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Da Paula: Hola querido!!! Ho aperto ieri notte la pagina. Cercherò di fornirti un aggiornamento sull'Argentina. Per quanto riguarda il redazionale che devi fare: c'è una corrispondenza di Fulvio Vassallo sul sito della radio. Probabilmente sarà anche sulla cartella ror/redazione/gr/gr19.30 di ieri. Io ti ho mandato un po' di cosette alla tua posta. Non ti stressare !!! Un beso.
GR aperto alle 8.40. Buon giorno. Sandro
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Per il Gr delle 13.00. Si possono provare a sentire per la manifestazione dei migranti a Brescia e Napoli due persone: Brescia (Dialo)e Abu (Napoli) I numeri sono sul foglio che sta attaccato sul computer e invece per quanto riguarda gli studenti del netwon e Majorana che stanno facendo un sit-in alla provincia si può sentire Diana.

Da PAula: metto un aggiornamento da usare se volete per il gr delle 13.00.
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===gRor 13===

'''immigrazione'''

Una nave carica di immigranti clandestini sta affondando al largo dell'isola di Eubea (nordest di Atene), a causa di una falla sullo scafo.
Lo riferisce una radio greca, secondo cui a bordo c'erano 68 clandestini di nazionalità afghana e curda: 58 immigrati sono stati tratti in salvo mentre uno di loro è stato trovato morto in mare dai soccorritori, e altri nove risulatano dispersi.
Le condizioni pessime del tempo e il mare agitato rendono difficili le operazioni di soccorso.


'''ARGENTINA'''
Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato già per oggi il denominato 'Aguante Cultural' a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia, durante le contestazioni popolari dell'ex presidente Fernando de la rua. Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Alcune di queste realtà, provenienti da diverse parti dell'Argentina, hanno costituito 4 cortei che convergono verso Buenos Aires, per arrivare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo. In un comunicato, i piqueteros del coordinamento Anibal Veròn affermano che non parteciperanno agli interventi dal palco, in una giornata come quella di venerdi, che deve essere sentita propria da tutti coloro che si stanno mobilitando, e non solo dai portavoce.
Sempre nel comunicato, che potete leggere in versione integrale sul sito di indymedia Argentina, i piqueteros dell'Anibal Veròn spiegano le ragioni delle loro mobilitazioni di questi giorni:
- come la necessità di continuare il cammino che portò alla ribellione popolare del 19 e 20 del 2001, che dimostrò la potenza e capacità di un popolo mobilitato e deciso a prendere nelle proprie mani la costruzione della propria vita, conquistando le strade e combattendo contro la repressione.
- e perchè si sentono parte delle lotte che portarono a quelle giornate, durante le quali venne messo in discussione l'intero apparato delle istituzioni, e si vennero formando realtà che perseguono un progetto di autonomia e cambiamento sociale, obiettivi delle assemblee orizzontali, delle occupazioni delle fabbriche e degli edifici pubblici, dei blocchi stradali.
I movimenti dei disoccupati manifestano anche perchè se ne vadano tutti coloro che vivono e si arricchiscono con un sistema di fame e repressione. Il governo, la classe politica, i potenti e i repressori devono andarsene tutti.

Tornando alle attività di oggi, per la giornata è previsto un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo già da oggi. Intanto le assemblee della zona nord della capitale faranno un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio oggi dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Noi cercheremo di fornirvi per il giornale radio serale una corrispondenza direttamente dall'Argentina. Comunque vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

'''iraq'''

A poche ore dalla attesa relazione degli ispettori delle Nazioni UNite, al Palazzo di Vetro di New York, il ministro degli esteri britannico Jack Straw ha detto i che i militari non andranno alla guerra domani e che per qualsiasi azione è necessaria una seconda risoluzione. Ma la Gran Bretagna ha anche ribadito che la documentazione irachena sul disarmo è incompleta.
Il capo degli ispettori Hans Blix e i vertici della Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica diranno oggi al Consiglio di Sicurezza che Saddam Hussein ha lasciate inevase molte richieste di chiarimenti, anche se eviteranno di presentare il rapporto sugli armamenti dell'Iraq come una violazione. E' questa invece la posizione di Stati Uniti e la Gran Bretagna, che continuano ad esprimere giudizi negativi sul documento iracheno sul disarmo.
‘L'Italia crede nella capacità del sistema delle Nazioni Unite, attraverso l'azione dei propri organi ed in particolare del Consiglio di Sicurezza, di far rispettare i principi della Carta. Sono la fonte di legittimità degli interventi per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale’. Lo ha detto oggi Carlo Azeglio Ciampi ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico per gli auguri di fine anno.
 Ciampi ha ribadito la convinzione che ‘il conflitto israelo-palestinese sia una pericolosa fonte di instabilità, di odio e di sofferenza e si risolve solo con il ritorno al negoziato’. Per questa via occorre giungere all'attuazione delle risoluzioni Onu, ottenere la sicurezza e il rispetto di Israele e la creazione di uno Stato palestinese entro confini certi e riconosciuti.
Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana. I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila. I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq. Ma le fonti precisano che il presidente George W. Bush non ha ancora preso la decisione definitiva: ‘Stiamo facendo notifiche preliminari’, senza che una data sia stata fissata e in attesa di sviluppi sull'attiv2ità degli ispettori dell'Onu in Iraq. Degli uomini nella Regione, che comprendono quelli in Afghanistan e che sono tutti dipendenti dal comando centrale di Tampa in Florida, circa 15 mila sono dell'esercito e dei marines, mentre tutti gli altri sono della marina e dell'aviazione.
Cento europarlamentari di cinque gruppi politici hanno lanciato oggi un appello con
tro la guerra in Iraq destinato ai membri del Consiglio europeo, due dei quali, Tony Blair e Jaques Chirac sono anche membri del Consiglio di Sicureza dell'ONU, chiedendo che sia fatto il possibile per evitare la guerra. Gli europarlamentari firmatari provengono da diversi gruppi politici.
E' adesso che e' necessario discutere il problema delle basi logistiche e parlarne a breve scadenza in Parlamento. E' questa la tesi del professor Enrico Jacchia, gia' responsabile del controllo di sicurezza dell'Unione Europea, secondo il quale l'operazione militare in Iraq non e' per domani, ma e' qualcosa di ancor piu' concreto dopo le dichiarazioni della Casa Bianca e del Foreign Office sulle omissioni rilevate nell'analisi del rapporto iracheno. 'Molte forze politiche, da noi, - rileva Jacchia - rifiutano la prospettiva di una iniziativa militare sul territorio dell'Iraq. Americani e inglesi la considerano ineluttabile e lo dichiarano ogni giorno. Non siamo alla guerra ma la strada va in quella direzione, e la logistica si prepara in anticipo, cioe' adesso. Sara' una operazione di violenza inaudita con i mezzi straordinari di cui dispone l'America e di brevissima durata, come e' stato durante la settimana finale e decisiva in Afghanistan. ‘ Gli americani pretendono basi d'appoggio a ragionevole distanza dall'obiettivo e quindi, oltre a quelle tedesche gia' assicurate, sono previste quelle turche e italiane. Discutiamone in Parlamento, ma con i piedi per terra.’

spagna

FASCISMO CONTRO LA SINISTRA INDIPENDENTISTA BASCA

La formazione neofascista spagnola Fronte Spagnolo ha convocato per oggi una manifestazione di fronte alla sede dell'Audiencia Nacional in contemporanea con il processo contro le formazioni indipendentiste Batasuna, Herri Batasuna ed Euskal Herritarrok. La convocazione è stata realizzata attraverso le pagine web del Fronte Spagnolo e di un'altra formazione neofascista, Espana 2000, con lo slogan "Alla direzione nazionale di Batasuna diamo quello che merita"

Altre formazioni e gruppuscoli hanno aderito alla concentrazione convocata per le nove di questa mattina di fronte alla sede madrilena dell'Audiencia Nacional in calle Genova.

Di fronte all'Audienci Nacional sono stati chiamati a deporre 17 dirigenti delle varie formazioni indipendentiste Herri Batasuna, Batasuna ed Euskal Herritarrok, in relazione al procedimento giudiziario 18/98 istruito contro diverse persone ed organizzazioni basche. La deposizione avrebbe dovuto aver luogo la settimana scorsa, ma è stata posticipata a causa di problemi di salute del supergiudice Baltazar Garzòn. Alcuni fonti affermano che Garzòn abbia fatto pressioni per non essere sostituito da un altro giudice, Ruiz Polanco, ritenuto eccessivamente morbido nei confronti degli inquisiti.

Gli stessi che avevano indetto la maniefstazione del 20 ottobre scorso a Bilbao "per l'unità della Spagna", dove un centinaio scarso di persone si riunirono potendo contare sul pieno appoggio della polizia, tornano di nuovo ad attaccare la sinistra indipendentista basca, approfittando della offensiva giudiziaria di Garzòn per portare avanti la propria campagna elettorale. Sulla stessa linea è stata convocata una concentrazione il 2 gennaio a Granada per commemorare "i 511 anni di unità nazionale spagnola in un momento in cui, nel Paese Basco, continuano a fervere movimenti secessionisti. Inoltre il Fronte Spagnolo, la Falange e Forza Nuova hanno convocato un un ulteriore meeting per il prossimo 26 gennaio al Palazzo dei Congressi di Madrid.



GR flash ore 9.30

MONDO


Argentina - Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato per oggi il denominato 'Aguante Cultural' a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia, durante le contestazioni popolari dell'ex presidente Fernando de la rua.
Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Alcune di queste realtà, provenienti da diverse parti dell'Argentina, hanno ormai costituito 4 cortei che convergono verso Buenos Aires, per arrivare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo, teatro dei più massivi concentramenti di protesta dell'anno scorso e luogo storico di raduno delle Madri di Plaza de Mayo che anche in questa occasione saranno in piazza. Le attività di oggi prevedono un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo. Intanto le assemblee della zona nord della capitale faranno un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio oggi dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Quindi la fase più calda delle manifestazioni per la ricorrenza della protesta del 20 dicembre 2001 saranno oggi e soprattutto domani, giornata durante la quale si svolgeranno iniziative in tutto il mondo in appoggio al popolo argentino. Ricordiamo che la miriade di organizzazioni argentine si stanno mobilitando per tre obiettivi comuni: le dimissioni dell'attuale presidente Duhalde, contro lo sfruttamento delle risorse del paese da parte di capitali stranieri, e per un governo dei lavoratori e del popolo. Vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative argentine, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

IRAQ

- Il capo degli ispettori delle Nazioni Unite Hans Blix dirà oggi al Consiglio di sicurezza che il rapporto iracheno sugli armamenti lascia senza risposta alcune domande. Sono pertanto necessarie ispezioni supplementari, hanno riferito ieri autorità e diplomatici delle Nazioni Unite.
Blix ed ElBaradei, il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA), devono dare questa mattina le loro prime conclusioni sul rapporto di dodicimila pagine trasmesso dagli iracheni. Intanto il ministro della difesa britannico, Geoff Hoon ha affermato in serata che una omissione nella dichiarazione irachena sulle armi di distruzione di massa non costituirebbe in se "una violazione materiale" della risoluzione 1441 dell'Onu.
"La risoluzione stessa indica chiaramente che non sono solo delle lacune nel dossier, ma anche degli ostacoli deliberati dell'Iraq agli ispettori (dell'Onu per il disarmo) che devono essere considerati", ha detto il ministro Hoon alla Bbc. Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana.
I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila.
I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq.


Venezuela - Il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) del Venezuela ha emesso ieri una sentenza in base alla quale il controllo della polizia metropolitana (Pm) di Caracas, commissariata il 16 novembre scorso, torner࠳otto la giurisdizione del sindaco della capitale, Alfredo Pe񡬠ferreo oppositore del governo. La decisione della massima corte del Paese sudamericano 蠣onsiderata una vittoria per l’opposizione, dal momento che di fatto annulla il provvedimento varato dal presidente Hugo Chavez per sottrargli l’autorit࠳ulle forze dell’ordine, affidate per un mese al controllo del ministro dell'interno e della giustizia, Diosdato Cabello. Il Tsj ha concesso alle autoritࠤue settimane di tempo per riportare la situazione allo stato originario. Dal canto suo, Pe񡠳i 蠤etto soddisfatto del verdetto, affermando che “ora la situazione tornerࠡlla normalitԮ Gli ha fatto eco il capo della polizia metropolitana, Henry Vivas, il quale si 蠤etto certo che l’esecutivo e i settori delle forze dell’ordine vicini a Chavez accetteranno senza riserve la decisione del Tsj. Il commissariamento della polizia di Caracas ha costituito nelle ultime settimane uno dei principali motivi che hanno spinto l’opposizione a radicalizzare le proteste. La misura non ha fatto altro che aumentare la spaccatura tra le forze dell’ordine della capitale – circa 9mila uomini – divise tra oppositori e sostenitori dell’esecutivo. Ƞla quinta volta, in meno di cinque mesi, che il Tsj emette una sentenza contraria ad una decisione del governo. La pi񠑣lamorosa’ 蠳tata quella con cui, il 14 agosto scorso, la corte ha assolto quattro ufficiali dall’accusa di aver guidato il golpe di aprile. I 20 magistrati del Tsj sono stati eletti nel 2000, col sostegno dello stesso governo. (FB)

'''immigrazione'''

Una nave carica di immigranti clandestini sta affondando al largo dell'isola di Eubea (nordest di Atene), a causa di una falla sullo scafo.
Lo riferisce una radio greca, secondo cui a bordo c'erano 68 clandestini di nazionalità afghana e curda: 58 immigrati sono stati tratti in salvo mentre uno di loro è stato trovato morto in mare dai soccorritori, e altri nove risulatano dispersi.
Le condizioni pessime del tempo e il mare agitato rendono difficili le operazioni di soccorso.

 
ITALIA

Indulto - L'indultino, il provvedimento presentato che prevede la sospensione degli ultimi tre anni di pena per chi non ha commesso reati gravissimi, ha ricevuto oggi un primo sì dalla commissione Giustizia della Camera. Ma la strada per la sua approvazione definitiva si annuncia tutta in salita.
La proposta di legge approvata ieri dalla commissione Giustizia come testo base prevede che siano sospesi gli ultimi tre anni di pena per chi ha scontato almeno un quarto della condanna.
Sarebbero esclusi da tale beneficio coloro che hanno commesso reati gravi, come quelli di terrorismo, strage, mafia, spaccio di stupefacenti e riduzione in schiavitù. Ma ne saranno esclusi anche quelli definiti come "delinquenti" abituali e chi sceglie di rinunciarvi.
I detenuti, una volta scarcerati, non dovranno tornare a delinquere nei cinque anni successivi alla liberazione.
Altrimenti per loro si riapriranno le porte del carcere. E avranno anche una serie di obblighi, come, ad esempio, quello di non espatriare o di non risiedere nel comune dove è stato commesso il reato.
Dovranno poi andare a firmare tutti i giorni, ad un' ora prestabilita, negli uffici di polizia indicati dal pm e non potranno uscire di casa prima delle 7 del mattino e dopo le 21, salvo espressa autorizzazione. Dovranno, infine, tentare di "adoperarsi", per quanto sarà possibile, "in favore della vittima del reato".
Nella proposta di legge si sostiene anche che varrà solo per chi è già stato condannato in via definitiva al momento dell' entrata in vigore della legge.

'''sciopero medici'''

La decisione è stata presa perchè non c'è stata alcuna garanzia ufficiale da parte della maggioranza sullo stato giuridico dei medici che potrebbe essere modificato nella legge finanziaria 2003.

Scaduto, quindi, l'ultimatum alla maggioranza di Governo per ritirare l'emendamento della Finanziaria sull'esclusività di rapporto dei medici, i camici bianchi hanno confermato lo sciopero proclamato per oggi. Negli ospedali saranno garantite soltanto le urgenze, dopo l'agitazione decisa dall'intersindacale medica che raccoglie l'Anaao-Assomed (il sindacato dei medici ospedaliero più rappresentativo), la Civemp (sivemp-simet), lo Snabi sds (dirigenti sanitari) e l'Umsped (l'Aaroi-aipac-Snr), che bloccherà tutti i servizi ambulatoriali, i ricoveri non urgenti, le visite e gli interventi programmati, i mercati delle carni e del pesce e le importazioni e le esportazioni di animali e alimenti da parte dei veterinari. Di quest'ultimi 5440 su 5600 hanno optato per l'intramonenia.
 




GR aperto alle 8.40. Buon giorno. Sandro Da Paula per il pomeriggio: cercherò di aggiornarvi su Argentina. Conto di passare il pomeriggio per provare a sentire un aggiornamento direttamente da giù. Buon lavoro!

Per il Gr delle 13.00. Si possono provare a sentire per la manifestazione dei migranti a Brescia e Napoli due persone: Brescia (Dialo)e Abu (Napoli) I numeri sono sul foglio che sta attaccato sul computer e invece per quanto riguarda gli studenti del netwon e Majorana che stanno facendo un sit-in alla provincia si può sentire Diana.

Da PAula: metto un aggiornamento da usare se volete per il gr delle 13.00.


===gRor 13===

immigrazione

Una nave carica di immigranti clandestini sta affondando al largo dell'isola di Eubea (nordest di Atene), a causa di una falla sullo scafo. Lo riferisce una radio greca, secondo cui a bordo c'erano 68 clandestini di nazionalità afghana e curda: 58 immigrati sono stati tratti in salvo mentre uno di loro è stato trovato morto in mare dai soccorritori, e altri nove risulatano dispersi. Le condizioni pessime del tempo e il mare agitato rendono difficili le operazioni di soccorso.

ARGENTINA Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato già per oggi il denominato 'Aguante Cultural' a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia, durante le contestazioni popolari dell'ex presidente Fernando de la rua. Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Alcune di queste realtà, provenienti da diverse parti dell'Argentina, hanno costituito 4 cortei che convergono verso Buenos Aires, per arrivare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo. In un comunicato, i piqueteros del coordinamento Anibal Veròn affermano che non parteciperanno agli interventi dal palco, in una giornata come quella di venerdi, che deve essere sentita propria da tutti coloro che si stanno mobilitando, e non solo dai portavoce. Sempre nel comunicato, che potete leggere in versione integrale sul sito di indymedia Argentina, i piqueteros dell'Anibal Veròn spiegano le ragioni delle loro mobilitazioni di questi giorni: - come la necessità di continuare il cammino che portò alla ribellione popolare del 19 e 20 del 2001, che dimostrò la potenza e capacità di un popolo mobilitato e deciso a prendere nelle proprie mani la costruzione della propria vita, conquistando le strade e combattendo contro la repressione. - e perchè si sentono parte delle lotte che portarono a quelle giornate, durante le quali venne messo in discussione l'intero apparato delle istituzioni, e si vennero formando realtà che perseguono un progetto di autonomia e cambiamento sociale, obiettivi delle assemblee orizzontali, delle occupazioni delle fabbriche e degli edifici pubblici, dei blocchi stradali. I movimenti dei disoccupati manifestano anche perchè se ne vadano tutti coloro che vivono e si arricchiscono con un sistema di fame e repressione. Il governo, la classe politica, i potenti e i repressori devono andarsene tutti.

Tornando alle attività di oggi, per la giornata è previsto un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo già da oggi. Intanto le assemblee della zona nord della capitale faranno un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio oggi dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Noi cercheremo di fornirvi per il giornale radio serale una corrispondenza direttamente dall'Argentina. Comunque vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

iraq

A poche ore dalla attesa relazione degli ispettori delle Nazioni UNite, al Palazzo di Vetro di New York, il ministro degli esteri britannico Jack Straw ha detto i che i militari non andranno alla guerra domani e che per qualsiasi azione è necessaria una seconda risoluzione. Ma la Gran Bretagna ha anche ribadito che la documentazione irachena sul disarmo è incompleta. Il capo degli ispettori Hans Blix e i vertici della Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica diranno oggi al Consiglio di Sicurezza che Saddam Hussein ha lasciate inevase molte richieste di chiarimenti, anche se eviteranno di presentare il rapporto sugli armamenti dell'Iraq come una violazione. E' questa invece la posizione di Stati Uniti e la Gran Bretagna, che continuano ad esprimere giudizi negativi sul documento iracheno sul disarmo. ‘L'Italia crede nella capacità del sistema delle Nazioni Unite, attraverso l'azione dei propri organi ed in particolare del Consiglio di Sicurezza, di far rispettare i principi della Carta. Sono la fonte di legittimità degli interventi per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale’. Lo ha detto oggi Carlo Azeglio Ciampi ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico per gli auguri di fine anno.

  • Ciampi ha ribadito la convinzione che ‘il conflitto israelo-palestinese sia una pericolosa fonte di instabilità, di odio e di sofferenza e si risolve solo con il ritorno al negoziato’. Per questa via occorre giungere all'attuazione delle risoluzioni Onu, ottenere la sicurezza e il rispetto di Israele e la creazione di uno Stato palestinese entro confini certi e riconosciuti.

Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana. I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila. I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq. Ma le fonti precisano che il presidente George W. Bush non ha ancora preso la decisione definitiva: ‘Stiamo facendo notifiche preliminari’, senza che una data sia stata fissata e in attesa di sviluppi sull'attiv2ità degli ispettori dell'Onu in Iraq. Degli uomini nella Regione, che comprendono quelli in Afghanistan e che sono tutti dipendenti dal comando centrale di Tampa in Florida, circa 15 mila sono dell'esercito e dei marines, mentre tutti gli altri sono della marina e dell'aviazione. Cento europarlamentari di cinque gruppi politici hanno lanciato oggi un appello con tro la guerra in Iraq destinato ai membri del Consiglio europeo, due dei quali, Tony Blair e Jaques Chirac sono anche membri del Consiglio di Sicureza dell'ONU, chiedendo che sia fatto il possibile per evitare la guerra. Gli europarlamentari firmatari provengono da diversi gruppi politici. E' adesso che e' necessario discutere il problema delle basi logistiche e parlarne a breve scadenza in Parlamento. E' questa la tesi del professor Enrico Jacchia, gia' responsabile del controllo di sicurezza dell'Unione Europea, secondo il quale l'operazione militare in Iraq non e' per domani, ma e' qualcosa di ancor piu' concreto dopo le dichiarazioni della Casa Bianca e del Foreign Office sulle omissioni rilevate nell'analisi del rapporto iracheno. 'Molte forze politiche, da noi, - rileva Jacchia - rifiutano la prospettiva di una iniziativa militare sul territorio dell'Iraq. Americani e inglesi la considerano ineluttabile e lo dichiarano ogni giorno. Non siamo alla guerra ma la strada va in quella direzione, e la logistica si prepara in anticipo, cioe' adesso. Sara' una operazione di violenza inaudita con i mezzi straordinari di cui dispone l'America e di brevissima durata, come e' stato durante la settimana finale e decisiva in Afghanistan. ‘ Gli americani pretendono basi d'appoggio a ragionevole distanza dall'obiettivo e quindi, oltre a quelle tedesche gia' assicurate, sono previste quelle turche e italiane. Discutiamone in Parlamento, ma con i piedi per terra.’

spagna

FASCISMO CONTRO LA SINISTRA INDIPENDENTISTA BASCA

La formazione neofascista spagnola Fronte Spagnolo ha convocato per oggi una manifestazione di fronte alla sede dell'Audiencia Nacional in contemporanea con il processo contro le formazioni indipendentiste Batasuna, Herri Batasuna ed Euskal Herritarrok. La convocazione è stata realizzata attraverso le pagine web del Fronte Spagnolo e di un'altra formazione neofascista, Espana 2000, con lo slogan "Alla direzione nazionale di Batasuna diamo quello che merita"

Altre formazioni e gruppuscoli hanno aderito alla concentrazione convocata per le nove di questa mattina di fronte alla sede madrilena dell'Audiencia Nacional in calle Genova.

Di fronte all'Audienci Nacional sono stati chiamati a deporre 17 dirigenti delle varie formazioni indipendentiste Herri Batasuna, Batasuna ed Euskal Herritarrok, in relazione al procedimento giudiziario 18/98 istruito contro diverse persone ed organizzazioni basche. La deposizione avrebbe dovuto aver luogo la settimana scorsa, ma è stata posticipata a causa di problemi di salute del supergiudice Baltazar Garzòn. Alcuni fonti affermano che Garzòn abbia fatto pressioni per non essere sostituito da un altro giudice, Ruiz Polanco, ritenuto eccessivamente morbido nei confronti degli inquisiti.

Gli stessi che avevano indetto la maniefstazione del 20 ottobre scorso a Bilbao "per l'unità della Spagna", dove un centinaio scarso di persone si riunirono potendo contare sul pieno appoggio della polizia, tornano di nuovo ad attaccare la sinistra indipendentista basca, approfittando della offensiva giudiziaria di Garzòn per portare avanti la propria campagna elettorale. Sulla stessa linea è stata convocata una concentrazione il 2 gennaio a Granada per commemorare "i 511 anni di unità nazionale spagnola in un momento in cui, nel Paese Basco, continuano a fervere movimenti secessionisti. Inoltre il Fronte Spagnolo, la Falange e Forza Nuova hanno convocato un un ulteriore meeting per il prossimo 26 gennaio al Palazzo dei Congressi di Madrid.

GR flash ore 9.30

MONDO

Argentina - Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato per oggi il denominato 'Aguante Cultural' a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia, durante le contestazioni popolari dell'ex presidente Fernando de la rua. Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Alcune di queste realtà, provenienti da diverse parti dell'Argentina, hanno ormai costituito 4 cortei che convergono verso Buenos Aires, per arrivare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo, teatro dei più massivi concentramenti di protesta dell'anno scorso e luogo storico di raduno delle Madri di Plaza de Mayo che anche in questa occasione saranno in piazza. Le attività di oggi prevedono un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo. Intanto le assemblee della zona nord della capitale faranno un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio oggi dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Quindi la fase più calda delle manifestazioni per la ricorrenza della protesta del 20 dicembre 2001 saranno oggi e soprattutto domani, giornata durante la quale si svolgeranno iniziative in tutto il mondo in appoggio al popolo argentino. Ricordiamo che la miriade di organizzazioni argentine si stanno mobilitando per tre obiettivi comuni: le dimissioni dell'attuale presidente Duhalde, contro lo sfruttamento delle risorse del paese da parte di capitali stranieri, e per un governo dei lavoratori e del popolo. Vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative argentine, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

IRAQ

- Il capo degli ispettori delle Nazioni Unite Hans Blix dirà oggi al Consiglio di sicurezza che il rapporto iracheno sugli armamenti lascia senza risposta alcune domande. Sono pertanto necessarie ispezioni supplementari, hanno riferito ieri autorità e diplomatici delle Nazioni Unite. Blix ed ElBaradei, il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA), devono dare questa mattina le loro prime conclusioni sul rapporto di dodicimila pagine trasmesso dagli iracheni. Intanto il ministro della difesa britannico, Geoff Hoon ha affermato in serata che una omissione nella dichiarazione irachena sulle armi di distruzione di massa non costituirebbe in se "una violazione materiale" della risoluzione 1441 dell'Onu. "La risoluzione stessa indica chiaramente che non sono solo delle lacune nel dossier, ma anche degli ostacoli deliberati dell'Iraq agli ispettori (dell'Onu per il disarmo) che devono essere considerati", ha detto il ministro Hoon alla Bbc. Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana. I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila. I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq.

Venezuela - Il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) del Venezuela ha emesso ieri una sentenza in base alla quale il controllo della polizia metropolitana (Pm) di Caracas, commissariata il 16 novembre scorso, torner࠳otto la giurisdizione del sindaco della capitale, Alfredo Pe񡬠ferreo oppositore del governo. La decisione della massima corte del Paese sudamericano 蠣onsiderata una vittoria per l’opposizione, dal momento che di fatto annulla il provvedimento varato dal presidente Hugo Chavez per sottrargli l’autorit࠳ulle forze dell’ordine, affidate per un mese al controllo del ministro dell'interno e della giustizia, Diosdato Cabello. Il Tsj ha concesso alle autoritࠤue settimane di tempo per riportare la situazione allo stato originario. Dal canto suo, Pe񡠳i 蠤etto soddisfatto del verdetto, affermando che “ora la situazione tornerࠡlla normalitԮ Gli ha fatto eco il capo della polizia metropolitana, Henry Vivas, il quale si 蠤etto certo che l’esecutivo e i settori delle forze dell’ordine vicini a Chavez accetteranno senza riserve la decisione del Tsj. Il commissariamento della polizia di Caracas ha costituito nelle ultime settimane uno dei principali motivi che hanno spinto l’opposizione a radicalizzare le proteste. La misura non ha fatto altro che aumentare la spaccatura tra le forze dell’ordine della capitale – circa 9mila uomini – divise tra oppositori e sostenitori dell’esecutivo. Ƞla quinta volta, in meno di cinque mesi, che il Tsj emette una sentenza contraria ad una decisione del governo. La pi񠑣lamorosa’ 蠳tata quella con cui, il 14 agosto scorso, la corte ha assolto quattro ufficiali dall’accusa di aver guidato il golpe di aprile. I 20 magistrati del Tsj sono stati eletti nel 2000, col sostegno dello stesso governo. (FB)

immigrazione

Una nave carica di immigranti clandestini sta affondando al largo dell'isola di Eubea (nordest di Atene), a causa di una falla sullo scafo. Lo riferisce una radio greca, secondo cui a bordo c'erano 68 clandestini di nazionalità afghana e curda: 58 immigrati sono stati tratti in salvo mentre uno di loro è stato trovato morto in mare dai soccorritori, e altri nove risulatano dispersi. Le condizioni pessime del tempo e il mare agitato rendono difficili le operazioni di soccorso.

ITALIA

Indulto - L'indultino, il provvedimento presentato che prevede la sospensione degli ultimi tre anni di pena per chi non ha commesso reati gravissimi, ha ricevuto oggi un primo sì dalla commissione Giustizia della Camera. Ma la strada per la sua approvazione definitiva si annuncia tutta in salita. La proposta di legge approvata ieri dalla commissione Giustizia come testo base prevede che siano sospesi gli ultimi tre anni di pena per chi ha scontato almeno un quarto della condanna. Sarebbero esclusi da tale beneficio coloro che hanno commesso reati gravi, come quelli di terrorismo, strage, mafia, spaccio di stupefacenti e riduzione in schiavitù. Ma ne saranno esclusi anche quelli definiti come "delinquenti" abituali e chi sceglie di rinunciarvi. I detenuti, una volta scarcerati, non dovranno tornare a delinquere nei cinque anni successivi alla liberazione. Altrimenti per loro si riapriranno le porte del carcere. E avranno anche una serie di obblighi, come, ad esempio, quello di non espatriare o di non risiedere nel comune dove è stato commesso il reato. Dovranno poi andare a firmare tutti i giorni, ad un' ora prestabilita, negli uffici di polizia indicati dal pm e non potranno uscire di casa prima delle 7 del mattino e dopo le 21, salvo espressa autorizzazione. Dovranno, infine, tentare di "adoperarsi", per quanto sarà possibile, "in favore della vittima del reato". Nella proposta di legge si sostiene anche che varrà solo per chi è già stato condannato in via definitiva al momento dell' entrata in vigore della legge.

sciopero medici

La decisione è stata presa perchè non c'è stata alcuna garanzia ufficiale da parte della maggioranza sullo stato giuridico dei medici che potrebbe essere modificato nella legge finanziaria 2003.

Scaduto, quindi, l'ultimatum alla maggioranza di Governo per ritirare l'emendamento della Finanziaria sull'esclusività di rapporto dei medici, i camici bianchi hanno confermato lo sciopero proclamato per oggi. Negli ospedali saranno garantite soltanto le urgenze, dopo l'agitazione decisa dall'intersindacale medica che raccoglie l'Anaao-Assomed (il sindacato dei medici ospedaliero più rappresentativo), la Civemp (sivemp-simet), lo Snabi sds (dirigenti sanitari) e l'Umsped (l'Aaroi-aipac-Snr), che bloccherà tutti i servizi ambulatoriali, i ricoveri non urgenti, le visite e gli interventi programmati, i mercati delle carni e del pesce e le importazioni e le esportazioni di animali e alimenti da parte dei veterinari. Di quest'ultimi 5440 su 5600 hanno optato per l'intramonenia.

gror191202 (last edited 2008-06-26 09:56:00 by anonymous)