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= Ore 19.30 =


== Proposta di Sommario ==


'''Mondo'''

Mosca: Possiamo resistere quanto vogliamo. Siamo pronti a morire, vogliamo assolutamente la fine della guerra e il ritiro delle truppe russe dalla Cecenia.Questa la posizione del commando ceceno. (audio)

Spagna: Arrestati altri sei baschi, accusati di essere appartenenti a associazioni che hanno manifestato in difesa di eta e Batasuna.

Francia: La nuova legge di sicurezza, tra le tante norme, prevede anche quella di prostituzione passiva: è reato girare in minigonna, se il poliziotto che ti ferma pensa che tu lo stia facendo per invitare al sesso. (audio)

Palestina : continua la visita del'inviato americano, che oggi incontra la delegazione palestinese, ma rifiuta di vedere arafat

Palestina: in tutta la Cisgiordania vietato raccogliere le olive

si è tenuta oggi a roma la conferenza stampa di presentazione della manifestazione nazionale del 26 ottobre in solidarietà con il popolo palestinese


Irlanda: sostituito il ministro per l'irlanda, nel tentativo di risolvere la crisi

Inghilterra: al bando un'altra organizzazione islamica, accusata di essere coesa con gli attentatori di Bali. L'inghilterra offre pieno appoggio agli usa nell afunzione di guardiani del mondo

MESSICO: 94 MCLAVORATORI ARRESTATI A CITTA' MESSICO

'''Italia'''

Termini Imerese: Oggi manifestazione a Palermo (audio)

Carcere: Nuovi dati sulle carceri italiane dal rapporto dell'associazione Antigone

Social forum europeo: Nasce un collegio di avvocati pronti a difendere la polizia che sarà presente a Firenze


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''' Mondo'''

'''Cecenia, il perchè di un conflitto'''

Sono almeno tre anni che le forze russe in cecenia massacrano, violentano e torturano, in tutta impunità, i conmbattenti indipedentisti ceceni. Dal ritorno in cecenia, nel 1999, ci si aspettava un attacco come quello della scorsa notte, poichè fu proprio un'azione simile, nel 1995, ad aprire la strada ai negoziati, gli stessi negoziati che portarono alla pace nel 1996.
La Russia ha più volte tentato di attribuire ai ceceni una serie di attentati negli ultimi anni, senza mai fornirne le prove. Anzi, in molti sono convinti che alcune azioni siano direttamente riconducibili agli stessi servizi segreti russi, nel tentativo di avere l'occasione di sferrare un attacco definitivo.
Dal loro canto, i dirigenti ceceni hanno più volte smentito di voler utilizzare gli attentati come arma di pressione.
A indicare però la possibilità di un cambio di strategia, l'alleanza del presidente ceceno con l'ala islamica della resistenza, che potrebbe aver forzato la situazione.
Il conflitto ceceno ha radici non solo nel desiderio indipendentista, ma nell'importanza del territorio per il passaggio del petrolio destinato alla russia, lo stesso per cui sono scoppiati conflitti interegionali con altre regioni dell'ex russia. Alle spinte indipendentiste, si sono dunque mescolate le spinte economiche e quelle strategiche per il controllo della regione.
Il pericolo per la russia di un indipendentismo è la paura di un effetto domino, che potrebbe portare gli altri paesi ad adottare l'identica strategia.



'''Spagna'''


Arrestati altri sei baschi, accusati di essere appartenenti a associazioni che hanno manifestato in difesa di eta e batasuna. La polizia basca ha arrestato oggi all'alba sei persone, sospettate di essere implicate in episodi di violenza urbana. Nel corso dell'operazione, sono state effettuate anche numerose perquisizioni. L'operazione di oggi segue quella iniziata l'8 ottobre,quando un altra zona del paese era stata sottoposta a controllo con le stesse motivazioni. In quella occasione furono effettuati sette arresti Anche queste operazioni si inseriscono nel quadro della campagna "terra bruciata", che mira ad isolare politicamente e fisicamente Batasuna. Non a caso il governo presenta la notizia parlando di successo nella < lotta al terrorismo>, e affermando che simili operazioni continueranno finchè tutti i resoponsabili delle manifestazioni di sostegno non saranno arrestati.


'''Francia'''


Numerose associazioni dei diritti umani si oppongono alla nuova legge di sicurezza del governo francese, che equivale ad una criminalizzazione di interi settori della società, soprattutto dei più svantaggiati Tra i tanti reati introdotti, anche quello di 'prostituzione per incitamento passivo', che viene penalizzato con sei mesi di prigione e 3750 euro di multa. La prostituzione di strada era finora punita con una pena pecuniaria, senza arresto, e solo quando si trattava di una offerta attiva di servizi sessuali, cioè quando la donna offriva i propri servizi a pagamento a clienti. La nuova legge può condurre direttamente in carcere una donna in funzione del suo abbigliamento o del suo atteggiamento, se le autorità ritengono che questo abbia la finalità di indurre qualcuno ad accettare servizi sessuali. Sostanzialmente, può essere oggi reato in francia indossare una minigonna.Questa legge preoccupa anche per altri articoli in essa contenuti, che limitano le libertà di espressione in maniera fortissima: minacciare una pubblica autorità (compresi i portieri di immobili) porta a due anni di carcere; se la minaccia è di morte, la pena è aumentata fino a cinque anni. Non importa il contesto in cui le minacce vengono lanciate per l'accusa basterà la parola del funzionario a cui sono rivolti gli epiteti. La legge, già entrata in vigore all'inizio dell'estate, comincia adesso ad essere applicata in maniera massiva.


'''Palestina: in tutta la Cisgiordania vietato raccogliere le olive'''

Il governo ha dichiarato che è vietata la raccolta delle olive in Palestina e che non è in grado di difendere gli agricoltori dagli attacchi dei coloni.
In queste ultime settimane si sono ripetuti in tutta la Cisgiordania, attacchi continui di coloni nei confronti degli agricoltori e degli attivisti internazionali che cercano di proteggerli. La tecnica per respingerli consiste nel tirare le pietre. Dalle colline circostanti sono insulti e grida con slogan religiosi fanatici. In molti casi alcuni coloni con il volto coperto hanno sparato ai palestinesi che cercavano di raccogliere il frutto del proprio lavoro, a quel punto se e quando è intervenuta la polizia israeliana ha dichiarato la zona " zona militare" impedendo di fatto agli agricoltori di continuare il lavoro e obbligandoli a lasciare la zona. Spesso i coloni si sono spinti fino agli attivisti e agli agricoltori e li hanno spintonati giù dalle colline, utilizzando anche in questo caso pietre e bastoni. La polizia non interviene, spesso resta a guardare.
Gli attacchi dei coloni avvengono anche con modalità diverse. Ad esempio nel villaggio di Yanun a circa 20 chilometri da Nablus. Il villaggio era fino a poco tempo fa abitato da 25 famiglie. Oggi tutti i residenti, esasperati da 4 anni di attacchi e provocazioni da parte di coloni israeliani, hanno abbandonato le loro case.
Kamal Sobih, un anziano residente racconta che gruppi di coloni mascherati irrompevano nel villaggio tutte le notti, accompagnati da cani e cavalli, rubavano le pecore, lanciavano i sassi alle finestre delle case e picchiavano con bastoni e calci di fucile chiunque si trovasse in strada, bambini e donne compresi. Negli ultimi mesi 150 capi di bestiame sono stati avvelenati dai coloni e centinaia di alberi d'olivo sradicati o dati alle fiamme. Bestiame e agricoltura sono le uniche risorse di questa piccola comunità. Gli attacchi più recenti hanno preso di mira un generatore di elettricità, che è stato dato alle fiamme. Il generatore era stato recentemente istallato ed era stato fornito dall'EU/UNDP allo socpo di facilitare l'esistenza dei residenti di Yanun. Le fonti idriche sono state contaminate e i camion dell'acqua vengono di norma attaccati e svuotati da gruppi di coloni armati. L'esercito israeliano di occupazione non si oppone a questi attacchi, al contrario spesso i militari si uniscono ai coloni nelle campagne di intimidazione e vandalismo.
I coloni attaccano i nativi palestinesi in ogni angolo della Palestina occupata: il loro scopo è quello di costringere i residenti ad andare via per confiscarne, con l'ausilio delle terrificanti leggi di apartheid israeliane, case e terreni.

oggi si è tenuta a Roma la conferenza stampa di presentazione della manifestazione del 26 ottobre a sostegno della Palestina e contro la guerra.
Il comitato promotore ha illustrato i contenuti e l'itinerario della manifestazione a carattere nazionale che partirà alle h. 15.00 da piazza della Repubblica.
Durante la conferenza è stato ricordato che quest'iniziativa è stata organizzata in virtù dell'appello dei partecipanti della visita estiva nei campi profughi libanesi e al contemporaneo appello dell'associazione americana answer per una protesta internazionale contro la guerra.
Sabato scenderanno in piazza anche altre città : Berlino, Parigi, Madrid, tokio, Seul, Los Angeles, new york, washington.
I contenuti della mobilitazione sostengono la necessità di fermare il massacro, la cessazione dell'occupazione e il diritto dei profughi al ritorno.
Il corteo partirà da piazza esedra, passerà per piazza barberini, piazza del popolo e giungerà a Valle Giulia a ridosso dell'ambasciata israeliana, dove prenderanno parola la comunità palestinese.

Le prossime iniziative a sostegno della palestina troveranno spazio durante il forum europeo di Firenze con un apposita sessione dedicata alla Palestina e naturalmente durante le manifestazioni del 6 e del 9 novembre contro la guerra, con lo scopo di giungere ad una rete europea di solidarietà e di progetto per la palestina.


L'emissario palestinese Burns ha insistito oggi con la delegazione palestinese, affinchè sia posto un freno alla violenza, e si proceda alle riforme del'autorità nazionale palestinese. La delegazione palestinese si è mostrata critica verso il piano di pace di cui è latore Burns, lo stesso già consegnato a Sharon la scorsa settimana.
La delegazione palestinese era guidata dal negoziatore Saib Erakat, poichè Burns ha rifiutato, su espressa richiesta del presidente americano, di incontrare Arafat. Nonostante questo schiaffo, i palestinesi hanno dato priva di buona volontà, riunrendosi per discutere quello che però sembra essere un piano senza sbocco, per le imposizioni che presenta nei confronti dell'Anp, in particolar modo per l'ingerenza americana nei confronti della dirigenza palestinese.
Il piano inoltre risulta impraticabile, secondo la delegazione, perchè prevede il ritiro dai territori solo dopo la cessazione di ogni attacco palestinese, in contrasto con al recente risoluzione ONU.
In tarda serata Burns vedrà invece Ariel Sharon. E SDharon si inconterà anche con Ekart, domani, per discutere del trasferimento incondizionato dei soldi <congelati > da israele e dovuti proprio all'ANP.
I fondi in questione corrispondono a diritti di dogana prelevati sui prodotti importati nei teritori palestinesi che transitano per israele, e corrispondono ormai a 420 milioni di dollari.
Israele giustifica il blocco sostenendo che questi fondi possano servire ad attività terroristiche. Sotto la pressione statunitense, israele ha sbloccato questo mese circa 15 milioni di dollari, ma esige la creazione di una commissione statunitense sul controllo dell'utilizzo del denaro prima di versarne altre.

'''Irlanda'''

Il primo ministro britannico tony blair ha rimpiazzato oggi il ministro per l'irlanda del Nord John Reid, per tentare di risolvere una crisi politica senza precededenti nella regione. Il suo posto verràò preso da Paul Murphy, grande conoscitotre della questione iralandese, poichè ha partecipato all'elòaborazione degli accordi nel 1198.

'''Inghilterra'''

Il governo britannico, seguendo quanto già fatto da washington, ha annunciato oggi la decisione di interdire l'organizzazione Jamaah Islamiya, un organizzazione asiatica sospettata di essere implicata negli attentati a bali, e di congelare tutti i loro beni nel regno unito.
La decisione sarà immediatamente resa operativa, seguendo le indicazioni degli USA.
La decisoone infatti non fa riferimento ad eventuali operazioni rese nel territorio britannico, e quindi soggette a legge, ma solo alla proibizione di questa organizzazione negli stati americani., Si tratta dunque di una decisione extragiudiziale, che segna una volta di più , il collegamento tra blair e bush nella conduzione della politica di gendarmi del mondo.



'''MESSICO: 94 MCLAVORATORI ARRESTATI A CITTA' MESSICO'''

LIbertà per i prigionieri politici anti-mcdonald
94 manifestanti sono stati arrestati la scorsa settimana. La cauzione per ottenere la libertà è stata fissata a 14mila $ a testa. La manifestazione si era svolta il 16 Ott. nella centralissima piazza dello Zòcalo per denunciare i crimini dell'azienda (sfruttamento dei lavoratori e distruzioni ambientali). I giovani arrestati sono accusati di danneggiamento di proprietà federale e trasporto di esplosivi - erano semplici fuochi artificiali. Agli arrestati sono stati negati diritti elementari, come fare una telefonata ai familiari o andare al gabinetto.


'''Italia'''


'''Termini Imerese'''

Operai, con i figli e le mogli, studenti, ma anche semplici cittadini. In oltre 2500 sono arrivati oggi da Termini Imerese a Palermo per manifestare contro la chiusura degli stabilimenti FIAT. Il corteo si è concluso a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, dove i manifestanti hanno incontrato il governatore dell'isola, Salvatore Cuffaro per chiedere un impegno formale della regione nella vicenda FIAT. In prima fila nel corteo uno striscione con la scritta: Mi vergogno di essere italiano e il gonfalone di Termini Imerese, tenuto da due vigili urbani.

'''Carcere'''

Le carceri italiane 'scoppiano' di detenuti. Nei 234 istituti penitenziari, che potrebbero ospitare al massimo 42 mila detenuti, sono recluse 57 mila persone. Dunque, 15 mila in piu' rispetto alla capienza. E' in assoluto il livello piu' alto dal '45 ad oggi. In attesa di giudizio e' il 40.5% del totale. Piu' di 17 mila (uno su tre) sono i reclusi che provengono da paesi stranieri (nel '90 erano il 13%). Grave poi la situazione dei tossicodipendenti in cella: sono 15.442, mentre 1.421 sono i sieropositivi. In tutto il mondo i detenuti sono diventati 8 milioni e 750 mila, con una percentuale record negli Stati Uniti, dove per 100 mila abitanti ce ne sono 700 negli istituti penitenziari. In Italia, la popolazione carceraria e' cresciuta di 17 mila unita' in meno di vent'anni, toccando nel 2001 la cifra di 55.539. Il 45,24% della popolazione detenuta, secondo i dati forniti dall'associazione Antigone, e' originaria delle quattro principali regioni meridionali: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. - Un anno fa del totale dei 55 mila detenuti, 14 mila risultavano occupati prima dell'arresto, 15 mila disoccupati, 1600 in cerca della prima occupazione, mentre per gli altri 23 mila, il rapporto segnala che non e' stato possibile verificare il dato.

Quanto alle condizioni di vita all'interno degli istituti, Antigone nel suo ultimo rapporto avverte che restano fortemente distanti dagli standard fissati. E che i circuiti differenziati di trattamento e il potenziamento dello spazio per le attivita' di rieducazione e reinserimento sono solo una chimera. Il carcere, insomma, sta diventando sempre piu' un ricettacolo di emarginazione. Sono decine, inoltre, i casi di abusi e violenze ai danni dei detenuti denunciati alle autorita' e per i quali sono in corso indagini della magistratura. L'associazione ne illustra, fornendo tutti i dettagli, una trentina, tra presunti e accertati. Eccone alcuni: -28 settembre 2000. Nel carcere di Ascoli Piceno muore vittima di pestaggi un detenuto tossicodipendente di 40 anni. Finiscono sotto accusa agenti di custodia e medici. L'indagine si e' chiusa a fine dicembre con la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo di tre medici. Ancora pendente il procedimento a carico degli agenti.

'''Social forum europeo'''

Memore di Genova, il governo anticipa i tempi, e già prepara la difesa per i prossimi omicidi di stato. Un pool di avvocati penalisti saranno messi a disposizione degli agenti di polizia e dei carabinieri che, <nella malagurata ipotesi ci dovessero esserci incidenti in occasione del Social Forum, con conseguenze penali, si occuperanno gratuitamente della loro difesa in Tribunale>. Lo ha annunciato oggi il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Paolo Amato. Gli studi che hanno assicurato la loro adesione all'iniziativa, coordinata dal responsabile del dipartimento giustizia di FI a Firenze, Lapo Puccini, sono gia' cinque. Amato ha poi annunciato alcune inziative degli azzurri in preparazione dell'appuntamento no global, e soprattutto ha annunciato che, qualora dovesse accadere qualcosa di poco piacevole, saranno chieste subito le dimissioni del presidente della Regione Cluadio Martini e del sindaco di Firenze, Leonardo Domenici che hanno deciso di ospitare questo appuntamento. Infine Forza Italia organizzara' un 'girotondo' intorno alla sede di Firenze Expo, la societa' che gestisce la Fortezza da Basso, sede del meeting, colpevole, secondo Amato di <pagare, insieme alla Regione, con soldi pubblici di tutti i cittadini un appuntamento che i fiorentini non vogliono, come dimostrano le oltre 14 mila firme gia' raccolte dai nostri giovani - ha concluso il coordinatore - e che il 5 novembre consegneremo direttamente alla Presidenza del Consiglio visto che al sindaco Domenici non interessano>. Una delegazione di FI, sempre il 5 portera' la propria solidarieta' lla base statunitense di Camp Darby (Pisa) che, il giorno dopo, sara' teatro di una manifestazione. Dunque,ancora una volta in questa settimana, il governo e i suoi partiti si preparano ad alimentare la tensione intorno ad un appuntamento di confronto fra i vari movimenti, mettendo in campo tutte le iniziative suscettibili di provocare reazioni.




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MOSCA - Giornalisti e operatori della tv statale Ort e della privata Ren-tv, si sono diretti al teatro moscovita verso il gruppo di sequestratori ceceni. . Apparentemente per intervistare il capo del commando terrorista. Lo ha riferito uno dei poliziotti che li hanno scortati fino a una certa distanza del teatro, precisando che sarebbero stati gli stessi sequestratori a indicare le emittenti a loro gradite MOSCA - Sono almeno 550 gli ostaggi detenuti dal commando terrorista ceceno alla periferia di Mosca nella grande sala teatrale di via Melnikova. Lo riferisce un portavoce del gruppo di crisi istituito dalle autorita' russe. Tra loro ci sarebbero una ventina di cittadini stranieri: almeno tre cittadini britannici e alcuni australiani, tedeschi, olandesi e austriaci. Gli ostaggi fuggiti o rilasciati sono stati finora circa 180. Tra le persone liberate vi sono i bambini del pubblico Giornalisti e operatori della tv statale Ort e della privata Ren-tv, si sono diretti al teatro moscovita verso il gruppo di sequestratori ceceni. . Apparentemente per intervistare il capo del commando terrorista. Lo ha riferito uno dei poliziotti che li hanno scortati fino a una certa distanza del teatro, precisando che sarebbero stati gli stessi sequestratori a indicare le emittenti a loro gradite
Intanto l'informazione, anche se non trova conferme ufficiali per ovvi motivi (le trattative con i terroristi sono in corso) arriva da fonte attendibile: l'ex presidente del parlamento russo, Ruslan Khasbulatov. Il Cremlino, infatti, starebbe valutando l'opportunità di offrire al commando armato "l'uscita verso un Paese terzo in condizioni di sicurezza" in cambio della liberazione degli ostaggi.

VENEZUELA - Nella giornata di mercoledi ancora centinaia di persone hanno raggiunto Plaza Francia a Caracas, per rispondere all'appello di 14 ufficiali insorti, tutti processati per il tentativo di golpe dello scorso 11 aprile.
Diversi gruppi all'opposizione di Chavez hanno raggiunto il luogo di concentramento e stanno per pernottare all'aperto, dopo aver organizzato musica e banchetti e fatto arrivare nella piazza centinaia di bandiere nazionali.
Gli slogans chiedevano "libertà", "elezioni subito", "democrazia".
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La coalizione Coordinadora Democratica ha espresso il proprio appoggio all'azione dei 14 ufficiali insorti e ha annunciato che organizzaerà azioni per dimostrare il proprio dissenso all'azione di governo del presidente Chavez. La coalizione costituita da partiti e organizzazioni civili insiste sul carattere democratico del "llamado" degli ufficiali delle Forze Armate e considera l'azione di disobbedienza civile proposta dagli ufficiali necessaria e di carattere costituzionale, smentendo che si tratti di un'operazione gestita da "ufficiali golpisti", quanto piuttosto di un legittimo richiamarsi ai principi della Costituzione della Repubblica del Venezuela.
"Qui non ci sono ufficiali e militari golpisti, bensì militari perseguiti, detenuti ed assediati in forma permanente dall'azione del governo".
Poi è stato annunciato che nella stessa piazza della "disobbedienza" verranno raccolte delle firme per arrivare ad un referendum popolare sulla permanenza di Hugo Chavez al governo



CIAD -La compagnia petrolifera ‘Esso’ aiuta il governo del Ciad a condurre la guerra contro i ribelli del nord del Paese. E’ questa l’accusa mossa dalle associazioni per la difesa dei diritti dell’uomo contro il leader del consorzio che sfrutta i giacimenti dell’oro nero del Paese sub-sahariano. Perché i soldati dell’esercito di N’djamena hanno viaggiato a bordo di un ‘Antonov 224’ di proprietà della società per raggiungere il campo di battaglia nella zona settentrionale del Ciad?, si chiedono i responsabili delle organizzazioni locali. E ancora, perché il velivolo è stato utilizzato per trasportare materiale bellico e riportare nella capitale i rottami degli elicotteri distrutti dai guerriglieri ribelli? Delphine Kemneloum Djraibe, presidente dei collettivi per i diritti umani, invoca risposte precise. In un comunicato stampa, chiede quali siano le reali intenzioni della Esso: se aiutare il Paese a ridurre la povertà e soprattutto a realizzare uno sviluppo sostenibile, oppure dar man forte alle truppe governative e fare in modo che i ciadiani si ammazzino fra di loro. Allo stesso modo, conclude il documento, il presidente Idriss Deby dovrebbe privilegiare il dialogo invece di favorire la guerra che ormai ha stremato il popolo del Ciad.


= ORE 13.00 =


'''Cecenia''': Possiamo resistere quanto vogliamo. Siamo pronti a morire, vogliamo assolutamente la fine della guerra e il ritiro delle truppe russe dalla Cecenia.
Lo hanno detto a due cronisti dell'Ansa che sono riusciti a entrare nel teatro assaltato a Mosca un gruppo di tre guerriglieri.



'''Iraq''': nuova riunione per la risoluzione americana discussa ieri a porte chiuse

Il progetto di risoluzione che rinforza il regime di ispezioni sul disarmo in iraq, prtesentato ieri per la prima volta ai 15 membri del consiglio di sicurezza provoca ancora divergenze, soprattutto della russia e della francia. Dopo tre ore di dibattito a porte chiuse, il consiglio si riunirà nuovamente domani per discutere. L'ambasciatore americano non ha precisato quando verrà chiesto il voto sul documento.
Ha però sottolineato che 'il tempo stringe' e che il consiglio dovrà agire il prima possibile, mentre la gran bretagna, ammettendo che la discussione potrebbe durare giorni, ha confermato che darà pieno appoggio al documento statunitense.
Prima dell'inizio della riunione, la russia aveva dichiarato di non poter accettare l'automaticità dell'uso della forza (prevista dal documento usa) nè le esigenze irrealiste e inapplicabili che vengono chieste agli ispettori nello stesso documento.
Uno dei punti maggiormente in discussione, come sottolinea il rappresentante francese, è l'ambiguità del testo USA: mentre infatti non viene esplicitamente chiesto l'uso automatico della forza, questo si reintegra citando le precedenti risoluzioni, in particolare quella del 1991, in cui era ammesso l'intervento militare. Oltre alla francia e alla russia, il voto negativo verrebbe anche da altri paesi non membri permanenti, e questo metterebbe in minoranza gli usa.
Per poter passare, infatti, la risoluzione avrebbe bisogno di nove voti favorevoli e di nessun veto.
Le speranze statunitensi sono ora riposte nella crisi apertasi a Mosca questa notte, che potrebbe distogliere Putin e il suo entourage dalle questioni estere.


'''Unione europea''': in forse l'allargamento all'est, non ci sono le condizioni finanaziarie. Se ne discute oggi e domani a Bruxelles

I dirigenti dell'unione europea si ritroveranno oggi e domani a Bruxell per un incontro che sarà teatro di un grande dibattito sul finanziamento necessario per l'allargamento dell'Unione all'est. La questione potrebbe essere risolta con un accordo all'ultimo momento tra Francia e Germania.
Il ministro danese (paese presidente di turno) ha già avvertito che il summit durerà tutto il tempo che sarà necesario a risolvere la questione ed ad arrivare ad un accordo.
Il punto in discussione riguarda prevalentemente gli aiuti agricoli da dare ai paesi entranti nell'Unione, su cui il disaccordo è profondo tra Schoeder e Chirac, che già sulle questioni agricole interne erano venuti più volte a scontrarsi.
Ma in discussione è anche tutta la politica economica interna dell'unione, compreso il pagamento dovuto alla Gran Bretagna, che il cancelliere tedesco vorrebbe rinegoziare.

'''Spagna''': arrestati altri sei baschi, accusati di essere appartenenti a associazioni che hanno manifestato in difesa di eta e batasuna


 La polizia basca ha arrestato oggi all'alba sei persone, sostettate di essere implicate in episodi di violenza urbana. Nel corso dell'operazione, sono state effettuate anche numerose perquisizioni. L'operazione di oggi segue quella iniziata l'8 ottobre,quando un altra zona del paese era stata sottoposta a controllo con le stesse motivazioni.
In quella occasione furono effettuati sette arresti
Anche queste operazioni si inseriscono nel quadro della campagna "terra bruciata", che mira ad isolare politicamente e fisicamente Batasuna.
Non a caso il governo presenta la notizia parlando di successo nella < lotta al terrorismo>, e affermando che simili operazioni continueranno finchè tutti i resoponsabili delle manifestazioni di sostegno non saranno arrestati.

'''Isarele''': Sono da poco cominciati a Gerico, i colloqui tra l'inviato speciale americano per il Medio Oriente, il sottosegretario di stato William Burns, con una delegazione palestinese. Questi ultimi, guidati dal capo negoziatore Saeb Erikat e da Abu Ala, presidente del parlamento palestinese, esamineranno il nuovo piano di pace elaborato da Bush (con la collaborazione di Ue, Onu e Russia). Burns, poi, incontrera' stasera il premier israeliano Ariel Sharon per sottoporgli il piano, noto come 'tracciato' o 'mappa' (road map). Sharon ha peraltro manifestato ampie riserve sul piano in interviste e dichiarazioni nelle ultime 48 ore . La stampa oggi ritiene che il 'tracciato' di Bush sara' alla fine archiviato come gia' avvenne per i piani Mitchell, Tenet e Clinton.

Condannati colonnello e nove soldati isaeliani per aver venduto armi ad hezbollah in cambio di droga.

'''Francia''': la nuova legge di sicurezza, tra le tante norme, prevede anche quella di prostituzione passiva: è reato girare in minigonna, se il poliziotto che ti ferma pensa che tu lo stia facendo per invitare al sesso

Numerose associazioni dei diritti umani si oppongono alla nuova legge di sicurezza del governo francese, che equivale ad una criminalizzazione di interi settori della società, soprattutto dei più svantaggiati: mendicanti, prostitute, nomadi. Secondo il governo, invece, il testo si limita a rispondere alle preoccupazioni presenti nella società francese.
Tra i tanti reati introdotti, anche quello di 'prostituzione per incitamento passivo', che viene penalizzato con sei mesi di prigione e 3750 euro di multa.
La prostituzione di strada era finora punita con una pena pecuniaria, senza arresto, e solo quando si trattava di una offerta attiva di servizi sessuali, cioè quando la donna offriva i propri servizi a pagamento a clienti.
La nuova legge può condurre direttamente in carcere una donna in funzione del suo abbigliamento o del suo atteggiamento, se le autorità ritengono che questo abbia la finalità di indurre qualcuno ad accettare servizi sessuali. Sostanzialmente, può essere oggi reato in francia indossare una minigonna. Del tutto coerente con la visione della destra, nel testo si parla solo di donne.
Ma questa legge preoccupa anche per altri articoli in essa contenuti, che limitano le libertà di espressione in maniera fortissima: minacciare una pubblica autorità (compresi i portieri di immobili) porta a due anni di carcere; se la minaccia è di morte, la pena è aumentata fino a cinque anni. Non importa il contesto in cui le minacce vengono lanciate ( dunque in una manifestazione sarà bene fare attenzione a ciò che si dice), e per l'accusa basterà la parola del funzionario a cui sono rivolti gli epiteti.
La legge, già entrata in vigore all'inizio dell'estate, comincia adesso ad essere applicata in maniera massiva.



'''Carcere''': Le carceri italiane 'scoppiano' di detenuti. Nei 234 istituti penitenziari, che potrebbero ospitare al massimo 42 mila detenuti, sono recluse 57 mila persone. Dunque, 15 mila in piu' rispetto alla capienza. E' in assoluto il livello piu' alto dal '45 ad oggi. In attesa di giudizio e' il 40.5% del totale. Piu' di 17 mila (uno su tre) sono i reclusi che provengono da paesi stranieri (nel '90 erano il 13%). Grave poi la situazione dei tossicodipendenti in cella: sono 15.442, mentre 1.421 sono i sieropositivi. In tutto il mondo i detenuti sono diventati 8 milioni e 750 mila, con una percentuale record negli Stati Uniti, dove per 100 mila abitanti ce ne sono 700 negli istituti penitenziari. In Italia, la popolazione carceraria e' cresciuta di 17 mila unita' in meno di vent'anni, toccando nel 2001 la cifra di 55.539.


'''DDL Cirami''': E' ripreso nell'aula del Senato l'esame del ddl Cirami sul legittimo sospetto. Questa mattina, avvio puntuale alle 9.30, ma subito dopo la seduta è stata sospesa per la mancanza del numero legale. Dalle 10 sono riprese regolarmente le votazioni degli emendamenti, finora ne sono stati votati una cinquantina. L'esame procede un po' a rilento a causa delle frequenti richieste, da parte dell'opposizione, della verifica del numero legale. La legge Cirami sarà approvata questa sera o al massimo domani mattina. Poi dovrà tornare alla Camera per il sì definitivo.

'''Fiat'''

Operai, con i figli e le mogli, studenti, ma anche semplici cittadini. In oltre 2500 sono arrivati oggi da Termini Imerese per marciare oggi su Palermo. Il corteo e' diretto a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione. E' qui che i manifestanti incontreranno il governatore dell'isola, Salvatore Cuffaro per chiedergli garanzia del posto di lavoro. I dimostranti sono scortati da quattro camionette della polizia e da decine di agenti. In prima fila svetta uno striscione con la scritta: ''Mi vergogno di essere italiano'' e il gonfalone di Termini Imerese, tenuto da due vigili urbani.



= GR ORE 17.00 =

'''Mosca'''


Un appello al presidente russo Vladimir Putin affinche' siano ritirate le truppe dislocate in Cecenia e' arrivato oggi dalle persone tenute in ostaggio in un teatro di Mosca da circa 40 terroristi ceceni. ''Chiediamo - ha detto Maria Shkolnikova, uno degli ostaggi intervenuta con un appello sulla tv TVS - di prendere una decisione ragionevole e di porre fine alla guerra in Cecenia''. ''In questo momento - ha proseguito la donna - la nostra vita e' appesa ad un filo e la nostra sopravvivenza o meno pesera' sulle vostre coscienze. Per favore trovate una soluzione pacifica oppure moriremo tutti''. Ieri, un commando di ceceni ha fatto irruzione nel teatro mentre era in esecuzione una serie di musiche popolari russe. I componenti del commando sono armati con fucili automatici, granade e pacchi di esplosivi. Molti ostaggi, imbottiti di esplosivo, sono stati fatti mettere tutto intorno all'edificio.

'''Termini Imerese'''


Operai, con i figli e le mogli, studenti, ma anche semplici cittadini. In oltre 2500 sono arrivati oggi da Termini Imerese a Palermo per manifestare contro la chiusura degli stabilimenti FIAT. Il corteo si è concluso a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, dove i manifestanti hanno incontrato il governatore dell'isola, Salvatore Cuffaro per chiedere un impegno formale della regione nella vicenda FIAT. In prima fila nel corteo uno striscione con la scritta: Mi vergogno di essere italiano e il gonfalone di Termini Imerese, tenuto da due vigili urbani.



'''Carcere'''


Le carceri italiane 'scoppiano' di detenuti. Nei 234 istituti penitenziari, che potrebbero ospitare al massimo 42 mila detenuti, sono recluse 57 mila persone. Dunque, 15 mila in piu' rispetto alla capienza. E' in assoluto il livello piu' alto dal '45 ad oggi. In attesa di giudizio e' il 40.5% del totale. Piu' di 17 mila (uno su tre) sono i reclusi che provengono da paesi stranieri (nel '90 erano il 13%). Grave poi la situazione dei tossicodipendenti in cella: sono 15.442, mentre 1.421 sono i sieropositivi. In tutto il mondo i detenuti sono diventati 8 milioni e 750 mila, con una percentuale record negli Stati Uniti, dove per 100 mila abitanti ce ne sono 700 negli istituti penitenziari. In Italia, la popolazione carceraria e' cresciuta di 17 mila unita' in meno di vent'anni, toccando nel 2001 la cifra di 55.539. Il 45,24% della popolazione detenuta, secondo i dati forniti dall'associazione Antigone, e' originaria delle quattro principali regioni meridionali: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. - Un anno fa del totale dei 55 mila detenuti, 14 mila risultavano occupati prima dell'arresto, 15 mila disoccupati, 1600 in cerca della prima occupazione, mentre per gli altri 23 mila, il rapporto segnala che non e' stato possibile verificare il dato.

Quanto alle condizioni di vita all'interno degli istituti, Antigone nel suo ultimo rapporto avverte che restano fortemente distanti dagli standard fissati. E che i circuiti differenziati di trattamento e il potenziamento dello spazio per le attivita' di rieducazione e reinserimento sono solo una chimera. Il carcere, insomma, sta diventando sempre piu' un ricettacolo di emarginazione. Sono decine, inoltre, i casi di abusi e violenze ai danni dei detenuti denunciati alle autorita' e per i quali sono in corso indagini della magistratura. L'associazione ne illustra, fornendo tutti i dettagli, una trentina, tra presunti e accertati. Eccone alcuni: -28 settembre 2000. Nel carcere di Ascoli Piceno muore vittima di pestaggi un detenuto tossicodipendente di 40 anni. Finiscono sotto accusa agenti di custodia e medici. L'indagine si e' chiusa a fine dicembre con la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo di tre medici. Ancora pendente il procedimento a carico degli agenti.


'''Social forum europeo'''

Memore di Genova, il governo anticipa i tempi, e già prepara la difesa per i prossimi omicidi di stato.
Un pool di avvocati penalisti saranno messi a disposizione degli agenti di polizia e dei carabinieri che, <nella malagurata ipotesi ci dovessero esserci incidenti in occasione del Social Forum, con conseguenze penali, si occuperanno gratuitamente della loro difesa in Tribunale>. Lo ha annunciato oggi il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Paolo Amato. Gli studi che hanno assicurato la loro adesione all'iniziativa, coordinata dal responsabile del dipartimento giustizia di FI a Firenze, Lapo Puccini, sono gia' cinque. Amato ha poi annunciato alcune inziative degli azzurri in preparazione dell'appuntamento no global, e soprattutto ha annunciato che, qualora dovesse accadere qualcosa di poco piacevole, saranno chieste subito le dimissioni del presidente della Regione Cluadio Martini e del sindaco di Firenze, Leonardo Domenici che hanno deciso di ospitare questo appuntamento. Infine Forza Italia organizzara' un 'girotondo' intorno alla sede di Firenze Expo, la societa' che gestisce la Fortezza da Basso, sede del meeting, colpevole, secondo Amato di <pagare, insieme alla Regione, con soldi pubblici di tutti i cittadini un appuntamento che i fiorentini non vogliono, come dimostrano le oltre 14 mila firme gia' raccolte dai nostri giovani - ha concluso il coordinatore - e che il 5 novembre consegneremo direttamente alla Presidenza del Consiglio visto che al sindaco Domenici non interessano>. Una delegazione di FI, sempre il 5 portera' la propria solidarieta' lla base statunitense di Camp Darby (Pisa) che, il giorno dopo, sara' teatro di una manifestazione.
Dunque,ancora una volta in questa settimana, il governo e i suoi partiti si preparano ad alimentare la tensione intorno ad un appuntamento di confronto fra i vari movimenti, mettendo in campo tutte le iniziative suscettibili di provocare reazioni.


'''Immigrazione'''


Sono arrivati a Lampedusa i migranti intercettati in nottata e che hanno attraversato il Canale di Sicilia a bordo di un natante in legno. Gli uomini della Capitaneria di porto stanno completando l' identificazione degli immigrati, che sarebbero circa 140. Non e' stata confermata la presenza di scafisti; il natante era stato intercettato dalla nave 'Lavinia' della Marina militare a 30 miglia da Lampedusa. Piu' volte le motovedette della Guardia costiera avevano tentato di avvicinarsi al barcone ma chi era ai comandi del natante ha cambiato rotta nel tentativo di sfuggire ai controlli e rischiando lo speronamento. Nella tarda mattinata, a dieci miglia dall' isola pelagica, il barcone si e' fermato perche' aveva finito il carburante ed e' stato trainato sino al porto lampedusano.


'''Minacce a giornalista'''

Minacce e intimidazioni contro una giornalista de L'Unita che aveva scritto articoli sul fermo di due ultras della Lazio, accusati di avere pestato a sangue un ragazzo originario del Marocco, Kay Abdel, tuttora ricoverato in ospedale. La denuncia arriva dall'Associazione Stampa Romana che esprime anche solidarieta' alla collega Daniela Amenta, precisando che si riserva il diritto di tutelarla in tutte le sedi, e dunque di intraprendere anche azioni giudiziarie. Secondo quanto riferito dall'Asr, la giornalista, dopo avere scritto articoli sugli Irriducibili, e' stata oggetto di sbeffeggiamenti volgari e di un vero e proprio processo sommario, con la voluta ripetizione del suo nome, nel corso delle trasmissioni via radio gestite dalla tifoseria laziale su Radio Azzurra Italia Network e su alcuni siti Internet, mentre allo stadio, durante la partita Lazio-Perugia, e' stato a lungo esposto uno striscione con la scritta <Giornalista infame.
 
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Bonjour, apro il gr alle ore 8.50. Mi calano le palpebre, aiutatemi. OK Buon lavoro a tutti/e. Sandro

Ore 19.30

Proposta di Sommario

Mondo

Mosca: Possiamo resistere quanto vogliamo. Siamo pronti a morire, vogliamo assolutamente la fine della guerra e il ritiro delle truppe russe dalla Cecenia.Questa la posizione del commando ceceno. (audio)

Spagna: Arrestati altri sei baschi, accusati di essere appartenenti a associazioni che hanno manifestato in difesa di eta e Batasuna.

Francia: La nuova legge di sicurezza, tra le tante norme, prevede anche quella di prostituzione passiva: è reato girare in minigonna, se il poliziotto che ti ferma pensa che tu lo stia facendo per invitare al sesso. (audio)

Palestina : continua la visita del'inviato americano, che oggi incontra la delegazione palestinese, ma rifiuta di vedere arafat

Palestina: in tutta la Cisgiordania vietato raccogliere le olive

si è tenuta oggi a roma la conferenza stampa di presentazione della manifestazione nazionale del 26 ottobre in solidarietà con il popolo palestinese

Irlanda: sostituito il ministro per l'irlanda, nel tentativo di risolvere la crisi

Inghilterra: al bando un'altra organizzazione islamica, accusata di essere coesa con gli attentatori di Bali. L'inghilterra offre pieno appoggio agli usa nell afunzione di guardiani del mondo

MESSICO: 94 MCLAVORATORI ARRESTATI A CITTA' MESSICO

Italia

Termini Imerese: Oggi manifestazione a Palermo (audio)

Carcere: Nuovi dati sulle carceri italiane dal rapporto dell'associazione Antigone

Social forum europeo: Nasce un collegio di avvocati pronti a difendere la polizia che sarà presente a Firenze


Mondo

Cecenia, il perchè di un conflitto

Sono almeno tre anni che le forze russe in cecenia massacrano, violentano e torturano, in tutta impunità, i conmbattenti indipedentisti ceceni. Dal ritorno in cecenia, nel 1999, ci si aspettava un attacco come quello della scorsa notte, poichè fu proprio un'azione simile, nel 1995, ad aprire la strada ai negoziati, gli stessi negoziati che portarono alla pace nel 1996. La Russia ha più volte tentato di attribuire ai ceceni una serie di attentati negli ultimi anni, senza mai fornirne le prove. Anzi, in molti sono convinti che alcune azioni siano direttamente riconducibili agli stessi servizi segreti russi, nel tentativo di avere l'occasione di sferrare un attacco definitivo. Dal loro canto, i dirigenti ceceni hanno più volte smentito di voler utilizzare gli attentati come arma di pressione. A indicare però la possibilità di un cambio di strategia, l'alleanza del presidente ceceno con l'ala islamica della resistenza, che potrebbe aver forzato la situazione. Il conflitto ceceno ha radici non solo nel desiderio indipendentista, ma nell'importanza del territorio per il passaggio del petrolio destinato alla russia, lo stesso per cui sono scoppiati conflitti interegionali con altre regioni dell'ex russia. Alle spinte indipendentiste, si sono dunque mescolate le spinte economiche e quelle strategiche per il controllo della regione. Il pericolo per la russia di un indipendentismo è la paura di un effetto domino, che potrebbe portare gli altri paesi ad adottare l'identica strategia.

Spagna

Arrestati altri sei baschi, accusati di essere appartenenti a associazioni che hanno manifestato in difesa di eta e batasuna. La polizia basca ha arrestato oggi all'alba sei persone, sospettate di essere implicate in episodi di violenza urbana. Nel corso dell'operazione, sono state effettuate anche numerose perquisizioni. L'operazione di oggi segue quella iniziata l'8 ottobre,quando un altra zona del paese era stata sottoposta a controllo con le stesse motivazioni. In quella occasione furono effettuati sette arresti Anche queste operazioni si inseriscono nel quadro della campagna "terra bruciata", che mira ad isolare politicamente e fisicamente Batasuna. Non a caso il governo presenta la notizia parlando di successo nella < lotta al terrorismo>, e affermando che simili operazioni continueranno finchè tutti i resoponsabili delle manifestazioni di sostegno non saranno arrestati.

Francia

Numerose associazioni dei diritti umani si oppongono alla nuova legge di sicurezza del governo francese, che equivale ad una criminalizzazione di interi settori della società, soprattutto dei più svantaggiati Tra i tanti reati introdotti, anche quello di 'prostituzione per incitamento passivo', che viene penalizzato con sei mesi di prigione e 3750 euro di multa. La prostituzione di strada era finora punita con una pena pecuniaria, senza arresto, e solo quando si trattava di una offerta attiva di servizi sessuali, cioè quando la donna offriva i propri servizi a pagamento a clienti. La nuova legge può condurre direttamente in carcere una donna in funzione del suo abbigliamento o del suo atteggiamento, se le autorità ritengono che questo abbia la finalità di indurre qualcuno ad accettare servizi sessuali. Sostanzialmente, può essere oggi reato in francia indossare una minigonna.Questa legge preoccupa anche per altri articoli in essa contenuti, che limitano le libertà di espressione in maniera fortissima: minacciare una pubblica autorità (compresi i portieri di immobili) porta a due anni di carcere; se la minaccia è di morte, la pena è aumentata fino a cinque anni. Non importa il contesto in cui le minacce vengono lanciate per l'accusa basterà la parola del funzionario a cui sono rivolti gli epiteti. La legge, già entrata in vigore all'inizio dell'estate, comincia adesso ad essere applicata in maniera massiva.

Palestina: in tutta la Cisgiordania vietato raccogliere le olive

Il governo ha dichiarato che è vietata la raccolta delle olive in Palestina e che non è in grado di difendere gli agricoltori dagli attacchi dei coloni. In queste ultime settimane si sono ripetuti in tutta la Cisgiordania, attacchi continui di coloni nei confronti degli agricoltori e degli attivisti internazionali che cercano di proteggerli. La tecnica per respingerli consiste nel tirare le pietre. Dalle colline circostanti sono insulti e grida con slogan religiosi fanatici. In molti casi alcuni coloni con il volto coperto hanno sparato ai palestinesi che cercavano di raccogliere il frutto del proprio lavoro, a quel punto se e quando è intervenuta la polizia israeliana ha dichiarato la zona " zona militare" impedendo di fatto agli agricoltori di continuare il lavoro e obbligandoli a lasciare la zona. Spesso i coloni si sono spinti fino agli attivisti e agli agricoltori e li hanno spintonati giù dalle colline, utilizzando anche in questo caso pietre e bastoni. La polizia non interviene, spesso resta a guardare. Gli attacchi dei coloni avvengono anche con modalità diverse. Ad esempio nel villaggio di Yanun a circa 20 chilometri da Nablus. Il villaggio era fino a poco tempo fa abitato da 25 famiglie. Oggi tutti i residenti, esasperati da 4 anni di attacchi e provocazioni da parte di coloni israeliani, hanno abbandonato le loro case. Kamal Sobih, un anziano residente racconta che gruppi di coloni mascherati irrompevano nel villaggio tutte le notti, accompagnati da cani e cavalli, rubavano le pecore, lanciavano i sassi alle finestre delle case e picchiavano con bastoni e calci di fucile chiunque si trovasse in strada, bambini e donne compresi. Negli ultimi mesi 150 capi di bestiame sono stati avvelenati dai coloni e centinaia di alberi d'olivo sradicati o dati alle fiamme. Bestiame e agricoltura sono le uniche risorse di questa piccola comunità. Gli attacchi più recenti hanno preso di mira un generatore di elettricità, che è stato dato alle fiamme. Il generatore era stato recentemente istallato ed era stato fornito dall'EU/UNDP allo socpo di facilitare l'esistenza dei residenti di Yanun. Le fonti idriche sono state contaminate e i camion dell'acqua vengono di norma attaccati e svuotati da gruppi di coloni armati. L'esercito israeliano di occupazione non si oppone a questi attacchi, al contrario spesso i militari si uniscono ai coloni nelle campagne di intimidazione e vandalismo. I coloni attaccano i nativi palestinesi in ogni angolo della Palestina occupata: il loro scopo è quello di costringere i residenti ad andare via per confiscarne, con l'ausilio delle terrificanti leggi di apartheid israeliane, case e terreni.

oggi si è tenuta a Roma la conferenza stampa di presentazione della manifestazione del 26 ottobre a sostegno della Palestina e contro la guerra. Il comitato promotore ha illustrato i contenuti e l'itinerario della manifestazione a carattere nazionale che partirà alle h. 15.00 da piazza della Repubblica. Durante la conferenza è stato ricordato che quest'iniziativa è stata organizzata in virtù dell'appello dei partecipanti della visita estiva nei campi profughi libanesi e al contemporaneo appello dell'associazione americana answer per una protesta internazionale contro la guerra. Sabato scenderanno in piazza anche altre città : Berlino, Parigi, Madrid, tokio, Seul, Los Angeles, new york, washington. I contenuti della mobilitazione sostengono la necessità di fermare il massacro, la cessazione dell'occupazione e il diritto dei profughi al ritorno. Il corteo partirà da piazza esedra, passerà per piazza barberini, piazza del popolo e giungerà a Valle Giulia a ridosso dell'ambasciata israeliana, dove prenderanno parola la comunità palestinese.

Le prossime iniziative a sostegno della palestina troveranno spazio durante il forum europeo di Firenze con un apposita sessione dedicata alla Palestina e naturalmente durante le manifestazioni del 6 e del 9 novembre contro la guerra, con lo scopo di giungere ad una rete europea di solidarietà e di progetto per la palestina.

L'emissario palestinese Burns ha insistito oggi con la delegazione palestinese, affinchè sia posto un freno alla violenza, e si proceda alle riforme del'autorità nazionale palestinese. La delegazione palestinese si è mostrata critica verso il piano di pace di cui è latore Burns, lo stesso già consegnato a Sharon la scorsa settimana. La delegazione palestinese era guidata dal negoziatore Saib Erakat, poichè Burns ha rifiutato, su espressa richiesta del presidente americano, di incontrare Arafat. Nonostante questo schiaffo, i palestinesi hanno dato priva di buona volontà, riunrendosi per discutere quello che però sembra essere un piano senza sbocco, per le imposizioni che presenta nei confronti dell'Anp, in particolar modo per l'ingerenza americana nei confronti della dirigenza palestinese. Il piano inoltre risulta impraticabile, secondo la delegazione, perchè prevede il ritiro dai territori solo dopo la cessazione di ogni attacco palestinese, in contrasto con al recente risoluzione ONU. In tarda serata Burns vedrà invece Ariel Sharon. E SDharon si inconterà anche con Ekart, domani, per discutere del trasferimento incondizionato dei soldi <congelati > da israele e dovuti proprio all'ANP. I fondi in questione corrispondono a diritti di dogana prelevati sui prodotti importati nei teritori palestinesi che transitano per israele, e corrispondono ormai a 420 milioni di dollari. Israele giustifica il blocco sostenendo che questi fondi possano servire ad attività terroristiche. Sotto la pressione statunitense, israele ha sbloccato questo mese circa 15 milioni di dollari, ma esige la creazione di una commissione statunitense sul controllo dell'utilizzo del denaro prima di versarne altre.

Irlanda

Il primo ministro britannico tony blair ha rimpiazzato oggi il ministro per l'irlanda del Nord John Reid, per tentare di risolvere una crisi politica senza precededenti nella regione. Il suo posto verràò preso da Paul Murphy, grande conoscitotre della questione iralandese, poichè ha partecipato all'elòaborazione degli accordi nel 1198.

Inghilterra

Il governo britannico, seguendo quanto già fatto da washington, ha annunciato oggi la decisione di interdire l'organizzazione Jamaah Islamiya, un organizzazione asiatica sospettata di essere implicata negli attentati a bali, e di congelare tutti i loro beni nel regno unito. La decisione sarà immediatamente resa operativa, seguendo le indicazioni degli USA. La decisoone infatti non fa riferimento ad eventuali operazioni rese nel territorio britannico, e quindi soggette a legge, ma solo alla proibizione di questa organizzazione negli stati americani., Si tratta dunque di una decisione extragiudiziale, che segna una volta di più , il collegamento tra blair e bush nella conduzione della politica di gendarmi del mondo.

MESSICO: 94 MCLAVORATORI ARRESTATI A CITTA' MESSICO

LIbertà per i prigionieri politici anti-mcdonald 94 manifestanti sono stati arrestati la scorsa settimana. La cauzione per ottenere la libertà è stata fissata a 14mila $ a testa. La manifestazione si era svolta il 16 Ott. nella centralissima piazza dello Zòcalo per denunciare i crimini dell'azienda (sfruttamento dei lavoratori e distruzioni ambientali). I giovani arrestati sono accusati di danneggiamento di proprietà federale e trasporto di esplosivi - erano semplici fuochi artificiali. Agli arrestati sono stati negati diritti elementari, come fare una telefonata ai familiari o andare al gabinetto.

Italia

Termini Imerese

Operai, con i figli e le mogli, studenti, ma anche semplici cittadini. In oltre 2500 sono arrivati oggi da Termini Imerese a Palermo per manifestare contro la chiusura degli stabilimenti FIAT. Il corteo si è concluso a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, dove i manifestanti hanno incontrato il governatore dell'isola, Salvatore Cuffaro per chiedere un impegno formale della regione nella vicenda FIAT. In prima fila nel corteo uno striscione con la scritta: Mi vergogno di essere italiano e il gonfalone di Termini Imerese, tenuto da due vigili urbani.

Carcere

Le carceri italiane 'scoppiano' di detenuti. Nei 234 istituti penitenziari, che potrebbero ospitare al massimo 42 mila detenuti, sono recluse 57 mila persone. Dunque, 15 mila in piu' rispetto alla capienza. E' in assoluto il livello piu' alto dal '45 ad oggi. In attesa di giudizio e' il 40.5% del totale. Piu' di 17 mila (uno su tre) sono i reclusi che provengono da paesi stranieri (nel '90 erano il 13%). Grave poi la situazione dei tossicodipendenti in cella: sono 15.442, mentre 1.421 sono i sieropositivi. In tutto il mondo i detenuti sono diventati 8 milioni e 750 mila, con una percentuale record negli Stati Uniti, dove per 100 mila abitanti ce ne sono 700 negli istituti penitenziari. In Italia, la popolazione carceraria e' cresciuta di 17 mila unita' in meno di vent'anni, toccando nel 2001 la cifra di 55.539. Il 45,24% della popolazione detenuta, secondo i dati forniti dall'associazione Antigone, e' originaria delle quattro principali regioni meridionali: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. - Un anno fa del totale dei 55 mila detenuti, 14 mila risultavano occupati prima dell'arresto, 15 mila disoccupati, 1600 in cerca della prima occupazione, mentre per gli altri 23 mila, il rapporto segnala che non e' stato possibile verificare il dato.

Quanto alle condizioni di vita all'interno degli istituti, Antigone nel suo ultimo rapporto avverte che restano fortemente distanti dagli standard fissati. E che i circuiti differenziati di trattamento e il potenziamento dello spazio per le attivita' di rieducazione e reinserimento sono solo una chimera. Il carcere, insomma, sta diventando sempre piu' un ricettacolo di emarginazione. Sono decine, inoltre, i casi di abusi e violenze ai danni dei detenuti denunciati alle autorita' e per i quali sono in corso indagini della magistratura. L'associazione ne illustra, fornendo tutti i dettagli, una trentina, tra presunti e accertati. Eccone alcuni: -28 settembre 2000. Nel carcere di Ascoli Piceno muore vittima di pestaggi un detenuto tossicodipendente di 40 anni. Finiscono sotto accusa agenti di custodia e medici. L'indagine si e' chiusa a fine dicembre con la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo di tre medici. Ancora pendente il procedimento a carico degli agenti.

Social forum europeo

Memore di Genova, il governo anticipa i tempi, e già prepara la difesa per i prossimi omicidi di stato. Un pool di avvocati penalisti saranno messi a disposizione degli agenti di polizia e dei carabinieri che, <nella malagurata ipotesi ci dovessero esserci incidenti in occasione del Social Forum, con conseguenze penali, si occuperanno gratuitamente della loro difesa in Tribunale>. Lo ha annunciato oggi il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Paolo Amato. Gli studi che hanno assicurato la loro adesione all'iniziativa, coordinata dal responsabile del dipartimento giustizia di FI a Firenze, Lapo Puccini, sono gia' cinque. Amato ha poi annunciato alcune inziative degli azzurri in preparazione dell'appuntamento no global, e soprattutto ha annunciato che, qualora dovesse accadere qualcosa di poco piacevole, saranno chieste subito le dimissioni del presidente della Regione Cluadio Martini e del sindaco di Firenze, Leonardo Domenici che hanno deciso di ospitare questo appuntamento. Infine Forza Italia organizzara' un 'girotondo' intorno alla sede di Firenze Expo, la societa' che gestisce la Fortezza da Basso, sede del meeting, colpevole, secondo Amato di <pagare, insieme alla Regione, con soldi pubblici di tutti i cittadini un appuntamento che i fiorentini non vogliono, come dimostrano le oltre 14 mila firme gia' raccolte dai nostri giovani - ha concluso il coordinatore - e che il 5 novembre consegneremo direttamente alla Presidenza del Consiglio visto che al sindaco Domenici non interessano>. Una delegazione di FI, sempre il 5 portera' la propria solidarieta' lla base statunitense di Camp Darby (Pisa) che, il giorno dopo, sara' teatro di una manifestazione. Dunque,ancora una volta in questa settimana, il governo e i suoi partiti si preparano ad alimentare la tensione intorno ad un appuntamento di confronto fra i vari movimenti, mettendo in campo tutte le iniziative suscettibili di provocare reazioni.


Gr Flash ore 9.30

Mondo

MOSCA - Sono almeno 550 gli ostaggi detenuti dal commando terrorista ceceno alla periferia di Mosca nella grande sala teatrale di via Melnikova. Lo riferisce un portavoce del gruppo di crisi istituito dalle autorita' russe. Tra loro ci sarebbero una ventina di cittadini stranieri: almeno tre cittadini britannici e alcuni australiani, tedeschi, olandesi e austriaci. Gli ostaggi fuggiti o rilasciati sono stati finora circa 180. Tra le persone liberate vi sono i bambini del pubblico Giornalisti e operatori della tv statale Ort e della privata Ren-tv, si sono diretti al teatro moscovita verso il gruppo di sequestratori ceceni. . Apparentemente per intervistare il capo del commando terrorista. Lo ha riferito uno dei poliziotti che li hanno scortati fino a una certa distanza del teatro, precisando che sarebbero stati gli stessi sequestratori a indicare le emittenti a loro gradite Intanto l'informazione, anche se non trova conferme ufficiali per ovvi motivi (le trattative con i terroristi sono in corso) arriva da fonte attendibile: l'ex presidente del parlamento russo, Ruslan Khasbulatov. Il Cremlino, infatti, starebbe valutando l'opportunità di offrire al commando armato "l'uscita verso un Paese terzo in condizioni di sicurezza" in cambio della liberazione degli ostaggi.

VENEZUELA - Nella giornata di mercoledi ancora centinaia di persone hanno raggiunto Plaza Francia a Caracas, per rispondere all'appello di 14 ufficiali insorti, tutti processati per il tentativo di golpe dello scorso 11 aprile. Diversi gruppi all'opposizione di Chavez hanno raggiunto il luogo di concentramento e stanno per pernottare all'aperto, dopo aver organizzato musica e banchetti e fatto arrivare nella piazza centinaia di bandiere nazionali. Gli slogans chiedevano "libertà", "elezioni subito", "democrazia".


La coalizione Coordinadora Democratica ha espresso il proprio appoggio all'azione dei 14 ufficiali insorti e ha annunciato che organizzaerà azioni per dimostrare il proprio dissenso all'azione di governo del presidente Chavez. La coalizione costituita da partiti e organizzazioni civili insiste sul carattere democratico del "llamado" degli ufficiali delle Forze Armate e considera l'azione di disobbedienza civile proposta dagli ufficiali necessaria e di carattere costituzionale, smentendo che si tratti di un'operazione gestita da "ufficiali golpisti", quanto piuttosto di un legittimo richiamarsi ai principi della Costituzione della Repubblica del Venezuela. "Qui non ci sono ufficiali e militari golpisti, bensì militari perseguiti, detenuti ed assediati in forma permanente dall'azione del governo". Poi è stato annunciato che nella stessa piazza della "disobbedienza" verranno raccolte delle firme per arrivare ad un referendum popolare sulla permanenza di Hugo Chavez al governo

CIAD -La compagnia petrolifera &#8216;Esso&#8217; aiuta il governo del Ciad a condurre la guerra contro i ribelli del nord del Paese. E&#8217; questa l&#8217;accusa mossa dalle associazioni per la difesa dei diritti dell&#8217;uomo contro il leader del consorzio che sfrutta i giacimenti dell&#8217;oro nero del Paese sub-sahariano. Perché i soldati dell&#8217;esercito di N&#8217;djamena hanno viaggiato a bordo di un &#8216;Antonov 224&#8217; di proprietà della società per raggiungere il campo di battaglia nella zona settentrionale del Ciad?, si chiedono i responsabili delle organizzazioni locali. E ancora, perché il velivolo è stato utilizzato per trasportare materiale bellico e riportare nella capitale i rottami degli elicotteri distrutti dai guerriglieri ribelli? Delphine Kemneloum Djraibe, presidente dei collettivi per i diritti umani, invoca risposte precise. In un comunicato stampa, chiede quali siano le reali intenzioni della Esso: se aiutare il Paese a ridurre la povertà e soprattutto a realizzare uno sviluppo sostenibile, oppure dar man forte alle truppe governative e fare in modo che i ciadiani si ammazzino fra di loro. Allo stesso modo, conclude il documento, il presidente Idriss Deby dovrebbe privilegiare il dialogo invece di favorire la guerra che ormai ha stremato il popolo del Ciad.

ORE 13.00

Cecenia: Possiamo resistere quanto vogliamo. Siamo pronti a morire, vogliamo assolutamente la fine della guerra e il ritiro delle truppe russe dalla Cecenia. Lo hanno detto a due cronisti dell'Ansa che sono riusciti a entrare nel teatro assaltato a Mosca un gruppo di tre guerriglieri.

Iraq: nuova riunione per la risoluzione americana discussa ieri a porte chiuse

Il progetto di risoluzione che rinforza il regime di ispezioni sul disarmo in iraq, prtesentato ieri per la prima volta ai 15 membri del consiglio di sicurezza provoca ancora divergenze, soprattutto della russia e della francia. Dopo tre ore di dibattito a porte chiuse, il consiglio si riunirà nuovamente domani per discutere. L'ambasciatore americano non ha precisato quando verrà chiesto il voto sul documento. Ha però sottolineato che 'il tempo stringe' e che il consiglio dovrà agire il prima possibile, mentre la gran bretagna, ammettendo che la discussione potrebbe durare giorni, ha confermato che darà pieno appoggio al documento statunitense. Prima dell'inizio della riunione, la russia aveva dichiarato di non poter accettare l'automaticità dell'uso della forza (prevista dal documento usa) nè le esigenze irrealiste e inapplicabili che vengono chieste agli ispettori nello stesso documento. Uno dei punti maggiormente in discussione, come sottolinea il rappresentante francese, è l'ambiguità del testo USA: mentre infatti non viene esplicitamente chiesto l'uso automatico della forza, questo si reintegra citando le precedenti risoluzioni, in particolare quella del 1991, in cui era ammesso l'intervento militare. Oltre alla francia e alla russia, il voto negativo verrebbe anche da altri paesi non membri permanenti, e questo metterebbe in minoranza gli usa. Per poter passare, infatti, la risoluzione avrebbe bisogno di nove voti favorevoli e di nessun veto. Le speranze statunitensi sono ora riposte nella crisi apertasi a Mosca questa notte, che potrebbe distogliere Putin e il suo entourage dalle questioni estere.

Unione europea: in forse l'allargamento all'est, non ci sono le condizioni finanaziarie. Se ne discute oggi e domani a Bruxelles

I dirigenti dell'unione europea si ritroveranno oggi e domani a Bruxell per un incontro che sarà teatro di un grande dibattito sul finanziamento necessario per l'allargamento dell'Unione all'est. La questione potrebbe essere risolta con un accordo all'ultimo momento tra Francia e Germania. Il ministro danese (paese presidente di turno) ha già avvertito che il summit durerà tutto il tempo che sarà necesario a risolvere la questione ed ad arrivare ad un accordo. Il punto in discussione riguarda prevalentemente gli aiuti agricoli da dare ai paesi entranti nell'Unione, su cui il disaccordo è profondo tra Schoeder e Chirac, che già sulle questioni agricole interne erano venuti più volte a scontrarsi. Ma in discussione è anche tutta la politica economica interna dell'unione, compreso il pagamento dovuto alla Gran Bretagna, che il cancelliere tedesco vorrebbe rinegoziare.

Spagna: arrestati altri sei baschi, accusati di essere appartenenti a associazioni che hanno manifestato in difesa di eta e batasuna

  • La polizia basca ha arrestato oggi all'alba sei persone, sostettate di essere implicate in episodi di violenza urbana. Nel corso dell'operazione, sono state effettuate anche numerose perquisizioni. L'operazione di oggi segue quella iniziata l'8 ottobre,quando un altra zona del paese era stata sottoposta a controllo con le stesse motivazioni.

In quella occasione furono effettuati sette arresti Anche queste operazioni si inseriscono nel quadro della campagna "terra bruciata", che mira ad isolare politicamente e fisicamente Batasuna. Non a caso il governo presenta la notizia parlando di successo nella < lotta al terrorismo>, e affermando che simili operazioni continueranno finchè tutti i resoponsabili delle manifestazioni di sostegno non saranno arrestati.

Isarele: Sono da poco cominciati a Gerico, i colloqui tra l'inviato speciale americano per il Medio Oriente, il sottosegretario di stato William Burns, con una delegazione palestinese. Questi ultimi, guidati dal capo negoziatore Saeb Erikat e da Abu Ala, presidente del parlamento palestinese, esamineranno il nuovo piano di pace elaborato da Bush (con la collaborazione di Ue, Onu e Russia). Burns, poi, incontrera' stasera il premier israeliano Ariel Sharon per sottoporgli il piano, noto come 'tracciato' o 'mappa' (road map). Sharon ha peraltro manifestato ampie riserve sul piano in interviste e dichiarazioni nelle ultime 48 ore . La stampa oggi ritiene che il 'tracciato' di Bush sara' alla fine archiviato come gia' avvenne per i piani Mitchell, Tenet e Clinton.

Condannati colonnello e nove soldati isaeliani per aver venduto armi ad hezbollah in cambio di droga.

Francia: la nuova legge di sicurezza, tra le tante norme, prevede anche quella di prostituzione passiva: è reato girare in minigonna, se il poliziotto che ti ferma pensa che tu lo stia facendo per invitare al sesso

Numerose associazioni dei diritti umani si oppongono alla nuova legge di sicurezza del governo francese, che equivale ad una criminalizzazione di interi settori della società, soprattutto dei più svantaggiati: mendicanti, prostitute, nomadi. Secondo il governo, invece, il testo si limita a rispondere alle preoccupazioni presenti nella società francese. Tra i tanti reati introdotti, anche quello di 'prostituzione per incitamento passivo', che viene penalizzato con sei mesi di prigione e 3750 euro di multa. La prostituzione di strada era finora punita con una pena pecuniaria, senza arresto, e solo quando si trattava di una offerta attiva di servizi sessuali, cioè quando la donna offriva i propri servizi a pagamento a clienti. La nuova legge può condurre direttamente in carcere una donna in funzione del suo abbigliamento o del suo atteggiamento, se le autorità ritengono che questo abbia la finalità di indurre qualcuno ad accettare servizi sessuali. Sostanzialmente, può essere oggi reato in francia indossare una minigonna. Del tutto coerente con la visione della destra, nel testo si parla solo di donne. Ma questa legge preoccupa anche per altri articoli in essa contenuti, che limitano le libertà di espressione in maniera fortissima: minacciare una pubblica autorità (compresi i portieri di immobili) porta a due anni di carcere; se la minaccia è di morte, la pena è aumentata fino a cinque anni. Non importa il contesto in cui le minacce vengono lanciate ( dunque in una manifestazione sarà bene fare attenzione a ciò che si dice), e per l'accusa basterà la parola del funzionario a cui sono rivolti gli epiteti. La legge, già entrata in vigore all'inizio dell'estate, comincia adesso ad essere applicata in maniera massiva.

Carcere: Le carceri italiane 'scoppiano' di detenuti. Nei 234 istituti penitenziari, che potrebbero ospitare al massimo 42 mila detenuti, sono recluse 57 mila persone. Dunque, 15 mila in piu' rispetto alla capienza. E' in assoluto il livello piu' alto dal '45 ad oggi. In attesa di giudizio e' il 40.5% del totale. Piu' di 17 mila (uno su tre) sono i reclusi che provengono da paesi stranieri (nel '90 erano il 13%). Grave poi la situazione dei tossicodipendenti in cella: sono 15.442, mentre 1.421 sono i sieropositivi. In tutto il mondo i detenuti sono diventati 8 milioni e 750 mila, con una percentuale record negli Stati Uniti, dove per 100 mila abitanti ce ne sono 700 negli istituti penitenziari. In Italia, la popolazione carceraria e' cresciuta di 17 mila unita' in meno di vent'anni, toccando nel 2001 la cifra di 55.539.

DDL Cirami: E' ripreso nell'aula del Senato l'esame del ddl Cirami sul legittimo sospetto. Questa mattina, avvio puntuale alle 9.30, ma subito dopo la seduta è stata sospesa per la mancanza del numero legale. Dalle 10 sono riprese regolarmente le votazioni degli emendamenti, finora ne sono stati votati una cinquantina. L'esame procede un po' a rilento a causa delle frequenti richieste, da parte dell'opposizione, della verifica del numero legale. La legge Cirami sarà approvata questa sera o al massimo domani mattina. Poi dovrà tornare alla Camera per il sì definitivo.

Fiat

Operai, con i figli e le mogli, studenti, ma anche semplici cittadini. In oltre 2500 sono arrivati oggi da Termini Imerese per marciare oggi su Palermo. Il corteo e' diretto a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione. E' qui che i manifestanti incontreranno il governatore dell'isola, Salvatore Cuffaro per chiedergli garanzia del posto di lavoro. I dimostranti sono scortati da quattro camionette della polizia e da decine di agenti. In prima fila svetta uno striscione con la scritta: Mi vergogno di essere italiano e il gonfalone di Termini Imerese, tenuto da due vigili urbani.

GR ORE 17.00

Mosca

Un appello al presidente russo Vladimir Putin affinche' siano ritirate le truppe dislocate in Cecenia e' arrivato oggi dalle persone tenute in ostaggio in un teatro di Mosca da circa 40 terroristi ceceni. Chiediamo - ha detto Maria Shkolnikova, uno degli ostaggi intervenuta con un appello sulla tv TVS - di prendere una decisione ragionevole e di porre fine alla guerra in Cecenia. In questo momento - ha proseguito la donna - la nostra vita e' appesa ad un filo e la nostra sopravvivenza o meno pesera' sulle vostre coscienze. Per favore trovate una soluzione pacifica oppure moriremo tutti. Ieri, un commando di ceceni ha fatto irruzione nel teatro mentre era in esecuzione una serie di musiche popolari russe. I componenti del commando sono armati con fucili automatici, granade e pacchi di esplosivi. Molti ostaggi, imbottiti di esplosivo, sono stati fatti mettere tutto intorno all'edificio.

Termini Imerese

Operai, con i figli e le mogli, studenti, ma anche semplici cittadini. In oltre 2500 sono arrivati oggi da Termini Imerese a Palermo per manifestare contro la chiusura degli stabilimenti FIAT. Il corteo si è concluso a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, dove i manifestanti hanno incontrato il governatore dell'isola, Salvatore Cuffaro per chiedere un impegno formale della regione nella vicenda FIAT. In prima fila nel corteo uno striscione con la scritta: Mi vergogno di essere italiano e il gonfalone di Termini Imerese, tenuto da due vigili urbani.

Carcere

Le carceri italiane 'scoppiano' di detenuti. Nei 234 istituti penitenziari, che potrebbero ospitare al massimo 42 mila detenuti, sono recluse 57 mila persone. Dunque, 15 mila in piu' rispetto alla capienza. E' in assoluto il livello piu' alto dal '45 ad oggi. In attesa di giudizio e' il 40.5% del totale. Piu' di 17 mila (uno su tre) sono i reclusi che provengono da paesi stranieri (nel '90 erano il 13%). Grave poi la situazione dei tossicodipendenti in cella: sono 15.442, mentre 1.421 sono i sieropositivi. In tutto il mondo i detenuti sono diventati 8 milioni e 750 mila, con una percentuale record negli Stati Uniti, dove per 100 mila abitanti ce ne sono 700 negli istituti penitenziari. In Italia, la popolazione carceraria e' cresciuta di 17 mila unita' in meno di vent'anni, toccando nel 2001 la cifra di 55.539. Il 45,24% della popolazione detenuta, secondo i dati forniti dall'associazione Antigone, e' originaria delle quattro principali regioni meridionali: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. - Un anno fa del totale dei 55 mila detenuti, 14 mila risultavano occupati prima dell'arresto, 15 mila disoccupati, 1600 in cerca della prima occupazione, mentre per gli altri 23 mila, il rapporto segnala che non e' stato possibile verificare il dato.

Quanto alle condizioni di vita all'interno degli istituti, Antigone nel suo ultimo rapporto avverte che restano fortemente distanti dagli standard fissati. E che i circuiti differenziati di trattamento e il potenziamento dello spazio per le attivita' di rieducazione e reinserimento sono solo una chimera. Il carcere, insomma, sta diventando sempre piu' un ricettacolo di emarginazione. Sono decine, inoltre, i casi di abusi e violenze ai danni dei detenuti denunciati alle autorita' e per i quali sono in corso indagini della magistratura. L'associazione ne illustra, fornendo tutti i dettagli, una trentina, tra presunti e accertati. Eccone alcuni: -28 settembre 2000. Nel carcere di Ascoli Piceno muore vittima di pestaggi un detenuto tossicodipendente di 40 anni. Finiscono sotto accusa agenti di custodia e medici. L'indagine si e' chiusa a fine dicembre con la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo di tre medici. Ancora pendente il procedimento a carico degli agenti.

Social forum europeo

Memore di Genova, il governo anticipa i tempi, e già prepara la difesa per i prossimi omicidi di stato. Un pool di avvocati penalisti saranno messi a disposizione degli agenti di polizia e dei carabinieri che, <nella malagurata ipotesi ci dovessero esserci incidenti in occasione del Social Forum, con conseguenze penali, si occuperanno gratuitamente della loro difesa in Tribunale>. Lo ha annunciato oggi il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Paolo Amato. Gli studi che hanno assicurato la loro adesione all'iniziativa, coordinata dal responsabile del dipartimento giustizia di FI a Firenze, Lapo Puccini, sono gia' cinque. Amato ha poi annunciato alcune inziative degli azzurri in preparazione dell'appuntamento no global, e soprattutto ha annunciato che, qualora dovesse accadere qualcosa di poco piacevole, saranno chieste subito le dimissioni del presidente della Regione Cluadio Martini e del sindaco di Firenze, Leonardo Domenici che hanno deciso di ospitare questo appuntamento. Infine Forza Italia organizzara' un 'girotondo' intorno alla sede di Firenze Expo, la societa' che gestisce la Fortezza da Basso, sede del meeting, colpevole, secondo Amato di <pagare, insieme alla Regione, con soldi pubblici di tutti i cittadini un appuntamento che i fiorentini non vogliono, come dimostrano le oltre 14 mila firme gia' raccolte dai nostri giovani - ha concluso il coordinatore - e che il 5 novembre consegneremo direttamente alla Presidenza del Consiglio visto che al sindaco Domenici non interessano>. Una delegazione di FI, sempre il 5 portera' la propria solidarieta' lla base statunitense di Camp Darby (Pisa) che, il giorno dopo, sara' teatro di una manifestazione. Dunque,ancora una volta in questa settimana, il governo e i suoi partiti si preparano ad alimentare la tensione intorno ad un appuntamento di confronto fra i vari movimenti, mettendo in campo tutte le iniziative suscettibili di provocare reazioni.

Immigrazione

Sono arrivati a Lampedusa i migranti intercettati in nottata e che hanno attraversato il Canale di Sicilia a bordo di un natante in legno. Gli uomini della Capitaneria di porto stanno completando l' identificazione degli immigrati, che sarebbero circa 140. Non e' stata confermata la presenza di scafisti; il natante era stato intercettato dalla nave 'Lavinia' della Marina militare a 30 miglia da Lampedusa. Piu' volte le motovedette della Guardia costiera avevano tentato di avvicinarsi al barcone ma chi era ai comandi del natante ha cambiato rotta nel tentativo di sfuggire ai controlli e rischiando lo speronamento. Nella tarda mattinata, a dieci miglia dall' isola pelagica, il barcone si e' fermato perche' aveva finito il carburante ed e' stato trainato sino al porto lampedusano.

Minacce a giornalista

Minacce e intimidazioni contro una giornalista de L'Unita che aveva scritto articoli sul fermo di due ultras della Lazio, accusati di avere pestato a sangue un ragazzo originario del Marocco, Kay Abdel, tuttora ricoverato in ospedale. La denuncia arriva dall'Associazione Stampa Romana che esprime anche solidarieta' alla collega Daniela Amenta, precisando che si riserva il diritto di tutelarla in tutte le sedi, e dunque di intraprendere anche azioni giudiziarie. Secondo quanto riferito dall'Asr, la giornalista, dopo avere scritto articoli sugli Irriducibili, e' stata oggetto di sbeffeggiamenti volgari e di un vero e proprio processo sommario, con la voluta ripetizione del suo nome, nel corso delle trasmissioni via radio gestite dalla tifoseria laziale su Radio Azzurra Italia Network e su alcuni siti Internet, mentre allo stadio, durante la partita Lazio-Perugia, e' stato a lungo esposto uno striscione con la scritta <Giornalista infame.

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