PRIMA EDIZIONE
Annan vuole inviare i caschi blu per affrontare l'emergenza umanitaria
Oggi alle 17:00 Rai News 24 pubblica una notizia secondo cui il segretario generale dell'Onu Kofi Annan vorrebbe mandare d'urgenza i caschi blu in Iraq per affrontare la questione umanitaria. La notizia è stata appresa da fonti delle Nazioni Unite. Secondo le fonti Annan avrebbe comunicato questa decisione al segretario generale per la sicurezza Usa, Condoleeza Rice, mentre Bush ne parlerebbe domani nell'incontro con il premier britannico Tony Blair. http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=34623
SECONDA EDIZIONE
Legge 185 al senato
La rete oscurata
Yellow times è stato chiuso ( e ha riaperto dopo un giorno) perché per primo ha pubblicato le foto delle vittime americane a Nasiriayah, che la Cnn non ha voluto pubblicare con la scusa di applicare la Convenzione di Ginevra.
YellowTimes.org, un fonte americana di informazione indipendente, che fornisce punti di vista non convenzionali sugli eventi di attualità, è stata chiusa per un giorno ed ha potuto riaprire il sito solo dopo aver rimosso le foto pubblicate on line che riguardavano danni ai civili e prigionieri americani in Iraq. Le motivazioni: contenuto grafico inappropriato. Yellow times è stato probabilmente il primo sito internet ha pubblicare le foto domenica mattina. Erano visibili all’indirizzo http://www.yt.org/article.php?sid=1199 Ma, tramite una e-mail, il gestore dell’account ha fatto sapere che a nessuna televisione americana era stato permesso di pubblicare le foto delle vittime statunitensi. Le immagini sono quelle dei marines americani a Nasiriayah . Inizialmente hanno circolato solo in televisioni di area, come Iraqui Tv, Al jawer, la televisione nazionale spagnola, il network portoghese e alcune stazioni europee più una televisione filippina che aveva riportato la notizia e intervistato alcuni soldati terrorizzati. Negli Stati Uniti però è stata trovata una scusa per non diffondere le immagini. La Convenzione di Ginevra infatti impedisce la pubblicazione di immagini che riguardano i prigionieri di guerra. Nonostante non venga applicata per quanto riguarda gli iracheni, che anzi vengono ripresi con primi piani oltraggiosi per la dignità umana. Un portavoce di Al jazeera, accusata dalla Cnn di aver sbagliato a publicare le immagini degli americani, ha chiesto come mai non veniva applicato lo stesso criterio sugli iracheni. La risposta è stata che gli iracheni non guardavano la Cnn e i prigionieri dunque non potevano essere riconosciuti. In realtà Cnn è un broadcast internazionale ed è disponibile anche in Iraq. Quindi l’affermazione “non è visibile per le famiglie irachene”, non è una scusa, ma una violazione della convenzione di Ginevra, per parte irachena. Va detto tra l’altro che anche la pagina del Washington post di lunedì ha nella prima pagina una foto di un prigioniero di guerra iracheno. In compenso la Cnn non mostra immagini della guerra utili per capire cosa sta succedendo, solo perché la guerra è devastante e mette paura. E questo non deve succedere in una situazione in cui il conflitto deve essere asettico, veloce ed efficace. Yellow Times ha rivendicato il diritto a pubblicare i drammi della guerra, e l’orrore inflitto a entrambe le parti. E condannando la guerra, le violenze e gli orrori, ha sottolineato la necessità di condannare anche l’assenza di verità. Per altre informazioni: http://www.YellowTimes.org
venezuela: manifestanti pacifisti attaccano la statua della liberta'
La copia della statua della libertà che gli Stati Uniti regalarono al Venezuela nel 1895 non trova pace. Il monumento è soprannominato "la peregrina" per essere stata posta nel corso della sua vita in molteplici siti della città di Valencia. A seconda se l'amministrazione venezuelana fosse piu' o meno fedele a Washington la statua veniva spostata dal centro alla periferia. Ieri la malcapitata peregrina era sul percorso dei manifestanti pacifisti venezuelani che vedendola non scortata dall'esercito l'hanno presa come bersaglio. L'amministrazione della città di Valencia oggi comunica che la statua della libertà ha subito danni per il 50%, a vederla sembra una donna che fatto il suo tempo si accartoccia sulle ginocchie. Il sindaco ha ordinato il restauro immediato.
U.S.A.
governo americano
presidente GeorgewBush
the Cabinet uyybzcfzesxbole Secretary of Agriculture Ann Veneman
Secretary of Commerce Don Evans
Secretary of Defense DonaldRumsfeld
Secretary of Education Rod Paige
Secretary of Energy Spencer Abraham
Secretary of Health & Human Services Tommy Thompson
Secretary of Homeland Security TomRidge
Secretary of State ColinPowell
Secretary of Transportation Norman Mineta
Secretary of Treasury John Snow
Secretary of Veterans Affairs Anthony Principi
Secretary of Housing & Urban Development Mel Martinez
Secretary of Interior GaleNorton
Attorney General John Ashcroft
Secretary of Labor Elaine Chao
consiglieri del presidente
Consigliere Di Sicurezza Nazionale CondoleezzaRice
ISRAELE
governo israeliano
ArielSharon - Prime Minister
(inoltre tiene le comunicazioni, l'alloggiamento e la costruzione, gli affari labor e sociali e le cartelle religiose di affari)
YosefLapid - Ministro della Giustizia, and Deputy Prime Minister
EhudOlmert - Ministro dell'industria e del commercio, and Deputy Prime Minister
SilvanShalom -Ministro degli affari esteri, and Deputy Prime Minister
BenyaminElon - Ministro del turismo
TzachiHanegbi - Ministro della pubblica sicurezza
YisraelKatz - Ministro dell'agricoltura e dello sviluppo rurale
AvigdorLieberman - Ministro dei trasporti
LimorLivnat - Ministro della educazione, cultura e sport
TzipiLivni - Ministero per l'assorbimento degli immigrati
ShaulMofaz - Ministro delle difesa
YehuditNaot - Ministro dell'ambiente
DanNaveh - Ministro della salute
BenjaminNetanyahu - Ministro della finanza
JosephParitzky - Ministro delle infrastrutture nazionali Avraham Poraz - Ministro dell'interno Eliezer Sandberg - Ministero delle scienze e tecconologie Gideon Ezra - Minister without Portfolio Uzi Landau - Minister without Portfolio Natan Sharansky - Minister without Portfolio
Meir Sheetrit - Minister without Portfolio