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'''Argentina''' '''Argentina: Continua la protesta popolare a un anno dalla sanguinosa repressione governativa'''

Il piquete è riuscito oggi a bloccare le attività finanziarie. Dal centro di Buenos Aires: quattro gruppi, dopo aver bloccato il Banco central argentino nel centro di Buenos aires si sono diretti alla Borsa valori di Buenos Aires. I manifestanti hanno fermato il traffico dei camion per la distribuzione del denaro liquido a tutto il sistema finanziario argentino. In seguito a ciò tutte le banche del centro città hanno sospeso le attività.
Alle 13 (ora Argentina, +4 in Italia) la manifestazione è arrivata alla Borsa. La porta centrale era chiusa da un cordone di polizia. Intorno a loro è stato steso un filo di plastica con attaccati dei cartelli con l’immagine di una testa aperta e la scritta “Assemblee, fabbriche, picchetti, non solo pensiamo ma mettiamo in pratica”. Con la pittura azzurra è stata disegnata la bandiera argentina. Alle 13.20 (ora Argentina) i manifestanti si sono divisi in due: una parte ha impedito la circolazione del traffico nella Avenida Corrientes all’intersezione con 25 de Mayo, l’altro gruppo è andato davanti alla Borsa.
Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo, che sarà il momento culmine della settimana. Per venerdi sono previste iniziative di solidarietà in tutto il mondo. In Europa ci saranno manifestazioni di varia natura, soprattutto in Spagna e Italia dove è molto alta la percentuale di argentin@.
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Ancora manifestazioni degli operai Fiat di Arese, che oggi hanno bloccato l'Autolaghi , occupando l'intera carreggiata. Alcune centinaia, secondo le stime delle forze dell'ordine, hanno dato vita ad un corteo, che dallo stabilimento ha preso la direzione dell'Autolaghi. In mattinata, nella fabbrica, si era tenuta un'assemblea che ha poi deciso per questa forma di mobilitazione. Il capogruppo di Prc al Senato, Gigi Malabarba annuncia che "oltre 10.000 euro risultano versati, nella prima giornata, da senatori di tutte le forze politiche (escluse AN), ivi compresi vicepresidenti dell'Assemblea e sottosegretari, a favore del Fondo di solidarieta' con le lotte degli operai FIAT. A conclusione di dieci giorni di sciopero della fame e' un piccolo risultato tangibile". Ora tutte le iniziative sono rivolte a sostenere lo sciopero generale per la FIAT e le altre fabbriche in crisi: il Fondo di solidarieta', sostenuto da tutte le forze democratiche e delle cultura, puo' consentire all lotta di reggere un minuto in piu' del padrone  Ancora manifestazioni degli operai Fiat di Arese, che oggi hanno bloccato l'Autolaghi , occupando l'intera carreggiata. Alcune centinaia, secondo le stime delle forze dell'ordine, hanno dato vita ad un corteo, che dallo stabilimento ha preso la direzione dell'Autolaghi. In mattinata, nella fabbrica, si era tenuta un'assemblea che ha poi deciso per questa forma di mobilitazione. Il capogruppo di Prc al Senato, Gigi Malabarba annuncia che "oltre 10.000 euro risultano versati, nella prima giornata, da senatori di tutte le forze politiche (escluse AN), ivi compresi vicepresidenti dell'Assemblea e sottosegretari, a favore del Fondo di solidarieta' con le lotte degli operai FIAT. A conclusione di dieci giorni di sciopero della fame e' un piccolo risultato tangibile". Ora tutte le iniziative sono rivolte a sostenere lo sciopero generale per la FIAT e le altre fabbriche in crisi: il Fondo di solidarieta', sostenuto da tutte le forze democratiche e delle cultura, puo' consentire all lotta di reggere un minuto in piu' del padrone.

Intanto la Fiat e il pool di banche creditrici avrebbero raggiunto un accordo di massima per la cessione del 51% della Fidis, la societa' dei crediti al consumo del Lingotto. Lo si apprende da fonti finanziarie. L'intesa verra' formalizzata nei primi giorni del 2003. Secondo indiscrezioni le banche dovrebbero rilevare la maggioranza del capitale della societa' con un esborso di circa 400 mln di euro. A seguito dell'operazione, Fiat, che mantera' il 49%, potra' deconsolidare debiti per 6-7 mld di euro.
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‘L'Italia crede nella capacità del sistema delle Nazioni Unite, attraverso l'azione dei propri organi ed in particolare del Consiglio di Sicurezza, di far rispettare i principi della Carta. Sono la fonte di legittimità degli interventi per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale’. Lo ha detto oggi Carlo Azeglio Ciampi ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico per gli auguri di fine anno.
 Ciampi ha ribadito la convinzione che ‘il conflitto israelo-palestinese sia una pericolosa fonte di instabilità, di odio e di sofferenza e si risolve solo con il ritorno al negoziato’. Per questa via occorre giungere all'attuazione delle risoluzioni Onu, ottenere la sicurezza e il rispetto di Israele e la creazione di uno Stato palestinese entro confini certi e riconosciuti.
Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana. I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila. I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq. Ma le fonti precisano che il presidente George W. Bush non ha ancora preso la decisione definitiva: ‘Stiamo facendo notifiche preliminari’, senza che una data sia stata fissata e in attesa di sviluppi sull'attiv2ità degli ispettori dell'Onu in Iraq. Degli uomini nella Regione, che comprendono quelli in Afghanistan e che sono tutti dipendenti dal comando centrale di Tampa in Florida, circa 15 mila sono dell'esercito e dei marines, mentre tutti gli altri sono della marina e dell'aviazione.
‘L'Italia crede nella capacità del sistema delle Nazioni Unite, attraverso l'azione dei propri organi ed in particolare del Consiglio di Sicurezza, di far rispettare i principi della Carta. Sono la fonte di legittimità degli interventi per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale’. Lo ha detto oggi Carlo Azeglio Ciampi ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico per gli auguri di fine anno.
 Ciampi ha ribadito la convinzione che ‘il conflitto israelo-palestinese sia una pericolosa fonte di instabilità, di odio e di sofferenza e si risolve solo con il ritorno al negoziato’. Per questa via occorre giungere all'attuazione delle risoluzioni Onu, ottenere la sicurezza e il rispetto di Israele e la creazione di uno Stato palestinese entro confini certi e riconosciuti.
Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana. I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila. I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq. Ma le fonti precisano che il presidente George W. Bush non ha ancora preso la decisione definitiva: ‘Stiamo facendo notifiche preliminari’, senza che una data sia stata fissata e in attesa di sviluppi sull'attiv2ità degli ispettori dell'Onu in Iraq. Degli uomini nella Regione, che comprendono quelli in Afghanistan e che sono tutti dipendenti dal comando centrale di Tampa in Florida, circa 15 mila sono dell'esercito e dei marines, mentre tutti gli altri sono della marina e dell'aviazione.
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E' adesso che e' necessario discutere il problema delle basi logistiche e parlarne a breve scadenza in Parlamento. E' questa la tesi del professor Enrico Jacchia, gia' responsabile del controllo di sicurezza dell'Unione Europea, secondo il quale l'operazione militare in Iraq non e' per domani, ma e' qualcosa di ancor piu' concreto dopo le dichiarazioni della Casa Bianca e del Foreign Office sulle omissioni rilevate nell'analisi del rapporto iracheno. 'Molte forze politiche, da noi, - rileva Jacchia - rifiutano la prospettiva di una iniziativa militare sul territorio dell'Iraq. Americani e inglesi la considerano ineluttabile e lo dichiarano ogni giorno. Non siamo alla guerra ma la strada va in quella direzione, e la logistica si prepara in anticipo, cioe' adesso. Sara' una operazione di violenza inaudita con i mezzi straordinari di cui dispone l'America e di brevissima durata, come e' stato durante la settimana finale e decisiva in Afghanistan. ‘ Gli americani pretendono basi d'appoggio a ragionevole distanza dall'obiettivo e quindi, oltre a quelle tedesche gia' assicurate, sono previste quelle turche e italiane. Discutiamone in Parlamento, ma con i piedi per terra.’ E' adesso che e' necessario discutere il problema delle basi logistiche e parlarne a breve scadenza in Parlamento. E' questa la tesi del professor Enrico Jacchia, gia' responsabile del controllo di sicurezza dell'Unione Europea, secondo il quale l'operazione militare in Iraq non e' per domani, ma e' qualcosa di ancor piu' concreto dopo le dichiarazioni della Casa Bianca e del Foreign Office sulle omissioni rilevate nell'analisi del rapporto iracheno. 'Molte forze politiche, da noi, - rileva Jacchia - rifiutano la prospettiva di una iniziativa militare sul territorio dell'Iraq. Americani e inglesi la considerano ineluttabile e lo dichiarano ogni giorno. Non siamo alla guerra ma la strada va in quella direzione, e la logistica si prepara in anticipo, cioe' adesso. Sara' una operazione di violenza inaudita con i mezzi straordinari di cui dispone l'America e di brevissima durata, come e' stato durante la settimana finale e decisiva in Afghanistan. ‘ Gli americani pretendono basi d'appoggio a ragionevole distanza dall'obiettivo e quindi, oltre a quelle tedesche gia' assicurate, sono previste quelle turche e italiane. Discutiamone in Parlamento, ma con i piedi per terra.’
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Al banchetto di autofinanziamento non si vende nulla, ne’ di legale ne’ di illegale, in quanto siamo contrari al commercio, si accettano solo eventuali offerte a piacere.

Siamo arrivati al punto che un semplice banchetto può portare all’arresto immediato.

Ora sicuramente le cosiddette forze dell’ordine cercheranno di rifilarci la loro favoletta su come siano buoni e giusti, ma in strada, in quel momento tantissimi hanno visto.
Al banchetto di autofinanziamento non si vende nulla, ne’ di legale ne’ di illegale, in quanto siamo contrari al commercio, si accettano solo eventuali offerte a piacere.

Siamo arrivati al punto che un semplice banchetto può portare all’arresto immediato.

Ora sicuramente le cosiddette forze dell’ordine cercheranno di rifilarci la loro favoletta su come siano buoni e giusti, ma in strada, in quel momento tantissimi hanno visto.
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L’udienza è alle 10:30 noi saremo lì. L’udienza è alle 10:30 noi saremo lì.
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Venezuela - Il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) del Venezuela ha emesso ieri una sentenza in base alla quale il controllo della polizia metropolitana (Pm) di Caracas, commissariata il 16 novembre scorso, torner࠳otto la giurisdizione del sindaco della capitale, Alfredo Pe񡬠ferreo oppositore del governo. La decisione della massima corte del Paese sudamericano 蠣onsiderata una vittoria per l’opposizione, dal momento che di fatto annulla il provvedimento varato dal presidente Hugo Chavez per sottrargli l’autorit࠳ulle forze dell’ordine, affidate per un mese al controllo del ministro dell'interno e della giustizia, Diosdato Cabello. Il Tsj ha concesso alle autoritࠤue settimane di tempo per riportare la situazione allo stato originario. Dal canto suo, Pe񡠳i 蠤etto soddisfatto del verdetto, affermando che “ora la situazione tornerࠡlla normalitԮ Gli ha fatto eco il capo della polizia metropolitana, Henry Vivas, il quale si 蠤etto certo che l’esecutivo e i settori delle forze dell’ordine vicini a Chavez accetteranno senza riserve la decisione del Tsj. Il commissariamento della polizia di Caracas ha costituito nelle ultime settimane uno dei principali motivi che hanno spinto l’opposizione a radicalizzare le proteste. La misura non ha fatto altro che aumentare la spaccatura tra le forze dell’ordine della capitale – circa 9mila uomini – divise tra oppositori e sostenitori dell’esecutivo. Ƞla quinta volta, in meno di cinque mesi, che il Tsj emette una sentenza contraria ad una decisione del governo. La pi񠑣lamorosa’ 蠳tata quella con cui, il 14 agosto scorso, la corte ha assolto quattro ufficiali dall’accusa di aver guidato il golpe di aprile. I 20 magistrati del Tsj sono stati eletti nel 2000, col sostegno dello stesso governo. (FB) Venezuela - Il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) del Venezuela ha emesso ieri una sentenza in base alla quale il controllo della polizia metropolitana (Pm) di Caracas, commissariata il 16 novembre scorso, torner࠳otto la giurisdizione del sindaco della capitale, Alfredo Pe񡬠ferreo oppositore del governo. La decisione della massima corte del Paese sudamericano 蠣onsiderata una vittoria per l’opposizione, dal momento che di fatto annulla il provvedimento varato dal presidente Hugo Chavez per sottrargli l’autorit࠳ulle forze dell’ordine, affidate per un mese al controllo del ministro dell'interno e della giustizia, Diosdato Cabello. Il Tsj ha concesso alle autoritࠤue settimane di tempo per riportare la situazione allo stato originario. Dal canto suo, Pe񡠳i 蠤etto soddisfatto del verdetto, affermando che “ora la situazione tornerࠡlla normalitԮ Gli ha fatto eco il capo della polizia metropolitana, Henry Vivas, il quale si 蠤etto certo che l’esecutivo e i settori delle forze dell’ordine vicini a Chavez accetteranno senza riserve la decisione del Tsj. Il commissariamento della polizia di Caracas ha costituito nelle ultime settimane uno dei principali motivi che hanno spinto l’opposizione a radicalizzare le proteste. La misura non ha fatto altro che aumentare la spaccatura tra le forze dell’ordine della capitale – circa 9mila uomini – divise tra oppositori e sostenitori dell’esecutivo. Ƞla quinta volta, in meno di cinque mesi, che il Tsj emette una sentenza contraria ad una decisione del governo. La pi񠑣lamorosa’ 蠳tata quella con cui, il 14 agosto scorso, la corte ha assolto quattro ufficiali dall’accusa di aver guidato il golpe di aprile. I 20 magistrati del Tsj sono stati eletti nel 2000, col sostegno dello stesso governo. (FB)
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GR aperto alle 8.40. Buon giorno. Sandro Da Paula per il pomeriggio: cercherò di aggiornarvi su Argentina. Conto di passare il pomeriggio per provare a sentire un aggiornamento direttamente da giù. Buon lavoro!

Per il Gr delle 13.00. Si possono provare a sentire per la manifestazione dei migranti a Brescia e Napoli due persone: Brescia (Dialo)e Abu (Napoli) I numeri sono sul foglio che sta attaccato sul computer e invece per quanto riguarda gli studenti del netwon e Majorana che stanno facendo un sit-in alla provincia si può sentire Diana.

Da PAula: metto un aggiornamento da usare se volete per il gr delle 13.00. Da Paula: ho messo un aggiornamento per le 17.00.


GR ore 19.30

= SOMMARIO ==

MONDO

Argentina: Continua la protesta popolare a un anno dalla sanguinosa repressione governativa

New York: Critici gli ispettori ONU sulla relazione irakena

Palestina: Uccisa una bambina palestinese dall'esercito israeliano

Venezuela: La Corte Suprema contro Chavez, l'aviazione e l'esercito dichiarano invece il loro appoggio al presidente

Madrid: Manifestazione nazionale di protesta per l'inquinamento in Galizia (audio)

Paesi Baschi: Mobilitazioni indipendentiste

ITALIA

Studenti: mobilitazioni crescenti in varie città (audio da Firenze,Roma,)

FIAT: Ancora iniziative operaie di protesta

Milano: Giornalisti e lavoratori Rai protestano in strada

FINANZIARIA: ROTTURA REGIONI-GOVERNO SU DECRETO 'TAGLIA SPESE


Argentina: Continua la protesta popolare a un anno dalla sanguinosa repressione governativa

Il piquete è riuscito oggi a bloccare le attività finanziarie. Dal centro di Buenos Aires: quattro gruppi, dopo aver bloccato il Banco central argentino nel centro di Buenos aires si sono diretti alla Borsa valori di Buenos Aires. I manifestanti hanno fermato il traffico dei camion per la distribuzione del denaro liquido a tutto il sistema finanziario argentino. In seguito a ciò tutte le banche del centro città hanno sospeso le attività. Alle 13 (ora Argentina, +4 in Italia) la manifestazione è arrivata alla Borsa. La porta centrale era chiusa da un cordone di polizia. Intorno a loro è stato steso un filo di plastica con attaccati dei cartelli con l’immagine di una testa aperta e la scritta “Assemblee, fabbriche, picchetti, non solo pensiamo ma mettiamo in pratica”. Con la pittura azzurra è stata disegnata la bandiera argentina. Alle 13.20 (ora Argentina) i manifestanti si sono divisi in due: una parte ha impedito la circolazione del traffico nella Avenida Corrientes all’intersezione con 25 de Mayo, l’altro gruppo è andato davanti alla Borsa. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo, che sarà il momento culmine della settimana. Per venerdi sono previste iniziative di solidarietà in tutto il mondo. In Europa ci saranno manifestazioni di varia natura, soprattutto in Spagna e Italia dove è molto alta la percentuale di argentin@.

New York - Critici gli ispettori ONU sulla relazione irakena

Anche per Hans Blix, il capo degli ispettori di Unmovic, nella Dichiarazione irachena sulle armi proibite c'e' poco di nuovo. Poche le informazioni non inserite nei precedenti rapporti consegnati da Baghdad all'Onu prima del 1998. Lo ha dichiarato lo stesso Blix alla stampa prima dell'inizio della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in cui esporra' la sua prima valutazione sulla Dichiarazione. Secondo anticipazioni della Cnbc, peraltro, Blix non parlera' di violazioni alla risoluzione dell'Onu. Il vice Presidente iracheno, Taha Yassin Ramadan, ha assicurato che Baghdad e' disposta a fornire chiarimenti, se necessario in merito alla Dichiarazione sulle armi proibite presentata all'inizio di questo mese. E gli USA preparano la repressione interna nei confronti dei naturalizzati provenienti dai paesi considerati a rischio 'mussulmano'. Sotto la nuova legge dell'immigrazione statunitense gli uomini provenienti da Iran, Iraq, Libya, Sudan and Syria non naturalizzati sono stati obbligati a registrarsi entro lunedì scorso. Gruppi Musulmani hanno stimato che almeno 500 uomini sono stati "prese in custodia" a (e nei dintorni di) LA dopo aver ottemperato all'ordine di registrarsi entro il 16 dicembre. L'Immigration and Naturalization Service (INS) si rifiuta di dare i numeri degli arresti ma ha detto che i detenuti sono trattenuti per violazione di leggi sull'immigrazione e altri violazioni

Palestina

Una bambina palestinese e' stata uccisa stamane a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in un mitragliamento dell'esercito israeliano. Lo hanno riferito fonti sanitarie palestinesi. Le fonti hanno precisato che Nada Madi (11 anni) e' stata colpita mentre era affacciata a una finestra della sua abitazione nel rione di Shabura, nella zona nord di Rafah. Secondo le fonti, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco dalla torre di guardia di Tal El-Zorob, a ridosso del confine con l'Egitto, e un proiettile vagante ha colpito la bambina palestinese, morta subito dopo essere stata ricoverata all'ospedale Al-Najar di Rafah. L'esercito israeliano ha demolito la casa di un palestinese responsabile dell'attacco sferrato cinque mesi fa contro un kibbutz. L'agguato aveva fatto cinque morti, tra questi una madre ed i suoi due bambini. I soldati sono intervenuti all'alba a Tulkarm, in Cisgiordania, hanno arrestato il padre di Sirhan Sirhan, ha riferito la radio israeliana, e poi hanno demolito la sua abitazione. Un portavoce delle forze di difesa citato dal quotidiano 'Ha'aretz' nella sua edizione 'online' ha definito l'azione dell'esercito un messaggio indirizzato agli 'attentatori suicidi, ai terroristi e a chi li appoggia': devono sapere, ha affermato, che per le loro azioni esiste un prezzo da pagare e che questo prezzo verra' pagato da chiunque partecipi ad azioni ostili contro Israele. La pratica delle demolizioni delle abitazioni è utilizzata da tempo dall'esercito israeliano, spesso anche in assenza di prove di colpevolezza, per terrorizzare la popolazione palestinese.

Intanto sette coloni sono stati arrestati e diversi soldati sono rimasti feriti durante l'evacuazione di un avamposto illegale costruito vicino Hebron. Circa 200 coloni, molti dei quali giunti durante la notte, hanno tentato di opporsi all'evacuazione, soprattutto con azioni di resistenza passiva, incitando i soldati a non obbedire agli ordini. L'evacuazione e' stata ordinata dal titolare della Difesa Shaul Mofaz. Un comunicato del ministero spiega che le case mobili piazzate dai coloni, costituiscono un avamposto illegale su un terreno privato palestinese.

Venezuela

Il tribunale supremo di giustizia ha ordinato al presidente Chavez di restituire il controllo della polizia metropolitana al sindaco di Caracas, uno dei capofila dell' opposizione. Dopo manifestazioni dell'opposizione che avevano bloccato le principali strade della capitale, al 17° giorno di serrata e sciopero contro il presidente, Chavez ha ordinato alla Guardia Nazionale di intervenire e prendere possesso delle stazioni di polizia, paralizzate da 6 settimane da una vertenza salariale tra i poliziotti e il sindaco Pena, il quale a sua volta ha armato gruppi di poliziotti per attaccare le manifestazioni popolari a favore di Chavez. Ancora dal Venezuela il comandante dell'aviazione , Generale Angel Valecillos, ha confermato il suo totale rispetto per le autorita' e le istituzioni del paese e si e' appellata ai venezuelani affinche promuovano il dialogo per arrivare ad una rapida conclusione del conflitto. Prima di lui, il capo delle forze armate, gen. Julio Garcia Montoya aveva garantito il sostegno delle forze armate a Chavez contro ogni atto di sabotaggio dell'opposizione contro l'industria petrolifera nazionale Petroleos de Venezuela.

Madrid : Manifestazione nazionale di protesta per l'inquinamento causato dall'affondamento della "Prestige" (audio)

Contestato l'operato del governo sulla vicenda, richieste misure urgenti ed efficaci

Paesi Baschi

Giornata di mobilitazione a Bilbao. (Audio)

Dall'Italia

Studenti contro la finanziaria

Oggi pomeriggio mobilitazioni degli studenti dell'Università Roma 3 Al termine di un corteo interno contro le politiche del Governo previste nella Finanziaria 2003,gli studenti hanno inscenato un blocco stradale di fronte all'Università . Domani assemblea interfacolta.( Audio)

Manifestazione questa mattina degli studenti delle scuole medie superiori aderenti al coordinamento degli studenti autorganizzati. ( Audio)

Almeno 600 gli studenti che stanno occupando da qualche ora il Rettorato dell'Univeristà di Firenze. Da poco si e' anche aggiunta una banda musicale. L'occupazione in corso e' un gesto per protestare contro le ultime scelte economiche in ambito universitario sia a livello nazionale ma sopratutto a livello locale.( Audio)

E ancora oggi pomeriggio a Torino un centinaio di studenti ha fatto irruzione questo pomeriggio nel Centro di produzione Rai di Torino interrompendo la trasmissione del telegiornale regionale delle 14. Erano le 14:10 e il conduttore, Nino Battaglia, si è visto circondato da gruppi di giovani mentre leggeva le notizie. La trasmissione è stata così interrotta con sette minuti di anticipo. I giovani sono studenti delle vicine facoltà umanistiche dell'Università che protestano contro la Finanziara. "Sono entrati nel palazzo della Rai - ha raccontato un testimone - dall' ingresso principale e sono transitati in vari ambienti, fino ad arrivare al terzo piano dove c' è lo studio Tv4, da cui si trasmettono i tg regionali". L'occupazione della studio Tv4 è durata poco più di un' ora, poi gli studenti universitari, dopo essere stati identificati dalla polizia, se ne sono andati. Il gruppo, che comprendeva anche qualche elemento dei centri sociali torinesi, voleva essere intervistato nel corso del telegiornale per spiegare i motivi dell' occupazione dell'Università.

Mentre gli studenti di Grosseto organizzano per sabato 21 una manifestazione studentesca per protestare contro i recenti tagli annunciati dalla finanziaria ai fondi per l'Università, gli studenti sono per dare più soldi a quelle pubbliche. Chiedono a tutti i professori e agli studenti di disobbedire contro queste nuove normative. La manifestazione inizierà con un concentramento in piazza indipendenza alle ore 8,30 e proseguirà con un corteo per il centro a cui parteciperanno gli studenti delle varie scuole di Grosseto.

Fiat

Ancora manifestazioni degli operai Fiat di Arese, che oggi hanno bloccato l'Autolaghi , occupando l'intera carreggiata. Alcune centinaia, secondo le stime delle forze dell'ordine, hanno dato vita ad un corteo, che dallo stabilimento ha preso la direzione dell'Autolaghi. In mattinata, nella fabbrica, si era tenuta un'assemblea che ha poi deciso per questa forma di mobilitazione. Il capogruppo di Prc al Senato, Gigi Malabarba annuncia che "oltre 10.000 euro risultano versati, nella prima giornata, da senatori di tutte le forze politiche (escluse AN), ivi compresi vicepresidenti dell'Assemblea e sottosegretari, a favore del Fondo di solidarieta' con le lotte degli operai FIAT. A conclusione di dieci giorni di sciopero della fame e' un piccolo risultato tangibile". Ora tutte le iniziative sono rivolte a sostenere lo sciopero generale per la FIAT e le altre fabbriche in crisi: il Fondo di solidarieta', sostenuto da tutte le forze democratiche e delle cultura, puo' consentire all lotta di reggere un minuto in piu' del padrone.

Intanto la Fiat e il pool di banche creditrici avrebbero raggiunto un accordo di massima per la cessione del 51% della Fidis, la societa' dei crediti al consumo del Lingotto. Lo si apprende da fonti finanziarie. L'intesa verra' formalizzata nei primi giorni del 2003. Secondo indiscrezioni le banche dovrebbero rilevare la maggioranza del capitale della societa' con un esborso di circa 400 mln di euro. A seguito dell'operazione, Fiat, che mantera' il 49%, potra' deconsolidare debiti per 6-7 mld di euro.

Milano: Giornalisti e lavoratori Rai protestano in strada

Il giorno prima dello sciopero nazionale dei giornalisti e lavoratori RAI, si è svolta una vivace protesta - hanno aderito tutte le sigle sindacali, dai confederali allo Snater al Cdr Milano - contro la gestione della sede di Milano e, più in generale, dell'azienda stessa. In particolare, la sede Rai di Milano protesta perché la produzione di quello che è stato da sempre uno dei principali centri di produzione Rai d'Italia è calata del 40 per cento. Nonostante il centro potesse contare 120 milioni di lire annue da parte di uno sponsor e su ascolti in continua crescita, sono infatti scomparsi programmi come "Il fatto" di Enzo Biagi, "Economia e Mercati", "Ci vediamo in tv" condotto da Paolo Limiti e sarà cancellato, da gennaio, il radiofonico e prestigioso "Le oche di Lorenz" in onda su Radio3. "L'accoppiata Baldassarre-Saccà, nonostante i proclami - sostengono i giornalisti e i lavoratori della Rai di Milano - ha ottenuto come risultato il sorpasso da parte di Mediaset nella fascia di ascolto più pregiata".

FINANZIARIA: ROTTURA REGIONI-GOVERNO SU DECRETO 'TAGLIA SPESE I governatori al termine della Conferenza Stato-Regioni hanno deciso di ricorrere al Tar, entro il 23 dicembre, qualora il decreto 'taglia spese' sia applicato anche alle aziende sanitarie.

Gr ore 17.00

ARGENTINA - A partire da oggi si stanno moltiplicando le iniziative per la ricorrenza della protesta popolare del 20 dicembre 2001 contro il governo dell'ex presidente Fernando de la rua, occasione durante la quale morirono molti manifestanti per mano della polizia. Tra le iniziative di oggi ci sarà innanzitutto un 'Aguante Cultural' a Plaza de Mayo, al quale prenderanno parte organizzazioni come H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale. Intanto continuano le iniziative di altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Alcune di queste realtà, provenienti da diverse parti dell'Argentina, hanno costituito 4 cortei che stanno convergendo verso Buenos Aires, per arrivare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale Piquetera, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo, che sarà il momento culmine della settimana. Per venerdi sono previste iniziative di solidarietà in tutto il mondo. In Europa ci saranno manifestazioni di varia natura, soprattutto in Spagna e Italia dove è molto alta la percentuale di argentin@. Tornando ad oggi, si sta anche tenendo un Piquete urbano, un blocco per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti, nel corso della giornata, cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi imprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Le diverse assemblee di quartiere e altre realtà che partecipano all'iniziativa si sono organizzate molto bene per garantire la sicurezza di ogni gruppo. Un principio fondamentale è la divisione di ogni assemblea in due gruppi, uno composto dai militanti che per motivi legali, di età, di salute o altro, non possono partecipare in azioni troppo rischiose, mentre il secondo gruppo sarà composto da chi se la sentirà di esporsi maggiormente nelle azioni di blocco e di escrache. Gli elenchi dei componenti di ogni gruppo viene lasciato nelle mani di persone che si trovano lontane dalle azioni e che possono essere contattate telefonicamente in caso di arresti. E' garantita l'assistenza di legali, i cui numeti di telefono sono accessibili a tutt@. QUesto naturalemte per evitare che possa verificarsi la scomparsa dei militanti arrestati, pratica questa ereditata dalla passata dittatura argentina. Una minuziosa descrizione dell'organizzazione del blocco urbano si trova sul sito di Indymedia Argentina, dove sono presenti anche suggerimenti su come comportarsi in caso di arresto e quale atteggiamento tenere nei confronti dei giornalisti dei media ufficiali. Per continuare con le iniziative di oggi, vi informiamo che le assemblee della zona nord della capitale stanno facendo un cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale dovrebbe unirsi anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio oggi dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Vi informiamo che verso le ore 19.00 terremo una breve trasmissione di aggiornamento sulle mobilitazioni, con probabili collegamenti direttamente con il paese sudamericano. Comunque vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative dalla radio in web che strimma direttamente dall'Argentina e che potete ascoltare collegandovi ai siti di Indymedia, o in forma di notizie scritte, smepre sul sito di Indymedia Argentina e Indymedia Italia.

Palestina

Una bambina palestinese e' stata uccisa stamane a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in un mitragliamento dell'esercito israeliano. Lo hanno riferito fonti sanitarie palestinesi. Le fonti hanno precisato che Nada Madi (11 anni) e' stata colpita mentre era affacciata a una finestra della sua abitazione nel rione di Shabura, nella zona nord di Rafah. Secondo le fonti, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco dalla torre di guardia di Tal El-Zorob, a ridosso del confine con l'Egitto, e un proiettile vagante ha colpito la bambina palestinese, morta subito dopo essere stata ricoverata all'ospedale Al-Najar di Rafah. L'esercito israeliano ha demolito la casa di un palestinese responsabile dell'attacco sferrato cinque mesi fa contro un kibbutz. L'agguato aveva fatto cinque morti, tra questi una madre ed i suoi due bambini. I soldati sono intervenuti all'alba a Tulkarm, in Cisgiordania, hanno arrestato il padre di Sirhan Sirhan, ha riferito la radio israeliana, e poi hanno demolito la sua abitazione. Un portavoce delle forze di difesa citato dal quotidiano 'Ha'aretz' nella sua edizione 'online' ha definito l'azione dell'esercito un messaggio indirizzato agli 'attentatori suicidi, ai terroristi e a chi li appoggia': devono sapere, ha affermato, che per le loro azioni esiste un prezzo da pagare e che questo prezzo verra' pagato da chiunque partecipi ad azioni ostili contro Israele. La pratica delle demolizioni delle abitazioni è utilizzata da tempo dall'esercito israeliano, spesso anche in assenza di prove di colpevolezza, per terrorizzare la popolazione palestinese.

Sette coloni sono stati arrestati e diversi soldati sono rimasti feriti durante l'evacuazione di un avamposto illegale costruito vicino Hebron. Circa 200 coloni, molti dei quali giunti durante la notte, hanno tentato di opporsi all'evacuazione, soprattutto con azioni di resistenza passiva, incitando i soldati a non obbedire agli ordini. L'evacuazione e' stata ordinata dal titolare della Difesa Shaul Mofaz. Un comunicato del ministero spiega che le case mobili piazzate dai coloni, costituiscono un avamposto illegale su un terreno privato palestinese.

Iraq

Il capo degli ispettori Onu Hans Blix intende riferire al Consiglio di sicurezza che non vi sono molte nuove informazioni sulle armi di distruzione di massa irachene nella documentazione consegnata da Baghdad. Blix ha detto oggi ai media, prima dell'inizio della riunione al palazzo di vetro per discutere il contenuto della documentazione, che le 12mila pagine non contengono molte nuove informazioni, in materia di armi, rispetto a quelle gia' fornite in passato dagli iracheni prima del 1998. Blix ritiene comunque che la cooperazione dell'Iraq con gli ispettori Onu, da quando sono ripresi i controlli il mese scorso, sia stata molto buona.

Intanto il ministro degli esteri britannico Jack Straw ha detto i che i militari non andranno alla guerra domani e che per qualsiasi azione è necessaria una seconda risoluzione. Ma la Gran Bretagna ha anche ribadito che la documentazione irachena sul disarmo è incompleta.

E gli USA preparano la repressione interna nei confronti dei naturalizzati provenienti dai paesi considerati a rischio 'mussulmano'. Sotto la nuova legge dell'immigrazione statunitense gli uomini provenienti da Iran, Iraq, Libya, Sudan and Syria non naturalizzati sono stati obbligati a registrarsi entro lunedì scorso. Gruppi Musulmani hanno stimato che almeno 500 uomini sono stati "prese in custodia" a (e nei dintorni di) LA dopo aver ottemperato all'ordine di registrarsi entro il 16 dicembre. L'Immigration and Naturalization Service (INS) si rifiuta di dare i numeri degli arresti ma ha detto che i detenuti sono trattenuti per violazione di leggi sull'immigrazione e altri violazioni

Fiat

Ancora manifestazioni degli operai Fiat di Arese, che oggi hanno bloccato l'Autolaghi , occupando l'intera carreggiata. Alcune centinaia, secondo le stime delle forze dell'ordine, hanno dato vita ad un corteo, che dallo stabilimento ha preso la direzione dell'Autolaghi. In mattinata, nella fabbrica, si era tenuta un'assemblea che ha poi deciso per questa forma di mobilitazione. Il capogruppo di Prc al Senato, Gigi Malabarba annuncia che "oltre 10.000 euro risultano versati, nella prima giornata, da senatori di tutte le forze politiche (escluse AN), ivi compresi vicepresidenti dell'Assemblea e sottosegretari, a favore del Fondo di solidarieta' con le lotte degli operai FIAT. A conclusione di dieci giorni di sciopero della fame e' un piccolo risultato tangibile". Ora tutte le iniziative sono rivolte a sostenere lo sciopero generale per la FIAT e le altre fabbriche in crisi: il Fondo di solidarieta', sostenuto da tutte le forze democratiche e delle cultura, puo' consentire all lotta di reggere un minuto in piu' del padrone

Mobilitazioni degli studenti

GR ore 13.00

Palestina

Una bambina palestinese e' stata uccisa stamane a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in un mitragliamento dell'esercito israeliano. Lo hanno riferito fonti sanitarie palestinesi. Le fonti hanno precisato che Nada Madi (11 anni) e' stata colpita mentre era affacciata a una finestra della sua abitazione nel rione di Shabura, nella zona nord di Rafah. Secondo le fonti, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco dalla torre di guardia di Tal El-Zorob, a ridosso del confine con l'Egitto, e un proiettile vagante ha colpito la bambina palestinese, morta subito dopo essere stata ricoverata all'ospedale Al-Najar di Rafah. L'esercito israeliano ha demolito la casa di un palestinese responsabile dell'attacco sferrato cinque mesi fa contro un kibbutz. L'agguato aveva fatto cinque morti, tra questi una madre ed i suoi due bambini. I soldati sono intervenuti all'alba a Tulkarm, in Cisgiordania, hanno arrestato il padre di Sirhan Sirhan, ha riferito la radio israeliana, e poi hanno demolito la sua abitazione. Un portavoce delle forze di difesa citato dal quotidiano 'Ha'aretz' nella sua edizione 'online' ha definito l'azione dell'esercito un messaggio indirizzato agli 'attentatori suicidi, ai terroristi e a chi li appoggia': devono sapere, ha affermato, che per le loro azioni esiste un prezzo da pagare e che questo prezzo verra' pagato da chiunque partecipi ad azioni ostili contro Israele. La pratica delle demolizioni delle abitazioni è utilizzata da tempo dall'esercito israeliano, spesso anche in assenza di prove di colpevolezza, per terrorizzare la popolazione palestinese.

E intanto continua il viaggio di Netanyahu, arrivato ieri in Italia. Dopo aver incontrato il Presidente del Senato marcello Pera, oggi ha avuto colloqui con Berlusconi e Fini, di cui non ha escluso una prossima visita in Israele.Il viaggio di Netanyahu in europa ha lo scopo di convincere i governi europei della bontà dell'azione militare e poloitica di israele in Palestina, e soprattutto di screditare la figura di Yasser arafat. Secondo il ministro degli esteri israeliano, non esistono 'grandi differenze tra Arafat e gli altri capi terroristi come bin Laden tranne una: il presidente palestinese ha migliori pubbliche relazioni'. E alla domanda se davvero Berlusconi non intenda piu' incontrare Arafat come era trapelato la settimana scorsa in occasione della visita a Roma del presidente israeliano, Moshe Katsav, si e' limitato a sottolineare significativamente di essere "molto soddisfatto" dalle risposte ricevute a questo riguardo. La questione della leadership di arafat è come sempre al centro dei pensieri dei politici di israele, che insistono per un cambio del leader.

Ma il ministro e negoziatore capo palestinese Saeb Erikat ha smentito il premier israeliano Ariel Sharon che nei giorni scorsi aveva rivelato di mantenere contatti segreti con una non meglio precisata personalita' politica palestinese, alternativa al presidente Yasser Arafat. Non ci sono colloqui di alcun tipo in corso con Israele, le due parti non si incontrano da quando l'esercito israeliano ha occupato le citte' e i villaggi palestinesi, ha detto Erikat al quotidiano 'Al-Hayat Al-Jadida', edito a Ramallah (Cisgiordania). In passato, il premier israeliano ha detto in piu' occasioni di mantenere contatti con esponenti palestinesi allo scopo di favorire la formazione di una leadership politica palestinese alternativa a Yasser Arafat. sono invece reali i colloqui tra i diversi movimenti palestinesi per trovare un accordo comune. Sara' Abu Mazen, il 'numero 2' dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), a guidare la delegazione di Al-Fatah, la fazione palestinese di maggioranza, ai colloqui con il movimento islamico Hamas sulla interruzione degli attentati contro i civili israeliani. Lo riferisce oggi il quotidiano 'Al-Quds' di Gerusalemme est. La presenza di Abu Mazen conferma l'importanza che l'Anp e Al- Fatah attribuiscono ai colloqui che si svolgeranno nei prossimi giorni al Cairo, con il patrocinio delle autorita' egiziane. Abu Mazen e' noto per la sua opposizione alla continuazione della lotta armata e degli attentati contro Israele da parte dei palestinesi e cerchera', ha spiegato 'Al-Quds', di trovare l' intesa con Hamas che non e' stato possibile raggiungere al termine della prima tornata di colloqui, circa un mese fa. Due giorni fa, il leader spirituale e fondatore di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin, non ha escluso una sospensione da parte della sua organizzazione degli attentati contro Israele ma, ha precisato, soltanto per motivi tattici. Della delegazione di Al-Fatah, oltre ad Abu Mazen, faranno parte anche il consigliere personale del presidente palestinese Yasser Arafat, Mohammed Rashid, il 'numero 2' di Al-Fatah in Cisgiordania, Ahmed Ghneim, e rappresentanti dei servizi di sicurezza dell'Anp.

iraq

A poche ore dalla attesa relazione degli ispettori delle Nazioni UNite, al Palazzo di Vetro di New York, il ministro degli esteri britannico Jack Straw ha detto i che i militari non andranno alla guerra domani e che per qualsiasi azione è necessaria una seconda risoluzione. Ma la Gran Bretagna ha anche ribadito che la documentazione irachena sul disarmo è incompleta. Il capo degli ispettori Hans Blix e i vertici della Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica diranno oggi al Consiglio di Sicurezza che Saddam Hussein ha lasciate inevase molte richieste di chiarimenti, anche se eviteranno di presentare il rapporto sugli armamenti dell'Iraq come una violazione. E' questa invece la posizione di Stati Uniti e la Gran Bretagna, che continuano ad esprimere giudizi negativi sul documento iracheno sul disarmo. ‘L'Italia crede nella capacità del sistema delle Nazioni Unite, attraverso l'azione dei propri organi ed in particolare del Consiglio di Sicurezza, di far rispettare i principi della Carta. Sono la fonte di legittimità degli interventi per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale’. Lo ha detto oggi Carlo Azeglio Ciampi ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico per gli auguri di fine anno.

  • Ciampi ha ribadito la convinzione che ‘il conflitto israelo-palestinese sia una pericolosa fonte di instabilità, di odio e di sofferenza e si risolve solo con il ritorno al negoziato’. Per questa via occorre giungere all'attuazione delle risoluzioni Onu, ottenere la sicurezza e il rispetto di Israele e la creazione di uno Stato palestinese entro confini certi e riconosciuti.

Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana. I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila. I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq. Ma le fonti precisano che il presidente George W. Bush non ha ancora preso la decisione definitiva: ‘Stiamo facendo notifiche preliminari’, senza che una data sia stata fissata e in attesa di sviluppi sull'attiv2ità degli ispettori dell'Onu in Iraq. Degli uomini nella Regione, che comprendono quelli in Afghanistan e che sono tutti dipendenti dal comando centrale di Tampa in Florida, circa 15 mila sono dell'esercito e dei marines, mentre tutti gli altri sono della marina e dell'aviazione. Cento europarlamentari di cinque gruppi politici hanno lanciato oggi un appello con tro la guerra in Iraq destinato ai membri del Consiglio europeo, due dei quali, Tony Blair e Jaques Chirac sono anche membri del Consiglio di Sicureza dell'ONU, chiedendo che sia fatto il possibile per evitare la guerra. Gli europarlamentari firmatari provengono da diversi gruppi politici. E' adesso che e' necessario discutere il problema delle basi logistiche e parlarne a breve scadenza in Parlamento. E' questa la tesi del professor Enrico Jacchia, gia' responsabile del controllo di sicurezza dell'Unione Europea, secondo il quale l'operazione militare in Iraq non e' per domani, ma e' qualcosa di ancor piu' concreto dopo le dichiarazioni della Casa Bianca e del Foreign Office sulle omissioni rilevate nell'analisi del rapporto iracheno. 'Molte forze politiche, da noi, - rileva Jacchia - rifiutano la prospettiva di una iniziativa militare sul territorio dell'Iraq. Americani e inglesi la considerano ineluttabile e lo dichiarano ogni giorno. Non siamo alla guerra ma la strada va in quella direzione, e la logistica si prepara in anticipo, cioe' adesso. Sara' una operazione di violenza inaudita con i mezzi straordinari di cui dispone l'America e di brevissima durata, come e' stato durante la settimana finale e decisiva in Afghanistan. ‘ Gli americani pretendono basi d'appoggio a ragionevole distanza dall'obiettivo e quindi, oltre a quelle tedesche gia' assicurate, sono previste quelle turche e italiane. Discutiamone in Parlamento, ma con i piedi per terra.’

Stati uniti

E gli stati uniti preparano la repressione interna nei confronti dei naturalizzati provenienti dai paesi considerati a rischio 'mussulmano'.

sotto la nuova legge dell'immigrazione statunitense gli uomini provenienti da Iran, Iraq, Libya, Sudan and Syria non naturalizzati sono stati obbligati a registrarsi entro lunedì scorso.

Gruppi Musulmani hanno stimato che almeno 500 uomini sono stati "prese in custodia" a (e nei dintorni di) LA dopo aver ottemperato all'ordine di registrarsi entro il 16 dicembre.

L'Immigration and Naturalization Service (INS) si rifiuta di dare i numeri degli arresti ma ha detto che i detenuti sono trattenuti per violazione di leggi sull'immigrazione e altri violazioni

ARGENTINA

Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato già per oggi il denominato 'Aguante Cultural' a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia, durante le contestazioni popolari dell'ex presidente Fernando de la rua. Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Alcune di queste realtà, provenienti da diverse parti dell'Argentina, hanno costituito 4 cortei che convergono verso Buenos Aires, per arrivare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo. In un comunicato, i piqueteros del coordinamento Anibal Veròn affermano che non parteciperanno agli interventi dal palco, in una giornata come quella di venerdi, che deve essere sentita propria da tutti coloro che si stanno mobilitando, e non solo dai portavoce. Sempre nel comunicato, che potete leggere in versione integrale sul sito di indymedia Argentina, i piqueteros dell'Anibal Veròn spiegano le ragioni delle loro mobilitazioni di questi giorni: - come la necessità di continuare il cammino che portò alla ribellione popolare del 19 e 20 del 2001, che dimostrò la potenza e capacità di un popolo mobilitato e deciso a prendere nelle proprie mani la costruzione della propria vita, conquistando le strade e combattendo contro la repressione. - e perchè si sentono parte delle lotte che portarono a quelle giornate, durante le quali venne messo in discussione l'intero apparato delle istituzioni, e si vennero formando realtà che perseguono un progetto di autonomia e cambiamento sociale, obiettivi delle assemblee orizzontali, delle occupazioni delle fabbriche e degli edifici pubblici, dei blocchi stradali. I movimenti dei disoccupati manifestano anche perchè se ne vadano tutti coloro che vivono e si arricchiscono con un sistema di fame e repressione. Il governo, la classe politica, i potenti e i repressori devono andarsene tutti.

Tornando alle attività di oggi, per la giornata è previsto un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo già da oggi. Intanto le assemblee della zona nord della capitale faranno un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio oggi dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Noi cercheremo di fornirvi per il giornale radio serale una corrispondenza direttamente dall'Argentina. Comunque vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

spagna

FASCISMO CONTRO LA SINISTRA INDIPENDENTISTA BASCA

La formazione neofascista spagnola Fronte Spagnolo ha convocato per oggi una manifestazione di fronte alla sede dell'Audiencia Nacional in contemporanea con il processo contro le formazioni indipendentiste Batasuna, Herri Batasuna ed Euskal Herritarrok. La convocazione è stata realizzata attraverso le pagine web del Fronte Spagnolo e di un'altra formazione neofascista, Espana 2000, con lo slogan "Alla direzione nazionale di Batasuna diamo quello che merita"

Altre formazioni e gruppuscoli hanno aderito alla concentrazione convocata per le nove di questa mattina di fronte alla sede madrilena dell'Audiencia Nacional in calle Genova.

Di fronte all'Audienci Nacional sono stati chiamati a deporre 17 dirigenti delle varie formazioni indipendentiste Herri Batasuna, Batasuna ed Euskal Herritarrok, in relazione al procedimento giudiziario 18/98 istruito contro diverse persone ed organizzazioni basche. La deposizione avrebbe dovuto aver luogo la settimana scorsa, ma è stata posticipata a causa di problemi di salute del supergiudice Baltazar Garzòn. Alcuni fonti affermano che Garzòn abbia fatto pressioni per non essere sostituito da un altro giudice, Ruiz Polanco, ritenuto eccessivamente morbido nei confronti degli inquisiti.

Gli stessi che avevano indetto la maniefstazione del 20 ottobre scorso a Bilbao "per l'unità della Spagna", dove un centinaio scarso di persone si riunirono potendo contare sul pieno appoggio della polizia, tornano di nuovo ad attaccare la sinistra indipendentista basca, approfittando della offensiva giudiziaria di Garzòn per portare avanti la propria campagna elettorale. Sulla stessa linea è stata convocata una concentrazione il 2 gennaio a Granada per commemorare "i 511 anni di unità nazionale spagnola in un momento in cui, nel Paese Basco, continuano a fervere movimenti secessionisti. Inoltre il Fronte Spagnolo, la Falange e Forza Nuova hanno convocato un un ulteriore meeting per il prossimo 26 gennaio al Palazzo dei Congressi di Madrid.

Svizzera

Si conclude la vicenda del centro sociale il molino di lugano, sgomberato alla fine di questa estate. Oggi alle 11´00 è stata firmata la convenzione tra il CSOA il Molino, il municipio di lugano ed il consiglio di stato per l´utilizzo dello stabile ex-macello a Lugano. Oggi alle 15´00 verranno consegnate le chiavi e finalmente entreremo nella nuova sede (provvisoria) del CSOA. Domani è in programma l'assemblea per verificare l'utilizzo degli spazi. E sempre per domani, in svizzera, fiaccolata di solidarietà con i senza tetto in ticino, per la dignità di ognuno, per i diritti fondamentali, per una politica migratoria non repressiva. la situazione dei migranti in svizzera è sempre più dura, soprattutto dopo l'esito del referendum di novembre, che ha reso evidente la spaccatura tra la popolazione.

migranti

Una nave carica di migranti sta affondando al largo dell'isola di Eubea (nordest di Atene), a causa di una falla sullo scafo. Lo riferisce una radio greca, secondo cui a bordo c'erano 68 cittadini di nazionalità afghana e curda: 58 migranti sono stati tratti in salvo mentre uno di loro è stato trovato morto in mare dai soccorritori, e altri nove risulatano dispersi. Le condizioni pessime del tempo e il mare agitato rendono difficili le operazioni di soccorso.

ITALIA

Sassari

Due compagni di ERVA MALA sono attualmente bloccati in caserma dai carabinieri perché responsabili di aver piazzato un banchetto non autorizzato.

Ieri sera guardie giurate, vigili, polizia e carabinieri sono arrivati in forze sotto i portici del centro Azuni e, dopo aver rovesciato ripetutamente il banchetto, hanno aggredito fisicamente in modo barbaro e violento i compagni che non hanno ceduto al loro ordine di sgombero e se li sono portati via.

Stamattina - 19 dicembre 2002 alle 10:30 - il giudice deciderà se rinchiuderli a San Sebastiano.

Al banchetto di autofinanziamento non si vende nulla, ne’ di legale ne’ di illegale, in quanto siamo contrari al commercio, si accettano solo eventuali offerte a piacere.

Siamo arrivati al punto che un semplice banchetto può portare all’arresto immediato.

Ora sicuramente le cosiddette forze dell’ordine cercheranno di rifilarci la loro favoletta su come siano buoni e giusti, ma in strada, in quel momento tantissimi hanno visto.

Li invitiamo a contattarci.

L’udienza è alle 10:30 noi saremo lì.

Fiat

Ancora manifestazioni degli operai Fiat di Arese, che oggi hanno bloccato l'Autolaghi , occupando l'intera carreggiata. Alcune centinaia, secondo le stime delle forze dell'ordine, hanno dato vita ad un corteo, che dallo stabilimento ha preso la direzione dell'Autolaghi. In mattinata, nella fabbrica, si era tenuta un'assemblea che ha poi deciso per questa forma di mobilitazione. Il capogruppo di Prc al Senato, Gigi Malabarba annuncia che "oltre 10.000 euro risultano versati, nella prima giornata, da senatori di tutte le forze politiche (escluse AN), ivi compresi vicepresidenti dell'Assemblea e sottosegretari, a favore del Fondo di solidarieta' con le lotte degli operai FIAT. A conclusione di dieci giorni di sciopero della fame e' un piccolo risultato tangibile". Gigi Malabarba, operaio dell'Alfa di Arese, dal 9 dicembre ha vissuto 24 ore su 24 in un camper con le bandiere di Rifondazione Comunista e del SinCobas, parcheggiato di fronte a Palazzo Madama. Gigi Malabarba dice che: "qualcosa si e' mosso in quell'ambiente paludato: il Presidente Pera ha ricevuto gli operai di Cassino in tuta; la CIGS a rotazione contro le "zero ore" dell'Accordo di programma ha avuto larghi consensi, mettendo in crisi larghi settori della maggioranza; Ora tutte le iniziative sono rivolte a sostenere lo sciopero generale per la FIAT e le altre fabbriche in crisi: il Fondo di solidarieta', sostenuto da tutte le forze democratiche e delle cultura, puo' consentire all lotta di reggere un minuto in piu' del padrone

GR flash ore 9.30

MONDO

Argentina - Il sindacato della CTA, La corrente Classista Combattente,il movimento Barrios de Pie, Il Foro Sociale, H.I.J.O.S., le Madri di Plaza de Mayo - Linea Fondatrice, Le Nonne di Plaza de Mayo, e alcune delle assemblee di quartiere della capitale hanno convocato per oggi il denominato 'Aguante Cultural' a Plaza de Mayo, una sorta di omaggio nei confronti delle vittime del 20 dicembre 2001, morte per la repressione della polizia, durante le contestazioni popolari dell'ex presidente Fernando de la rua. Intanto continuano le iniziative delle altre organizzazioni, composte da lavoratori e disoccupati. Alcune di queste realtà, provenienti da diverse parti dell'Argentina, hanno ormai costituito 4 cortei che convergono verso Buenos Aires, per arrivare a formare la denominata e massiccia Marcia Federale, assieme alle diverse sezioni del Movimento dei Lavoratori Disoccupati che compongono il coordinamento Anibal Veròn. Questa grande manifestazione si concluderà venerdi 20 a Plaza de Mayo, teatro dei più massivi concentramenti di protesta dell'anno scorso e luogo storico di raduno delle Madri di Plaza de Mayo che anche in questa occasione saranno in piazza. Le attività di oggi prevedono un Piquete, un blocco urbano per immobilizzare il centro di Buenos Aires, in particolare le corporazioni finanziarie. I manifestanti cercheranno di bloccare le entrate delle banche, delle grandi inprese e della Borsa del Commercio per protestare contro il potere economico. Verso le 19, ora argentina, si concentreranno diverse assemblee di quartiere per far risuonare un cacerolazo e poi marciare anche loro verso Plaza de Mayo. Intanto le assemblee della zona nord della capitale faranno un altro cacerolazo davanti alla residenza presidenziale di Olivos, al quale parteciperà anche uno dei cortei della marcia federale piquetera che proprio oggi dovrebbe già raggiungere Buenos Aires. Quindi la fase più calda delle manifestazioni per la ricorrenza della protesta del 20 dicembre 2001 saranno oggi e soprattutto domani, giornata durante la quale si svolgeranno iniziative in tutto il mondo in appoggio al popolo argentino. Ricordiamo che la miriade di organizzazioni argentine si stanno mobilitando per tre obiettivi comuni: le dimissioni dell'attuale presidente Duhalde, contro lo sfruttamento delle risorse del paese da parte di capitali stranieri, e per un governo dei lavoratori e del popolo. Vi invitamo a seguire gli aggiornamenti puntuali sulle iniziative argentine, direttamente sul sito di Indymedia Argentina.

IRAQ

- Il capo degli ispettori delle Nazioni Unite Hans Blix dirà oggi al Consiglio di sicurezza che il rapporto iracheno sugli armamenti lascia senza risposta alcune domande. Sono pertanto necessarie ispezioni supplementari, hanno riferito ieri autorità e diplomatici delle Nazioni Unite. Blix ed ElBaradei, il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA), devono dare questa mattina le loro prime conclusioni sul rapporto di dodicimila pagine trasmesso dagli iracheni. Intanto il ministro della difesa britannico, Geoff Hoon ha affermato in serata che una omissione nella dichiarazione irachena sulle armi di distruzione di massa non costituirebbe in se "una violazione materiale" della risoluzione 1441 dell'Onu. "La risoluzione stessa indica chiaramente che non sono solo delle lacune nel dossier, ma anche degli ostacoli deliberati dell'Iraq agli ispettori (dell'Onu per il disarmo) che devono essere considerati", ha detto il ministro Hoon alla Bbc. Gli Stati Uniti potrebbero inviare 50 mila uomini in più nel Golfo. Lo scrive la Reuters, citando fonti anonime dell'Amministrazione americana. I 50 mila uomini potrebbero partire all'inizio del 2003. Gli Stati Uniti dispongono già nella Regione di un numero di uomini oscillante tra i 57 e i 60 mila. I responsabili del Pentagono hanno avuto l'ordine di mettere sul preavviso gli uomini che dovrebbero partire, nell'ambito dei piani di rafforzamento del dispositivo militare nella Regione, in vista d'un eventuale attacco all'Iraq.

Venezuela - Il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) del Venezuela ha emesso ieri una sentenza in base alla quale il controllo della polizia metropolitana (Pm) di Caracas, commissariata il 16 novembre scorso, torner࠳otto la giurisdizione del sindaco della capitale, Alfredo Pe񡬠ferreo oppositore del governo. La decisione della massima corte del Paese sudamericano 蠣onsiderata una vittoria per l’opposizione, dal momento che di fatto annulla il provvedimento varato dal presidente Hugo Chavez per sottrargli l’autorit࠳ulle forze dell’ordine, affidate per un mese al controllo del ministro dell'interno e della giustizia, Diosdato Cabello. Il Tsj ha concesso alle autoritࠤue settimane di tempo per riportare la situazione allo stato originario. Dal canto suo, Pe񡠳i 蠤etto soddisfatto del verdetto, affermando che “ora la situazione tornerࠡlla normalitԮ Gli ha fatto eco il capo della polizia metropolitana, Henry Vivas, il quale si 蠤etto certo che l’esecutivo e i settori delle forze dell’ordine vicini a Chavez accetteranno senza riserve la decisione del Tsj. Il commissariamento della polizia di Caracas ha costituito nelle ultime settimane uno dei principali motivi che hanno spinto l’opposizione a radicalizzare le proteste. La misura non ha fatto altro che aumentare la spaccatura tra le forze dell’ordine della capitale – circa 9mila uomini – divise tra oppositori e sostenitori dell’esecutivo. Ƞla quinta volta, in meno di cinque mesi, che il Tsj emette una sentenza contraria ad una decisione del governo. La pi񠑣lamorosa’ 蠳tata quella con cui, il 14 agosto scorso, la corte ha assolto quattro ufficiali dall’accusa di aver guidato il golpe di aprile. I 20 magistrati del Tsj sono stati eletti nel 2000, col sostegno dello stesso governo. (FB)

immigrazione

Una nave carica di immigranti clandestini sta affondando al largo dell'isola di Eubea (nordest di Atene), a causa di una falla sullo scafo. Lo riferisce una radio greca, secondo cui a bordo c'erano 68 clandestini di nazionalità afghana e curda: 58 immigrati sono stati tratti in salvo mentre uno di loro è stato trovato morto in mare dai soccorritori, e altri nove risulatano dispersi. Le condizioni pessime del tempo e il mare agitato rendono difficili le operazioni di soccorso.

ITALIA

Indulto - L'indultino, il provvedimento presentato che prevede la sospensione degli ultimi tre anni di pena per chi non ha commesso reati gravissimi, ha ricevuto oggi un primo sì dalla commissione Giustizia della Camera. Ma la strada per la sua approvazione definitiva si annuncia tutta in salita. La proposta di legge approvata ieri dalla commissione Giustizia come testo base prevede che siano sospesi gli ultimi tre anni di pena per chi ha scontato almeno un quarto della condanna. Sarebbero esclusi da tale beneficio coloro che hanno commesso reati gravi, come quelli di terrorismo, strage, mafia, spaccio di stupefacenti e riduzione in schiavitù. Ma ne saranno esclusi anche quelli definiti come "delinquenti" abituali e chi sceglie di rinunciarvi. I detenuti, una volta scarcerati, non dovranno tornare a delinquere nei cinque anni successivi alla liberazione. Altrimenti per loro si riapriranno le porte del carcere. E avranno anche una serie di obblighi, come, ad esempio, quello di non espatriare o di non risiedere nel comune dove è stato commesso il reato. Dovranno poi andare a firmare tutti i giorni, ad un' ora prestabilita, negli uffici di polizia indicati dal pm e non potranno uscire di casa prima delle 7 del mattino e dopo le 21, salvo espressa autorizzazione. Dovranno, infine, tentare di "adoperarsi", per quanto sarà possibile, "in favore della vittima del reato". Nella proposta di legge si sostiene anche che varrà solo per chi è già stato condannato in via definitiva al momento dell' entrata in vigore della legge.

sciopero medici

La decisione è stata presa perchè non c'è stata alcuna garanzia ufficiale da parte della maggioranza sullo stato giuridico dei medici che potrebbe essere modificato nella legge finanziaria 2003.

Scaduto, quindi, l'ultimatum alla maggioranza di Governo per ritirare l'emendamento della Finanziaria sull'esclusività di rapporto dei medici, i camici bianchi hanno confermato lo sciopero proclamato per oggi. Negli ospedali saranno garantite soltanto le urgenze, dopo l'agitazione decisa dall'intersindacale medica che raccoglie l'Anaao-Assomed (il sindacato dei medici ospedaliero più rappresentativo), la Civemp (sivemp-simet), lo Snabi sds (dirigenti sanitari) e l'Umsped (l'Aaroi-aipac-Snr), che bloccherà tutti i servizi ambulatoriali, i ricoveri non urgenti, le visite e gli interventi programmati, i mercati delle carni e del pesce e le importazioni e le esportazioni di animali e alimenti da parte dei veterinari. Di quest'ultimi 5440 su 5600 hanno optato per l'intramonenia.

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gror191202 (last edited 2008-06-26 09:56:00 by anonymous)