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'''Barcelona - SGOMBERO HAMSA''' '''CAP ANAMUR, PROCESSO APERTO E RINVIATO'''
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Mentre è oramai conclamato il fallimento del FORUM2004, un altro spazio sociale, l'HAMSA, viene sgomberato.

Questa mattina , alle 03.00, le "forze speciali" sono arrivate nel barrio di Sants, a Barcelona, dove si trovava il centro sociale Hamsa, e in un paio d'ore hanno portato a termine lo sgombero.
E' stata "la cronaca di uno sgombero annunciato", da oramai 5 mesi infatti, si aspettava questo sgombero e questa mattina alle 05.00 la polizia ha messo i sigilli.
Molte sono le azioni in questi mesi, che hanno sostenuto la resistenza degli occupanti, e che hanno avuto espressione anche nella MayDay catalana, molte sono quelle che seguiranno
seguite gli aggiornamenti su bercelona.indymedia.org
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'''Occupazione ad Asti'''

Mercoledì 3 agosto il Collettivo Studentesco Organizzato di Asti ha occupato uno stabile in disuso in strada Valgera, nella periferia della città.
Da subito sono partiti i colloqui con il Comune, che da un primo approccio "a muso duro" è passato all'apertura di un tavolo di trattative, che dovrebbero iniziare domani alle 17.00 in municipio.

Comunicato: C.S.O.A. TIERRA Y LIBERTAD - ASTI

Alle 11.30 di questa mattina il kollettivo studentesco di Asti è riuscito ad entrare nell'edificio abbandonato in Strada Valgera. Appena iniziata l'okkupazione i compagni hanno inizianto i lavori di sistemazione del luogo.
Dopo alcune ore di permanenza nell’edificio da parte degli occupanti, l’assessore alle politiche giovanili di Asti si è presentato alla porta del neonato centro sociale minacciando sgombero.
I compagni hanno risposto agli “ultimatum” rifiutandosi di abbandonare la struttura. Ora la giunta comunale della città, di fronte a questa reazione da parte del collettivo studentesco, ha proposto di essere disposta a concedere altri spazi in alternativa a quello occupato
Nella prima udienza depositata la documentazione che ha determinato il "no" all'asilo politico.
Prima udienza ieri al tribunale di Caltanissetta per il riconoscimento dell'asilo costituzionale a 22 profughi della Cap Anamur, la nave che da decenni si occupa dei rifugiati di guerra e che lo scorso mese di luglio ha salvato 37 profughi che stavano naufragando nel Mediterraneo. Dopo varie vicissitudini, il 14 luglio i profughi vennero trasferiti al centro di accoglienza di Pian del lago e nei giorni successivi, a due riprese, vennero trasportati a Roma per essere successivamente imbarcati in un volo per il Ghana. Le forze dell'ordine riuscirono ad evitare incidenti davanti il Centro di Accoglienza di Pian del lago, dove i dimostranti avevano deciso di restare giorno e notte.
Al processo che è iniziato ieri al tribunale di Caltanissetta per il riconoscimento dell'asilo costituzionale che non è stato concesso, inizialmente il collegio di difesa, costituito dagli avvocati Giovanni Annaloro del foro di Caltanissetta e Carmen Cordaro del foro di Messina, hanno rinunciato alla richiesta del provvedimento d'urgenza, precedentemente chiesto, dal momento che i profughi interessati sono stati già trasportati nel Ghana.
E' seguita la costituzione di parte civile dell'avvocatura dello Stato, in nome e per conto del Ministero degli interni, che ha depositato numerosi documenti per dimostrare la regolarità della condotta seguita con il diniego del riconoscimento dell'asilo costituzionale.
I documenti vengono ritenuti interessanti dal collegio di difesa perchè consentirà, per la prima volta, di conoscere sulla scorta di quali leggi, regolamenti, trattati o accordi sia stato negato il riconoscimento dell'asilo costituzionale ai 37 profughi. Gli avvocati difensori Annaloro e Cordaro hanno chiesto il termine per poterli analizzare.
Sono stati poi sentiti come informatori l'on. Tana Dezulueta, padre Cosimo e una ragazza interprete di parte privata di lingua araba che hanno rilasciato dichiarazioni che potrebbero influire sulla decisione che il tribunale andrà a prendere. Il processo è stato quindi rinviato al 9 novembre.
Durante l'udienza, numerosi aderenti alla «Rete antirazzista siciliana» hanno effettuato un sit-in davanti al palazzo di giustizia nelle cui strade adiacenti è stato effettuato un volantinaggio dove si chiede: «cosa è successo ai profughi della Cap Anamur?» e si afferma che «l'unica certezza al momento è che l'Italia, dopo aver disatteso la raccomandazione della Corte Europea di Strasburgo di non procedere all'espulsione, dovrà rendere conto delle procedure di identificazione adottate».
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'''Parigi in solidarietà con gli imputati del G8 di Genova''' '''Giornata di sangue in Iraq'''
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Con le domande di estradizione, che dimostrano ancora una volta che non dimentica mai, il processo contro i rivoltosi accusati di “saccheggio” e “devastazione” durante il G8 di Genova nel luglio del 2001, la repressione contro coloro che lottano visibilmente contro la dominazione e lo sfruttamento, lo Stato Italiano prosegue il suo sporco lavoro.
Tuttavia, la dominazione e lo sfruttamento non di nascondono dentro le “zone rosse” ma sono esposte nelle vetrine allo sguardo quotidiano. E la massa dei nostri desideri e della nostra rabbia può facilmente andare a scontrarsi con tutto ciò che li protegge: la grande concessionaria Alfa Roméo/Fiat di Parigi, situata al numero 101 bis di viale Général Bizot (Paris-12e) ha visto tutte le sue vetrine fatte a pezzi in una notte, costellata di collera, tra il 25 e il 26 luglio 2004.
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'''[Milano] Rissa in via Corelli. Il pm: 17 a giudizio'''

Per i violenti disordini, scoppiati per protesta contro asserite violazioni di precetti islamici nel centro di permanenza temporanea di via Corelli di Milano il 28 maggio scorso, 17 immigrati, in gran parte marocchini e algerini, saranno processati con rito immediato il 4 novembre davanti alla decima sezione del Tribunale. Sono accusati di minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale,
danneggiamento e lesioni nei confronti di tre poliziotti lievemente contusi.
La violenza è tornata a esplodere nel sud dell’Iraq. Nello scambio di colpi registrato nella notte tra giovedì e oggi a Nassiriya tra i miliziani sciiti locali e il contingente italiano di stanza nella città meridionale, almeno 4 civili avrebbero perso la vita e un numero imprecisato sarebbe rimasto ferito. Sempre questa notte, inoltre, secondo quanto dichiarato dal comando italiano, i soldati di Roma avrebbero aperto il fuoco contro un’automobile lanciata a tutta velocità verso uno dei tre ponti di Nassiriya; il veicolo, i cui occupanti sparavano contro le posizioni italiane, sarebbe deflagrato dopo essere stato colpito, segno che forse a bordo del mezzo vi erano esplosivi destinati a un possibile attentato. È salito il bilancio degli scontri che ieri hanno opposto soldati statunitensi e sostenitori del leader ribelle sciita Moqtada al Sadr nella popolosa cittadella di Sadr City, povero quartiere periferico della capitale Baghdad. Secondo il ministero della Sanità, le vittime sarebbero state 19, tutte irachene, con 11 feriti, ai quali vanno aggiunti 16 militari Usa. In un primo momento si era parlato di 26 morti e di una novantina di feriti. L’aviazione e i tank statunitensi hanno ripreso da questa mattina, inoltre, a bersagliare la città santa di Najaf, 100 chilometri a sud di Baghdad, colpendo con particolare intensità dall’alto il cimitero; i carri armati, invece, starebbero puntando decisamente verso il centro della città, dove sarebbe asserragliato un gruppo di militanti del leader sciita al Sadr. I cittadini di Najaf sono da giorni privi di acqua potabile ed elettricità. Nell’Iraq settentrionale, tuttavia, la situazione non appare affatto tranquilla, visto che a Samarra, 125 chilometri a nord della capitale, almeno due civili sono morti e 13 sono rimasti feriti in seguito ad alcuni bombardamenti e a scontri tra militari americani e ribelli locali. Infine, uno sconosciuto gruppo sedicente affiliato ad al Qaida avrebbe fatto giungere minacce alle autorità salvadoregne nel caso in cui San Salvador dovesse decidere d’inviare – come ventilato – altri soldati in Iraq. El Salvador, attualmente presente con 380 uomini, è rimasto in Iraq a differenza di altri Paesi centroamericani dopo che la Spagna ha richiamato il suo contingente, anzi recentemente il governo salvadoregno ha ventilato l’ipotesi d’inviare altri militari nel Paese arabo, su richiesta statunitense
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'''Dopo Marcello Lonzi un'altra vittima nel carcere livornese delle Sughere''' '''Sicilia: Ars, sbarrati i partiti minori'''
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Di carcere si muore e in quello di Livorno si muore anche di piu'. Un'altra vittima, il cileno Carlos Riquelme, si aggiunge alle tante gia' raccolte in un elenco troppo lungo e sin troppo frequente per essere spiegato solo con la causa di un probabile o improbabile suicidio.
La scena e' quasi sempre la stessa: una impiccagione con una cordicella di fortuna, che ha il dono di reggere il peso di un uomo senza spezzarsi mai, o con altre varianti simili, alle sbarre della finestra della cella.
Anche Marcello Lonzi e' morto nel carcere delle Sughere di Livorno nel 12 luglio 2003. Stesso posto con diverse modalita' tutte da accertare. Per il pm Roberto Pennisi, che ha chiesto l'archiviazione del caso, non c'e' nulla da capire: la causa della morte sarebbe un semplice arresto cardiaco. Le reali cause della morte di Marcello appaiono invece tanto piu' chiare a chi si oppone all'archiviazione: Tredici le foto che inequivocabilmente mostrano 20 segni di vergate dislocate dal collo alle ginocchia. Lacerazioni e tumefazioni verosimilmente prodottesi durante una violenta colluttazione, che la presenza di oggetti rotti e sparsi nella cella tenderebbe ad avvalorare. A riprova dell’esistenza di emorragie interne non segnalate dal medico legale, la foto n°4 mostra che il lenzuolo disposto sotto il corpo di Marcello era completamente sporco di sangue. La morte del giovane sarebbe piuttosto stata provocata da un colpo molto profondo ricevuto al cranio.
Dopo 53 anni la Sicilia volta pagina, ma sulla nuova legge elettorale, appena approvata dall'Assemblea regionale, l'opposizione di centrosinistra annuncia già battaglia. Margherita, Verdi, Sdi e Pdci sono pronti a raccogliere le firme per indire un referendum e cancellare quella che definiscono «una legge truffa». Il via libera alla riforma elettorale è arrivato dopo un lungo dibattito fuori e dentro l'aula di Palazzo dei Normanni cominciato lo scorso aprile. Vibranti sono state le polemiche tra centrodestra e centrosinistra, ma non sono mancate le tensioni all'interno dell'opposizione, con i «partiti minori» che hanno accusato Ds e Margherita di sostenere il disegno di legge che portava la firma di Giuseppe Infurna (An) e Vladimiro Crisafulli (Ds).Lo scontro si è consumato soprattutto sullo sbarramento del 5% che di fatto chiude la porta del Parlamento regionale ai partiti più piccoli, ma lo strappo si è in parte ricucito quando Ds e Margherita hanno tentato di far passare senza esito in aula un emendamento che abbassava al 3% la soglia. Alla fine il centrodestra, seppur senza il plebiscito che si aspettava, è riuscito a far passare la legge.
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'''Sud Ribelle: cassazione conferma competenza procura Cosenza e obbligo di firma per Caruso'''


Per la Cassazione, benchè sia stato ridimensionato il quadro di accuse a carico di Francesco Caruso ­ il leader dei 'Disobbedienti' napoletani, implicato nei disordini del Global Forum di Napoli e del G8 di Genova ­ rimane, tuttavia, in piedi «la sussistenza di gravi indizi per il reato di associazione eversiva» che giustifica nei suoi confronti l'obbligo di firma quotidiana presso i carabinieri emesso dal Tribunale di Catanzaro.
Lo sottolinea la Cassazione nella sentenza 33301, depositata oggi, della Quinta sezione penale relativa all'udienza svoltasi lo scorso dieci giugno.
Caruso si era appellato al Palazzaccio per ottenere l'annullamento di questa misura restrittiva della libertà personale. Inoltre lo studente sosteneva che la magistratura calabrese non era competente ad occuparsi dei reati contestatigli in quanto avvenuti a Napoli e Genova.
Ma Piazza Cavour gli ha risposto che l'accusa a lui contestata, di associazione sovversiva, risulta «perfezionatasi in Cosenza, luogo ove venne ad esistenza e ove ebbe la sua sede operativa» la 'Rete meridionale Sud ribelle'.Per Caruso si tratta di un provvedimento «inventato negli anni bui del fascismo, quando gli oppositori politici erano costretti a presentarsi ogni giorno in questura ed era loro impedita qualsiasi attività politica.
_______

'''Un'altra volontaria italiana bloccata all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv'''

A distanza di otto giorni dall'ultimo episodio di arbitraria applicazione
delle regole del diritto internazionale, con l'illegittimo diniego
d'ingresso
nei confronti di Cittadini Italiani, lo Stato d'Israele si ripete: alla
volontaria dello SCI, Servizio Civile Internazionale italiano, Dr.ssa Giulia
Palego, 25 anni di Ancona, è stato negato il diritto d'ingresso nel Paese.
Giunta ieri 5 agosto intorno alle 2 pomeridiane all'aereoporto Ben Gurion
di Tel Aviv con un volo di linea Alitalia, la Dr.ssa Palego, laureata in
psicologia, si è vista prima sottrarre illegittimamente il passaporto ed
il telefono cellulare, quindi perquisire i bagagli - senza, ovviamente,
alcun esito di qualche rilievo.
Dopo un'attesa estenuante di oltre 7 ore, le è stato infine appena
notificato il diniego d'entrata in quella che si autodefinisce come l'unica democrazia del MedioOriente. A Giulia non è stata fornita alcuna spiegazione, nè nel corso dell'interrogatorio a cui è stata sottoposta, senza l'ausilio di un legale nè di personale consolare, nè al momento della notifica del diniego, con l'unica laconica e generica "giustificazione" delle ormai consuete quanto inspiegate "ragioni di sicurezza".
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'''Monaco, stop al progetto Linux'''

Il comune bavarese voleva rimpiazzare Windows in 14 mila pc
La nuova normativa Ue sui brevetti rimette tutto in discussione
Monaco, stop al progetto Linux
"Una direttiva europea ci blocca". In Italia, il comune di Roma assicura: "Noi andiamo avanti"

Monaco di Baviera, la prima città europea ad adottare Linux in tutti gli uffici comunali, potrebbe essere costretta a rivedere completamente i suoi piani a causa di una direttiva europea che rende problematico lo sviluppo del software open source. Secondo il progetto LiMux, approvato definitivamente a giugno, nei 14 mila computer dell'amministrazione comunale bavarese il sistema operativo Microsoft Windows sarebbe stato sostituito dal suo concorrente open source Linux. Un'operazione da 42 milioni di euro che avrebbe costituito un successo senza precedenti per il movimento del software libero. Una direttiva sui brevetti software approvata a giugno dal Consiglio dei ministri dell'Ue ha improvvisamente rimesso in discussione il progetto LiMux. La direttiva, modellata su un'analoga normativa statunitense, prevede infatti la brevettabilità di qualunque codice informatico, anche se slegato da un'innovazione meccanica.
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il programma del forum >>>http://italy.indymedia.org/news/2004/05/540391.php il programma del forum >>>http://italy.indymedia.org/news/2004/05/540391.php
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 * 7 maggio > h18:00 > radio streaming e/o contenuti radio+editing audio (a cura di ...)
 * 8 maggio > h19:00 > software libero (a cura di hacktung!)
 * 9 maggio > h11:30 > Indymedia, cos'è e come funziona
 * 7 maggio > h18:00 > radio streaming e/o contenuti radio+editing audio (a cura di ...)
 * 8 maggio > h19:00 > software libero (a cura di hacktung!)
 * 9 maggio > h11:30 > Indymedia, cos'è e come funziona
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 * venerdì 7 > h23 @ campo sportivo > "niente da archiviare" (o quelchecazzovogliamo)
 * sabato 8 > h23 @ campo sportivo > compilation video ngvision.org (oquelchecazzovogliamo)
 * venerdì 7 > h23 @ campo sportivo > "niente da archiviare" (o quelchecazzovogliamo)
 * sabato 8 > h23 @ campo sportivo > compilation video ngvision.org (oquelchecazzovogliamo)
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14-16: pausa ---> vorremmo inserire qui un'ora di "memoria" mandando tre blocchi per ogni giorno di un'ora ognuno (+o-) di peppino impastato e altre registrazioni di radioaut. 14-16: pausa ---> vorremmo inserire qui un'ora di "memoria" mandando tre blocchi per ogni giorno di un'ora ognuno (+o-) di peppino impastato e altre registrazioni di radioaut.
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(((i)))ndy news 05_08_04 @ radio No_Ponte

CAP ANAMUR, PROCESSO APERTO E RINVIATO

Nella prima udienza depositata la documentazione che ha determinato il "no" all'asilo politico. Prima udienza ieri al tribunale di Caltanissetta per il riconoscimento dell'asilo costituzionale a 22 profughi della Cap Anamur, la nave che da decenni si occupa dei rifugiati di guerra e che lo scorso mese di luglio ha salvato 37 profughi che stavano naufragando nel Mediterraneo. Dopo varie vicissitudini, il 14 luglio i profughi vennero trasferiti al centro di accoglienza di Pian del lago e nei giorni successivi, a due riprese, vennero trasportati a Roma per essere successivamente imbarcati in un volo per il Ghana. Le forze dell'ordine riuscirono ad evitare incidenti davanti il Centro di Accoglienza di Pian del lago, dove i dimostranti avevano deciso di restare giorno e notte. Al processo che è iniziato ieri al tribunale di Caltanissetta per il riconoscimento dell'asilo costituzionale che non è stato concesso, inizialmente il collegio di difesa, costituito dagli avvocati Giovanni Annaloro del foro di Caltanissetta e Carmen Cordaro del foro di Messina, hanno rinunciato alla richiesta del provvedimento d'urgenza, precedentemente chiesto, dal momento che i profughi interessati sono stati già trasportati nel Ghana. E' seguita la costituzione di parte civile dell'avvocatura dello Stato, in nome e per conto del Ministero degli interni, che ha depositato numerosi documenti per dimostrare la regolarità della condotta seguita con il diniego del riconoscimento dell'asilo costituzionale. I documenti vengono ritenuti interessanti dal collegio di difesa perchè consentirà, per la prima volta, di conoscere sulla scorta di quali leggi, regolamenti, trattati o accordi sia stato negato il riconoscimento dell'asilo costituzionale ai 37 profughi. Gli avvocati difensori Annaloro e Cordaro hanno chiesto il termine per poterli analizzare. Sono stati poi sentiti come informatori l'on. Tana Dezulueta, padre Cosimo e una ragazza interprete di parte privata di lingua araba che hanno rilasciato dichiarazioni che potrebbero influire sulla decisione che il tribunale andrà a prendere. Il processo è stato quindi rinviato al 9 novembre. Durante l'udienza, numerosi aderenti alla «Rete antirazzista siciliana» hanno effettuato un sit-in davanti al palazzo di giustizia nelle cui strade adiacenti è stato effettuato un volantinaggio dove si chiede: «cosa è successo ai profughi della Cap Anamur?» e si afferma che «l'unica certezza al momento è che l'Italia, dopo aver disatteso la raccomandazione della Corte Europea di Strasburgo di non procedere all'espulsione, dovrà rendere conto delle procedure di identificazione adottate».

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Giornata di sangue in Iraq

La violenza è tornata a esplodere nel sud dell’Iraq. Nello scambio di colpi registrato nella notte tra giovedì e oggi a Nassiriya tra i miliziani sciiti locali e il contingente italiano di stanza nella città meridionale, almeno 4 civili avrebbero perso la vita e un numero imprecisato sarebbe rimasto ferito. Sempre questa notte, inoltre, secondo quanto dichiarato dal comando italiano, i soldati di Roma avrebbero aperto il fuoco contro un’automobile lanciata a tutta velocità verso uno dei tre ponti di Nassiriya; il veicolo, i cui occupanti sparavano contro le posizioni italiane, sarebbe deflagrato dopo essere stato colpito, segno che forse a bordo del mezzo vi erano esplosivi destinati a un possibile attentato. È salito il bilancio degli scontri che ieri hanno opposto soldati statunitensi e sostenitori del leader ribelle sciita Moqtada al Sadr nella popolosa cittadella di Sadr City, povero quartiere periferico della capitale Baghdad. Secondo il ministero della Sanità, le vittime sarebbero state 19, tutte irachene, con 11 feriti, ai quali vanno aggiunti 16 militari Usa. In un primo momento si era parlato di 26 morti e di una novantina di feriti. L’aviazione e i tank statunitensi hanno ripreso da questa mattina, inoltre, a bersagliare la città santa di Najaf, 100 chilometri a sud di Baghdad, colpendo con particolare intensità dall’alto il cimitero; i carri armati, invece, starebbero puntando decisamente verso il centro della città, dove sarebbe asserragliato un gruppo di militanti del leader sciita al Sadr. I cittadini di Najaf sono da giorni privi di acqua potabile ed elettricità. Nell’Iraq settentrionale, tuttavia, la situazione non appare affatto tranquilla, visto che a Samarra, 125 chilometri a nord della capitale, almeno due civili sono morti e 13 sono rimasti feriti in seguito ad alcuni bombardamenti e a scontri tra militari americani e ribelli locali. Infine, uno sconosciuto gruppo sedicente affiliato ad al Qaida avrebbe fatto giungere minacce alle autorità salvadoregne nel caso in cui San Salvador dovesse decidere d’inviare – come ventilato – altri soldati in Iraq. El Salvador, attualmente presente con 380 uomini, è rimasto in Iraq a differenza di altri Paesi centroamericani dopo che la Spagna ha richiamato il suo contingente, anzi recentemente il governo salvadoregno ha ventilato l’ipotesi d’inviare altri militari nel Paese arabo, su richiesta statunitense _

Sicilia: Ars, sbarrati i partiti minori

Dopo 53 anni la Sicilia volta pagina, ma sulla nuova legge elettorale, appena approvata dall'Assemblea regionale, l'opposizione di centrosinistra annuncia già battaglia. Margherita, Verdi, Sdi e Pdci sono pronti a raccogliere le firme per indire un referendum e cancellare quella che definiscono «una legge truffa». Il via libera alla riforma elettorale è arrivato dopo un lungo dibattito fuori e dentro l'aula di Palazzo dei Normanni cominciato lo scorso aprile. Vibranti sono state le polemiche tra centrodestra e centrosinistra, ma non sono mancate le tensioni all'interno dell'opposizione, con i «partiti minori» che hanno accusato Ds e Margherita di sostenere il disegno di legge che portava la firma di Giuseppe Infurna (An) e Vladimiro Crisafulli (Ds).Lo scontro si è consumato soprattutto sullo sbarramento del 5% che di fatto chiude la porta del Parlamento regionale ai partiti più piccoli, ma lo strappo si è in parte ricucito quando Ds e Margherita hanno tentato di far passare senza esito in aula un emendamento che abbassava al 3% la soglia. Alla fine il centrodestra, seppur senza il plebiscito che si aspettava, è riuscito a far passare la legge. _

Sud Ribelle: cassazione conferma competenza procura Cosenza e obbligo di firma per Caruso

Per la Cassazione, benchè sia stato ridimensionato il quadro di accuse a carico di Francesco Caruso ­ il leader dei 'Disobbedienti' napoletani, implicato nei disordini del Global Forum di Napoli e del G8 di Genova ­ rimane, tuttavia, in piedi «la sussistenza di gravi indizi per il reato di associazione eversiva» che giustifica nei suoi confronti l'obbligo di firma quotidiana presso i carabinieri emesso dal Tribunale di Catanzaro. Lo sottolinea la Cassazione nella sentenza 33301, depositata oggi, della Quinta sezione penale relativa all'udienza svoltasi lo scorso dieci giugno. Caruso si era appellato al Palazzaccio per ottenere l'annullamento di questa misura restrittiva della libertà personale. Inoltre lo studente sosteneva che la magistratura calabrese non era competente ad occuparsi dei reati contestatigli in quanto avvenuti a Napoli e Genova. Ma Piazza Cavour gli ha risposto che l'accusa a lui contestata, di associazione sovversiva, risulta «perfezionatasi in Cosenza, luogo ove venne ad esistenza e ove ebbe la sua sede operativa» la 'Rete meridionale Sud ribelle'.Per Caruso si tratta di un provvedimento «inventato negli anni bui del fascismo, quando gli oppositori politici erano costretti a presentarsi ogni giorno in questura ed era loro impedita qualsiasi attività politica. _

Un'altra volontaria italiana bloccata all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv

A distanza di otto giorni dall'ultimo episodio di arbitraria applicazione delle regole del diritto internazionale, con l'illegittimo diniego d'ingresso nei confronti di Cittadini Italiani, lo Stato d'Israele si ripete: alla volontaria dello SCI, Servizio Civile Internazionale italiano, Dr.ssa Giulia Palego, 25 anni di Ancona, è stato negato il diritto d'ingresso nel Paese. Giunta ieri 5 agosto intorno alle 2 pomeridiane all'aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv con un volo di linea Alitalia, la Dr.ssa Palego, laureata in psicologia, si è vista prima sottrarre illegittimamente il passaporto ed il telefono cellulare, quindi perquisire i bagagli - senza, ovviamente, alcun esito di qualche rilievo. Dopo un'attesa estenuante di oltre 7 ore, le è stato infine appena notificato il diniego d'entrata in quella che si autodefinisce come l'unica democrazia del MedioOriente. A Giulia non è stata fornita alcuna spiegazione, nè nel corso dell'interrogatorio a cui è stata sottoposta, senza l'ausilio di un legale nè di personale consolare, nè al momento della notifica del diniego, con l'unica laconica e generica "giustificazione" delle ormai consuete quanto inspiegate "ragioni di sicurezza". _

Monaco, stop al progetto Linux

Il comune bavarese voleva rimpiazzare Windows in 14 mila pc La nuova normativa Ue sui brevetti rimette tutto in discussione Monaco, stop al progetto Linux "Una direttiva europea ci blocca". In Italia, il comune di Roma assicura: "Noi andiamo avanti"

Monaco di Baviera, la prima città europea ad adottare Linux in tutti gli uffici comunali, potrebbe essere costretta a rivedere completamente i suoi piani a causa di una direttiva europea che rende problematico lo sviluppo del software open source. Secondo il progetto LiMux, approvato definitivamente a giugno, nei 14 mila computer dell'amministrazione comunale bavarese il sistema operativo Microsoft Windows sarebbe stato sostituito dal suo concorrente open source Linux. Un'operazione da 42 milioni di euro che avrebbe costituito un successo senza precedenti per il movimento del software libero. Una direttiva sui brevetti software approvata a giugno dal Consiglio dei ministri dell'Ue ha improvvisamente rimesso in discussione il progetto LiMux. La direttiva, modellata su un'analoga normativa statunitense, prevede infatti la brevettabilità di qualunque codice informatico, anche se slegato da un'innovazione meccanica.


(((i)))ndy@cinisi: 7-8-9 maggio 2004_tre giorni sull'antimafia

il programma del forum >>>http://italy.indymedia.org/news/2004/05/540391.php

Workshops

  • 7 maggio > h18:00 > radio streaming e/o contenuti radio+editing audio (a cura di ...)

  • 8 maggio > h19:00 > software libero (a cura di hacktung!)

  • 9 maggio > h11:30 > Indymedia, cos'è e come funziona

  • workshop interno "Indymedia admin" (da stabilire)

Proiezioni

  • venerdì 7 > h23 @ campo sportivo > "niente da archiviare" (o quelchecazzovogliamo)

  • sabato 8 > h23 @ campo sportivo > compilation video ngvision.org (oquelchecazzovogliamo)

Palinsesto radio 11:00/20:00

(orari, contenuti e quant'altro da decidere;magari chi si accolla le singole fasce orarie)

11,00 presentazione giornata + primo report della giornata seguendo iniziative + forums + pareri partecipanti + voci vere.

13,30: gr

14-16: pausa ---> vorremmo inserire qui un'ora di "memoria" mandando tre blocchi per ogni giorno di un'ora ognuno (+o-) di peppino impastato e altre registrazioni di radioaut.

16-18: forums in diretta, interviste e voci varie, da intrecciare con spazio di comunicazione indipendente.

18-...: seguendo i forums o meno, vorremmo completare la giornata con un approfondimento dell tema della giornata: (I giorno=antifascismo; II giorno= ambiente e/o reddito sociale; III giorno=mafia e politica)

proposte (da incastrare)

per palinsesto

  • approfondimento dei temi della giornata (I giorno=antifascismo; II giorno= ambiente e/o reddito sociale; III giorno=mafia e politica)
  • rimandare i workshop

materiali

metti qui i materiali utilizzabili o utili, preferibilmente indicando solo descrizione ed evtl.link :)

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indyatcinisi (last edited 2008-06-26 09:51:24 by anonymous)