Gr Flash di venerdi 18 ottobre - ore 17.00

Dal Mondo

SVIZZERA - Alle 6:45 di questa mattina è stato sgomberato il centro sociale di Lugano "il Molino". Con alcune camionette della polizia cantonale le forze dell´ordine sono intervenute questa mattina per sgomberare il maglio. il consiglio di stato in corpore ha optato per un´azione di forza. Ascoltiamo la corrispondenza registrata un'ora fa.

IRAQ - "Solo il Consiglio di sicurezza dell'Onu" potrà autorizzare legittimamente un eventuale uso della forza in Iraq e comunque non subito, ma "solo dopo aver ottenuto i risultati del lavoro degli ispettori" incaricati di controllare gli arsenali di Baghdad. Lo ha ribadito oggi il ministro della difesa russo, Serghiei Ivanov, inserendo evidentemente dentro questo quadro la disponibilità di Mosca a votare una risoluzione di compromesso al Palazzo di Vetro di New York. Le affermazioni di Ivanov confermano l'apertura russa ad approvare una nuova risoluzione "forte" sulla crisi irachena, che non autorizzi però l'uso automatico della forza: tema, questo, per il quale il ministro della difesa sembra ritenere tra l'altro necessaria una seconda risoluzione formale e non una semplice ulteriore consultazione in sede Onu. Mosca in ogni caso, ha sottolineato Serghiei Ivanov, ritiene che "gli strumenti e i metodi politico-diplomatici non abbiano esaurito il loro potenziale di efficacia" per disinnescare la crisi.

Sempre riguardo all'Iraq, l'altroieri alla Casa Bianca in un colloquio con Ariel Sharin, George W. Bush si è impegnato a fornire a Israele l'assistenza e la protezione degli Stati Uniti contro eventuali attacchi missilistici iracheni nel caso di un'effettiva offensiva militare Usa contro il popolo iracheno.

OGM - Entrerà in vigore presto la nuova direttiva europea sulle regole per l'etichettatura e la vendita di prodotti contenenti organismi geneticamente modificati. La nuova direttiva, che deve essere precisata negli aspetti esecutivi nella prossima riunione dei ministri dell'ambiente, prevista tra qualche giorno in Lussemburgo. Le nuove regole impongono ai produttori alimentari di etichettare i prodotti con una certa quantità di ogm, ma i dettagli dei tempi di applicazione della nuova direttiva sono rimasti ancora indefiniti. La pressione delle organizzazioni ecologiste, contadine e dei consumatori che nei giorni scorsi avevano consegnato alla commissione europea un duro documento di protesta, ha impedito che fosse alzata la soglia di tolleranza per la presenza di semi ogm nelle partite di sementi destinate alla produzione di piante per consumo alimentare umano e animale. Molto attive sono state le organizzazioni del Regno unito che hanno criticato il governo Blair, favorevole a una maggiore commercializzazione di prodotti ogm.

TUNISIA - L’Organizzazione mondiale contro la tortura (Omct) chiede al presidente della Tunisia Zine el Abidine Ben Ali di concedere una amnistia generale a favore delle centinaia di prigionieri politici che si trovano nelle carceri del Paese nordafricano. Lo spunto per l’appello viene offerto dall’inizio di uno sciopero della fame ad oltranza da parte di due di questi detenuti per reati di opinione, Abdeljabbar Maddouri e Ammar Amroussia, che chiedono la propria liberazione. I due militanti del Partito comunista degli operai di Tunisia (Pcot) sono usciti dalla clandestinità nel febbraio scorso per assistere a un processo a loro carico che ha destato vivaci reazioni da parte delle organizzazioni per la difesa dei diritti civili. Sono stati condannati a pene detentive pesanti insieme ad altri due oppositori del governo di Tunisi, Hamma Hammami e Samir Tammalah. Questi ultimi due, anche grazie alle pressioni da parte della comunità internazionale, sono stati rilasciati all’inizio di settembre per motivi di salute ma non hanno ottenuto la cancellazione della loro condanna. L'Omct chiede ora che le autorità politiche tunisine concedano a loro e ai loro compagni di partito la libertà incondizionata e soprattutto consentano alle istituzioni giudiziarie del Paese di godere dell’indipendenza prevista dalla costituzione.

Dall'Italia

SCIOPERO - Centinaia di migliaia di persone sono scese questa mattina in piazza in 120 città italiane per dar voce alla protesta di quanti hanno aderito allo sciopero generale proclamato dalla Cgil contro le modifiche alle norme dello Statuto dei lavoratori sul licenziamento e la politica economica del governo. Questo mentre Cisl e Uil hanno firmato nei mesi scorsi il "Patto per l'Italia" proposto dal governo e respinto dalla Cgil. La Cgil ha cantato vittoria. Epifani, il segretario generale che ha partecipato alla manifestazione principale organizzata a Torino, ha parlato prima di un milione, poi di "milioni" di persone in piazza. Quanto allo sciopero i dati forniti da Cgil parlano di una adesione "mediamente superiore a quella del 16 aprile scorso". E oggi in piazza in diverse città italiane c'erano anche le realtà autorganizzate, i Cobas, e molti studenti. A ROma le cifre uffciali davano un concentramento di 30.000 persone.

Gr serale di venerdi 18 ottbre - ore 19.30

SOMMARIO

Alle 6:45 di questa mattina è stato sgomberato il centro sociale di Lugalo "il Molino".

DAL MONDO

SVIZZERA - Alle 6:45 di questa mattina è stato sgomberato il centro sociale di Lugano "il Molino". Con alcune camionette della polizia cantonale le forze dell´ordine sono intervenute questa mattina per sgomberare il maglio. il consiglio di stato in corpore ha optato per un´azione di forza. Sono 30 i compagni fermati e portati nel centro della protezione civile di Cadro. I fermi, non dovrebbero trasformarsi in arresti ma, verrebbero rilasciati "dopo gli accertamenti del caso". Al molino vivevano anche alcuni ecuadoriani, i quali rischiano l´espulsione. Intervistato dalla radio svizzera il consigliere di stato Luigi Pedrazini, (capo dicastero delle istituzioni) parla di una "intollerabile indisponibilità al dialogo da parte degli autogestiti" e di una improbabile nuova sede per l´autogestione, visto che questa, deve dipendere dalla volontà dei comuni che sembra mancare. Intollerabile risulta invece, l´atteggiamento del consiglio di stato, daprima ha cercato di bloccare tutte le attività del CSOA con il ricatto, non permettendo lo svolgersi delle attività. (l´infa vitale per un centro sociale) quindi, questa mattina, ha agito con la forza nonostante al maglio, si cercasse di ridurre al minimo i rumori: concerti acustici attività che terminavano prima ecc.

il consiglio di stato disconosce così tutte le commisioni che consideravano la presenza di un centro socioculturale come un bisogno reale. Del resto, concludeva la commissione Martinoni, la realizzazione di un centro sociale va “considerata positivamente, anche tenendo conto del difficile momento occupazionale e delle profonde mutazioni sociali a cui dobbiamo far fronte”.

PETROLIO - Proteggere le riserve petrolifere mediorientali, attraverso un imponente apparato militare, pagato soprattutto dagli Usa, costa all'occidente qualcosa come un dollaro per ogni gallone di petrolio, cioè 15-25 dollari per ogni barile. Il petrolio, dunque, in realtà costa quasi il doppio rispetto al prezzo internazionale di riferimento. Le cifre sono state fornite da Peter Hain, ministro del governo Blair per le relazioni con l'Europa. Hain, parlando durante un convengo dedicato all'energia, ha dichiarato che obiettivo di lungo periodo per l'Europa dovrebbe essere la differenziazione delle fonti di approvvigionamento petrolifero, ma anche lo sviluppo su scala industriale di tecnologie in grado di ridurre l'uso del petrolio. In prospettiva di lungo-medio periodo, il costo militare del petrolio potrebbe infatti diventare insostenibile.

INDONESIA - Il governo indonesiano ha ottenuto l'appoggio del parlamento per approvare urgentemente nuove leggi d'emergenza contro il terrorismo di ispirazione islamica. È il primo passo della presidente del più grande stato musulmano del mondo, Megawati Sukarnoputri, per cercare di allentare la pressione degli Usa e di altri paesi occidentali, che hanno chiesto mano dura contro i movimenti islamici nel paese. Inoltre, il governo ne approfitterà per cercare di stroncare anche quei movimenti di liberazione, come il Movimento Aceh Libera, che pur essendo di ispirazione religiosa, non hanno nulla a che vedere con la presunta jihad contro l'occidente, ma si battono da molti anni per l'indipendenza da Jakarta e contro la presenza delle multinazionali occidentali sul proprio territorio.

DALL'ITALIA