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ci si sente domani. A proposito, numero di blicero in Palestina, se può servire: 00972 67 361097 ci si sente domani.
paoletta dormi la notte ore 9.30 in radio ...massimo ,buona giornata.

= Aggiornamento ore 11.00 =
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Sono state almeno diecimila le persone scese pacificamente in piazza ieri sera in pieno centro a Buenos Aires per protestare contro la politica economica del governo ma, soprattutto, contro l'uccisione di due dimostranti compiuta il giorno prima dalla polizia. I manifestanti sono sfilati in corteo dal palazzo del Congresso fino alla Casa Rosada, sede della Presidenza dell'Argentina; e del presidente, Eduardo Duhalde, hanno chiesto a gran voce le dimissioni.
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come l'autore dello sparo che ha ucciso dario santillan, uno dei manifestanti assassianti negli come l'autore dello sparo che ha ucciso Dario Santillan, uno dei manifestanti assassianti negli
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Claudio pandolfi, avvocato della Coordinadora Contra la Represión Policial Claudio Pandolfi, avvocato della Coordinadora Contra la Represión Policial
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Doccia fredda per le speranze dell'Argentina di ricevere dai paesi piu' indistrializzati del mondo denaro fresco e agevolazioni che le permettano di superare l'attuale cirisi economica, forse la peggiore nella sua storia. E' stato il cancelliere tedeesco Gerhard Schroeder, a margine dei lavori per il summit del G8 in Canada, a gelare le aspettatiove di Buenos Aires, affermando che il Paese sud-americano non e' ancora in regola con i parametri del caso. "L'Argentina", ha osservato il leader di Berlino, "deve adempiere tutte le condizioni necessarie affinche' le arrivino aiuti dall'Occidente, ma per il momento non si trova in tale posizione". Opposto l'atteggiamento di Jose' Maria Aznar, premier spagnolo e presidente di turno dell'Unione Europea, che ha invece perorato la causa argentina rammentando ai partner gli impegni assunti a suo tempo. Da ieri Roberto Lavagna, ministro dell'Economia di Buenos Aires, si trova a Washington per colloqui con i responsabili del Fondo Monetario Internazionale e con le autorita' Usa; colloqui che finora non hanno sortito alcun esito. Schroeder ha anche sottolineato che per ora non sussistono i presupposti per una piena ripresa dei rapporti con il Fmi.



'''Palestina'''

ore 9.45

Le truppe israeliane che circondano la sede del governatorato di Hebron, in Cisgiordania, avrebbero dato un'ora di tempo ai palestinesi che si trovano all'interno perche' si arrendano prima di essere attaccati. Lo riferiscono fonti palestinesi, ma un portavoce dell'esercito israeliano ha smentito l'esistenza di un ultimatum. Soldati israeliani hanno usato megafoni per spingere alla resa i palestinesi asserragliati, chiamando anche loro parenti perche' li convincano. Sono stati anche sparati colpi dagli elicotteri contro l'edificio del governatorato. Da martedi, quando e' iniziato l'assedio, si sono arresi 150 palestinesi dell'intelligence militare presenti nel compound.

I Paesi del G8 hanno raggiunto un accordo sulla ''urgenza di riformare le istituzioni e l'economia palestinese'' sulla necessita' di tenere ''elezioni libere e giuste''. E' quanto si legge nel documento finale del vertice di Kananaskis che si e' concluso ieri sera in Canada. Gli Otto grandi della terra hanno condiviso l'assetto futuro di un Medio Oriente con due Stati, Israele e la Palestina che ''vivano l'uno accanto all'altro in condizioni di sicurezza e all'interno di confini sicuri e concordati''. (Vam/Pn/Adnkronos) 28-GIU-02 10:40


'''Australia'''

E' sempre più alta la tensione nel centro di detenzione di Woomera (Australia meridionale). Dopo le recenti proteste culminate in uno sciopero della fame, oggi 35 richiedenti asilo per i quali era previsto il rimpatrio nei Paesi di origine si sono dati alla fuga, aiutati da attivisti per i diritti umani. Un portavoce del dipartimento dell’Immigrazione ha dichiarato che, poco dopo la mezzanotte locale, alcuni sostenitori dei diritti dei rifugiati hanno squarciato una delle reti di recinzione che delimitano i confini del campo, contribuendo così alla fuga dei 35 profughi di nazionalità afgana, iraniana ed irachena.Se rintracciati, i profughi fuggitivi potrebbero scontare fino a 5 anni di prigione, mentre agli attivisti verrebbe comminata una pena ancora maggiore: 10 anni di carcere per favoreggiamento nella fuga. Woomera, località nel deserto australiano situata 450 chilometri a nord di Adelaide, è stata più volte teatro di rivendicazioni, risse e disordini messi in atto dai richiedenti asilo, esasperati dalle pesanti condizioni di vita e dalle lungaggini burocratiche. I centri di detenzione sono più volte finiti nel mirino di organizzazioni per i diritti umani, che accusano le autorità australiane di trattare i profughi alla stregua di criminali. Studi recenti hanno dimostrato che i tentativi di suicidio o autolesionismo sono ‘endemici’ tra i detenuti.


'''Dall'Italia'''

E' lo scoop di Repubblica, che grazie al direttore di "Zero in condotta", quindicinale di , Valerio Monteventi, pubblica oggi le lettere del giuslavorista assassinato dalle nuove BR. Lettere destinate a riaprire una polemica esplosa già nelle prime ore dopo l'omicidio, perché confermano le ripetute, disperate e consapevoli richieste di aiuto di Marco Biagi alle massime cariche dello Stato e ai responsabili della Pubbblica Sicurezza perché lo tutelassero da una minaccia terroristica ormai pressante, inconbente, concreta. E perché contengono pesanti riferimenti al segretario della Cgil Sergio Cofferati.

Il direttore di "Zero in condotta", Valerio Monteventi (che è anche consigliere comunale di Rifondazione comunista), ha anticipato i testi delle lettere a "La Repubblica".

Anche Repubblica ha effettuato i suoi accertamenti che confermano l'autenticità delle cinque lettere scritte. L'economista le aveva inviate al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, al prefetto di Bologna, al sottosegretario Maurizio Sacconi, al direttore di Confindustria Stefano Parisi, e al ministro Roberto Maroni tra il luglio e il settembre scorso. Il contenuto di alcune missive era già noto: ad esempio la lettera che chiama il ministro a rispettare gli impegni per la scorta personale, e quella al sottosegretario e amico Sacconi, nella quale parla della "moglie allarmatissima" per la sua sicurezza. Non si aveva invece notizia della lettera inviata a Casini, con a quale chiede "aiuto per la sicurezza personale". L'economista - la lettera è del 15 luglio 2001 - racconta tutta la sua angoscia e chiude il messaggio con una raccomandazione: "Ti prego di non parola con la tua mamma della questione confidenziale che ti ho prospettato perché mia mamma ne è all'oscuro". Nella lettera al prefetto di Bologna il riferimento a De Gennaro è esplicito: "La mia situazione è sottovalutata. Ne ho parlato anche con il presidente Casini che ne ha parlato con il dottor De Gennaro".


= AGGIORNAMENTO ORE 12.30 =

'''MONDO'''

'''Spagna'''

Il tribunale di appello di Pau, nel sud est della Francia, ha dato oggi il via libera all'estradizione di Juan Maria Olano, ex portavoce di Gestoras Pro Amnistia, affinché venga giudicato dai tribunali spagnoli per la sua presunta appartenenza ad ETA. La corte ha specificato che Olano potrà essere giudicato per i fatti commessi dal 1995 ad oggi.
Olano, arrestato il 3 dicembre del 2001 nella località basca-francese di Bayonne, è considerato dalla giustizia spagnola come uno dei principali responsabili di Gestoras pro amnistia, associazione che il governo spagnolo giudica legata strettamente all'eta.
Secondo il giudice Garzon, che conduce l’inchiesta, Gestoras va considerata una associazione illegale "creata, disegnata, protetta, sviluppata e finanziata dall'ETA", incaricata di reclutare militanti.
Se le accuse fossero provate, anche il tribunale francese potrebbe giudicare lo stesso Olano.
Gli avvocati di Olano ne hanno chiesto la remissione in libertà, e l'esito della domanda dovrebbe venir reso noto oggi stesso.
Dopo l'illegalizzazione di Batasuna, avvenuta di fatto la scorsa settimana con l'approvazione della legge sui partiti, anche questo processo si inserisce nel tentativo del governo spagnolo di fare terra bruciata intorno a tutte le organizzazioni che lavorano nei paesi baschi.
Gestoras pro Aministia nasce come organizzazione che si batte per l'amnistia dei prigionieri politici baschi, e nel corso degli anni si è occupata di denunciare tutti gli episodi di tortura messi in atto dalla polizia spagnola nei confronti dei detenuti, portando aiuto ai familiari, fornendo assistenza giuridica, formativa e sanitaria ai prigionieri.

'''Belgio'''

Sono stati condannati pochi giorni fa i tre ragazzi tedeschi arrestati nel corso delle mobilitazioni in Belgio il dicembre scorso, durante il vertice di Laeken.
Accusati dei disordini scoppiati durante le mobilitazioni, è stata loro inflitta una condanna ad un anno di prigione, affinché questo serva come esempio a tutti, secondo quanto dichiarato dal giudice.
Per i tre ragazzi tedeschi, tutti giovanissimi, si erano mobilitate in questi mesi numerose associazioni, compresa quella formata dai genitori di tutti gli arrestati e indagati, che avevano presentato interpellanze alla corte dei diritti europea.
I tre giovani erano stati fermati al termine delle manifestazioni, e l’accusa a loro carico si basava sulla presenza di tre caschi nei loro zaini. Al processo, più volte i poliziotti che li accusavano sono caduti in contraddizione, ma la corte ha scelto di non credere alle ragioni dei tre.




'''Italia'''

Oggi scioperano per l'intera giornata i lavoratori pubblici aderenti alla federazione delle Rappresentanze di Base (Rdb) per protestare contro l'accordo sui rinnovi contrattuali raggiunto a febbraio tra governo e sindacati e per sollecitare ''l'immediata apertura di tutti i contratti pubblici scaduti ormai da sei mesi''. In occasione dello sciopero, la federazione ha promosso l'iniziativa ''Cento piazze per i diritti'', che interessera' le maggiori citta' italiane, per rivendicare l'estensione a tutti delle tutele dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori. Ma anche ''il diritto a salari europei, a veri contratti, ad un'occupazione stabile, a un salario/reddito per i disoccupati, all'istruzione, alla salute e alla pensione pubblica''. Sara' possibile sottoscrivere i referendum per l'estensione dell'art.18 e contro la parita' scolastica. Dall'agitazione odierna e' escluso il personale in servizio nelle sedi aeroportuali, mentre nella scuola sono stati garantiti esami e scrutini. (ANSA). MAA

'''Palestina'''

, Dopo quasi tre giorni di assedio, l'esercito israeliano si appresterebbe a fare irruzione nel complesso dell'Anp a Hebron (Imara) dove, secondo Radio Gerusalemme che ha dato la notizia, sarebbero rintanati una quindicina di palestinesi tra cui diversi componenenti delle 'Brigate dei martiri di al-Aqsa', un'emanazione di al-Fatah, responsabili di alcuni attentati terroristici contro civili israeliani. (ANSA). GZ L'Italia farebbe meglio a chiedere le dimissioni del premier israeliano Ariel Sharon che non quelle del presidente palestinese Yasser Arafat. Lo ha detto oggi il ministro palestinese Saeb Erekat, commentando le dichiarazioni del presidente del consiglio Sivio Berlusconi secondo cui sarebbe auspicabile che ''Arafat, compiendo un gesto generoso, si facesse da parte''. (ANSA). RED*XBU

= Aggiornamento ore: 17.00 =

'''MONDO'''

'''Spagna'''

Il tribunale di appello di Pau, nel sud est della Francia, ha dato oggi il via libera all'estradizione di Juan Maria Olano, ex portavoce di Gestoras Pro Amnistia, affinché venga giudicato dai tribunali spagnoli per la sua presunta appartenenza ad ETA. La corte ha specificato che Olano potrà essere giudicato per i fatti commessi dal 1995 ad oggi.
Olano, arrestato il 3 dicembre del 2001 nella località basca-francese di Bayonne, è considerato dalla giustizia spagnola come uno dei principali responsabili di Gestoras pro amnistia, associazione che il governo spagnolo giudica legata strettamente all'eta.
Secondo il giudice Garzon, che conduce l’inchiesta, Gestoras va considerata una associazione illegale "creata, disegnata, protetta, sviluppata e finanziata dall'ETA", incaricata di reclutare militanti.
Se le accuse fossero provate, anche il tribunale francese potrebbe giudicare lo stesso Olano.
Gli avvocati di Olano ne hanno chiesto la remissione in libertà, e l'esito della domanda dovrebbe venir reso noto oggi stesso.
Dopo l'illegalizzazione di Batasuna, avvenuta di fatto la scorsa settimana con l'approvazione della legge sui partiti, anche questo processo si inserisce nel tentativo del governo spagnolo di fare terra bruciata intorno a tutte le organizzazioni che lavorano nei paesi baschi.
Gestoras pro Aministia nasce come organizzazione che si batte per l'amnistia dei prigionieri politici baschi, e nel corso degli anni si è occupata di denunciare tutti gli episodi di tortura messi in atto dalla polizia spagnola nei confronti dei detenuti, portando aiuto ai familiari, fornendo assistenza giuridica, formativa e sanitaria ai prigionieri.

'''Agganistan'''

AFGHANISTAN: ESPLODE DEPOSITO MUNIZIONI, ALMENO 32 MORTI
KABUL, 28 GIU - E' di almeno 32 morti il bilancio aggiornato dell'esplosione avvenuta stamane in un deposito di munizioni a Spin Boldak, cittadina dell'Afghanistan meridionale 100 chilometri a sud di Kandahar, al confine con il Pakistan. Secondo quanto ha riferito il responsabile di una Ong che ha un rappresentante a Spin Boldak, i morti finora accertati, fra militari e civili, sono 32, ma si parla anche di una ventina di dispersi. Una serie di esplosioni, il cui boato e' stato distintamente avvertito al di la' del confine, a piu' di 20 chilometri di distanza, ha completamente distrutto il deposito, ricavato in una ex scuola teologica, contenente armi e munizioni dei taleban successivamente passate sotto il controllo del governatore di Kandahar Gul Agha.


'''Belgio'''

Sono stati condannati pochi giorni fa i tre ragazzi tedeschi arrestati nel corso delle mobilitazioni in Belgio il dicembre scorso, durante il vertice di Laeken.
Accusati dei disordini scoppiati durante le mobilitazioni, è stata loro inflitta una condanna ad un anno di prigione, affinché questo serva come esempio a tutti, secondo quanto dichiarato dal giudice.
Per i tre ragazzi tedeschi, tutti giovanissimi, si erano mobilitate in questi mesi numerose associazioni, compresa quella formata dai genitori di tutti gli arrestati e indagati, che avevano presentato interpellanze alla corte dei diritti europea.
I tre giovani erano stati fermati al termine delle manifestazioni, e l’accusa a loro carico si basava sulla presenza di tre caschi nei loro zaini. Al processo, più volte i poliziotti che li accusavano sono caduti in contraddizione, ma la corte ha scelto di non credere alle ragioni dei tre.


'''Italia'''

Oggi scioperano per l'intera giornata i lavoratori pubblici aderenti alla federazione delle Rappresentanze di Base (Rdb) per protestare contro l'accordo sui rinnovi contrattuali raggiunto a febbraio tra governo e sindacati e per sollecitare ''l'immediata apertura di tutti i contratti pubblici scaduti ormai da sei mesi''. In occasione dello sciopero, la federazione ha promosso l'iniziativa ''Cento piazze per i diritti'', che interessera' le maggiori citta' italiane, per rivendicare l'estensione a tutti delle tutele dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori. Ma anche ''il diritto a salari europei, a veri contratti, ad un'occupazione stabile, a un salario/reddito per i disoccupati, all'istruzione, alla salute e alla pensione pubblica''. Sara' possibile sottoscrivere i referendum per l'estensione dell'art.18 e contro la parita' scolastica. Dall'agitazione odierna e' escluso il personale in servizio nelle sedi aeroportuali, mentre nella scuola sono stati garantiti esami e scrutini. (ANSA). MAA

'''Palestina'''

, Dopo quasi tre giorni di assedio, l'esercito israeliano si appresterebbe a fare irruzione nel complesso dell'Anp a Hebron (Imara) dove, secondo Radio Gerusalemme che ha dato la notizia, sarebbero rintanati una quindicina di palestinesi tra cui diversi componenenti delle 'Brigate dei martiri di al-Aqsa', un'emanazione di al-Fatah, responsabili di alcuni attentati terroristici contro civili israeliani. (ANSA). GZ L'Italia farebbe meglio a chiedere le dimissioni del premier israeliano Ariel Sharon che non quelle del presidente palestinese Yasser Arafat. Lo ha detto oggi il ministro palestinese Saeb Erekat, commentando le dichiarazioni del presidente del consiglio Sivio Berlusconi secondo cui sarebbe auspicabile che ''Arafat, compiendo un gesto generoso, si facesse da parte''. (ANSA). RED*XBU




aperto da paoletta ad una ora improbabile della notte... ci si sente domani. paoletta dormi la notte ore 9.30 in radio ...massimo ,buona giornata.

Aggiornamento ore 11.00

MONDO

Argentina

Sono state almeno diecimila le persone scese pacificamente in piazza ieri sera in pieno centro a Buenos Aires per protestare contro la politica economica del governo ma, soprattutto, contro l'uccisione di due dimostranti compiuta il giorno prima dalla polizia. I manifestanti sono sfilati in corteo dal palazzo del Congresso fino alla Casa Rosada, sede della Presidenza dell'Argentina; e del presidente, Eduardo Duhalde, hanno chiesto a gran voce le dimissioni.

Il commissario Alfredo Franchiotti e altri poliziotti sono stati arrestati preventivamente per la repressione poliziesca di ieri, nella quale morirono assassinate due persone. L'ordine di detenzione è stato dato dal governatore della provincia di Buenos Aires felipe Sola. Il commissario Alfredo franchiotti, che mercoledì era stato aggredito a pugni mentre parlava con i giornalisti all'ospedale Fiorito, è stato indicato da alcuni testimoni come l'autore dello sparo che ha ucciso Dario Santillan, uno dei manifestanti assassianti negli scontri tra polizia e piqueteros. Claudio Pandolfi, avvocato della Coordinadora Contra la Represión Policial (CORREPI) racconta che due testimoni che erano all'interno della Stazione Avellaneda ( la stessa dove fu assassinato Santillan) hanno visto come la polizia abbia sparato nella schiena alla vittima. Pandolfi ha detto inoltre che i testimoni hanno riconosciuto il commissario vedendolo in televisione nella improvvisata conferenza stampa nell'ospedale Fiorito che provocò altri incidenti. In una foto pubblicata dal quotidiano Clarin si vede Franchiotti nell'atto di arrestare uno dei due ferirti nella stazione. Così raccontano i testimoni: Dario santillan, che apparteneva alla Coordinadora de Trabajadores Desocupados Aníbal Verón, si era avvicinato alla stazione per aiutare un ferito. nello stesso posto si erano concentrate varie donne e manifestanti che erano scappate dal luogo degli incidenti, credendo che fosse un luogo sicuro. Quandio la polizia ha ripreso il controllo del luogo, Santillan stava aiutando un ferito. In quel momento, sempre secondo le testimonianze, il manifetsante ha ricevuto un colpo di pistola nella schiena, che ne ha provocato la morte. Franchiotti sarebbe l'autore dello sparo. Quello che è certo, è che la burocrazia che determina queste procedure ha fatto in modo che si attui una perizia sulle 120 armi in dotazione alla polizia.

(indymedia argentina)

Doccia fredda per le speranze dell'Argentina di ricevere dai paesi piu' indistrializzati del mondo denaro fresco e agevolazioni che le permettano di superare l'attuale cirisi economica, forse la peggiore nella sua storia. E' stato il cancelliere tedeesco Gerhard Schroeder, a margine dei lavori per il summit del G8 in Canada, a gelare le aspettatiove di Buenos Aires, affermando che il Paese sud-americano non e' ancora in regola con i parametri del caso. "L'Argentina", ha osservato il leader di Berlino, "deve adempiere tutte le condizioni necessarie affinche' le arrivino aiuti dall'Occidente, ma per il momento non si trova in tale posizione". Opposto l'atteggiamento di Jose' Maria Aznar, premier spagnolo e presidente di turno dell'Unione Europea, che ha invece perorato la causa argentina rammentando ai partner gli impegni assunti a suo tempo. Da ieri Roberto Lavagna, ministro dell'Economia di Buenos Aires, si trova a Washington per colloqui con i responsabili del Fondo Monetario Internazionale e con le autorita' Usa; colloqui che finora non hanno sortito alcun esito. Schroeder ha anche sottolineato che per ora non sussistono i presupposti per una piena ripresa dei rapporti con il Fmi.

Palestina

ore 9.45

Le truppe israeliane che circondano la sede del governatorato di Hebron, in Cisgiordania, avrebbero dato un'ora di tempo ai palestinesi che si trovano all'interno perche' si arrendano prima di essere attaccati. Lo riferiscono fonti palestinesi, ma un portavoce dell'esercito israeliano ha smentito l'esistenza di un ultimatum. Soldati israeliani hanno usato megafoni per spingere alla resa i palestinesi asserragliati, chiamando anche loro parenti perche' li convincano. Sono stati anche sparati colpi dagli elicotteri contro l'edificio del governatorato. Da martedi, quando e' iniziato l'assedio, si sono arresi 150 palestinesi dell'intelligence militare presenti nel compound.

I Paesi del G8 hanno raggiunto un accordo sulla urgenza di riformare le istituzioni e l'economia palestinese sulla necessita' di tenere elezioni libere e giuste. E' quanto si legge nel documento finale del vertice di Kananaskis che si e' concluso ieri sera in Canada. Gli Otto grandi della terra hanno condiviso l'assetto futuro di un Medio Oriente con due Stati, Israele e la Palestina che vivano l'uno accanto all'altro in condizioni di sicurezza e all'interno di confini sicuri e concordati. (Vam/Pn/Adnkronos) 28-GIU-02 10:40

Australia

E' sempre più alta la tensione nel centro di detenzione di Woomera (Australia meridionale). Dopo le recenti proteste culminate in uno sciopero della fame, oggi 35 richiedenti asilo per i quali era previsto il rimpatrio nei Paesi di origine si sono dati alla fuga, aiutati da attivisti per i diritti umani. Un portavoce del dipartimento dell’Immigrazione ha dichiarato che, poco dopo la mezzanotte locale, alcuni sostenitori dei diritti dei rifugiati hanno squarciato una delle reti di recinzione che delimitano i confini del campo, contribuendo così alla fuga dei 35 profughi di nazionalità afgana, iraniana ed irachena.Se rintracciati, i profughi fuggitivi potrebbero scontare fino a 5 anni di prigione, mentre agli attivisti verrebbe comminata una pena ancora maggiore: 10 anni di carcere per favoreggiamento nella fuga. Woomera, località nel deserto australiano situata 450 chilometri a nord di Adelaide, è stata più volte teatro di rivendicazioni, risse e disordini messi in atto dai richiedenti asilo, esasperati dalle pesanti condizioni di vita e dalle lungaggini burocratiche. I centri di detenzione sono più volte finiti nel mirino di organizzazioni per i diritti umani, che accusano le autorità australiane di trattare i profughi alla stregua di criminali. Studi recenti hanno dimostrato che i tentativi di suicidio o autolesionismo sono ‘endemici’ tra i detenuti.

Dall'Italia

E' lo scoop di Repubblica, che grazie al direttore di "Zero in condotta", quindicinale di , Valerio Monteventi, pubblica oggi le lettere del giuslavorista assassinato dalle nuove BR. Lettere destinate a riaprire una polemica esplosa già nelle prime ore dopo l'omicidio, perché confermano le ripetute, disperate e consapevoli richieste di aiuto di Marco Biagi alle massime cariche dello Stato e ai responsabili della Pubbblica Sicurezza perché lo tutelassero da una minaccia terroristica ormai pressante, inconbente, concreta. E perché contengono pesanti riferimenti al segretario della Cgil Sergio Cofferati.

Il direttore di "Zero in condotta", Valerio Monteventi (che è anche consigliere comunale di Rifondazione comunista), ha anticipato i testi delle lettere a "La Repubblica".

Anche Repubblica ha effettuato i suoi accertamenti che confermano l'autenticità delle cinque lettere scritte. L'economista le aveva inviate al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, al prefetto di Bologna, al sottosegretario Maurizio Sacconi, al direttore di Confindustria Stefano Parisi, e al ministro Roberto Maroni tra il luglio e il settembre scorso. Il contenuto di alcune missive era già noto: ad esempio la lettera che chiama il ministro a rispettare gli impegni per la scorta personale, e quella al sottosegretario e amico Sacconi, nella quale parla della "moglie allarmatissima" per la sua sicurezza. Non si aveva invece notizia della lettera inviata a Casini, con a quale chiede "aiuto per la sicurezza personale". L'economista - la lettera è del 15 luglio 2001 - racconta tutta la sua angoscia e chiude il messaggio con una raccomandazione: "Ti prego di non parola con la tua mamma della questione confidenziale che ti ho prospettato perché mia mamma ne è all'oscuro". Nella lettera al prefetto di Bologna il riferimento a De Gennaro è esplicito: "La mia situazione è sottovalutata. Ne ho parlato anche con il presidente Casini che ne ha parlato con il dottor De Gennaro".

AGGIORNAMENTO ORE 12.30

MONDO

Spagna

Il tribunale di appello di Pau, nel sud est della Francia, ha dato oggi il via libera all'estradizione di Juan Maria Olano, ex portavoce di Gestoras Pro Amnistia, affinché venga giudicato dai tribunali spagnoli per la sua presunta appartenenza ad ETA. La corte ha specificato che Olano potrà essere giudicato per i fatti commessi dal 1995 ad oggi. Olano, arrestato il 3 dicembre del 2001 nella località basca-francese di Bayonne, è considerato dalla giustizia spagnola come uno dei principali responsabili di Gestoras pro amnistia, associazione che il governo spagnolo giudica legata strettamente all'eta. Secondo il giudice Garzon, che conduce l’inchiesta, Gestoras va considerata una associazione illegale "creata, disegnata, protetta, sviluppata e finanziata dall'ETA", incaricata di reclutare militanti. Se le accuse fossero provate, anche il tribunale francese potrebbe giudicare lo stesso Olano. Gli avvocati di Olano ne hanno chiesto la remissione in libertà, e l'esito della domanda dovrebbe venir reso noto oggi stesso. Dopo l'illegalizzazione di Batasuna, avvenuta di fatto la scorsa settimana con l'approvazione della legge sui partiti, anche questo processo si inserisce nel tentativo del governo spagnolo di fare terra bruciata intorno a tutte le organizzazioni che lavorano nei paesi baschi. Gestoras pro Aministia nasce come organizzazione che si batte per l'amnistia dei prigionieri politici baschi, e nel corso degli anni si è occupata di denunciare tutti gli episodi di tortura messi in atto dalla polizia spagnola nei confronti dei detenuti, portando aiuto ai familiari, fornendo assistenza giuridica, formativa e sanitaria ai prigionieri.

Belgio

Sono stati condannati pochi giorni fa i tre ragazzi tedeschi arrestati nel corso delle mobilitazioni in Belgio il dicembre scorso, durante il vertice di Laeken. Accusati dei disordini scoppiati durante le mobilitazioni, è stata loro inflitta una condanna ad un anno di prigione, affinché questo serva come esempio a tutti, secondo quanto dichiarato dal giudice. Per i tre ragazzi tedeschi, tutti giovanissimi, si erano mobilitate in questi mesi numerose associazioni, compresa quella formata dai genitori di tutti gli arrestati e indagati, che avevano presentato interpellanze alla corte dei diritti europea. I tre giovani erano stati fermati al termine delle manifestazioni, e l’accusa a loro carico si basava sulla presenza di tre caschi nei loro zaini. Al processo, più volte i poliziotti che li accusavano sono caduti in contraddizione, ma la corte ha scelto di non credere alle ragioni dei tre.

Italia

Oggi scioperano per l'intera giornata i lavoratori pubblici aderenti alla federazione delle Rappresentanze di Base (Rdb) per protestare contro l'accordo sui rinnovi contrattuali raggiunto a febbraio tra governo e sindacati e per sollecitare l'immediata apertura di tutti i contratti pubblici scaduti ormai da sei mesi. In occasione dello sciopero, la federazione ha promosso l'iniziativa Cento piazze per i diritti, che interessera' le maggiori citta' italiane, per rivendicare l'estensione a tutti delle tutele dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori. Ma anche il diritto a salari europei, a veri contratti, ad un'occupazione stabile, a un salario/reddito per i disoccupati, all'istruzione, alla salute e alla pensione pubblica. Sara' possibile sottoscrivere i referendum per l'estensione dell'art.18 e contro la parita' scolastica. Dall'agitazione odierna e' escluso il personale in servizio nelle sedi aeroportuali, mentre nella scuola sono stati garantiti esami e scrutini. (ANSA). MAA

Palestina

, Dopo quasi tre giorni di assedio, l'esercito israeliano si appresterebbe a fare irruzione nel complesso dell'Anp a Hebron (Imara) dove, secondo Radio Gerusalemme che ha dato la notizia, sarebbero rintanati una quindicina di palestinesi tra cui diversi componenenti delle 'Brigate dei martiri di al-Aqsa', un'emanazione di al-Fatah, responsabili di alcuni attentati terroristici contro civili israeliani. (ANSA). GZ L'Italia farebbe meglio a chiedere le dimissioni del premier israeliano Ariel Sharon che non quelle del presidente palestinese Yasser Arafat. Lo ha detto oggi il ministro palestinese Saeb Erekat, commentando le dichiarazioni del presidente del consiglio Sivio Berlusconi secondo cui sarebbe auspicabile che Arafat, compiendo un gesto generoso, si facesse da parte. (ANSA). RED*XBU

Aggiornamento ore: 17.00

MONDO

Spagna

Il tribunale di appello di Pau, nel sud est della Francia, ha dato oggi il via libera all'estradizione di Juan Maria Olano, ex portavoce di Gestoras Pro Amnistia, affinché venga giudicato dai tribunali spagnoli per la sua presunta appartenenza ad ETA. La corte ha specificato che Olano potrà essere giudicato per i fatti commessi dal 1995 ad oggi. Olano, arrestato il 3 dicembre del 2001 nella località basca-francese di Bayonne, è considerato dalla giustizia spagnola come uno dei principali responsabili di Gestoras pro amnistia, associazione che il governo spagnolo giudica legata strettamente all'eta. Secondo il giudice Garzon, che conduce l’inchiesta, Gestoras va considerata una associazione illegale "creata, disegnata, protetta, sviluppata e finanziata dall'ETA", incaricata di reclutare militanti. Se le accuse fossero provate, anche il tribunale francese potrebbe giudicare lo stesso Olano. Gli avvocati di Olano ne hanno chiesto la remissione in libertà, e l'esito della domanda dovrebbe venir reso noto oggi stesso. Dopo l'illegalizzazione di Batasuna, avvenuta di fatto la scorsa settimana con l'approvazione della legge sui partiti, anche questo processo si inserisce nel tentativo del governo spagnolo di fare terra bruciata intorno a tutte le organizzazioni che lavorano nei paesi baschi. Gestoras pro Aministia nasce come organizzazione che si batte per l'amnistia dei prigionieri politici baschi, e nel corso degli anni si è occupata di denunciare tutti gli episodi di tortura messi in atto dalla polizia spagnola nei confronti dei detenuti, portando aiuto ai familiari, fornendo assistenza giuridica, formativa e sanitaria ai prigionieri.

Agganistan

AFGHANISTAN: ESPLODE DEPOSITO MUNIZIONI, ALMENO 32 MORTI KABUL, 28 GIU - E' di almeno 32 morti il bilancio aggiornato dell'esplosione avvenuta stamane in un deposito di munizioni a Spin Boldak, cittadina dell'Afghanistan meridionale 100 chilometri a sud di Kandahar, al confine con il Pakistan. Secondo quanto ha riferito il responsabile di una Ong che ha un rappresentante a Spin Boldak, i morti finora accertati, fra militari e civili, sono 32, ma si parla anche di una ventina di dispersi. Una serie di esplosioni, il cui boato e' stato distintamente avvertito al di la' del confine, a piu' di 20 chilometri di distanza, ha completamente distrutto il deposito, ricavato in una ex scuola teologica, contenente armi e munizioni dei taleban successivamente passate sotto il controllo del governatore di Kandahar Gul Agha.

Belgio

Sono stati condannati pochi giorni fa i tre ragazzi tedeschi arrestati nel corso delle mobilitazioni in Belgio il dicembre scorso, durante il vertice di Laeken. Accusati dei disordini scoppiati durante le mobilitazioni, è stata loro inflitta una condanna ad un anno di prigione, affinché questo serva come esempio a tutti, secondo quanto dichiarato dal giudice. Per i tre ragazzi tedeschi, tutti giovanissimi, si erano mobilitate in questi mesi numerose associazioni, compresa quella formata dai genitori di tutti gli arrestati e indagati, che avevano presentato interpellanze alla corte dei diritti europea. I tre giovani erano stati fermati al termine delle manifestazioni, e l’accusa a loro carico si basava sulla presenza di tre caschi nei loro zaini. Al processo, più volte i poliziotti che li accusavano sono caduti in contraddizione, ma la corte ha scelto di non credere alle ragioni dei tre.

Italia

Oggi scioperano per l'intera giornata i lavoratori pubblici aderenti alla federazione delle Rappresentanze di Base (Rdb) per protestare contro l'accordo sui rinnovi contrattuali raggiunto a febbraio tra governo e sindacati e per sollecitare l'immediata apertura di tutti i contratti pubblici scaduti ormai da sei mesi. In occasione dello sciopero, la federazione ha promosso l'iniziativa Cento piazze per i diritti, che interessera' le maggiori citta' italiane, per rivendicare l'estensione a tutti delle tutele dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori. Ma anche il diritto a salari europei, a veri contratti, ad un'occupazione stabile, a un salario/reddito per i disoccupati, all'istruzione, alla salute e alla pensione pubblica. Sara' possibile sottoscrivere i referendum per l'estensione dell'art.18 e contro la parita' scolastica. Dall'agitazione odierna e' escluso il personale in servizio nelle sedi aeroportuali, mentre nella scuola sono stati garantiti esami e scrutini. (ANSA). MAA

Palestina

, Dopo quasi tre giorni di assedio, l'esercito israeliano si appresterebbe a fare irruzione nel complesso dell'Anp a Hebron (Imara) dove, secondo Radio Gerusalemme che ha dato la notizia, sarebbero rintanati una quindicina di palestinesi tra cui diversi componenenti delle 'Brigate dei martiri di al-Aqsa', un'emanazione di al-Fatah, responsabili di alcuni attentati terroristici contro civili israeliani. (ANSA). GZ L'Italia farebbe meglio a chiedere le dimissioni del premier israeliano Ariel Sharon che non quelle del presidente palestinese Yasser Arafat. Lo ha detto oggi il ministro palestinese Saeb Erekat, commentando le dichiarazioni del presidente del consiglio Sivio Berlusconi secondo cui sarebbe auspicabile che Arafat, compiendo un gesto generoso, si facesse da parte. (ANSA). RED*XBU

gror280602 (last edited 2008-06-26 09:52:14 by anonymous)