buon giorno dani. Da Paula: ci lavoro dalle 15.20. Un saluto a tod@s. AGGIORNAMENTI secondo il palinsesto estivo: alle ore 10.00 , alle 13.00 dilungato con corripondenze, e poi alle 17.00 e 19.30 ridotto.


Gr Flash di martedi 30 luglio - ore 17.00

Gr Flash di martedi 30 luglio - ore 17.00

PALESTINA - Era un palestinese di 17 anni di Betlemme il kamikaze che si è fatto esplodere in uno snack bar nel centro di Gerusalemme. Il ragazzo è morto e nell'eplosione sono rimaste ferite quattro persone, di cui due in modo grave. L'esplosione è avvenuta nel quartiere di Musrara, a Gerusalemme. Intanto le 'Brigate di Al-Aqsa' hanno rivendicato l'uccisione di due coloni ebrei nei pressi di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti giornalistiche locali. I due coloni sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco nel villaggio palestinese di Jamayin, sotto controllo di sicurezza israeliano.

E' contenuto in una lettera che avrebbe dovuto essere pubblicata una settimana fa dal 'New York Times' l'appello per un cessate il fuoco unilaterale dei capi di Al-Fatah - il movimento di Yasser Arafat - e della sua milizia Tanzim, e che e' stato invece sospeso dopo il raid israeliano del 22 luglio a Gaza, in cui Saleh Shahade, capo militare degli integralisti di Hamas, e' stato ucciso con altri 14 palestinesi, compresi nove bambini. Lo ha affermato il quotidiano israeliano 'Haaretz', che ha pubblicato oggi integralmente la lettera. Faremo ogni cosa in nostro potere per arrestare gli attacchi contro civili israeliani, contro uomini, donne e bambini innocenti. E lo faremo senza cercare o chiedere alcuna contropartita, dichiarano i firmatari dell'appello, tra i leader dei piu' influenti movimenti politici palestinesi.

E in visita-lampo in Malaysia nell'ambito della sua missione in Asia, il segretario di Stato americano Colin Powell ha ribadito a chiare lettere la volonta' della sua amministrazione di appoggiare la nascita di uno Stato palestinese indipendente, quale via per conseguire la pace tra i palestinesi stessi e Israele.

TUNUSIA - L’Organizzazione mondiale contro la tortura (Omct) e l’Associazione delle vittime della repressione in esilio (Avre) sono estremamente preoccupate per lo stato di salute di Radhia Nasraoui, giunta oggi al 34esimo giorno di sciopero della fame. L’avvocato, 48anni, è arrivata ieri a Parigi assieme alla figlia più piccola, Sarra, di tre anni, cui per due volte nei giorni scorsi le autorità di frontiera tunisine avevano impedito di imbarcarsi su un volo per la capitale francese. Omct e Avre riferiscono che le difese immunitarie della donna sono crollate a livelli critici. Si teme inoltre che la donna possa subire un arresto cardiaco. Di fronte a questa drammatica situazione, i due organismi sollecitano ancora una volta Radhia Nasraoui ad interrompere subito lo sciopero della fame, indetto come forma di protesta estrema contro la detenzione Hamma Hammami, condannato in marzo a tre anni e due mesi di reclusione in patria per militanza nel partito comunista, messo al bando dal governo del presidente Zine el Abidine Ben Ali.

ARGENTINA - Il giudice federale argentino Jorge Urso ha disposto la concessione degli arresti domiciliari a favore dell’ex dittatore Leopoldo Fortunato Galtieri e di altri 7 ex esponenti del regime militare che governò a Buenos Aires tra il 1976 e il 1983. Galtieri è stato arrestato lo scorso 11 luglio sulla base di un mandato di cattura spiccato dal giudice Claudio Bonadio, il quale sta indagando sulla sorte di 20 militanti del gruppo guerrigliero peronista dei Montoneros, scomparsi nel 1980. L’ex dittatore era già stato condannato a 12 anni di reclusione per le proprie responsabilità nella fallimentare campagna militare volta a strappare alla Gran Bretagna il controllo delle isole Malvinas/Falkland. Il capo dello Stato Carlos Menem, tuttavia, firmò un provvedimento di indulto, salvandolo dal carcere. Quello attuale, comunque, è il primo procedimento avviato a carico di Galtieri per reati inerenti i diritti umani. Ricordiamo inoltre che il giudice Bonadio che si occupa delle indagini è stato più volte minacciato per l'arresto di ex dittatori e torturatori.

HAITI - Radio Haití non è stata messa a tacere. A più di due anni dall’assassinio del suo direttore, Jean Dominique, ucciso il 3 aprile 2000, l’emittente resta una delle poche voci libere del Paese grazie al coraggio e alla determinazione di Michèle Montas, vedova del giornalista, che ne ha preso il posto. Secondo Michèle il mandante del delitto è 'molto potente' dato che le autorità continuano ad 'insabbiare' le indagini. Per migliaia di haitiani il “caso Dominique” è emblematico: se verrà fatta giustizia, significherà che l’impunità è finita e che altri delitti potrebbero essere risolti. Per questo organizzazioni contadine e associzioni per i diritti umani hanno offerto il loro appoggio alla vedova, partecipando ogni settimana a manifestazioni in tutto il Paese, da Cayes a Port de Paix, formando picchetti davanti ai tribunali (fatto senza precedenti ad Haiti, soprattutto considerando che Jean Dominique è stato ucciso durante un governo eletto, mentre al potere c’era il movimento Lavalas, che lui stesso, all’inizio, aveva appoggiato). La Fondazione, lo scorso agosto, ha lanciato una campagna per esercitare pressione sui senatori attraverso l’invio di lettere per esigere la sospensione dell’immunità al parlamentare Danny Toussaint, figura di spicco del partito al potere, sospettato del crimine. Nonostante l’assicurazione del presidente del Senato, lo scorso 25 ottobre, relativo all’avvio della pratica richiesta, non è stato preso alcun provvedimento contro Toussaint, mentre continuano le minacce a Radio Haití. Mesi fa un giornalista dell’emittente, mentre realizzava un servizio nel popoloso quartiere di Cité Soleil, è stato insultato e malmenato da un commissario e da un ispettore della polizia nazionale.

Dall'Italia

GENOVA - Riguardo agli interrogatori per le versioni discordanti sulle molotov che sarebbero state messe nella scuola Diaz dalle stesse forze dell'ordine, durante il G8 dello scorso anno, oggi sono stati ascoltati alcuni poliziotti. Si è concluso alle 12:30 l'interrogatorio di Gilberto Caldarozzi, numero due del servizio centrale operativo della polizia. Il dirigente tornerà in procura nel pomeriggio per eventuali confronti con altri indagati. Un altro interrogatorio è cominciato alle 14:30, e riguarda il commissario romano Massimiliano Di Bernardini. Invece è tornato in Procura alle 14.30 Francesco Gratteri, capo del Servizio Operativo Centrale (SCO) della polizia, accompagnato dal difensore avvocato Luigi Li Gotti, per deporre davanti ai pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Gardona Albini. Forse nel pomeriggio inizieranno i confronti tra i funzionari che abbiano fornito versioni contradditorie.

BOLOGNA - A quasi 22 anni dalla strage alla stazione di Bologna, sono arrivati i risarcimenti per le ultime quattro vittime i cui casi erano ancora aperti, tre bambini e un adulto. Lo ha reso noto il presidente dell'Associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, in occasione della presentazione delle celebrazioni del 2 agosto. Bolognesi ha pure annunciato che una targa sarà sistemata sotto l'orologio della stazione fermo alle 10:25, l'ora dell'esplosione.

GRAN SASSO - Immediata è scattata la protesta contro la decisione del Consiglio regionale di non dar corso al referendum sul terzo traforo. Ambientalisti e aderenti ai movimenti per la tutela delle acque del Gran Sasso e per il no al terzo traforo si sono subito organizzati in un corteo di protesta che, - con slogan, striscioni e bandiere del Wwf e di Legambiente - ha attraversato le vie del capoluogo. "Oggi il Consiglio regionale - ha detto il presidente del Comitato per la tutela delle acque del Gran Sasso - ha dato una coltellata alla democrazia abruzzese. Il rappresentante del Comitato per la tutela delle acque del Gran Sasso ha annunciato inoltre la prossima mobilitazione "dalla montagna alla costa" di tanti, nonché dell'Unione europea a difesa dei tre progetti finanziati per il Gran Sasso nell'ambito dei siti di interesse comunitario. Intanto le Province di Teramo e Pescara hanno annuciato che presenteranno ricorso alla giustizia amministrativa contro la delibera approvata oggi dal Consiglio regionale d'Abruzzo

ASCOLI-PICENO - Una serie di trasferimenti ha interessato alcuni giorni fa dei detenuti del carcere di Marino sottoposti al regime 41 bis. Lo ha riferito l’avvocato Roberta Alessandrini. «Alcuni dei detenuti trasferiti -ha detto il legale- erano tra coloro che nei giorni scorsi avevano dato vita alla protesta, attuata come nelle altre carceri italiane, per sollecitare una revisione del 41bis. Mentre altri detenuti, che pure avevano protestato, sono rimasti ad Ascoli. Dei trasferimenti -ha aggiunto- si è avuta notizia già dall' inizio della scorsa settimana; è vero che gli avvicendamenti dei detenuti 41bis tra diversi carceri sono normali e che quindi non rappresentano niente di eccezionale; ma, sarà un caso, questa volta i trasferimenti si sono verificati quando la protesta era appena cessata, mentre invece in altri istituti era ancora in corso». Stando a quanto trapelato, alcuni detenuti ristretti ad Ascoli sarebbero stati trasferiti a Spoleto e a Terni, mentre sarebbero giunti reclusi provenienti dall’Aquila.


gr h. 10.00

dal mondo

Palestinese attacca colonia, ucciso pochi km da Nablus E' stato ucciso da soldati intervenuti un militante palestinese che, entrato in una colonia ebraica, aveva ferito con un coltello due coniugi. E' successo nella colonia di Itamar, pochi chilometri a sud di Nablus, in Cisgiordania: nella notte, secondo quanto riferito da responsabili dell'esercito, l'uomo si e' introdotto nella colonia ebraica ed ha ferito con un coltello due anziani coniugi israeliani. E' stato ucciso dai soldati intervenuti appena scattato l' allarme.

COLOMBIA Almeno 20 persone sono morte e 24 sono rimaste ferite a seguito di una nuova ondata di violenza che ha insanguinato nelle ultime 48 ore la Colombia. Fonti ufficiali hanno riferito che undici guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale) e tre soldati regolari sono rimasti uccisi in combattimenti registrati nei dipartimenti di Antioquia (nordovest del Paese), Tolima (centro), Norte de Santander (nordest) e Vichada (est). Tre ragazzi e un uomo di Argentina (sud) sono invece finiti vittima di una granata, rimasta presumibilmente sul terreno dopo alcuni recenti scontri tra esercito e Farc. A Colosó (nord) l’assessore comunale Gabriel Montes, è stato assassinato da un uomo non ancora identificato, mentre a Bogotá, l’esplosione di un ordigno, in un’affollata zona commerciale, ha ucciso un ragazzo e ferito una ventina di persone. Domenica, lo scoppio di un’autobomba a Cali (sudovest, terza città colombiana) non aveva fortunatamente provocato vittime ma ingenti danni materiali. In serata un’altra autobomba era esplosa a San Vicente del Caguán – ‘capoluogo’ dell’ex zona di distensione che fino a febbraio ha ospitato il processo di pace tra governo e Farc – ferendo due civili. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza, soprattutto nella capitale, in previsione di un possibile aumento della violenza mentre si avvicina il 7 agosto, data in cui il presidente eletto, Alvaro Uribe Vèlez, inaugurerà il suo mandato. Le Farc, 17mila combattenti, nelle ultime settimane hanno lanciato una nuova offensiva militare che si aggiunge alla campagna di intimidazioni sferrata da giugno contro sindaci e funzionari delle amministrazioni locali.

RAPPORTO COMMISSIONE PASTORALE TERRA SU VIOLENZA CONTRO CONTADINI, OMICIDI CRESCIUTI DI 40 PER CENTO

LA TIMES, MITOMANE MINACCIA FAR ESPLODERE BOMBA

L'uomo ha telefonato alla polizia alle sei meno quarto del pomeriggio, dichiarando di trovarsi nella sede del quotidiano e di essere in possesso di un ordigno esplosivo. Era appena entrato dall'ingresso del garage dopo aver detto al guardiano di avere una bomba pronta ad esplodere. Non vorrai morire, ha detto al guardiano, Patrick Butler, 46 anni, dopo avergli spiegato che qualcuno aveva rubato la sua idea per uno spettacolo di soli afroamericani. La polizia non ha reso noto il nome dell'uomo, limitandosi a dire che ha circa 25 anni e non ha mai lavorato al quotidiano. Dopo la chiamata, l'edificio del Los Angeles Times e' stata evacuato e tutta l'area e' stata isolata dalla polizia, che intanto era entrata in contatto con l'Fbi. Decine di agenti hanno fatto irruzione nell'edificio, e alle 9.45, dopo un'ora di negoziati, l'uomo si e' arreso. Non aveva con se' ne' bombe, ne' armi. Intanto i giornalisti hanno lavorato in altri edifici di proprieta' del quotidiano

USA: BUSH LANCIA STRUTTURA PERMANENTE PER IMMAGINE AMERICA

dall'italia

Un sito del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali è stato bucato nel corso del week-end e la sua home page è rimasta modificata per diverso tempo prima che gli amministratori del sistema decidessero di tirare giù il sito che, mentre scriviamo, risulta peraltro ancora irraggiungibile.

Stando a quanto pubblicato da Zone-H, i cracker che sono entrati sui server su cui si appoggia la URL http://www.ambiente.beniculturali.it hanno modificato la home page del sito lasciando una grossa immagine-logo, numerosi ringraziamenti e saluti ad altri web defacers e una sola frase: "hey admin ! your security is broken by ISOTK!".

Nella pagina modificata dai cracker è anche ben visibile un grosso pinguino, simbolo del sistema operativo open source Linux. Il server su cui è posizionata la URL ministeriale è invece basato su piattaforma Microsoft Windows.

gr h.13.00

dal mondo

M.O.: ATTENTATO SUICIDA A GERUSALEMME, ALMENO 4 FERITI

dall'italia

TERZO TRAFORO GRAN SASSO: CONSIGLIO NON AMMETTE REFERENDUM

GRAN SASSO: WWF, SUBITO UN'INDAGINE UE = L'Aquila, 30 lug - Bandiere e magliette con scritta No al terzo traforo: cosi' gli ecologisti si sono mobilitati contro il terzo tunnel del Gran Sasso. Quest'opera - afferma Dante Caserta, responsabile del Wwf Abruzzo - va bloccata. Abbiamo gia' consegnato alla Commissione europea i documenti affinche' venga aperta un'indagine sulla vicenda, che annovera anomalie procedurali e che provochera' danni gravi all'ambiente. All'Ue faremo presto pervenire anche l'ordinanza del Tar che ha sospeso il provvedimento del Ministero per le Infrastrutture che dava il nulla osta alla costruzione della galleria. res/cdc/rs 301208 LUG 02

ANNUNCIATA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEL DEPUTATO MASCIA Palermo, 30 lug. - (Adnkronos) - Ci hanno vietato di deporre un mazzo di fiori per le vittime del disastro ferroviario di Rometta. E' la denuncia di una delegazione di Rifondazione comunista della Sicilia che, ieri pomeriggio, e' stata bloccata all'ingresso della stazione di Rometta Marea, luogo dell'incidente di sabato 20 luglio, dal personale della Rete ferroviaria italiana. La delegazione era composta, tra gli altri, dal segretario regionale, Giusto Catania, dal segretario provinciale di Messina, Arcangelo Longo, e dall'ex deputato regionale, Federico Martino. Avevamo soltanto intenzione di deporre un mazzo di fiori per commemorare le vittime del disastro - afferma Giusto Catania, segretario regionale del Prc - ma all'ingresso della stazione di Rometta Marea siamo stati fermati senza una plausibile motivazione. (segue) (Ter/Zn/Adnkronos

12:20 DISASTRO TRENO: PRC, CI HANNO VIETATO DI DEPORRE FIORI (2)

G8: OGGI IL CONFRONTO SULLE MOLOTOV ALLA SCUOLA DIAZ

G8: MOLOTOV; COMINCIATI CONFRONTI IN PROCURA