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G.R. ORE 11,00


PER NON DIMENTICARE - ROMA - 25 anni fa, il 30 settembre 1977, il compagno Walter Rossi veniva assassinato in un vile agguato fascista.
Non bastano un milione di perché per dare un senso alla sua morte -affermano i compagni e le compagne di Walter dell'Associazione omonima- cosi come a quella dei tanti compagni uccisi, delle vittime delle stragi , non servono ragioni e giustificazioni, l'unica cosa che ha un senso e impedire che accada di nuovo.
L’aggressione a Walter si svolse in due fasi, il gruppo di giovani di sinistra stava ritornando da piazza Giovenale dove non era avvenuto nessun contatto con i fascisti e tantomeno avevano avuto conferma dell’aggressione subita da qualche giovane. Mentre si ricongiungevano con il gruppetto che li attendeva all’incrocio tra via Marziale e viale Medaglie d’Oro, una quarantina di fascisti provenienti dalla sezione missina si attestarono sui due lati di Viale Medaglie d’Oro, il più numeroso si fermò all’altezza dell’edicola, l’altro alla stessa altezza ma sul marciapiede opposto.
Dal gruppo di fascisti vengono lanciati sassi e qualche bottiglia vuota, il gruppo di sinistra si compatta all’altezza del benzinaio, non risponde all’attacco anche perché nessuno aveva niente da usare allo scopo, comunque rimangono fermi senza scappare. I missini si ritirano e rientrano verso la loro sede.
Il gruppo più ristretto dei missini, quello che procedeva sul marciapiede destro, arrivò fino all’altezza del numero civico 108, praticamente sull’incrocio ma sempre sul marciapiede, due persone avanzarono rispetto gli altri, scesero dal marciapiede di un paio di passi, uno di questi quello più robusto e più basso dell’altro, si inchinò leggermente prese la mira e sparò 3/4 colpi di rivoltella contro il gruppo di giovani che si trovavano sul marciapiede che delimitava l’area di rifornimento benzina.
Il blindato della polizia arrivava in quel momento all’incrocio.
Walter viene colpito alla nuca, cade sul marciapiede, i suoi compagni che si erano riparati dietro le macchine parcheggiate si accorgono dell’accaduto, corrono verso il punto dove Walter è caduto, la gravità della ferita è subito evidente, in quello stesso momento i poliziotti, con casco e manganelli caricano i compagni tentando di disperderli. Alcuni si ribellano, riescono a bloccare l’azione della polizia, l’unico pensiero era portare il più presto possibile Walter in ospedale.
Si urla ai poliziotti di chiamare un’ambulanza via radio, ci viene risposto che il blindato non è fornito di radio, viene bloccato un furgone che passava in quel momento, il guidatore accetta di portare Walter verso il più vicino ospedale, il ferito viene adagiato sul pavimento del cassone, un amico e due poliziotti lo accompagnano.
Ingiustizia è fatta Niente è cambiato, la Giustizia non passa per le aule giudiziarie, la nostra richiesta di giustizia è stata offesa dall'arroganza ignobile di un potere che continua a scrivere il passato dal punto di vista degli assassini. L’udienza dell’8 giugno con una sentenza clamorosa assolve Cristiano Fioravanti.
Il Tribunale dei Minori di Roma, presidente la signora Spagnoletti , ha assolto Cristiano Fioravanti e accusato tre testimoni oculari di aver dichiarato il falso.
Lo stato si è nuovamente pronunciato sull'omicidio di Walter, come 24 anni fa è stata garantita l'impunità per gli assassini e lanciate intimidazioni di tipo mafioso per i compagni di Walter.
Non c’è niente altro da dire, alcuni di noi credevano che avremmo scritto parole diverse in conclusione di questo dossier, non è stato così, dando ragione allo scetticismo di alcuni nostri compagni che non ci hanno seguito su questa strada e confermando la nostra illusione.
La richiesta di appello proposta dall’avvocato dell’Associazione viene rigettata definitivamente a nell’ottobre 2001.
Non abbiamo più niente da dire, nient’altro da chiedere, ma non rinunceremo, ormai possiamo solo fare.
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ALTRE NOTIZIE

PALESTINA - Piano israeliano per la censura e la deportazione dei giornalisti stranieri
Il quotidiano israeliano Maariv riporta la notizia secondo la quale l'associazione Governativa per la Stampa israeliana starebbe mettendo a punto un piano per la deportazione di centinaia di giornalisti stranieri che sarebbero accusati di riportare le notizie in maniera troppo eccessivamente pro-palestinese.

SHARON A MOSCA INCONTRA PUTIN
MOSCA PREOCUPATA PER GLI ULTIMI SVILUPPI DELLA CRISI - Medio Oriente, lotta internazionale al terrorismo e crisi irachena. Questi i temi in agenda dei colloqui che il premier israeliano, Ariel Sharon, avra' oggi e domani a Mosca. Nella capitale russa, Sharon incontrera' il presidente Vladimir Putin, il ministro degli Esteri Igor Ivanov e i piu' alti esponenti della comunita' ebraica locale. ''La Russia e' seriamente preoccupata per gli ultimi sviluppi della crisi mediorientale e per la crescente tensione nei territori palestinesi'', ha dichiarato alla vigilia della visita il portavoce del capo della diplomazia moscovita, Alexander Saltanov. SHARON TEME PER LA VENDITA DI ARMI ALLA SIRIA - ''Stiamo adottando una serie di misure per favorire una svolta in direzione del dialogo. Ed i colloqui con Sharon si iscrivono in questo processo'', ha quindi piegato. Tra le questioni che Sharon sollevera', figura anche quella della vendita di armi russe ai paesi mediorientali, in particolare all Siria: Israele teme che Mosca venda a Damasco i nuovi missili terra-aria S-18, armi che potrebbero finire in mano ai miliziani di Hezbollah nel sud del Libano. Sharon anzi vuole chiedere a Putin - anticipa oggi il quotidiano israeliano 'Ha'aretz' - di usare la propria influenza sulla Siria per ottenere che questa freni.

GOVERNO CINESE ACQUISTA AEREI BOEING SU PRESSIONI BUSH = New York, 30 set. - La longa manus della Casa Bianca da' una mano al colosso della difesa Boeing: il governo cinese in procinto di cancellare la commessa di aerei commerciali del colosso americano, in favore dei veivoli della concorrente europea Airbus, hanno attuato un vero e proprio dietrofront sull'onda delle pressioni degli Stati Uniti
 

G.R. ORE 13,00

 
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buon giorno, salvo apre col G.R. delle ore 9,30

SHARON CRITICATO DAI GIORNALI ISRAELIANI, GLI STESSI CHE AVEVANO PLAUDITO ALLA DISTRUZIONE DELLA SEDE DELL'ANP. Aspre critiche nei confronti del governo e del premier Ariel Sharon vengono espresse oggi dalla stampa israeliana, all'indomani della rimozione dell'immediato assedio all'ufficio del presidente Yasser Arafat a Ramallah. La citta' e' stata comunque sottoposta anche la scorsa notte a regime di coprifuoco. Israele ha fatto retromarcia, i ricercati sono scappati annuncia a tutta pagina 'Maariv'. 'Ci siamo arresi' aggiunge il giornale in un commento. Analogo il parere di 'Yediot Ahronot' secondo cui il premier Ariel Sharon ha compiuto errori di calcolo sia nei confronti dei palestinesi sia verso gli Stati Uniti ed e' stato infine costretto ad ordinare un ripiegamento simile a quello precipitoso compiuto due anni fa da Israele, quando abbandono' il Libano meridionale. Il giornale propone anche una dubbia intervista ad uno dei palestinesi ricercati dal governo israeliano, dopo che l'uomo era rientrato incolume a casa. Sulla sorte dei ricercati compaiono tuttavia informazioni contraddittorie. I due principali ricercati - Mahmud Damra (comandante della guardia presidenziale) e Tawfik Tirawi (capo dell'intelligence in Cisgiordania) sono ancora con Arafat nel suo ufficio di Ramallah, secondo la stampa israeliana.

Da parte sua il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha accolto positivamente la decisione israeliana di porre fine all'assedio al palazzo presidenziale della Muqata, a Ramallah, dove per dieci giorni e' rimasto asserragliato il presidente dell'Anp, Yasser Arafat. Annan, che ha sollecitato entrambe le parti a ritornare rapidamente al tavolo negoziale, ha chiesto anche l'applicazione della risoluzione 1435 (approvata dal Consiglio di Sicurezza di martedi' scorso, con l'unica astensione degli Stati Uniti), che auspicava, oltreche' la conclusione dell'assedio, anche la fine degli attentati terroristici dei kamikaze palestinesi e il ritiro degli israeliani dai territori. Intanto Arafat issato a braccia dalle sue guardie del corpo e con le mani che facevano il segno 'V' ('vittoria'), e' uscito dalla Muqata in mezzo al tripudio della sua gente. Il governo di Tel Aviv aveva assicurato di voler tener l'anziano leader palestinese rinchiuso in quel che resta del palazzo presidenziale fino a che non fossero stati consegnati, come intimato, cinquanta uomini accusati di attentati. Ma dopo un intervento diretto del presidente statunitense, George W. Bush, il governo del premier Ariel Sharon ha deciso di allentare la morsa militare.

Ma l'occupazione israeliana non accenna a retrocedere e da RAFAH giunge la triste notizia della morte di una donna palestinese della citta' di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che era stata gravemente ferita da una scheggia di proiettile sparata da un carro armato israeliano, oggi, secondo i medici, risulta clinicamente morta. La donna e' stata colpita durante uno scontro a fuoco tra l'esercito israeliano e la resistenza palestinese a Rafah. Intanto in Cisgiordania - a Ramallah ed Hebron che si trovano di nuovo sotto il coprifuoco - secondo fonti militari israeliane, sono stati arrestati nelle ultime ore cinque presunti attivisti palestinesi

E COSI' DA NABLUS, SCONTRI IN CAMPO PROFUGHI, FERITI DOVE IL COPRIFUOCO IMPOSTO DA ISRAELE DURA DA 100 GIORNI - Cinque palestinesi sono rimasti feriti la scorsa notte durante un bombardamento israeliano nel campo profughi di Balata (Nablus). Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo la agenzia, i colpi israeliani hanno danneggiato abitazioni civili. Fonti mediche locali hanno aggiunto che le condizioni di alcuni dei feriti sono gravi. Fonti locali aggiungono che la scorsa notte reparti militari israeliani sono penetrati in un edificio della citta', il palazzo Alul Abu Salha e hanno provocato ingenti danni agli uffici. Nella 'casbah' della citta', secondo queste fonti, sono stati radunati la scorsa notte 150 abitanti per essere interrogati dai militari. Gli echi dei combattimenti sono stati uditi per tutta la notte. La citta' di Nablus - secondo gli abitanti - e' ormai sottoposta a un regime di coprifuoco quasi continuo da 100 giorni. Il coprifuoco viene revocato solo per brevi periodi, per consentire alla popolazione di munirsi di vettovaglie

ATTACCO ALL'IRAQ Dagli USA si continua a soffiare sul fuoco: La rete televisiva americana Cbs afferma che Iran e Iraq dirigono e finanziano gli attacchi terroristici contro Israele. La TV cita fonti dell'intelligence israeliana secondo cui prove dei collegamenti tra Anp, Baghdad e Teheran sono state trovate nel quartier generale di Arafat a Ramallah. Nonostante i venti di guerra, gli ispettori delle Nazioni Unite continuano i preparativi per la missione in Iraq. Oggi a Vienna, presso il quartier generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, il team dell'Onu si incontrera' con gli esperti bellici iracheni, per mettere a punto i dettagli della missione; e sara' il primo test per saggiare la disponibilita' effettiva di Baghdad a consentire il ritorno degli ispettori perche' controllino gli arsenali bellici iracheni. Gli ispettori Onu mancano da Baghdad dal dicembre del 1998, quando lasciarono il suolo iracheno poco prima che jet militari britannici cominciassero a bombardarlo per punire il regime della mancata collaborazione.

INDONESIA: QUATTRO MORTI IN SCONTRO A FUOCO TRA MILITARI E POLIZIOTTI - Jakarta, 30 set. - Si e' concluso in un bagno di sangue l'assalto da parte di un manipolo di militari a una caserma della polizia, durante la notte, a Binjai, nella parte settentrionale dell'isola di Sumatra. I soldati volevano vendicarsi per l'arresto di un loro commilitone, arrestato per fatti di droga; e, armati di fucili automatici e bombe a mano, hanno dato l'assalto alla caserma, dando poi alle fiamme l'edificio. Nelle scontro - definito da alcuni testimoni come "orribile" - sono rimasti sul terreno almeno quattro poliziotti e quindici sono risultati feriti. Ma il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente. La penisola indonesiana non e' nuova a scontri tra militari ed esercito: nell'agosto dell'anno scorso, morirono due soldati nell'assalto a un commissariato di polizia nell'isola della Nuova Guinea, Irian Jaya.

BRASILE - In 100mila ieri, secondo gli organizzatori, i cittadini in piazza a Brasilia per l ultimo comizio di Luiz Inᣩo Lula da Silva, del Partito dei lavoratori (Pt), prima delle presidenziali del prossimo 6 ottobre. Le grida della folla, inneggianti a Lula presidente! , sono addirittura aumentate quando dal palco è stato letto l' ultimo sondaggio dell istituto demoscopico Datafolha che ha attribuito all ex leader sindacale il 45 per cento delle intenzioni di voto. In base alla stessa inchiesta, il suo diretto inseguitore, il candidato ufficiale del govern, del Partito della socialdemocrazia brasiliana (Pdsp), resta distanziato col 19 per cento del gradimento degli aventi diritto al voto, seguito dall ex governatore dello Stato di Rio de Janeiro. Ma Lula , parlando ai suoi sostenitori, ha invitato a restare umili di fronte al verdetto dei sondaggi. Nessun vince le elezioni prima dello scrutinio , ha asserito.

G.R. ORE 11,00

PER NON DIMENTICARE - ROMA - 25 anni fa, il 30 settembre 1977, il compagno Walter Rossi veniva assassinato in un vile agguato fascista. Non bastano un milione di perché per dare un senso alla sua morte -affermano i compagni e le compagne di Walter dell'Associazione omonima- cosi come a quella dei tanti compagni uccisi, delle vittime delle stragi , non servono ragioni e giustificazioni, l'unica cosa che ha un senso e impedire che accada di nuovo. L’aggressione a Walter si svolse in due fasi, il gruppo di giovani di sinistra stava ritornando da piazza Giovenale dove non era avvenuto nessun contatto con i fascisti e tantomeno avevano avuto conferma dell’aggressione subita da qualche giovane. Mentre si ricongiungevano con il gruppetto che li attendeva all’incrocio tra via Marziale e viale Medaglie d’Oro, una quarantina di fascisti provenienti dalla sezione missina si attestarono sui due lati di Viale Medaglie d’Oro, il più numeroso si fermò all’altezza dell’edicola, l’altro alla stessa altezza ma sul marciapiede opposto. Dal gruppo di fascisti vengono lanciati sassi e qualche bottiglia vuota, il gruppo di sinistra si compatta all’altezza del benzinaio, non risponde all’attacco anche perché nessuno aveva niente da usare allo scopo, comunque rimangono fermi senza scappare. I missini si ritirano e rientrano verso la loro sede. Il gruppo più ristretto dei missini, quello che procedeva sul marciapiede destro, arrivò fino all’altezza del numero civico 108, praticamente sull’incrocio ma sempre sul marciapiede, due persone avanzarono rispetto gli altri, scesero dal marciapiede di un paio di passi, uno di questi quello più robusto e più basso dell’altro, si inchinò leggermente prese la mira e sparò 3/4 colpi di rivoltella contro il gruppo di giovani che si trovavano sul marciapiede che delimitava l’area di rifornimento benzina. Il blindato della polizia arrivava in quel momento all’incrocio. Walter viene colpito alla nuca, cade sul marciapiede, i suoi compagni che si erano riparati dietro le macchine parcheggiate si accorgono dell’accaduto, corrono verso il punto dove Walter è caduto, la gravità della ferita è subito evidente, in quello stesso momento i poliziotti, con casco e manganelli caricano i compagni tentando di disperderli. Alcuni si ribellano, riescono a bloccare l’azione della polizia, l’unico pensiero era portare il più presto possibile Walter in ospedale. Si urla ai poliziotti di chiamare un’ambulanza via radio, ci viene risposto che il blindato non è fornito di radio, viene bloccato un furgone che passava in quel momento, il guidatore accetta di portare Walter verso il più vicino ospedale, il ferito viene adagiato sul pavimento del cassone, un amico e due poliziotti lo accompagnano. Ingiustizia è fatta Niente è cambiato, la Giustizia non passa per le aule giudiziarie, la nostra richiesta di giustizia è stata offesa dall'arroganza ignobile di un potere che continua a scrivere il passato dal punto di vista degli assassini. L’udienza dell’8 giugno con una sentenza clamorosa assolve Cristiano Fioravanti. Il Tribunale dei Minori di Roma, presidente la signora Spagnoletti , ha assolto Cristiano Fioravanti e accusato tre testimoni oculari di aver dichiarato il falso. Lo stato si è nuovamente pronunciato sull'omicidio di Walter, come 24 anni fa è stata garantita l'impunità per gli assassini e lanciate intimidazioni di tipo mafioso per i compagni di Walter. Non c’è niente altro da dire, alcuni di noi credevano che avremmo scritto parole diverse in conclusione di questo dossier, non è stato così, dando ragione allo scetticismo di alcuni nostri compagni che non ci hanno seguito su questa strada e confermando la nostra illusione. La richiesta di appello proposta dall’avvocato dell’Associazione viene rigettata definitivamente a nell’ottobre 2001. Non abbiamo più niente da dire, nient’altro da chiedere, ma non rinunceremo, ormai possiamo solo fare. ==================================== ALTRE NOTIZIE

PALESTINA - Piano israeliano per la censura e la deportazione dei giornalisti stranieri Il quotidiano israeliano Maariv riporta la notizia secondo la quale l'associazione Governativa per la Stampa israeliana starebbe mettendo a punto un piano per la deportazione di centinaia di giornalisti stranieri che sarebbero accusati di riportare le notizie in maniera troppo eccessivamente pro-palestinese.

SHARON A MOSCA INCONTRA PUTIN MOSCA PREOCUPATA PER GLI ULTIMI SVILUPPI DELLA CRISI - Medio Oriente, lotta internazionale al terrorismo e crisi irachena. Questi i temi in agenda dei colloqui che il premier israeliano, Ariel Sharon, avra' oggi e domani a Mosca. Nella capitale russa, Sharon incontrera' il presidente Vladimir Putin, il ministro degli Esteri Igor Ivanov e i piu' alti esponenti della comunita' ebraica locale. La Russia e' seriamente preoccupata per gli ultimi sviluppi della crisi mediorientale e per la crescente tensione nei territori palestinesi, ha dichiarato alla vigilia della visita il portavoce del capo della diplomazia moscovita, Alexander Saltanov. SHARON TEME PER LA VENDITA DI ARMI ALLA SIRIA - Stiamo adottando una serie di misure per favorire una svolta in direzione del dialogo. Ed i colloqui con Sharon si iscrivono in questo processo, ha quindi piegato. Tra le questioni che Sharon sollevera', figura anche quella della vendita di armi russe ai paesi mediorientali, in particolare all Siria: Israele teme che Mosca venda a Damasco i nuovi missili terra-aria S-18, armi che potrebbero finire in mano ai miliziani di Hezbollah nel sud del Libano. Sharon anzi vuole chiedere a Putin - anticipa oggi il quotidiano israeliano 'Ha'aretz' - di usare la propria influenza sulla Siria per ottenere che questa freni.

GOVERNO CINESE ACQUISTA AEREI BOEING SU PRESSIONI BUSH = New York, 30 set. - La longa manus della Casa Bianca da' una mano al colosso della difesa Boeing: il governo cinese in procinto di cancellare la commessa di aerei commerciali del colosso americano, in favore dei veivoli della concorrente europea Airbus, hanno attuato un vero e proprio dietrofront sull'onda delle pressioni degli Stati Uniti

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