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Jenin, 16:15
MO, palestinese ucciso da israeliani in campo profughi


19:19 M.0.: UCCISO PALESTINESE DI 32 ANNI A JENIN =
 Ramallah, 28 ago. - (Adnkronos/Dpa) - Un palestinese di 32 anni e' stato ucciso oggi a Jenin da soldati israeliani. Lo affermano fonti palestinesi, secondo le quali carri armati sono entrati nell'area dopo aver annunciato il coprifuoco e hanno sparato contro un gruppo di bambini che stava lanciando loro pietre. L'uomo ucciso non partecipava alla protesta, ma e' stato raggiunto da un proiettile mentre si trovava in casa. Ferito un bambino di 12 anni. Un portavoce dell'esercito israeliano ha dichiarato che si sta investigando sulla vicenda. (Civ/Rs/Adnkronos) 28-AGO-02 19:19



Un palestinese, Mohammed Amuri, 34 anni, è stato ucciso durante uno scontro a fuoco con soldati israeliani che volevano imporre il coprifuoco nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.
La notizia arriva da fonti locali, secondo le quali Amuri è stato raggiunto da una raffica mentre si trovava nella sua abitazione nel corso dello scontro.


MO, agenti sicurezza Anp tornano nelle strade

Le forze di sicurezza palestinesi hanno nuovamente occupato oggi alcuni posti di blocco nella striscia di Gaza, come parte delle misure ordinate dal ministro degli interni palestinese Andel Razeq Yihia per ripristinare l'ordine nelle zone autonome. Un incontro di Yihia con il ministro della difesa israeliano Beniamin Ben Eliezer, previso in origine per questa sera a Tel Aviv, è slittato.
La tensione è molto alta dopo che la scorsa notte e questa mattina reparti militari israeliani hanno compiuto a Gaza una vasta operazione che ha visto impegnati mezzi blindati, elicotteri da combattimento e vedette della marina. Oggi, inoltre, un giovane palestinese è stato colpito a morte dal fuoco di militari israeliani a Dir el-Balah, a sud di Gaza. (red)









PALESTINA - OPERAZIONE DELL'ESERCITO NELLA STRISCIA DI GAZA Gaza, 28 ago. - L'esercito e la Marina israeliani hanno sferrato all'alba un'operazione in grande stile nella striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi, undici carri armati e veicoli blindati per il trasporto truppe sono entrati nel villaggio costiero di Sheikh Iljeen, poco a sud di Gaza, per la prima volta dall'inizio della nuova Intifada 23 mesi fa. Elicotteri e unita' navali hanno aperto il fuoco, e la cittadina e' rimasta al buio. A Gaza, militanti palestinesi armati si sono schierati lungo le vie d'accesso della periferia pronti a respingere un eventuale assalto alla capitale del territorio autonomo. Questa volta la scusa per l'ennesima aggressione, secondo quanto affermato da un portavoce dell'esercito israeliano, sarebbero "informazioni dei servizi segreti circa un traffico illegale di materiale bellico per i terroristi". Secondo la fonte, armi e dinamite destinati ai gruppi armati palestinesi verrebbero scaricati in alto mare e fatti arrivare sulla costa dentro barili dotati di dispositivi galleggianti. Una di queste botti sarebbe stata colpita dal fuoco di una lancia israeliana e sarebbe esplosa, cosi' i militari hanno deciso di non raccogliere le altre intercettate in mare, per timore che si tratti di "trappole detonanti". L'operazione e' cominciata intorno alla mezzanotte e, dopo una breve intervallo, e' ripresa in mattinata.

aggrssione all'iraq

Germania. Schroeder: "Questa volta non appoggeremo gli Usa"
Dura presa di posizione del canceliere tedesco: Il Medio Oriente ha bisogno di pace. Lo dico con chiarezza: sotto la mia guida la Germania non parteciperà ad azioni di guerra contro l'Iraq".
 Forse mai come ora dopo il 1945 la Germania e gli Stati Uniti erano stati tanto ai ferri corti, sia pure sempre ovviamente nel quadro di una storica alleanza. Da settimane ormai il governo di Berlino critica in modo sempre più aperto i piani di guerra di Washington contro l'Iraq: già giorni fa il cancelliere Schroeder si era detto contrario ad "avventure". Tanto che, come ha rivelato il "New York Times", lo stesso ambasciatore americano a Berlino, Daniel Coats, si è recato di persona nella cancelleria federale per esprimere il disappunto dell'amministrazione Bush nei confronti del governo tedesco.
Non è strano che Washington se la prenda tanto: proprio sotto il cancelliere Schroeder la Germania si è rivelata un importante partner militare degli Stati Uniti, rompendo il tabù del Dopoguerra che "vietava" partecipazioni armate della Rft a guerre di qualsiasi tipo. Berlino invece oggi - come forse pochi sanno - ha il più alto numero di soldati impegnati in missione all'estero dopo gli Stati Uniti. Superiore persino della Gran Bretagna. Nei Balcani e in Afghanistan la Germania ha infatti giocato un ruolo di primo piano.
Le proteste di Washington, comunque, non sono servite. Dopo il bellicoso discorso di Dick Cheney sulla "necessità" di attaccare l'Iraq, son tornati a farsi sentire i massimi esponenti del governo tedesco, a cominciare dal cancelliere, che ha più volte parlato di una "via tedesca": "Il Medio Oriente - ha detto - ha bisogno di pace, non di guerra. Lo dico con chiarezza sotto la mia guida la Germania non parteciperà ad azioni di guerra contro l'Iraq. La Germania è uno stato sovrano". E anche il ministro degli Esteri Joschka Fischer: "riteniamo altamente rischioso e dagli effetti imprevedibili il tentativo di rovesciare il regime di Saddam Hussein con mezzi militari. Ho un forte timore che mosse non pensate fino in fondo possano portare non a più sicurezza in Medio Oriente, ma al suo contrario. Questo condurrebbe a un nuovo ordine nella regione, di cui gli americani dovrebbero assumersi l'esclusiva responsabilità per anni se non decenni". La preoccupazione principale, prosegue Fischer, è che "i conflitti regionali possano saldarsi con il terrorismo internazionale".
Parole dettate in questa forma esplicita anche dalla campagna elettorale in vista del voto del 22 settembre: l'opinione pubblica tedesca infatti è massicciamente contraria a un coinvolgimento in una eventuale guerra contro l'Iraq, mentre alla Guerra del Golfo la Germania partecipò attivamente, sia pure solo a livello finanziario. Le cose potrebbero cambiare, ma non più di tanto se, come i sondaggi suggeriscono, dopo le elezioni vi sarà un governo di centro-destra guidato dal cristiano-sociale Edmund Stoiber. Questi, nel "duello" televisivo di domenica 25 agosto, ha respinto il concetto di Schroeder di una "via tedesca" alla pace e ha sostenuto che la Germania debba agire solo di concerto con gli alleati europei e con l'Onu. Difficilmente però anche un eventuale cancelliere Stoiber si lancerebbe nell'"avventura" americana in Iraq, sapendo di aver contro di sé la maggioranza dei tedeschi.

Usa. Rumsfeld: contro l'Iraq anche da soli
Lo ha detto davanti ai marines il segreterio di Stato alla Difesa Rumsfeld. Ma Cina, India, Germania e persino la Gb non sono d'accordo
L'attacco all'Iraq sarà deciso anche senza il consenso unanime degli alleati. Davanti a migliaia di marines americani, il segretario alla Difesa Usa Donald Rumsfield. “Bush prenderà la sua decisione tenendo conto di quello che è meglio per gli Stati Uniti”, ha detto Rumsfeld. Di fatto il segretario alla Difesa Usa si è detto però certo che un'azione militare americana contro Baghdad sarebbe supportata dagli alleati di Washington. Un modo per dire: faremo di testa nostra, ma siamo certi che gli alleati, qualsiasi cosa decideremo, saranno con noi.
Ma le cose potrebbero non scorrere così lisce per il presidente Bush. Resta la frattura con il Congresso, che ha alzato un muro contro il presidente dopo il parere espresso dai legali della Casa Bianca, in base al quale Bush potrebbe decidere senza consultare il parlamento. E poi ancora la spaccatura ai vertici dell'amministrazione Usa fra "falchi" e "colombe", tra gli interventisti, tra cui proprio il segretario alla Difesa Rumsfeld, e i contrari all'attacco, il segretario di Stato Colin Powell in testa. Ma è soprattutto il principale alleato degli Stati Uniti, il premier britannico Tony Blair, che ha abbandonato Bush. Blair è in grave difficoltà per l'appoggio dato al presidente americano. La spaccatura con gli altri esponenti del governo di Londra è già avvenuta su questo tema. E ora un sondaggio del quotidiano britannico The Guardian svela che il 52% degli elettori laburisti non vuole che la Gran Bretagna supporti gli Stati Uniti in questa guerra. Mentre a marzo il 46 per cento dei sostenitori laburisti era contrario ed il 43% favorevole, oggi il divario si è allargato passando ad un 52% contrario ed un 35% a favore. Resta poi il problema della Germania. Sempre più Washington e Berlino sono ai ferri corti su questo tema. Schroeder proprio non ne vuole sapere di un nuovo conflitto contro l'Iraq e ha dato il suo "no" definitivo.
Proprio ieri Bush ha incontrato l'ambasciatore saudita a Washington, nel tentativo di convincere il mondo arabo ad appoggiarlo in un'eventuale testa a testa col raìs. Ma anche Riad non è convinta e ha precisato che, pur condividendo l'idea che Saddam rappresenti una minaccia per il mondo, di fatto non è d'accordo con l'attacco e ha chiesto che si trovino soluzioni diplomatiche alla questione.
In giornata è arrivato anche il “no” di Cina e India all'attacco. "Ricorrere alla forza o minacciare di farlo non risolverà il problema Iraq e acuirà l'instabilità e le tensioni nella regione", ha detto il ministro degli Esteri cinese, Tang Jiaxuan, dopo avere ricevuto il suo omologo iracheno Naji Sabri.

...ancora dagli usa...

Gli Usa chiedono alla Colombia l'immunità per i propri soldati
La Casa Bianca ha diffuso una nota nella quale si esprime l'augurio che "al più presto possibile" si possa firmare un accordo con il nuovo governo colombiano del presidente Uribe per garantire ai soldati statunitensi l'immunità davanti a eventuali ricorsi al Tribunale penale internazionale. Dall'entrata in vigore del trattato per il Tpi, Washington ha iniziato una manovra politica fatta di accordi bilaterali con i singoli stati che "ospitano" personale militare statunitense per evitare la giurisdizione della Corte. Il caso della Colombia è quantomai rilevante, visto che dalla decisione del governo Uribe potrebbe dipendere l'aiuto miliare che gli Usa stanno versando allo stato colombiano (1 miliardo e trecento milioni di dollari) per il sostegno alla lotta contro la guerriglia. Ma è anche un banco di prova per il neopresidente, che dovrebbe dimostrare di essere capace di una politica autonoma dai desideri della Casa bianca. La presenza militare statunitense, limitata ad alcune decine di soldati, è però molto più massiccia se si tengono in considerazione alcune centinaia di "privati" pagati dal Dipartimento di Stato e impiegati da società di servizi militari come la Dyn Corp. Non è chiaro se la richiesta della Casa bianca includa anche questi mercenari.


Nicaragua,
marcia sandinista contro presidente e suo ex

Sono stati migliaia i militanti del Fronte sandinista per la liberazione nazionale (Fsln) a scendere in piazza a Managua contro Arnoldo Aleman, l'ex presidente del Nicaragua al centro di uno scandalo per corruzione, e contro la politica economica 'fallimentare' dell'attuale presidente Enrique Bolanos.
Secondo gli organizzatori, la 'marcia contro la corruzione, la fame e la disoccupazione' ha portato ieri pomeriggio di fronte all'assemblea nazionale almeno 20.000 dimostranti.

Il leader sandinista Daniel Ortega, ex capo dello stato fra il 1985 ed il 1990, ha insistito perché venga revocata l'immunità parlamentare a Arnoldo Aleman, in modo da permettere alla procura di perseguirlo per le indagini per riciclaggio di denaro sporco, che hanno già portato all'arresto di 15 persone, tra cui sua figlia e sua sorella.

Sud Sudan, nuovo raid aereo
In meno di 24 ore secondo bombardamento sulla cittadina di Isoke da parte degli aerei di Kartum
 
Nuovo raid aereo governativo contro la cittadina di Isoke, in Equatoria Orientale (Sud Sudan). Un Antonov di costruzione russa appartenente all'aeronautica militare di Khartoum ha colpito il centro abitato per la seconda volta in appena 24 ore, sganciando una decina di bombe.
Lo ha riferito all'agenzia Misna Jervasio Okot, segretario per le comunicazioni sociali della diocesi di Torit, specificando che l'attacco è iniziato pochi minuti dopo le 8, gettando nel panico la popolazione. Un uomo di mezza età che stava verificando i danni provocati dall'incursione di ieri è stato raggiunto alla testa da una scheggia e versa attualmente in condizioni gravissime presso il dispensario della locale missione.
Il portavoce diocesano ha sottolineato alla Misna che mentre crescono le aspettative per i colloqui di pace in corso fra il regime islamico di Khartoum e lo Spla (Esercito di liberazione popolare del Sudan), la gente innocente e indifesa dei villaggi sudsudanesi continua a fare le spese del conflitto.
“Chiediamo alle Nazioni Unite, all'Unione Europea, ai Paesi membri dell'Igad e agli osservatori internazionali – dice Okot – di aggiungere la propria voce a quella della gente innocente e facciano pressione sul governo di Khartoum affinché cessi questa campagna di bombardamenti contro installazioni civili. E' ridicolo e abominevole portare un ramoscello di ulivo in una mano e con l'altra spargere sangue”.
 
 Johannesburg: nel mondo 1,6 miliardi di uomini senza luce

I dati presentati al Vertice
 Le fonti rinnovabili: oggi soddisfano il 18% dei consumi elettrici totali. Per il futuro e' previsto un raddoppio di questo contributo ma in proporzione il 'peso' sul mix energetico non aumentera' in proporzione. Le 'pulite' saranno la fonte con il piu' rapido tasso di sviluppo, il 2,8% a livello mondiale (rispetto all'1,7% del petrolio e all'1,9% del gas naturale) nei prossimi 20 anni ma nonostante questo ritmo galoppante, nel 2020 conquisteranno appena il 3% del mix mondiale. Anche in Europa le prospettive non sono esaltanti. Nonostante un ritmo di crescita del 3% l'anno e picchi spettacolari (+10%) nell'energia eolica, il contributo di queste fonti al mix energetico del Vecchio Continente e' fermo al 6% , di cui il 2% e' di energia idroelettrica.
Ecco alcuni dati di sintesi dell'emergenza-energia nel mondo:
- 1,6 MILIARDI DI PERSONE SENZA LUCE
- 2,4 MILIARDI DI PERSONE SI RISCALDANO SOLO CON LE BIOMASSE
- 60% L'AUMENTO DELLA DOMANDA DI ENERGIA FRA 20 ANNI
- 90% IL CONTRIBUTO DELLE FONTI FOSSILI AL MIX ENERGETICO NEL 2020
- 3% IL CONTRIBUTO DELLE RINNOVABILI AL MIX FONTI NEL 2020

azione degli eco-attvisti di greenpeace contro la centrael nucleare di Koeberg


12 attivisti di Greenpeace sono stati chiamati davanti alla Corte sudafricana questa settimana per aver assaltato via mare l'unica centrale nucleare del continente africano, violando il divieto di accesso.
Gli ambientalisti sono stati trattenuti ma non arrestati, dopo aver eluso la sicurezza che vieta l'accesso alla centrale nucleare di Koeberg, durante una protesta che ha attirato grande attenzione dei media, all'inizio dell'Earth Summit di Johannesburg.
La centrale nucleare di Koeberg, sulla costa 30 km a Nord di cape Town, vanta il piu alto livello di sicurezza del paese.
I 12 atiivisti sono stati convocati davanti alla corte venerdi.
Le autorità competenti sull'immigrazione hanno perfino minacciato gli attivisti di Greenpeace di deportazione.
Gli eco-attivisti sono entrati nel minuscolo porto della centrale disegnata dai francesi, con due gommoni provenienti da Esperanza, la nave delle campagne di Grennpeace.

Gli attivisti 'marini' hanno scalato le pareti di una stazione delle pompe di raffreddamento dell'acqua, a meno di 100 metri dai due reattori gemelli. Altri attivisti hanno sorpassato via terra due cancelli di sicurezza poco sorvegliati fino ad arrivare a pochi metri dall'edificio dove sono situati i reattori.

La polizia Sudafricana ha giurato di reprimere tutte le manifestazioni durante la conferenza dell'ONU. E come promesso ha arrestato 77 manifestanti la scorsa settimana dopo una manifestazione per il diritto alla casa.



  

19:18 OGM: OMS, CIBO BIOTECH SI PUO' MANGIARE, OK AD AIUTI UMANITARI (2


19:18 OGM: OMS, CIBO BIOTECH SI PUO' MANGIARE, OK AD AIUTI UMANITARI (2 (Adnkronos) - La nota del direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanita' prosegue ricordando che ''nonostante l'Oms e la Fao non si siano mai espresse ufficialmente pro-ogm, le due organizzazioni internazionali sono fiduciose nei confronti dei vari Stati produttori di cibo biotecnologico, che avranno sicuramente attivato procedure di sicurezza alimentare a livello nazionale''. La Brundtland ribadisce, nella nota, che l'ultima parola spetta sempre ai singoli governi dei Paesi africani, anche se ''il cibo ogm e' gia' nelle tavole di molti Paesi, senza che per questo, ad oggi, ci sia notizia di effetti dannosi per la salute. E se non fanno male a quei consumatori, i cibi geneticamente modificati non fanno male neppure agli africani''. Da qui l'invito a considerare favorevolmente questo tipo di aiuti. Specie in concomitanza con l'attuale crisi alimentare della regione africana sotto l'equatore. (Sal/Rs/Adnkronos) 28-AGO-02 19:18
 
  



paesi baschi
batasuna continua a bayonne, arrestati due deputati.
by macedonio Wednesday August 28, 2002 at 05:49 PM
 
batasuna si trasferisce a bayonne; indice manifestazione per lunedi. arrestati due deputati in navarra. interpellanza a Berlusconi del verde Bulgarelli.


A tarda notte, la polizia autonoma basca ha fatto irruzione nella sede centrale del partito autonomista basco Batasuna, a San Sebastiano, la roccaforte principale del nazionalismo basco: con questa ultima operazione, compiuta dopo avere disperso i sostenitori del partito a guardia della sede a forza di manganellate ed a spari con pallottole di gomma, la polizia ha completato l'occupazione degli uffici principali del partito di cui e' stata disposta la soppressione. Una pallottola di gomma ha colpito un operatore della tv spagnola, che e' stato ricoverato in ospedale. Per penetrare nell'ultimo ufficio del Batasuna, gli agenti hanno infranto il vetro di una finestra. All'interno, i dirigenti del partito hanno opposto solo resistenza passiva, e ne sono stati sloggiati. Nella notte a, San Sebastian, i militanti di batasuna si sono recati davanti le sedi del PNV (partido nacionalista vasco, di destra, che nella regione autonoma governa da 215 anni). "traditori" e "spagnoli" urlavano i militanti, ma anche " se cercate guerra l'avrete, la lotta è la sola strada" . Nessuno slogal gridato dai militanti di batasuna faceva riferimento all'ETA. sette sono stati i fermati, l'accusa è diaver attaccato nella notte autobus a San Sebastian. Otegi, portavoce di batasuna, ha attaccato verbalmente il lehendakari, il presidente governo basco, Juan José Ibarretxe, di essere venduto al soldo spagnolo. In questo momento il centro storico di San Sebastian è presieduto dalla polizia autonoma in assetto anti sommossa e con cani addestrati per l'antidisturbo. Piu' calma è la situazione a Bilbao.
''Una resistenza decisa, ma assolutamente passiva'' . Josepa Alvarez Forcada, responsabile per le relazioni internazionali di quello che fino a lunedi' era il partito di Batasuna, in un'intervista a “La Stampa” promette battaglia: ''Non subiremo senza reagire''. ''Madrid - continua Forcada - ha leso un diritto fondamentale della societa' basca. Non si puo' mettere al bando un'idea politica''. Con il decreto di Garzon, che ha messo fuori legge il partito di Batasuna, ''non potremmo organizzare manifestazioni, ne' mobilitare i nostri attivisti, in altre parole, come forza politica, Batasuna non puo' piu' operare''. Il leader basco non sa dire cosa accadra' nel futuro del suo popolo, quel che e' certo e' che ''questa iniziativa non favorisce la distensione. ''Ed e' forte il timore ''che la scelta presa dal governo e dalla giustizia spagnola radicalizzi il clima politico''
Intanto in Italia il deputato Verde Mauro Bulgarelli, in un'interrogazione urgente al ministro degli Esteri, ha chiesto a Berlusconi di riferire alla Camera dopo la decisione di mettere fuori legge il partito di Batasuna in Spagna. ''La messa fuori legge di Batasuna - ha detto Bulgarelli - non va che a completare un preoccupante quadro di forte repressione che sta alla base dei rapporti che concorrono tra Spagna, Italia e Francia. Questi paesi fingono di dare una risposta al terrorismo intervenendo in maniera illegale nei confronti di persone, associazioni o partiti politici che svolgono la loro attivita' di opposizione alla luce del sole. In questo quadro va anche letto l'arresto di Persichetti e la sua estradizione dalla Francia e la chiusura delle sedi del partito di Batasuna in Spagna, uno dei maggiori partiti di opposizione al governo. E' chiaro che piuttosto che risolvere la questione del terrorismo si preferisce aumentarlo con azioni repressive''.
A due giorni dalla decisione del giudice Baltasar Garzon di sospendere tutte le attivita' di Batasuna e dopo la chiusura delle sedi del partito, il sito batasuna.org continua a funzionare. Sulla pagina di apertura campeggiano le dichiarazioni del portavoce Arnaldo Otegi che invita alla resistenza e le foto degli scontri di ieri tra miltanti e polizia nel corso della chiusura delle sedi del partito. Come spiega il quotidiano El Mundo il sito e' gestito da una societa' con sede in America ed e' per questo che la polizia spagnola non ha potuto far niente per imporne la chiusura, nonostante il provvedimento di Garzon.
La Guardia Civil spagnola ha denunciato oggi due consiglieri comunali di Batasuna a Estella (Navarra) per aver convocato una manifestazione di protesta contro la messa al bando del partito, considerato il braccio politico dell'Eta, malgrado la sospensione delle sue attivita' politiche da parte del giudice Baltasar Garzon. Elena Urabayen e Victor Iriarte -questi i nomi dei due consiglieri- hanno organizzato e partecipato ieri ad una manifestazione contro la chiusura della propria sede, in violazione della decisione giudiziaria di Garzon, che proibiva ogni attivita' pubblica della formazione separatista. Inoltre, altri tre militanti di Batasuna - arrestati ieri sera durante gli incidenti scoppiati dopo la chiusura della sede del partito separatista a San Sebastian - sono stati portati oggi davanti alla giustizia, con l'accusa di disordine pubblico e agressione contro l'autorita'. Prosegue intanto oggi la chiusura di sedi di Batasuna e di organizzazioni del separatismo radicale in Navarra e nel Paese Basco: nella prima regione, la polizia ha chiuso nove sedi del partito, tre ''heriko tabernas'' (locali sociali) e due centri culturali; mentre nella seconda, oltre alle tre sedi ufficiali di Batasuna sono stati chiusi quattro locali legati al gruppo.
Batasuna, il partito separatista basco considerato il braccio politico dell'Eta, trasferira' la sua sede centrale da Pamplona (Navarra) a Bayonne, nel sudovest della Francia, a casa dell'europarlamentare Koldo Gorostiaga, ha annunciato la stessa formazione nella sua pagina web. Nelle provincie basche francesi sono attivi due movimenti nazionalisti: Abertzaleen Batasuna (Ab), che condanna la lotta armata indipendentista dell'Eta e ha ottenuto quasi 8000 voti nelle ultime elezioni locali del dipartimento dei Pirenei, e Batasuna, che non ha mai condannato la violenza terrorista, e ha ottenuto 12.000 voti in uno dei sei distretti elettorali locali. Il giornale separatista Gara, http://www.gara.net informa a sua volta che i separatisti baschi francesi hanno convocato per le 19.30 di oggi una manifestazione di protesta contro la messa al bando di Batasuna davanti al consolato spagnolo di Bayonne. Proprio a Bayonne e' stata convocata per le sette di questa sera una manifestazione di militanti e iscritti al partito davanti al consolato spagnolo per protestare contro la messa al bando di Batasuna in Spagna. Tutto legale, come confermano anche fonti diplomatiche citate dal Mundo, visto che il provvedimento di Garzon non ha efficacia in Francia. Nei paesi baschi francesi ci sono due formazioni politiche indipendentiste: Abertzaleen Batasuna che si dissocia dalla lotta armata e Batasuna, con un minor seguito, che invece non ha mai fatto dichiarazioni di questo tipo.
L'offensiva contro Batasuna, partito considerato il braccio politico dell'Eta, ''ha fatto si' che da un punto di vista nazionalista e nella prospettiva storica il processo di emancipazione nazionale stia accelerando'', ha detto oggi Joseba Egibar, portavoce del Partito Nazionalista Basco (Pnv). In una conferenza stampa a San Sebastian, Egibar ha sottolineato che il popolo basco ''dispone ormai della personalita' e della maturita' necessari per mettersi in cammino e decidere il proprio futuro'' malgrado il fatto che ''questo e' cio' che vuole impedire il Partito Popolare'' del premier Jose' Maria Aznar. Il portavoce del Pnv, partito al governo nell'esecutivo regionale basco, ha aggiunto che le recenti votazioni sulla legge dei partiti politici, che ha portato alla richiesta di messa al bando di Batasuna, si e' registrata una ''collisione di volonta' opposte'' fra il Parlamento basco e quello di Madrid, che ''ha disprezzato categoricamente cio' che avevano detto le istituzioni basche e la maggioranza sociale'' nella regione.







  
 
 




In Francia il primo centro d'accoglienza per minori clandestini


Avrà sede vicino a Parigi e sarà gestito da un'equipe della Croce Rossa con l'obiettivo di ricostruire la dolorosa storia di ogni bambino e ritrovarne i parenti
 
Il prossimo 2 settembre in Francia aprirà il primo centro d'accoglienza per minori clandestini. La notizia, che circola da tempo in via confidenziale presso i responsabili della Croce Rossa francese, mette la parola fine a un anno d'incertezze e false voci fatte circolare dai detrattori del progetto.

Il centro, con sede a Taverny (a sud di Parigi), ospiterà per ora una trentina di bambini e adolescenti giunti in Francia come clandestini, in fuga dalla miseria o la guerra dei loro paesi. Gestito dalla Croce Rossa e finanziato dallo Stato, il centro di Taverny si dedicherà a ciascun residente per due mesi, il tempo necessario per ricostruire la sua storia personale e offrirgli una seconda opportunità e un avvenire. Il personale sarà composto da medici, psicologi, educatori e mediatori, la cui missione sarà quella di abbattere ogni difficoltà: barriere di lingua, ostacolo della scrittura e percorso personale doloroso.

L'obiettivo è quello di ritrovare i membri della famiglia del bambino, dovunque si trovino, in Francia o all'estero. Al termine dei due mesi, il giovane sarà orientato verso una nuova famiglia se i suoi parenti non saranno stati localizzati o identificati. La preoccupazione, infatti, è di evitare che questi minori senza protezione possano finire nella rete della delinquenza organizzata o della prostituzione.

Secondo le statistiche, infatti, il 55% dei minori finora sistemati presso centri non specializzati sono fuggiti. L'anno scorso erano arrivati a Roissy oltre 1500 minori non accompagnati (provenienti principalmente dalla Cina e dall'Africa nera). Al loro arrivo sul suolo francese, quelli intercettati dalle autorità hanno fatto un passaggio obbligato di venti giorni nella sala d'attesa dell'areoporto, in condizioni sanitarie spesso scandalose.

Info: www.droitsenfant.com



Londra, 18:49
Spruzzano spray pepato in aereo: fermate italiane

Due sedicenni italiane in gita scolastica hanno spruzzato spray pepato a bordo di un volo da Dublino a Londra, costringendo cinque persone a farsi medicare e l'aereo a restare bloccato tre ore per la 'decontaminazione'. Fermate ieri sera dalla polizia, se la sono cavata con un interrogatorio e, per una delle due, l'ammonizione.
Le due, che sono studentesse di istituti lombardi, sono ripartite per l'Italia oggi pomeriggio in compagnia di un'insegnante che era rimasta con loro, mentre l'altra parte del gruppo aveva proseguito il volo già ieri.

Al momento dell'atterraggio del volo British Midlands a Londra, le due studentesse, che si trovavano in gita insieme ad altri 24 compagni di scuola, hanno spruzzato per tutto l'aereo lo spray al pepe che tenevano nella borsetta. Lo spray era stato probabilmente dato alle ragazze come difesa in situazioni di pericolo: la sostanza che contiene è una versione sintetica del pepe che provoca un forte bruciore agli occhi.

Risultato: cinque persone tra cui alcuni assistenti di volo hanno avuto bisogno di un'ambulanza e l'aereo è dovuto stare fermo per tre ore all'aeroporto di Heathrow per una pulizia a fondo. (red)



SCUOLA: FIRENZE;ANCORA PROTESTE PRECARI PER CATTEDRE ANNUALI
CHIESTO INTERVENTO CARABINIERI; PROVVEDITORATO, TUTTO REGOLARE FIRENZE, 28 AGO - Ancora un intervento dei carabinieri a Firenze durante le operazioni delle nomine per le supplenze annuali nelle scuole elementari e medie della provincia. Stamani i militari sono stati chiamati all' istituto Beato Angelico da tre insegnanti, che denunciavano poca chiarezza nelle procedure. Ieri mattina al Classico Galileo i precari avevano protestato, chiedendo l'intervento dell'Arma, per alcune correzioni apportate all' ultimo minuto alle graduatorie. Motivo dei reclami di stamani, invece, la regolarita' del bando di pubblicazione delle cattedre disponibili. I precari denunciano che durante la precedente assegnazione del 25 luglio il Provveditorato aveva affidato cattedre lontane da Firenze, che sono andate a chi occupava i primi posti della graduatoria, mentre quelle piu' vicine al capoluogo toscano, e quindi piu' ambite, sono uscite soltanto oggi, venendo assegnate a chi occupa posti piu' bassi. ''Purtroppo e' andata proprio cosi' - spiega Davide Biccari, direttore amministrativo del Provveditorato agli studi di Firenze - ma e' stata solo una coincidenza. Noi mettiamo a concorso tutti i posti disponibili alla data della seduta. Il 25 luglio c' erano cattedre decentrate. Successivamente se ne sono liberate altre, dopo che alcuni insegnati di ruolo avevano ottenuto un' assegnazione provvisoria in una sede diversa dalla nostra. La legge infatti consente di ottenere per motivi di salute o per ricongiungimento familiare l' assegnazione per un anno in un' altra sede, mantenendo pero' , in questo caso, il posto anche a Firenze. E' un po' una lotteria. I posti che si sono liberati dopo il 25 luglio sono per la maggior parte a Firenze''. Tutto regolare, secondo Biccari, anche nelle operazioni di ieri. ''Prima viene fatta una graduatoria provvisoria - spiega - poi c'e' un periodo di tempo per presentare i reclami. Alla fine abbiamo la graduatoria definitiva. Succede pero' che se anche dopo ci si accorga che sono stati fatti degli errori materiali, magari perche' non e' stato valutato un servizio, o un titolo o un' abilitazione di qualche candidato, si puo' procedere con una correzione. Fra pochi giorni, con un documento formale e ufficiale - un decreto di rettifica delle graduatorie - daremo conto dei motivi delle correzioni. Chiunque potra' valutarli e, se lo ritiene, fare ricorso''. ''Su circa 3.900 domande - spiega - gli errori materiali sono stati un centinaio. Ieri ne sono stati riscontrati una decina. Non solo. Durante le operazioni, a tutela dei precari c'e' la vigilanza dei sindacati, che possono intervenire quando ritengano di essere in presenza di qualche scorrettezza. Comunque, con oggi abbiamo chiuso le operazioni di nomina; mi rendo conto che si tratta del lavoro di molte persone, un clima di tensione e' comprensibile. Ma posso assicurare che tutto e' stato fatto seguendo le norme''

 




 
 






 

giornale radio ore 10.00

NAPOLI

E' morto nel corso della notte all'ospedale Cardarelli di Napoli, dove era ricoverato, Bernardo Romano, l'addetto ai lavori socialmente utili che si era dato fuoco davanti al Municipio di Cercola (Na) in preda allo sconforto per aver perso il lavoro. L'uomo, saputo che alla sua cooperativa non era stato rinnovato l'appalto, si era cosparso di benzina e si era dato fuoco, lasciando un biglietto in cui accusava gli amministratori locali con la frase: "e' colpa vostra". Le sue condizioni, con ustioni di vario grado nel 70% della superficie corporea, erano apparse subito gravi ed i sanitari del centro grandi ustionati del nosocomio partenopeo hanno fatto di tutto per tentare di strapparlo alla morte. Bernardo Romano lascia la moglie e sei figli. Sulla vicenda, intanto, la Procura della Repubblica di Nola ha aperto un'inchiesta tendente ad accertare la regolarita' nella iscrizione nelle liste Lsu, la congruita' dei compensi ricevuti dagli addetti, le mansioni svolte. Secondo quanto si e' appreso il magistrato avrebbe anche acquisito presso il Municipio la documentazione relativa all'affidamento dell'appalto per la Nu del Comune di Cercola. Questa sera era in programma una riunione del Consiglio comunale della cittadina. Oggi a Napoli sono in programma tre manifestazioni di disoccupati organizzati.

PAESI BASCHI

A tarda notte, la polizia autonoma basca ha fatto irruzione nella sede centrale del partito autonomista basco Batasuna, a San Sebastiano, la roccaforte principale del nazionalismo basco: con questa ultima operazione, compiuta dopo avere disperso i sostenitori del partito a guardia della sede a forza di manganellate ed a spari con pallottole di gomma, la polizia ha completato l'occupazione degli uffici principali del partito di cui e' stata disposta la soppressione. Una pallottola di gomma ha colpito un operatore della tv spagnola, che e' stato ricoverato in ospedale. Per penetrare nell'ultimo ufficio del Batasuna, gli agenti hanno infranto il vetro di una finestra. All'interno, i dirigenti del partito hanno opposto solo resistenza passiva, e ne sono stati sloggiati. Nella notte a, San SEbastian, i militanti di batasuna si sono recati davanti le sedi del PNV (partido nacionalista vasco, di destra, che nella regione autonoma governa da 215 anni). "traditori" e "spagnoli" urlavano i militanti, ma anche " se cercate guerra l'avrete, la lotta è la sola strada" . Nessuno slogal gridato dai militanti di batasuna faceva riferimento all'ETA. sette sono stati i fermati, l'accusa è di aver attaccato nella notte autobus a San Sebastian. Otegi, portavoce di batasuna, ha attaccato verbalmente il lehendakari, il presidente governo basco, Juan José Ibarretxe, di essere venduto al soldo spagnolo. In questo momento il centro storico di San Sebastian è presieduto dalla polizia autonoma in assetto anti sommossa e con cani addestrati per l'antidisturbo. Piu' calma è la situazione a Bilbao.

PALESTINA

PALESTINA - OPERAZIONE DELL'ESERCITO NELLA STRISCIA DI GAZA Gaza, 28 ago. - L'esercito e la Marina israeliani hanno sferrato all'alba un'operazione in grande stile nella striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi, undici carri armati e veicoli blindati per il trasporto truppe sono entrati nel villaggio costiero di Sheikh Iljeen, poco a sud di Gaza, per la prima volta dall'inizio della nuova Intifada 23 mesi fa. Elicotteri e unita' navali hanno aperto il fuoco, e la cittadina e' rimasta al buio. A Gaza, militanti palestinesi armati si sono schierati lungo le vie d'accesso della periferia pronti a respingere un eventuale assalto alla capitale del territorio autonomo. Questa volta la scusa per l'ennesima aggressione, secondo quanto affermato da un portavoce dell'esercito israeliano, sarebbero "informazioni dei servizi segreti circa un traffico illegale di materiale bellico per i terroristi". Secondo la fonte, armi e dinamite destinati ai gruppi armati palestinesi verrebbero scaricati in alto mare e fatti arrivare sulla costa dentro barili dotati di dispositivi galleggianti. Una di queste botti sarebbe stata colpita dal fuoco di una lancia israeliana e sarebbe esplosa, cosi' i militari hanno deciso di non raccogliere le altre intercettate in mare, per timore che si tratti di "trappole detonanti". L'operazione e' cominciata intorno alla mezzanotte e, dopo una breve intervallo, e' ripresa in mattinata.

USA

Il presidente americano George W. Bush consacra la giornata a rinsaldare i legami d'amicizia tra Stati Uniti e Arabia Saudita, mentre, nel nord e nel sud dell'Iraq, aerei da guerra americani e britannici conducono le ennesime scaramucce contro le difese anti-aeree irachene. Prima di ricevere, nel ranch di Crawford, nel Texas, l'ambasciatore di Riad a Washington, il principe Bandar bin Sultan, Bush telefona al principe ereditario saudita, Abdullah. E' una conversazione tutta zucchero e miele, riferisce l'agenzia di stampa saudita: Bush definisce irresponsabile parlare di declino delle relazioni tra i due Paesi, che restano forti e che non saranno danneggiate da quanti parlano di aiuti del regime di Riad agli integralisti. Ma le differenze ci sono. La visita al ranch di bin Sultan, sbarcato all'aeroporto di Waco con tutta la numerosa famiglia, non e' soltanto l'occasione per rinnovare la solida amicizia d'affari tra i Bush e i principi sauditi. Il presidente dice all'ambasciatore che Saddam Hussein, il presidente iracheno, e' una minaccia per la pace e se ne deve andare, perche' il Mondo sarebbe un posto migliore senza di lui. A quanto riferisce il portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer, Bush aggiunge di non avere ancora preso nessuna decisione su come rovesciare il regime di Saddam e rinnova l'impegno a consultare gli alleati prima di farlo. Intanto, nei cieli dell'Iraq, aerei da guerra americani erano impegnati in due attacchi, a Nord, nei pressi di Mosul, e a Sud, contro postazioni radar e installazioni anti-aeree, dopo che i radar avevano inquadrato gli aerei americani e britannici che pattugliavano le zone di non sorvolo istituite sul Paese istituite dopo la Guerra del Golfo e che Baghdad non riconosce. Gli attacchi hanno portato a sette in una decina di giorni e a 32 quest'anno le scaramucce contro le difese anti- aeree irachene.

TOKIO - Il segretario di stato aggiunto americano Richard Armitrage, in visita in Giappone, ha criticato il 'no' di alcuni paesi europei, Germania in testa, ad un eventuale attacco Usa contro l'Iraq e sollecitato il Giappone a -cooperare strettamente- nel caso di un intervento militare contro il regime di Saddam Hussein. Lo ha rivelato oggi il quotidiano giapponese 'Mainichi', citando fonti bene informate, riguardo ad un colloquio avuto ieri da Armitage con il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi. -Nulla e' ancora deciso riguardo ad un attacco contro l'Iraq - ha detto Armitage secondo le fonti - Nel caso si debba andare alla guerra, gli Stati Uniti auspicano che il Giappone, diversamente dalla Germania che si oppone, offrano il massimo di cooperazione possibile-. Fonti ufficiali del governo giapponese si sono limitate a dire che nei colloqui di ieri Armitageha riaffermato che gli Usa sono impegnati a restare in stretto contatto con il Giappone sulla possibilita' di un intervento militare contro Saddam Hussein. Armitage era arrivato ieri da Pechino a Tokyo, ultima tappa di un viaggio in Sri lanka, India, Pakistan, Cina e Giappone.

G.R. ore 13.00

MESSICO - Aumentano i timori di nuove azioni militari in Chiapas. Centinaia di uomini appartenenti a diverse brigate di stanza nello Stato meridionale messicano sono stati segnalati in movimento nelle ultime 48 ore. Fonti locali riferiscono di imponenti spostamenti in corso in tutta la zona che va da Ocosingo a Palenque e che vedrebbero protagonisti un gran numero di uomini e di mezzi. Stando a quanto ricostruito, sarebbero oltre un centinaio i veicoli da trasporto truppe che nelle ultime ore si sono raccolti in varie zone del Chiapas. Fonti locali riferiscono che decine di camionette (ma anche mezzi d'assalto e veicoli con funzioni logistiche) si sono mossi in direzione di Palenque. Non si conosce la ragione di queste manovre, che per ora hanno causato grande timore nella popolazione locale, gettando nel panico gli abitanti dell'intera area. Secondo quanto riferito dal Centro per i Diritti Umani "Fray Pedro Lorenzo de la Nada" (con sede a Ocosingo, Chiapas) si tratta del più impressionante spostamento di uomini e mezzi che l'esercito abbia mai effettuato dal dicembre del 2000, anno in cui è salito al governo l'attuale presidente del Messico, Vicente Fox. Il centro ha anche ricordato che fu lo stesso Fox a promettere, allora, il ritiro di gran parte degli effettivi presenti in Chiapas e la smilitarizzazione di ampie zone di territorio. Segnalazioni di avvistamenti di convogli di mezzi militari, ma anche di lunghe simulazioni di combattimento in corso, arrivano dalle comunità autonome sparse in ogni angolo di questa zona del Chiapas. Anche per questo risulta particolarmente difficile riuscire a stilare un bilancio delle forze presenti sul terreno. Fonti indipendenti ritengono comunque che si possa parlare di diverse migliaia di uomini, considerando anche la presenza delle truppe inviate in Chiapas negli anni immediatamente successivi al sollevamento armato effettuato dall'Ezln (Esercito zapatista di liberazione nazionale) e che non hanno mai più lasciato lo Stato meridionale. Clima di tensione che si aggiunge alla notizia dell'uccisione di Lorenzo Martinez Espinosa e Jacinto henandez Gutierrez freddati ieri sera a colpi di arma da fuoco. Il duplice omicidio, secondo le autorità di Amatyk, la comunità autonoma a 70 chilometri da Tuxla Gutierrez in Chiapas in cui le due vittime ricoprivano incarichi amministativi, sarebbe opera di un gruppo di paramilitari vicini al Pri (partito rivoluzionario istituzionale). Città del Messico, invece, parla di uno scontro fra clan determinato dal mancato pagamento della dote da parte di uno dei due uccisi.

g.r. ore 17.00

palòestina

Jenin, 16:15 MO, palestinese ucciso da israeliani in campo profughi

Un palestinese, Mohammed Amuri, 34 anni, è stato ucciso durante uno scontro a fuoco con soldati israeliani che volevano imporre il coprifuoco nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. La notizia arriva da fonti locali, secondo le quali Amuri è stato raggiunto da una raffica mentre si trovava nella sua abitazione nel corso dello scontro.

MO, agenti sicurezza Anp tornano nelle strade

Le forze di sicurezza palestinesi hanno nuovamente occupato oggi alcuni posti di blocco nella striscia di Gaza, come parte delle misure ordinate dal ministro degli interni palestinese Andel Razeq Yihia per ripristinare l'ordine nelle zone autonome. Un incontro di Yihia con il ministro della difesa israeliano Beniamin Ben Eliezer, previso in origine per questa sera a Tel Aviv, è slittato. La tensione è molto alta dopo che la scorsa notte e questa mattina reparti militari israeliani hanno compiuto a Gaza una vasta operazione che ha visto impegnati mezzi blindati, elicotteri da combattimento e vedette della marina. Oggi, inoltre, un giovane palestinese è stato colpito a morte dal fuoco di militari israeliani a Dir el-Balah, a sud di Gaza. PALESTINA - OPERAZIONE DELL'ESERCITO NELLA STRISCIA DI GAZA Gaza, 28 ago. - L'esercito e la Marina israeliani hanno sferrato all'alba un'operazione in grande stile nella striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi, undici carri armati e veicoli blindati per il trasporto truppe sono entrati nel villaggio costiero di Sheikh Iljeen, poco a sud di Gaza, per la prima volta dall'inizio della nuova Intifada 23 mesi fa. Elicotteri e unita' navali hanno aperto il fuoco, e la cittadina e' rimasta al buio. A Gaza, militanti palestinesi armati si sono schierati lungo le vie d'accesso della periferia pronti a respingere un eventuale assalto alla capitale del territorio autonomo. Questa volta la scusa per l'ennesima aggressione, secondo quanto affermato da un portavoce dell'esercito israeliano, sarebbero "informazioni dei servizi segreti circa un traffico illegale di materiale bellico per i terroristi". Secondo la fonte, armi e dinamite destinati ai gruppi armati palestinesi verrebbero scaricati in alto mare e fatti arrivare sulla costa dentro barili dotati di dispositivi galleggianti. Una di queste botti sarebbe stata colpita dal fuoco di una lancia israeliana e sarebbe esplosa, cosi' i militari hanno deciso di non raccogliere le altre intercettate in mare, per timore che si tratti di "trappole detonanti". L'operazione e' cominciata intorno alla mezzanotte e, dopo una breve intervallo, e' ripresa in mattinata.

GOVERNATORE BANCA CENTRALE SOSPENDE PAGAMENTO DEBITO ESTERO Il governo nigeriano ha deciso ieri di sospendere il pagamento del proprio debito estero. Lo ha riferito il governatore della Banca Centrale, Joseph Sanusi, il quale ha precisato che la misura è emersa come unica soluzione per arrestare un 'emorragia' di contanti che rischia di svuotare alcuni conti dello Stato. La Nigeria, infatti, negli ultimi mesi ha visto scendere di un quinto la propria riserva di denaro. Dagli oltre 10mila milioni di dollari presenti nel dicembre del 2001 sui conti del governo riservati alle divise straniere, si è passati agli attuali 8mila milioni. Una caduta verticale di 2mila milioni che, secondo il governatore della Banca centrale, andava assolutamente arrestata. Il debito estero della Nigeria secondo i calcoli effettuati da esperti ed analisti ammonta a circa 33mila milioni di dollari, tra i creditori soprattutto governi stranieri. "Nel periodo preso in considerazione siamo stati costretti a mettere mano alle riserve di monete pregiate soprattutto a causa della crisi del settore delle esportazioni", ha dichiarato Sanusi durante la conferenza stampa tenuta ieri a Lagos.

MEXICO

CHIAPAS: INGENTI SPOSTAMENTI DI TRUPPE GETTANO NEL PANICO I CIVILI (Si fanno sempre maggiori i timori di nuove azioni militari in Chiapas. Centinaia di uomini appartenenti a diverse brigate di stanza nello Stato meridionale messicano sono stati segnalati in movimento nelle ultime 48 ore. Svariate fonti locali riferiscono di imponenti spostamenti in corso in tutta la zona che va da Ocosingo a Palenque e che vedrebbero protagonisti un gran numero di uomini e di mezzi. Stando a quanto ricostruito, sarebbero oltre un centinaio i veicoli da trasporto truppe che nelle ultime ore si sono raccolti in varie zone del Chiapas. Fonti locali riferiscono che decine di camionette (ma anche mezzi d'assalto e veicoli con funzioni logistiche) si sono mossi in direzione di Palenque. Non si conosce la ragione di queste manovre, che per ora hanno causato grande timore nella popolazione locale, gettando nel panico gli abitanti dell'intera area. Secondo quanto riferito dal Centro per i Diritti Umani "Fray Pedro Lorenzo de la Nada" (con sede a Ocosingo, Chiapas) si tratta del più impressionante spostamento di uomini e mezzi che l'esercito abbia mai effettuato dal dicembre del 2000, anno in cui è salito al governo l'attuale presidente del Messico, Vicente Fox. Il centro ha anche ricordato che fu lo stesso Fox a promettere, allora, il ritiro di gran parte degli effettivi presenti in Chiapas e la smilitarizzazione di ampie zone di territorio. Segnalazioni di avvistamenti di convogli di mezzi militari, ma anche di lunghe simulazioni di combattimento in corso, arrivano dalle comunità autonome sparse in ogni angolo di questa zona del Chiapas. Anche per questo risulta particolarmente difficile riuscire a stilare un bilancio delle forze presenti sul terreno. Fonti indipendenti ritengono comunque che si possa parlare di diverse migliaia di uomini, considerando anche la presenza delle truppe inviate in Chiapas negli anni immediatamente successivi al sollevamento armato effettuato dall'Ezln (Esercito zapatista di liberazione nazionale) e che non hanno mai più lasciato lo Stato meridionale.

PAESI BASCHI

A tarda notte, la polizia autonoma basca ha fatto irruzione nella sede centrale del partito autonomista basco Batasuna, a San Sebastiano, la roccaforte principale del nazionalismo basco: con questa ultima operazione, compiuta dopo avere disperso i sostenitori del partito a guardia della sede a forza di manganellate ed a spari con pallottole di gomma, la polizia ha completato l'occupazione degli uffici principali del partito di cui e' stata disposta la soppressione. Una pallottola di gomma ha colpito un operatore della tv spagnola, che e' stato ricoverato in ospedale. Per penetrare nell'ultimo ufficio del Batasuna, gli agenti hanno infranto il vetro di una finestra. All'interno, i dirigenti del partito hanno opposto solo resistenza passiva, e ne sono stati sloggiati. Nella notte a, San SEbastian, i militanti di batasuna si sono recati davanti le sedi del PNV (partido nacionalista vasco, di destra, che nella regione autonoma governa da 215 anni). "traditori" e "spagnoli" urlavano i militanti, ma anche " se cercate guerra l'avrete, la lotta è la sola strada" . Nessuno slogal gridato dai militanti di batasuna faceva riferimento all'ETA. sette sono stati i fermati, l'accusa è di aver attaccato nella notte autobus a San Sebastian. Otegi, portavoce di batasuna, ha attaccato verbalmente il lehendakari, il presidente governo basco, Juan José Ibarretxe, di essere venduto al soldo spagnolo. In questo momento il centro storico di San Sebastian è presieduto dalla polizia autonoma in assetto anti sommossa e con cani addestrati per l'antidisturbo. Piu' calma è la situazione a Bilbao.

JOHANNESBURG: GREENPEACE, UNA MOSTRA SULLA TRAGEDIA DI BHOPAL (2)

  • Greenpeace chiede che la Dow Chemicals bonifichi il sito industriale a sue spese, come avviene negli Stati Uniti, assicuri l'assistenza medica e la riabilitazione ai sopravvissuti e fornisca l'acqua potabile alle comunita' che dispongono solo di acqua fortemente inquinata. La Union Carbide, responsabile dell'incidente, e' oggi posseduta dalla Dow Chemicals, maggiore multinazionale della chimica al mondo, che ha recentemente acquistato dall'Enichem alcuni impianti di Porto Marghera- commenta Vittoria Polidori, campagna inquinamento di Greenpeace abbiamo presentato a Johannesburg un documento sulla responsabilita' delle imprese, per impedire che disastri di questo tipo si ripetano. Le industrie dovrebbero sempre essere responsabili quando causano danni all'ambiente, alle persone o alle proprieta. Bhopal non h un caso isolato.Greenpeace ha raccolto 45 casi analoghi, in tutto il mondo, sui "crimini" ambientali delle imprese: http://www.greenpeace.org/repor

JOHANNESBURG: GIAPPONE, USA RATIFICHINO PROTOCOLLO KYOTO = (ASCA-AFP) - Johannesburg, 28 ago - Il Giappone ha fatto un appello al Summit sullo sviluppo sostenibile in corso in questi giorni a Johannesburg nei confronti degli Stati Uniti affinche' ratifichino il Protocollo di Kyoto per combattere il surriscaldamento della terra. E' stato il ministro giapponese dell'ambiente Hiroshi Ohki ad affermare che il protocollo siglato nella citta' di Kyoto nel 1997 rappresenta la pietra angolare degli sforzi della comunita' internazionale per ridurre l'emissione di gas serra, colpevoli del cambiamento climatico della terra. Il Giappone - ha detto il ministro in un incontro - chiede agli Usa, il maggior produttore di gas serra, di ratificare il Protocollo di Kyoto.

SOCIAL FORUM EUROPEO: VESCOVO FIRENZE, PARROCCHIE LIBERE DI ACCOGLIERE

  • - Firenze, 28 ago - La Chiesa fiorentina lascera' alle parrocchie e agli istituti religiosi, o ai laici impegnati, la liberta' di accogliere, se lo vorranno, alcuni dei partecipanti al prossimo Social Forum Europeo che si terra' a Firenze dal 6 al 10 novembre. E' quanto ha ribadito oggi l'arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli, che si e' incontrato con una delegazione degli organizzatori del Social Forum. Ufficialmente, pero', e' stato ribadito la Diocesi di Firenze, non essendo coinvolta e non partecipando al Social Forum Europeo che si presenta come un incontro di natura propriamente politica e di carattere non istituzionale, non assume compiti di ospitalita. Per questo motivo, quindi, anche l'accoglienza delle parrocchie e delle altre realta' che lo vorranno, dovra' avvenire tra persone che si conoscono e sulla base della reciproca fiducia. Soddisfazione per l'incontro, al quale era presente anche don Giovanni Momigli, responsabile della pastorale sociale della Curia fiorentina, che gia' di per se' e' un fatto positivo che parla alla citta, e' stata espressa dai rappresentanti dei non global in una successiva conferenza stampa. Noi non avevamo chiesto alla Chiesa fiorentina di aprire le proprie porte all'ospitalita' - ha spiegato Tommaso Fattori - ma dall'incontro di oggi e' stato rilanciato un segnale di attenzione ai temi che verranno trattati nell'incontro di novembre da parte dell'arcivescovo.

SOCIAL FORUM EUROPEO: VESCOVO FIRENZE, PARROCCHIE LIBERE DI ACCOGLIERE -In realta' il problema dell'accoglienza resta per gli organizzatori del Social Forum Europeo uno dei principali. A Firenze sono attese almeno 15.OOO persone, e se e' vero che una parte andra' negli alberghi cittadini, e' anche vero che la stragrande maggioranza dovra' trovare ospitalita' a basso costo o gratuitamente. Per questo stiamo cercando di avere contatti anche con tutti i Comuni della Provincia dove abbiamo gia' avuto la disponibilita' per 2.500 posti, ha detto Vincenzo Striano, presidente regionale dell'Arci Toscano che si occupa dell'accoglienza. Proprio Striano ha poi ribadito che l'organizzazione ha escluso la possibilita' di chiedere uno stadio o comunque una struttura unica, perche' questo farebbe venire meno uno degli scopi dell'incontro, quello della contaminazione e condivisione dei temi che saranno affrontati. Rispondendo ai giornalisti sui 'rischi' di violenze, tutti i partecipanti, erano presenti anche Enrico Pezza (Lilliput), Mauro Fuso (segretario della Fiom fiorentina) e Cristiano Lucchi (Altra citta'), hanno ricordato che al Social Forum Europeo parteciperanno movimenti e associazioni che hanno sottoscritto la 'Carta' di Porto Alegre, e che quindi escludono la violenza come obiettivo per raggiungere i risultati del movimento.

sit in genitori davanti tribunale minori A Milano. Qualche mamma e papà insieme al sit-in ha cominciato anche lo sciopero della fame

Ridateci i nostri figli. E' lo slogan che campeggia ormai da giorni fuori dal tribunale dei Minori di Milano, dove i genitori a cui sono stati tolti e dati in affido o in adozione ad altre famiglie i propri figli protestano ad oltranza per questa situazione.

Qualche mamma e papà insieme al sit-in ha cominciato anche lo sciopero della fame. La contestazione verte sulle procedure legali che non consentirebbero ai genitori naturali di difendersi adeguatamente.

L'articolo 24 -spiega un genitore- stabilisce che la difesa è un diritto inviolabile dei cittadini in ogni stato e grado del procedimento. Invece succede che per svariati motivi i bambini vengano allontanati dalle loro famiglie naturali con dei provvedimenti provvisori che non sono impugnabili, e non ci viene data la possibilità di replicare e contestare.

Le lunghe procedure burocratiche impedirebbero inoltre alle famiglie di mantenere nel frattempo un rapporto con i propri figli. Nonostante ci venga data la possibilità di ricorrere poi in appello -insiste lo stesso genitore- e quindi di esaminare eventualmente le cose in maniera più approfondita, nel frattempo restiamo per anni senza vedere i nostri figli.

SCUOLA: FIRENZE;ANCORA PROTESTE PRECARI PER CATTEDRE ANNUALI CHIESTO INTERVENTO CARABINIERI; PROVVEDITORATO, TUTTO REGOLARE (ANSA) - FIRENZE, 28 AGO - Ancora un intervento dei carabinieri a Firenze durante le operazioni delle nomine per le supplenze annuali nelle scuole elementari e medie della provincia. Stamani i militari sono stati chiamati all' istituto Beato Angelico da tre insegnanti, che denunciavano poca chiarezza nelle procedure. Ieri mattina al Classico Galileo i precari avevano protestato, chiedendo l'intervento dell'Arma, per alcune correzioni apportate all' ultimo minuto alle graduatorie. Motivo dei reclami di stamani, invece, la regolarita' del bando di pubblicazione delle cattedre disponibili. I precari denunciano che durante la precedente assegnazione del 25 luglio il Provveditorato aveva affidato cattedre lontane da Firenze, che sono andate a chi occupava i primi posti della graduatoria, mentre quelle piu' vicine al capoluogo toscano, e quindi piu' ambite, sono uscite soltanto oggi, venendo assegnate a chi occupa posti piu' bassi. Purtroppo e' andata proprio cosi' - spiega Davide Biccari, direttore amministrativo del Provveditorato agli studi di Firenze - ma e' stata solo una coincidenza. Noi mettiamo a concorso tutti i posti disponibili alla data della seduta. Il 25 luglio c' erano cattedre decentrate. Successivamente se ne sono liberate altre, dopo che alcuni insegnati di ruolo avevano ottenuto un' assegnazione provvisoria in una sede diversa dalla nostra. La legge infatti consente di ottenere per motivi di salute o per ricongiungimento familiare l' assegnazione per un anno in un' altra sede, mantenendo pero' , in questo caso, il posto anche a Firenze. E' un po' una lotteria. I posti che si sono liberati dopo il 25 luglio sono per la maggior parte a Firenze. Tutto regolare, secondo Biccari, anche nelle operazioni di ieri. Prima viene fatta una graduatoria provvisoria - spiega - poi c'e' un periodo di tempo per presentare i reclami. Alla fine abbiamo la graduatoria definitiva. Succede pero' che se anche dopo ci si accorga che sono stati fatti degli errori materiali, magari perche' non e' stato valutato un servizio, o un titolo o un' abilitazione di qualche candidato, si puo' procedere con una correzione. Fra pochi giorni, con un documento formale e ufficiale - un decreto di rettifica delle graduatorie - daremo conto dei motivi delle correzioni. Chiunque potra' valutarli e, se lo ritiene, fare ricorso. Su circa 3.900 domande - spiega - gli errori materiali sono stati un centinaio. Ieri ne sono stati riscontrati una decina. Non solo. Durante le operazioni, a tutela dei precari c'e' la vigilanza dei sindacati, che possono intervenire quando ritengano di essere in presenza di qualche scorrettezza. Comunque, con oggi abbiamo chiuso le operazioni di nomina; mi rendo conto che si tratta del lavoro di molte persone, un clima di tensione e' comprensibile. Ma posso assicurare che tutto e' stato fatto seguendo le norme

=gr ore 19.30 =

Jenin, 16:15 MO, palestinese ucciso da israeliani in campo profughi

19:19 M.0.: UCCISO PALESTINESE DI 32 ANNI A JENIN =

  • Ramallah, 28 ago. - (Adnkronos/Dpa) - Un palestinese di 32 anni e' stato ucciso oggi a Jenin da soldati israeliani. Lo affermano fonti palestinesi, secondo le quali carri armati sono entrati nell'area dopo aver annunciato il coprifuoco e hanno sparato contro un gruppo di bambini che stava lanciando loro pietre. L'uomo ucciso non partecipava alla protesta, ma e' stato raggiunto da un proiettile mentre si trovava in casa. Ferito un bambino di 12 anni. Un portavoce dell'esercito israeliano ha dichiarato che si sta investigando sulla vicenda. (Civ/Rs/Adnkronos) 28-AGO-02 19:19

Un palestinese, Mohammed Amuri, 34 anni, è stato ucciso durante uno scontro a fuoco con soldati israeliani che volevano imporre il coprifuoco nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. La notizia arriva da fonti locali, secondo le quali Amuri è stato raggiunto da una raffica mentre si trovava nella sua abitazione nel corso dello scontro.

MO, agenti sicurezza Anp tornano nelle strade

Le forze di sicurezza palestinesi hanno nuovamente occupato oggi alcuni posti di blocco nella striscia di Gaza, come parte delle misure ordinate dal ministro degli interni palestinese Andel Razeq Yihia per ripristinare l'ordine nelle zone autonome. Un incontro di Yihia con il ministro della difesa israeliano Beniamin Ben Eliezer, previso in origine per questa sera a Tel Aviv, è slittato. La tensione è molto alta dopo che la scorsa notte e questa mattina reparti militari israeliani hanno compiuto a Gaza una vasta operazione che ha visto impegnati mezzi blindati, elicotteri da combattimento e vedette della marina. Oggi, inoltre, un giovane palestinese è stato colpito a morte dal fuoco di militari israeliani a Dir el-Balah, a sud di Gaza. (red)

PALESTINA - OPERAZIONE DELL'ESERCITO NELLA STRISCIA DI GAZA Gaza, 28 ago. - L'esercito e la Marina israeliani hanno sferrato all'alba un'operazione in grande stile nella striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi, undici carri armati e veicoli blindati per il trasporto truppe sono entrati nel villaggio costiero di Sheikh Iljeen, poco a sud di Gaza, per la prima volta dall'inizio della nuova Intifada 23 mesi fa. Elicotteri e unita' navali hanno aperto il fuoco, e la cittadina e' rimasta al buio. A Gaza, militanti palestinesi armati si sono schierati lungo le vie d'accesso della periferia pronti a respingere un eventuale assalto alla capitale del territorio autonomo. Questa volta la scusa per l'ennesima aggressione, secondo quanto affermato da un portavoce dell'esercito israeliano, sarebbero "informazioni dei servizi segreti circa un traffico illegale di materiale bellico per i terroristi". Secondo la fonte, armi e dinamite destinati ai gruppi armati palestinesi verrebbero scaricati in alto mare e fatti arrivare sulla costa dentro barili dotati di dispositivi galleggianti. Una di queste botti sarebbe stata colpita dal fuoco di una lancia israeliana e sarebbe esplosa, cosi' i militari hanno deciso di non raccogliere le altre intercettate in mare, per timore che si tratti di "trappole detonanti". L'operazione e' cominciata intorno alla mezzanotte e, dopo una breve intervallo, e' ripresa in mattinata.

aggrssione all'iraq

Germania. Schroeder: "Questa volta non appoggeremo gli Usa" Dura presa di posizione del canceliere tedesco: Il Medio Oriente ha bisogno di pace. Lo dico con chiarezza: sotto la mia guida la Germania non parteciperà ad azioni di guerra contro l'Iraq".

  • Forse mai come ora dopo il 1945 la Germania e gli Stati Uniti erano stati tanto ai ferri corti, sia pure sempre ovviamente nel quadro di una storica alleanza. Da settimane ormai il governo di Berlino critica in modo sempre più aperto i piani di guerra di Washington contro l'Iraq: già giorni fa il cancelliere Schroeder si era detto contrario ad "avventure". Tanto che, come ha rivelato il "New York Times", lo stesso ambasciatore americano a Berlino, Daniel Coats, si è recato di persona nella cancelleria federale per esprimere il disappunto dell'amministrazione Bush nei confronti del governo tedesco.

Non è strano che Washington se la prenda tanto: proprio sotto il cancelliere Schroeder la Germania si è rivelata un importante partner militare degli Stati Uniti, rompendo il tabù del Dopoguerra che "vietava" partecipazioni armate della Rft a guerre di qualsiasi tipo. Berlino invece oggi - come forse pochi sanno - ha il più alto numero di soldati impegnati in missione all'estero dopo gli Stati Uniti. Superiore persino della Gran Bretagna. Nei Balcani e in Afghanistan la Germania ha infatti giocato un ruolo di primo piano. Le proteste di Washington, comunque, non sono servite. Dopo il bellicoso discorso di Dick Cheney sulla "necessità" di attaccare l'Iraq, son tornati a farsi sentire i massimi esponenti del governo tedesco, a cominciare dal cancelliere, che ha più volte parlato di una "via tedesca": "Il Medio Oriente - ha detto - ha bisogno di pace, non di guerra. Lo dico con chiarezza sotto la mia guida la Germania non parteciperà ad azioni di guerra contro l'Iraq. La Germania è uno stato sovrano". E anche il ministro degli Esteri Joschka Fischer: "riteniamo altamente rischioso e dagli effetti imprevedibili il tentativo di rovesciare il regime di Saddam Hussein con mezzi militari. Ho un forte timore che mosse non pensate fino in fondo possano portare non a più sicurezza in Medio Oriente, ma al suo contrario. Questo condurrebbe a un nuovo ordine nella regione, di cui gli americani dovrebbero assumersi l'esclusiva responsabilità per anni se non decenni". La preoccupazione principale, prosegue Fischer, è che "i conflitti regionali possano saldarsi con il terrorismo internazionale". Parole dettate in questa forma esplicita anche dalla campagna elettorale in vista del voto del 22 settembre: l'opinione pubblica tedesca infatti è massicciamente contraria a un coinvolgimento in una eventuale guerra contro l'Iraq, mentre alla Guerra del Golfo la Germania partecipò attivamente, sia pure solo a livello finanziario. Le cose potrebbero cambiare, ma non più di tanto se, come i sondaggi suggeriscono, dopo le elezioni vi sarà un governo di centro-destra guidato dal cristiano-sociale Edmund Stoiber. Questi, nel "duello" televisivo di domenica 25 agosto, ha respinto il concetto di Schroeder di una "via tedesca" alla pace e ha sostenuto che la Germania debba agire solo di concerto con gli alleati europei e con l'Onu. Difficilmente però anche un eventuale cancelliere Stoiber si lancerebbe nell'"avventura" americana in Iraq, sapendo di aver contro di sé la maggioranza dei tedeschi.

Usa. Rumsfeld: contro l'Iraq anche da soli Lo ha detto davanti ai marines il segreterio di Stato alla Difesa Rumsfeld. Ma Cina, India, Germania e persino la Gb non sono d'accordo L'attacco all'Iraq sarà deciso anche senza il consenso unanime degli alleati. Davanti a migliaia di marines americani, il segretario alla Difesa Usa Donald Rumsfield. “Bush prenderà la sua decisione tenendo conto di quello che è meglio per gli Stati Uniti”, ha detto Rumsfeld. Di fatto il segretario alla Difesa Usa si è detto però certo che un'azione militare americana contro Baghdad sarebbe supportata dagli alleati di Washington. Un modo per dire: faremo di testa nostra, ma siamo certi che gli alleati, qualsiasi cosa decideremo, saranno con noi. Ma le cose potrebbero non scorrere così lisce per il presidente Bush. Resta la frattura con il Congresso, che ha alzato un muro contro il presidente dopo il parere espresso dai legali della Casa Bianca, in base al quale Bush potrebbe decidere senza consultare il parlamento. E poi ancora la spaccatura ai vertici dell'amministrazione Usa fra "falchi" e "colombe", tra gli interventisti, tra cui proprio il segretario alla Difesa Rumsfeld, e i contrari all'attacco, il segretario di Stato Colin Powell in testa. Ma è soprattutto il principale alleato degli Stati Uniti, il premier britannico Tony Blair, che ha abbandonato Bush. Blair è in grave difficoltà per l'appoggio dato al presidente americano. La spaccatura con gli altri esponenti del governo di Londra è già avvenuta su questo tema. E ora un sondaggio del quotidiano britannico The Guardian svela che il 52% degli elettori laburisti non vuole che la Gran Bretagna supporti gli Stati Uniti in questa guerra. Mentre a marzo il 46 per cento dei sostenitori laburisti era contrario ed il 43% favorevole, oggi il divario si è allargato passando ad un 52% contrario ed un 35% a favore. Resta poi il problema della Germania. Sempre più Washington e Berlino sono ai ferri corti su questo tema. Schroeder proprio non ne vuole sapere di un nuovo conflitto contro l'Iraq e ha dato il suo "no" definitivo. Proprio ieri Bush ha incontrato l'ambasciatore saudita a Washington, nel tentativo di convincere il mondo arabo ad appoggiarlo in un'eventuale testa a testa col raìs. Ma anche Riad non è convinta e ha precisato che, pur condividendo l'idea che Saddam rappresenti una minaccia per il mondo, di fatto non è d'accordo con l'attacco e ha chiesto che si trovino soluzioni diplomatiche alla questione. In giornata è arrivato anche il “no” di Cina e India all'attacco. "Ricorrere alla forza o minacciare di farlo non risolverà il problema Iraq e acuirà l'instabilità e le tensioni nella regione", ha detto il ministro degli Esteri cinese, Tang Jiaxuan, dopo avere ricevuto il suo omologo iracheno Naji Sabri.

...ancora dagli usa...

Gli Usa chiedono alla Colombia l'immunità per i propri soldati La Casa Bianca ha diffuso una nota nella quale si esprime l'augurio che "al più presto possibile" si possa firmare un accordo con il nuovo governo colombiano del presidente Uribe per garantire ai soldati statunitensi l'immunità davanti a eventuali ricorsi al Tribunale penale internazionale. Dall'entrata in vigore del trattato per il Tpi, Washington ha iniziato una manovra politica fatta di accordi bilaterali con i singoli stati che "ospitano" personale militare statunitense per evitare la giurisdizione della Corte. Il caso della Colombia è quantomai rilevante, visto che dalla decisione del governo Uribe potrebbe dipendere l'aiuto miliare che gli Usa stanno versando allo stato colombiano (1 miliardo e trecento milioni di dollari) per il sostegno alla lotta contro la guerriglia. Ma è anche un banco di prova per il neopresidente, che dovrebbe dimostrare di essere capace di una politica autonoma dai desideri della Casa bianca. La presenza militare statunitense, limitata ad alcune decine di soldati, è però molto più massiccia se si tengono in considerazione alcune centinaia di "privati" pagati dal Dipartimento di Stato e impiegati da società di servizi militari come la Dyn Corp. Non è chiaro se la richiesta della Casa bianca includa anche questi mercenari.

Nicaragua, marcia sandinista contro presidente e suo ex

Sono stati migliaia i militanti del Fronte sandinista per la liberazione nazionale (Fsln) a scendere in piazza a Managua contro Arnoldo Aleman, l'ex presidente del Nicaragua al centro di uno scandalo per corruzione, e contro la politica economica 'fallimentare' dell'attuale presidente Enrique Bolanos. Secondo gli organizzatori, la 'marcia contro la corruzione, la fame e la disoccupazione' ha portato ieri pomeriggio di fronte all'assemblea nazionale almeno 20.000 dimostranti.

Il leader sandinista Daniel Ortega, ex capo dello stato fra il 1985 ed il 1990, ha insistito perché venga revocata l'immunità parlamentare a Arnoldo Aleman, in modo da permettere alla procura di perseguirlo per le indagini per riciclaggio di denaro sporco, che hanno già portato all'arresto di 15 persone, tra cui sua figlia e sua sorella.

Sud Sudan, nuovo raid aereo In meno di 24 ore secondo bombardamento sulla cittadina di Isoke da parte degli aerei di Kartum

Nuovo raid aereo governativo contro la cittadina di Isoke, in Equatoria Orientale (Sud Sudan). Un Antonov di costruzione russa appartenente all'aeronautica militare di Khartoum ha colpito il centro abitato per la seconda volta in appena 24 ore, sganciando una decina di bombe. Lo ha riferito all'agenzia Misna Jervasio Okot, segretario per le comunicazioni sociali della diocesi di Torit, specificando che l'attacco è iniziato pochi minuti dopo le 8, gettando nel panico la popolazione. Un uomo di mezza età che stava verificando i danni provocati dall'incursione di ieri è stato raggiunto alla testa da una scheggia e versa attualmente in condizioni gravissime presso il dispensario della locale missione. Il portavoce diocesano ha sottolineato alla Misna che mentre crescono le aspettative per i colloqui di pace in corso fra il regime islamico di Khartoum e lo Spla (Esercito di liberazione popolare del Sudan), la gente innocente e indifesa dei villaggi sudsudanesi continua a fare le spese del conflitto. “Chiediamo alle Nazioni Unite, all'Unione Europea, ai Paesi membri dell'Igad e agli osservatori internazionali – dice Okot – di aggiungere la propria voce a quella della gente innocente e facciano pressione sul governo di Khartoum affinché cessi questa campagna di bombardamenti contro installazioni civili. E' ridicolo e abominevole portare un ramoscello di ulivo in una mano e con l'altra spargere sangue”.

  • Johannesburg: nel mondo 1,6 miliardi di uomini senza luce

I dati presentati al Vertice

  • Le fonti rinnovabili: oggi soddisfano il 18% dei consumi elettrici totali. Per il futuro e' previsto un raddoppio di questo contributo ma in proporzione il 'peso' sul mix energetico non aumentera' in proporzione. Le 'pulite' saranno la fonte con il piu' rapido tasso di sviluppo, il 2,8% a livello mondiale (rispetto all'1,7% del petrolio e all'1,9% del gas naturale) nei prossimi 20 anni ma nonostante questo ritmo galoppante, nel 2020 conquisteranno appena il 3% del mix mondiale. Anche in Europa le prospettive non sono esaltanti. Nonostante un ritmo di crescita del 3% l'anno e picchi spettacolari (+10%) nell'energia eolica, il contributo di queste fonti al mix energetico del Vecchio Continente e' fermo al 6% , di cui il 2% e' di energia idroelettrica.

Ecco alcuni dati di sintesi dell'emergenza-energia nel mondo: - 1,6 MILIARDI DI PERSONE SENZA LUCE - 2,4 MILIARDI DI PERSONE SI RISCALDANO SOLO CON LE BIOMASSE - 60% L'AUMENTO DELLA DOMANDA DI ENERGIA FRA 20 ANNI - 90% IL CONTRIBUTO DELLE FONTI FOSSILI AL MIX ENERGETICO NEL 2020 - 3% IL CONTRIBUTO DELLE RINNOVABILI AL MIX FONTI NEL 2020

azione degli eco-attvisti di greenpeace contro la centrael nucleare di Koeberg

12 attivisti di Greenpeace sono stati chiamati davanti alla Corte sudafricana questa settimana per aver assaltato via mare l'unica centrale nucleare del continente africano, violando il divieto di accesso. Gli ambientalisti sono stati trattenuti ma non arrestati, dopo aver eluso la sicurezza che vieta l'accesso alla centrale nucleare di Koeberg, durante una protesta che ha attirato grande attenzione dei media, all'inizio dell'Earth Summit di Johannesburg. La centrale nucleare di Koeberg, sulla costa 30 km a Nord di cape Town, vanta il piu alto livello di sicurezza del paese. I 12 atiivisti sono stati convocati davanti alla corte venerdi. Le autorità competenti sull'immigrazione hanno perfino minacciato gli attivisti di Greenpeace di deportazione. Gli eco-attivisti sono entrati nel minuscolo porto della centrale disegnata dai francesi, con due gommoni provenienti da Esperanza, la nave delle campagne di Grennpeace.

Gli attivisti 'marini' hanno scalato le pareti di una stazione delle pompe di raffreddamento dell'acqua, a meno di 100 metri dai due reattori gemelli. Altri attivisti hanno sorpassato via terra due cancelli di sicurezza poco sorvegliati fino ad arrivare a pochi metri dall'edificio dove sono situati i reattori.

La polizia Sudafricana ha giurato di reprimere tutte le manifestazioni durante la conferenza dell'ONU. E come promesso ha arrestato 77 manifestanti la scorsa settimana dopo una manifestazione per il diritto alla casa.

19:18 OGM: OMS, CIBO BIOTECH SI PUO' MANGIARE, OK AD AIUTI UMANITARI (2

19:18 OGM: OMS, CIBO BIOTECH SI PUO' MANGIARE, OK AD AIUTI UMANITARI (2 (Adnkronos) - La nota del direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanita' prosegue ricordando che nonostante l'Oms e la Fao non si siano mai espresse ufficialmente pro-ogm, le due organizzazioni internazionali sono fiduciose nei confronti dei vari Stati produttori di cibo biotecnologico, che avranno sicuramente attivato procedure di sicurezza alimentare a livello nazionale. La Brundtland ribadisce, nella nota, che l'ultima parola spetta sempre ai singoli governi dei Paesi africani, anche se il cibo ogm e' gia' nelle tavole di molti Paesi, senza che per questo, ad oggi, ci sia notizia di effetti dannosi per la salute. E se non fanno male a quei consumatori, i cibi geneticamente modificati non fanno male neppure agli africani. Da qui l'invito a considerare favorevolmente questo tipo di aiuti. Specie in concomitanza con l'attuale crisi alimentare della regione africana sotto l'equatore. (Sal/Rs/Adnkronos) 28-AGO-02 19:18

paesi baschi batasuna continua a bayonne, arrestati due deputati. by macedonio Wednesday August 28, 2002 at 05:49 PM

batasuna si trasferisce a bayonne; indice manifestazione per lunedi. arrestati due deputati in navarra. interpellanza a Berlusconi del verde Bulgarelli.

A tarda notte, la polizia autonoma basca ha fatto irruzione nella sede centrale del partito autonomista basco Batasuna, a San Sebastiano, la roccaforte principale del nazionalismo basco: con questa ultima operazione, compiuta dopo avere disperso i sostenitori del partito a guardia della sede a forza di manganellate ed a spari con pallottole di gomma, la polizia ha completato l'occupazione degli uffici principali del partito di cui e' stata disposta la soppressione. Una pallottola di gomma ha colpito un operatore della tv spagnola, che e' stato ricoverato in ospedale. Per penetrare nell'ultimo ufficio del Batasuna, gli agenti hanno infranto il vetro di una finestra. All'interno, i dirigenti del partito hanno opposto solo resistenza passiva, e ne sono stati sloggiati. Nella notte a, San Sebastian, i militanti di batasuna si sono recati davanti le sedi del PNV (partido nacionalista vasco, di destra, che nella regione autonoma governa da 215 anni). "traditori" e "spagnoli" urlavano i militanti, ma anche " se cercate guerra l'avrete, la lotta è la sola strada" . Nessuno slogal gridato dai militanti di batasuna faceva riferimento all'ETA. sette sono stati i fermati, l'accusa è diaver attaccato nella notte autobus a San Sebastian. Otegi, portavoce di batasuna, ha attaccato verbalmente il lehendakari, il presidente governo basco, Juan José Ibarretxe, di essere venduto al soldo spagnolo. In questo momento il centro storico di San Sebastian è presieduto dalla polizia autonoma in assetto anti sommossa e con cani addestrati per l'antidisturbo. Piu' calma è la situazione a Bilbao. Una resistenza decisa, ma assolutamente passiva . Josepa Alvarez Forcada, responsabile per le relazioni internazionali di quello che fino a lunedi' era il partito di Batasuna, in un'intervista a “La Stampa” promette battaglia: Non subiremo senza reagire. Madrid - continua Forcada - ha leso un diritto fondamentale della societa' basca. Non si puo' mettere al bando un'idea politica. Con il decreto di Garzon, che ha messo fuori legge il partito di Batasuna, non potremmo organizzare manifestazioni, ne' mobilitare i nostri attivisti, in altre parole, come forza politica, Batasuna non puo' piu' operare. Il leader basco non sa dire cosa accadra' nel futuro del suo popolo, quel che e' certo e' che questa iniziativa non favorisce la distensione. Ed e' forte il timore che la scelta presa dal governo e dalla giustizia spagnola radicalizzi il clima politico Intanto in Italia il deputato Verde Mauro Bulgarelli, in un'interrogazione urgente al ministro degli Esteri, ha chiesto a Berlusconi di riferire alla Camera dopo la decisione di mettere fuori legge il partito di Batasuna in Spagna. La messa fuori legge di Batasuna - ha detto Bulgarelli - non va che a completare un preoccupante quadro di forte repressione che sta alla base dei rapporti che concorrono tra Spagna, Italia e Francia. Questi paesi fingono di dare una risposta al terrorismo intervenendo in maniera illegale nei confronti di persone, associazioni o partiti politici che svolgono la loro attivita' di opposizione alla luce del sole. In questo quadro va anche letto l'arresto di Persichetti e la sua estradizione dalla Francia e la chiusura delle sedi del partito di Batasuna in Spagna, uno dei maggiori partiti di opposizione al governo. E' chiaro che piuttosto che risolvere la questione del terrorismo si preferisce aumentarlo con azioni repressive. A due giorni dalla decisione del giudice Baltasar Garzon di sospendere tutte le attivita' di Batasuna e dopo la chiusura delle sedi del partito, il sito batasuna.org continua a funzionare. Sulla pagina di apertura campeggiano le dichiarazioni del portavoce Arnaldo Otegi che invita alla resistenza e le foto degli scontri di ieri tra miltanti e polizia nel corso della chiusura delle sedi del partito. Come spiega il quotidiano El Mundo il sito e' gestito da una societa' con sede in America ed e' per questo che la polizia spagnola non ha potuto far niente per imporne la chiusura, nonostante il provvedimento di Garzon. La Guardia Civil spagnola ha denunciato oggi due consiglieri comunali di Batasuna a Estella (Navarra) per aver convocato una manifestazione di protesta contro la messa al bando del partito, considerato il braccio politico dell'Eta, malgrado la sospensione delle sue attivita' politiche da parte del giudice Baltasar Garzon. Elena Urabayen e Victor Iriarte -questi i nomi dei due consiglieri- hanno organizzato e partecipato ieri ad una manifestazione contro la chiusura della propria sede, in violazione della decisione giudiziaria di Garzon, che proibiva ogni attivita' pubblica della formazione separatista. Inoltre, altri tre militanti di Batasuna - arrestati ieri sera durante gli incidenti scoppiati dopo la chiusura della sede del partito separatista a San Sebastian - sono stati portati oggi davanti alla giustizia, con l'accusa di disordine pubblico e agressione contro l'autorita'. Prosegue intanto oggi la chiusura di sedi di Batasuna e di organizzazioni del separatismo radicale in Navarra e nel Paese Basco: nella prima regione, la polizia ha chiuso nove sedi del partito, tre heriko tabernas (locali sociali) e due centri culturali; mentre nella seconda, oltre alle tre sedi ufficiali di Batasuna sono stati chiusi quattro locali legati al gruppo. Batasuna, il partito separatista basco considerato il braccio politico dell'Eta, trasferira' la sua sede centrale da Pamplona (Navarra) a Bayonne, nel sudovest della Francia, a casa dell'europarlamentare Koldo Gorostiaga, ha annunciato la stessa formazione nella sua pagina web. Nelle provincie basche francesi sono attivi due movimenti nazionalisti: Abertzaleen Batasuna (Ab), che condanna la lotta armata indipendentista dell'Eta e ha ottenuto quasi 8000 voti nelle ultime elezioni locali del dipartimento dei Pirenei, e Batasuna, che non ha mai condannato la violenza terrorista, e ha ottenuto 12.000 voti in uno dei sei distretti elettorali locali. Il giornale separatista Gara, http://www.gara.net informa a sua volta che i separatisti baschi francesi hanno convocato per le 19.30 di oggi una manifestazione di protesta contro la messa al bando di Batasuna davanti al consolato spagnolo di Bayonne. Proprio a Bayonne e' stata convocata per le sette di questa sera una manifestazione di militanti e iscritti al partito davanti al consolato spagnolo per protestare contro la messa al bando di Batasuna in Spagna. Tutto legale, come confermano anche fonti diplomatiche citate dal Mundo, visto che il provvedimento di Garzon non ha efficacia in Francia. Nei paesi baschi francesi ci sono due formazioni politiche indipendentiste: Abertzaleen Batasuna che si dissocia dalla lotta armata e Batasuna, con un minor seguito, che invece non ha mai fatto dichiarazioni di questo tipo. L'offensiva contro Batasuna, partito considerato il braccio politico dell'Eta, ha fatto si' che da un punto di vista nazionalista e nella prospettiva storica il processo di emancipazione nazionale stia accelerando, ha detto oggi Joseba Egibar, portavoce del Partito Nazionalista Basco (Pnv). In una conferenza stampa a San Sebastian, Egibar ha sottolineato che il popolo basco dispone ormai della personalita' e della maturita' necessari per mettersi in cammino e decidere il proprio futuro malgrado il fatto che questo e' cio' che vuole impedire il Partito Popolare del premier Jose' Maria Aznar. Il portavoce del Pnv, partito al governo nell'esecutivo regionale basco, ha aggiunto che le recenti votazioni sulla legge dei partiti politici, che ha portato alla richiesta di messa al bando di Batasuna, si e' registrata una collisione di volonta' opposte fra il Parlamento basco e quello di Madrid, che ha disprezzato categoricamente cio' che avevano detto le istituzioni basche e la maggioranza sociale nella regione.

In Francia il primo centro d'accoglienza per minori clandestini

Avrà sede vicino a Parigi e sarà gestito da un'equipe della Croce Rossa con l'obiettivo di ricostruire la dolorosa storia di ogni bambino e ritrovarne i parenti

Il prossimo 2 settembre in Francia aprirà il primo centro d'accoglienza per minori clandestini. La notizia, che circola da tempo in via confidenziale presso i responsabili della Croce Rossa francese, mette la parola fine a un anno d'incertezze e false voci fatte circolare dai detrattori del progetto.

Il centro, con sede a Taverny (a sud di Parigi), ospiterà per ora una trentina di bambini e adolescenti giunti in Francia come clandestini, in fuga dalla miseria o la guerra dei loro paesi. Gestito dalla Croce Rossa e finanziato dallo Stato, il centro di Taverny si dedicherà a ciascun residente per due mesi, il tempo necessario per ricostruire la sua storia personale e offrirgli una seconda opportunità e un avvenire. Il personale sarà composto da medici, psicologi, educatori e mediatori, la cui missione sarà quella di abbattere ogni difficoltà: barriere di lingua, ostacolo della scrittura e percorso personale doloroso.

L'obiettivo è quello di ritrovare i membri della famiglia del bambino, dovunque si trovino, in Francia o all'estero. Al termine dei due mesi, il giovane sarà orientato verso una nuova famiglia se i suoi parenti non saranno stati localizzati o identificati. La preoccupazione, infatti, è di evitare che questi minori senza protezione possano finire nella rete della delinquenza organizzata o della prostituzione.

Secondo le statistiche, infatti, il 55% dei minori finora sistemati presso centri non specializzati sono fuggiti. L'anno scorso erano arrivati a Roissy oltre 1500 minori non accompagnati (provenienti principalmente dalla Cina e dall'Africa nera). Al loro arrivo sul suolo francese, quelli intercettati dalle autorità hanno fatto un passaggio obbligato di venti giorni nella sala d'attesa dell'areoporto, in condizioni sanitarie spesso scandalose.

Info: www.droitsenfant.com

Londra, 18:49 Spruzzano spray pepato in aereo: fermate italiane

Due sedicenni italiane in gita scolastica hanno spruzzato spray pepato a bordo di un volo da Dublino a Londra, costringendo cinque persone a farsi medicare e l'aereo a restare bloccato tre ore per la 'decontaminazione'. Fermate ieri sera dalla polizia, se la sono cavata con un interrogatorio e, per una delle due, l'ammonizione. Le due, che sono studentesse di istituti lombardi, sono ripartite per l'Italia oggi pomeriggio in compagnia di un'insegnante che era rimasta con loro, mentre l'altra parte del gruppo aveva proseguito il volo già ieri.

Al momento dell'atterraggio del volo British Midlands a Londra, le due studentesse, che si trovavano in gita insieme ad altri 24 compagni di scuola, hanno spruzzato per tutto l'aereo lo spray al pepe che tenevano nella borsetta. Lo spray era stato probabilmente dato alle ragazze come difesa in situazioni di pericolo: la sostanza che contiene è una versione sintetica del pepe che provoca un forte bruciore agli occhi.

Risultato: cinque persone tra cui alcuni assistenti di volo hanno avuto bisogno di un'ambulanza e l'aereo è dovuto stare fermo per tre ore all'aeroporto di Heathrow per una pulizia a fondo. (red)

SCUOLA: FIRENZE;ANCORA PROTESTE PRECARI PER CATTEDRE ANNUALI CHIESTO INTERVENTO CARABINIERI; PROVVEDITORATO, TUTTO REGOLARE FIRENZE, 28 AGO - Ancora un intervento dei carabinieri a Firenze durante le operazioni delle nomine per le supplenze annuali nelle scuole elementari e medie della provincia. Stamani i militari sono stati chiamati all' istituto Beato Angelico da tre insegnanti, che denunciavano poca chiarezza nelle procedure. Ieri mattina al Classico Galileo i precari avevano protestato, chiedendo l'intervento dell'Arma, per alcune correzioni apportate all' ultimo minuto alle graduatorie. Motivo dei reclami di stamani, invece, la regolarita' del bando di pubblicazione delle cattedre disponibili. I precari denunciano che durante la precedente assegnazione del 25 luglio il Provveditorato aveva affidato cattedre lontane da Firenze, che sono andate a chi occupava i primi posti della graduatoria, mentre quelle piu' vicine al capoluogo toscano, e quindi piu' ambite, sono uscite soltanto oggi, venendo assegnate a chi occupa posti piu' bassi. Purtroppo e' andata proprio cosi' - spiega Davide Biccari, direttore amministrativo del Provveditorato agli studi di Firenze - ma e' stata solo una coincidenza. Noi mettiamo a concorso tutti i posti disponibili alla data della seduta. Il 25 luglio c' erano cattedre decentrate. Successivamente se ne sono liberate altre, dopo che alcuni insegnati di ruolo avevano ottenuto un' assegnazione provvisoria in una sede diversa dalla nostra. La legge infatti consente di ottenere per motivi di salute o per ricongiungimento familiare l' assegnazione per un anno in un' altra sede, mantenendo pero' , in questo caso, il posto anche a Firenze. E' un po' una lotteria. I posti che si sono liberati dopo il 25 luglio sono per la maggior parte a Firenze. Tutto regolare, secondo Biccari, anche nelle operazioni di ieri. Prima viene fatta una graduatoria provvisoria - spiega - poi c'e' un periodo di tempo per presentare i reclami. Alla fine abbiamo la graduatoria definitiva. Succede pero' che se anche dopo ci si accorga che sono stati fatti degli errori materiali, magari perche' non e' stato valutato un servizio, o un titolo o un' abilitazione di qualche candidato, si puo' procedere con una correzione. Fra pochi giorni, con un documento formale e ufficiale - un decreto di rettifica delle graduatorie - daremo conto dei motivi delle correzioni. Chiunque potra' valutarli e, se lo ritiene, fare ricorso. Su circa 3.900 domande - spiega - gli errori materiali sono stati un centinaio. Ieri ne sono stati riscontrati una decina. Non solo. Durante le operazioni, a tutela dei precari c'e' la vigilanza dei sindacati, che possono intervenire quando ritengano di essere in presenza di qualche scorrettezza. Comunque, con oggi abbiamo chiuso le operazioni di nomina; mi rendo conto che si tratta del lavoro di molte persone, un clima di tensione e' comprensibile. Ma posso assicurare che tutto e' stato fatto seguendo le norme

gror280802 (last edited 2008-06-26 09:53:24 by anonymous)