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=== GR Martedi' 30 marzo 2005 === = LUNEDI 11 APRILE =

'''MEDIORIENTE '''

M.O., OGGI INCONTRO BUSH-SHARON
Il primo ministro israeliano Ariel Sharon si incontrerà nel ranch di Crawford, in Texas, con il presidente americano George Bush. Il vertice coincide con un aggravamento della situazione nei Territori, dopo le speranze suscitate in febbraio dall'annuncio di un cessate il fuoco fra isareliani e palestinesi.
Il premier di Tel Aviv - secondo quanto riporta il sito del quotidiano Ha'aretz - esprimerà a Bush la preoccupazione per una situazione che potrebbe precipitare: da una parte perché l'amministrazione palestinese di Abu Mazen potrebbe essere messa in discussione, con un pericoloso conseguente vuoto di potere, e dall'altra perché lo stesso Mazen non rispetterebbe i patti presi con Tel Aviv. Non si fermano neanche oggi intanto gli scontri nei Territori. Questa mattina soldati israeliani hanno condotto un raid a Nablus, in Cisgiordania, e hanno arrestato un esponente di Fatah, Firas Tanbor, sospettato di preparare un attacco terroristico per conto dell'Hezbollah (partito di Dio) libanese. Lo riferisce il sito di Ha'aretz, aggiungendo che vi sono stati anche scontri fra palestinesi e soldati. Fonti palestinesi affermano che i militari hanno usato pallottole di gomma e lacrimogeni, ferendo dieci persone.
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'''Terza udienza del processo al Sud Ribelle''' ''' BANGLADESH '''
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In occasione della terza udienza il PM Fiordalisi ha depositato il materiale delle presunte prove con cui è stato costruito l’intero teorema d’accusa che grava contro gli imputati. Si tratta di una serie di registrazioni, filmati ed intercettazioni costruiti ad arte per inquadrare gli imputati in circostanze idonee a far intendere un loro coinvolgimento nei crimini di cui sono accusati. La difesa ha chiesto di poter visionare il contenuto delle prove tra le quali figurano anche alcuni spezzoni trasmessi nel corso della trasmissione “Punto e a Capo” su Rai Due lo scorso 24 Febbraio, suscettibili queste ultime ad annullamento secondo specifiche norme. La richiesta della difesa è stata accolta ed il collegio giudicante ha quindi stabilito direttamente per il 13 Aprile 2005 la data d’inizio della prossima udienza annullando la data di domani 31/03/2005 come continuazione dell’udienza odierna. A partire dalla prossima udienza sarà anche possibile assistere alla deposizione del primo teste d’accusa ovvero un esponente della DIGOS.

'''emergenza sfratti'''
scade domani la «proroga per il rilascio forzato per i nuclei familiari svantaggiati» e dunque si prevedono
Ufficiali giudiziari alla porta dal momento che il tavolo tecnico concertato dal ministero Lunardi e' andato un po’ troppo per le lunghe. La circolare attuativa del decreto, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 17 marzo scorso, sei mesi dopo il decreto stesso, mette a disposizione degli inquilini i moduli per richiedere una nuova casa ma mancano gli sportelli dove presentarli e manca soprattutto il tempo: il 31 marzo appunto scade il termine e come prevede il codice civile si mettono in moto gli ufficiali giudiziari. Sono proprio i numeri anzi, una lunga serie di cifre e percentuali, ribadiscono i sindacati della Sicet, Sunia e Uniat, ad inchiodare il governo alle sue responsabilità sul tema della casa. Il fondo sociale per l’edilizia popolare, cioè i soldi che il governo mette a disposizione per dare un’abitazione anche a chi non nuota nell’oro, è in continua diminuzione. Nel '99 ammontava a 389 milioni di euro, un anno dopo, 362, nel 2001 341 e l’anno dopo, 2002, la sforbiciata più cospicua: 249 milioni. Poi 246, dove è fermo dal 2004. Vale a dire 143 milioni in meno rispetto a cinque anni fa, il 37% in meno. I sindacati, per inciso, chiedono alla maggioranza di stanziare almeno 500 milioni di euro per nuove case popolari. I sindacati riferiscono che gli sfratti per morosità sono aumentati dell’80% e sono ormai i due terzi del totale: 67.9%, dati 2003. Per un pensionato, dicono ancora le statistiche, l’affitto pesa per il 110% del bilancio mensile; 60% nel caso di un lavoratore dipendente.

'''TERREMOTO: aggiornamenti'''

verifica e aggiorna testo ieri

TOKYO - Sarebbero fra mille e duemila i morti causati dal fortissimo sisma di 8,5-8,7 gradi Richter, che ha gettato ieri sera nuovamente nel panico i Paesi dell'Oceano Indiano, e in particolare l'isola indonesiana di Sumatra, vicinissima, come tre mesi fa, all'epicentro delle scosse durate tre lunghi minuti. Molte vittime, quindi, ma poche al confronto delle circa 300.000 del 26 dicembre scorso, di cui almeno 220.000 nella sola Indonesia, inghiottiti nella maggior parte da gigantesche ondate di tsunami arrivate, si e' saputo poi da esperti giapponesi, ad altezze fino a 50 metri.

Malgrado i timori dei sismologi, le onde di maremoto rilevate ieri non hanno superato i 20-30 centimetri in Sri Lanka, Thailandia ed India. Testimoni oculari hanno riferito di ondate fino a tre metri a Simeulue e fino a 30 in baie di Nias, le isole lungo la costa occidentale di Sumatra piu' vicine all'epicentro del sisma di ieri, ma sono voci non confermate. Altre fonti hanno escluso che i danni provocati nelle due isole siano dipesi dallo tsunami. A causare i crolli a Nias e Simeulue, la prima a sud-est e la seconda a nord-ovest dell'epicentro - individuato ad una distanza di 150 km. a sud est di quello del sisma catastrofico di 9 gradi Richter del 26 dicembre - sono state le fortissime scosse ondulatorie, protrattesi per quasi tre minuti.

''Sono stati accertati 330 morti a Nias e 100 a Simeulue. Ma il bilancio e' destinato ad aggravarsi pesantemente'' ha dichiarato nella serata di oggi Budi Atmaji Adiputro, un responsabile dell'Ente nazionale indonesiano di coordinamento degli aiuti per le calamita' naturali. Al di la' dell'incertezza sul numero delle vittime, l'amara lezione del 26 dicembre e' servita e tutti i paesi rivieraschi, che sono stati prontissimi a lanciare l'allarme di tsunami, prima ancora di sapere se fosse fondato o meno. Indonesia, Thailandia, India, Sri Lanka, Malaysia, hanno tentato il possibile e l'impossibile per far evacuare i residenti delle zone costiere sollecitandoli a rifugiarsi sulle alture. Ci sono state fughe in massa e momenti di caos, soprattutto a Bandar Aceh, la citta' dell'estremo nord di Sumatra cancellata il 26 dicembre scorso. Gli allarmi di tsunami sono stati revocati dopo qualche ora in tutti i paesi interessati e la popolazione ha cominciato il rientro nelle abitazioni, senza lamentarsi dei falsi allarmi. '' Certo occorre dotarsi in fretta di una rete di rilevamento dei sismi accurata ed efficiente. E ci sono state esagerazioni negli allarmi. Ma e' meglio cosi''. hanno detto fonti del governo indonesiano.
Bangladesh: crolla fabbrica, 200 dispersi
lmeno 11 persone sono morte mentre più di 200 sarebbero rimaste sotto le macerie dopo l'esplosione dell'edificio;
Ora è lotta contro il tempo. Almeno undici persone sono morte e fino ad altre duecento potrebbero essere intrappolate sotto le macerie di una fabbrica crollata a Palash Bari vicino a Dacca, la capitale del Bangladesh. Lo hanno reso noto fonti ufficiali. Fino ad ora i soccorritori hanno estratto 55 persone ancora vive, ma le strade strette della cittadina impediscono l'arrivo di mezzi per rimuovere le lastre di cemento.
La fabbrica, un'edificio di 8 piani, è crollata a seguito dell'esplosione di una caldaia all'interno dell'edificio.
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''' LIBANO '''
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'''Kirgizistan'''

verifica e aggiorna testo ieri

Trattano ormai a distanza il presidente ad interim del Kirghizistan, Kurmanbek Bakiyev, e il presidente Akayev, fuggito in Kazakistan, e che comunque continua a rifiutare di dimettersi. Mentre i cittadini di Bishkek cercano di risollevarsi dai disordini e dalle violenze dei giorni scorsi, Akayev si trova in Kazakistan per colloqui con i nuovi leader kirghizi.
La camera alta del vecchio parlamento del Kirghizistan ha annunciato che si scioglierà per dare un contributo alla stabilità del Paese.
 Un punto interrogativo resta sulle nuove presidenziali, fissate nei giorni scorsi per il 26 giugno: "potranno essere indette soltanto dopo i colloqui con (il presidente) Akayev, altrimenti si tratterà di un'ulteriore mossa incostituzionale", ha detto il capo del nuovo Parlamento kirghizo, Omurek Tekebayev. Intanto
provvisoriamente a capo dello Stato resta il leader dell'opposizione Kurmanbek Bakiyev, già indicato dal vecchio Parlamento e oggi confermato primo ministro dai neoeletti deputati. La nomina a premier nell'attuale situazione di crisi politica prevede automaticamente per Bakiyev anche la carica di presidente facente funzioni.
Durante la giornata di ieri c'è stato anche un evento da non trascurare: sono stati posti i sigilli sull'archivio personale di Akayev, e le sue carte sono ora nelle mani dei servizi di sicurezza. Pile di documenti che potrebbero diventare la vera arma contro il presidente defraudato. Fra il materiale requisito, ci sarebbero liste di finanziamenti che indicano "concretamente e quanto" è
stato destinato "ai protetti del presidente" dalle casse pubbliche durante la contestata campagna elettorale di febbraio-marzo.
Libano. In 20 mila per le strade di Beirut per chiedere pace e unità.
Almeno 20 mila persone hanno sfilato ieri per le strade di Beirut chiedendo pace e unità per il Paese segnato dall'attentato all'ex primo ministro Rafik Hariri il 14 febbraio scorso. La sorella di Hariri, Bahiya Hariri, che è avvocato, ha liberato 50 colombe vianche per dare inizio alla dimostrazione, che è stata denominata "Marciamo Uniti".
"Non c'è timore che questo paese finché questo grande popolo resta risoluto a difendere la propria unità nazonale, la propria pace civile, la propria indipendenza, libertà e sovranità", ha detto la sorella di Hariri in un discorso. La marcia è stata una delle manifestazioni che ricordano il trentennale dell'inizio della guerra civile libanese, durata 15 anni.
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''' NAPOLI ''' ''' IRAQ '''
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''' Manifestazione antirazzista sabato 2 marzo ''' Mi sentirò davvero libera se emergerà la verità su quello che è successo":
inizia cosi' l'intervento di Giuliana Sgrena alla conferenza organizzata oggi a Roma dalla Federazione della stampa. L'inviata del Manifetso ha ringraziato tutti i colleghi per la solidarietà dimostrata durante il suo mese di rapimento in Iraq ma ha gli anche rivolto un accorato appello: "Chiedo alla stampa di sostenerci nel chiedere la verità, di far emergere la responsabilità". L'inviata del Manifesto ha detto di non aver fiducia nei lavori della commissione mista americano-italiana che indaga sull'episodio che ha portato la morte del funzionario del Sismi. "I soldati che mi hanno sparato sono anche loro vittime di questa guerra - ha aggiunto Giuliana - ma le vere responsabilità sono altrove".
Intanto a Bagdad le forze di sicurezza irachene hanno arrestato uno dei rapitori di Christian Chesnot e George Malbrunot, i due giornalisti francesi tenuti in ostaggio dalla guerriglia per oltre quattro mesi lo scorso anno.
La notizia è stata confermata dal ministero della Difesa di Baghdad.
E anche oggi, l'esercito americano è stato bersaglio di nuovi attacchi: tre auto guidate da kamikaze sono state lanciate contro un campo militare statunitense a Qaim, nell'Iraq occidentale, vicino alla frontiera con la Siria. Secondo una fonte militare Usa, ci sarebbero due soldati feriti, di cui non è stata precisata la nazionalità, mentre altre fonti parlano di due civili morti e tre feriti.
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'Napoli MANIFESTAZIONE antirazzista: -NESSUN UOMO E' ILLEGALE ! Contro l'apartheid dei migranti-' '''CINA'''
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*SABATO 2 APRILE 2005 ore 10.00 MANIFESTAZIONE REGIONALE NAPOLI - PIAZZA GARIBALDI * Il 2 aprile è la seconda giornata europea dei movimenti contro il razzismo, per la regolarizzazione generalizzata e permanente di tutti gli immigrati, i diritti di cittadinanza e la chiusura immediata dei "centri di detenzione temporanea", autentici lager moderni. I cpt sono infatti il simbolo del modello di apartheid e di guerra permanente su cui viene costruito il rapporto tra nord e sud del mondo. La clandestinità e la discriminazione giuridica sono oggi uno strumento di divisione e di ricatto che favorisce chi sfrutta la precarietà degli uomini e del lavoro. La libertà di circolazione può essere invece la base di una nuova globalizzazione dei diritti. Sabato anche a Napoli manifestazione degli antirazzisti con partenza alle ore 10.00 da piazza Garibaldi e chiusura in piazza del Gesù con un comizio dei "non aventi diritto di voto": su un palco monteremo un cpt simbolico e dalle sue sbarre, provocatoriamente, i migranti parlerano dei temi che mai apparterranno alla campagna elettorale, ma appartengono alla campagna dell'umanità contro la barbarie *SABATO 2 APRILE 2005 ore 10.00 MANIFESTAZIONE REGIONALE NAPOLI - PIAZZA GARIBALDI * MORTE DI DUE ANZIANE DIMOSTRANTI SCATENA SOMMOSSA CONTRO LA POLIZIA
Gli abitanti del villaggio di Huankantou, nella provincia orientale di Zhejiang, si sono rivoltati contro la polizia dopo che due donne anziane sono state uccise dagli agenti mentre con altre 200 compagne svolgevano un sit-in contro l’inquinamento causato dal locale distretto industriale. Riportando i fatti avvenuti domenica ed emersi solo oggi, l’agenzia britannica ‘Reuters’ riferisce che la rabbia delle gente è scoppiata dopo che si è diffusa la notizia che le due anziane signore erano state investite e uccise dalle auto della polizia, mentre 3000 agenti cercavano di disperdere l’assembramento che da due settimane presidiavano ininterrottamente il sito di un complesso di 13 fabbriche chimiche, ritenute responsabili di inquinare l’ambiente circostante.
Migliaia di abitanti del villaggio hanno prima rivoltato una decina di auto della polizia e poi inseguito e raggiunto gli agenti che si erano rifugiati in una scuola; la polizia ha avuto l’ordine di non reagire. Cinque degli agenti aggrediti dalla folla verserebbero in gravi condizioni, mentre anche 4 civili hanno riportato ferite. Negli ultimi anni in Cina si sono verificate spesso sommosse popolari nelle zone rurali contro le autorità e le forze dell’ordine da parte di cittadini non sempre soddisfatti dai cambiamenti strutturali innescati dallo sviluppo economico.


''' ITALIA '''

Confindustria. Montezemolo: occorre un governo che governi, altrimenti meglio le elezioni.
"Ci attendiamo un segnale molto forte nei prossimi giorni - ha aggiunto Montezemolo - un segnale che rimetta le imprese al centro dell'azione di governo". La ricetta del leader della Confindustria è semplice: "Le cose da fare, e da fare subito sono poche e chiare: intervenire sul cuneo fiscale per ridurre in modo netto la differenza tra stipendio lordo e stipendio netto e migliorare insieme il costo del lavoro per le imprese e i redditi dei lavoratori; accelerare l'abolizione dell'Irap; favorire attraverso misure fiscali le fusioni e le aggregazioni di imprese; velocizzare i tempi dei rimborsi fiscali e dei pagamenti dovuti alle imprese che lavorano per la pubblica amministrazione; approvare contestualmente - ha aggiunto Montezemolo - nei tempi previsti il decrerto e il disegno di legge sulla competitività".


Fumo in ufficio, allarme imprese: "Produttività cala fino al 10,5%"
Fumatori attenti: la pausa sigaretta durante il lavoro potrebbe non essere più "gratis". Quel nuovo rito nato il 10 gennaio in seguito all'approvazione della legge antifumo, quello sciamare fuori dagli uffici per fumarsi una bionda all'aperto in santa pace potrebbe diventare un'abitudine costosa.
Una ricerca su 177 imprese promossa dall'Associazione Direttori Risorse Umane (GIDP/ HRDA) e patrocinata dall'agenzia per il lavoro interinale Randstad, infatti, non lascia dubbi: il fumo pesa sui bilanci aziendali provocando una perdita secca di produttività compresa fra il 6,5% e il 10,5%. Risultato: ci sono le premesse per una detrazione della pausa dalla busta paga. O per un recupero del tempo dedicato al vizio.

LUNEDI 11 APRILE

MEDIORIENTE

M.O., OGGI INCONTRO BUSH-SHARON Il primo ministro israeliano Ariel Sharon si incontrerà nel ranch di Crawford, in Texas, con il presidente americano George Bush. Il vertice coincide con un aggravamento della situazione nei Territori, dopo le speranze suscitate in febbraio dall'annuncio di un cessate il fuoco fra isareliani e palestinesi. Il premier di Tel Aviv - secondo quanto riporta il sito del quotidiano Ha'aretz - esprimerà a Bush la preoccupazione per una situazione che potrebbe precipitare: da una parte perché l'amministrazione palestinese di Abu Mazen potrebbe essere messa in discussione, con un pericoloso conseguente vuoto di potere, e dall'altra perché lo stesso Mazen non rispetterebbe i patti presi con Tel Aviv. Non si fermano neanche oggi intanto gli scontri nei Territori. Questa mattina soldati israeliani hanno condotto un raid a Nablus, in Cisgiordania, e hanno arrestato un esponente di Fatah, Firas Tanbor, sospettato di preparare un attacco terroristico per conto dell'Hezbollah (partito di Dio) libanese. Lo riferisce il sito di Ha'aretz, aggiungendo che vi sono stati anche scontri fra palestinesi e soldati. Fonti palestinesi affermano che i militari hanno usato pallottole di gomma e lacrimogeni, ferendo dieci persone.

BANGLADESH

Bangladesh: crolla fabbrica, 200 dispersi lmeno 11 persone sono morte mentre più di 200 sarebbero rimaste sotto le macerie dopo l'esplosione dell'edificio; Ora è lotta contro il tempo. Almeno undici persone sono morte e fino ad altre duecento potrebbero essere intrappolate sotto le macerie di una fabbrica crollata a Palash Bari vicino a Dacca, la capitale del Bangladesh. Lo hanno reso noto fonti ufficiali. Fino ad ora i soccorritori hanno estratto 55 persone ancora vive, ma le strade strette della cittadina impediscono l'arrivo di mezzi per rimuovere le lastre di cemento. La fabbrica, un'edificio di 8 piani, è crollata a seguito dell'esplosione di una caldaia all'interno dell'edificio.

LIBANO

Libano. In 20 mila per le strade di Beirut per chiedere pace e unità. Almeno 20 mila persone hanno sfilato ieri per le strade di Beirut chiedendo pace e unità per il Paese segnato dall'attentato all'ex primo ministro Rafik Hariri il 14 febbraio scorso. La sorella di Hariri, Bahiya Hariri, che è avvocato, ha liberato 50 colombe vianche per dare inizio alla dimostrazione, che è stata denominata "Marciamo Uniti". "Non c'è timore che questo paese finché questo grande popolo resta risoluto a difendere la propria unità nazonale, la propria pace civile, la propria indipendenza, libertà e sovranità", ha detto la sorella di Hariri in un discorso. La marcia è stata una delle manifestazioni che ricordano il trentennale dell'inizio della guerra civile libanese, durata 15 anni.

IRAQ

Mi sentirò davvero libera se emergerà la verità su quello che è successo": inizia cosi' l'intervento di Giuliana Sgrena alla conferenza organizzata oggi a Roma dalla Federazione della stampa. L'inviata del Manifetso ha ringraziato tutti i colleghi per la solidarietà dimostrata durante il suo mese di rapimento in Iraq ma ha gli anche rivolto un accorato appello: "Chiedo alla stampa di sostenerci nel chiedere la verità, di far emergere la responsabilità". L'inviata del Manifesto ha detto di non aver fiducia nei lavori della commissione mista americano-italiana che indaga sull'episodio che ha portato la morte del funzionario del Sismi. "I soldati che mi hanno sparato sono anche loro vittime di questa guerra - ha aggiunto Giuliana - ma le vere responsabilità sono altrove". Intanto a Bagdad le forze di sicurezza irachene hanno arrestato uno dei rapitori di Christian Chesnot e George Malbrunot, i due giornalisti francesi tenuti in ostaggio dalla guerriglia per oltre quattro mesi lo scorso anno. La notizia è stata confermata dal ministero della Difesa di Baghdad. E anche oggi, l'esercito americano è stato bersaglio di nuovi attacchi: tre auto guidate da kamikaze sono state lanciate contro un campo militare statunitense a Qaim, nell'Iraq occidentale, vicino alla frontiera con la Siria. Secondo una fonte militare Usa, ci sarebbero due soldati feriti, di cui non è stata precisata la nazionalità, mentre altre fonti parlano di due civili morti e tre feriti.

CINA

MORTE DI DUE ANZIANE DIMOSTRANTI SCATENA SOMMOSSA CONTRO LA POLIZIA Gli abitanti del villaggio di Huankantou, nella provincia orientale di Zhejiang, si sono rivoltati contro la polizia dopo che due donne anziane sono state uccise dagli agenti mentre con altre 200 compagne svolgevano un sit-in contro l’inquinamento causato dal locale distretto industriale. Riportando i fatti avvenuti domenica ed emersi solo oggi, l’agenzia britannica ‘Reuters’ riferisce che la rabbia delle gente è scoppiata dopo che si è diffusa la notizia che le due anziane signore erano state investite e uccise dalle auto della polizia, mentre 3000 agenti cercavano di disperdere l’assembramento che da due settimane presidiavano ininterrottamente il sito di un complesso di 13 fabbriche chimiche, ritenute responsabili di inquinare l’ambiente circostante. Migliaia di abitanti del villaggio hanno prima rivoltato una decina di auto della polizia e poi inseguito e raggiunto gli agenti che si erano rifugiati in una scuola; la polizia ha avuto l’ordine di non reagire. Cinque degli agenti aggrediti dalla folla verserebbero in gravi condizioni, mentre anche 4 civili hanno riportato ferite. Negli ultimi anni in Cina si sono verificate spesso sommosse popolari nelle zone rurali contro le autorità e le forze dell’ordine da parte di cittadini non sempre soddisfatti dai cambiamenti strutturali innescati dallo sviluppo economico.

ITALIA

Confindustria. Montezemolo: occorre un governo che governi, altrimenti meglio le elezioni. "Ci attendiamo un segnale molto forte nei prossimi giorni - ha aggiunto Montezemolo - un segnale che rimetta le imprese al centro dell'azione di governo". La ricetta del leader della Confindustria è semplice: "Le cose da fare, e da fare subito sono poche e chiare: intervenire sul cuneo fiscale per ridurre in modo netto la differenza tra stipendio lordo e stipendio netto e migliorare insieme il costo del lavoro per le imprese e i redditi dei lavoratori; accelerare l'abolizione dell'Irap; favorire attraverso misure fiscali le fusioni e le aggregazioni di imprese; velocizzare i tempi dei rimborsi fiscali e dei pagamenti dovuti alle imprese che lavorano per la pubblica amministrazione; approvare contestualmente - ha aggiunto Montezemolo - nei tempi previsti il decrerto e il disegno di legge sulla competitività".

Fumo in ufficio, allarme imprese: "Produttività cala fino al 10,5%" Fumatori attenti: la pausa sigaretta durante il lavoro potrebbe non essere più "gratis". Quel nuovo rito nato il 10 gennaio in seguito all'approvazione della legge antifumo, quello sciamare fuori dagli uffici per fumarsi una bionda all'aperto in santa pace potrebbe diventare un'abitudine costosa. Una ricerca su 177 imprese promossa dall'Associazione Direttori Risorse Umane (GIDP/ HRDA) e patrocinata dall'agenzia per il lavoro interinale Randstad, infatti, non lascia dubbi: il fumo pesa sui bilanci aziendali provocando una perdita secca di produttività compresa fra il 6,5% e il 10,5%. Risultato: ci sono le premesse per una detrazione della pausa dalla busta paga. O per un recupero del tempo dedicato al vizio.

radiolina/gr (last edited 2008-06-26 10:01:06 by anonymous)