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= RADIOLINA, LA PROGRAMMAZIONE DELLA SETTIMANA =
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Medio Oriente. Migliaia di pacifisti israeliani in piazza contro Sharon e le colonie: torni il dialogo

sharon_27052002
Sharon contestato da diecimila israeliani

Tel Aviv, 21 settembre 2003

Quasi diecimila pacifisti israeliani sono sfilati la scorsa notte a Tel Aviv, dalla Piazza Rabin (il luogo dove nel 1995 fu assassinato il premier laburista) fino al ministero della difesa per esprimere totale opposizione alla politica del governo di Ariel Sharon e per invocare lo smantellamento degli insediamenti nei Territori e la fine degli omicidi mirati. La dimostrazione - una delle più affollate nel suo genere negli ultimi mesi - era guidata da parlamentari del partito laburista e del partito Meretz, della sinistra sionista.

BAGHDAD - Due soldati statunitensi sono rimasti uccisi, a ovest di Baghdad, a seguito di un attacco a colpi di mortaio. Lo ha annunciato l' esercito americano. Sempre secondo le stesse fonti, nell' attacco sono rimasti feriti altri tredici militari. Due colpi di mortaio sono stati sparati contro le postazioni americane poste a protezione della prigione di Abu Ghraib, a ovest di Baghdad, controllata dai militari statunitensi. Le due vittime appartenevano alla 800/ma brigata di Polizia militare.

Intanto si e' appreso che Akila al Hashimi, membro del Consiglio provvisorio di governo iracheno ferita ieri in un attentato a Baghdad, e' ''in condizioni gravi ma stabili'' dopo aver subito nella notte un secondo intervento chirurgico. Lo ha reso noto un portavoce della coalizione americano britannica.
Si tratta del primo attentato contro un membro del consiglio di governo provvisorio. Akila al Hashimi era stata responsabile delle relazioni internazionali del ministero degli esteri durante il regime di Saddam Hussein e a questo titolo era stata collaboratrice del vice premier Tareq Aziz.
Laureata in letteratura francese ha fatto parte del comitato che ha diretto il ministero degli esteri subito dopo la caduta di Saddam Hussein. Ha partecipato alla delegazione che si e' recata all'Onu in luglio e deve far parte di quella che in settimana si rechera' a New York per assistere ai dibattiti delle Nazioni Unite sull'Iraq.
21/09/2003 10:40
  == lunedì 1 novembre 2004 ==
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  Mondo '''La corriera della sera, il veicolo per l'informazione locale'''
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Iraq. Nuovo attacco al carcere di Baghdad. Due soldati americani uccisi a colpi di mortaio ''Questa settimana il nostro trabiccolo e' fermo''
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bassora_soldato
Uccisi due soldati Usa di guardia alla prigioen
'''Precari alla riscossa Reddito per tutti'''
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Baghdad, 21 settembre 2003 '''Controllo Sociale'''
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Un altro attacco al carcere di Baghdad, e nuove gravi perdite per l'esercito americano. Due militari Usa sono stati uccisi, altri 13 feriti in un attacco al carcere di Abu Ghraib, nella zona Ovest di Baghdad. Secondo le prime notizie diffuse dal comando militare Usa in Iraq, l'attacco risale a ieri sera: verso le 22.00 degli sconosciuti hanno lanciato colpi di mortaio contro la prigione, ma nessuno dei carcerati è stato colpito. Sono invece morti due agenti di polizia militare Usa, addetti alla guardia.
 
Il carcere maledetto
La prigione di Abu Ghraib già il 15 agosto scorso era stata fatta bersaglio di colpi di mortaio che avevano provocato la morte di sei detenuti e il ferimento di altri 59. Tre i colpi di mortaio sparati in quell' occasione che provocarono la morte immediata di tre detenuti, mentre altri tre decedettero successivamente per le ferite subite. Davanti al carcere, negli stessi giorni, fu ucciso un cameraman della Reuter, il palestinese Mazen Dama, di 43 anni. A sparare contro di lui furono i militari americani in servizio davanti al reclusorio che dissero di avere scambiato la telecamera che Dama portava sulla spalla per un lanciarazzi. Il carcere di Abu Ghraib era tristemente famoso nel periodo del regime di Saddam Hussein, perché vi furono rinchiuse, torturate e uccise migliaia di persone. Dopo la conquista del Paese la struttura è stata requisita dalle forze armate statunitensi e ospita attualmente circa 500 detenuti, tra criminali comuni e presunti guerriglieri anti-americani. Il 13 giugno era stato teatro di una violenta rivolta, nel corso della quale è stato ucciso un detenuto. Una seconda rivolta, meno grave, era avvenuta due settimane dopo.
'''RAPpresaglia'''
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Ue: due lettoni su tre dicono si' all'adesione == martedì 2 novembre 2004 ==
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Il 67% dei votanti ha detto si', i no al 32,3%
(ANSA) - RIGA, 21 SET - Due terzi dei lettoni hanno detto si' all' adesione del loro Paese all' Unione europea. Lo dicono i risultati definitivi del referendum svoltosi ieri. Secondo le fonti ufficiali, il 67% dei votanti ha espresso il si' all'adesione, mentre per il 'no' hanno votato il 32,3% degli aventi diritto. Schede nulle per lo 0,7%. La Lettonia e' l'ultimo dei nove Paesi candidati ad aver ottenuto l'imprimatur popolare con un referendum al previsto ingresso il prossimo primo maggio nell'Europa a Venticinque.
18.30-20.30: indierty sounds (suoni gretti e diretti)

20.30-22.30: sulle tracce di annarella (musica popolare)
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SERIE B: TIFOSO IN FIN DI VITA, SCONTRI E VIOLENZA ULTRAS == mercoledì 3 novembre 2004 ==
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Gli incidenti sugli spalti AVELLINO - Solo in tarda sera si sono chiariti i contorni di una serata sciagurata, dove il calcio e' sparito di fronte alla cronaca nera. Violenza, fatalita', ma anche leggerezza di chi non ha previsto l'arrivo di circa cinquemila tifosi da Napoli si sono mescolate tra loro. Il bilancio e' un ragazzo di 20 anni Sergio Ercolano, di Napoli, che ora e' in fin di vita, dopo essere precipitato da una tettoia allo stadio Partenio, un vicequestore di polizia, Gennaro Rega, colpito da collasso, una ventina tra poliziotti e carabinieri feriti. Tre di essi sono ricoverati. La giornata sembrava calma. ''I tifosi del Napoli giunti ad Avellino erano tranquillissimi'', racconta il questore Mario Papa, che ha diretto il servizio di ordine pubblico. I problemi sono cominciati quando le scorte di biglietti in vendita per la curva Nord destinata agli ospiti si sono esauriti. Si aspettavano due-tremila supporter azzurri, ne sono arrivati cinquemila. La folla ha cominciato ad accalcarsi ed a premere sulla polizia, che ha sollecitato l'invio di altri biglietti ai botteghini. Dagli spalti e' cominciato un lancio di oggetti sui poliziotti. La situazione e' peggiorata quando sono arrivati 10 pullmann del tifo organizzato. ''Siamo stati presi tra due fuochi'', dice il questore Papa. 19.00-20,30: rileggendo De Andre
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Gruppi di tifosi sono entrati senza biglietto mentre la polizia caricava all'esterno dello stadio. Sergio Ercolano, insieme ad altri, e' saltato su una tettoia in plexigas che copre una scalinata di accesso ad una palestra e non ha retto. Il ragazzo, precipitato da circa 20 metri, e' rimasto a terra, tra spalti e terreno di gioco 25-30 minuti, forse di piu', mentre si attendevano i vigili del fuoco per recuperarlo. L' attesa ha fatto esplodere la rabbia contro le forze dell' ordine. Un paio di centinaia di tifosi, alcuni dei quali con i volti coperti ed armati di bastoni, hanno forzato un cancello e sono scesi sul terreno di gioco, attaccando poliziotti e carabinieri e distruggendo cartelloni pubblicitari. 20.30-21.30: a sora rosa
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L'invasione e' durata circa 15'. Poi il campo e' stato sgomberato dalla polizia. Le immagini sono state mostrate in diretta in Campania dalle emittenti private ''Telecapri'' e ''Canale 9''. I tifosi del Napoli hanno lasciato lo stadio. La questura ha requisito cinque pullman di linea per favorirne il ritorno a casa. Sono rimasti in attesa circa 20 mila tifosi dell'Avellino mentre le squadre per due ore aspettavano di sapere se la gara si sarebbe svolta o no. Alla fine, la decisione della Lega. Non si gioca. Cominciano le polemiche, innescate da una dichiarazione del presidente dell'Avellino, Pasquale Casillo, che chiede la vittoria a tavolino. Ma questo sembra la cosa meno importante.
21/09/2003 10:00

Calcio. Incidenti Avellino. Tifoso del Napoli è gravissimo. E nella notte, assalto agli autogril

Avellino Napoli scontri tra tifosi
Polizia costretta a scappare negli spogliatoi

Avellino, 21 settembre 2003

Dopo la notte appena trascorsa, vengono considerate "gravissime" le condizioni di Sergio Ercolano, il tifoso del Napoli di 20 anni precipitato ieri sera da una tettoia allo stadio Partenio di Avellino, prima degli incidenti che hanno impedito lo svolgimento del derby con il Napoli. Notte stazionaria - riferisce l' anestesista Grazia Gambardella - per le condizioni del giovane, che è in imminente pericolo di vita a causa dei traumi riportati in varie parti del corpo e di un' emorragia cerebrale. La prognosi resta dunque riservata. Ercolano risiede nel Napoletano, a San Giorgio a Cremano.

Disordini nelle aree di servizio
Dopo gli incidenti per il derby Avellino-Napoli, notte movimentata per la polizia stradale, intervenuta per disordini provocati da tifosi in diverse zone della Campania. Gli agenti sono dovuti intervenire, in particolare, nelle aree di servizio di Agnano della Tangenziale di Napoli, presa d' assalto da gruppi di tifosi del Napoli, e in quella di Sala Consilina dell' autostrada Salerno-Reggio Calabria, per le intemperanze di tifosi del Catania di ritorno dalla trasferta di Salerno. La polizia stradale è stata chiamata dai gestori delle aree di servizio per bloccare furti di merce e atti di vandalismo.

=== GR ORe 21.15 del 21 settembre ===
21.30 freehackingtime
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“Priva di senso”. Così il governo Israele ha bollato la risoluzione approvata ieri sera dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che condanna il governo di Tel Aviv per la minaccia di espulsione del presidente palestinese Yasser Arafat e chiede di rinunciare a rimuovere dai Territori il leader palestinese. In un comunicato ufficiale diffuso oggi attraverso la radio di Stato israeliana, l’esecutivo di Ariel Sharon respinge il documento dell’Onu giudicandolo “una mossa deplorabile che legittima un terrorista ben conosciuto”. Israele sostiene che “i palestinesi farebbero meglio a concentrare i loro sforzi nel combattere il terrorismo piuttosto che sprecarli a far passare risoluzioni prive di senso negli organismi internazionali”. Il testo è stato approvato con il voto favorevole di 133 Paesi, quattro i voti contrari (Israele, Stati Uniti, Micronesia e Isole Marshall) e 15 le astensioni. Il voto della ‘plenaria’ dell’Onu ha di fatto vanificato il veto posto dagli Usa qualche giorno fa in Consiglio di sicurezza a una risoluzione simile, anche se il documento dell’Assemblea generale è meno vincolante. Il risultato, comunque, ha una chiara valenza politica, come hanno sottolineato i palestinesi: “La maggioranza degli Stati membri ha adottato un atteggiamento in favore del processo di pace, della fine dell’occupazione (israeliana dei Territori), dei diritti del popolo palestinese e del leader eletto Yasser Arafat”, ha dichiarato il negoziatore capo Saeb Erekat, mentre l’anziano rais palestinese ha definito la presa di posizione dell’Onu come la “dimostrazione della comunità internazionale di sostenere i diritti del popolo palestinese”.
L'esercito israeliano comunque non sospende le sue operazioni nei territori occupati:Due ragazzi palestinesi sono stati feriti durante scontri con le truppe israeliane in Cisgiordania.
Un ragazzo di 15 anni è stato ferito al petto l'altro, 12 anni, è stato ferito in modo lieve da proiettili rivestiti di gomma mentre tirava sassate cotro le truppe
== giovedì 4 novembre 2004 ==
Line 71: Line 37:
'''VERTICE GB-F-D''' 18,00-19.00 spazio di comunicazione indipendente
Line 73: Line 39:
 Per Francia, Germania e
Francia non ci sono altrenative alla ''road map'' per far
avanzare il processo di pace in Medio Oriente.
   I leader dei tre paesi, Chirac, Schroeder e Blair, riuniti
a colloquio per circa due ore a Berlino hanno specificato
che, malgrado lo stato di empasse provocato dagli ultimi
episodi di violenza, la ''road map'' deve essere portata
avanti perche' ''non ci sono alternative''. posizione comune anche sull' Iraq.
Per i tre premier il trasferimento dei
poteri deve avvenire ''al piu' presto possibile'' e l'Onu
deve avere un ruolo centrale. ''Noi vogliamo che nel paese ci sia stabilita' e
democrazia - ha detto Tony Blair - e che il passaggio a un
sistema democratico avvenga il piu' presto possibile''.
19,00-20.00 choripanconchimichurri (america latina)
Line 87: Line 41:
 '''IRAQ''' 20,00-21,00 wanda wasra wani wanna wicki wuu (non me lo ricordo il titolo cmq la trx dei cinghialesi)
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FERITO MEMBRO DEL CONSIGLIO DI GOVERNO A BAGHDAD

 Akila al Hachimi, membro del Consiglio di governo transitorio iracheno, e' stato ferito oggi da colpi di arma da fuoco a Baghdad. Lo si e' appreso da fonti americane ed irachene. Secondo un responsabile iracheno che ha voluto conservare l'anonimato, Akila al Hachimi e' stata raggiunta da due proiettili allo stomaco, da uno alla spalla e da un altro alla gamba e le sue condizioni sono giudicate ''gravi''.
Akira al Hachimi, l'esponente del consiglio di governo provvisorio iracheno ferita questa mattina a Baghdad in un agguato, e' una sciita, che nel consiglio e' esperta di esteri. E' una delle tre donne che siede nel Consiglio di governo provvisorio.
L'agguato, secondo una fonte locale, e' avvenuto intorno alle 8:45 locali (le 6:45 in Italia) davanti alla sua casa in un quartiere occidentale di Baghdad. La donna ferita alla spalla, ad una gamba e allo stomaco e' stata ricoverata nell'ospedale Yarmouk in condizioni definite ''gravi''. Almeno un sospetto e' stato arrestato ed interrogato. Quello di oggi e' il primo attacco contro un membro del consiglio di governo provvisorio.

'''ASILO E CONTROLLO'''

I servizi per l'immigrazione dei 15 paesi dell'Unione europea e di Norvegia e Islanda utilizzano dall'inizio di questo mese una rete informatica uniformata per scambiarsi informazioni sui richiedenti asilo. Dublinet, questo il nome del network, permette di verificare se un richiedente asilo ha gia' presentato domanda in un altro stato membro dell'Unione, caso in cui solo il primo paese in cui e' stata fatta richiesta e' tenuto ad esaminare la domanda.

'''Dichiarzioni berlusconi'''

il giornalista Farrel, uno dei due inviati che hanno realizzato l'intervista a Berlusconi, invia una lettera aperta la primo ministro italiano.
E nella lettera, contesta la ricostruzione di berlusconi, e le sue reazioni. Il giornalista conferma il carattere ufficiale dell'intervista, come dimostrano i registratori accesi ( enon dunque di chiacchierata estiva, come sostiene berluisconi) ma soprattutto nega che la conversazione si sia svolta bevendo champagne.Proprio questo era stato l'argomento utilizzato da Berlusconi per giustificare le sue parole su Mussolini, convinto forse che una dichiarazione in stato di ubriachezza fosse meno pesante. Ma si è bevuto solo limonata e thè freddo, precisa il giornalista, che accusa silvio berlusconi di avere detto, e continuare a dire, solo bugie.
22,00 rimando registrazione di radiobandita e ASSEMBLEA
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'''SCONTRI AL PARTENIO'''
 Incidenti sono scoppiati allo stadio Partenio di Avellino poco prima dell'inizio dell'incontro Avellino-Napoli per il campionato di Serie B.Uno dei tifosi è caduto nel fossato che circonda lo stadio, riportando gravi ferite alla testa. Non si sa, al momento, se l'incontro sarà disputato. Ci sarebbero numerosi contusi, sia tra i tifosi che tra le forze dell'ordine. All'orario di inizio della partita, gli incidenti non erano ancora terminati.
= AGENDA ovvero appuntamenti da ricordare =

"30 ottobre"
Manifestazione nazionale a Roma (diretta di RadioGap??)

APPELLO 1
Contro l’Europa dei padroni!
Contro l’Europa dell’imperialismo e della precarietà! Per un nuovo internazionalismo proletario!

A fine ottobre i rappresentanti degli Stati membri dell’Unione Europea (Ue) si riuniranno a Roma per firmare la cosiddetta “Costituzione per l’Europa”.
Si tratta di una “Costituzione”:
- razzista, perché teorizza un’inesistente “specificità culturale europea” per giustificare/consolidare le discriminazioni operate dall’Ue sia nei confronti dei migranti del Sud, sia nei confronti degli stessi cittadini europei appartenenti ai paesi dell’Est.
- antiproletaria, perché rafforza ed impone le scelte politiche che in questi anni hanno già prodotto le “riforme” del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e della sanità, la diffusione della precarietà e della disoccupazione, la restrizione dei diritti dei lavoratori, nonché le ristrutturazioni, le privatizzazioni, le leggi repressive, i provvedimenti contro i migranti;
- regressiva, perché – proprio attraverso la cosiddetta “Carta di Nizza” – tutti quei “diritti” che attengono alla sfera sociale e del lavoro vengono svuotati d’ogni effettiva applicabilità e cancellati per far spazio alle “leggi del mercato e della libera concorrenza”, alla “competitività”, ai profitti dei padroni;
- guerrafondaia, perché nel quadro della competizione interimperialistica sviluppa le capacità di proiezione militare offensiva dell’Ue e recepisce la “dottrina della guerra preventiva”;
- reazionaria, perché tutto il processo decisionale delle istituzioni dell’Unione è strutturato in modo da impedire ogni ipotetico “controllo democratico”, la Commissione europea continua a mantenere il monopolio dell’iniziativa legislativa, la posizione sostanzialmente subordinata del Parlamento Europeo viene definitivamente “costituzionalizzata”.
Questa “Costituzione” segna un nuova importante tappa nella costruzione di quell’Unione Europea attraverso cui la borghesia del continente si propone di strutturare un polo europeo in grado di competere con gli altri poli imperialisti e ridefinire l’insieme delle condizioni economiche, politiche e sociali cui è sottoposto il proletariato dell’intero continente: per sfruttarlo di più e più intensamente. Questa “Costituzione” non è riformabile, poiché codifica e sviluppa le caratteristiche che segnano la ragione della stessa esistenza dell’Unione Europea. La prospettiva di un’“Europa sociale” è perciò solo una truffa. Da questa “Costituzione” i lavoratori e tutti i proletari non hanno nulla da guadagnare, poiché essa agevola l’imposizione di quelle condizioni di vita e di lavoro peggiorative ch’essi già subiscono in virtù dell’azione dei diversi Stati membri dell’Unione.
Questa “Costituzione” realizza “un passo avanti” solo per i padroni e l’imperialismo europeo. Lottare contro l’Europa dei padroni, rifiutare la loro “Costituzione” non può significare arroccarsi in una improponibile difesa dello “Stato sociale” nazionale. Sono proprio i padroni a volere che i proletari – dinanzi al progredire dell’unificazione politica del continente – si chiudano in una battaglia di retroguardia, restino preda del reazionario particolarismo nazionale o del localismo prodotto da un nuovo federalismo concorrenziale. Sono i padroni che vogliono mantenere diviso il proletariato per fomentare una nuova concorrenza “territoriale” tra lavoratori: con l’obiettivo di sfruttarli tutti di più!
Per far valere i loro interessi generali i lavoratori e tutti i proletari non hanno altra strada che rifiutare risolutamente sia il nuovo “nazionalismo europeo” (spesso infarcito di un’“Europa sociale” priva di fondamento) sia il particolarismo nazionale e il “localismo federalista”.
Solo mettendo in campo un nuovo internazionalismo proletario è possibile tener testa agli attacchi coordinati dei padroni europei e difendere efficacemente gli interessi dei lavoratori.
Line 109: Line 68:
"5 novembre"
FESTA DELLA SEMINA A OFFICINA 99 (inserire qcsa sulla legge Fini)
Line 110: Line 71:
=== GR 20.9 13:30 === Per la completa depenalizzazione del consumo.
Per il rafforzamento delle pratiche di riduzione del danno.
GIUSTO O SBAGLIATO NON PUO' ESSERE REATO!!!
Line 112: Line 75:
'''ARAFAT''' il programma:
Line 114: Line 77:
Con 133 voti a favore, 4 contrari e 15 astenuti, l' Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto ieri a Israele di revocare la decisione in linea di principio di espellere il presidente palestinese Yasser Arafat. A nulla è servito il veto posto tre giorni fa dagli Stati Uniti in seno al Consiglio di sicurezza dell' Onu. La stragrande maggioranza della comunità internazionale si è dimostrata favorevole alla risoluzione presentata dai Paesi del gruppo arabo. Il documento comprende un emendamento proposto dall' Unione Europea, nel quale si condannano gli attacchi suicidi e la loro recente intensificazione da parte di terroristi palestinesi. La risoluzione esorta l Autorità nazionale road map (il tracciato di pace) a prendere tutte le misure necessarie per mettere fine alla violenza e al terrore . Il testo si rivolge anche al governo di Ariel Sharon, deplorando gli assassini extragiudiziari e la loro recente escalation da parte di Israele che costituiscono si legge ancora una violazione del diritto internazionale e della legge umanitaria internazionale e compromettono gli sforzi di rilanciare il processo di pace e che devono essere fermate . I testi approvati dall Assemblea generale a differenza delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza non hanno valore vincolante ma di sola raccomandazione. Il voto su Arafat, agli occhi di molti osservatori, è stato comunque un chiaro segnale politico nei confronti non solo di Israele ma anche degli Usa. ore 20 > film "Fame Chimica" regia P. Vari e A. Bocola
Sarà presente Antonio Bocola, regista del film
(http://www.famechimica.com/)
Line 116: Line 81:
 '''IRAQ''' ore 22 > groundfloor > concerto
Marcello Coleman Band + Moodhula
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FERITO MEMBRO DEL CONSIGLIO DI GOVERNO A BAGHDAD ore 22 > first floor > Dance Hall
Original Sound System
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 Akila al Hachimi, membro del Consiglio di governo transitorio iracheno, e' stato ferito oggi da colpi di arma da fuoco a Baghdad. Lo si e' appreso da fonti americane ed irachene. Secondo un responsabile iracheno che ha voluto conservare l'anonimato, Akila al Hachimi e' stata raggiunta da due proiettili allo stomaco, da uno alla spalla e da un altro alla gamba e le sue condizioni sono giudicate ''gravi''.
Akira al Hachimi, l'esponente del consiglio di governo provvisorio iracheno ferita questa mattina a Baghdad in un agguato, e' una sciita, che nel consiglio e' esperta di esteri. E' una delle tre donne che siede nel Consiglio di governo provvisorio.
L'agguato, secondo una fonte locale, e' avvenuto intorno alle 8:45 locali (le 6:45 in Italia) davanti alla sua casa in un quartiere occidentale di Baghdad. La donna ferita alla spalla, ad una gamba e allo stomaco e' stata ricoverata nell'ospedale Yarmouk in condizioni definite ''gravi''. Almeno un sospetto e' stato arrestato ed interrogato. Quello di oggi e' il primo attacco contro un membro del consiglio di governo provvisorio.

'''ARGENTINA- FMI'''

Il Consiglio d'amministrazione del FMI ha approvato sabato à Dubai nella riunione del G7 l'accordo concluso il 10 septembre con l'Argentina.La lettra d'impegni esaminata dal Consiglio d'amministrazione prevede un nuovo accordo finanziario con il FMI sullo svorsamento di 12,5 miliardi di dollari in 3 anni. L'Argentine renstituitra' la somma negli stessi tempi. Alla fine del periodo dei tre anni, il credito netto del fondo riguardo l'Argentina sara' dunque invariato.

'''G7/ PIANO MARSHALL PER PALESTINA'''

 Un piano di sostegno straordinario quinquennale da 5 miliardi di euro per aiutare l'economia palestinese a ripartire attraverso la costruzione di nuove infrastrutture. E' questo il primo punto che i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali dei sette Paesi più industrializzati del mondo hanno iniziato a discutere informalmente stamani a Dubai. Il cosiddetto piano "Marshall" per la Palestina mira a fare invertire la rotta a un'economia che ha visto drasticamente peggiorare le sue condizioni negli ultimi anni. Le cifre parlano chiaro: dal 1999 al 2002 il Pil palestinese è sceso del 38%, la disoccupazione è aumentata del 10%, il reddito pro-capite, che si è dimezzato, in una città come Gaza tocca addirittura i 2 dollari al giorno. A rendere cosi' grave la situazione palestinese e' soprattutto la repressione israeliana, con l'impedimento delle esportazioni, la precarieta' del lavoro, la distruzione sistematica delle attivita' commerciali. Il tema è stato affrontato stamani dai ministri Finanziari in un incontro con il ministro delle finanze Salam Fayyad.

''' ALTRO VERTICE'''

Vertice a tre oggi a Berlino sull'Iraq. Il premier britannico Tony Blair, il presidente francese Jacques Chirac ed il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder cercheranno, nel corso di quelli che sono stati definiti colloqui informali, di trovare un punto di accordo sul futuro dell'Iraq e parleranno di allargamento Ue, della situazione in Afghanistan e delle relazioni transatlantiche.

'''ASILO E CONTROLLO'''

I servizi per l'immigrazione dei 15 paesi dell'Unione europea e di Norvegia e Islanda utilizzano dall'inizio di questo mese una rete informatica uniformata per scambiarsi informazioni sui richiedenti asilo. Dublinet, questo il nome del network, permette di verificare se un richiedente asilo ha gia' presentato domanda in un altro stato membro dell'Unione, caso in cui solo il primo paese in cui e' stata fatta richiesta e' tenuto ad esaminare la domanda.
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"6 novembre"
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER IL REDDITO
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'''GAS''' "11 novembre"
Dibattito sulla Colombia a Mezzocannone - attenzione anticipato di un giorno
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Sono molte migliaia le persone che ieri sono scese in strada a La Paz e a Cochabamba, le due principali città della Bolivia, per protestare contro il progetto governativo di esportare il gas boliviano verso Messico e Stati Uniti utilizzando un porto cileno. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la 'guerra del gas', come è stata soprannominata la mobilitazione sociale organizzata dal Mas (Movimento al socialismo, il principale partito d'opposizione del Paese guidato da Evo Morales), nel centro della capitale boliviana si sono raccolte migliaia e migliaia di persone. Secondo i dati diffusi dalla prefettura, invece, sono circa 10mila i manifestanti che sono scesi in piazza a Cochabamba. Parlando alla stampa, Morales ha detto che il movimento popolare "darà al governo un ultimatum, che non potrà essere più ampio di un mese, per annullare il progetto di esportare il gas verso gli Usa o il Messico via Cile". Sia l'esercito che la polizia boliviana sono state messe in stato di massima allerta, pronte ad intervenire qualora i manifestanti decidessero di procedere, come accaduto in altre occasioni, alla creazione di blocchi stradali. Il presidente della Repubblica Gonzalo Sanchez de Lozada nei giorni scorsi era intervenuto accusando elementi estremisti del Mas di essere dietro le proteste. "13 novembre"
Manifestazione nazionale per la Palestina e contro il Muro
Line 146: Line 99:
'''DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI''' "27 novembre"
Manifestazione nazionale a Cosenza in sostegno alle imputate e agli imputati del processo contro il Sud ribelle
Line 148: Line 102:
Il governatore della California Gray Davis ha firmato una legge dello Stato che garantisce alle coppie omosessuali diritti e responsabilità pari a quelli delle coppie "normali".
 "Una famiglia è una famiglia a prescindere dal sesso", ha detto Davis a San Francisco di fronte a una folla di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali entusiasti.
 La legge, che entrerà in vigore nel 2005, permetterà alle coppie omosessuali di ottenere sussidi per i figli, gli alimenti in caso di divorzio e la copertura sanitaria. Sono previsti anche tutti i benefici fiscali disponibili per le coppie eterosessuali.
 Il provvedimento estende le provvidenze per le coppie omosessuali già previste da una legge californiana del 1999.
COSENZA CITTA´ APERTA, CONTRO LA NUOVA INQUISIZIONE

Il due dicembre a Cosenza comincera´ il processo in corte d´Assise per tredici compagni e compagne del movimento noglobal. L´accusa e´ di aver costituito, col tramite di un’associazione sovversiva, una “cupola” capace di “tele-guidare” il movimento nei controvertici di Napoli e Genova 2001 per “devastare le città” al fine di “attentare all’ordine costituzionale e sovvertire l’ordine economico dello stato”. Con queste ed altre gravissime contestazioni (cospirazione, propaganda sovversiva, associazione a delinquere ecc) entra quindi nel vivo una vicenda processuale che ebbe l’attenzione di tutta l’Italia pochi giorni dopo il Social Forum di Firenze del 2002 con l’arresto “cautelare” di 18 attivisti meridionali. L’enorme solidarietà popolare (che portò a manifestare nelle strade di Cosenza oltre 100.000 persone), mise immediatamente in evidenza il carattere pretestuoso, tragicomico e incongruente del teorema accusatorio. Un teorema che legge uno straordinario fenomeno politico come il prodotto di un’organizzazione verticista e criminale e che così ribalta il quadro delle responsabilità sui fatti di Napoli e di Genova 2001.

Malgrado tutto pero´ quel teorema accusatorio costringe ancora oggi tre attivisti all’obbligo di firma e soprattutto si è concretizzato nella richiesta di rinvio a giudizio per 13 persone con accuse che prevedono pene molto pesanti. La costituzione di parte civile del Governo italiano che chiede 5 milioni di euro per “Danni d´immagine”(!) conferma il permanere di una “committenza politica” del processo. Come nell´analogo procedimento che si conduce a Genova con pesantissime accuse contro altri 26 compagni, manifestanti contro il G8, si evidenzia percio´ non solo un´intento vendicativo, ma anche uno scopo intimidatorio ed il tentativo di sperimentare e “affinare” gli strumenti repressivi per adattarli alla nuova emergenza delle lotte sociali. In quest´ultimo anno infatti il meridione italiano e´stato scosso da autentiche ribellioni popolari in nome del diritto alla salute, al reddito e alla salvaguardia ambientale. Come dimostrano Melfi, Scanzano e Acerra alcuni tra i temi piu´scottanti su cui si e´schierato il movimento noglobal tendono a diffondersi “motu proprio” secondo i processi orizzontali e reticolari tipici dei grandi movimenti di massa. E´ evidente che al tempo della guerra permanente i governi della barbarie non possono permetterlo...! Percio´ con i processi sul Global Forum di Napoli e il G8 di Genova si apre una battaglia politica la cui posta in palio non e´ “soltanto” la sorte personale di decine di compagni e compagne e neppure la fondamentale affermazione della verita´storica e sociale su quelle giornate, ma la possibilita´ stessa di continuare a ostacolare la nuova barbarie della guerra e della devastazione sociale e ambientale.

L'unica "vittoria" possibile, in simili processi, non potra´ pertanto limitarsi al piano giudiziario, ma dovra` essere la presa di coscienza in tutto il paese che nel 2001 ci fu una calcolata e drammatica sospensione dello stato di diritto: si estesero a uno straordinario fenomeno politico quei dispositivi di violazione dei diritti della persona che sempre piu´ vengono sperimentati sui soggetti deboli della societa´ a partire dai migranti. Percio´ facciamo appello ai movimenti, ai lavoratori, alle forze politiche e sindacali sinceramente democratiche, per combattere con l´informazione e la mobilitazione l´affermarsi di questa moderna inquisizione. Affinché Cosenza diventi nuovamente una “citta´ aperta”, pronta a raccogliere, come nel 2002, una mobilitazione generale di tutto il MOVIMENTO e dei soggetti , associazioni e sindacati di base vicino ad esso.

ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE, LA CERCERIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ, LA DISTRUZIONE DEI DIRITTI E DELLE GARANZIE SOCIALI IL 28 NOVEMBRE
UN SIT IN DAVANTI IL TRIBUNALE DI COSENZA IL
2 DICEMBRE
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Prime adesioni alla proposta di manifestazione nazionale:
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'''Condono edilizio''' - La rete di solidarietà agli imputati
- L’Assemblea Nazionale dei Social Forum
- Il Campeggio meridionale No-Ponte
- Assemblea conclusiva IncontroTempo
- Confederazione Nazionale Cobas
- Cobas Cosenza e Taranto
- Movimento ambientalista Diamante e Alto Tirreno Cosentino
Per adesioni inviate una mail a stopinquisizione2@libero.it - info@noglobal.org
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Mentre il governo si prepara a varare l'ennessimo condono edilizio, che aprirebbe la strada a ulteriori abusi, e contro il quale diverse regioni hanno già preannunciato opposizione, Il comune di Roma ha demolito questa notte, sotto potenti luci artificiali, una villa abusiva realizzata in un paio di giorni in agosto nel parco dell'Appia Antica a Roma, vicino alla tomba di Cecilia Metella. La demolizione è avvenuta alla presenza del sindaco di Roma Walter Veltroni, di alcuni assessori e del presidente dell'ente parco Gaetano Benedetto; ed è stata salutata con molto favore come un "fortissimo segnale contro l'abusivismo" da Legambiente


'''Pitbull'''

E' stata subito applicata l'ordinanza del ministro Sirchia contro i cani potenzialmente pericolosi. Un uomo di 27 anni, pregiudicato, è stato multato dai carabinieri a Roma perché sorpreso con un cane meticcio, incrocio pitbull rottweiler, senza museruola e senza guinzaglio.

I militari hanno così applicato la nuova ordinanza che prevede la multa di 430 euro e il divieto per chi ha precedenti penali di possedere cani potenzialemnete a rischio. Il cane potrebbe esseregli tolto ed affidato a strutture specializzate.
L'ordinanza di Sirchia, però , continua ad essere contestata, soprattutto perchè è una disposizione fatta non con la capacità di ragionare sui fatti, ma solo sull'onda mediatica scatenata dalle recenti aggressioni. Il rischio è che si arrivi ad una sorta di caccia al cane, ad una lista nera di animali senza colpa, per soddisfare il desiderio di sicurezza e controllo ormai tipico degli atti di questo governo.





RADIOLINA, LA PROGRAMMAZIONE DELLA SETTIMANA

lunedì 1 novembre 2004

La corriera della sera, il veicolo per l'informazione locale

Questa settimana il nostro trabiccolo e' fermo

Precari alla riscossa Reddito per tutti

Controllo Sociale

RAPpresaglia

martedì 2 novembre 2004

18.30-20.30: indierty sounds (suoni gretti e diretti)

20.30-22.30: sulle tracce di annarella (musica popolare)

mercoledì 3 novembre 2004

19.00-20,30: rileggendo De Andre

20.30-21.30: a sora rosa

21.30 freehackingtime

giovedì 4 novembre 2004

18,00-19.00 spazio di comunicazione indipendente

19,00-20.00 choripanconchimichurri (america latina)

20,00-21,00 wanda wasra wani wanna wicki wuu (non me lo ricordo il titolo cmq la trx dei cinghialesi)

22,00 rimando registrazione di radiobandita e ASSEMBLEA

AGENDA ovvero appuntamenti da ricordare

"30 ottobre" Manifestazione nazionale a Roma (diretta di RadioGap??)

APPELLO 1 Contro l’Europa dei padroni! Contro l’Europa dell’imperialismo e della precarietà! Per un nuovo internazionalismo proletario!

A fine ottobre i rappresentanti degli Stati membri dell’Unione Europea (Ue) si riuniranno a Roma per firmare la cosiddetta “Costituzione per l’Europa”. Si tratta di una “Costituzione”: - razzista, perché teorizza un’inesistente “specificità culturale europea” per giustificare/consolidare le discriminazioni operate dall’Ue sia nei confronti dei migranti del Sud, sia nei confronti degli stessi cittadini europei appartenenti ai paesi dell’Est. - antiproletaria, perché rafforza ed impone le scelte politiche che in questi anni hanno già prodotto le “riforme” del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e della sanità, la diffusione della precarietà e della disoccupazione, la restrizione dei diritti dei lavoratori, nonché le ristrutturazioni, le privatizzazioni, le leggi repressive, i provvedimenti contro i migranti; - regressiva, perché – proprio attraverso la cosiddetta “Carta di Nizza” – tutti quei “diritti” che attengono alla sfera sociale e del lavoro vengono svuotati d’ogni effettiva applicabilità e cancellati per far spazio alle “leggi del mercato e della libera concorrenza”, alla “competitività”, ai profitti dei padroni; - guerrafondaia, perché nel quadro della competizione interimperialistica sviluppa le capacità di proiezione militare offensiva dell’Ue e recepisce la “dottrina della guerra preventiva”; - reazionaria, perché tutto il processo decisionale delle istituzioni dell’Unione è strutturato in modo da impedire ogni ipotetico “controllo democratico”, la Commissione europea continua a mantenere il monopolio dell’iniziativa legislativa, la posizione sostanzialmente subordinata del Parlamento Europeo viene definitivamente “costituzionalizzata”. Questa “Costituzione” segna un nuova importante tappa nella costruzione di quell’Unione Europea attraverso cui la borghesia del continente si propone di strutturare un polo europeo in grado di competere con gli altri poli imperialisti e ridefinire l’insieme delle condizioni economiche, politiche e sociali cui è sottoposto il proletariato dell’intero continente: per sfruttarlo di più e più intensamente. Questa “Costituzione” non è riformabile, poiché codifica e sviluppa le caratteristiche che segnano la ragione della stessa esistenza dell’Unione Europea. La prospettiva di un’“Europa sociale” è perciò solo una truffa. Da questa “Costituzione” i lavoratori e tutti i proletari non hanno nulla da guadagnare, poiché essa agevola l’imposizione di quelle condizioni di vita e di lavoro peggiorative ch’essi già subiscono in virtù dell’azione dei diversi Stati membri dell’Unione. Questa “Costituzione” realizza “un passo avanti” solo per i padroni e l’imperialismo europeo. Lottare contro l’Europa dei padroni, rifiutare la loro “Costituzione” non può significare arroccarsi in una improponibile difesa dello “Stato sociale” nazionale. Sono proprio i padroni a volere che i proletari – dinanzi al progredire dell’unificazione politica del continente – si chiudano in una battaglia di retroguardia, restino preda del reazionario particolarismo nazionale o del localismo prodotto da un nuovo federalismo concorrenziale. Sono i padroni che vogliono mantenere diviso il proletariato per fomentare una nuova concorrenza “territoriale” tra lavoratori: con l’obiettivo di sfruttarli tutti di più! Per far valere i loro interessi generali i lavoratori e tutti i proletari non hanno altra strada che rifiutare risolutamente sia il nuovo “nazionalismo europeo” (spesso infarcito di un’“Europa sociale” priva di fondamento) sia il particolarismo nazionale e il “localismo federalista”. Solo mettendo in campo un nuovo internazionalismo proletario è possibile tener testa agli attacchi coordinati dei padroni europei e difendere efficacemente gli interessi dei lavoratori.

"5 novembre" FESTA DELLA SEMINA A OFFICINA 99 (inserire qcsa sulla legge Fini)

Per la completa depenalizzazione del consumo. Per il rafforzamento delle pratiche di riduzione del danno. GIUSTO O SBAGLIATO NON PUO' ESSERE REATO!!!

il programma:

ore 20 > film "Fame Chimica" regia P. Vari e A. Bocola Sarà presente Antonio Bocola, regista del film (http://www.famechimica.com/)

ore 22 > groundfloor > concerto Marcello Coleman Band + Moodhula

ore 22 > first floor > Dance Hall Original Sound System

S-Cake>>tisane>>info>>autoproduzioni

"6 novembre" MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER IL REDDITO

"11 novembre" Dibattito sulla Colombia a Mezzocannone - attenzione anticipato di un giorno

"13 novembre" Manifestazione nazionale per la Palestina e contro il Muro

"27 novembre" Manifestazione nazionale a Cosenza in sostegno alle imputate e agli imputati del processo contro il Sud ribelle

COSENZA CITTA´ APERTA, CONTRO LA NUOVA INQUISIZIONE

Il due dicembre a Cosenza comincera´ il processo in corte d´Assise per tredici compagni e compagne del movimento noglobal. L´accusa e´ di aver costituito, col tramite di un’associazione sovversiva, una “cupola” capace di “tele-guidare” il movimento nei controvertici di Napoli e Genova 2001 per “devastare le città” al fine di “attentare all’ordine costituzionale e sovvertire l’ordine economico dello stato”. Con queste ed altre gravissime contestazioni (cospirazione, propaganda sovversiva, associazione a delinquere ecc) entra quindi nel vivo una vicenda processuale che ebbe l’attenzione di tutta l’Italia pochi giorni dopo il Social Forum di Firenze del 2002 con l’arresto “cautelare” di 18 attivisti meridionali. L’enorme solidarietà popolare (che portò a manifestare nelle strade di Cosenza oltre 100.000 persone), mise immediatamente in evidenza il carattere pretestuoso, tragicomico e incongruente del teorema accusatorio. Un teorema che legge uno straordinario fenomeno politico come il prodotto di un’organizzazione verticista e criminale e che così ribalta il quadro delle responsabilità sui fatti di Napoli e di Genova 2001.

Malgrado tutto pero´ quel teorema accusatorio costringe ancora oggi tre attivisti all’obbligo di firma e soprattutto si è concretizzato nella richiesta di rinvio a giudizio per 13 persone con accuse che prevedono pene molto pesanti. La costituzione di parte civile del Governo italiano che chiede 5 milioni di euro per “Danni d´immagine”(!) conferma il permanere di una “committenza politica” del processo. Come nell´analogo procedimento che si conduce a Genova con pesantissime accuse contro altri 26 compagni, manifestanti contro il G8, si evidenzia percio´ non solo un´intento vendicativo, ma anche uno scopo intimidatorio ed il tentativo di sperimentare e “affinare” gli strumenti repressivi per adattarli alla nuova emergenza delle lotte sociali. In quest´ultimo anno infatti il meridione italiano e´stato scosso da autentiche ribellioni popolari in nome del diritto alla salute, al reddito e alla salvaguardia ambientale. Come dimostrano Melfi, Scanzano e Acerra alcuni tra i temi piu´scottanti su cui si e´schierato il movimento noglobal tendono a diffondersi “motu proprio” secondo i processi orizzontali e reticolari tipici dei grandi movimenti di massa. E´ evidente che al tempo della guerra permanente i governi della barbarie non possono permetterlo...! Percio´ con i processi sul Global Forum di Napoli e il G8 di Genova si apre una battaglia politica la cui posta in palio non e´ “soltanto” la sorte personale di decine di compagni e compagne e neppure la fondamentale affermazione della verita´storica e sociale su quelle giornate, ma la possibilita´ stessa di continuare a ostacolare la nuova barbarie della guerra e della devastazione sociale e ambientale.

L'unica "vittoria" possibile, in simili processi, non potra´ pertanto limitarsi al piano giudiziario, ma dovra` essere la presa di coscienza in tutto il paese che nel 2001 ci fu una calcolata e drammatica sospensione dello stato di diritto: si estesero a uno straordinario fenomeno politico quei dispositivi di violazione dei diritti della persona che sempre piu´ vengono sperimentati sui soggetti deboli della societa´ a partire dai migranti. Percio´ facciamo appello ai movimenti, ai lavoratori, alle forze politiche e sindacali sinceramente democratiche, per combattere con l´informazione e la mobilitazione l´affermarsi di questa moderna inquisizione. Affinché Cosenza diventi nuovamente una “citta´ aperta”, pronta a raccogliere, come nel 2002, una mobilitazione generale di tutto il MOVIMENTO e dei soggetti , associazioni e sindacati di base vicino ad esso.

ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE, LA CERCERIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ, LA DISTRUZIONE DEI DIRITTI E DELLE GARANZIE SOCIALI IL 28 NOVEMBRE UN SIT IN DAVANTI IL TRIBUNALE DI COSENZA IL 2 DICEMBRE

Prime adesioni alla proposta di manifestazione nazionale:

- La rete di solidarietà agli imputati - L’Assemblea Nazionale dei Social Forum - Il Campeggio meridionale No-Ponte - Assemblea conclusiva IncontroTempo - Confederazione Nazionale Cobas - Cobas Cosenza e Taranto - Movimento ambientalista Diamante e Alto Tirreno Cosentino Per adesioni inviate una mail a stopinquisizione2@libero.it - info@noglobal.org

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)