240303

sommario

Il pentagono fa censurare le immagini dei morti e prigionieri USA

I network americani ieri non hanno mandato le immagini dei militari angloamericani morti e dei soldati americani fatti prigionieri dagli iracheni. Questo dopo che Donald Rumsfeld, capo del Pentagono, aveva chiesto ufficialmente di non mostrarle.

Le reti Usa si sono adeguate con l'unica eccezione della Cbs che prima della richiesta di Rumsfeld aveva messo in onda alcuni secondi di un interrogatorio. Il portavoce del comando centrale di Doha, generale John Abizaid ha definito le immagini di Al Jazira: "Disgustose".

Fonti russe raccontano, invece, cosa succede ai giornalisti in Kuwait. Senza libertà di movimento, passano le giornate in attesa delle veline del comando americano. Il dipartimento della difesa ha ridotto drasticamente le "gite" al fronte, tutti gli articoli sono censurati e tutte le tramissioni in diretta proibite con un ordine speciale del comando della coalizione. Un ritardo di 4 ore sulla messa in onde delle immagini è stato imposto a tutte le emittenti.

Sempre dalla Russia, arrivano notizie di intercettazioni radio che rivelerebbero il vero numero di feriti e caduti anglo-americani. Dalle comunicazioni mandate alla nave ospedale "Comfort" il numero di soldati uccisi oscilerebbe tra 55 e 70 e vi sarebbero almeno 200 veriti. Fonti americane parlano ancora di 25 morti.

http://www.repubblica.it

BOTTA E RISPOSTA SADDAM BUSH

Saddam Hussein ha aperto la giornata con la sua apparazione alla tv iraqena. Fermo e senza far trapelare particolari emozioni ha parlato al suo popolo congratulandosi per la resistenza opposta alla invasione angloamericana.

Il rais ha parlato della battaglia alle porte di Bassora e ha fornito i nomi degli ufficiali che si sono distinti nella resistenza. Passaggi del discorso dimostrano che Saddam è vivo e che segue direttamente tutte le operazioni del conflitto.

"Colpite il vostro nemico, senza paura" ha affermato, "perché siete ispirati dallo spirito della Jihad che è in voi. Colpiteli affinché capiscano che non possono perpetrare questi crimini contro l'umanità".

Successivamente la tv irachena ha riproposto le immagini di al-jazira: un anziano contandino con la barba bianca si mostra fiero col suo fucile, avrebbe lui abbattuto l'elicottero americano apache AH 46 mostrato alle sue spalle. Dei contadini iraqeni armati festeggiano intorno al mezzo e ai caschi dei due piloti di cui non si hanno notizie.

Gli Stati Uniti rilanciano contro l'Iraq: soldati Usa avrebbero trovato vicino alla città di Najaf, nel sud dell'Iraq, un impianto di armi chimiche. Il Pentagono intanto dichiara di non poter confermare ufficialmente la notizia, ma sparge la voce di imminenti controlli in siti "a rischio".

Nel dare la notizia, l'emittente americana Fox News ed il quotidiano Jerusalem Post hanno sottolineato quanto la scoperta "convaliderebbe automaticamente l'invasione irachena da parte delle forze alleate confermando l'esistenza di armi chimiche" nascoste da Saddam Hussein.

Le truppe britanniche avrebbero scoperto nei pressi di Bassora una dozzina di bunker abbandonati pieni di armamenti, munizioni, mine e anche due missili Cruise di fabbricazione sovietica. La scoperta avviene proprio il giorno dopo che il ministro degli esteri russo Igor Ivanov ha accusato l'alleanza angloamericana di cercare di tagliare la Russia fuori dalla crisi irachena minacciando di portare la questione della leggittimità giuridica dell'attacco all'Iraq al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Washington attacca. Il portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer: "Queste azioni sono sconvolgenti [...] Abbiamo chiesto al governo russo che ogni assistenza di questo genere cessi immediatamente".

Guardian http://www.guardian.co.uk/international/story/0,3604,920712,00.html Independent http://news.independent.co.uk/world/middle_east/story.jsp?story=390162 Guardian http://www.guardian.co.uk/uk_news/story/0,3604,920601,00.html El Mundo http://www.elmundo.es/elmundo/2003/03/24/enespecial/1048467306.html Moscow times http://www.themoscowtimes.com/stories/2003/03/24/002.html Repubblica http://www.repubblica.it/online/esteri/iraqattaccosei/armi/armi.html

Italia e Giordania sono gli unici due paesi ad aver espulso i diplomatici iracheni http://www.iht.com/articles/90728.html

egitto: gli universitari contro la guerra

Gli universitari di Ain Shams hanno recitato una preghiera e hanno sfilato, sotto una pioggia battente, in righe di 10 tenendosi per mano e sollevando di tanto in tanto al cielo il Corano. Poco prima un tentativo di uscire dal campus della facoltà di commercio era stato respinto da un intervento della polizia. Dopo, però sono riusciti a raggiungere gli altri campus.

Al campus di Al Azhar sono stati gridati slogan contro gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e Israele e sono state bruciate le bandiere dei tre Paesi, insieme con i ritratti di Bush e Blair.

Agli studenti si sono aggiunti 500 giornalisti riuniti davanti alla sede del loro sindacato: qui si sono levati insulti contro i ministri degli interni e dell'informazione, a causa degli "800 arresti durante le manifestazioni dei giorni scorsi" e perché "l'informazione governativa è soltanto bugiarda".

SCIOPERO DELLA SCUOLA Oggi aule deserte e gran parte degli istituti scolastici chiusi. Alla protesta, che ha interessato oltre un milione di lavoratori, hanno aderito all'appelo lanciato dalla CGIL scuola unitariamente tutti i sindacati. Alla base dell'agitazione il blocco delle trattative sul contratto, il cui mancato rinnovo risale a circa un anno fa, i tagli al settore nonchè la mancata immissione dei precari. Una protesta che al di là delle specifiche rivendicazioni si è diretta contro le linee guida della Riforma Moratti che sta già attuando la riduzione della qualità formativa, il taglio drastico delle ore di didattica e dei posti di lavoro. In oltre 5000 hanno partecipato al corteo di Milano, 3000 a Palermo, e a Firenze si è registrata un'adesione tra l' 80 e l' 85%,manifestazioni a Torino, Bologna e Cagliari. Nelle piazze sono risuonati con forza gli slogans contro la guerra gridati sopratutto dagli studenti che in moltissimi casi hanno sfilato a fianco dei docenti. A Roma la lotta per la pace e le rivendicazioni per il lavoro si sono mescolate nella manifestazione indetta dai sindacati di base i quali hanno messo al centro dell'iniziativa anche la situazione del personale ATA per il quale è previsto un taglio del 6% della forza lavoro.I Cobas inoltre hanno indetto sin da ora lo stato di agitazione permanente e l’indizione di assemblee permanenti che diventino il luogo nel quale lavoratori e studenti diano vita a momenti di approfondimento e discussione sulla guerra in Iraq . A questo proposito sempre a Roma gli studenti e le studentesse di varie scuole hanno occupato verso le ore 10:15 di questa mattina la Cristoforo Colombo all'altezza dell'Eur per oltre mezz'ora. Un'iniziativa per ribadire ancora una volta il NO alla guerra.

fonti www.italy.indymedia.org www.cobas.it www.rainews24.it

foto. www.cobas.it