MANIFESTAZIONE OPPOSITORI PRESIDENTE (STANDARD, POLITICS/ECONOMY)

La polizia paraguayana ha disperso ieri notte con la forza migliaia di manifestanti, per la maggior parte sostenitori dell’ex leader golpista Lino Oviedo, riuniti in assemblea nella piazza del Congresso di Asunción per sollecitare le dimissioni del presidente Luis González Macchi. L’operazione si è conclusa con diverse decine di feriti e l’arresto di oltre 200 persone, tra e quali cinque dirigenti del partito di Oviedo, Unace - Unione nazionale dei 'colorados' etici e del Partito liberale. Riuniti sotto le insegne del Fronte patriottico nazionale, esponenti di diverse formazioni politiche avevano deciso di proseguire ad oltranza la mobilitazione, fino a quando il presidente non avesse annunciato la propria rinuncia all’incarico. Un giudice della capitale ha però disposto che, in base alla cosiddetta ‘ley de marchódromo’, non saranno permesse dimostrazioni nelle vicinanze del palazzo del parlamento oltre le ore 19:00 locali. Da parte sua, il procuratore Alejandro Nissen ha dichiarato che le forze dell’ordine hanno tentato ogni strada per risolvere pacificamente la situazione ma di fronte all’insistenza dei manifestanti, si è stati costretti a procedere. I promotori della protesta hanno comunque annunciato che non si fermeranno, sempre più decisi ad allontanare dal potere González Macchi, definito ‘illegittimo, incapace e corrotto’. Oviedo, riparato in Brasile nel 1999, auspica che un’amnistia possa consentirgli di tornare in Paraguay e presentarsi alle elezioni del prossimo 29 aprile. Accusato di essere il mandante dell’omicidio del vice presidente Luis Maria Argaña, ucciso nel marzo 1999, Oviedo deve ancora finire di scontare una condanna a dieci anni di detenzione per il fallito colpo di Stato condotto nel 1996 contro il suo ex alleato Juan Carlos Wasmosy. (FB)

burundi

MASSACRO DI CIVILI SULLA COLLINA DI CARI A VIGILIA RIPRESA NEGOZIATI TRA GOVERNO E RIBELLI (STANDARD, GENERAL)

Sono ben 183 i cadaveri contati finora in quello che si preannuncia come uno dei più gravi massacri avvenuti in Burundi negli ultimi anni. La notizia della carneficina, in cui hanno trovato la morte soprattutto donne e bambini, è stata data oggi da Leonidassi Ntibayaza, responsabile della Commissione parlamentare per i diritti umani, dalle frequenze di un'emittente privata. Stando a quanto riferito alla MISNA da un diplomatico occidentale a Nairobi entrato in possesso delle dichiarazioni rilasciate dal politico, il bilancio è destinato a crescere ulteriormente. Il fatto risale al 9 settembre scorso e per quanto voci fossero circolate già nelle ore immediatamente successive all'accaduto, la notizia ufficiale dell'eccidio è stata data solo oggi. Stando a quanto ricostruito un gruppo di civili si era ritirato sulla collina di Cari, comune di Taba a pochi chilometri da Gitega (circa 60 chilometri da Bujumbura), per sfuggire agli intensi combattimenti in corso nella zona tra le truppe dell'esercito governativo e i ribelli delle Forze di difesa della democrazia (Fdd). Le informazioni riguardo a quanto sia avvenuto in seguito sono scarse e frammentarie. Per certo si sa che il numero dei morti è destinato a crescere e che i 183 del bilancio di oggi sono solamente quelli che è stato possibile identificare. Le responsabilità ricadrebbero sull'esercito governativo di Bujumbura. Il coinvolgimento di membri delle forze armate nella strage è stato confermato anche da Augustin Nzabampema, portavoce dell'esercito, il quale ha comunque sottolineato di non essere ancora a conoscenza di altri particolari. "Si tratta di un crimine contro l'umanità", ha commentato il deputato Ntibayaza. Il massacro di Cari, rischia di pesare come un macigno sulla riapertura, domani a Dar es Salaam (Tanzania), dei colloqui tra governo e ribelli delle Fdd. (MZ)

italia

giustizia

e mentre continuano le mobilitazioni nelle carceri italiane quasi 100 istituti penitenziari sono in sciopero. la notizia del giorno è La proposta Taormina-Biondi sull'indulto "e' del tutto condivisibile". Il parere favorevole sul progetto lanciato dai due esponenti di Fi e che gia' divide la maggioranza, e' dell'esponente di Rifondazione Comunista, Giuliano Pisapia secondo cui pero' all'indulto dovrebbe aggiungersi "un'amnistia condizionata". Per il capogruppo di Rifondazione in Commissione Giustizia della Camera, "la concessione dell'indulto per pene o residui di pena comunque non superiori a tre anni, e dunque finalizzata al miglioramento della vivibilita' delle nostre carceri e' utile" anche se "non sufficiente ai fini della risoluzione degli enormi problemi della nostra giustizia". Pisapia propone quindi, per i reati di minore allarme sociale, un'amnistia condizionata alla buona condotta per un periodo di sette anni per permettere di celebrare con maggiore celerita' i processi per i reati piu' gravi evitando la prescrizione e i numerosissimi casi di scarcerazione per decorrenza dei termini". L'esponente del Prc ricorda di aver gia' presentato nella scorsa legislatura una proposta di legge che accanto all'indulto revocabile prevedesse anche l'amnistia condizionata e chiede quindi "non un provvedimento svuota carceri, ma un provvedimento piu' complessivo in grado di coniugare le esigenze di tutela della collettivita', un migliore e piu' celere funzionamento della giustizia penale, la diminuzione della recidiva e contamporaneamente renda piu' vivibili le carceri del nostro Paese".

  • Durissima presa di posizione di An che rigetta l'ipotesi di Fi di promuovere una legge sull'indulto per diminuire il sovraffollamento carcerario: a favore solo i radicali, l'Ulivo tace

Alleanza nazionale dice no alle proposte di indulto avanzate da due esponenti di Forza Italia, l'ex sottosegretario all'Interno, Carlo Taormina, e il vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi. Il partito di Fini si dichiara "non disponibile" a parlarne, taglia corto il portavoce del partito Mario Landolfi. Lasciando intende che sarà battaglia se Forza Italia farà propria la proposta dei suoi due esponenti, peraltro non di seconda fila. Taormina e Biondi avevano riprendono una vecchia proposta radicale, che tentò di presentare l,o stesso il centrosinistra nella passata legislatura e sulla quale si innescò anche un vivace dibattito, chiuso proprio dal centrodestra che temeva contraccolpi nelle urne da parte di quegli elettori cui era stata promessa una linea di maggiore fermezza nei confronti della microcriminalità. In sostanza, si tratterebbe di un condono di tre anni, revocabile se nei cinque anni successivi il detenuto liberati compie altri reati. L'obiettivo sarebbe quello di decongestionare le carceri, dove in questi ultimi mesi è montata la rabbia contro le condizioni di disagio e dove sono scesi sul terreno della protesta anche i boss che contestano il 41 bis. Mentre nella Casa delle libertà si moltiplicavano le manifestazioni di interesse e consenso, An diceva no. Piuttosto che l'indulto, dice il portavoce con una nota ufficiale, si pensi a rispettare il programma elettorale del Polo che prevedeva certeza della pena e un netto stop al lassismo. "Alleanza nazionale non è disponibile a prendere in considerazione ipotesi di indulto o di condono giudiziario, ma conformemente a quanto scritto nel programma elettorale della Casa delle libertà, è determinata nel restituire ai cittadini il principio della certezza della pena già fortemente compromessa dal lassismo della legislazione vigente", dice la nota di An. "Il problema del sovraffollamento carcerario non si risolve rimettendo in libertà, se pur condizionata, condannati ancora in debito con la società - dice Landolfi - ma realizzando nuovi istituti di pena anche in considerazione del fatto che la popolazione carceraria italiana, riferita alla popolazione residente, è tra le più basse d'Europa". I radicali, invece, in prima fila nel sostegno alle proteste dei detenuti, plaudono all'iniziativa di Taormina e Biondi anche perché la proposta di legge riprende quella dell'ex senatore radicale Piero Milio nella scorsa legislatura. E chiedono con forza - con Sergio D'Elia, segretario di 'Nessuno Tocchi Caino' - che il Polo rinunci a continuare a vagheggiare l'amnistia. Amnistia che va "tenuta fuori dal dibattito presente e futuro" se non si vuole ottenere il risultato che "l'amnistia affossi l'indulto". Silenzio invece, sulla proposta, da parte dell'Ulivo, silenzio denunciato in prima fila proprio dai Radicali e da loro ritenuto figlio soltanto della "logica antiberlusconiana"

val di lemme

Mobilitazione degli abitanti della valle, contro la costruzione della cava, che crerebbe seri problemi alla popolazione, e il cui impatto ambientale sarebbe totalmente negativo. ascoltiamo la corr

IMMIGRAZIONE: CENTO, GOVERNO DIA ASILO A SUPERSTITI STRAGE

  • ROMA, 17 SET - Il governo accolga l'appello degli immigrati superstiti della strage nel canale di Sicilia concedendo l'asilo politico. Lo chiede il deputato Verde Paolo Cento. Sarebbe drammatico - spiega - che dopo la tragedia queste persone siano rispedite fuori dalle frontiere nazionali per una odiosa applicazione della legge Bossi-Fini. Ragioni umanitarie e il buon senso impongono questa volta di trovare una soluzione adeguata alla tragedia degli scampati

lavoro

CGIL:ARRIVA SECONDO SCIOPERO GENERALE CONTRO BERLUSCONI/ANSA


SARA' IL 18 OTTOBRE; PEZZOTTA, STAVOLTA E' ANCHE CONTRO DI NOI (ANSA) - ROMA, 17 SET - La Cgil ha scelto la data del nuovo sciopero generale: venerdi' 18 ottobre. Sara' il secondo di otto ore incassato in appena sei mesi dal Governo Berlusconi. Ma se quello dello scorso 16 aprile fu unitario, adesso la rottura del fronte sindacale rischia davvero di essere insanabile. Stavolta, ha tuonato il leader della Cisl Savino Pezzotta, e' uno sciopero anche contro di noi. E il numero due della Uil, Adriano Musi, si augura che le motivazioni dello sciopero siano solo sindacali e che la Cgil individui bene le controparti. Quella di oggi e' l'ultima importante decisione della gestione Cofferati che venerdi', dopo otto anni, lascera' la guida della confederazione di Corso d'Italia. Il 18 saro' in piazza da dipendente della Pirelli, ha detto, attaccando duramente il Governo e parlando di politica economica fallimentare. Tanto che anche Confindustria - a suo avviso - prende ormai le distanze: Viene meno il rapporto di fiducia tra Confindustria e Governo, ha spiegato il leader uscente della Cgil, e la lettera di Antonio D'Amato al premier Berlusconi e' il riconoscimento, contemporaneamente, di un errore clamoroso di previsione e di una scelta errata di politiche. La scelta della Cgil di andare avanti per la propria strada contro il Patto per l'Italia (che prevede anche la modifica dell'articolo 18) e contro la politica economica e sociale del Governo di centrodestra non sorprende Esecutivo e Confindustria. Lo sciopero generale? Sara' un venerdi' ed io saro' al lavoro, ha tagliato corto il ministro del Welfare, Roberto Maroni. E per il direttore generale di viale dell'Astronomia, Stefano Parisi la Cgil gia' da tempo si e' messa fuori dal dialogo sociale, dalla politica dei redditi e dall'attivita' sindacale, scegliendo la strada dell'impegno politico. Nessuna novita', dunque. Formalmente sara' il Comitato Direttivo della Cgil di venerdi' 20 settembre a votare la data del 18 ottobre indicata dalla segreteria confederale, che propone anche di organizzare per quella giornata manifestazioni a livello provinciale. Nel corso della stessa riunione Guglielmo Epifani sara' eletto segretario generale della Cgil, succedendo cosi' a Sergio Cofferati. Il neo segretario terra' una conferenza stampa subito dopo. Il leader uscente, invece, dara' l'addio alla sua organizzazione il giorno dopo, nel corso di un'assemblea dei quadri e dei delegati che si svolgera' al Palazzo dello Sport di viale Tiziano a Roma (prevista la partecipazione di circa 2.5000 persone). Il piu' arrabbiato per la situazione creatasi appare il leader della Cisl Pezzotta, che parlando all'Esecutivo della sua confederazione ha affermato di rifiutare la definizione di 'generale' per lo sciopero della Cgil: Si tratta dello sciopero solo di una parte - ha detto, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti - che ha moltissime motivazioni, sindacali e politiche. Ma il segretario della Cisl non ha dubbi: Di certo e' uno sciopero contro il Patto per l'Italia, e quindi anche contro di noi. Pezzotta, pero', lancia un affondo anche contro il Governo, minacciando la mobilitazione: se con la Finanziaria non verranno mantenuti gli impegni presi con il Patto per l'Italia - ha detto - la Cisl sapra' cosa' fare per difendere quell'accordo. E da un ex segretario generale della Cisl, Franco Marini, oggi dirigente della Margherita, arriva un appello sia alla Cgil, perche' rinunci a uno sciopero generale proclamato unilateralmente, sia a tutte e tre le confederazioni sindacali, perche' riprendano a dialogare. Intanto a rendere rovente il clima tra Governo e sindacati ci sono anche i temi dell'inflazione e del rinnovo dei contratti dei metalmeccanici e dei dipendenti pubblici. Per quel che riguarda quest'ultimo fronte, domani si svolgera' al ministero della Funzione Pubblica un verifica importante tra il ministro Franco Frattini e i sindacati. Questi ultimi ritengono non attendibile il tasso di inflazione programmata fissato nel Dpef all'1,4% per il 2003. Modificare in corsa il tasso programmato porterebbe ad una alterazione degli accordi del luglio '93 e dell'accordo sul pubblico impiego del febbraio del 2002, ha detto Frattini, per il quale bisogna capire come si possono rispettare quei patti garantendo il potere d'acquisto delle retribuzioni. Pronta la risposta della Fp Cgil, che accusa il ministro di voler dividere i sindacati': Ricordo al ministro - afferma il segretario generale della Fp, Laimer Armuzzi - che al tavolo delle trattative Cgil, Cisl e Uil si sono presentate con una piattaforma unitaria.

ascoltiamo uno stralcio dell'intervista a piero bernocchi della cc in merito alla lettera aperta alla cgil pubblicata oggi su alcuni quotidiani e disponibile sul sito cobas.it lettera a firma della confederazione stessa.

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gror170902 (last edited 2008-06-26 09:56:39 by anonymous)