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PALESTINA - Decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza, costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. Infatti durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu si sono registrate forti critiche innanzitutto naturalmente da parte palestinese. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti. L'ambasciatore indiano V. K. Mambiar ha stigmatizzato la "violenza immotivata" e gli "omicidi indiscriminati", che a suo dire rendono impossibile non deplorare il comportamento d'Israele nonostante l'ammisisone di aver commesso un errore. Parole severe hanno avuto poi gli stessi rappresentanti dei Paesi occidentali. L'irlandese John Ryan addirittura ha sostenuto che un attacco cosi' concepito era intenzionalmente preordinato a provocare vittime. "Sostenere qualunque tesi diversa", ha notato, "sarebbe pura malafede". Intanto dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “ Comunque mentre l'esercito israeliano gR fLASH DI GIOVEDI 25 LUGLIO - ORE 12.30

PALESTINA - Il dirigente di al Fatah - il partito del presidente palestinese Yasser Arafat - a Qalqiliya in Cisgiordania, Ahmed Hazaa, è stato arrestato oggi dall'esercito israeliano. Lo hanno detto responsabili dei servizi di sicurezza palestinesi.
Ahmed Hazaa è stato arrestato mentre si trovava nella casa di un altro responsabile di al Fatah, anch'egli ricercato dalle autorità israeliane ma che l'esercito non ha ancora trovato, secondo le stesse fonti. Le fonti hanno detto che i soldati hanno poi distrutto la casa del dirigente ricercato. iNTANTO
Decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza, costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. Infatti durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu si sono registrate forti critiche innanzitutto naturalmente da parte palestinese. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti. L'ambasciatore indiano V. K. Mambiar ha stigmatizzato la "violenza immotivata" e gli "omicidi indiscriminati", che a suo dire rendono impossibile non deplorare il comportamento d'Israele nonostante l'ammisisone di aver commesso un errore. Parole severe hanno avuto poi gli stessi rappresentanti dei Paesi occidentali. L'irlandese John Ryan addirittura ha sostenuto che un attacco cosi' concepito era intenzionalmente preordinato a provocare vittime. "Sostenere qualunque tesi diversa", ha notato, "sarebbe pura malafede". Intanto dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “ Comunque mentre l'esercito israeliano
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Dall'Italia
PARTITI - La legge sul rimborso elettorale 'regala' ai partiti altri 125 milioni di euro all'anno, allarga la platea di partiti che potranno accedere al finanziamento includendovi quelli che non hanno superato il 4%. Finora era previsto un finanziamento di 4.000 lire per ogni elettore, da dividere in proporzione ai consensi ottenuti dai partiti, purché essi avessero superato il tetto del 4 per cento o avessero almeno un parlamentare eletto.
La nuova legge licenziata definitivamente dal Senato stabilisce che il contributo ammonti ad un euro per ciascun elettore ma il fondo totale viene ripartito non una volta sola a legislatura, ma ciascun anno. Quindi in una legislatura è prevista una rata di 5 euro ad elettore, circa 10.000 delle vecchie lire.

GUERRA - Truppe di terra e forze speciali italiane per combattere in Afghanistan il terrorismo internazionale: è questa la richiesta avanzata dagli Usa all'Italia e ad altri Paesi che già partecipano all' operazione Enduring Freedom.
La notizia è stata data dal ministro della difesa Antonio Martino, durante un incontro con i giornalisti al quale era presente anche Javier Solana, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue. Il ministro Martino ha precisato che eventuali decisioni al riguardo implicano un passaggio parlamentare e quindi "se ne parlerà in autunno, a settembre".

Da Paula: aperto alle 9.51. Un saludo. Da Federico: camp no border-starsburger, magari andrebbe riletto e modificato per essere letto meglio in radio, io non ho molto tempo altrimenti mi licenziano :-) ciao. Da Paula per Federico: sto già modificando il testo per le 12.30. Ho regsitrato Francesca da Strasburgo che ha fatto delle precisazioni. Appena posso la mando anche su Indy.


gR fLASH DI GIOVEDI 25 LUGLIO - ORE 12.30

gR fLASH DI GIOVEDI 25 LUGLIO - ORE 12.30

PALESTINA - Il dirigente di al Fatah - il partito del presidente palestinese Yasser Arafat - a Qalqiliya in Cisgiordania, Ahmed Hazaa, è stato arrestato oggi dall'esercito israeliano. Lo hanno detto responsabili dei servizi di sicurezza palestinesi. Ahmed Hazaa è stato arrestato mentre si trovava nella casa di un altro responsabile di al Fatah, anch'egli ricercato dalle autorità israeliane ma che l'esercito non ha ancora trovato, secondo le stesse fonti. Le fonti hanno detto che i soldati hanno poi distrutto la casa del dirigente ricercato. iNTANTO Decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza, costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. Infatti durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu si sono registrate forti critiche innanzitutto naturalmente da parte palestinese. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti. L'ambasciatore indiano V. K. Mambiar ha stigmatizzato la "violenza immotivata" e gli "omicidi indiscriminati", che a suo dire rendono impossibile non deplorare il comportamento d'Israele nonostante l'ammisisone di aver commesso un errore. Parole severe hanno avuto poi gli stessi rappresentanti dei Paesi occidentali. L'irlandese John Ryan addirittura ha sostenuto che un attacco cosi' concepito era intenzionalmente preordinato a provocare vittime. "Sostenere qualunque tesi diversa", ha notato, "sarebbe pura malafede". Intanto dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “ Comunque mentre l'esercito israeliano e' impegnato a reprimere la seconda intifada, il parlamento dello Stato ebraico continua a muoversi. Infatti ha approvato una legge che limita la possibilita' dei palestinesi di rivendicare indennizzi per i danni causati dalle forze israeliane nella repressione della prima rivolta contro l'occupazione (1987-1993). La legge, arrivata in aula su iniziativa del ministro della Giustizia, Meir Shitrit, si prefigge non soltanto di evitare che lo Stato continui a erogare compensazioni ai palestinesi per i danni fisici e materiali della prima intifada, ma anche di impegnarsi per quella ancora in atto, iniziata a ottobre del 2000. La nuova legge estende la definizione di "azione di guerra" a operazioni contro "il terrorismo e attivita' ostili o rivolte" e quindi esonera lo Stato dall'obbligo di indennizzare quanti risultassero feriti o danneggiati in conseguenza di tali attivita' militari.

STRASBURGO - Il Noborder legal team ha confermato IERI SERA l'arresto di 30 attivisti, di nazionalita' imprecisata. Nessuno italiano. E un mediattivista di imprecisata nazionalita' (per ora) e' rimasto ferito in seguito a un pestaggio da parte della polizia (e' stato preso a calci mentre era per terra e gli e' stata spaccata la videocamera) mentre il corteo di ieri si dirigeva verso il campeggio no border . Un' ambulanza l'ha accompagnato all'ospedale. I feriti di ieri, secondo indymedia Italia, sono due e gravi. Tra l'altro SONO STATE Vietate dalla prefettura tutte le manifestazioni no border fino a sabato notte, per cui il campo si trova a doversi difendere. Ogni manifestazione fuori dal campo no border verrà ora considerata illegale. Per cui in questo momento al campo si trovano in riunione per decidere come muoversi ora. Comunque anche nel pomeriggio si terranno degli incontri tematici al campo.

BREVETTI - Marcia indietro, dopo quattro anni, dell'Ufficio europeo dei brevetti (Epo), che ha ritirato in parte un brevetto concesso nel dicembre '99 all'Universita' di Edimburgo per la manipolazione di cellule staminali animali e umane: sulla scia di massicce proteste, e i ricorsi di tre stati fra cui l'Italia, il brevetto e' stato ritirato nelle parti che avrebbero potuto aprire la strada alla clonazione umana. Contro il brevetto 'EP 695 351', in contrasto con la convenzione europea sui brevetti che vieta lo sfruttamento commerciale di embrioni umani, avevano protestato, presentando ricorso, 14 organizzazioni ambientaliste e istituzioni pubbliche fra cui i governi di Germania, Italia e Olanda, e Greenpeace. Dopo tre giorni di consultazioni, l'istituto brevetti di Monaco ha annunciato oggi di avere ritirato, nelle sue parti controverse, il brevetto rilasciato all'universita' scozzese che lavora per conto di una societa' australiana di biotecnologie.

ISLANDA - Il governo islandese, la multinazionale Alcoa e la compagnia energetica islandese Landsvirkjun hanno firmato un accordo per costruire una grande fonderia di alluminio e un impianto idroeletrico nell'Islanda orientale. Questo sara' il piu' importante progetto infrastrutturale mai realizzato nell'isola. E' prevista la costruzione di una diga alta 190 metri e altre di dimensioni minori, tunnel, linee elettriche, strade e un bacino idrico di 57 chilometri quadrati. Il WWF ha subito condannato l'accordo sostenendo che le infrastrutture previste danneggeranno la fauna e la flora in 3,000 chimometri quadrati, circa il 3% dell'isola, modificheranno l'idrologia della zona e distruggeranno parte del Dimmugljufur canyon, il Grand Canyon islandese. Il WWF critica il governo islandese per aver ignorato le richieste di istituire un parco nazionale in quelle zone: secondo un sondaggio, il 65% degli islandesi e' favorevole all'istituzione del parco. Il WWF e un alleanza di diverse organizzazioni ambientaliste hanno chiesto alla Alcoa di ritirarsi dal progetto da quando essa e' subentrata alla Norvegese Norsk Hydro che si era ritirata all'inizio dell'anno. Secondo l'organizzazione, il parco nazionale potrebbe offrire possibilita' di lavoro alternative come quelle legate all'eco-turismo. L'Alcoa, la piu' grande compagnia mondiale di alluminio, sostiene che il suo impianto sara' tra i meno inquinanti del mondo e portera' migliaia di posti di lavoro.

TORTURA - È stato approvato ieri dal Consiglio economico e sociale dell'Onu (Ecosoc) il trattato aggiuntivo sulla tortura, nonostante il tentativo di boicottaggio da parte degli Stati Uniti. Si tratta di un testo in cui si prevede una più attenta lotta alla tortura, attraverso un programma di controlli e ispezioni, liberamente accettati da ogni Stato, in prigioni o commissariati di polizia. Il trattato - che potrà essere applicato solo ai paesi che lo sottoscriveranno - prevede che personale internazionale compia ispezioni a sorpresa nei luoghi di detenzione. Gli esperti che compiranno tali visite, oltre a presentare un rapporto potranno anche avanzare raccomandazioni pratiche per prevenire il ricorso alla tortura. Gli Usa grazie ad un cavillo procedurale avevano cercato di bloccare le votazioni e di riaprire le negoziazioni sul documento. Una svolta che secondo i sostenitori della misura avrebbe gettato al vento ben 10 anni di trattative, facendo slittare ancora l'adozione definitiva del provvedimento programmata per il prossimo settembre. Il trattato, detto anche 'protocollo facoltativo', e' stato approvato con 35 voti a favore, 8 contrari e 10 astensioni. Il protocollo intende rafforzare l'applicazione della Convenzione contro la tortura che entrò in vigore nel 1987 e che venne ratificata nel 1994 da 130 Paesi nel mondo tra cui gli Usa. È una grande sconfitta per gli Stati Uniti, ha detto Joanna Wechsler dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch. È difficile da capire - ha aggiunto - perché gli Usa lavorino contro i diritti dell'uomo e contro un numero cosi' grande di loro alleati. A favore del protocollo l'intera Unione europea e gran parte degli Stati latinoamericani e africani.

Dall'Italia PARTITI - La legge sul rimborso elettorale 'regala' ai partiti altri 125 milioni di euro all'anno, allarga la platea di partiti che potranno accedere al finanziamento includendovi quelli che non hanno superato il 4%. Finora era previsto un finanziamento di 4.000 lire per ogni elettore, da dividere in proporzione ai consensi ottenuti dai partiti, purché essi avessero superato il tetto del 4 per cento o avessero almeno un parlamentare eletto. La nuova legge licenziata definitivamente dal Senato stabilisce che il contributo ammonti ad un euro per ciascun elettore ma il fondo totale viene ripartito non una volta sola a legislatura, ma ciascun anno. Quindi in una legislatura è prevista una rata di 5 euro ad elettore, circa 10.000 delle vecchie lire.

GUERRA - Truppe di terra e forze speciali italiane per combattere in Afghanistan il terrorismo internazionale: è questa la richiesta avanzata dagli Usa all'Italia e ad altri Paesi che già partecipano all' operazione Enduring Freedom. La notizia è stata data dal ministro della difesa Antonio Martino, durante un incontro con i giornalisti al quale era presente anche Javier Solana, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue. Il ministro Martino ha precisato che eventuali decisioni al riguardo implicano un passaggio parlamentare e quindi "se ne parlerà in autunno, a settembre".

Da Strasburgo

Giornata movimentata ieri a Strasburgo, La polizia ha attaccato indiscriminatamente con pepper spray e lacrimogeni il corteo che procedeva pacifico ma determinato verso il carcere cittadino (solo scritte sui muri e slogan). Il corteo rispondeva lanciando oggetti, riuscendo a ricompattarsi. Si procedeva quindi verso il centro cittadino, a quel punto il corteo veniva chiuso da due cordoni di polizia in testa e in fondo. La polizia in borghese ha rastrellato manifestanti in testa mentre in coda arrivavano almeno sei lacrimogeni che riuscivano a spezzare il corteo in due parti. Arrivati ad una piazza a lato della cattedrale si cercava una trattativa con il capo della polizia di Strasburgo. Si è ripartiti sempre in corteo verso il campeggio con la polizia che continuava a provocare, una volante veniva lasciata in mezzo alla strada prima del passaggio del corteo, provocando la reazione dei manifestanti. Questi venivano dispersi dal pepper spray degli agenti del disordine, arrestando qualche manifestante. La polizia ha anche fatto uso di proiettili di gomma. E' rimasto ferito un mediattivista, buttato a terra e preso a calci dai poliziotti. Gli e' stata distrutta la videocamera e sottratta la cassetta. Per ora le persone arrestate dalla polizia confermate sono 30, di nazionalita' imprecisata, ci sono molte persone disperse e un gruppo di manifestanti del samba group in place de la Cathedrale, il resto dei manifestanti e' tornato al campeggio. La prefettura di Strasburgo ha vietato tutte le manifestazioni legate al campo no border e al network no border fino a sabato a mezzanotte.


gR fLASH DI GIOVEDI 25 LUGLIO - ORE 11.00

PALESTINA - Un cittadino israeliano e' rimasto ucciso e un altro gravemente ferito per i colpi di arma da fuoco esplosi da palestinesi contro l'auto sulla quale i due si trovavano. L'AZIONE e' stata riferita da fonti militari ebraiche, e sarebbe avveuta nei pressi dell'insediamento di Elei Zahav, alle porte di Nablus. Si tratta del primo attacco palestinese dopo il raid aereo compiuto dall'Aviazione dello Stato ebraico lunedi' sera a Gaza citta', costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. E decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti, specificando che l'attacco e' un crimine di guerra che deve rientrare nella giurisdizione del neonato tribunale penale internazionale. Ma le voci di critica non si sono alzate solo dal mondo arabo. L'ambasciatore indiano V. K. Mambiar ha stigmatizzato la "violenza immotivata" e gli "omicidi indiscriminati", che a suo dire rendono impossibile non deplorare il comportamento d'Israele nonostante l'ammisisone di aver commesso un errore. Parole severe hanno avuto poi gli stessi rappresentanti dei Paesi occidentali, a cominciare dal britannico sir Jeremy Greenstock che ha definito il raid "intollerabile e nocivo", sollecitando inoltre le autorita' israeliane a non indulgere a eccessi, pur se per autodifesa. L'irlandese John Ryan addirittura ha sostenuto che un attacco cosi' concepito era intenzionalmente preordinato a provocare vittime. "Sostenere qualunque tesi diversa", ha notato, "sarebbe pura malafede". Intanto dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale, entrata in vigore lo scorso 1 luglio, per intervenire nei casi crimini di guerra, contro l’umanità, violazioni particolarmente gravi dei diritti umani e genocidio commessi in ogni parte del pianeta. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “ Comunque mentre l'esercito israeliano e' impegnato a reprimere la seconda intifada, il parlamento dello Stato ebraico continua a muoversi. Infatti ha approvato una legge che limita la possibilita' dei palestinesi di rivendicare indennizzi per i danni causati dalle forze israeliane nella repressione della prima rivolta contro l'occupazione (1987-1993). La legge, arrivata in aula su iniziativa del ministro della Giustizia, Meir Shitrit, si prefigge non soltanto di evitare che lo Stato continui a erogare compensazioni ai palestinesi per i danni fisici e materiali della prima intifada, ma anche di impegnarsi per quella ancora in atto, iniziata a ottobre del 2000. Finora Israele ha sborsato 320 milioni di shenkel (circa 70 milioni di euro al cambio attuale) a 6.500 palestinesi. La nuova legge estende la definizione di "azione di guerra" a operazioni contro "il terrorismo e attivita' ostili o rivolte" e quindi esonera lo Stato dall'obbligo di indennizzare quanti risultassero feriti o danneggiati in conseguenza di tali attivita' militari.

STRASBURGO - Nel pomeriggio di ieri circa 600 persone sono partite in corteo al ritmo dello slogan NO LAGER NO PRISON in direzione del Palazzo di Giustizia. Nei pressi di questo, appunto, la polizia ha caricato a freddo sparando lacrimogeni e, pare, proiettili di gomma, ferendo un attivista. Le cariche e le manganellate hanno disperso il corteo per le viette. Il Noborder legal team ha confermato IERI SERA l'arresto di 30 attivisti. Nessuno italiano tra gli arrestati. Comunque fiNO A IERI si sa che quattro di questi sono stati rilasciati. E un mediattivista di imprecisata nazionalita' (per ora) e' rimasto ferito in seguito a un pestaggio da parte della polizia (e' stato preso a calci mentre era per terra e gli e' stata spaccat a la videocamera) mentre il corteo di ieri si dirigeva verso il campeggio no border . Un ambulanza l'ha accompagnato all'ospedale. Tra l'altro SONO STATE Vietate dalla prefettura tutte le manifestazioni no border fino a sabato notte.

ARGENTINA - Ha finalmente ammesso, dopo averlo ripetutamente negato, di aver aperto un conto in Svizzera nel 1986 per 200mila dollari che ora, con gli interessi, sarebbero arrivati a 600mila. E ora l’ex presidente argentino Carlos Menem potrebbe essere denunciato per evasione fiscale dall’Ufficio anticorruzione che ha avviato un’indagine nei suoi confronti. Menem ha dichiarato che il denaro proverrebbe da un indennizzo ottenuto per essere stato detenuto durante l’ultima dittatura militare (1976-‘83). Ciò ovviamente non toglie che, non avendo incluso la somma nella dichiarazione dei redditi, rischia fino a 9 anni di reclusione, nonché l’interdizione perpetua dagli incarichi pubblici. Il tutto mentre è in corsa per le primarie del peronismo di dicembre, in vista delle presidenziali del marzo 2003.

ISLANDA - Il governo islandese, la multinazionale Alcoa e la compagnia energetica islandese Landsvirkjun hanno firmato un accordo per costruire una grande fonderia di alluminio e un impianto idroeletrico nell'Islanda orientale. Questo sara' il piu' importante progetto infrastrutturale mai realizzato nell'isola. E' prevista la costruzione di una diga alta 190 metri e altre di dimensioni minori, tunnel, linee elettriche, strade e un bacino idrico di 57 chilometri quadrati. Il WWF ha subito condannato l'accordo sostenendo che le infrastrutture previste danneggeranno la fauna e la flora in 3,000 chimometri quadrati, circa il 3% dell'isola, modificheranno l'idrologia della zona e distruggeranno parte del Dimmugljufur canyon, il Grand Canyon islandese. Il WWF critica il governo islandese per aver ignorato le richieste di istituire un parco nazionale in quelle zone: secondo un sondaggio, il 65% degli islandesi e' favorevole all'istituzione del parco. Il WWF e un alleanza di diverse organizzazioni ambientaliste hanno chiesto alla Alcoa di ritirarsi dal progetto da quando essa e' subentrata alla Norvegese Norsk Hydro che si era ritirata all'inizio dell'anno. Secondo l'organizzazione, il parco nazionale potrebbe offrire possibilita' di lavoro alternative come quelle legate all'eco-turismo. L'Alcoa, la piu' grande compagnia mondiale di alluminio, sostiene che il suo impianto sara' tra i meno inquinanti del mondo e portera' migliaia di posti di lavoro.

TORTURA - È stato approvato ieri dal Consiglio economico e sociale dell'Onu (Ecosoc) il trattato aggiuntivo sulla tortura, nonostante il tentativo di boicottaggio da parte degli Stati Uniti. Si tratta di un testo in cui si prevede una più attenta lotta alla tortura, attraverso un programma di controlli e ispezioni, liberamente accettati da ogni Stato, in prigioni o commissariati di polizia. Il trattato - che potrà essere applicato solo ai paesi che lo sottoscriveranno - prevede che personale internazionale compia ispezioni a sorpresa nei luoghi di detenzione. Gli esperti che compiranno tali visite, oltre a presentare un rapporto potranno anche avanzare raccomandazioni pratiche per prevenire il ricorso alla tortura. Gli Usa grazie ad un cavillo procedurale avevano cercato di bloccare le votazioni e di riaprire le negoziazioni sul documento. Una svolta che secondo i sostenitori della misura avrebbe gettato al vento ben 10 anni di trattative, facendo slittare ancora l'adozione definitiva del provvedimento programmata per il prossimo settembre. Il trattato, detto anche 'protocollo facoltativo', e' stato approvato con 35 voti a favore, 8 contrari e 10 astensioni. Il protocollo intende rafforzare l'applicazione della Convenzione contro la tortura che entrò in vigore nel 1987 e che venne ratificata nel 1994 da 130 Paesi nel mondo tra cui gli Usa. È una grande sconfitta per gli Stati Uniti, ha detto Joanna Wechsler dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch. È difficile da capire - ha aggiunto - perché gli Usa lavorino contro i diritti dell'uomo e contro un numero cosi' grande di loro alleati. A favore del protocollo l'intera Unione europea e gran parte degli Stati latinoamericani e africani.

Dall'Italia

L'ombra della Legge sull'editoria si allunga sulla rete. Una volta che si sia definito cosa si intende per "editoria in rete", compito quantomai arduo, secondo il sottosegretario all'editoria Paolo Bonaiuti "i diritti e i doveri dei prodotti editoriali online dovranno essere di conseguenza adeguati a quelli dei prodotti tradizionali". Bonaiuti, che ha parlato ieri dinanzi alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, e che è un fermo sostenitore della contestatissima Legge sull'editoria (62/2001), ha affermato: "Per dirlo con chiarezza, la registrazione dei siti editoriali online mi sembra un impegno doveroso oltreché coerente con la legge 62 del 2001". E ha spiegato: "Trovo aberrante che ci si possa nascondere dietro l'anonimato di alcuni siti per diffondere notizie che sui prodotti editoriali tradizionali porterebbero a sicure sanzioni civili e penali". Il sottosegretario, che non ha spiegato quale sia la differenza tra "sito" e "sito editoriale" né se soltanto i siti web tra le pubblicazioni internet debbano essere considerati in questo (?) modo, non si è soffermato neppure su quali siano i casi di anonimato ai quali si riferisce. Come noto, infatti, l'anonimato in rete richiede una certa conoscenza della rete stessa ed è senz'altro complesso mantenerlo se si intende farlo valere mentre si gestisce un sito web "editoriale" (?). Ma neppure sono chiare quali siano le notizie diffuse in modo anonimo alle quali Bonaiuti fa riferimento, visti anche i numerosi provvedimenti per diffamazione che hanno portato in Italia persino al sequestro di siti e a lunghi e costosi processi. Procedimenti che sembrano dimostrare come alla legge "non si scappi" neppure in rete. Le parole di Bonaiuti riportano al centro del dibattito la Legge sull'editoria, con quei toni che erano stati previsti, temuti e denunciati dai 54mila utenti internet e 3.300 siti che hanno sostenuto la Petizione per l'abrogazione della Legge, una petizione che giace inascoltata proprio presso la Commissione Cultura della Camera. La pericolosità della lunga ombra di quella legge, le cui ambiguità hanno sollevato un acceso dibattito non tanto sui giornali quanto tra i giuristi, si palesa ora in modo evidente. Tutto questo si accompagna al fatto che proprio Bonaiuti, ieri, ha anche spiegato come siano ormai "pronti" i 50 miliardi di lire destinati alle imprese editoriali come previsto proprio da quella legge, soldi che sosterranno l'attività dei grandi editori dentro e fuori dalla rete a dispetto degli umori del mercato e dei lettori.



gR fLASH DI GIOVEDI 25 LUGLIO - ORE 9.30

PALESTINA - Un cittadino israeliano e' rimasto ucciso e un altro gravemente ferito per i colpi di arma da fuoco esplosi da palestinesi contro l'auto sulla quale i due si trovavano. L'AZIONE e' stata riferita da fonti militari ebraiche, e sarebbe avveuta nei pressi dell'insediamento di Elei Zahav, alle porte di Nablus. Si tratta del primo attacco palestinese dopo il raid aereo compiuto dall'Aviazione dello Stato ebraico lunedi' sera a Gaza citta', costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. E decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti, specificando che l'attacco e' un crimine di guerra che deve rientrare nella giurisdizione del neonato tribunale penale internazionale. Ma le voci di critica non si sono alzate solo dal mondo arabo: l'ambasciatore britannico, Jeremy Greenstock, ha definito inaccettabile e pericolosa la decisione di sganciare una bomba di una tonnellate su una zona abitata, sottolineando che Israele ha il diritto all'autodifesa ma non con mezzi eccessivi e sproporzionati. Intanto riguardo a Gaza si è avuta la denuncia per “crimini contro l’umanità”. Dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale, entrata in vigore lo scorso 1 luglio, per intervenire nei casi crimini di guerra, contro l’umanità, violazioni particolarmente gravi dei diritti umani e genocidio commessi in ogni parte del pianeta. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “

INDIA - Il governo indiano ha di fatto negato l’accesso nello Stato occidentale del Gujarat, travagliato da recenti scontri tra indù e musulmani, a due delegati di Amnesty International. Lo ha denunciato la stessa organizzazione internazionale per i diritti umani, che intendeva mandare i propri rappresentanti ad indagare sui massacri e gli abusi perpetrati in Gujarat a partire dallo scorso febbraio e costati la vita ad almeno un migliaio di persone. L’esecutivo di New Delhi si è però ‘dimenticato’ di rispondere alla richiesta di visti presentata da Amnesty entro la data, concordata dalle due parti, del 12 luglio 2002. L’organizzazione ha dunque dedotto che i visti non sono stati concessi. "Questo rifiuto - si legge in un comunicato diffuso dagli attivisti - danneggia l’immagine del governo centrale e di quello del Gujarat di fronte agli indiani ed alla comunità internazionale. Un esecutivo che accetti di proteggere i suoi cittadini ed i loro diritti costituzionali non può e non deve evitare un’indagine condotta a livello internazionale". Le violenze in Gujarat sono iniziate dopo che, il 27 febbraio scorso, un convoglio carico di estremisti indù è stato dato alle fiamme nei pressi di Godhra. Del rogo sono stati inizialmente incolpati i musulmani, ma l’accusa non è mai stata provata. I sanguinosi scontri che ne sono derivati hanno provocato almeno un migliaio di vittime, in maggioranza di religione islamica ed anche alcuni cristiani. Preso di mira da più parti, di recente si è dimesso il capo del governo locale dello Stato, Narendra Modi.

STRASBURGO - Il Noborder legal team ha comunicato confermando IERI SERA l'arresto di 30 attivisti. Nessuno italiano tra gli arrestati. Comunque fiNO A IERI SERA si sa che quattro di questi sono stati rilasciati. E un mediattivista di imprecisata nazionalita' (per ora) e' rimasto ferito in seguito a un pestaggio da parte della polizia (e' stato preso a calci mentre era per terra e gli e' stata spaccat a la videocamera) mentre il corteo di ieri si dirigeva verso il campeggio no border . Un ambulanza l'ha accompagnato all'ospedale. Tra l'altro SONO STATE Vietate tutte le manifestazioni no border fino a sabato notte.

GUATEMALA - "Indignazione, rabbia e frustrazione". Questi i sentimenti di Bruce Harris, direttore regionale di ‘Casa Alianza’ per l’America Latina, di fronte all’ennesima strage di ragazzi di strada perpetrata in Guatemala. Sabato scorso alcuni uomini armati non identificati hanno aperto il fuoco contro un piccolo gruppo di giovani che dormiva per terra nella Zona 8 della capitale. Roberto Lopez Gomez, 17 anni, Luis Armando Linares, 17 anni, e Loani Brigite Izaguirre, 20 anni, sono rimasti uccisi. Julio José Chachon, 22 anni, Javier Acuna Rivera, 17 anni e José Antonio Abrego, di 22 , hanno riportato ferite di arma da fuoco. Tutti i ragazzi erano stati assistiti in diverse occasioni da ‘Casa Alianza’. ‘Casa Alianza’ ha sollecitato l’immediato intervento del relatore speciale sulle esecuzioni arbitrarie dell’Onu, Asma Jahangir, della Missione Onu in Guatemala (Minugua) e delle autorità locali. "Ancora una volta – ha commentato amaramente Bruce Harris – ci troviamo di fronte ad assassinii a sangue freddo e massacri di bambini che non hanno una casa.

PERU - sI CONTINUA A PARLARE DI STERILIZZAZIONI FORZATE NEL PAESE. Julia, CITTADINA PERUVIANA, HA DICHIARATO CHE ricorda uno staff di medici CHE arrivò al suo villaggio promettendo a tutti benessere e salute. Dopo qualche giorno iniziarono a censire gli abitanti, donne e uomini, per sterilizzarli. Chi si rifiutava veniva minacciato e costretto con la forza. La storia di Julia è solo una dei 200mila casi di sterilizzazione forzata praticai durante i 10 anni di governo del destituito capo di Stato Alberto Fujimori. Lo rivela l’ultimo rapporto divulgato dal ministero della sanità, il cui titolare, Fernando Carbone Campoverde, ha chiesto pubblicamente perdono ai peruviani .

BOLIVIA - I campesinos che sostengono il leader dei ‘cocaleros’ del Chapare, Evo Morales, Ayma, nella sua corsa alla presidenza della Bolivia, daranno vita il prossimo 4 agosto ad una mobilitazione sulle principali strade del Paese andino. In quel giorno, il Congresso sarà chiamato a votare per eleggere il prossimo presidente del Paese andino tra i due candidati meglio piazzati alla tornata elettorale dello scorso 30 giugno. Morales si contenderà la massima carica dello Stato con l’ex capo di Stato Gonzalo Sánchez de Lozada, del Movimento nazionalista rivoluzionario (Mnr). “Per gli indios quechuas, aymaras, tupiguaraníes, gli emarginati e i ‘dimenticati’, c’è un’opportunità storica per decidere in prima persona il proprio futuro”, ha detto Morales, presentatosi col Movimento al socialismo (Mas). Forte dell’appoggio del settore agricolo e della sinistra, l’ex deputato è più che mai lanciato a dichiarare guerra “alle multinazionali, alla povertà e alla corruzione”, come ha più volte ripetuto in questi giorni. Secondo gli analisti, tuttavia, per la vittoria finale resta favorito Sánchez de Lozada, popolarmente conosciuto come ‘Goni’.

PALESTINA - Un cittadino israeliano e' rimasto ucciso e un altro gravemente ferito per i colpi di arma da fuoco esplosi da palestinesi contro l'auto sulla quale i due si trovavano. L'AZIONE e' stata riferita da fonti militari ebraiche, e sarebbe avveuta nei pressi dell'insediamento di Elei Zahav, alle porte di Nablus. Si tratta del primo attacco palestinese dopo il raid aereo compiuto dall'Aviazione dello Stato ebraico lunedi' sera a Gaza citta', costato la vita ad almeno sedici palestinesi, tra cui dieci bambini, e il ferimento di circa altri centocinquanta. E decine di paesi hanno criticato Israele per l'attacco di lunedi' a Gaza durante la riunione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il rappresentante palestinese, Nasser al-Kidwa, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato civili innocenti, specificando che l'attacco e' un crimine di guerra che deve rientrare nella giurisdizione del neonato tribunale penale internazionale. Ma le voci di critica non si sono alzate solo dal mondo arabo: l'ambasciatore britannico, Jeremy Greenstock, ha definito inaccettabile e pericolosa la decisione di sganciare una bomba di una tonnellate su una zona abitata, sottolineando che Israele ha il diritto all'autodifesa ma non con mezzi eccessivi e sproporzionati. Intanto riguardo a Gaza si è avuta la denuncia per “crimini contro l’umanità”. Dopo averla preannunciata, l’Autorità nazionale palestinese (Anp), l’ha presentata ieri al neonato Tribunale penale internazionale. I palestinesi accusano apertamente Israele di violazioni del diritto internazionale per il sanguinoso attacco aereo. I palestinesi chiedono “provvedimenti affinché i responsabili possano essere consegnati alla giustizia”. La denuncia è la prima che viene presentata alla Corte internazionale, entrata in vigore lo scorso 1 luglio, per intervenire nei casi crimini di guerra, contro l’umanità, violazioni particolarmente gravi dei diritti umani e genocidio commessi in ogni parte del pianeta. Israele però non ha ratificato il trattato costitutivo della Corte. “

INDIA - Il governo indiano ha di fatto negato l’accesso nello Stato occidentale del Gujarat, travagliato da recenti scontri tra indù e musulmani, a due delegati di Amnesty International. Lo ha denunciato la stessa organizzazione internazionale per i diritti umani, che intendeva mandare i propri rappresentanti ad indagare sui massacri e gli abusi perpetrati in Gujarat a partire dallo scorso febbraio e costati la vita ad almeno un migliaio di persone. L’esecutivo di New Delhi si è però ‘dimenticato’ di rispondere alla richiesta di visti presentata da Amnesty entro la data, concordata dalle due parti, del 12 luglio 2002. L’organizzazione ha dunque dedotto che i visti non sono stati concessi. "Questo rifiuto - si legge in un comunicato diffuso dagli attivisti - danneggia l’immagine del governo centrale e di quello del Gujarat di fronte agli indiani ed alla comunità internazionale. Un esecutivo che accetti di proteggere i suoi cittadini ed i loro diritti costituzionali non può e non deve evitare un’indagine condotta a livello internazionale". Le violenze in Gujarat sono iniziate dopo che, il 27 febbraio scorso, un convoglio carico di estremisti indù è stato dato alle fiamme nei pressi di Godhra. Del rogo sono stati inizialmente incolpati i musulmani, ma l’accusa non è mai stata provata. I sanguinosi scontri che ne sono derivati hanno provocato almeno un migliaio di vittime, in maggioranza di religione islamica ed anche alcuni cristiani. Preso di mira da più parti, di recente si è dimesso il capo del governo locale dello Stato, Narendra Modi.

STRASBURGO - Il Noborder legal team ha comunicato confermando IERI SERA l'arresto di 30 attivisti. Nessuno italiano tra gli arrestati. Comunque fiNO A IERI SERA si sa che quattro di questi sono stati rilasciati. E un mediattivista di imprecisata nazionalita' (per ora) e' rimasto ferito in seguito a un pestaggio da parte della polizia (e' stato preso a calci mentre era per terra e gli e' stata spaccat a la videocamera) mentre il corteo di ieri si dirigeva verso il campeggio no border . Un ambulanza l'ha accompagnato all'ospedale. Tra l'altro SONO STATE Vietate tutte le manifestazioni no border fino a sabato notte.

GUATEMALA - "Indignazione, rabbia e frustrazione". Questi i sentimenti di Bruce Harris, direttore regionale di ‘Casa Alianza’ per l’America Latina, di fronte all’ennesima strage di ragazzi di strada perpetrata in Guatemala. Sabato scorso alcuni uomini armati non identificati hanno aperto il fuoco contro un piccolo gruppo di giovani che dormiva per terra nella Zona 8 della capitale. Roberto Lopez Gomez, 17 anni, Luis Armando Linares, 17 anni, e Loani Brigite Izaguirre, 20 anni, sono rimasti uccisi. Julio José Chachon, 22 anni, Javier Acuna Rivera, 17 anni e José Antonio Abrego, di 22 , hanno riportato ferite di arma da fuoco. Tutti i ragazzi erano stati assistiti in diverse occasioni da ‘Casa Alianza’. ‘Casa Alianza’ ha sollecitato l’immediato intervento del relatore speciale sulle esecuzioni arbitrarie dell’Onu, Asma Jahangir, della Missione Onu in Guatemala (Minugua) e delle autorità locali. "Ancora una volta – ha commentato amaramente Bruce Harris – ci troviamo di fronte ad assassinii a sangue freddo e massacri di bambini che non hanno una casa.

PERU - sI CONTINUA A PARLARE DI STERILIZZAZIONI FORZATE NEL PAESE. Julia, CITTADINA PERUVIANA, HA DICHIARATO CHE ricorda uno staff di medici CHE arrivò al suo villaggio promettendo a tutti benessere e salute. Dopo qualche giorno iniziarono a censire gli abitanti, donne e uomini, per sterilizzarli. Chi si rifiutava veniva minacciato e costretto con la forza. La storia di Julia è solo una dei 200mila casi di sterilizzazione forzata praticai durante i 10 anni di governo del destituito capo di Stato Alberto Fujimori. Lo rivela l’ultimo rapporto divulgato dal ministero della sanità, il cui titolare, Fernando Carbone Campoverde, ha chiesto pubblicamente perdono ai peruviani .

BOLIVIA - I campesinos che sostengono il leader dei ‘cocaleros’ del Chapare, Evo Morales, Ayma, nella sua corsa alla presidenza della Bolivia, daranno vita il prossimo 4 agosto ad una mobilitazione sulle principali strade del Paese andino. In quel giorno, il Congresso sarà chiamato a votare per eleggere il prossimo presidente del Paese andino tra i due candidati meglio piazzati alla tornata elettorale dello scorso 30 giugno. Morales si contenderà la massima carica dello Stato con l’ex capo di Stato Gonzalo Sánchez de Lozada, del Movimento nazionalista rivoluzionario (Mnr). “Per gli indios quechuas, aymaras, tupiguaraníes, gli emarginati e i ‘dimenticati’, c’è un’opportunità storica per decidere in prima persona il proprio futuro”, ha detto Morales, presentatosi col Movimento al socialismo (Mas). Forte dell’appoggio del settore agricolo e della sinistra, l’ex deputato è più che mai lanciato a dichiarare guerra “alle multinazionali, alla povertà e alla corruzione”, come ha più volte ripetuto in questi giorni. Secondo gli analisti, tuttavia, per la vittoria finale resta favorito Sánchez de Lozada, popolarmente conosciuto come ‘Goni’.

gror250702 (last edited 2008-06-26 09:54:20 by anonymous)