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  Tre palestinesi sono stati uccisi,questa notte, nel corso di una dura rappresaglia israeliana nelle zone sotto il controllo dell’Autorità palestinese a Gaza e Ramallah. Mezzi corazzati e bulldozer con la stella di Davide hanno circondato e sparato con mitragliatrici pesanti contro il quartier generale del presidente Arafat, raso al suolo alcuni edifici e fatto saltare in aria abitazioni nelle quali ritenevano si fabbricassero armi ed esplosivi. Samira Doukdar aveva 25 anni ed è stata colpita nel quartiere di Toufah, zona settentrionale di Gaza. Ahmed Loubad, la seconda vittima, è stato ucciso anche lui nello stesso quartiere. La terza vittima è un poliziotto colpito da un cecchino israeliano nel quartier generale del presidente palestinese. L’operazione è stata definita dalle autorità militari israeliane ‘la più profonda’ avvenuta negli ultimi anni a Gaza. Per tutta la notte si sono rincorse voci secondo le quali il governo di Tel Aviv avrebbe discusso se ‘trasferire’ Arafat, in pratica deportarlo. Si è in seguito deciso di tenerlo ‘rinchiuso’ in quel che resta del palazzo dell’Autorità palestinese di Ramallah. Efraim Eitan, leader del partito Nazional-religioso e ministro senza portafogli nel governo di Sharon, ha dichiarato alla radio militare di Tel Aviv che Arafat, bloccato e privo di collegamenti con l’esterno “risulta molto meno pericoloso”. Il governo Sharon ha anche discusso se espellere il leader di Hamas, lo sceicco (paraplegico) Ahmed Yassin, ma non ha ancora preso alcuna decisione. La strategia della rappresaglia militare e dei bulldozer lascia scettici alcuni osservatori israeliani. Se è vero che le aperture ad una soluzione politica delle fasce più integraliste delle organizzazioni palestinesi sono quasi inesistenti ci si domanda cosa abbia proposto il governo di Tel Aviv oltre le soluzioni militari. Il dibattito resta aperto

buon giorno a chi ci casca,aperto da massimo

Ore 9.30

Palestina

Il governo israeliano ha deciso la scorsa notte che per il momento il presidente palestinese Yasser Arafat deve restare rinchiuso nel suo ufficio di Ramallah (Cisgiordania). Lo ha detto alla radio militare il ministro senza portafogli Efraim Eitam (Fein), leader del Partito Nazional-religioso. Eitam ha confermato che la possibile espulsione di Arafat e' stata invocata ieri da alcuni ministri, ma ha aggiunto che il premier Ariel Sharon si e' opposto. Chiuso a Ramallah e impedito di comunicare con i suoi collaboratori Arafat, secondo Eitam, risulta essere meno pericoloso che non se fosse libero dei propri spostamenti all'estero.

Un poliziotto palestinese, che si trovava nel quartier generale di Yasser Arafat a Ramallah, e' stato ucciso questa mattina da un tiratore scelto dell'esercito israeliano e venti palestinesi sono usciti dal quartier generale di Yasser Arafat a Ramallah e si sono arresi alle forze israeliane che lo assediano da ieri sera. Alle prime ore di stamane i soldati avevano fatto saltare in aria uno degli edifici del quartier generale.

Incursione anche a Gaza dove Due palestinesi, un uomo ed una donna, sono stati uccisi da colpi sparati dai soldati israeliani nel corso dell' incursione compiuta nella notte. La donna morta si chiamava Samira Doukhdar ed aveva 25 anni. E' stata colpita nel quartiere di Toufah, nella zona settentrionale di Gaza, dove i soldati israeliani hanno fatto saltare in aria con la dinamite quattro locali adibiti, secondo l' esercito, alla fabbricazioni di armi ed esplosivi. L' altra vittima e' un uomo di 35 anni, Ahmed Loubad, anche lui colpito a morte nel quartiere di Toufah. In un altra zona di Gaza, il quartiere di Al-Choujaiya, due palestinesi sono rimasti feriti dai missili sparati da elicotteri israeliani.l'incursione israeliana si e' conclusa nelle prima mattinata nella cittadina palestinese di Beit Hanun (nord della striscia di Gaza) e nel rione di Sajjaya (Gaza). Lo ha riferito la radio militare secondo cui l' operazione di Sajjaya e' stata la piu' profonda mai avvenuta negli ultimi anni nell'agglomerato urbano di Gaza. Fonti militari israeliane hanno aggiunto che a Sajjaya sono stati demoliti sette edifici adibiti alla produzione di razzi Qassam e di altro materiale bellico. In tutto sono state messe fuori uso 34 officine palestinesi.

onu in iraq

Il capo degli ispettori dell' Onu Hans Blix ha detto giovedi', al termine di un incontro con il consiglio di sicurezza dell'Onu, che i primi membri del suo team potrebbero essere in Iraq entro il 15 ottobre. Lo svedese, che ha discusso con i consiglio di sicurezza le procedure ed i tempi per la ripresa delle ispezioni in Iraq, ha detto di aver preparato un programma che prevede l'arrivo di un primo gruppo di ispettori a Baghdad entro il 15 ottobre per una serie di controlli iniziali. Sceglieremo alcuni luoghi che ritemiano possano essere interessanti in questa prima fase - ha detto Blix dopo l'incontro - Non dovremo aspettare mesi prima di inviare i primi ispettori. Gli Stati Uniti stanno facendo pressioni per accelerare al massimo i tempi per la ripresa delle ispezioni. Blix avra' la prossima settimana a Vienna una nuova riunione con una delegazione irachena, gia' incontrata nei giorni scorsi a New York, per mettere a punto i dettagli logistici per la ripresa dei controlli. Gli Stati Uniti hanno sottolineato che i colloqui di Blix con gli iracheni, essendo la ripresa delle ispezioni senza condizioni, devono riguardare solo dettagli logistici e tecnici.

Ore 11.00

Palestina

Un appello per un mandato internazionale sui Territori palestinesi volto a sostituire l'Autorita' nazionale (Anp) di Yasser Arafat e a mettere fine all'occupazione israeliana, e' stato lanciato dal capo della opposizione israeliana Yossi Sarid (Meretz, sinistra sionista). Sarid si e' detto convinto che un mandato internazionale sia l'unica soluzione in grado di imprimere la svolta necessaria per fermare le violenze e gli scontri tra israeliani e palestinesi. Dato che il presidente americano George Bush sembra pronto a rischiare la vita dei suoi soldati a Baghdad, non vedo perche' non dovrebbe farlo anche a Ramallah (Cisgiordania), dove e' meno pericoloso, ha notato l'esponente della sinistra israeliana. Ieri Sarid ha compiuto un sopralluogo in Cisgiordania dove ha constatato la recente costruzione da parte del movimento dei coloni di nuovi avamposti illegali, il cui numero complessivo - ha appreso da fonti militari - assomma adesso a centonove. Si tratta di un vero putsch condotto dal movimento dei coloni contro la democrazia israeliana ha esclamato il leader del Meretz.

Immigrazione

Un altro migrante del gruppo naufragato sabato lungo le coste agrigentine e' stato recuperato questa mattina dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Sale cosi' a 35 il numero dei migranti complessivamente recuperati dal giorno della sciagura. Le ricerche, condizioni meteorologiche permettendo, continueranno per tutta la giornata.

Antimafia

I carabinieri stanno eseguendo a Palermo e in diversi paesi della provincia una vasta operazione antimafia che sta portando all' esecuzione di 14 ordini di custodia cautelare. Secondo l' accusa si tratterebbe di nuovi boss che negli ultimi periodi avrebbero preso il comando dell' organizzazione criminale in una vasta zona della Sicilia. I militari avrebbero accertato anche gli autori di un omicidio commesso a Trabia (Palermo), ridisegnato la mappa degli affiliati alle cosche, e individuato esattori e vittime del racket delle estorsioni. Oltre agli arresti sono in corso centinaia di perquisizioni in città, in numerosi paesi e nei casolari di campagna alla ricerca di armi e latitanti.

Ore 13.00

Palestina

Tre palestinesi sono stati uccisi,questa notte, nel corso di una dura rappresaglia israeliana nelle zone sotto il controllo dell’Autorità palestinese a Gaza e Ramallah. Mezzi corazzati e bulldozer con la stella di Davide hanno circondato e sparato con mitragliatrici pesanti contro il quartier generale del presidente Arafat, raso al suolo alcuni edifici e fatto saltare in aria abitazioni nelle quali ritenevano si fabbricassero armi ed esplosivi. Samira Doukdar aveva 25 anni ed è stata colpita nel quartiere di Toufah, zona settentrionale di Gaza. Ahmed Loubad, la seconda vittima, è stato ucciso anche lui nello stesso quartiere. La terza vittima è un poliziotto colpito da un cecchino israeliano nel quartier generale del presidente palestinese. L’operazione è stata definita dalle autorità militari israeliane ‘la più profonda’ avvenuta negli ultimi anni a Gaza. Per tutta la notte si sono rincorse voci secondo le quali il governo di Tel Aviv avrebbe discusso se ‘trasferire’ Arafat, in pratica deportarlo. Si è in seguito deciso di tenerlo ‘rinchiuso’ in quel che resta del palazzo dell’Autorità palestinese di Ramallah. Efraim Eitan, leader del partito Nazional-religioso e ministro senza portafogli nel governo di Sharon, ha dichiarato alla radio militare di Tel Aviv che Arafat, bloccato e privo di collegamenti con l’esterno “risulta molto meno pericoloso”. Il governo Sharon ha anche discusso se espellere il leader di Hamas, lo sceicco (paraplegico) Ahmed Yassin, ma non ha ancora preso alcuna decisione. La strategia della rappresaglia militare e dei bulldozer lascia scettici alcuni osservatori israeliani. Se è vero che le aperture ad una soluzione politica delle fasce più integraliste delle organizzazioni palestinesi sono quasi inesistenti ci si domanda cosa abbia proposto il governo di Tel Aviv oltre le soluzioni militari. Il dibattito resta aperto

Il presidente palestinese Yasser Arafat non sara' espulso dai Territori, ma e' destinato a restare chiuso a tempo indeterminato da una cintura ermetica israeliana nel suo ufficio di Ramallah, in Cisgiordania. Lo ha detto il ministro della difesa Benyamin Ben Eliezer, poco dopo che reparti del genio israeliano avevano raso al suolo nel quartiere generale di Ramallah un edificio di cinque piani doveva aveva sede l'intelligence militare palestinese. Le azioni punitive nei confronti dei palestinesi e del presidente Arafat sono state decise la scorsa notte dal governo israeliano, dopo l'esplosione in un autobus di Tel Aviv di un kamikaze islamico che ha provocato la morte di cinque persone e il ferimento di altre settanta.

Italia in Guerra

Dal Kosovo all'Eritrea, dalla Bosnia all'Afghanistan, sono piu' di 8.000 i militari italiani all'opera in tutto il mondo nelle missioni di peacekeeping sotto l'egida della Nato o dell'Onu. L'Italia, che come ha confermato ufficialmente il ministro della Difesa Antonio Martino fornira' altri mille alpini per le operazioni antiterrorismo in Afghanistan, contribuisce gia' da mesi ad 'Enduring Freedom' con la fregata Aliseo della Marina e un nucleo dell'Aeronautica incaricato di ripristinare la funzionalita' operativa dell'aeroporto di Baghram, a nord della capitale afghana. Altri 350 uomini, con compiti di vigilanza e pattugliamento, sono di stanza a Kabul nel quadro della missione Isaf. La presenza delle forze armate nei Balcani si e' consolidata in questi anni con le missioni in Bosnia, in corso dal 1995 e in Kosovo (dal 1999). In Bosnia sono circa 1.500 i soldati inquadrati nel contingente Sfor che prende parte alla missione Joint Forge. Tra Kosovo (Kfor), Albania (Communication Zone West) e Macedonia (Amber Fox) sono all'opera altri 6.000 militari italiani.

Mafia italia

Il capomafia di Caccamo, Nino Giuffrè, indicato come il numero due di Cosa Nostra, collabora le sue rivelazioni, secondo gli ambienti della procura, "sono un nuovo terremoto giudiziario per la Sicilia". Il boss, arrestato il 16 aprile scorso in un casolare di campagna, dopo otto anni di latitanza, starebbe parlando da oltre due mesi ai magistrati di Palermo . Le sue dichiarazioni hanno contribuito fino adesso all' arresto di 29 persone. Oltre ai 14 provvedimenti cautelari eseguiti questa mattina dai carabinieri, le indicazioni di Giuffrè sono servite agli inquirenti per richiedere e ottenere nelle scorse settimane l' arresto di altre 15 persone. Secondo l' accusa si tratterebbe di nuovi boss che negli ultimi periodi avrebbero preso il comando dell' organizzazione criminale in una vasta zona della Sicilia.

gror200902 (last edited 2008-06-26 09:55:28 by anonymous)