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La plenaria si è aperta con la presentazione dei due strumenti tecnici da portare alla FAO: il Position Paper, già definito, e un bilancio, ancora in fase di discussione.
Il primo intervento è stato quello di Ufe Hausmann (FIAN) che ha sottolineato i progressi ottenuti rispetto all’ultimo vertice delle ONG del 1996, perché le direttrici emerse in quel Foro sono state tradotte in un codice di condotta. Adesso occorre fare pressione sui Governi perchè accettino questo codice di condotta e lo trasformino in un codice vincolante.
Il rappresentante di Via Campesina, Henry Saraigh, ha centrato il suo intervento sull’inutilità dei documenti delle istituzioni internazionali (FAO, protocollo di Cartagena...) che sono stati inefficaci tanto rispetto alla lotta alla fame, come rispetto al raggiungimento della pace. Saraigh ha poi spiegato come solo la bozza sulla convenzione sui diritti degli agricoltori, elaborata in questo foro, è l’unico strumento per garantire diritti e pace. Nel documento si parla di diritto alla terra, accesso alle risorse, diritto a prezzi equi sul mercato, necessità di preservare le risorse genetiche e le culture dei popoli.
La parola è poi passata a Irene Fernandez che ha accusato l’attuale politica di Banca Mondiale e WTO che favorisce le grandi multinazionali a danno dei contadini e dei poveri, causando migrazioni e perdita di controllo sulle risorse. L’unica soluzione, ha detto Fernandez, è quella di togliere cibo, agricoltura e terra dalle politiche del WTO e della Banca Mondiale. In conclusione del suo intervento ha lanciato un appello alle ONG del nord e del sud del mondo che devono sviluppare ulteriormente la solidarietà e la collaborazione attuale, assumendo un ruolo più centrale.
Gichenga Ndirangu, di Action Aid del Kenia, ha trattato il tema della Cassa per lo Sviluppo, che può essere uno strumento, ma non una soluzione per le comunità più povere.
L’ultimo intervento prima dell’apertura del dibattito è stato quello di Tony Tujan, che ha sviluppato il problema della sovranità alimentare. In particolare ha sottolineato la mancanza di democrazia del WTO e di fatto la sua incapacità a risolvere i problemi delle comunità indigene, perché tratta temi come la sovranità alimentare, l’accesso alla terra come legati al mercato.

Materiali della plenaria di stamattina. Le versioni in Italiano e Spagnolo non sono divise per punti ma contengono gli stessi interventi e materiali in una forma discorsiva forse più utile per le trasmissioni. Ciao.

ITALIANO. La plenaria si è aperta con la presentazione dei due strumenti tecnici da portare alla FAO: il Position Paper, già definito, e un bilancio, ancora in fase di discussione. Il primo intervento è stato quello di Ufe Hausmann (FIAN) che ha sottolineato i progressi ottenuti rispetto all’ultimo vertice delle ONG del 1996, perché le direttrici emerse in quel Foro sono state tradotte in un codice di condotta. Adesso occorre fare pressione sui Governi perchè accettino questo codice di condotta e lo trasformino in un codice vincolante. Il rappresentante di Via Campesina, Henry Saraigh, ha centrato il suo intervento sull’inutilità dei documenti delle istituzioni internazionali (FAO, protocollo di Cartagena...) che sono stati inefficaci tanto rispetto alla lotta alla fame, come rispetto al raggiungimento della pace. Saraigh ha poi spiegato come solo la bozza sulla convenzione sui diritti degli agricoltori, elaborata in questo foro, è l’unico strumento per garantire diritti e pace. Nel documento si parla di diritto alla terra, accesso alle risorse, diritto a prezzi equi sul mercato, necessità di preservare le risorse genetiche e le culture dei popoli. La parola è poi passata a Irene Fernandez che ha accusato l’attuale politica di Banca Mondiale e WTO che favorisce le grandi multinazionali a danno dei contadini e dei poveri, causando migrazioni e perdita di controllo sulle risorse. L’unica soluzione, ha detto Fernandez, è quella di togliere cibo, agricoltura e terra dalle politiche del WTO e della Banca Mondiale. In conclusione del suo intervento ha lanciato un appello alle ONG del nord e del sud del mondo che devono sviluppare ulteriormente la solidarietà e la collaborazione attuale, assumendo un ruolo più centrale. Gichenga Ndirangu, di Action Aid del Kenia, ha trattato il tema della Cassa per lo Sviluppo, che può essere uno strumento, ma non una soluzione per le comunità più povere. L’ultimo intervento prima dell’apertura del dibattito è stato quello di Tony Tujan, che ha sviluppato il problema della sovranità alimentare. In particolare ha sottolineato la mancanza di democrazia del WTO e di fatto la sua incapacità a risolvere i problemi delle comunità indigene, perché tratta temi come la sovranità alimentare, l’accesso alla terra come legati al mercato.

SPAGNOLO.

FRANCESE.

INGLESE.

Plenary Presentation of two technical instruments that have to been presented, tomorrow, to the FAO

Ufe Hausman (FIAN) the most important element of this ngo forum is the trasformation of the different emergent position and underlines in a kind of conduct code. The next step have to be the acptance by the governaments of this Code and for this we have to make a pression to them to tranforme it in law.

Henry Saraigh The international documents made until now( Fao, cartagena document, etc.) show us their failures about peace, food, human right, etc. It's very important to make a unified instrument to garantee rights and peace and for this we prepared a draft about international farmers righ about right land, access to resources, fair price in the market, genetic resources and indigenous culture.

Irene Fernandez The political of WTO and World bank helped only the multinational producing very strong migrations flows and lost of control on our own resources. We have to make pression to push out of the wto market rule the agricolture and food throught a wide form of cooperation between north and south of the NGO world. It's important the ngo must have a much more stronger role.

Ndirangu Gichenga (Action Aid, Kenia) We think we need of instruments to help the poorest countries and from our point of view this instrument is the 'Development Box'. It is a way but no the solution; it's one of the possible tools because, in this context of market liberalization, the poorest countries are damnaged in export and political decisions.

Tony Tujan It is not just a problem of political will to sure the food and the right to access to the food. We must go forward and propose a clear program to empowerment poor people to produce and buy food by themself. It is not only a question of dumping but the problem is to realized a struggle of food sovereignty besides the WTO. The WTO is no democratic organism and we can't change the its framework but the paradigme and the principals of cooperation The stratetegy proposing is not a national mechanismo reflexcted international cooperation and solidarity in challenging WTO globalization model.

mercoledi_12_giugno (last edited 2008-06-26 09:57:51 by anonymous)