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= Gr 19.30 = = Proposta di Sommario = '''Dal Mondo''' Palestina: Ancora un'attacco criminale a Gaza. '''Dall'Italia''' Immigrazione: Senato ha approvato il ddl di conversione del decreto di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera. Carcere: La commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimita', in sede referente, il disegno di legge che sancisce la la definitiva presenza dell'articolo 41 bis nell'ordinamento carcerario. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ '''Dal Mondo''' '''Palestina''' Un raid missilistico con elicotteri da combattimento e una massiccia incursione con 30 carri armati dell esercito di Israele nella striscia di Gaza ha provocato almeno due morti e una trentina di feriti, sei dei quali in gravi condizioni. Secondo quanto riferito da fonti sanitarie palestinesi, l'attacco è avvenuto nella zona settentrionale della città di Gaza. Un velivolo Apache ha lanciato due razzi contro una vettura in un quartiere dove hanno la residenza molti dirigenti del movimento integralista di Hamas. Il missile ha colpito un auto, uccidendo sul colpo tre dei suoi occupanti. Ma come di consueto l'attacco delle forze israeliane ha provocato anche altre gravi conseguenze sui civili: questa volta nell' esplosione sono rimasti coinvolti degli operai addetti alla manutenzione stradale che si trovavano nelle vicinanze. Uno di loro sarebbe morto, molti altri hanno invece riportato ferite. Sconosciuta, al momento, l' identità delle due persone prese di mira dalle bombe israeliane. Fonti locali non escludono che l' obietrivo del raid fosse un esponente delle Brigate Al-Aqsa .In mattinata, nei pressi di Tulkarem (Cisgiordania), un ufficiale dell esercito israeliano è rimasto ucciso nel corso di uno scontro a fuoco, nel quale ha perso la vita anche Nashad Ishbara (24 anni), capo locale di 'Ezzedin El-Qassam', braccio armato degli integralisti di Hamas, che avrebbe sparato contro il capitano israeliano Harel Mermelstein. Fonti della sicurezza sostengono che uno degli uomini uccisi e' Atiya abi-Jabbar, noto esponente di Hamas ricercato dalle autorita' israeliane ma secondo fonti locali l'attacco aveva come obiettivo Muhammad ad-Dif, uno dei massimi dirigenti del braccio armato di Hamas nella Striscia di Gaza, gia' scampato ad altri attacchi. I missili sono stati lanciati intorno alle 14.00 ora locale, quando le strade sono molto affollate nel popoloso quartiere nel nord della citta' perche' i bambini tornano a casa da scuola. Lo scorso 23 di luglio un missile sganciato da un cacciabombardiere con la Stella di Davide su Citta' di Gaza uccise 16 persone, quasi tutti bambini. Martedi' scorso, in un'incursione dell'esercito nella Striscia di Gaza, sono rimaste uccise 9 persone, in maggioranza civili. Il 28 settembre ricorre il secondo anniversario dell'inizio della nuova Intifada: in due anni sono 1.888 i palestinesi rimasti uccisi, di cui 685 nel primo anno e 1.203, cioe' il doppio, nel secondo. In aumento anche il numero dei bambini e giovanissimi che hanno perso la vita: da 146 tra il settembre 2000 e il settembre 2001 a 160 nel secondo anno (dato ancora parziale). I dati, contenuti del rapporto del Gruppo di Monitoraggio Palestinese sui Diritti Umani, sono stati anticipati dal quotidiano israeliano "Ha'aretz". Il rapporto rivela che tutti gli indicatori sono in crescita tra il primo e il secondo anno: i palestiensi morti per varie circostanze ai posti di blocco dell'esercito israeliano (da 26 a 39), gli "omicidi selettivi" di presunti terroristi, saliti a 65. Inoltre dal 20 giugno al 20 agosto sono state demolite 32 case in Cisgiordania, quelle di famiglie di presunti terroristi, che si aggiungono alle decine nei primi mesi dell'anno nella citta' di Rafah (a sud della Strscia di Gaza). Il numero dei palestinesi presunti "collaborazionisti" di Israele uccisi da altri palestinesi e' cresciuto da 28 nel primo anno a 48 negli ultimi 12 mesi. '''Dall'Italia''' '''Immigrazione''' L'Aula del Senato ha approvato il ddl di conversione del decreto di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera. (AGI) Sim/ 261409 SET 02 Quattro 'paletti' limitativi per regolarizzare gli immigrati con foglio di via; potere ai prefetti di revocare il provvedimento di espulsione "valutando caso per caso"; regolarizzazione per gli immigrati con contratti di almeno un anno. E ancora: non punibilita' degli imprenditori anche per le violazioni di tipo fiscale e previdenziale; proroga all'11 novembre per la presentazione della domanda di regolarizzazione. Sono questi i punti-chiave del ddl di conversione del decreto di regolarizzazione per gli extracomunitari che lavorano in nero nel nostro paese. Non e' previsto il 'tetto' di 30mila, come chiesto in un primo momento dalla Lega, e neppure la possibilita' di regolarizzare gli stagionali, coloro cioe' con contratti di 6 o 9 mesi, come aveva chiesto l'Udc. (AGI) Sim/ Segue (AGI) - Roma, 26 set. - Sui 'paletti' alle regolarizzazioni la maggioranza ha subito trovato l'accordo. Secondo questi 'paletti' non potranno essere regolarizzati gli immigrati che sono stati espulsi e poi sono rientrati nel nostro paese clandestinamente (i recidivi), chi e' stato colto in flagranza di reato, chi e' stato sottoposto a procedimento penale per delitto non colposo e chi e' stato accompagnato alla frontiera dalla forza pubblica. Al di fuori di queste limitazioni, saranno i prefetti, caso per caso, a decidere se revocare il provvedimento di espulsione. Non c'e' il 'tetto' di 30mila chiesto dalla Lega, sul quale si era acceso lo scontro nella Cdl, in particolare con l'Udc. Ma il provvedimento prevede, con l'approvazione di un subemendamento dei leghisti, che la quota dei regolarizzati venga decurtata dai prossimi decreti flussi. Infine, il testo prevede la non punibilita' degli imprenditori che regolarizzano gli immigrati. I datori di lavoro non sono punibili "non solo per le violazioni delle norme relative al soggiorno, ma anche dal punto di vista fiscale e previdenziale, oltre che per i reati amministrativi" fino all'entrata in vigore del decreto. Cori, slogan ritmati dal battito delle mani, bandiere: gli immigrati fanno sentire la loro voce contro il decreto sulla regolarizzazione degli immigrati, da loro giudicato insufficiente. Da due giorni, da quando cioe' il Senato sta esaminando il decreto, alcune centinaia di persome si sono assiepati nella corsia agonale, la piccola strada tra piazza Navona e l' ingresso principale di Palazzo Madama. Sono in gran parte della comunita' del Bangladesh, che conta a Roma circa venti mila persone. Innalzano cartelli con scritto sopra ''Leghisti amici dei negrieri'', ''Permesso di soggiorno per tutti'' e ''Il mondo non ha confini''. ''I nostri immigrati - spiega Kibria - vengono in Italia esclusivamente per lavorare: c'e' chi lavora nei bar, nei ristoranti, chi nell' agricoltura, chi nelle piccole industrie. Questa legge e' assurda e discriminatoria: alla fine per mettersi in regola bisognera' passare attraverso il parere del prefetto, che potra' decidere caso per caso. ma sappiamo che spesso per avere il permesso di soggiorno funzionari corrotti chiedono piu' o meno esplicitamente soldi. Senza regole certe, tutto diventa troppo arbitrario e l' immigrato che vuole mettersi in regola rischia di dover pagare di tasca propria. E poi - spiega ancora - vogliamo che nel decreto venga prevista la possibilita' di mettersi in regola anche per chi esercita un lavoro autonomo: tra gli immigrati sono tanti che hanno la possibilita' di mettersi in proprio, come artigiani e piccoli commercianti e non si capisce perche' non possono farlo''. '''Carcere''' La commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimita', in sede referente, il disegno di legge che sancisce la la definitiva presenza dell'articolo 41 bis nell'ordinamento carcerario, che prevede misure restrittive per i detenuti ritenuti particolarmente pericolosi, a partire da coloro che sono stati condannati per reati di mafia. Il provvedimento passa ora all'esame dell'Assemblea di Palazzo Madama, che, data l'intesa tra tutti i gruppi, potrebbe prevedere soltanto le dichiarazioni di voto e il voto finale del ddl. La modifica dell' ordinamento penitenziario viene approvata nel giugno 1992 in un cosiddetto ''superdecreto antimafia'' Scotti-Martelli, come risposta alle stragi mafiose che hanno causato la morte dei giudici Falcone e Borsellino e degli agenti delle loro scorte. Il testo prevedeva che i provvedimenti ''cessano di avere effetto trascorsi tre anni dalla entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto''. In realta', il 41 bis e' sempre stato prorogato. - COSA PREVEDE - Puo' essere applicato nei confronti di chi e' stato condannato per reati come associazione mafiosa, sequestro di persona, terrorismo, omicidio. I detenuti sottoposti al regime dell' art. 41 bis possono essere privati di una serie di diritti previsti invece per gli altri detenuti. Fra questi, la possibilita' di fare telefonate e tenere corrispondenza con altri detenuti e con estranei; e' permesso un solo colloquio al mese con i familiari per massimo un' ora; non si possono ricevere ne' inviare somme di denaro all' esterno (salvo il pagamento delle spese per la difesa, delle multe e delle ammende); non si possono ricevere pacchi (tranne uno per la biancheria); non si possono svolgere attivita' artigianali; non si possono acquistare generi alimentari da cuocere e l' aria aperta e' limitata a un massimo di due ore al giorno. - QUANTI SONO - Secondo l' ultimo 'censimento', sono 645 i detenuti sottoposti al regime del 41 bis in 13 sezioni a loro destinate delle carceri italiane (tre le donne, tutte a Rebibbia). Le proteste contro il regime carcerario duro sono aumentate quest' anno. All' inizio di luglio circa 60 detenuti sottoposti al regime del 41 bis nel carcere di massima sicurezza di Marino del Tronto, protestano con uno sciopero della fame. L' iniziativa si allarga ad altre carceri coinvolgendo circa 300 detenuti in 41 bis. Il 12 luglio, Leoluca Bagarella, in video collegamento con un processo davanti ai giudici di Trapani, legge in aula un ''proclama'' a nome dei detenuti del carcere dell' Aquila sottoposti al 41 bis e afferma che ''le promesse non sono state mantenute''. La dichiarazione fa discutere perche' sembra adombrare l' esistenza di una ''trattativa'' tra lo Stato e gli uomini di Cosa Nostra. Sempre in estate esce un libro, curato dalla Camera Penale di Roma, sulla condizione carceraria dei detenuti a regime speciale, raccontata attraverso la voce di chi la vive. - |
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ITALIA Si è concluso, poco dopo mezzanotte, a Palazzo Chigi, l'incontro tra Governo e parti sociali sulla finanziaria. Un nuovo faccia a faccia è previsto dopo la presentazione della legge in parlamento. Come confermato dal ministro Giulio Tremonti, la manovra si aggira sui 20 miliardi di Euro: 8 miliardi verranno da risparmi della spesa, 4 miliardi saranno recuperati grazie a cartolarizzazioni e privatizzazioni, altri 8 miliardi arriveranno, invece, dal concordato fiscale. Molti i 'no' dalle autonomie locali Le autonomie locali non sono soddisfatte dai contenuti della Finanziaria, anzi alcuni dei loro rappresentanti non esitano a definire il documento economico come pesantemente penalizzante nei confronti "delle persone", secondo la definizione usata da Vasco Errani, presidente dell' Emilia Romagna. La Finanziaria, i suoi contenuti, la sua filosofia, non convincono gli amministratori locali, che temono che, da essa, derivino tali condizionamenti di tipo economico da non consentire loro di proseguire nella normale erogazione dei servizi. E il sindaco di Firenze e presidente dell' Associazione dei comuni d' Italia, Leonardo Domenici, va oltre sostenendo che il rischio reale che si corre è che si giunga ad una sorta di "commissariamento" della fiscalità comunale. Negativo il giudizio della Cgil preoccupate Cisl e Uil Per il neo segretario generale, Guglielmo Epifani, si tratta di una finanziaria di tagli e condoni, ma senza sostegno allo sviluppo. Preoccupazioni anche da parte di Cisl e Uil, con Savino Pezzotta e Luigi Angeletti che hanno chiesto al governo di onorare il patto per l'Italia. Critica anche Confindustria Il Presidente degli industriali, Antonio D'Amato, ha sollecitato il Governo ad un maggior rigore sui conti pubblici. Ed oggi è previsto un nuovo vertice di maggioranza: manca l'intesa sul Fondo unico per il Mezzogiorno. ITALIA Via libera della commissione Giustizia del Senato al disegno di legge sull'articolo 41/bis: con un voto unanime, la commissione ha deciso di rendere definitivo il regime di carcere duro previsto per i mafiosi. L'art. 41/bis del regolamento carcerario, introdotto dopo la strage di Capaci, e' stato finora rinnovato di anno in anno; se il Parlamento approvera' definitivamente il testo della commissione, entrera' in modo stabile nell'ordinamento giudiziario. Ma la commissione ha introdotto anche alcune significative novita': il carcere duro sara' applicato non solo ai boss mafiosi, ma anche ai terroristi e a chi fa tratta di persone. E' stato anche deciso di inserire alcune norme per rendere meno discrezionale la possibilita' di togliere i boss mafiosi dal regime di carcere duro. La Commissione ha anche chiesto di approvare il provvedimento al Senato con una procedura accelerata: l'Aula di Palazzo Madama dovrebbe limitarsi a dare il voto finale sul testo del disegno di legge senza tornare a esaminarlo articolo per articolo. = ore 13.00 = '''Immigrazione''' E' ripreso al Senato l'esame del decreto sulla regolarizzazione degli immigrati, dopo che la seduta era stata sospesa per la mancanza del numero legale. '''Carcere''' La commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimita', in sede referente, il disegno di legge che sancisce la la definitiva presenza dell'articolo 41 bis nell'ordinamento carcerario, che prevede misure restrittive per i detenuti ritenuti particolarmente pericolosi, a partire da coloro che sono stati condannati per reati di mafia. Il provvedimento passa ora all'esame dell'Assemblea di Palazzo Madama, che, data l'intesa tra tutti i gruppi, potrebbe prevedere soltanto le dichiarazioni di voto e il voto finale del ddl. '''Palestina''' Situazione via via peggiore tra le rovine della Muqata, il quartier generale dell'Autorita' Nazionale Palestinese per la Cisgiordania, assediato ormai da otto giorni di seguito e all'interno del quale Yasser Arafat rimane asserragliato insieme a circa duecento altre persone. Le scorte alimentari sono al minimo: per tutti non restano che una decina di chilogrammi di riso, un migliaio di pezzi di pane, un centinaio di bottiglie di acqua minerale, cinque casse di salsa di pomodoro e quattro di farina di ceci, un po' di ortaggi, latte e yogurt, limoni. Nonostante una situazione al limite della sopravvivenza, il settantenne presidente palestinese intende tentare ancora di prendere l'iniziativa e reclama dalle autorita' israeliane che autorizzino accesso a quanto resta della struttura ai rappresentanti del Quartetto di Madrid, l'organismo di mediazione internazionale per il Medio Oriente nel quale siedono Usa, Russia, Onu e Unione Europea. La pretesa di Arafat oggi e' riferita dal quotidano indiopendcente israeliano 'Haaretz IRAQ - La televisione satellitare irachena ha riportato che caccia americani e britannici hanno bombardato oggi l'aeroporto civile di Bassora. L'emittente di stato non ha fornito notizie su eventuali vittime, ma ha specificato che nel raid e' stato distrutto il radar dell'aeroporto. ''Si tratta di un atto terroristico che e' una violazione delle regole dell'aviazione civile'': e' la condanna, riportata dall'annunciatore televisivo, dell'Iraq. Bassora e' all'interno della no-fly zone meridionale, istituita nel 1992 fino al 32esimo parallelo per la protezione della popolazione shiita dal governo di Baghdad e poi ampliata nel 1996 fino al 33esimo. La no-fly zone nel nord dell'Iraq, invece, e' stata creata per proteggere la popolazione curda a nord del 36esimo parallelo nel 1991. E' la seconda volta quest'anno che i caccia americani e britannici colpiscono l'aeroporto di Bassora. = Ore 17.00 = '''Palestina''' Un raid missilistico con elicotteri da combattimento e una massiccia incursione con 30 carri armati dell esercito di Israele nella striscia di Gaza ha provocato almeno due morti e una trentina di feriti, sei dei quali in gravi condizioni. Secondo quanto riferito da fonti sanitarie palestinesi, l'attacco è avvenuto nella zona settentrionale della città di Gaza. Un velivolo Apache ha lanciato due razzi contro una vettura in un quartiere dove hanno la residenza molti dirigenti del movimento integralista di Hamas. Il missile ha colpito un auto, uccidendo sul colpo tre dei suoi occupanti. Ma come di consueto l'attacco delle forze israeliane ha provocato anche altre gravi conseguenze sui civili: questa volta nell' esplosione sono rimasti coinvolti degli operai addetti alla manutenzione stradale che si trovavano nelle vicinanze. Uno di loro sarebbe morto, molti altri hanno invece riportato ferite. Sconosciuta, al momento, l' identità delle due persone prese di mira dalle bombe israeliane. Fonti locali non escludono che l' obietrivo del raid fosse un esponente delle Brigate Al-Aqsa .In mattinata, nei pressi di Tulkarem (Cisgiordania), un ufficiale dell esercito israeliano è rimasto ucciso nel corso di uno scontro a fuoco, nel quale ha perso la vita anche Nashad Ishbara (24 anni), capo locale di 'Ezzedin El-Qassam', braccio armato degli integralisti di Hamas, che avrebbe sparato contro il capitano israeliano Harel Mermelstein. Fonti della sicurezza sostengono che uno degli uomini uccisi e' Atiya abi-Jabbar, noto esponente di Hamas ricercato dalle autorita' israeliane ma secondo fonti locali l'attacco aveva come obiettivo Muhammad ad-Dif, uno dei massimi dirigenti del braccio armato di Hamas nella Striscia di Gaza, gia' scampato ad altri attacchi. I missili sono stati lanciati intorno alle 14.00 ora locale, quando le strade sono molto affollate nel popoloso quartiere nel nord della citta' perche' i bambini tornano a casa da scuola. Lo scorso 23 di luglio un missile sganciato da un cacciabombardiere con la Stella di Davide su Citta' di Gaza uccise 16 persone, quasi tutti bambini. Martedi' scorso, in un'incursione dell'esercito nella Striscia di Gaza, sono rimaste uccise 9 persone, in maggioranza civili. Il 28 settembre ricorre il secondo anniversario dell'inizio della nuova Intifada: in due anni sono 1.888 i palestinesi rimasti uccisi, di cui 685 nel primo anno e 1.203, cioe' il doppio, nel secondo. In aumento anche il numero dei bambini e giovanissimi che hanno perso la vita: da 146 tra il settembre 2000 e il settembre 2001 a 160 nel secondo anno (dato ancora parziale). I dati, contenuti del rapporto del Gruppo di Monitoraggio Palestinese sui Diritti Umani, sono stati anticipati dal quotidiano israeliano "Ha'aretz". Il rapporto rivela che tutti gli indicatori sono in crescita tra il primo e il secondo anno: i palestiensi morti per varie circostanze ai posti di blocco dell'esercito israeliano (da 26 a 39), gli "omicidi selettivi" di presunti terroristi, saliti a 65. Inoltre dal 20 giugno al 20 agosto sono state demolite 32 case in Cisgiordania, quelle di famiglie di presunti terroristi, che si aggiungono alle decine nei primi mesi dell'anno nella citta' di Rafah (a sud della Strscia di Gaza). Il numero dei palestinesi presunti "collaborazionisti" di Israele uccisi da altri palestinesi e' cresciuto da 28 nel primo anno a 48 negli ultimi 12 mesi. Per chiudere una notizia che arriva dalla Francia: Lanciare appelli per il boicottaggio di Israele non e' reato. Lo ha stabilito oggi un giudice del tribunale di Parigi, che ha archiviato una denuncia presentata da Licra, un'associazione ebraica. Per Licra c'erano gli estremi dell'incitamento all'odio razziale in un appello con cui a luglio un gruppo (Capjpo) ha chiesto ai francesi di favorire ''una pace giusta in Medioriente'' mettendo fine all'acquisto di prodotti israeliani. Per Capjpo il boicottaggio dovrebbe durare ''fino a quando durera' l'occupazione israeliana dei territori palestinesi''. Il giudice parigino ha accettato il punto di vista degli avvocati difensori: l'appello e' opera di un ''movimento civico'' mobilitato contro la politica del premier israeliano Ariel Sharon ed e' quindi protetto dal diritto alla liberta' d'espressione. '''Immigrazione''' L'Aula del Senato ha approvato il ddl di conversione del decreto di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera. (AGI) Sim/ 261409 SET 02 Quattro 'paletti' limitativi per regolarizzare gli immigrati con foglio di via; potere ai prefetti di revocare il provvedimento di espulsione "valutando caso per caso"; regolarizzazione per gli immigrati con contratti di almeno un anno. E ancora: non punibilita' degli imprenditori anche per le violazioni di tipo fiscale e previdenziale; proroga all'11 novembre per la presentazione della domanda di regolarizzazione. Sono questi i punti-chiave del ddl di conversione del decreto di regolarizzazione per gli extracomunitari che lavorano in nero nel nostro paese. Non e' previsto il 'tetto' di 30mila, come chiesto in un primo momento dalla Lega, e neppure la possibilita' di regolarizzare gli stagionali, coloro cioe' con contratti di 6 o 9 mesi, come aveva chiesto l'Udc. (AGI) Sim/ Segue (AGI) - Roma, 26 set. - Sui 'paletti' alle regolarizzazioni la maggioranza ha subito trovato l'accordo. Secondo questi 'paletti' non potranno essere regolarizzati gli immigrati che sono stati espulsi e poi sono rientrati nel nostro paese clandestinamente (i recidivi), chi e' stato colto in flagranza di reato, chi e' stato sottoposto a procedimento penale per delitto non colposo e chi e' stato accompagnato alla frontiera dalla forza pubblica. Al di fuori di queste limitazioni, saranno i prefetti, caso per caso, a decidere se revocare il provvedimento di espulsione. Non c'e' il 'tetto' di 30mila chiesto dalla Lega, sul quale si era acceso lo scontro nella Cdl, in particolare con l'Udc. Ma il provvedimento prevede, con l'approvazione di un subemendamento dei leghisti, che la quota dei regolarizzati venga decurtata dai prossimi decreti flussi. Infine, il testo prevede la non punibilita' degli imprenditori che regolarizzano gli immigrati. I datori di lavoro non sono punibili "non solo per le violazioni delle norme relative al soggiorno, ma anche dal punto di vista fiscale e previdenziale, oltre che per i reati amministrativi" fino all'entrata in vigore del decreto. Cori, slogan ritmati dal battito delle mani, bandiere: gli immigrati fanno sentire la loro voce contro il decreto sulla regolarizzazione degli immigrati, da loro giudicato insufficiente. Da due giorni, da quando cioe' il Senato sta esaminando il decreto, alcune centinaia di persome si sono assiepati nella corsia agonale, la piccola strada tra piazza Navona e l' ingresso principale di Palazzo Madama. Sono in gran parte della comunita' del Bangladesh, che conta a Roma circa venti mila persone. Innalzano cartelli con scritto sopra ''Leghisti amici dei negrieri'', ''Permesso di soggiorno per tutti'' e ''Il mondo non ha confini''. ''I nostri immigrati - spiega Kibria - vengono in Italia esclusivamente per lavorare: c'e' chi lavora nei bar, nei ristoranti, chi nell' agricoltura, chi nelle piccole industrie. Questa legge e' assurda e discriminatoria: alla fine per mettersi in regola bisognera' passare attraverso il parere del prefetto, che potra' decidere caso per caso. ma sappiamo che spesso per avere il permesso di soggiorno funzionari corrotti chiedono piu' o meno esplicitamente soldi. Senza regole certe, tutto diventa troppo arbitrario e l' immigrato che vuole mettersi in regola rischia di dover pagare di tasca propria. E poi - spiega ancora - vogliamo che nel decreto venga prevista la possibilita' di mettersi in regola anche per chi esercita un lavoro autonomo: tra gli immigrati sono tanti che hanno la possibilita' di mettersi in proprio, come artigiani e piccoli commercianti e non si capisce perche' non possono farlo''. '''biotech''' No alla brevettabilita' delle procedure di clonazione umana: e' il punto piu' importante della legge delega sulle brevettabilita' delle invenzioni biotecnologiche approvata dall'aula della Camera con 244 si', 159 astenuti (Ulivo) e 16 no (Prc e Verdi). Il testo (che passa all'esame del Senato) recepisce una direttiva comunitaria in materia. Il governo avra' sei mesi di tempo per emanare un decreto legislativo per vietare ''la brevettabilita' delle invenzioni il cui sfruttamento e' contrario alla dignita' umana, all'ordine pubblico e al buon costume, alla tutela della salute e della vita delle persone e degli animali, alla preservazione dei vegetali e della biodiversita' ed alla prevenzione di gravi danni ambientali''. Il corpo umano, sin dal momento del concepimento, - la legge lo dice chiaramente - non e' brevettabile. Il provvedimento quindi si colloca a meta' strada tra la necessita' ribadita a livello europeo di rimuovere ostacoli giuridici allo sviluppo delle attivita' nel campo dell'ingegneria genetica e la salvaguardia della dignita' umana. |
Buongiorno a tutti/e apro il GR alle 08.40.BUBU c: 12.30 buongiorno - aggiungo in fondo 41bis - 14.20 continuo con iraq
Giovedì 26/9/2002
Gr 19.30
Proposta di Sommario
Dal Mondo
Palestina: Ancora un'attacco criminale a Gaza.
Dall'Italia
Immigrazione: Senato ha approvato il ddl di conversione del decreto di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera.
Carcere: La commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimita', in sede referente, il disegno di legge che sancisce la la definitiva presenza dell'articolo 41 bis nell'ordinamento carcerario.
Dal Mondo
Palestina
Un raid missilistico con elicotteri da combattimento e una massiccia incursione con 30 carri armati dell esercito di Israele nella striscia di Gaza ha provocato almeno due morti e una trentina di feriti, sei dei quali in gravi condizioni. Secondo quanto riferito da fonti sanitarie palestinesi, l'attacco è avvenuto nella zona settentrionale della città di Gaza. Un velivolo Apache ha lanciato due razzi contro una vettura in un quartiere dove hanno la residenza molti dirigenti del movimento integralista di Hamas. Il missile ha colpito un auto, uccidendo sul colpo tre dei suoi occupanti. Ma come di consueto l'attacco delle forze israeliane ha provocato anche altre gravi conseguenze sui civili: questa volta nell' esplosione sono rimasti coinvolti degli operai addetti alla manutenzione stradale che si trovavano nelle vicinanze. Uno di loro sarebbe morto, molti altri hanno invece riportato ferite. Sconosciuta, al momento, l' identità delle due persone prese di mira dalle bombe israeliane. Fonti locali non escludono che l' obietrivo del raid fosse un esponente delle Brigate Al-Aqsa .In mattinata, nei pressi di Tulkarem (Cisgiordania), un ufficiale dell esercito israeliano è rimasto ucciso nel corso di uno scontro a fuoco, nel quale ha perso la vita anche Nashad Ishbara (24 anni), capo locale di 'Ezzedin El-Qassam', braccio armato degli integralisti di Hamas, che avrebbe sparato contro il capitano israeliano Harel Mermelstein. Fonti della sicurezza sostengono che uno degli uomini uccisi e' Atiya abi-Jabbar, noto esponente di Hamas ricercato dalle autorita' israeliane ma secondo fonti locali l'attacco aveva come obiettivo Muhammad ad-Dif, uno dei massimi dirigenti del braccio armato di Hamas nella Striscia di Gaza, gia' scampato ad altri attacchi. I missili sono stati lanciati intorno alle 14.00 ora locale, quando le strade sono molto affollate nel popoloso quartiere nel nord della citta' perche' i bambini tornano a casa da scuola. Lo scorso 23 di luglio un missile sganciato da un cacciabombardiere con la Stella di Davide su Citta' di Gaza uccise 16 persone, quasi tutti bambini. Martedi' scorso, in un'incursione dell'esercito nella Striscia di Gaza, sono rimaste uccise 9 persone, in maggioranza civili.
Il 28 settembre ricorre il secondo anniversario dell'inizio della nuova Intifada: in due anni sono 1.888 i palestinesi rimasti uccisi, di cui 685 nel primo anno e 1.203, cioe' il doppio, nel secondo. In aumento anche il numero dei bambini e giovanissimi che hanno perso la vita: da 146 tra il settembre 2000 e il settembre 2001 a 160 nel secondo anno (dato ancora parziale). I dati, contenuti del rapporto del Gruppo di Monitoraggio Palestinese sui Diritti Umani, sono stati anticipati dal quotidiano israeliano "Ha'aretz". Il rapporto rivela che tutti gli indicatori sono in crescita tra il primo e il secondo anno: i palestiensi morti per varie circostanze ai posti di blocco dell'esercito israeliano (da 26 a 39), gli "omicidi selettivi" di presunti terroristi, saliti a 65. Inoltre dal 20 giugno al 20 agosto sono state demolite 32 case in Cisgiordania, quelle di famiglie di presunti terroristi, che si aggiungono alle decine nei primi mesi dell'anno nella citta' di Rafah (a sud della Strscia di Gaza). Il numero dei palestinesi presunti "collaborazionisti" di Israele uccisi da altri palestinesi e' cresciuto da 28 nel primo anno a 48 negli ultimi 12 mesi.
Dall'Italia
Immigrazione
L'Aula del Senato ha approvato il ddl di conversione del decreto di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera. (AGI) Sim/ 261409 SET 02
Quattro 'paletti' limitativi per regolarizzare gli immigrati con foglio di via; potere ai prefetti di revocare il provvedimento di espulsione "valutando caso per caso"; regolarizzazione per gli immigrati con contratti di almeno un anno. E ancora: non punibilita' degli imprenditori anche per le violazioni di tipo fiscale e previdenziale; proroga all'11 novembre per la presentazione della domanda di regolarizzazione. Sono questi i punti-chiave del ddl di conversione del decreto di regolarizzazione per gli extracomunitari che lavorano in nero nel nostro paese. Non e' previsto il 'tetto' di 30mila, come chiesto in un primo momento dalla Lega, e neppure la possibilita' di regolarizzare gli stagionali, coloro cioe' con contratti di 6 o 9 mesi, come aveva chiesto l'Udc. (AGI) Sim/ Segue (AGI) - Roma, 26 set. - Sui 'paletti' alle regolarizzazioni la maggioranza ha subito trovato l'accordo. Secondo questi 'paletti' non potranno essere regolarizzati gli immigrati che sono stati espulsi e poi sono rientrati nel nostro paese clandestinamente (i recidivi), chi e' stato colto in flagranza di reato, chi e' stato sottoposto a procedimento penale per delitto non colposo e chi e' stato accompagnato alla frontiera dalla forza pubblica. Al di fuori di queste limitazioni, saranno i prefetti, caso per caso, a decidere se revocare il provvedimento di espulsione. Non c'e' il 'tetto' di 30mila chiesto dalla Lega, sul quale si era acceso lo scontro nella Cdl, in particolare con l'Udc. Ma il provvedimento prevede, con l'approvazione di un subemendamento dei leghisti, che la quota dei regolarizzati venga decurtata dai prossimi decreti flussi. Infine, il testo prevede la non punibilita' degli imprenditori che regolarizzano gli immigrati. I datori di lavoro non sono punibili "non solo per le violazioni delle norme relative al soggiorno, ma anche dal punto di vista fiscale e previdenziale, oltre che per i reati amministrativi" fino all'entrata in vigore del decreto.
Cori, slogan ritmati dal battito delle mani, bandiere: gli immigrati fanno sentire la loro voce contro il decreto sulla regolarizzazione degli immigrati, da loro giudicato insufficiente. Da due giorni, da quando cioe' il Senato sta esaminando il decreto, alcune centinaia di persome si sono assiepati nella corsia agonale, la piccola strada tra piazza Navona e l' ingresso principale di Palazzo Madama. Sono in gran parte della comunita' del Bangladesh, che conta a Roma circa venti mila persone. Innalzano cartelli con scritto sopra Leghisti amici dei negrieri, Permesso di soggiorno per tutti e Il mondo non ha confini. I nostri immigrati - spiega Kibria - vengono in Italia esclusivamente per lavorare: c'e' chi lavora nei bar, nei ristoranti, chi nell' agricoltura, chi nelle piccole industrie. Questa legge e' assurda e discriminatoria: alla fine per mettersi in regola bisognera' passare attraverso il parere del prefetto, che potra' decidere caso per caso. ma sappiamo che spesso per avere il permesso di soggiorno funzionari corrotti chiedono piu' o meno esplicitamente soldi. Senza regole certe, tutto diventa troppo arbitrario e l' immigrato che vuole mettersi in regola rischia di dover pagare di tasca propria. E poi - spiega ancora - vogliamo che nel decreto venga prevista la possibilita' di mettersi in regola anche per chi esercita un lavoro autonomo: tra gli immigrati sono tanti che hanno la possibilita' di mettersi in proprio, come artigiani e piccoli commercianti e non si capisce perche' non possono farlo.
Carcere
La commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimita', in sede referente, il disegno di legge che sancisce la la definitiva presenza dell'articolo 41 bis nell'ordinamento carcerario, che prevede misure restrittive per i detenuti ritenuti particolarmente pericolosi, a partire da coloro che sono stati condannati per reati di mafia. Il provvedimento passa ora all'esame dell'Assemblea di Palazzo Madama, che, data l'intesa tra tutti i gruppi, potrebbe prevedere soltanto le dichiarazioni di voto e il voto finale del ddl.
La modifica dell' ordinamento penitenziario viene approvata nel giugno 1992 in un cosiddetto superdecreto antimafia Scotti-Martelli, come risposta alle stragi mafiose che hanno causato la morte dei giudici Falcone e Borsellino e degli agenti delle loro scorte. Il testo prevedeva che i provvedimenti cessano di avere effetto trascorsi tre anni dalla entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. In realta', il 41 bis e' sempre stato prorogato. - COSA PREVEDE - Puo' essere applicato nei confronti di chi e' stato condannato per reati come associazione mafiosa, sequestro di persona, terrorismo, omicidio. I detenuti sottoposti al regime dell' art. 41 bis possono essere privati di una serie di diritti previsti invece per gli altri detenuti. Fra questi, la possibilita' di fare telefonate e tenere corrispondenza con altri detenuti e con estranei; e' permesso un solo colloquio al mese con i familiari per massimo un' ora; non si possono ricevere ne' inviare somme di denaro all' esterno (salvo il pagamento delle spese per la difesa, delle multe e delle ammende); non si possono ricevere pacchi (tranne uno per la biancheria); non si possono svolgere attivita' artigianali; non si possono acquistare generi alimentari da cuocere e l' aria aperta e' limitata a un massimo di due ore al giorno. - QUANTI SONO - Secondo l' ultimo 'censimento', sono 645 i detenuti sottoposti al regime del 41 bis in 13 sezioni a loro destinate delle carceri italiane (tre le donne, tutte a Rebibbia). Le proteste contro il regime carcerario duro sono aumentate quest' anno. All' inizio di luglio circa 60 detenuti sottoposti al regime del 41 bis nel carcere di massima sicurezza di Marino del Tronto, protestano con uno sciopero della fame. L' iniziativa si allarga ad altre carceri coinvolgendo circa 300 detenuti in 41 bis. Il 12 luglio, Leoluca Bagarella, in video collegamento con un processo davanti ai giudici di Trapani, legge in aula un proclama a nome dei detenuti del carcere dell' Aquila sottoposti al 41 bis e afferma che le promesse non sono state mantenute. La dichiarazione fa discutere perche' sembra adombrare l' esistenza di una trattativa tra lo Stato e gli uomini di Cosa Nostra. Sempre in estate esce un libro, curato dalla Camera Penale di Roma, sulla condizione carceraria dei detenuti a regime speciale, raccontata attraverso la voce di chi la vive. -
GRFLASH ORE 9.30
MONDO
PALESTINA - Almeno due palestinesi sono rimasti uccisi dai tiri dei soldati israeliani nel corso di incidenti avvenuti in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Lo rivelano fonti palestinesi e militari israeliane. UNO degli uomini, secondo fonti militari israeliane, è stato ucciso dai soldati in una sparatoria durante la notte nei pressi dell'insediamento ebraico di Alei Sinai, nel nord della Striscia di Gaza a ridosso della frontiera con lo Stato ebraico. Sembra che la vittima fosse armata e si trovasse insieme a un secondo palestinese, già ricercato dalle forze di sicurezza, riuscito poi a fuggire. All'alba, ma in Cisgiordania, sempre i militari israeliani hanno catturato un quindicina di palesitnesi sospetti tra Tulkarem, Jenin e Ramallah. Sempre a Ramallah prosegue per l'ottavo giorno di fila l'assedio con i carri armati a quanto resta della Muqata, il quartier generale dell'Autorità Nazionale Palestinese, ove sono asserragliati Yasser Arafat e circa duecento persone.
CECENIA - Almeno otto militari russi e una trentina di ribelli ceceni sono morti in violenti combattimenti con i ribelli ceceni in corso dalle prime ore di stamani in Cecenia, al confine con l'Inguscezia. I guerriglieri ceceni hanno anche abbattuto con razzi un elicottero russo, a bordo del quale sono morti almeno due militari russi. Lo rivela lo stato maggiore maggiore di Mosca citato dall'agenzia Itar-Tass. L'agenzia Interfax, citando una fonte militare russa, ha detto che l'elicottero, un Mi-24, è stato colpito da una granata vicino al villaggio di Galashki, in Inguscezia, durante un combattimento tra un gruppo di militanti ceceni e militari russi. L'elicottero è precipitato uccidendo i due piloti.
VENEZUELA - Si terrà il prossimo fine settimana a Caracas l’Incontro degli organismi popolari del Venezuela col presidente della Repubblica, Hugo Chavez. L’evento, che secondo i programma degli organizzatori dovrebbe chiudersi domenica alla presenza del capo di Stato, ha per obiettivo stilare un’analisi dello scenario politico del Paese sudamericano e discutere del ruolo dei settori sociali a livello nazionale. I 1.500 delegati invitati a partecipare dibatteranno inoltre su come rafforzare l’unità e l’articolazione dei movimenti popolari con piani d’azione e mobilitazioni comuni. L’apertura del meeting è prevista presso il Teatro municipale di Caracas. I lavori si sposteranno quindi al Liceo Fermin de Toro per chiudersi nuovamente al Teatro. Promuovono l’iniziativa, tra gli altri, il ‘Movimento popolare bolívariano’, il quotidiano ‘Proceso’, il ‘Coordinamento popolare di Caracas’, l’Assemblea popolare rivoluzionaria. L’incontro è stato convocato in un momento in cui gli oppositori di Chavez insistono sulla necessità di indire uno sciopero nazionale per tornare a sollecitare le dimissioni del capo di Stato
L'AJA - Al via questa mattina all'Aja il processo 'Milosevic 2'. L'ex presidente jugoslavo e' sotto accusa, in questa fase del procedimento, per le sue presunte responsabilita' per le violenze contro i civili e la pulizia etnica attuate dalle forze serbe durante le guerre in Croazia e Bosnia. E' accusato di crimini di guerra, contro l'umanita' e genocidio: rischia l'ergastolo, se sara' riconosciuto colpevole. Due settimane fa si e' concluso il processo 'Milosevic 1', per il filone Kosovo delle accuse mosse all'ex presidente jugoslavo. Questa mattina parlera' la pubblica accusa, si prevede per circa tre ore. Alla fine della mattinata, o piu' probabilmente domani, replichera' Milosevic. L'ex uomo forte dei Balcani nega qualsiasi legittimita' al Tribunale dell'Aja, rifiuta di nominare un difensore e finora si e' sempre difeso da solo. Dopo la requisitoria preliminare dell'accusa e la contro-requisitoria di Milosevic inizieranno le deposizioni dei testimoni dell'accusa, fino alla primavera del 2003. Poi Slobo disporra' di circa un anno per presentare la sua difesa e chiamare i propri testimoni. L'ex presidente jugoslavo ha gia' annunciato che chiamera' a deporre diversi testimoni illustri, come l'ex presidente americano Bill Clinton, il capo dello stato francese Jacques Chirac e l'ex ministro degli esteri italiano Lamberto Dini.
ITALIA
NAPOLI - Da oggi circa 90 famiglie cacciate ieri da un edificio occupato abusivamente a Melito vivono nella basilica del Buon Consiglio di Napoli, a Capodimonte Coperte in terra, cuscini, qualche busta di plastica con le poche cose prelevate in fretta e furia, niente cibo, acqua, latte· La maggioranza sono donne e bambini, uno con la febbre alta· Non ce ne andremo, dicono fino a che non avranno trovato una soluzione, neanche se arrivano i poliziotti', dopo il fallimento dell'incontro con l'assessore al Patrimonio·
RAGUSA, 26 SET - Sono riprese all' alba le ricerche di eventuali altri cadaveri di clandestini nel tratto di mare fra Scoglitti e Gela, dove domenica scorsa sono annegati 12 di un gruppo di nordafricani che stava raggiungendo la costa ragusana a nuoto. Sono impegnate motovedette delle capitaneria di Gela (Caltanissetta), Pozzallo (Ragusa) e delle forze dell' ordine
DUE BOMBE TROVATE A NUORO DAVANTI PREFETTURA E ASSOINDUSTRIA (2) Nuoro - L'ordigno trovato dietro il palazzo della prefettura era stato confezionato con 300 grammi di gelatina collocati all'interno di un tubo metallico. Simile quello rinvenuto dai carabinieri davanti alla sede dell'associazione degli industriali. Nel primo caso l'allarme e' stato dato da una guardia giurata alle 7.20. Nel secondo da un passante che ha avvertito il "112" verso le 2 di notte. In entrambi i casi le micce collegate agli ordigni erano bruciate in parte. I due episodi si inseriscono in un clima di tensione provocato in citta' da due atti intimidatori nei confronti del sindaco avvenuti nei giorni scorsi. Venerdi' negli uffici del Comune e' stata trovata una lettera contenente due proiettili calibro 7,65 indirizzata al sindaco Mario Zidda. Il plico era stato scoperto dagli impiegati dell'ufficio protocollo. Lunedi' alla redazione nuorese del quotidiano "La Nuova Sardegna" era arrivata una telefonata anonima con la quale si comunicava la spedizione di un plico contenente una lettera esplosiva indirizzata sempre al sindaco. Una verifica nell'ufficio postale di via Santa Barbara, indicato dall'uomo che aveva effettuato la telefonata, non aveva dato risultati
GRFLASH ore 11.00
MONDO
Palestina
HEBRON - Una bimba palestinese di 14 mesi e' morta intossicata dai gas lacrimogeni lanciati stamane dai soldati israeliani nel centro di Hebron, nel sud della Cisgiordania, dove circa 400 coloni ebrei vivono protetti dai soldati in mezzo a 120.000 palestinesi. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno aggiunto che la bimba si trovava in braccio alla madre nella via Zawaiye della Citta' vecchia di Hebron, quando i soldati hanno cominciato a lanciare candelotti lacrimogeni. Le stesse fonti hanno aggiunto che a Jenin, nel nord della Cisgiordania, dove un palestinese e' stato ucciso all'alba dal fuoco dei soldati israeliani, altri due palestinesi sono rimasti feriti nel corso di una dimostrazione contro il coprifuoco imposto dall'esercito d'Israele.
AUSTRALIA - Tre ex premier ed un ex governatore generale - parte di un gruppo di nove anziani statisti, conservatori e laburisti, e di ex capi militari - chiedono al governo conservatore australiano di non sostenere alcuna azione in Iraq senza l'avallo dell'Onu. Gli ex premier laburisti Gough Whitlan e Bob Hawke, il conservatore Malcolm Frazer e gli ex comandanti della forze armate Gen. Peter Gration e Amm. Alan Beaumont, sono tra i firmatari di una lettera breve e diretta, pubblicata oggi nei quotidiani australiani, che mette in guardia sui pericoli di un'azione unilaterale. Noi abbiamo diversi punti di vista su molte questioni nella pubblica arena ma siamo uniti nello scrivere questa lettera perche' condividiamo convinzioni profonde su una questione che riteniamo della massima importanza, scrivono. La nostra convinzione, che dichiariamo in modo diretto e inequivocabile, e' che il governo mancherebbe al suo dovere di proteggere l'integrita' ed assicurare la sicurezza della nostra nazione, se impegnasse delle forze australiane in sostegno di un'offensiva militare degli Stati uniti contro l'Iraq senza il sostegno di una specifica risoluzione del consiglio di sicurezza dell'Onu TURCHIA - Intanto dopo il gelo sceso sui rapporti fra Washington e Berlino, le perplessità sulla linea dura di Geroge W,. Bush contro Saddam Hussein, questa volta, arrivano da un altro alleato europeo, la Turchia, di fondamentale importanza strategica per un eventuale attacco americano all'Iraq. A parere del primo ministro turco Bulent Ecevit all'Iraq dovrebbe essere dato modo di dimostrare la credibilità delle recenti aperture agli ispettori ONU. Una posizione da leggere anche in chiave elettorale: per i turchi l'appuntamento con le urne è vicino, il 3 novembre.
COLOMBIA - Non mi considero un bandito, non mi considero un delinquente e non mi nasconderò di fronte a nessuno”. Così il leader dei paramilitari colombiani, Carlos Castaño, da una località sconosciuta delle montagne, ha replicato alla richiesta di estradizione avanzata nei suoi confronti dalla magistratura Usa. Parlando al telefono con ‘Radio Cadena Nacional’, Castaño si è detto pronto a consegnarsi e a dimostrare che lui non ha nulla a che vedere col narcotraffico. Il suo avvocato, Joaquin Pérez, sarebbe già a Washington per avviare le procedure per il suo espatrio e al contempo puntare ad avere una riduzione della pena prevista per la produzione e lo spaccio di stupefacenti, in cambio di ‘soffiate’ sui boss della droga colombiani. In ogni caso, prima di partire per gli Stati Uniti, Castaño intende risolvere il problema della sua successione alla guida delle ‘autodifese’. “Sono il leader politico di una grande organizzazione – ha rimarcato – e non posso lasciare da soli 10mila uomini che ora sono al mio comando. Però confermo che mi sottometterò alla giustizia e io non gioco con le parole. In questo modo – ha concluso – salverò la mia reputazione, il mio onore e continuerò a contribuire alla lotta contro la guerriglia e la narcoguerriglia”.
ITALIA
Si è concluso, poco dopo mezzanotte, a Palazzo Chigi, l'incontro tra Governo e parti sociali sulla finanziaria. Un nuovo faccia a faccia è previsto dopo la presentazione della legge in parlamento. Come confermato dal ministro Giulio Tremonti, la manovra si aggira sui 20 miliardi di Euro: 8 miliardi verranno da risparmi della spesa, 4 miliardi saranno recuperati grazie a cartolarizzazioni e privatizzazioni, altri 8 miliardi arriveranno, invece, dal concordato fiscale. Molti i 'no' dalle autonomie locali Le autonomie locali non sono soddisfatte dai contenuti della Finanziaria, anzi alcuni dei loro rappresentanti non esitano a definire il documento economico come pesantemente penalizzante nei confronti "delle persone", secondo la definizione usata da Vasco Errani, presidente dell' Emilia Romagna. La Finanziaria, i suoi contenuti, la sua filosofia, non convincono gli amministratori locali, che temono che, da essa, derivino tali condizionamenti di tipo economico da non consentire loro di proseguire nella normale erogazione dei servizi. E il sindaco di Firenze e presidente dell' Associazione dei comuni d' Italia, Leonardo Domenici, va oltre sostenendo che il rischio reale che si corre è che si giunga ad una sorta di "commissariamento" della fiscalità comunale. Negativo il giudizio della Cgil preoccupate Cisl e Uil Per il neo segretario generale, Guglielmo Epifani, si tratta di una finanziaria di tagli e condoni, ma senza sostegno allo sviluppo. Preoccupazioni anche da parte di Cisl e Uil, con Savino Pezzotta e Luigi Angeletti che hanno chiesto al governo di onorare il patto per l'Italia. Critica anche Confindustria Il Presidente degli industriali, Antonio D'Amato, ha sollecitato il Governo ad un maggior rigore sui conti pubblici. Ed oggi è previsto un nuovo vertice di maggioranza: manca l'intesa sul Fondo unico per il Mezzogiorno.
ITALIA Via libera della commissione Giustizia del Senato al disegno di legge sull'articolo 41/bis: con un voto unanime, la commissione ha deciso di rendere definitivo il regime di carcere duro previsto per i mafiosi. L'art. 41/bis del regolamento carcerario, introdotto dopo la strage di Capaci, e' stato finora rinnovato di anno in anno; se il Parlamento approvera' definitivamente il testo della commissione, entrera' in modo stabile nell'ordinamento giudiziario. Ma la commissione ha introdotto anche alcune significative novita': il carcere duro sara' applicato non solo ai boss mafiosi, ma anche ai terroristi e a chi fa tratta di persone. E' stato anche deciso di inserire alcune norme per rendere meno discrezionale la possibilita' di togliere i boss mafiosi dal regime di carcere duro. La Commissione ha anche chiesto di approvare il provvedimento al Senato con una procedura accelerata: l'Aula di Palazzo Madama dovrebbe limitarsi a dare il voto finale sul testo del disegno di legge senza tornare a esaminarlo articolo per articolo.
ore 13.00
Immigrazione
E' ripreso al Senato l'esame del decreto sulla regolarizzazione degli immigrati, dopo che la seduta era stata sospesa per la mancanza del numero legale.
Carcere
La commissione Giustizia del Senato ha approvato all'unanimita', in sede referente, il disegno di legge che sancisce la la definitiva presenza dell'articolo 41 bis nell'ordinamento carcerario, che prevede misure restrittive per i detenuti ritenuti particolarmente pericolosi, a partire da coloro che sono stati condannati per reati di mafia. Il provvedimento passa ora all'esame dell'Assemblea di Palazzo Madama, che, data l'intesa tra tutti i gruppi, potrebbe prevedere soltanto le dichiarazioni di voto e il voto finale del ddl.
Palestina
Situazione via via peggiore tra le rovine della Muqata, il quartier generale dell'Autorita' Nazionale Palestinese per la Cisgiordania, assediato ormai da otto giorni di seguito e all'interno del quale Yasser Arafat rimane asserragliato insieme a circa duecento altre persone. Le scorte alimentari sono al minimo: per tutti non restano che una decina di chilogrammi di riso, un migliaio di pezzi di pane, un centinaio di bottiglie di acqua minerale, cinque casse di salsa di pomodoro e quattro di farina di ceci, un po' di ortaggi, latte e yogurt, limoni. Nonostante una situazione al limite della sopravvivenza, il settantenne presidente palestinese intende tentare ancora di prendere l'iniziativa e reclama dalle autorita' israeliane che autorizzino accesso a quanto resta della struttura ai rappresentanti del Quartetto di Madrid, l'organismo di mediazione internazionale per il Medio Oriente nel quale siedono Usa, Russia, Onu e Unione Europea. La pretesa di Arafat oggi e' riferita dal quotidano indiopendcente israeliano 'Haaretz
IRAQ - La televisione satellitare irachena ha riportato che caccia americani e britannici hanno bombardato oggi l'aeroporto civile di Bassora. L'emittente di stato non ha fornito notizie su eventuali vittime, ma ha specificato che nel raid e' stato distrutto il radar dell'aeroporto. Si tratta di un atto terroristico che e' una violazione delle regole dell'aviazione civile: e' la condanna, riportata dall'annunciatore televisivo, dell'Iraq. Bassora e' all'interno della no-fly zone meridionale, istituita nel 1992 fino al 32esimo parallelo per la protezione della popolazione shiita dal governo di Baghdad e poi ampliata nel 1996 fino al 33esimo. La no-fly zone nel nord dell'Iraq, invece, e' stata creata per proteggere la popolazione curda a nord del 36esimo parallelo nel 1991. E' la seconda volta quest'anno che i caccia americani e britannici colpiscono l'aeroporto di Bassora.
Ore 17.00
Palestina
Un raid missilistico con elicotteri da combattimento e una massiccia incursione con 30 carri armati dell esercito di Israele nella striscia di Gaza ha provocato almeno due morti e una trentina di feriti, sei dei quali in gravi condizioni. Secondo quanto riferito da fonti sanitarie palestinesi, l'attacco è avvenuto nella zona settentrionale della città di Gaza. Un velivolo Apache ha lanciato due razzi contro una vettura in un quartiere dove hanno la residenza molti dirigenti del movimento integralista di Hamas. Il missile ha colpito un auto, uccidendo sul colpo tre dei suoi occupanti. Ma come di consueto l'attacco delle forze israeliane ha provocato anche altre gravi conseguenze sui civili: questa volta nell' esplosione sono rimasti coinvolti degli operai addetti alla manutenzione stradale che si trovavano nelle vicinanze. Uno di loro sarebbe morto, molti altri hanno invece riportato ferite. Sconosciuta, al momento, l' identità delle due persone prese di mira dalle bombe israeliane. Fonti locali non escludono che l' obietrivo del raid fosse un esponente delle Brigate Al-Aqsa .In mattinata, nei pressi di Tulkarem (Cisgiordania), un ufficiale dell esercito israeliano è rimasto ucciso nel corso di uno scontro a fuoco, nel quale ha perso la vita anche Nashad Ishbara (24 anni), capo locale di 'Ezzedin El-Qassam', braccio armato degli integralisti di Hamas, che avrebbe sparato contro il capitano israeliano Harel Mermelstein. Fonti della sicurezza sostengono che uno degli uomini uccisi e' Atiya abi-Jabbar, noto esponente di Hamas ricercato dalle autorita' israeliane ma secondo fonti locali l'attacco aveva come obiettivo Muhammad ad-Dif, uno dei massimi dirigenti del braccio armato di Hamas nella Striscia di Gaza, gia' scampato ad altri attacchi. I missili sono stati lanciati intorno alle 14.00 ora locale, quando le strade sono molto affollate nel popoloso quartiere nel nord della citta' perche' i bambini tornano a casa da scuola. Lo scorso 23 di luglio un missile sganciato da un cacciabombardiere con la Stella di Davide su Citta' di Gaza uccise 16 persone, quasi tutti bambini. Martedi' scorso, in un'incursione dell'esercito nella Striscia di Gaza, sono rimaste uccise 9 persone, in maggioranza civili.
Il 28 settembre ricorre il secondo anniversario dell'inizio della nuova Intifada: in due anni sono 1.888 i palestinesi rimasti uccisi, di cui 685 nel primo anno e 1.203, cioe' il doppio, nel secondo. In aumento anche il numero dei bambini e giovanissimi che hanno perso la vita: da 146 tra il settembre 2000 e il settembre 2001 a 160 nel secondo anno (dato ancora parziale). I dati, contenuti del rapporto del Gruppo di Monitoraggio Palestinese sui Diritti Umani, sono stati anticipati dal quotidiano israeliano "Ha'aretz". Il rapporto rivela che tutti gli indicatori sono in crescita tra il primo e il secondo anno: i palestiensi morti per varie circostanze ai posti di blocco dell'esercito israeliano (da 26 a 39), gli "omicidi selettivi" di presunti terroristi, saliti a 65. Inoltre dal 20 giugno al 20 agosto sono state demolite 32 case in Cisgiordania, quelle di famiglie di presunti terroristi, che si aggiungono alle decine nei primi mesi dell'anno nella citta' di Rafah (a sud della Strscia di Gaza). Il numero dei palestinesi presunti "collaborazionisti" di Israele uccisi da altri palestinesi e' cresciuto da 28 nel primo anno a 48 negli ultimi 12 mesi.
Per chiudere una notizia che arriva dalla Francia: Lanciare appelli per il boicottaggio di Israele non e' reato. Lo ha stabilito oggi un giudice del tribunale di Parigi, che ha archiviato una denuncia presentata da Licra, un'associazione ebraica. Per Licra c'erano gli estremi dell'incitamento all'odio razziale in un appello con cui a luglio un gruppo (Capjpo) ha chiesto ai francesi di favorire una pace giusta in Medioriente mettendo fine all'acquisto di prodotti israeliani. Per Capjpo il boicottaggio dovrebbe durare fino a quando durera' l'occupazione israeliana dei territori palestinesi. Il giudice parigino ha accettato il punto di vista degli avvocati difensori: l'appello e' opera di un movimento civico mobilitato contro la politica del premier israeliano Ariel Sharon ed e' quindi protetto dal diritto alla liberta' d'espressione.
Immigrazione
L'Aula del Senato ha approvato il ddl di conversione del decreto di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera. (AGI) Sim/ 261409 SET 02
Quattro 'paletti' limitativi per regolarizzare gli immigrati con foglio di via; potere ai prefetti di revocare il provvedimento di espulsione "valutando caso per caso"; regolarizzazione per gli immigrati con contratti di almeno un anno. E ancora: non punibilita' degli imprenditori anche per le violazioni di tipo fiscale e previdenziale; proroga all'11 novembre per la presentazione della domanda di regolarizzazione. Sono questi i punti-chiave del ddl di conversione del decreto di regolarizzazione per gli extracomunitari che lavorano in nero nel nostro paese. Non e' previsto il 'tetto' di 30mila, come chiesto in un primo momento dalla Lega, e neppure la possibilita' di regolarizzare gli stagionali, coloro cioe' con contratti di 6 o 9 mesi, come aveva chiesto l'Udc. (AGI) Sim/ Segue (AGI) - Roma, 26 set. - Sui 'paletti' alle regolarizzazioni la maggioranza ha subito trovato l'accordo. Secondo questi 'paletti' non potranno essere regolarizzati gli immigrati che sono stati espulsi e poi sono rientrati nel nostro paese clandestinamente (i recidivi), chi e' stato colto in flagranza di reato, chi e' stato sottoposto a procedimento penale per delitto non colposo e chi e' stato accompagnato alla frontiera dalla forza pubblica. Al di fuori di queste limitazioni, saranno i prefetti, caso per caso, a decidere se revocare il provvedimento di espulsione. Non c'e' il 'tetto' di 30mila chiesto dalla Lega, sul quale si era acceso lo scontro nella Cdl, in particolare con l'Udc. Ma il provvedimento prevede, con l'approvazione di un subemendamento dei leghisti, che la quota dei regolarizzati venga decurtata dai prossimi decreti flussi. Infine, il testo prevede la non punibilita' degli imprenditori che regolarizzano gli immigrati. I datori di lavoro non sono punibili "non solo per le violazioni delle norme relative al soggiorno, ma anche dal punto di vista fiscale e previdenziale, oltre che per i reati amministrativi" fino all'entrata in vigore del decreto.
Cori, slogan ritmati dal battito delle mani, bandiere: gli immigrati fanno sentire la loro voce contro il decreto sulla regolarizzazione degli immigrati, da loro giudicato insufficiente. Da due giorni, da quando cioe' il Senato sta esaminando il decreto, alcune centinaia di persome si sono assiepati nella corsia agonale, la piccola strada tra piazza Navona e l' ingresso principale di Palazzo Madama. Sono in gran parte della comunita' del Bangladesh, che conta a Roma circa venti mila persone. Innalzano cartelli con scritto sopra Leghisti amici dei negrieri, Permesso di soggiorno per tutti e Il mondo non ha confini. I nostri immigrati - spiega Kibria - vengono in Italia esclusivamente per lavorare: c'e' chi lavora nei bar, nei ristoranti, chi nell' agricoltura, chi nelle piccole industrie. Questa legge e' assurda e discriminatoria: alla fine per mettersi in regola bisognera' passare attraverso il parere del prefetto, che potra' decidere caso per caso. ma sappiamo che spesso per avere il permesso di soggiorno funzionari corrotti chiedono piu' o meno esplicitamente soldi. Senza regole certe, tutto diventa troppo arbitrario e l' immigrato che vuole mettersi in regola rischia di dover pagare di tasca propria. E poi - spiega ancora - vogliamo che nel decreto venga prevista la possibilita' di mettersi in regola anche per chi esercita un lavoro autonomo: tra gli immigrati sono tanti che hanno la possibilita' di mettersi in proprio, come artigiani e piccoli commercianti e non si capisce perche' non possono farlo.
biotech
No alla brevettabilita' delle procedure di clonazione umana: e' il punto piu' importante della legge delega sulle brevettabilita' delle invenzioni biotecnologiche approvata dall'aula della Camera con 244 si', 159 astenuti (Ulivo) e 16 no (Prc e Verdi). Il testo (che passa all'esame del Senato) recepisce una direttiva comunitaria in materia. Il governo avra' sei mesi di tempo per emanare un decreto legislativo per vietare la brevettabilita' delle invenzioni il cui sfruttamento e' contrario alla dignita' umana, all'ordine pubblico e al buon costume, alla tutela della salute e della vita delle persone e degli animali, alla preservazione dei vegetali e della biodiversita' ed alla prevenzione di gravi danni ambientali. Il corpo umano, sin dal momento del concepimento, - la legge lo dice chiaramente - non e' brevettabile. Il provvedimento quindi si colloca a meta' strada tra la necessita' ribadita a livello europeo di rimuovere ostacoli giuridici allo sviluppo delle attivita' nel campo dell'ingegneria genetica e la salvaguardia della dignita' umana.