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Il WORKSHOP SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA BIOLOGICA | Il WORKSHOP "SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA BIOLOGICA del 10 giugno |
Il WORKSHOP "SICUREZZA ALIMENTARE E AGRICOLTURA BIOLOGICA del 10 giugno Si è svolto ieri pomeriggio lincontro dal titolo Sicurezza alimentare e agricoltura biologica organizzato da IFOAM (federazione Internazionale dei Movimenti per lagricoltura biologica I relatori si sono confrontati sui temi della sostenibilità dellagricoltura tradizionale e sulle ipotesi di sviluppo dellagricoltura biologica. Molti degli interventi si sono soffermati sui problemi di natura economica e politica connessi alla produzione alimentare di tipo industriale. Il sistema delle produzioni biologiche sicuramente non è il solo mezzo per risolvere tutti i problemi dellalimentazione ma, se sviluppato e potenziato, potrebbe offrire una possibilità in più per tamponare alcune gravi problematiche del settore, come per esempio, quelle relative allimpatto ambientale, alla qualità e agli alti costi di produzione. Particolarmente interessante è stato il contributo dellecologista indiana Vandana Shiva, che ha ribadito i problemi connessi alluso di pesticidi. Vandana Shiva ha inoltre sottolineato le gravi conseguenze economiche del fenomeno del dumping, a causa del quale molti piccoli produttori agricoli vivono in condizioni di povertà, senza possibilità di sviluppare il loro lavoro e ha sottolineato come incrementando il sistema di rapporto diretto tra produttore e consumatore sarebbe possibile contenere i costi e garantire allagricoltore un giusto guadagno. Il workshop ha evidenziato anche le difficoltà di certificazione del prodotto, che costituiscano un limite alle possibilità di sviluppo delle aziende biologiche. Il ministro tedesco della Protezione dei Consumatori e dellAgricoltura, Renate Kunast, ha puntato lindice sul problema dellinadeguatezza organizzativa e strutturale della maggior parte delle organizzazione agricole biologiche, che non sarebbero ancora in grado , secondo lopinione del Ministro, di competere con le grandi multinazionali e ha commentato, supportata da esempi, la necessità di migliorare la trasparenza dei processi di produzione. Lagricoltura biologica ha detto il ministro Kunast non dovrebbe continuare a dipendere dalle strutture tradizionali dellagricoltura industriale, ma dovrebbe piuttosto sviluppare proprie strutture autonome, costituendo per esempio dei network tra produttori Lincontro si è concluso con un vivace dibattito tra i relatori e i partecipanti al workshop: diversi piccoli coltivatori biologici hanno portato allattenzione le difficoltà che ancora incontrano nel loro lavoro, relative per esempio alla rigidità delle normative in materia di certificazione dei prodotti e alla politica dellUnione Europea principalmente orientata allesportazione o allalto costo dei mangimi per gli animali.
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