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RAQ: NELLA REGIONE CURDA 500MILA SFOLLATI VERSO LE MONTAGNE
(AGI/REUTERS) - Ginevra, 22 mar. - Almeno mezzo milione di iracheni della regione curda del Paese e' fuggito dalle citta' per riparare sulle montagne in vista dell'invasione alleata dal nord. La citta' di Dohuk, non distante dal confine con la Turchia, e' "quasi deserta" e una situazione analoga si sta creando anche a Kirkuk, cuore della regione petrolifera, ha riferito l'Ufficio Onu per il coordinamento delle attivita' umanitarie in Iraq. Stando a cifre preliminari, gli sfollati nella regione settentrionale curda sono tra i 350mila e i 400mila -mezzo milione secondo la Croce rossa internazionale- e i flussi sono in aumento. Il novanta per cento degli sfollati ha trovato accoglienza da parenti e non ha bisogno di assistenza immediata, si legge nella nota dell'agenzia Onu. "Ma le autorita' e il personale Onu locale si stanno adoperando per fare fronte alle esigenze immediate di quanti non sono riusciti a trovare accoglienza". (AGI)


AMERICA Ma le tensioni maggiori si sono registrate proprio negli Usa. Dalla California allo stato di New York, migliaia di manifestanti sono scesi per le strade e hanno improvvisato cortei di protesta: dopo blocco della circolazione su ponti e intersezioni, la polizia è intervenuta arrestando i responsabili dei picchetti e dei blocchi stradali. Il bilancio totale degli arrestati è di circa 1500.

NEW YORK 5000 New Yorkers headed to Times Square at 5:00pm today in an emergency response to the onset of war. [Read report 1 || 2] At 8:00pm, several hundred of that group were marching down Broadway, keeping to the sidewalks, to join a candlelight vigil in Washington Square Park. There were reports of police brutality. A midday protest at Union Square drew additional hundreds. [See photos 1 || 2] A major protest march on Saturday is expected to draw tens of thousands.

Nella sola San Francisco si sono contati ben 1025 fermi. “O sostieni gli Usa o tieni la bocca chiusa” commentavano lapidariamente i cartelli dei manifestanti.

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EUROPA

Ad Atene si sono contati invece almeno 100mila ragazzi delle scuole superiori che in accordo con i professori, come ha raccontato alla Bbc il quindicenne Lefteris Faniotakis, hanno “marinato la scuola per scendere in piazza In tutta la grecia circa 200mila persone si sino mobilitate oggi

150,000 demonstrators were reported in Athens and 15,000 in Thessaloniki as well as other Greek cities

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1BARCELLONA Los y las estudiantes han provocado 25km de retenciones en la autopista A7!!! Las manis de los estudiantes convergen en la SEDE DEL PP, en la DELEGACIÓN DEL GOBIERNO de Barcelona, y en el CONSULADO DE LOS ESTADOS UNIDOS. Los medios de comunicación hablan de al menos 10.000 personas por cada una de las concentraciones. Les tres se han realizado sin incidentes.

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MADRID Ieri grandi manifestazioni nelle strade delle principali città spagnole contro la guerra. A Madrid decine di migliaia di persone si sono riunite nella centrale Puerta del Sol per contestare le posizioni del governo spagnolo e per manifestare il loro sdegno nei confronti del conflitto iracheno. Disordini in vari punti della città anche in tarda notte. La polizia ha caricato la folla di manifestanti nel pomeriggio quando un gruppo numeroso ha tentato di avvicinarsi alla sede del Partito Popolare spagnolo: dopo gli scontri tra manifestanti e polizia, le forze dell'ordine hanno disperso la folla sparando con proiettili di gomma. Disordini anche nei pressi della Puerta del Sol dove alcuni manifestanti hanno tentato di incendiare un cumulo di macerie, e nei pressi dell'ambasciata statunitense, dove un assembramento di manifestanti è stato disperso dalla polizia. Le manifestazioni, sorte quasi spontaneamente prima della convocazione ufficiale da parte delle associazioni pacifiste, si sono poi disperse nella città bloccando per un pomeriggio il traffico del centro.

_----------------_ GRAN BRETAGNA 21-03 As the attack on Iraq intensifies and reports that B52 bombers have left USAF Fairford, actions and demonstratios continue today all over the UK.

1800 London: Sambaband arrived in Old Street, an extra police turned up, they have cleared one line for traffic. 1730London: About 100 people including 30 cyclists are blocking Old Street roundabout, following a call by Disobedience. Another blocking is in Tower Hill. 1400Manchester: Students attempt to block Princess Road, Hulme but are herded away by heavy handed police - several arrests (earlier in the morning roads were blocked) 12:30 Oxford: Esso pumps chained shut and Labour MP office occupation. 9

20-03 Thursday 20th - UK roundup

The morning was widely dominated by schoolkids. They occupied Lancaster town hall, shut down the centre of Leamington Spa and took to the streets of Northern Ireland |pics. Meanwhile a Manchester head teacher has taken up police tactics to intimidate pupils who protest against the war. A rally took place in Manchester's Picadilly Gardens, drawing over 5,000 people. A similar rally occurred in Birmingham. In Oxford, thousands of people converged on Carfax tower, holding a rally at 6pm before civil disobedience blocked three bridges. There were reports of police over-reaction to the sit downs. See pictures. Demonstrations against war raged through Sheffield for 9 hours today, there were multiple sit-down protests, the main roundabout into Sheffield from the M1 was occupied 3 times, petrol stations, the local BBC office and the police HQ were targeted by protestors. [Photos

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A Bruxelles ci sono stati invece degli scontri. Alcune centinaia di persone si erano date appuntamento di fronte l’ambasciata Usa e in seguito al lancio di alcune pietre la polizia è ricorsa all’uso degli idranti e dei gas lacrimogeni. Stesso scenario si è ripetuto a Ginevra, dove la polizia elvetica ha usato le maniere forti per disperdere un gruppo di studenti che stava marciando di fronte alla missione diplomatica statunitense

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SUD AMERICA En la Argentina, distintas marchas se realizaron a los símbolos del poder anglosajón. En Rosario, entre otras actividades, se escracharon Mc Donalds y en Córdoba, hubo una concentración frente al Bank Boston y al Loyds. Mientras tanto, en Buenos Aires, unas 1.000 personas marcharon desde Plaza Italia hacia la embajada estadounidense. El personal de las fuerzas represivas aguardaba la manifestación con camiones de la guardia de infantería, tanquetas, perros, caballos; todo para defender la sede diplomática. Pero la bronca pudo más. Al rato de llegar a las vallas, el repudio se convirtió en una catarata de piedras. La policía utilizó gases, balas de goma y sus camiones hidrantes para reprimir. La cacería no se detuvo hasta a 30 cuadras de la embajada. Mientras los manifestantes escapaban por Av. Santa Fé, se rompieron la fachada de algunos bancos. Las noticias hablan de un militante de Quebracho detenido, pero ya habría sido liberado. Entre los presentes se encontraban el PCR, MAS, PTS, Asociación Madres de Plaza de Mayo, Madres Línea Fundadora, organizaciones musulmanas, estudiantes y piqueteros. También en el obelisco se realizó una concentración, de la que participaron el PO, MST, FOS y Convergencia Socialista. La intención era marchar a Plaza de Mayo, pero un fuerte operativo policial lo impidió, por lo que finalmente se marchó hacia el Congreso.

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AFRICA Tensioni ci sono state anche in alcune città africane. Nella capitale egiziana circa 3mila studenti dell’Università Americana del Cairo (Auc) si sono mobilitate per bloccare il traffico nella centralissima piazza Tahrir e innalzando una bandiera irachena lunga circa 20 metri. “Volevamo solo ribadire agli americani che qui non sono più i benvenuti” è stato il commento di Fadlallah Abu Wafia, uno dei leader degli studenti egiziani caricati dalla polizia dopo che avevano tentato di raggiungere l’Ambasciata statunitense.

AUSTRALIA The estimates were 20,000 people - easily. Again, we couldn't move - wall-to-wall people. Some reports from the media have signalled violence but there was none of that. There were many angry people, but the anger transferred into cold fury and determination to grow the protest, especially on this coming Sunday - see other postings for details. The ALP was a presence, for the first time. The speaker from the Democrats noted the previous weak showing on their part whilst Democrats, Socialist Alliance and Greens have been there from the beginning. There was a call to support the real peace parties in the Saturday election.

Archivio registrazioni Video

ArchivioRegistrazioni

U.S.A.

governo americano

presidente GeorgewBush

the Cabinet uyybzcfzesxbole Secretary of Agriculture Ann Veneman

Secretary of Commerce Don Evans

Secretary of Defense DonaldRumsfeld

Secretary of Education Rod Paige

Secretary of Energy Spencer Abraham

Secretary of Health & Human Services Tommy Thompson

Secretary of Homeland Security TomRidge

Secretary of State ColinPowell

Secretary of Transportation Norman Mineta

Secretary of Treasury John Snow

Secretary of Veterans Affairs Anthony Principi

Secretary of Housing & Urban Development Mel Martinez

Secretary of Interior GaleNorton

Attorney General John Ashcroft

Secretary of Labor Elaine Chao

consiglieri del presidente

Consigliere Di Sicurezza Nazionale CondoleezzaRice

ISRAELE

governo israeliano

(inoltre tiene le comunicazioni, l'alloggiamento e la costruzione, gli affari labor e sociali e le cartelle religiose di affari)

  • YosefLapid - Ministro della Giustizia, and Deputy Prime Minister

    EhudOlmert - Ministro dell'industria e del commercio, and Deputy Prime Minister

    SilvanShalom -Ministro degli affari esteri, and Deputy Prime Minister

    BenyaminElon - Ministro del turismo

    TzachiHanegbi - Ministro della pubblica sicurezza

    YisraelKatz - Ministro dell'agricoltura e dello sviluppo rurale

    AvigdorLieberman - Ministro dei trasporti

    LimorLivnat - Ministro della educazione, cultura e sport

    TzipiLivni - Ministero per l'assorbimento degli immigrati

    ShaulMofaz - Ministro delle difesa

    YehuditNaot - Ministro dell'ambiente

    DanNaveh - Ministro della salute

    BenjaminNetanyahu - Ministro della finanza

    JosephParitzky - Ministro delle infrastrutture nazionali Avraham Poraz - Ministro dell'interno Eliezer Sandberg - Ministero delle scienze e tecconologie Gideon Ezra - Minister without Portfolio Uzi Landau - Minister without Portfolio Natan Sharansky - Minister without Portfolio Meir Sheetrit - Minister without Portfolio

TG

“Sulle colline oltre la strada, si vedono moltissime persone accampate. Il paesaggio è molto bello, in questa stagione le dune rosse e gialle di terra cominciano a lasciare il posto a campi verdi e pieni di girasoli. La maggior parte degli sfollati li vedi a circa un quarto d’ora dal primo posto di blocco iracheno. Qui la gente ha paura. Sulle strade si vede un gran movimento di persone che fuggono come possono, anche se non si capisce dove vadano. I confini sono chiusi e, quindi, vie d’uscita dal Paese non ce ne sono”. È Gino Strada che parla, il chirurgo italiano è arrivato ieri ad Erbil, Iraq del nord, nella zona controllata dal Partito democratico del Kurdistan (Pdk). “Il viaggio fin qui è stato lungo, sono partito da Kabul, in Afghanistan, dove Emergency ha un ospedale, fatto scalo negli Emirati Arabi ho raggiunto Damasco, in Siria. Di lì, in una decina di ore di macchina sono andato fino al confine con l’Iraq. Posti di frontiera o ponti non ce ne sono. Il Tigri si attraversa in barca. Si fa per dire, se hai molti bagagli, quasi sfiori il livello dell’acqua. D’altra parte mi aspettavano i miei collaboratori con un’altra auto e dopo altre cinque ore di auto siamo arrivati ad Erbil. Meno una tempesta di sabbia tutto è andato bene”. Nel giugno 1997, l’organizzazione di Strada cominciò lì la costruzione di un Centro chirurgico per vittime di guerra. Il centro è in funzione dal giugno 1998 ed adesso ha 125 letti ed una equipe 115 tra medici specialisti ed infermieri. Ci sono, poi, 105 altri collaboratori, guardie, personale per le pulizie, la manutenzione. Il ‘dottor Gino’ come spesso la gente lo chiama, continua: “La paura principale è quella dell’attacco chimico, le esperienze del passato hanno segnato la popolazione, non hanno maschere o protezioni e le case non possono essere sigillate”. La situazione in Afghanistan non è certo facile, lì un’altra guerra ed una altra emergenza richiedono la presenza di equipe mediche, ma Strada è partito per l’Iraq. “Dovevamo potenziare le nostre strutture mediche, per questo sono venuto qui, abbiamo la sensazione che la guerra possa avere effetti drammatici. Qui si è tra due fuochi, a sud gli iracheni, a nord i turchi. Non si hanno notizie certe, ma comunque la gente parla di turchi in arrivo e questo potrebbe rendere la situazione ancora più seria”. I profughi, in questo momento, sembrano essere il problema maggiore. A differenza del sud del paese, dove le temperature sono alte, qui con le montagne il clima è rigido e questo reca disagio a chi ha lasciato le proprie abitazioni. “Adesso che sono fuori – dice Gino – che ti parlo col satellitare, fa un gran freddo. Questa guerra, come tutte le guerre, è un errore. Abbiamo mandato a casa tutti i malati che potevamo dimettere per essere pronti e abbiamo già predisposto i piani di emergenza. I chirurghi, tranne me tutti iracheni, sono pronti a entrare in azione”. I venti di guerra si avvicinano a questo posto sperduto nel Kurdistan iracheno, il ‘dottor Gino’, coi suoi colleghi, aspetta: “No, davvero non so quando tornerò a casa”. (a cura di Roberto Bàrbera)MISNA.ORG

  • Suleymaniya, 22 marzo - Durante la notte, l'area controllata dal gruppo curdo islamico Ansar Al Islam, accusato di avere legami con Al Qaeda, a ridosso del confine con l'Iran, è stata bombardata sia da aerei americani che colpita da missili sparati da imbarcazioni statunitensi nel Golfo. A seguito dell'attacco, i guerriglieri di Ansar si sono ritirati dai villaggi che occupavano verso le pendici di una montagna. Il gruppo avrebbe subito considerevoli perdite, stando a fonti curde dell'Unione patriottica, che amministra l'area circostante e che ha partecipato all'attacco. L'Unione patriottica è stata oggetto in passato di numerose sortite militari da parte di Ansar, che dispone di un migliaio di guerriglieri. ARABMONITOR.INFO

CNN: TRUPPE TURCHE ENTRATE NEL NORD DELL'IRAQ

ANKARA - Il ministro degli esteri turco Abdullah Gul ha confermato che la Turchia sta inviando truppe in Nord Iraq, negando che vi sia attualmente, dopo la concessione dello spazio aereo, un conflitto con gli Usa, che ieri sera avevano diffidato Ankara dall'inviare truppe in Nord Iraq. Gul ha detto che i compiti delle truppe turche in Nord Iraq saranno solo quelli di assistere e fermare i profughi in territorio iracheno e di contrasstare le attivita' terroristiche. Secondo la Sky Tv, sono circa 10 mila i militari turchi che si apprestano a passare il confine con l'Iraq. La Turchia ha detto di non avere ambizioni territoriali nella zona.

Il segretario di stato americano Colin Powell aveva ieri intimato Ankara a non inviare le sue truppe in Iraq. Gli Stati Uniti avevano espresso un fermo no alla presenza militare turca nell'Iraq del Nord, ma il governo di Ankara aveva in condizionato la concessione effettiva dello spazio aereo turco agli aerei americani (autorizzata ieri dal Parlamento turco) ad un via libera di Washington all'ingresso di truppe turche in Nord Iraq. Il negoziato tra i due Paesi alleati aveva assunto caratteri persino parossistici. I turchi hanno detto: prima entriamo noi in Nord Iraq e poi vi diamo lo spazio aereo. Gli americani vogliono una sequenza contraria. I turchi vogliono creare una fascia di sicurezza oltre il confine di 25 chilometri, gli americani vogliono concederla per soli 11 chilometri. Gli Usa si oppongono ad una presenza unilaterale turca in Nord Iraq, che provocherebbe aspre reazioni dei curdi nordiracheni. 22/03/2003 13:30

RAQ: NELLA REGIONE CURDA 500MILA SFOLLATI VERSO LE MONTAGNE (AGI/REUTERS) - Ginevra, 22 mar. - Almeno mezzo milione di iracheni della regione curda del Paese e' fuggito dalle citta' per riparare sulle montagne in vista dell'invasione alleata dal nord. La citta' di Dohuk, non distante dal confine con la Turchia, e' "quasi deserta" e una situazione analoga si sta creando anche a Kirkuk, cuore della regione petrolifera, ha riferito l'Ufficio Onu per il coordinamento delle attivita' umanitarie in Iraq. Stando a cifre preliminari, gli sfollati nella regione settentrionale curda sono tra i 350mila e i 400mila -mezzo milione secondo la Croce rossa internazionale- e i flussi sono in aumento. Il novanta per cento degli sfollati ha trovato accoglienza da parenti e non ha bisogno di assistenza immediata, si legge nella nota dell'agenzia Onu. "Ma le autorita' e il personale Onu locale si stanno adoperando per fare fronte alle esigenze immediate di quanti non sono riusciti a trovare accoglienza". (AGI)


Diffondete urgentemente questo appello, rimandatelo su se scende sul NW, c'è pochissimo tempo!!!!!!!!!


APPELLO CONTRO L'ESPUSLIONE DI CITTADINI IRAQUENI DALL'ITALIA

Si verifica nel nostro paese una grave situazione di illegalità dovuta alla richiesta statunitense di espellere il personale diplomatico irakeno dall'Italia. I provvedimenti sono già partiti benchè la Farnesina dichiari di stare ancora valutando la richiesta. Questi provvedimenti stanno riguardando sia il personale diplomatico che semplici cittadini (ricercatori, borsisti) irakeni. Siamo venuti a conoscenza del fatto che il provvedimento non colpirà solo il personale diplomatico come dichiarato ai media, attraverso la testimonianza diretta di una maestra elementare romana che rischia di non trovare più nella sua classe una bambina irakena di sette anni figlia di un borsista che sta correndo il rischio di essere rimpatriato forzosamente con la sua famiglia. Non riusciamo da ieri ad avere notizie di queste persone. Il provvedimento di espulsione concede tempo fino a domenica mattina per lasciare l' Italia; ignoriamo quante famiglie al momento vivano la stessa situazione e quali potrebbero essere le conseguenze di un loro eventuale rimpatrio in Iraq. Con questo appello si intende esercitare una forte pressione sulla Farnesina e far sentire la nostra voce contro questa assurda situazione. Si invitano tutte le persone dotate di buon senso e buona volontà ad inviare al Ministero degli Esteri (http://www.esteri.it/ - relazioni.pubblico@esteri.it ; unità.crisi@esteri.it ; Piazzale della Farnesina, 1 00194 Roma tel 0636911; 063236244 (fax cgil minist. Esteri) una richiesta perchè cessi immediatamente questa stupida ed ambigua situazione. Chiediamo a tutti coloro che ne hanno la possibilità di diffondere il presente appello attraverso il maggior numero di canali possibili per cercare di fermare queste espulsioni illegali ed immotivate, nonchè per informare i cittadini italiani che vengono tenuti all'oscuro di questa situazione dalle autorità. Continueremo a cercare di avere notizie di questa famiglia per chiedere la loro autorizzazione a diffondere i nomi, per esercitare in maniera più concreta pressini sul Ministero degli Esteri italiano, unico Ministero europeo a non aver respinto l'assurda richiesta del governo U.S.A. di espellere cittadini irakeni, chiaro atto di belligeranza da parte del nostro governo.

Valerio e Irene Roma, 22/03/2003

mace (last edited 2008-06-26 09:53:48 by anonymous)