1780
Comment:
|
10551
|
Deletions are marked like this. | Additions are marked like this. |
Line 3: | Line 3: |
Giovedì 26/9/2002 = GRFLASH ORE 9.30 = |
|
Line 5: | Line 7: |
MONDO | |
Line 16: | Line 19: |
VENEZUELA - Si terrà il prossimo fine settimana a Caracas l’Incontro degli organismi popolari del Venezuela col presidente della Repubblica, Hugo Chavez. L’evento, che secondo i programma degli organizzatori dovrebbe chiudersi domenica alla presenza del capo di Stato, ha per obiettivo stilare un’analisi dello scenario politico del Paese sudamericano e discutere del ruolo dei settori sociali a livello nazionale. I 1.500 delegati invitati a partecipare dibatteranno inoltre su come rafforzare l’unità e l’articolazione dei movimenti popolari con piani d’azione e mobilitazioni comuni. L’apertura del meeting è prevista presso il Teatro municipale di Caracas. I lavori si sposteranno quindi al Liceo Fermin de Toro per chiudersi nuovamente al Teatro. Promuovono l’iniziativa, tra gli altri, il ‘Movimento popolare bolívariano’, il quotidiano ‘Proceso’, il ‘Coordinamento popolare di Caracas’, l’Assemblea popolare rivoluzionaria. L’incontro è stato convocato in un momento in cui gli oppositori di Chavez insistono sulla necessità di indire uno sciopero nazionale per tornare a sollecitare le dimissioni del capo di Stato L'AJA - Al via questa mattina all'Aja il processo 'Milosevic 2'. L'ex presidente jugoslavo e' sotto accusa, in questa fase del procedimento, per le sue presunte responsabilita' per le violenze contro i civili e la pulizia etnica attuate dalle forze serbe durante le guerre in Croazia e Bosnia. E' accusato di crimini di guerra, contro l'umanita' e genocidio: rischia l'ergastolo, se sara' riconosciuto colpevole. Due settimane fa si e' concluso il processo 'Milosevic 1', per il filone Kosovo delle accuse mosse all'ex presidente jugoslavo. Questa mattina parlera' la pubblica accusa, si prevede per circa tre ore. Alla fine della mattinata, o piu' probabilmente domani, replichera' Milosevic. L'ex uomo forte dei Balcani nega qualsiasi legittimita' al Tribunale dell'Aja, rifiuta di nominare un difensore e finora si e' sempre difeso da solo. Dopo la requisitoria preliminare dell'accusa e la contro-requisitoria di Milosevic inizieranno le deposizioni dei testimoni dell'accusa, fino alla primavera del 2003. Poi Slobo disporra' di circa un anno per presentare la sua difesa e chiamare i propri testimoni. L'ex presidente jugoslavo ha gia' annunciato che chiamera' a deporre diversi testimoni illustri, come l'ex presidente americano Bill Clinton, il capo dello stato francese Jacques Chirac e l'ex ministro degli esteri italiano Lamberto Dini. ITALIA NAPOLI - Da oggi circa 90 famiglie cacciate ieri da un edificio occupato abusivamente a Melito vivono nella basilica del Buon Consiglio di Napoli, a Capodimonte Coperte in terra, cuscini, qualche busta di plastica con le poche cose prelevate in fretta e furia, niente cibo, acqua, latte· La maggioranza sono donne e bambini, uno con la febbre alta· Non ce ne andremo, dicono fino a che non avranno trovato una soluzione, neanche se arrivano i poliziotti', dopo il fallimento dell'incontro con l'assessore al Patrimonio· RAGUSA, 26 SET - Sono riprese all' alba le ricerche di eventuali altri cadaveri di clandestini nel tratto di mare fra Scoglitti e Gela, dove domenica scorsa sono annegati 12 di un gruppo di nordafricani che stava raggiungendo la costa ragusana a nuoto. Sono impegnate motovedette delle capitaneria di Gela (Caltanissetta), Pozzallo (Ragusa) e delle forze dell' ordine DUE BOMBE TROVATE A NUORO DAVANTI PREFETTURA E ASSOINDUSTRIA (2) Nuoro - L'ordigno trovato dietro il palazzo della prefettura era stato confezionato con 300 grammi di gelatina collocati all'interno di un tubo metallico. Simile quello rinvenuto dai carabinieri davanti alla sede dell'associazione degli industriali. Nel primo caso l'allarme e' stato dato da una guardia giurata alle 7.20. Nel secondo da un passante che ha avvertito il "112" verso le 2 di notte. In entrambi i casi le micce collegate agli ordigni erano bruciate in parte. I due episodi si inseriscono in un clima di tensione provocato in citta' da due atti intimidatori nei confronti del sindaco avvenuti nei giorni scorsi. Venerdi' negli uffici del Comune e' stata trovata una lettera contenente due proiettili calibro 7,65 indirizzata al sindaco Mario Zidda. Il plico era stato scoperto dagli impiegati dell'ufficio protocollo. Lunedi' alla redazione nuorese del quotidiano "La Nuova Sardegna" era arrivata una telefonata anonima con la quale si comunicava la spedizione di un plico contenente una lettera esplosiva indirizzata sempre al sindaco. Una verifica nell'ufficio postale di via Santa Barbara, indicato dall'uomo che aveva effettuato la telefonata, non aveva dato risultati GRFLASH ore 11.00 MONDO Palestina HEBRON - Una bimba palestinese di 14 mesi e' morta intossicata dai gas lacrimogeni lanciati stamane dai soldati israeliani nel centro di Hebron, nel sud della Cisgiordania, dove circa 400 coloni ebrei vivono protetti dai soldati in mezzo a 120.000 palestinesi. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno aggiunto che la bimba si trovava in braccio alla madre nella via Zawaiye della Citta' vecchia di Hebron, quando i soldati hanno cominciato a lanciare candelotti lacrimogeni. Le stesse fonti hanno aggiunto che a Jenin, nel nord della Cisgiordania, dove un palestinese e' stato ucciso all'alba dal fuoco dei soldati israeliani, altri due palestinesi sono rimasti feriti nel corso di una dimostrazione contro il coprifuoco imposto dall'esercito d'Israele. AUSTRALIA - Tre ex premier ed un ex governatore generale - parte di un gruppo di nove anziani statisti, conservatori e laburisti, e di ex capi militari - chiedono al governo conservatore australiano di non sostenere alcuna azione in Iraq senza l'avallo dell'Onu. Gli ex premier laburisti Gough Whitlan e Bob Hawke, il conservatore Malcolm Frazer e gli ex comandanti della forze armate Gen. Peter Gration e Amm. Alan Beaumont, sono tra i firmatari di una lettera breve e diretta, pubblicata oggi nei quotidiani australiani, che mette in guardia sui pericoli di un'azione unilaterale. ''Noi abbiamo diversi punti di vista su molte questioni nella pubblica arena ma siamo uniti nello scrivere questa lettera perche' condividiamo convinzioni profonde su una questione che riteniamo della massima importanza'', scrivono. ''La nostra convinzione, che dichiariamo in modo diretto e inequivocabile, e' che il governo mancherebbe al suo dovere di proteggere l'integrita' ed assicurare la sicurezza della nostra nazione, se impegnasse delle forze australiane in sostegno di un'offensiva militare degli Stati uniti contro l'Iraq senza il sostegno di una specifica risoluzione del consiglio di sicurezza dell'Onu'' TURCHIA - Intanto dopo il gelo sceso sui rapporti fra Washington e Berlino, le perplessità sulla linea dura di Geroge W,. Bush contro Saddam Hussein, questa volta, arrivano da un altro alleato europeo, la Turchia, di fondamentale importanza strategica per un eventuale attacco americano all'Iraq. A parere del primo ministro turco Bulent Ecevit all'Iraq dovrebbe essere dato modo di dimostrare la credibilità delle recenti aperture agli ispettori ONU. Una posizione da leggere anche in chiave elettorale: per i turchi l'appuntamento con le urne è vicino, il 3 novembre. COLOMBIA - Non mi considero un bandito, non mi considero un delinquente e non mi nasconderò di fronte a nessuno”. Così il leader dei paramilitari colombiani, Carlos Castaño, da una località sconosciuta delle montagne, ha replicato alla richiesta di estradizione avanzata nei suoi confronti dalla magistratura Usa. Parlando al telefono con ‘Radio Cadena Nacional’, Castaño si è detto pronto a consegnarsi e a dimostrare che lui non ha nulla a che vedere col narcotraffico. Il suo avvocato, Joaquin Pérez, sarebbe già a Washington per avviare le procedure per il suo espatrio e al contempo puntare ad avere una riduzione della pena prevista per la produzione e lo spaccio di stupefacenti, in cambio di ‘soffiate’ sui boss della droga colombiani. In ogni caso, prima di partire per gli Stati Uniti, Castaño intende risolvere il problema della sua successione alla guida delle ‘autodifese’. “Sono il leader politico di una grande organizzazione – ha rimarcato – e non posso lasciare da soli 10mila uomini che ora sono al mio comando. Però confermo che mi sottometterò alla giustizia e io non gioco con le parole. In questo modo – ha concluso – salverò la mia reputazione, il mio onore e continuerò a contribuire alla lotta contro la guerriglia e la narcoguerriglia”. |
Buongiorno a tutti/e apro il GR alle 08.40.BUBU
Giovedì 26/9/2002
GRFLASH ORE 9.30
MONDO
PALESTINA - Almeno due palestinesi sono rimasti uccisi dai tiri dei soldati israeliani nel corso di incidenti avvenuti in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Lo rivelano fonti palestinesi e militari israeliane. UNO degli uomini, secondo fonti militari israeliane, è stato ucciso dai soldati in una sparatoria durante la notte nei pressi dell'insediamento ebraico di Alei Sinai, nel nord della Striscia di Gaza a ridosso della frontiera con lo Stato ebraico. Sembra che la vittima fosse armata e si trovasse insieme a un secondo palestinese, già ricercato dalle forze di sicurezza, riuscito poi a fuggire. All'alba, ma in Cisgiordania, sempre i militari israeliani hanno catturato un quindicina di palesitnesi sospetti tra Tulkarem, Jenin e Ramallah. Sempre a Ramallah prosegue per l'ottavo giorno di fila l'assedio con i carri armati a quanto resta della Muqata, il quartier generale dell'Autorità Nazionale Palestinese, ove sono asserragliati Yasser Arafat e circa duecento persone.
CECENIA - Almeno otto militari russi e una trentina di ribelli ceceni sono morti in violenti combattimenti con i ribelli ceceni in corso dalle prime ore di stamani in Cecenia, al confine con l'Inguscezia. I guerriglieri ceceni hanno anche abbattuto con razzi un elicottero russo, a bordo del quale sono morti almeno due militari russi. Lo rivela lo stato maggiore maggiore di Mosca citato dall'agenzia Itar-Tass. L'agenzia Interfax, citando una fonte militare russa, ha detto che l'elicottero, un Mi-24, è stato colpito da una granata vicino al villaggio di Galashki, in Inguscezia, durante un combattimento tra un gruppo di militanti ceceni e militari russi. L'elicottero è precipitato uccidendo i due piloti.
VENEZUELA - Si terrà il prossimo fine settimana a Caracas l’Incontro degli organismi popolari del Venezuela col presidente della Repubblica, Hugo Chavez. L’evento, che secondo i programma degli organizzatori dovrebbe chiudersi domenica alla presenza del capo di Stato, ha per obiettivo stilare un’analisi dello scenario politico del Paese sudamericano e discutere del ruolo dei settori sociali a livello nazionale. I 1.500 delegati invitati a partecipare dibatteranno inoltre su come rafforzare l’unità e l’articolazione dei movimenti popolari con piani d’azione e mobilitazioni comuni. L’apertura del meeting è prevista presso il Teatro municipale di Caracas. I lavori si sposteranno quindi al Liceo Fermin de Toro per chiudersi nuovamente al Teatro. Promuovono l’iniziativa, tra gli altri, il ‘Movimento popolare bolívariano’, il quotidiano ‘Proceso’, il ‘Coordinamento popolare di Caracas’, l’Assemblea popolare rivoluzionaria. L’incontro è stato convocato in un momento in cui gli oppositori di Chavez insistono sulla necessità di indire uno sciopero nazionale per tornare a sollecitare le dimissioni del capo di Stato
L'AJA - Al via questa mattina all'Aja il processo 'Milosevic 2'. L'ex presidente jugoslavo e' sotto accusa, in questa fase del procedimento, per le sue presunte responsabilita' per le violenze contro i civili e la pulizia etnica attuate dalle forze serbe durante le guerre in Croazia e Bosnia. E' accusato di crimini di guerra, contro l'umanita' e genocidio: rischia l'ergastolo, se sara' riconosciuto colpevole. Due settimane fa si e' concluso il processo 'Milosevic 1', per il filone Kosovo delle accuse mosse all'ex presidente jugoslavo. Questa mattina parlera' la pubblica accusa, si prevede per circa tre ore. Alla fine della mattinata, o piu' probabilmente domani, replichera' Milosevic. L'ex uomo forte dei Balcani nega qualsiasi legittimita' al Tribunale dell'Aja, rifiuta di nominare un difensore e finora si e' sempre difeso da solo. Dopo la requisitoria preliminare dell'accusa e la contro-requisitoria di Milosevic inizieranno le deposizioni dei testimoni dell'accusa, fino alla primavera del 2003. Poi Slobo disporra' di circa un anno per presentare la sua difesa e chiamare i propri testimoni. L'ex presidente jugoslavo ha gia' annunciato che chiamera' a deporre diversi testimoni illustri, come l'ex presidente americano Bill Clinton, il capo dello stato francese Jacques Chirac e l'ex ministro degli esteri italiano Lamberto Dini.
ITALIA
NAPOLI - Da oggi circa 90 famiglie cacciate ieri da un edificio occupato abusivamente a Melito vivono nella basilica del Buon Consiglio di Napoli, a Capodimonte Coperte in terra, cuscini, qualche busta di plastica con le poche cose prelevate in fretta e furia, niente cibo, acqua, latte· La maggioranza sono donne e bambini, uno con la febbre alta· Non ce ne andremo, dicono fino a che non avranno trovato una soluzione, neanche se arrivano i poliziotti', dopo il fallimento dell'incontro con l'assessore al Patrimonio·
RAGUSA, 26 SET - Sono riprese all' alba le ricerche di eventuali altri cadaveri di clandestini nel tratto di mare fra Scoglitti e Gela, dove domenica scorsa sono annegati 12 di un gruppo di nordafricani che stava raggiungendo la costa ragusana a nuoto. Sono impegnate motovedette delle capitaneria di Gela (Caltanissetta), Pozzallo (Ragusa) e delle forze dell' ordine
DUE BOMBE TROVATE A NUORO DAVANTI PREFETTURA E ASSOINDUSTRIA (2) Nuoro - L'ordigno trovato dietro il palazzo della prefettura era stato confezionato con 300 grammi di gelatina collocati all'interno di un tubo metallico. Simile quello rinvenuto dai carabinieri davanti alla sede dell'associazione degli industriali. Nel primo caso l'allarme e' stato dato da una guardia giurata alle 7.20. Nel secondo da un passante che ha avvertito il "112" verso le 2 di notte. In entrambi i casi le micce collegate agli ordigni erano bruciate in parte. I due episodi si inseriscono in un clima di tensione provocato in citta' da due atti intimidatori nei confronti del sindaco avvenuti nei giorni scorsi. Venerdi' negli uffici del Comune e' stata trovata una lettera contenente due proiettili calibro 7,65 indirizzata al sindaco Mario Zidda. Il plico era stato scoperto dagli impiegati dell'ufficio protocollo. Lunedi' alla redazione nuorese del quotidiano "La Nuova Sardegna" era arrivata una telefonata anonima con la quale si comunicava la spedizione di un plico contenente una lettera esplosiva indirizzata sempre al sindaco. Una verifica nell'ufficio postale di via Santa Barbara, indicato dall'uomo che aveva effettuato la telefonata, non aveva dato risultati
GRFLASH ore 11.00
MONDO
Palestina
HEBRON - Una bimba palestinese di 14 mesi e' morta intossicata dai gas lacrimogeni lanciati stamane dai soldati israeliani nel centro di Hebron, nel sud della Cisgiordania, dove circa 400 coloni ebrei vivono protetti dai soldati in mezzo a 120.000 palestinesi. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno aggiunto che la bimba si trovava in braccio alla madre nella via Zawaiye della Citta' vecchia di Hebron, quando i soldati hanno cominciato a lanciare candelotti lacrimogeni. Le stesse fonti hanno aggiunto che a Jenin, nel nord della Cisgiordania, dove un palestinese e' stato ucciso all'alba dal fuoco dei soldati israeliani, altri due palestinesi sono rimasti feriti nel corso di una dimostrazione contro il coprifuoco imposto dall'esercito d'Israele.
AUSTRALIA - Tre ex premier ed un ex governatore generale - parte di un gruppo di nove anziani statisti, conservatori e laburisti, e di ex capi militari - chiedono al governo conservatore australiano di non sostenere alcuna azione in Iraq senza l'avallo dell'Onu. Gli ex premier laburisti Gough Whitlan e Bob Hawke, il conservatore Malcolm Frazer e gli ex comandanti della forze armate Gen. Peter Gration e Amm. Alan Beaumont, sono tra i firmatari di una lettera breve e diretta, pubblicata oggi nei quotidiani australiani, che mette in guardia sui pericoli di un'azione unilaterale. Noi abbiamo diversi punti di vista su molte questioni nella pubblica arena ma siamo uniti nello scrivere questa lettera perche' condividiamo convinzioni profonde su una questione che riteniamo della massima importanza, scrivono. La nostra convinzione, che dichiariamo in modo diretto e inequivocabile, e' che il governo mancherebbe al suo dovere di proteggere l'integrita' ed assicurare la sicurezza della nostra nazione, se impegnasse delle forze australiane in sostegno di un'offensiva militare degli Stati uniti contro l'Iraq senza il sostegno di una specifica risoluzione del consiglio di sicurezza dell'Onu TURCHIA - Intanto dopo il gelo sceso sui rapporti fra Washington e Berlino, le perplessità sulla linea dura di Geroge W,. Bush contro Saddam Hussein, questa volta, arrivano da un altro alleato europeo, la Turchia, di fondamentale importanza strategica per un eventuale attacco americano all'Iraq. A parere del primo ministro turco Bulent Ecevit all'Iraq dovrebbe essere dato modo di dimostrare la credibilità delle recenti aperture agli ispettori ONU. Una posizione da leggere anche in chiave elettorale: per i turchi l'appuntamento con le urne è vicino, il 3 novembre.
COLOMBIA - Non mi considero un bandito, non mi considero un delinquente e non mi nasconderò di fronte a nessuno”. Così il leader dei paramilitari colombiani, Carlos Castaño, da una località sconosciuta delle montagne, ha replicato alla richiesta di estradizione avanzata nei suoi confronti dalla magistratura Usa. Parlando al telefono con ‘Radio Cadena Nacional’, Castaño si è detto pronto a consegnarsi e a dimostrare che lui non ha nulla a che vedere col narcotraffico. Il suo avvocato, Joaquin Pérez, sarebbe già a Washington per avviare le procedure per il suo espatrio e al contempo puntare ad avere una riduzione della pena prevista per la produzione e lo spaccio di stupefacenti, in cambio di ‘soffiate’ sui boss della droga colombiani. In ogni caso, prima di partire per gli Stati Uniti, Castaño intende risolvere il problema della sua successione alla guida delle ‘autodifese’. “Sono il leader politico di una grande organizzazione – ha rimarcato – e non posso lasciare da soli 10mila uomini che ora sono al mio comando. Però confermo che mi sottometterò alla giustizia e io non gioco con le parole. In questo modo – ha concluso – salverò la mia reputazione, il mio onore e continuerò a contribuire alla lotta contro la guerriglia e la narcoguerriglia”.