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aprono paoletta e maceonio a tarda sera del dì precedente, abbiate ammirazione aprono paoletta e macedonio a tarda sera del dì precedente, abbiate ammirazione


PER IL GR DELLE 17 E PER QUELLO SERALE:
qui trovate le notizie date oggi. Molte sono in forma diversa da quanto detto per microfono, però ve le ho lasciate così perchè almeno sono più complete.
Per gli audio: sarebbe da fare per bene la notizia sul piano matteoli, così potremmo aggiungere come audio l'intervista agli operaio.
Sulla conferenza stampa del FSE, c'è l'audio di alessandro, che fa un resoconto di quanto detto, però è molto veloce nella voce, l'ho colto purtroppo alla sprovvista.(esiste anche un'altra intervista, che trovate sul sito, che però dura oltre otto minuti, e non è possibile tagkiare. E' il resoconto di tutti gli interventi, a voi la scelta!)Gli audio li metto in una cartella sul desktop del pc vicino alla porta in sala redazione)
Su liberazione, c'è un intervista che vi potrebbe interessare, nella pagina delle culture, con una rappresentante del social forum africano.
Per lo sgombero a rovereto, non sono riuscita a trovare numeri per la corrispondenza, mentre per l'iniziativa di oggi al Molino, ci dovrebbe essere in agenda il numero di aliga, altrimenti lo posso rimediare (fatemi però sapere se lo volete fare, altrimenti non lo cerco, perchè dovrei fare un pò di telefonate).
C'è una notizia in spagnolo a questo indirizzo http://www.italia.indymedia.org/news/2002/10/97543.php sullo sciopero in venezuela, che era previsto alla scadenza data a Chavez per dimettersi. L'ho vista ora, quindi non ho tempo di tradurla.
Baci e buon lavoro, paoletta (e sono le quattro.....)
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'''PALESTINA'''

Israele ritiene di aver identificato l'organizzatore del massacro di Karkur in cui sono rimaste uccise 14 persone fra cui uno o due kamikaze palestinesi. Si tratta - secondo il quotidiano Yediot Ahronot - di Yiad Sawalha, comandante militare della Jihad islamica nella zona di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. L'attentato ha provocato 16 vittime fra i passeggeri dell'autobus. Sono morti anche i due attentatori suicidi che, con modalità insolita, hanno agito in coppia.
Secondo la polizia israeliana, a bordo della jeep che si è accostata all'autobus, facendosi saltare in aria e provocando una tremenda palla di fuoco, c'erano almeno cento chili di esplosivo.
E israele si appresta cogliere l'occasione per rendere più dure el misure repressive nei confronti della popolazione. Secondo autorità militari israeliane che hanno voluto mantenere l'anonimato, dopo l'attacco di ieri al bus in Israele verranno infatti rafforzate le misure di coprifuoco imposte dall'esercito nelle località occupate in Cisgiordania.
Anche la sorveglianza ai punti di traffico sarà intensificata, e verranno ristrette le concessioni di passaggio agli aiuti umanitari.


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La tensione fra India e Pakistan continua a destare preoccupazione nella comunità internazionale ma il governo britannico, che pure rappresenta l’ex potenza coloniale della regione, non sembra curarsene affatto. Come spiegare altrimenti il fatto che, secondo rivelazioni fatte ieri dal quotidiano ‘The Guardian’, il primo ministro Tony Blair, incontrando recentemente il proprio omologo indiano Atal Behari Vajpayee, abbia tentato in ogni modo di convincerlo a comprare aerei da combattimento ‘made in U.K’? Contatti per l’eventuale fornitura erano stati avviati da tempo ma colpisce che Londra abbia deciso di premere sull’acceleratore proprio in un momento così delicato per gli equilibri regionali. Si tratta di uno stock oscillante fra i 40 e i 60 jet, con annesso contratto relativo all’addestramento dei piloti e alla fornitura di pezzi di ricambio. Prima dell’estate sempre ‘The Guardian’ aveva svelato altri altarini del governo Blair che all’inizio dell’anno, nella fase più calda della disputa di confine tra Islamabad e New Delhi, mentre il ministro degli esteri Jack Straw era ufficialmente impegnato a smorzare i toni del confronto tra le due potenze nucleari, aveva tranquillamente autorizzato 39 contratti di fornitura di materiale bellico a favore dell’India e 4 a favore del Pakistan. A quanto pare, ora la storia si ripete.

La tensione fra India e Pakistan continua a destare preoccupazione nella comunità internazionale ma il governo britannico, che pure rappresenta l’ex potenza coloniale della regione, non sembra curarsene affatto. Come spiegare altrimenti il fatto che, secondo rivelazioni fatte ieri dal quotidiano ‘The Guardian’, il primo ministro Tony Blair, incontrando recentemente il proprio omologo indiano Atal Behari Vajpayee, abbia tentato in ogni modo di convincerlo a comprare aerei da combattimento ‘made in U.K’? Contatti per l’eventuale fornitura erano stati avviati da tempo ma colpisce che Londra abbia deciso di premere sull’acceleratore proprio in un momento così delicato per gli equilibri regionali. Si tratta di uno stock oscillante fra i 40 e i 60 jet, con annesso contratto relativo all’addestramento dei piloti e alla fornitura di pezzi di ricambio. Prima dell’estate sempre ‘The Guardian’ aveva svelato altri altarini del governo Blair che all’inizio dell’anno, nella fase più calda della disputa di confine tra Islamabad e New Delhi, mentre il ministro degli esteri Jack Straw era ufficialmente impegnato a smorzare i toni del confronto tra le due potenze nucleari, aveva tranquillamente autorizzato 39 contratti di fornitura di materiale bellico a favore dell’India e 4 a favore del Pakistan. A quanto pare, ora la storia si ripete.

'''11 settembre'''

Le premier procès au monde d'un complice présumé des kamikazes du 11 septembre 2001 aux Etats-Unis s'ouvre, mardi 22 octobre au matin, devant la justice allemande à Hambourg (nord), sous haute surveillance policière.

A partir de 9 heures locales, le Marocain Mounir El Motassadeq devra répondre de "complicité de meurtre" pour avoir collaboré avec trois des kamikazes qu'il a fréquentés à Hambourg, base arrière des attentats meurtriers du World Trade Center.

El Motassadeq, arrêté en novembre 2001, est le premier à comparaître devant un tribunal pour les attaques-suicides du 11 septembre. Un Français d'origine marocaine, Zacarias Moussaoui, détenu aux Etats-Unis, doit comparaître à partir du 30 juin 2003 devant une juridiction d'Alexandria, en Virginie (est des Etats-Unis).

D'après l'enquête, El Motassadeq a partagé un appartement avec Mohammed Atta, considéré comme le leader des 19 kamikazes. Il aurait eu une procuration sur un compte bancaire au nom de l'Emirati Marwan Al-Shehhi, un autre kamikaze de Hambourg, qui servait à financer les activités de la cellule, dont les cours de pilotage en Floride (sud-est des Etats-Unis). Pour le procureur général du Parquet fédéral Kay Nehm, le Marocain était un "rouage essentiel" du groupe qui a commencé à considérer l'organisation d'une attaque aérienne aux Etats-Unis à partir d'octobre 1999. Le Parquet général fédéral allemand accuse également le prévenu, père de deux enfants et âgé de 28 ans, d'appartenance à une organisation terroriste.

"La cellule de Hambourg faisait partie d'un réseau international de fondamentalistes islamistes prêts à la violence" en liaison avec l'association Al-Qaida, selon le procureur général. El Motassadeq aurait également fréquenté un camp d'entraînement d'Al-Qaida en Afghanistan à la mi-2000, ce qu'il nie. Selon son avocat, le Marocain va clamer son innocence lors du procès dont la durée n'a pas été fixée. Il va "faire des déclarations et démonter les prétendues preuves pesant contre lui", avait indiqué à la mi-octobre Me Hartmut Jacobi.



'''CILE'''

Il generale Patricio Rios ha rassegnato le dimissioni da capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare cilena per uno scandalo legato all'occultamento di prove sui desaparecidos sotto la dittatura che ha coinvolto la sua forza armata.

Queste dimissioni, rese note da Vina del Mar dove sono state annunciate dal presidente Ricardo Lagos e dal ministro della Difesa Michelle Bachelet, sono una novità per il Paese sudamericano dove gli alti comandi militari sono per mandato costituzionale "inamovibili". Lagos ha spiegato di aver ricevuto da Rios un pieno mandato per ristrutturare l'Aeronautica e nominare un nuovo Capo di Stato maggiore.

'''CANADA'''

La repressione verso i migranti non è un indice culturale solo in Italia, ma diventa semprè più norma in molti paesi occidentali.
In Canada, una famiglia algerina sensa permesso di soggiorno che era stata soggetta all'espulsione dall'ufficio di emigrazione del paese si è rifugiata in una chiesa di Montreal, con l'assenso del prete e con l'aiuto di una organizzazione che si occupa di migranti. E' diventato dunque scontro aperto con il governo canadese, poichè il territotrio della chiesa non è soggetto alla legislazione canadese, divenuta sempre più repressiva negli ultimi mesi (basti pensare alla famigerata legge C36). Proprio nel territorio della chiesa il parroco ha accettato di far eleggere il proprio domicilio alla famiglia algerina. La famiglia aveva presentato domanda all'ufficio immigrazione chiedendo il diritto d'asilo (a loro dovuto vista lòa situazione di guerra che vive l'Algeria) e in seconda istanza era stato chiesto il soggiorno per motivi umanitari, o quanto meno il rinvio della deportazione date le condizioni di gravidanza della donna, incinta di 14 settimane. Il loro caso verrà discusso questa settimana, ma le mobilitazioni a loro favore sono gia in programma da diversi giorni.


'''BELGIO'''

Continuano le mobilitazioni in belgio in difesa del bosco di Lappesfort, nei pressi di Bruges. Il bosco è stato <occupato> nell'agosto del 2001, per difenderlo dalle speculazioni edilizie che gravavano su di esso.
Nel corso di quest'ultimo anno, molte sono state le azioni giudiziarie intraprese, per consentire lo scempio edilizio, fino allo sgombero avvenuto lo scorso 14 ottobre, dopo minacce e intimidazioni che avevano reso che avevao reso impossibile qualsiasi azione di compromesso. domenica,una grossa manifestazione di oltre 1000 persone ( la piu' grande avvenuta a Bruges negli ultimi anni) ha confermato la volontà della popolazione e degli occupanti a far si che il bosco continui a vivere.
in settimana sono previste altRe mobilitazioni, sopratutto di informazione, per continuare la lotta.

'''Svizzera'''

E le mobilitazioni continuano anche in Svizzera, dopo lo sgombero all'alba di venerdì del centro socilae il Molino.
Un presidio è convocato per oggi alle 15:00 davanti al palazzo governativo a bellinzona per denunciare il gesto irresponsabile delle autorità che hanno ordinato lo sgombero del molino.

300 persone venerdì dopo lo sgombero in piazza più di 1000 sabato per la manif
200 domenica all´assemblea popolare
e 150 stasera per il presidio malgrado il freddo e la pioggia
Una mobiltazione dunque che continua a crescere.
Ma gli sgomberi dei centri sociali continuano anche in Italia: stamane lo sgombero dello stabile occupato a rovereto (TN)

Questa mattina alle 7.30 sono iniziate le procedure di sgombero dello stabile ex-collodo in Via Parteli a Rovereto.



'''PAESI BASHI'''

il quotiano basco gara denuncia l'aumento di incidenti sul lavoro nei paesi baschi e in navarra. il dato è agghiacciante: nei prima nove mesi di questo anno sono in 109 ad aver perso la vita sul luogo di lavoro per precarie condizioni di sicurezza, in percentuale l'aumento rispetto l'anno precedente è del 21%. il dato è confermato anche dall'Istituto Navarrino di Salute sul lavoro che denuncia fermamente la mancanza di una ferreo controllo in merito ad una esistente legislazione preventiva. Ad essere colpiti sono particolarmente i ceti meno ambienti, i lavoratori salariati con contratti a medio o breve tempo, rivela l'istituto.


= ITALIA =

'''Milano'''

Esplosione questa notte a Milano, dove un rudimentale ordigno è stato piazzato, intorno all'1.30 del mattino, nel popolare quartiere di quarto oggiaro.
L'esplosione non ha causato feriti. Nello scoppio sono state danneggiate nove auto, parcheggiate vicino, e alcune lettighe.
Per l'esplosione, nessuna rivendicazione.
Secondo gli artificieri, la bomba sarebbe di fabbricazione slava.

'''DDL Cirami'''

Ed oggi, il legittimo sospetto arriva all'esame della Corte Costituzionale. La Consulta si riunisce, per la prima volta, per affrontare la questione sollevata dalla Cassazione nell'ambito dei processi Imi-Sir /Lodo Mondadori e Sme. La sentenza è attesa per novembre.


I quindici giudici dovranno decidere se il Parlamento, varando il nuovo codice di procedura penale, tradì la legge delega 81 del 1987. Al punto 17 dell’articolo 2, infatti, il governo aveva previsto tra i motivi di rimessione ad altra sede del processo la “legittima suspicione”, ma le Camere, nell’articolo 45 del codice, lo precisarono meglio, ancorandolo a “gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo”.

Per la difesa questa è una restrizione, “una scelta palesemente arbitraria”, di quanto previsto dalla legge delega e dunque una violazione dell’articolo 76 della Costituzione. Ipotesi “non manifestamente infondata” per la Cassazione che ha girato la questione alla Consulta.



Il quesito è fondamentale per il destino del processo Previti. Le maglie dell’attuale articolo 45 sono troppo strette per le accuse di parzialità sollevate da Previti e dagli altri imputati contro il Tribunale di Milano. Un concetto più generico potrebbe ottenere quello che la Cassazione in prima istanza non ha concesso: la sospensione e il trasferimento a Brescia (o a Perugia che sia).


Ma la Corte Costituzionale forse non farà in tempo a rispondere a quel quesito. In genere ci vogliono almeno venti giorni: i giudici alternano una settimana di discussione e una di sentenze. Troppo tardi per riuscire a pronunciarsi prima che la legge Cirami termini il suo iter accelerato in Parlamento ed entri immediatamente in vigore, come previsto espressamente nel suo testo. In tal caso la questione cadrebbe per “ius superveniens”.

Tuttavia i giudici, che oggi si limiteranno ad ascoltare le parti, potrebbero cominciare a discuterne sotto la supervisione del presidente uscente Cesare Ruperto, che resta in carica almeno fino ai primi di dicembre.






== GR ORE 13.00 ==

'''11 settembre'''

E' iniziato, fra severe misure di sicurezza, ad Amburgo, il processo a carico di Mounir el Motassadeq, 28 anni, di nazionalità marocchina, ritenuto un terrorista di Al Qaeda e sospettato di aver preso parte all'organizzazione degli attentati dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. E' il primo processo al mondo contro un presunto complice dei piloti kamikaze entrati in azione un anno fa a New York e Washington. Motassadeq è accusato di appartenenza a un'organizzazione terroristica e di complicità nell'assassinio di almeno 3.116 persone.
Secondo gli inquirenti, faceva parte della cellula integralista islamica basata a Amburgo e a capo della quale c'era Mohammed Atta, uno dei piloti che era alla guida degli aerei schiantatisi contro le Torri Gemelle a New York. Motassadeq, studente in ingegneria elettronica, era stato arrestato lo scorso novembre a Amburgo, la città dove viveva e studiava. Secondo l'accusa, ha appoggiato in particolare Atta e Marwan Al Shehhi, l'altro pilota suicida alla guida dell'aereo che colpì la seconda torre gemella.
A carico di Miotasseq, come nel caso di Moussaiu, l'altro detenuto negli stati uniti in attesa del processo a giungno, solo prove indiziarie. Tutto l'impianto dell'accusa si basa infatti sulle ricostruzioni delle amicizie dei presunti attentari, individuati attraverso l'elenco passeggeri risultante alle compagnie. A titolo di cronaca, va ricordato come l'identità di uno dei dirottatori fosse stata certificata dal miracoloso ritrovamento di una carta di identità, perfettamente intatta, tra le macerie delle torri. Pure, in una america che oggi più che mai ha bisogno di colpeveli, il risultato del processo sembra scontato.

'''Onu'''

Oggi il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov incontrerà il sottosegretario di Stato americano John Bolton e il capo degli ispettori Onu, Hans Blix, per discutere della ripresa delle ispezioni in Iraq. Ma intanto dal Cremlino trapela palpabile l'irritazione per l'insistenza con cui l'amministrazione Bush sta lavorando ai fianchi degli altri membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU per una risoluzione sull'Iraq. La bozza di risoluzione sulla questione irachena presentata ieri dai delegati degli Stati Uniti ha generato da parte russa "profonda delusione".

Secondo fonti diplomatiche russe, il nuovo documento differisce in pochi punti dalla versione precedente, considerata "inaccettabile" dal Cremlino. Mosca si aspettava che la dichiarata disponibilità di Washington a prendere in considerazione i punti di vista di altri Paesi trovasse riscontro in una formulazione più morbida della risoluzione, come auspicato anche da parte francese. Ora secondo le fonti diplomatiche, che Mosca pretenda dalla Casa Bianca un ulteriore ammorbidimento del linguaggio della risoluzione.



'''Palestina'''

'''PALESTINA'''

Israele ritiene di aver identificato l'organizzatore del massacro di Karkur in cui sono rimaste uccise 14 persone fra cui uno o due kamikaze palestinesi. Si tratta - secondo il quotidiano Yediot Ahronot - di Yiad Sawalha, comandante militare della Jihad islamica nella zona di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. L'attentato ha provocato 16 vittime fra i passeggeri dell'autobus. Sono morti anche i due attentatori suicidi che, con modalità insolita, hanno agito in coppia.
Secondo la polizia israeliana, a bordo della jeep che si è accostata all'autobus, facendosi saltare in aria e provocando una tremenda palla di fuoco, c'erano almeno cento chili di esplosivo.
E israele si appresta cogliere l'occasione per rendere più dure el misure repressive nei confronti della popolazione. Secondo autorità militari israeliane che hanno voluto mantenere l'anonimato, dopo l'attacco di ieri al bus in Israele verranno infatti rafforzate le misure di coprifuoco imposte dall'esercito nelle località occupate in Cisgiordania.
Anche la sorveglianza ai punti di traffico sarà intensificata, e verranno ristrette le concessioni di passaggio agli aiuti umanitari.
La risposta di israele sarà "definita con grande esattezza" ha spiegato il ministro della Difesa Benyamin Ben Eliezer, che ha anche specificato che l'intervento israeliano "potrebbe non essere immediato".

Per il ministro lo stato di massima allerta viene mantenuto non solo nel territorio israeliano ma anche lungo la costa, nel timore che attentatori palestinesi possano giungere dal mare. Malgrado lo stato di emergenza, ha aggiunto Ben Eliezer, Israele intende ancora realizzare appena possibile un ritiro parziale dalla città cisgiordana di Hebron.

La tensione resta dunque alta a Jenin, in Cisgiordania, da dove sarebbero partiti i due kamikaze, identificati in Hamudi Hassanin e Ashraf al-Asmar. Attorno a Jenin, secondo la agenzia di stampa palestinese Wafa, sono stati dislocati nelle ultime ore decine di mezzi blindati israeliani pronti in apparenza a lanciare un attacco. Nelle vicine strade israeliane la polizia ha intanto rafforzato i pattugliamenti.


 
L'azione di ieri è stata duramente condannata dall'amministrazione Bush (oltre che dai ministri dell'Ue) che si è detta però convinta che quello che è accaduto "non fermerà gli sforzi per la pace". D'altra parte, da Washington non ci sarebbe nessun tentativo per evitare la reazione di Sharon secondo quanto affermano fonti israeliane citate da "Hàaretz". Come già fatto da Sharon e dal suo ministro degli esteri Shimon Peres che ieri hanno chiamato in causa il leader dell'Anp Yasser Arafat, così nell'amministrazione Bush, come riferisce un portavoce del dipartimento di Stato, si imputa al presidente palestinese di "non fare abbastanza" per la pace.

Insomma, l'impressione è che la reazione israeliana non si farà attendere. E stamane, intanto, l'esercito ha distrutto nei pressi di Nablus, in Cisgiordania, le case di due kamikaze palestinesi morti a luglio a Tel Aviv in un attentato rivendicato dalla Jihad islamica. Le case, nel campo profughi di Balata, erano quelle di Ibrahim Yasser Naji e di Mohammad Ismail Attallah, che avevano rispettivamente 19 e 18 anni quando si fecero esplodere uccidendo cinque israeliani e ferendone circa 40. L'esercito le ha fatte saltare in aria con la dinamite.

Secondo testimoni citati dalla France Presse, l'esercito ha anche demolito con la dinamite a Kfar Salem, sempre nei pressi di Nablus, la casa di Mahmoud Aissa, un militante delle Brigate dei martiri di Abu Ali Mustafa, organizzazione militare del Fronte Popolare di liberazione della Palestina (Fplp). Aissa è in carcere in Israele ed è accusato di numerosi attentati.


'''Cile'''

Il generale Patricio Rios ha rassegnato le dimissioni da capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare cilena per uno scandalo legato all'occultamento di prove sui desaparecidos sotto la dittatura che ha coinvolto la sua forza armata.

Queste dimissioni, rese note da Vina del Mar dove sono state annunciate dal presidente Ricardo Lagos e dal ministro della Difesa Michelle Bachelet, sono una novità per il Paese sudamericano dove gli alti comandi militari sono per mandato costituzionale "inamovibili". Lagos ha spiegato di aver ricevuto da Rios un pieno mandato per ristrutturare l'Aeronautica e nominare un nuovo Capo di Stato maggiore.


Il presidente Ricardo Lagos ha designato il generale Osvaldo Sarabia come nuovo capo delle forze aeree del Cile. Sarabia rimpiazza cos젩l generale Patricio R�, finito sotto inchiesta con l accusa di aver occultato informazioni relative ai desaparecidos , vittime del regime di Augusto Pinochet (1973- 90). Presentando il generale alla nazione Lagos ha rilevato che nelle attuali circostanze Sarabia 蠬 uomo pi鮤icato per ricoprire l incarico. Sono certo che quello che accaduto rafforzerࠬe forze armate e anche la democrazia cilena ha aggiunto il capo dello Stato . Il generale R� ha fatto un passo importante e sono sicuro che Sarabia proseguirࠩl cammino da lui tracciato per modernizzare le forze aeree . L inaugurazione ufficiale del mandato di Sarabia necessiterࠡncora di qualche giorno, ha concluso il presidente, dal momento che la nuova nomina implica anche l uscita di scena di altri quattro generali per raggiunti limiti di et஠R�, primo alto ufficiale cileno costretto a rinunciare all incarico per violazioni dei diritti umani, si era dimesso la settimana scorsa a seguito della bufera abbattutasi sulle forze aeree per un inchiesta giornalistica realizzata dal quotidiano La Nacion sulle vittime del Comando congiunto , l organo repressivo dell aeronautica militare attivo durante la dittatura. La testata aveva infatti denunciato che all interno delle forze aeree qualcuno aveva tentato di impedire alla magistratura di fare luce sulla sorte di 55 oppositori politici, scomparsi per mano del Comando congiunto . Nel giro di pochi giorni era finito nel mirino degli inquirenti l ex generale Patricio Campos, incaricato da R� di seguire le indagini sui desaparecidos e autore di un dossier consegnato lo scorso anno al Tavolo del dialogo per la riconciliazione nazionale. Di fronte al giudice Mario Carroza, Campos era crollato, ammettendo di aver distrutto informazioni relative al luogo dove furono uccisi cinque oppositori di Augusto Pinochet. Dopo la confessione di Campos, il giudice Jorge Dahm ha accolto due querele contro R� presentate dall Associazione dei familiari dei detenidos-desaparecidos e dal Partito comunista per intralcio alla giustizia e avviato un inchiesta sul generale.

'''BELGIO'''

Continuano le mobilitazioni in belgio in difesa del bosco di Lappesfort, nei pressi di Bruges. Il bosco è stato <occupato> nell'agosto del 2001, per difenderlo dalle speculazioni edilizie che gravavano su di esso.
Nel corso di quest'ultimo anno, molte sono state le azioni giudiziarie intraprese, per consentire lo scempio edilizio, fino allo sgombero avvenuto lo scorso 14 ottobre, dopo minacce e intimidazioni che avevano reso che avevao reso impossibile qualsiasi azione di compromesso. domenica,una grossa manifestazione di oltre 1000 persone ( la piu' grande avvenuta a Bruges negli ultimi anni) ha confermato la volontà della popolazione e degli occupanti a far si che il bosco continui a vivere.
in settimana sono previste altRe mobilitazioni, sopratutto di informazione, per continuare la lotta.

'''Svizzera'''

E le mobilitazioni continuano anche in Svizzera, dopo lo sgombero all'alba di venerdì del centro socilae il Molino.
Un presidio è convocato per oggi alle 15:00 davanti al palazzo governativo a bellinzona per denunciare il gesto irresponsabile delle autorità che hanno ordinato lo sgombero del molino.

300 persone venerdì dopo lo sgombero in piazza più di 1000 sabato per la manif
200 domenica all´assemblea popolare
e 150 stasera per il presidio malgrado il freddo e la pioggia
Una mobiltazione dunque che continua a crescere.
Ma gli sgomberi dei centri sociali continuano anche in Italia: stamane lo sgombero dello stabile occupato a rovereto (TN)

Questa mattina alle 7.30 sono iniziate le procedure di sgombero dello stabile ex-collodo in Via Parteli a Rovereto.





= ITALIA =

'''SFE'''

Per il Forum Sociale Europeo in programma a Firenze dal 6 al 9 novembre, saranno riattivati i controlli alle frontiere. Lo ha annuncito il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu parlando alla Camera: "Non si tratta - ha detto Pisanu - nè di una chiusura delle frontiere, nè di un blocco totale delle persone, nè di una sospensione dei diritti, nè di una sospensione della Convenzione di Schengen. Si tratta, al contrario, dell'applicazione di quanto proprio la Convenzione di Schengen, che all'articolo 2 prevede, che per un determinato periodo alle fontiere interne saranno effettuati controlli per esigenze di ordine pubblico e sicurezza nazionale". Pisanu ha anche detto che i funzionari di polizia sottoposti a procedimento penale per i fatti di Genova del G8, non saranno impiegati a Firenze nei servizi di ordine pubblico.
Si conferma dunque quanto emerso dalla riunione del Comitato di sicurezza riunitosi ieri, che ha proposto la chiusura delle frontiere per motivi di sicurezza dello stato. Sicurezza che sarebbe minacciata, secondo Pisanu, dai partecipanti al copnvegno. Il viminale ha anche reso nota una lista dei buoni e dei cattivi, certificando in questo modo le acttive intenzioni di alcuni gruppi, tra quelli attualmente più in vista nella preparazione del forum socilae.
Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa del FSE, per illustrare il programma dell'iniziativa ma anche per ribattere alle accuse lanciate da Pisanu, e alla casmpagna stampa che le sta accompagnando.


Ed oggi, il legittimo sospetto arriva all'esame della Corte Costituzionale. La Consulta si riunisce, per la prima volta, per affrontare la questione sollevata dalla Cassazione nell'ambito dei processi Imi-Sir /Lodo Mondadori e Sme. La sentenza è attesa per novembre.


I quindici giudici dovranno decidere se il Parlamento, varando il nuovo codice di procedura penale, tradì la legge delega 81 del 1987. Al punto 17 dell’articolo 2, infatti, il governo aveva previsto tra i motivi di rimessione ad altra sede del processo la “legittima suspicione”, ma le Camere, nell’articolo 45 del codice, lo precisarono meglio, ancorandolo a “gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo”.

Per la difesa questa è una restrizione, “una scelta palesemente arbitraria”, di quanto previsto dalla legge delega e dunque una violazione dell’articolo 76 della Costituzione. Ipotesi “non manifestamente infondata” per la Cassazione che ha girato la questione alla Consulta.



Il quesito è fondamentale per il destino del processo Previti. Le maglie dell’attuale articolo 45 sono troppo strette per le accuse di parzialità sollevate da Previti e dagli altri imputati contro il Tribunale di Milano. Un concetto più generico potrebbe ottenere quello che la Cassazione in prima istanza non ha concesso: la sospensione e il trasferimento a Brescia (o a Perugia che sia).
utto si gioca quindi sul tempo: per Previti, così come per Berlusconi, è importante arrivare al piuù presto ad una decisione, possibilmente a loro favoreviole, per evitare una condanna che inevitabilmente avrebbe ripercussioni sul loro ruolo nel governo.


'''Roma'''

Roma, 11:15
Travolto da treno, era operaio cantiere alta velocità

L'uomo travolto e ucciso questa mattina (leggi qui) da un treno all'altezza del quartiere Prenestino, a Roma, sarebbe un operaio di una ditta in appalto per eseguire lavori nell'ambito del progetto Alta velocità il cui cantiere è aperto proprio nel luogo dell' incidente.
L'uomo, che aveva 50 anni, alle 8:20 stava camminando vicino ai binari nei pressi del viadotto della Serenissima, al chilometro 4 della linea ferroviaria Roma-Tivoli-Pescara quando è sopraggiunto il treno, il locale 7504 partito dalla stazione Tiburtina e diretto a Tivoli. Nonostante ci fosse ampia visibilità, l'operaio non si è accorto del convoglio ed è stato investito.

La circolazione dei treni diretti e provenienti da est è stata interrotta ed è stato istituito un servizio di autobus sostitutivo che collega la stazione Tiburtina con le fermate Tor Sapienza e Bagni di Tivoli, sia in arrivo a Roma sia in partenza dalla capitale.



'''FIAT'''

Critiche al piano matteoli per la fiat sono arrivate praticamente da tutti
Non solo gli operai contestano il piano presentato, ma anche tutti i sindacati, di nuovo uniti per impedire quella che viene definita uan soluzione impèarticabile e costosa, che addirittura favorirebbe la concorremnza

 
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aprono paoletta e macedonio a tarda sera del dì precedente, abbiate ammirazione

PER IL GR DELLE 17 E PER QUELLO SERALE: qui trovate le notizie date oggi. Molte sono in forma diversa da quanto detto per microfono, però ve le ho lasciate così perchè almeno sono più complete. Per gli audio: sarebbe da fare per bene la notizia sul piano matteoli, così potremmo aggiungere come audio l'intervista agli operaio. Sulla conferenza stampa del FSE, c'è l'audio di alessandro, che fa un resoconto di quanto detto, però è molto veloce nella voce, l'ho colto purtroppo alla sprovvista.(esiste anche un'altra intervista, che trovate sul sito, che però dura oltre otto minuti, e non è possibile tagkiare. E' il resoconto di tutti gli interventi, a voi la scelta!)Gli audio li metto in una cartella sul desktop del pc vicino alla porta in sala redazione) Su liberazione, c'è un intervista che vi potrebbe interessare, nella pagina delle culture, con una rappresentante del social forum africano. Per lo sgombero a rovereto, non sono riuscita a trovare numeri per la corrispondenza, mentre per l'iniziativa di oggi al Molino, ci dovrebbe essere in agenda il numero di aliga, altrimenti lo posso rimediare (fatemi però sapere se lo volete fare, altrimenti non lo cerco, perchè dovrei fare un pò di telefonate). C'è una notizia in spagnolo a questo indirizzo http://www.italia.indymedia.org/news/2002/10/97543.php sullo sciopero in venezuela, che era previsto alla scadenza data a Chavez per dimettersi. L'ho vista ora, quindi non ho tempo di tradurla. Baci e buon lavoro, paoletta (e sono le quattro.....)

gRor delle 9.30

DAL MONDO

PALESTINA

Israele ritiene di aver identificato l'organizzatore del massacro di Karkur in cui sono rimaste uccise 14 persone fra cui uno o due kamikaze palestinesi. Si tratta - secondo il quotidiano Yediot Ahronot - di Yiad Sawalha, comandante militare della Jihad islamica nella zona di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. L'attentato ha provocato 16 vittime fra i passeggeri dell'autobus. Sono morti anche i due attentatori suicidi che, con modalità insolita, hanno agito in coppia. Secondo la polizia israeliana, a bordo della jeep che si è accostata all'autobus, facendosi saltare in aria e provocando una tremenda palla di fuoco, c'erano almeno cento chili di esplosivo. E israele si appresta cogliere l'occasione per rendere più dure el misure repressive nei confronti della popolazione. Secondo autorità militari israeliane che hanno voluto mantenere l'anonimato, dopo l'attacco di ieri al bus in Israele verranno infatti rafforzate le misure di coprifuoco imposte dall'esercito nelle località occupate in Cisgiordania. Anche la sorveglianza ai punti di traffico sarà intensificata, e verranno ristrette le concessioni di passaggio agli aiuti umanitari.

INDIA

La tensione fra India e Pakistan continua a destare preoccupazione nella comunità internazionale ma il governo britannico, che pure rappresenta l’ex potenza coloniale della regione, non sembra curarsene affatto. Come spiegare altrimenti il fatto che, secondo rivelazioni fatte ieri dal quotidiano ‘The Guardian’, il primo ministro Tony Blair, incontrando recentemente il proprio omologo indiano Atal Behari Vajpayee, abbia tentato in ogni modo di convincerlo a comprare aerei da combattimento ‘made in U.K’? Contatti per l’eventuale fornitura erano stati avviati da tempo ma colpisce che Londra abbia deciso di premere sull’acceleratore proprio in un momento così delicato per gli equilibri regionali. Si tratta di uno stock oscillante fra i 40 e i 60 jet, con annesso contratto relativo all’addestramento dei piloti e alla fornitura di pezzi di ricambio. Prima dell’estate sempre ‘The Guardian’ aveva svelato altri altarini del governo Blair che all’inizio dell’anno, nella fase più calda della disputa di confine tra Islamabad e New Delhi, mentre il ministro degli esteri Jack Straw era ufficialmente impegnato a smorzare i toni del confronto tra le due potenze nucleari, aveva tranquillamente autorizzato 39 contratti di fornitura di materiale bellico a favore dell’India e 4 a favore del Pakistan. A quanto pare, ora la storia si ripete.

11 settembre

Le premier procès au monde d'un complice présumé des kamikazes du 11 septembre 2001 aux Etats-Unis s'ouvre, mardi 22 octobre au matin, devant la justice allemande à Hambourg (nord), sous haute surveillance policière.

A partir de 9 heures locales, le Marocain Mounir El Motassadeq devra répondre de "complicité de meurtre" pour avoir collaboré avec trois des kamikazes qu'il a fréquentés à Hambourg, base arrière des attentats meurtriers du World Trade Center.

El Motassadeq, arrêté en novembre 2001, est le premier à comparaître devant un tribunal pour les attaques-suicides du 11 septembre. Un Français d'origine marocaine, Zacarias Moussaoui, détenu aux Etats-Unis, doit comparaître à partir du 30 juin 2003 devant une juridiction d'Alexandria, en Virginie (est des Etats-Unis).

D'après l'enquête, El Motassadeq a partagé un appartement avec Mohammed Atta, considéré comme le leader des 19 kamikazes. Il aurait eu une procuration sur un compte bancaire au nom de l'Emirati Marwan Al-Shehhi, un autre kamikaze de Hambourg, qui servait à financer les activités de la cellule, dont les cours de pilotage en Floride (sud-est des Etats-Unis). Pour le procureur général du Parquet fédéral Kay Nehm, le Marocain était un "rouage essentiel" du groupe qui a commencé à considérer l'organisation d'une attaque aérienne aux Etats-Unis à partir d'octobre 1999. Le Parquet général fédéral allemand accuse également le prévenu, père de deux enfants et âgé de 28 ans, d'appartenance à une organisation terroriste.

"La cellule de Hambourg faisait partie d'un réseau international de fondamentalistes islamistes prêts à la violence" en liaison avec l'association Al-Qaida, selon le procureur général. El Motassadeq aurait également fréquenté un camp d'entraînement d'Al-Qaida en Afghanistan à la mi-2000, ce qu'il nie. Selon son avocat, le Marocain va clamer son innocence lors du procès dont la durée n'a pas été fixée. Il va "faire des déclarations et démonter les prétendues preuves pesant contre lui", avait indiqué à la mi-octobre Me Hartmut Jacobi.

CILE

Il generale Patricio Rios ha rassegnato le dimissioni da capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare cilena per uno scandalo legato all'occultamento di prove sui desaparecidos sotto la dittatura che ha coinvolto la sua forza armata.

Queste dimissioni, rese note da Vina del Mar dove sono state annunciate dal presidente Ricardo Lagos e dal ministro della Difesa Michelle Bachelet, sono una novità per il Paese sudamericano dove gli alti comandi militari sono per mandato costituzionale "inamovibili". Lagos ha spiegato di aver ricevuto da Rios un pieno mandato per ristrutturare l'Aeronautica e nominare un nuovo Capo di Stato maggiore.

CANADA

La repressione verso i migranti non è un indice culturale solo in Italia, ma diventa semprè più norma in molti paesi occidentali. In Canada, una famiglia algerina sensa permesso di soggiorno che era stata soggetta all'espulsione dall'ufficio di emigrazione del paese si è rifugiata in una chiesa di Montreal, con l'assenso del prete e con l'aiuto di una organizzazione che si occupa di migranti. E' diventato dunque scontro aperto con il governo canadese, poichè il territotrio della chiesa non è soggetto alla legislazione canadese, divenuta sempre più repressiva negli ultimi mesi (basti pensare alla famigerata legge C36). Proprio nel territorio della chiesa il parroco ha accettato di far eleggere il proprio domicilio alla famiglia algerina. La famiglia aveva presentato domanda all'ufficio immigrazione chiedendo il diritto d'asilo (a loro dovuto vista lòa situazione di guerra che vive l'Algeria) e in seconda istanza era stato chiesto il soggiorno per motivi umanitari, o quanto meno il rinvio della deportazione date le condizioni di gravidanza della donna, incinta di 14 settimane. Il loro caso verrà discusso questa settimana, ma le mobilitazioni a loro favore sono gia in programma da diversi giorni.

BELGIO

Continuano le mobilitazioni in belgio in difesa del bosco di Lappesfort, nei pressi di Bruges. Il bosco è stato <occupato> nell'agosto del 2001, per difenderlo dalle speculazioni edilizie che gravavano su di esso. Nel corso di quest'ultimo anno, molte sono state le azioni giudiziarie intraprese, per consentire lo scempio edilizio, fino allo sgombero avvenuto lo scorso 14 ottobre, dopo minacce e intimidazioni che avevano reso che avevao reso impossibile qualsiasi azione di compromesso. domenica,una grossa manifestazione di oltre 1000 persone ( la piu' grande avvenuta a Bruges negli ultimi anni) ha confermato la volontà della popolazione e degli occupanti a far si che il bosco continui a vivere. in settimana sono previste altRe mobilitazioni, sopratutto di informazione, per continuare la lotta.

Svizzera

E le mobilitazioni continuano anche in Svizzera, dopo lo sgombero all'alba di venerdì del centro socilae il Molino. Un presidio è convocato per oggi alle 15:00 davanti al palazzo governativo a bellinzona per denunciare il gesto irresponsabile delle autorità che hanno ordinato lo sgombero del molino.

300 persone venerdì dopo lo sgombero in piazza più di 1000 sabato per la manif 200 domenica all´assemblea popolare e 150 stasera per il presidio malgrado il freddo e la pioggia Una mobiltazione dunque che continua a crescere. Ma gli sgomberi dei centri sociali continuano anche in Italia: stamane lo sgombero dello stabile occupato a rovereto (TN)

Questa mattina alle 7.30 sono iniziate le procedure di sgombero dello stabile ex-collodo in Via Parteli a Rovereto.

PAESI BASHI

il quotiano basco gara denuncia l'aumento di incidenti sul lavoro nei paesi baschi e in navarra. il dato è agghiacciante: nei prima nove mesi di questo anno sono in 109 ad aver perso la vita sul luogo di lavoro per precarie condizioni di sicurezza, in percentuale l'aumento rispetto l'anno precedente è del 21%. il dato è confermato anche dall'Istituto Navarrino di Salute sul lavoro che denuncia fermamente la mancanza di una ferreo controllo in merito ad una esistente legislazione preventiva. Ad essere colpiti sono particolarmente i ceti meno ambienti, i lavoratori salariati con contratti a medio o breve tempo, rivela l'istituto.

ITALIA

Milano

Esplosione questa notte a Milano, dove un rudimentale ordigno è stato piazzato, intorno all'1.30 del mattino, nel popolare quartiere di quarto oggiaro. L'esplosione non ha causato feriti. Nello scoppio sono state danneggiate nove auto, parcheggiate vicino, e alcune lettighe. Per l'esplosione, nessuna rivendicazione. Secondo gli artificieri, la bomba sarebbe di fabbricazione slava.

DDL Cirami

Ed oggi, il legittimo sospetto arriva all'esame della Corte Costituzionale. La Consulta si riunisce, per la prima volta, per affrontare la questione sollevata dalla Cassazione nell'ambito dei processi Imi-Sir /Lodo Mondadori e Sme. La sentenza è attesa per novembre.

I quindici giudici dovranno decidere se il Parlamento, varando il nuovo codice di procedura penale, tradì la legge delega 81 del 1987. Al punto 17 dell&#8217;articolo 2, infatti, il governo aveva previsto tra i motivi di rimessione ad altra sede del processo la &#8220;legittima suspicione&#8221;, ma le Camere, nell&#8217;articolo 45 del codice, lo precisarono meglio, ancorandolo a &#8220;gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo&#8221;.

Per la difesa questa è una restrizione, &#8220;una scelta palesemente arbitraria&#8221;, di quanto previsto dalla legge delega e dunque una violazione dell&#8217;articolo 76 della Costituzione. Ipotesi &#8220;non manifestamente infondata&#8221; per la Cassazione che ha girato la questione alla Consulta.

Il quesito è fondamentale per il destino del processo Previti. Le maglie dell&#8217;attuale articolo 45 sono troppo strette per le accuse di parzialità sollevate da Previti e dagli altri imputati contro il Tribunale di Milano. Un concetto più generico potrebbe ottenere quello che la Cassazione in prima istanza non ha concesso: la sospensione e il trasferimento a Brescia (o a Perugia che sia).

Ma la Corte Costituzionale forse non farà in tempo a rispondere a quel quesito. In genere ci vogliono almeno venti giorni: i giudici alternano una settimana di discussione e una di sentenze. Troppo tardi per riuscire a pronunciarsi prima che la legge Cirami termini il suo iter accelerato in Parlamento ed entri immediatamente in vigore, come previsto espressamente nel suo testo. In tal caso la questione cadrebbe per &#8220;ius superveniens&#8221;.

Tuttavia i giudici, che oggi si limiteranno ad ascoltare le parti, potrebbero cominciare a discuterne sotto la supervisione del presidente uscente Cesare Ruperto, che resta in carica almeno fino ai primi di dicembre.

GR ORE 13.00

11 settembre

E' iniziato, fra severe misure di sicurezza, ad Amburgo, il processo a carico di Mounir el Motassadeq, 28 anni, di nazionalità marocchina, ritenuto un terrorista di Al Qaeda e sospettato di aver preso parte all'organizzazione degli attentati dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. E' il primo processo al mondo contro un presunto complice dei piloti kamikaze entrati in azione un anno fa a New York e Washington. Motassadeq è accusato di appartenenza a un'organizzazione terroristica e di complicità nell'assassinio di almeno 3.116 persone. Secondo gli inquirenti, faceva parte della cellula integralista islamica basata a Amburgo e a capo della quale c'era Mohammed Atta, uno dei piloti che era alla guida degli aerei schiantatisi contro le Torri Gemelle a New York. Motassadeq, studente in ingegneria elettronica, era stato arrestato lo scorso novembre a Amburgo, la città dove viveva e studiava. Secondo l'accusa, ha appoggiato in particolare Atta e Marwan Al Shehhi, l'altro pilota suicida alla guida dell'aereo che colpì la seconda torre gemella. A carico di Miotasseq, come nel caso di Moussaiu, l'altro detenuto negli stati uniti in attesa del processo a giungno, solo prove indiziarie. Tutto l'impianto dell'accusa si basa infatti sulle ricostruzioni delle amicizie dei presunti attentari, individuati attraverso l'elenco passeggeri risultante alle compagnie. A titolo di cronaca, va ricordato come l'identità di uno dei dirottatori fosse stata certificata dal miracoloso ritrovamento di una carta di identità, perfettamente intatta, tra le macerie delle torri. Pure, in una america che oggi più che mai ha bisogno di colpeveli, il risultato del processo sembra scontato.

Onu

Oggi il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov incontrerà il sottosegretario di Stato americano John Bolton e il capo degli ispettori Onu, Hans Blix, per discutere della ripresa delle ispezioni in Iraq. Ma intanto dal Cremlino trapela palpabile l'irritazione per l'insistenza con cui l'amministrazione Bush sta lavorando ai fianchi degli altri membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU per una risoluzione sull'Iraq. La bozza di risoluzione sulla questione irachena presentata ieri dai delegati degli Stati Uniti ha generato da parte russa "profonda delusione".

Secondo fonti diplomatiche russe, il nuovo documento differisce in pochi punti dalla versione precedente, considerata "inaccettabile" dal Cremlino. Mosca si aspettava che la dichiarata disponibilità di Washington a prendere in considerazione i punti di vista di altri Paesi trovasse riscontro in una formulazione più morbida della risoluzione, come auspicato anche da parte francese. Ora secondo le fonti diplomatiche, che Mosca pretenda dalla Casa Bianca un ulteriore ammorbidimento del linguaggio della risoluzione.

Palestina

PALESTINA

Israele ritiene di aver identificato l'organizzatore del massacro di Karkur in cui sono rimaste uccise 14 persone fra cui uno o due kamikaze palestinesi. Si tratta - secondo il quotidiano Yediot Ahronot - di Yiad Sawalha, comandante militare della Jihad islamica nella zona di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. L'attentato ha provocato 16 vittime fra i passeggeri dell'autobus. Sono morti anche i due attentatori suicidi che, con modalità insolita, hanno agito in coppia. Secondo la polizia israeliana, a bordo della jeep che si è accostata all'autobus, facendosi saltare in aria e provocando una tremenda palla di fuoco, c'erano almeno cento chili di esplosivo. E israele si appresta cogliere l'occasione per rendere più dure el misure repressive nei confronti della popolazione. Secondo autorità militari israeliane che hanno voluto mantenere l'anonimato, dopo l'attacco di ieri al bus in Israele verranno infatti rafforzate le misure di coprifuoco imposte dall'esercito nelle località occupate in Cisgiordania. Anche la sorveglianza ai punti di traffico sarà intensificata, e verranno ristrette le concessioni di passaggio agli aiuti umanitari. La risposta di israele sarà "definita con grande esattezza" ha spiegato il ministro della Difesa Benyamin Ben Eliezer, che ha anche specificato che l'intervento israeliano "potrebbe non essere immediato".

Per il ministro lo stato di massima allerta viene mantenuto non solo nel territorio israeliano ma anche lungo la costa, nel timore che attentatori palestinesi possano giungere dal mare. Malgrado lo stato di emergenza, ha aggiunto Ben Eliezer, Israele intende ancora realizzare appena possibile un ritiro parziale dalla città cisgiordana di Hebron.

La tensione resta dunque alta a Jenin, in Cisgiordania, da dove sarebbero partiti i due kamikaze, identificati in Hamudi Hassanin e Ashraf al-Asmar. Attorno a Jenin, secondo la agenzia di stampa palestinese Wafa, sono stati dislocati nelle ultime ore decine di mezzi blindati israeliani pronti in apparenza a lanciare un attacco. Nelle vicine strade israeliane la polizia ha intanto rafforzato i pattugliamenti.

L'azione di ieri è stata duramente condannata dall'amministrazione Bush (oltre che dai ministri dell'Ue) che si è detta però convinta che quello che è accaduto "non fermerà gli sforzi per la pace". D'altra parte, da Washington non ci sarebbe nessun tentativo per evitare la reazione di Sharon secondo quanto affermano fonti israeliane citate da "Hàaretz". Come già fatto da Sharon e dal suo ministro degli esteri Shimon Peres che ieri hanno chiamato in causa il leader dell'Anp Yasser Arafat, così nell'amministrazione Bush, come riferisce un portavoce del dipartimento di Stato, si imputa al presidente palestinese di "non fare abbastanza" per la pace.

Insomma, l'impressione è che la reazione israeliana non si farà attendere. E stamane, intanto, l'esercito ha distrutto nei pressi di Nablus, in Cisgiordania, le case di due kamikaze palestinesi morti a luglio a Tel Aviv in un attentato rivendicato dalla Jihad islamica. Le case, nel campo profughi di Balata, erano quelle di Ibrahim Yasser Naji e di Mohammad Ismail Attallah, che avevano rispettivamente 19 e 18 anni quando si fecero esplodere uccidendo cinque israeliani e ferendone circa 40. L'esercito le ha fatte saltare in aria con la dinamite.

Secondo testimoni citati dalla France Presse, l'esercito ha anche demolito con la dinamite a Kfar Salem, sempre nei pressi di Nablus, la casa di Mahmoud Aissa, un militante delle Brigate dei martiri di Abu Ali Mustafa, organizzazione militare del Fronte Popolare di liberazione della Palestina (Fplp). Aissa è in carcere in Israele ed è accusato di numerosi attentati.

Cile

Il generale Patricio Rios ha rassegnato le dimissioni da capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare cilena per uno scandalo legato all'occultamento di prove sui desaparecidos sotto la dittatura che ha coinvolto la sua forza armata.

Queste dimissioni, rese note da Vina del Mar dove sono state annunciate dal presidente Ricardo Lagos e dal ministro della Difesa Michelle Bachelet, sono una novità per il Paese sudamericano dove gli alti comandi militari sono per mandato costituzionale "inamovibili". Lagos ha spiegato di aver ricevuto da Rios un pieno mandato per ristrutturare l'Aeronautica e nominare un nuovo Capo di Stato maggiore.

Il presidente Ricardo Lagos ha designato il generale Osvaldo Sarabia come nuovo capo delle forze aeree del Cile. Sarabia rimpiazza cos&#51241;l generale Patricio R&#56307;, finito sotto inchiesta con l accusa di aver occultato informazioni relative ai desaparecidos , vittime del regime di Augusto Pinochet (1973- 90). Presentando il generale alla nazione Lagos ha rilevato che nelle attuali circostanze Sarabia &#34860; uomo pi&#39844;icato per ricoprire l incarico. Sono certo che quello che accaduto rafforzer&#2092;e forze armate e anche la democrazia cilena ha aggiunto il capo dello Stato . Il generale R&#56307; ha fatto un passo importante e sono sicuro che Sarabia proseguir&#2089;l cammino da lui tracciato per modernizzare le forze aeree . L inaugurazione ufficiale del mandato di Sarabia necessiter&#2081;ncora di qualche giorno, ha concluso il presidente, dal momento che la nuova nomina implica anche l uscita di scena di altri quattro generali per raggiunti limiti di et&#2976;R&#56307;, primo alto ufficiale cileno costretto a rinunciare all incarico per violazioni dei diritti umani, si era dimesso la settimana scorsa a seguito della bufera abbattutasi sulle forze aeree per un inchiesta giornalistica realizzata dal quotidiano La Nacion sulle vittime del Comando congiunto , l organo repressivo dell aeronautica militare attivo durante la dittatura. La testata aveva infatti denunciato che all interno delle forze aeree qualcuno aveva tentato di impedire alla magistratura di fare luce sulla sorte di 55 oppositori politici, scomparsi per mano del Comando congiunto . Nel giro di pochi giorni era finito nel mirino degli inquirenti l ex generale Patricio Campos, incaricato da R&#56307; di seguire le indagini sui desaparecidos e autore di un dossier consegnato lo scorso anno al Tavolo del dialogo per la riconciliazione nazionale. Di fronte al giudice Mario Carroza, Campos era crollato, ammettendo di aver distrutto informazioni relative al luogo dove furono uccisi cinque oppositori di Augusto Pinochet. Dopo la confessione di Campos, il giudice Jorge Dahm ha accolto due querele contro R&#56307; presentate dall Associazione dei familiari dei detenidos-desaparecidos e dal Partito comunista per intralcio alla giustizia e avviato un inchiesta sul generale.

BELGIO

Continuano le mobilitazioni in belgio in difesa del bosco di Lappesfort, nei pressi di Bruges. Il bosco è stato <occupato> nell'agosto del 2001, per difenderlo dalle speculazioni edilizie che gravavano su di esso. Nel corso di quest'ultimo anno, molte sono state le azioni giudiziarie intraprese, per consentire lo scempio edilizio, fino allo sgombero avvenuto lo scorso 14 ottobre, dopo minacce e intimidazioni che avevano reso che avevao reso impossibile qualsiasi azione di compromesso. domenica,una grossa manifestazione di oltre 1000 persone ( la piu' grande avvenuta a Bruges negli ultimi anni) ha confermato la volontà della popolazione e degli occupanti a far si che il bosco continui a vivere. in settimana sono previste altRe mobilitazioni, sopratutto di informazione, per continuare la lotta.

Svizzera

E le mobilitazioni continuano anche in Svizzera, dopo lo sgombero all'alba di venerdì del centro socilae il Molino. Un presidio è convocato per oggi alle 15:00 davanti al palazzo governativo a bellinzona per denunciare il gesto irresponsabile delle autorità che hanno ordinato lo sgombero del molino.

300 persone venerdì dopo lo sgombero in piazza più di 1000 sabato per la manif 200 domenica all´assemblea popolare e 150 stasera per il presidio malgrado il freddo e la pioggia Una mobiltazione dunque che continua a crescere. Ma gli sgomberi dei centri sociali continuano anche in Italia: stamane lo sgombero dello stabile occupato a rovereto (TN)

Questa mattina alle 7.30 sono iniziate le procedure di sgombero dello stabile ex-collodo in Via Parteli a Rovereto.

ITALIA

SFE

Per il Forum Sociale Europeo in programma a Firenze dal 6 al 9 novembre, saranno riattivati i controlli alle frontiere. Lo ha annuncito il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu parlando alla Camera: "Non si tratta - ha detto Pisanu - nè di una chiusura delle frontiere, nè di un blocco totale delle persone, nè di una sospensione dei diritti, nè di una sospensione della Convenzione di Schengen. Si tratta, al contrario, dell'applicazione di quanto proprio la Convenzione di Schengen, che all'articolo 2 prevede, che per un determinato periodo alle fontiere interne saranno effettuati controlli per esigenze di ordine pubblico e sicurezza nazionale". Pisanu ha anche detto che i funzionari di polizia sottoposti a procedimento penale per i fatti di Genova del G8, non saranno impiegati a Firenze nei servizi di ordine pubblico. Si conferma dunque quanto emerso dalla riunione del Comitato di sicurezza riunitosi ieri, che ha proposto la chiusura delle frontiere per motivi di sicurezza dello stato. Sicurezza che sarebbe minacciata, secondo Pisanu, dai partecipanti al copnvegno. Il viminale ha anche reso nota una lista dei buoni e dei cattivi, certificando in questo modo le acttive intenzioni di alcuni gruppi, tra quelli attualmente più in vista nella preparazione del forum socilae. Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa del FSE, per illustrare il programma dell'iniziativa ma anche per ribattere alle accuse lanciate da Pisanu, e alla casmpagna stampa che le sta accompagnando.

Ed oggi, il legittimo sospetto arriva all'esame della Corte Costituzionale. La Consulta si riunisce, per la prima volta, per affrontare la questione sollevata dalla Cassazione nell'ambito dei processi Imi-Sir /Lodo Mondadori e Sme. La sentenza è attesa per novembre.

I quindici giudici dovranno decidere se il Parlamento, varando il nuovo codice di procedura penale, tradì la legge delega 81 del 1987. Al punto 17 dell&#8217;articolo 2, infatti, il governo aveva previsto tra i motivi di rimessione ad altra sede del processo la &#8220;legittima suspicione&#8221;, ma le Camere, nell&#8217;articolo 45 del codice, lo precisarono meglio, ancorandolo a &#8220;gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo&#8221;.

Per la difesa questa è una restrizione, &#8220;una scelta palesemente arbitraria&#8221;, di quanto previsto dalla legge delega e dunque una violazione dell&#8217;articolo 76 della Costituzione. Ipotesi &#8220;non manifestamente infondata&#8221; per la Cassazione che ha girato la questione alla Consulta.

Il quesito è fondamentale per il destino del processo Previti. Le maglie dell&#8217;attuale articolo 45 sono troppo strette per le accuse di parzialità sollevate da Previti e dagli altri imputati contro il Tribunale di Milano. Un concetto più generico potrebbe ottenere quello che la Cassazione in prima istanza non ha concesso: la sospensione e il trasferimento a Brescia (o a Perugia che sia). utto si gioca quindi sul tempo: per Previti, così come per Berlusconi, è importante arrivare al piuù presto ad una decisione, possibilmente a loro favoreviole, per evitare una condanna che inevitabilmente avrebbe ripercussioni sul loro ruolo nel governo.

Roma

Roma, 11:15 Travolto da treno, era operaio cantiere alta velocità

L'uomo travolto e ucciso questa mattina (leggi qui) da un treno all'altezza del quartiere Prenestino, a Roma, sarebbe un operaio di una ditta in appalto per eseguire lavori nell'ambito del progetto Alta velocità il cui cantiere è aperto proprio nel luogo dell' incidente. L'uomo, che aveva 50 anni, alle 8:20 stava camminando vicino ai binari nei pressi del viadotto della Serenissima, al chilometro 4 della linea ferroviaria Roma-Tivoli-Pescara quando è sopraggiunto il treno, il locale 7504 partito dalla stazione Tiburtina e diretto a Tivoli. Nonostante ci fosse ampia visibilità, l'operaio non si è accorto del convoglio ed è stato investito.

La circolazione dei treni diretti e provenienti da est è stata interrotta ed è stato istituito un servizio di autobus sostitutivo che collega la stazione Tiburtina con le fermate Tor Sapienza e Bagni di Tivoli, sia in arrivo a Roma sia in partenza dalla capitale.

FIAT

Critiche al piano matteoli per la fiat sono arrivate praticamente da tutti Non solo gli operai contestano il piano presentato, ma anche tutti i sindacati, di nuovo uniti per impedire quella che viene definita uan soluzione impèarticabile e costosa, che addirittura favorirebbe la concorremnza

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gror221002 (last edited 2008-06-26 09:48:54 by anonymous)