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20005
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===GR 21.9 13:30 === | = Lunedì 16 marzo = |
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'''MO''' | = Rassegna Stampa = |
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Quasi diecimila pacifisti israeliani sono sfilati la scorsa notte a Tel Aviv, dalla Piazza Rabin (il luogo dove nel 1995 fu assassinato il premier laburista) fino al ministero della difesa per esprimere totale opposizione alla politica del governo di Ariel Sharon e per invocare lo smantellamento degli insediamenti nei Territori e la fine degli omicidi mirati. La manifestazione - una delle più affollate nel suo genere negli ultimi mesi - era guidata da parlamentari del partito laburista e del partito Meretz, della sinistra sionista. | dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line = GR ORE 13.30 = '''casa dax''' Presidio anitsgombero a Casa Dax, casa occupata a Milano in seguito alla manifestazione antifascista di sabato 13 marzo. Sentiamo un'audio di questa mattina '''KOSOVO''' E di nuovo guerra civile in Kosovo. Da questa notte si stanno susseguendo gli scontri tra serbi e albanesi. Finora le vittime sono 22, oltre 500 i feriti. A Pristina è stata attaccata la sede dellOnu. Scontri anche in serbia. Nella capitale Belgrado è stta incendiata la moschea e i manifestanti hanno impedito ai vigili del fuoco di intervenire. Gruppi di manifestanti continuano a circolare nelle strade della capitale. Nel sud del Paese, ieri sera, nella città di Nis, manifestanti serbi hanno dato alle fiamme una moschea e hanno poi cercato di impedire ai pompieri di spegnere l'incendio. Particolarmente difficile la situazione a Gnjilane, nel Kosovo orientale, dove questa notte tre serbi sono stati uccisi, secondo quanto riferisce l'agenzia Beta. "Tutte le case serbe a Gnjilane sono state incendiate" ha detto un testimone, aggiungendo che una trentina di serbi hanno trovato rifugio nella chiesa ortodossa della città. Anche la sede dell'Unmik e' stata attaccata. Gli incidenti tra serbi e albanofoni nel Kosovo sono cominciati a Kosovska Mitrovica, in seguito alla notizia secondo la quale due bambini albanofoni inseguiti da serbi erano annegati nel fiume Ibar, il fiume che separa le due comunità. La Macedonia ha annunciato ieri la decisione di chiudere una delle due frontiere con il Kosovo, autorizzando soltanto sull'altra frontiera il passaggio a piedi, a causa delle tensioni che hanno funestato la regione. La Macedonia è sempre sotto tensione dopo il conflitto del 2001 tra il governo e i ribelli albanesi che reclamano maggiori diritti per la loro minoranza. ''' MADRID''' - Altre quattro persone sono state arrestate nell'ambito delle indagini sulle stragi di Madrid di una settimana fa. Lo hanno detto oggi fonti giudiziarie.''' I quattro arrestati sono tutti di origine maghrebina. Durante la notte, inoltre, la polizia ha effettuato varie perquisizioni in appartamenti di Madrid legate all'inchiesta sulle stragi, cosi' come al domicilio di Said Chedadi, un marocchino arrestato dal giudice Baltasar Garzon nell'ambito della sua inchiesta sugli attentati dell'11 settembre. Chedadi e' proprietario di un negozio di vestiti nella strada Caravaca, parallela a quella del Tribulete, dove si trovava il negozio di Jamal Zougam, presunto autore materiale delle stragi di Madrid, nel quartier madrileno di Lavapies. ''' Terrorismo: Fbi propone struttura coordinamento Europa''' L'Fbi ha proposto per l'Europa una struttura di coordinamento internazionale per la lotta contro il terrorismo, come quella nella Nato. Una proposta simile era arrivata ieri da Solana e lo stesso Pisanu aveva chiesto un patto morale e politico in Italia. La prima risposta arriva dalla Francia d'accordo che l'Ue abbia un suo coordinatore per la lotta al terrorismo. Due giorni fa Francia e Germania avevano invece bocciato l'idea di un servizio segreto Ue, una specie di Cia europea. Fonti del Viminale definiscono, intanto, 'infondata' la notizia di attuare un piano di espulsioni di massa dall'Italia di immigrati extracomunitari. Il ministro Pisanu, in occasione dell'espulsione di alcuni immigrati, tra cui l'imam di Carmagnola, sottolineo' - si ricorda al Viminale - il carattere straordinario di questa misura. Uno strumento che ricopre carattere di eccezionalita' da usare solo in caso di reale rischio per la sicurezza del Paese. |
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'''IRAQ''' | '''SUDAN''' |
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Un altro attacco al carcere di Baghdad, e nuove gravi perdite per l'esercito americano. Due militari Usa sono stati uccisi, altri 13 feriti in un attacco al carcere di Abu Ghraib, nella zona Ovest di Baghdad. Nessuno dei carcerati è stato colpito, mentre sono morti due agenti di polizia militare Usa, addetti alla guardia. La prigione di Abu Ghraib era già stata il 15 agosto scorso bersaglio di colpi di mortaio che avevano provocato la morte di sei detenuti e il ferimento di altri 59. Tre i colpi di mortaio sparati in quell' occasione che provocarono la morte immediata di tre detenuti, mentre altri tre decedettero successivamente per le ferite subite. Davanti al carcere, negli stessi giorni, fu ucciso un cameraman della Reuter, il palestinese Mazen Dama, di 43 anni. A sparare contro di lui furono i militari americani in servizio davanti al reclusorio che dissero di avere scambiato la telecamera che Dama portava sulla spalla per un lanciarazzi. Il carcere di Abu Ghraib era tristemente famoso nel periodo del regime di Saddam Hussein, perché vi furono rinchiuse, torturate e uccise migliaia di persone. Dopo la conquista del Paese la struttura è stata requisita dalle forze armate statunitensi e vi si trovano attualmente circa 500 detenuti, tra criminali comuni e presunti guerriglieri anti-americani. Il 13 giugno era stato teatro di una violenta rivolta, nel corso della quale è stato ucciso un detenuto. Una seconda rivolta, meno grave, era avvenuta due settimane dopo. |
Almeno tre persone sono state uccise e 18 ferite durante una protesta scoppiata in un campo per sfollati alla periferia della capitale sudanese Khartoum. Secondo testimoni citati dallagenzia Reuters, il governo sta cercando di spostare gli occupanti di un campo abusivo di profughi interni. Si tratta di persone provenienti dalla regione occidentale del Darfur, teatro da un anno di un conflitto tra ribelli locali e forze governative che ha provocato oltre un milione di sfollati. Un comunicato della polizia conferma la morte di un uomo e due donne durante la rivolta scoppiata ieri nel campo provvisorio di Mayo, una ventina di chilometri dal centro della capitale. Alcuni testimoni hanno detto che i poliziotti hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla. La polizia sarebbe intervenuta per impedire a giovani studenti di prestare assistenza agli sfollati. In questa zona si trovano anche 2.300 sfollati provenienti dalla regione occidentale del Darfur, dove oltre un milione di persone ha abbandonato case e villaggi per sfuggire alle violenze; centomila profughi hanno varcato la frontiera con il confinante Ciad per sfuggire agli scontri e ora si trovano ammassati in provvisori campi di accoglienza in pessime condizioni umanitarie. |
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'''GUERRA DEL GAS''' | '''parmalat''' |
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Sono molte migliaia le persone che ieri sono scese in strada a La Paz e a Cochabamba, le due principali città della Bolivia, per protestare contro il progetto governativo di esportare il gas boliviano verso Messico e Stati Uniti utilizzando un porto cileno. | Il gip di Parma Pietro Rogato ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per Fausto Tonna, l'ex direttore finanziario di Parmalat in carcere dal 31 dicembre. |
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Un militare boliviano e morto e otto sono rimasti feriti in una serie di scontri con i contadini del villaggio andino di Warisata, a 70 chilometri dalla capitale La Paz, che protestavano contro la politica economica del governo. Contestaautorità di La Paz hanno inviato un contingente di forze di sicurezza per ripristinare l'ordine nella zona e riportare i turisti a La Paz. La colonna militare è stata affrontata dagli agricoltori che hanno dato vita a una serie di scontri. Secondo il parlamentare boliviano Felipe Quisque, sarebbe morto anche un contadino, e cinque sarebbero rimasti | Lo dice una fonte legale. Le motivazioni citate dal gip includono il mancato deposito - a oggi - di accertamenti su riscontri ad alcune dichiarazioni di Tonna. |
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- Il giudice spagnolo Baltasar Garzon ha deciso ieri l'incarcerazione di cinque membri di una cellula anarchica fermati martedi' scorso a Barcellona e in particolare accusati di un tentato attentato dinamitardo contro l'ambascita di Grecia a Madrid. Lo hanno reso noto fonti giudiziarie precisando che un sesto giovane e' stato posto in liberta' e che tutti e sei sono spagnoli. I cinque -secondo le fonti- sono accusati in particolare di cospirazione per assassinio, partecipazione ad una organizzazione terroristica, fabbricazione e detenzione di ordigni incendiari e esplosivi, teeentativo di assassinio terroristico e detenzione illegale di armi. Questi giovani, che intrattenevano legami con due anarchici italiani incarcerati in Spagna, sono sospettati di avere svolto varie ''azioni di terrorismo urbano'' nella regione di Barcellona e di avere inviato l'8 settembre un pacco bomba all' ambasciata di Grecia a Madrid, secondo un comunicato del ministero dell'Interno. L'ordigno esplosivo, un libro bomba fatto con una pila e polvere da sparo, venne all'epoca neutralizzato da arificeri della polizia spagnola. I cinque sono stati accusati dal giudice Garzon anche di cospirazione per omicidio per avere seguito un alto funzionario dell'amministrazione della Catalogna, Jordi Alvinya e il giornalista Luis del Olmo, con l'intenzione di ucciderli. Secondo il ministero dell'interno, nelle perquisizioni delle loro case la polizia ha trovato varie armi, esplosivi e materiale per la fabbricazione di esplosivi. Uno ddei fermati, la cui identita' non e' stata precisata, era stato fermato dalla polizia greca durante gli incidenti al vertice europeo di Salonicco, nel giugno scorso. (ANSA-AFP) MI 21-SET-03 00:11 NNN | L'ex direttere finanziario di Parmalat sta lavorando anche oggi nella sede di Collecchio alla ricostruzione dei bilanci di Parmalat Spa. |
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CLANDESTINI: 16 SBARCATI A MARSALA E LAMPEDUSA (AGI) - Trapani, 21 set. - Una piccola imbarcazione con sei extracomunitari a bordo è stata intercettata ieri sera a sud di Marsala dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Gli stranieri, trasbordati sulla pilotina delle Fiamme gialle, sono stati condotti nel porto di Marsala. Disposto il loro trasferimento a Trapani, dove negli uffici della Questura saranno sottoposti alle consuete procedure di identificazione ed espulsione. Altri dieci marocchini sono stai intercettati dalla Guardia di finanza al largo di Lampedusa. |
Sempre oggi pomeriggio i pm di Parma dovrebbero ancora ascoltare Calisto Tanzi, l'ex patron agli arresti ora in ospedale. L'interrogatorio di oggi prosegue da ieri, a opera dlla pm Antonella Ioffredi, assieme al procuratore capo Vito Zincani, spiegava ieri sera un legale. |
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'''RIFIUTI''' L'emergenza rifiuti in Campania non da' tregua: vigili del fuoco ancora al lavoro a Napoli e in provincia per spegnere i roghi causati dai cumuli di immondizia dati alle fiamme dai cittadini mentre la situazione migliora ad Aversa, epicentro della crisi nel Casertano, dove la raccolta e' cominciata anche se con risultati parziali. Numerosi gli interventi dei pompieri nelle aree dell'emergenza, in particolare nei comuni a Nord di Napoli. Da lunedi' in Campania la commissione d'inchiesta contro le ecomafie. |
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Ue: due lettoni su tre dicono si' all'adesione | === tuvuofalamericano === |
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Il 67% dei votanti ha detto si', i no al 32,3% (ANSA) - RIGA, 21 SET - Due terzi dei lettoni hanno detto si' all' adesione del loro Paese all' Unione europea. Lo dicono i risultati definitivi del referendum svoltosi ieri. Secondo le fonti ufficiali, il 67% dei votanti ha espresso il si' all'adesione, mentre per il 'no' hanno votato il 32,3% degli aventi diritto. Schede nulle per lo 0,7%. La Lettonia e' l'ultimo dei nove Paesi candidati ad aver ottenuto l'imprimatur popolare con un referendum al previsto ingresso il prossimo primo maggio nell'Europa a Venticinque. |
'''rivendicazione al qaida''' |
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http://www.lahaine.org/b2/articulo.php?p=2793&more=1&c=1 | |
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SERIE B: TIFOSO IN FIN DI VITA, SCONTRI E VIOLENZA ULTRAS | (in castigliano) |
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Gli incidenti sugli spalti AVELLINO - Solo in tarda sera si sono chiariti i contorni di una serata sciagurata, dove il calcio e' sparito di fronte alla cronaca nera. Violenza, fatalita', ma anche leggerezza di chi non ha previsto l'arrivo di circa cinquemila tifosi da Napoli si sono mescolate tra loro. Il bilancio e' un ragazzo di 20 anni Sergio Ercolano, di Napoli, che ora e' in fin di vita, dopo essere precipitato da una tettoia allo stadio Partenio, un vicequestore di polizia, Gennaro Rega, colpito da collasso, una ventina tra poliziotti e carabinieri feriti. Tre di essi sono ricoverati. La giornata sembrava calma. ''I tifosi del Napoli giunti ad Avellino erano tranquillissimi'', racconta il questore Mario Papa, che ha diretto il servizio di ordine pubblico. I problemi sono cominciati quando le scorte di biglietti in vendita per la curva Nord destinata agli ospiti si sono esauriti. Si aspettavano due-tremila supporter azzurri, ne sono arrivati cinquemila. La folla ha cominciato ad accalcarsi ed a premere sulla polizia, che ha sollecitato l'invio di altri biglietti ai botteghini. Dagli spalti e' cominciato un lancio di oggetti sui poliziotti. La situazione e' peggiorata quando sono arrivati 10 pullmann del tifo organizzato. ''Siamo stati presi tra due fuochi'', dice il questore Papa. | In nome di Allah Il Clemente il Misericordioso. |
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Gruppi di tifosi sono entrati senza biglietto mentre la polizia caricava all'esterno dello stadio. Sergio Ercolano, insieme ad altri, e' saltato su una tettoia in plexigas che copre una scalinata di accesso ad una palestra e non ha retto. Il ragazzo, precipitato da circa 20 metri, e' rimasto a terra, tra spalti e terreno di gioco 25-30 minuti, forse di piu', mentre si attendevano i vigili del fuoco per recuperarlo. L' attesa ha fatto esplodere la rabbia contro le forze dell' ordine. Un paio di centinaia di tifosi, alcuni dei quali con i volti coperti ed armati di bastoni, hanno forzato un cancello e sono scesi sul terreno di gioco, attaccando poliziotti e carabinieri e distruggendo cartelloni pubblicitari. | Se punite fatelo nella misura del torto subito (Corano 16/126). |
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L'invasione e' durata circa 15'. Poi il campo e' stato sgomberato dalla polizia. Le immagini sono state mostrate in diretta in Campania dalle emittenti private ''Telecapri'' e ''Canale 9''. I tifosi del Napoli hanno lasciato lo stadio. La questura ha requisito cinque pullman di linea per favorirne il ritorno a casa. Sono rimasti in attesa circa 20 mila tifosi dell'Avellino mentre le squadre per due ore aspettavano di sapere se la gara si sarebbe svolta o no. Alla fine, la decisione della Lega. Non si gioca. Cominciano le polemiche, innescate da una dichiarazione del presidente dell'Avellino, Pasquale Casillo, che chiede la vittoria a tavolino. Ma questo sembra la cosa meno importante. 21/09/2003 10:00 |
Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli come loro hanno scacciato voi: la persecuzione e' peggio dell'omicidio (Corano 2/191). |
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Calcio. Incidenti Avellino. Tifoso del Napoli è gravissimo. E nella notte, assalto agli autogril | A color che ti aggrediscono, devi fare la stessa cosa. |
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Avellino Napoli scontri tra tifosi Polizia costretta a scappare negli spogliatoi |
Le brigate Abu Hafsi Al-Misri avevano gia' promesso nel comunicato precedente (comunicato di Al-Qaida in relazione alle esplosioni di Karbala' e Baghdad) datato 11 del mese islamico di Muharram 1425 che corrisponde al 2 marzo 2004, che avrebbero preparato una nuova operazione. Ed eccola, le brigate mantengono le loro promesse. Gli squadroni della morte sono riusciti a penetrare nel profondo dell'Europa crociata (la Spagna) colpendola in maniera dolorosa''. Si tratta solo di una parte del pagamento di vecchi conti con la Spagna crociata alleata dell'America nella sua guerra contro l'Islam. |
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Avellino, 21 settembre 2003 | Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio. |
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Dopo la notte appena trascorsa, vengono considerate "gravissime" le condizioni di Sergio Ercolano, il tifoso del Napoli di 20 anni precipitato ieri sera da una tettoia allo stadio Partenio di Avellino, prima degli incidenti che hanno impedito lo svolgimento del derby con il Napoli. Notte stazionaria - riferisce l' anestesista Grazia Gambardella - per le condizioni del giovane, che è in imminente pericolo di vita a causa dei traumi riportati in varie parti del corpo e di un' emorragia cerebrale. La prognosi resta dunque riservata. Ercolano risiede nel Napoletano, a San Giorgio a Cremano. | Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta. |
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Disordini nelle aree di servizio Dopo gli incidenti per il derby Avellino-Napoli, notte movimentata per la polizia stradale, intervenuta per disordini provocati da tifosi in diverse zone della Campania. Gli agenti sono dovuti intervenire, in particolare, nelle aree di servizio di Agnano della Tangenziale di Napoli, presa d' assalto da gruppi di tifosi del Napoli, e in quella di Sala Consilina dell' autostrada Salerno-Reggio Calabria, per le intemperanze di tifosi del Catania di ritorno dalla trasferta di Salerno. La polizia stradale è stata chiamata dai gestori delle aree di servizio per bloccare furti di merce e atti di vandalismo. |
Noi delle brigate Abu Hafs Al-Misri non ci rattristiamo per la morte di quelli che vengono definiti civili. E' forse permesso loro uccidere i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani ed i nostri giovani in Afghanistan, in Iraq, in Palestina ed in Kashmir ed e' invece vietato a noi uccidere loro? Dice Allah (gloria a Lui l'Altissimo): ''E a chi vi attacca rispondete nello stesso modo. |
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=== GR ORe 21.15 del 21 settembre === | Fermatevi davanti a noi e liberate i nostri prigionieri e uscite dalle nostre terre e noi ci fermeremo. |
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I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra. | |
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Priva di senso. Così il governo Israele ha bollato la risoluzione approvata ieri sera dallAssemblea generale delle Nazioni Unite, che condanna il governo di Tel Aviv per la minaccia di espulsione del presidente palestinese Yasser Arafat e chiede di rinunciare a rimuovere dai Territori il leader palestinese. In un comunicato ufficiale diffuso oggi attraverso la radio di Stato israeliana, lesecutivo di Ariel Sharon respinge il documento dellOnu giudicandolo una mossa deplorabile che legittima un terrorista ben conosciuto. Israele sostiene che i palestinesi farebbero meglio a concentrare i loro sforzi nel combattere il terrorismo piuttosto che sprecarli a far passare risoluzioni prive di senso negli organismi internazionali. Il testo è stato approvato con il voto favorevole di 133 Paesi, quattro i voti contrari (Israele, Stati Uniti, Micronesia e Isole Marshall) e 15 le astensioni. Il voto della plenaria dellOnu ha di fatto vanificato il veto posto dagli Usa qualche giorno fa in Consiglio di sicurezza a una risoluzione simile, anche se il documento dellAssemblea generale è meno vincolante. Il risultato, comunque, ha una chiara valenza politica, come hanno sottolineato i palestinesi: La maggioranza degli Stati membri ha adottato un atteggiamento in favore del processo di pace, della fine delloccupazione (israeliana dei Territori), dei diritti del popolo palestinese e del leader eletto Yasser Arafat, ha dichiarato il negoziatore capo Saeb Erekat, mentre lanziano rais palestinese ha definito la presa di posizione dellOnu come la dimostrazione della comunità internazionale di sostenere i diritti del popolo palestinese. L'esercito israeliano comunque non sospende le sue operazioni nei territori occupati:Due ragazzi palestinesi sono stati feriti durante scontri con le truppe israeliane in Cisgiordania. Un ragazzo di 15 anni è stato ferito al petto l'altro, 12 anni, è stato ferito in modo lieve da proiettili rivestiti di gomma mentre tirava sassate cotro le truppe |
Noi diciamo: Vi avvertiamo che le brigate del fumo della morte arriveranno vicino a voi molto presto, vedrete i vostri morti a migliaia, se Allah vorra', questo e' un avvertimento. |
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'''VERTICE GB-F-D''' | In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni. |
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Per Francia, Germania e Francia non ci sono altrenative alla ''road map'' per far avanzare il processo di pace in Medio Oriente. I leader dei tre paesi, Chirac, Schroeder e Blair, riuniti a colloquio per circa due ore a Berlino hanno specificato che, malgrado lo stato di empasse provocato dagli ultimi episodi di violenza, la ''road map'' deve essere portata avanti perche' ''non ci sono alternative''. posizione comune anche sull' Iraq. Per i tre premier il trasferimento dei poteri deve avvenire ''al piu' presto possibile'' e l'Onu deve avere un ruolo centrale. ''Noi vogliamo che nel paese ci sia stabilita' e democrazia - ha detto Tony Blair - e che il passaggio a un sistema democratico avvenga il piu' presto possibile''. |
Diciamo inoltre alle brigate Bilal ibn Rabah che la direzione e' d'accordo su quanto proposto, L'operazione avra' inizio con l'arrivo del delegato. |
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'''IRAQ''' | E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf''. |
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FERITO MEMBRO DEL CONSIGLIO DI GOVERNO A BAGHDAD | Per questo bisogna mettere in allerta tutte le cellule e iniziare l'operazione nel 4515 SB (ndr., e' riferimento in codice). E non dimenticate il massacro, non dimenticate Abu Ala Al-Harithi, non dimenticate il dotto Al-Rabbani che lo Yemen ha consegnato all'Egitto e lo sceicco Abdel Qader Abdel Aziz che e' stato arrestato tre mesi dopo i fatti dell'11 settembre. |
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Akila al Hachimi, membro del Consiglio di governo transitorio iracheno, e' stato ferito oggi da colpi di arma da fuoco a Baghdad. Lo si e' appreso da fonti americane ed irachene. Secondo un responsabile iracheno che ha voluto conservare l'anonimato, Akila al Hachimi e' stata raggiunta da due proiettili allo stomaco, da uno alla spalla e da un altro alla gamba e le sue condizioni sono giudicate ''gravi''. Akira al Hachimi, l'esponente del consiglio di governo provvisorio iracheno ferita questa mattina a Baghdad in un agguato, e' una sciita, che nel consiglio e' esperta di esteri. E' una delle tre donne che siede nel Consiglio di governo provvisorio. L'agguato, secondo una fonte locale, e' avvenuto intorno alle 8:45 locali (le 6:45 in Italia) davanti alla sua casa in un quartiere occidentale di Baghdad. La donna ferita alla spalla, ad una gamba e allo stomaco e' stata ricoverata nell'ospedale Yarmouk in condizioni definite ''gravi''. Almeno un sospetto e' stato arrestato ed interrogato. Quello di oggi e' il primo attacco contro un membro del consiglio di governo provvisorio. |
E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah. |
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'''ASILO E CONTROLLO''' | Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati. |
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I servizi per l'immigrazione dei 15 paesi dell'Unione europea e di Norvegia e Islanda utilizzano dall'inizio di questo mese una rete informatica uniformata per scambiarsi informazioni sui richiedenti asilo. Dublinet, questo il nome del network, permette di verificare se un richiedente asilo ha gia' presentato domanda in un altro stato membro dell'Unione, caso in cui solo il primo paese in cui e' stata fatta richiesta e' tenuto ad esaminare la domanda. | Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo. |
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'''Dichiarzioni berlusconi''' | - Brigate Abu Hafs Al-Misri (Al-Qaeda) - Giovedi' 20 Muharram 1425 corrispondente al 11 marzo 2004''. |
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il giornalista Farrel, uno dei due inviati che hanno realizzato l'intervista a Berlusconi, invia una lettera aperta la primo ministro italiano. E nella lettera, contesta la ricostruzione di berlusconi, e le sue reazioni. Il giornalista conferma il carattere ufficiale dell'intervista, come dimostrano i registratori accesi ( enon dunque di chiacchierata estiva, come sostiene berluisconi) ma soprattutto nega che la conversazione si sia svolta bevendo champagne.Proprio questo era stato l'argomento utilizzato da Berlusconi per giustificare le sue parole su Mussolini, convinto forse che una dichiarazione in stato di ubriachezza fosse meno pesante. Ma si è bevuto solo limonata e thè freddo, precisa il giornalista, che accusa silvio berlusconi di avere detto, e continuare a dire, solo bugie. |
( in italiano) |
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'''comunicato di ETA''' | |
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'''SCONTRI AL PARTENIO''' Incidenti sono scoppiati allo stadio Partenio di Avellino poco prima dell'inizio dell'incontro Avellino-Napoli per il campionato di Serie B.Uno dei tifosi è caduto nel fossato che circonda lo stadio, riportando gravi ferite alla testa. Non si sa, al momento, se l'incontro sarà disputato. Ci sarebbero numerosi contusi, sia tra i tifosi che tra le forze dell'ordine. All'orario di inizio della partita, gli incidenti non erano ancora terminati. |
http://www.jotake-lahaine.org/eta/mar14.html |
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(in euskera) | |
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http://italy.indymedia.org/news/2004/03/499835.php | |
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=== GR 20.9 13:30 === '''ARAFAT''' Con 133 voti a favore, 4 contrari e 15 astenuti, l' Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto ieri a Israele di revocare la decisione in linea di principio di espellere il presidente palestinese Yasser Arafat. A nulla è servito il veto posto tre giorni fa dagli Stati Uniti in seno al Consiglio di sicurezza dell' Onu. La stragrande maggioranza della comunità internazionale si è dimostrata favorevole alla risoluzione presentata dai Paesi del gruppo arabo. Il documento comprende un emendamento proposto dall' Unione Europea, nel quale si condannano gli attacchi suicidi e la loro recente intensificazione da parte di terroristi palestinesi. La risoluzione esorta l Autorità nazionale road map (il tracciato di pace) a prendere tutte le misure necessarie per mettere fine alla violenza e al terrore . Il testo si rivolge anche al governo di Ariel Sharon, deplorando gli assassini extragiudiziari e la loro recente escalation da parte di Israele che costituiscono si legge ancora una violazione del diritto internazionale e della legge umanitaria internazionale e compromettono gli sforzi di rilanciare il processo di pace e che devono essere fermate . I testi approvati dall Assemblea generale a differenza delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza non hanno valore vincolante ma di sola raccomandazione. Il voto su Arafat, agli occhi di molti osservatori, è stato comunque un chiaro segnale politico nei confronti non solo di Israele ma anche degli Usa. '''IRAQ''' FERITO MEMBRO DEL CONSIGLIO DI GOVERNO A BAGHDAD Akila al Hachimi, membro del Consiglio di governo transitorio iracheno, e' stato ferito oggi da colpi di arma da fuoco a Baghdad. Lo si e' appreso da fonti americane ed irachene. Secondo un responsabile iracheno che ha voluto conservare l'anonimato, Akila al Hachimi e' stata raggiunta da due proiettili allo stomaco, da uno alla spalla e da un altro alla gamba e le sue condizioni sono giudicate ''gravi''. Akira al Hachimi, l'esponente del consiglio di governo provvisorio iracheno ferita questa mattina a Baghdad in un agguato, e' una sciita, che nel consiglio e' esperta di esteri. E' una delle tre donne che siede nel Consiglio di governo provvisorio. L'agguato, secondo una fonte locale, e' avvenuto intorno alle 8:45 locali (le 6:45 in Italia) davanti alla sua casa in un quartiere occidentale di Baghdad. La donna ferita alla spalla, ad una gamba e allo stomaco e' stata ricoverata nell'ospedale Yarmouk in condizioni definite ''gravi''. Almeno un sospetto e' stato arrestato ed interrogato. Quello di oggi e' il primo attacco contro un membro del consiglio di governo provvisorio. '''ARGENTINA- FMI''' Il Consiglio d'amministrazione del FMI ha approvato sabato à Dubai nella riunione del G7 l'accordo concluso il 10 septembre con l'Argentina.La lettra d'impegni esaminata dal Consiglio d'amministrazione prevede un nuovo accordo finanziario con il FMI sullo svorsamento di 12,5 miliardi di dollari in 3 anni. L'Argentine renstituitra' la somma negli stessi tempi. Alla fine del periodo dei tre anni, il credito netto del fondo riguardo l'Argentina sara' dunque invariato. '''G7/ PIANO MARSHALL PER PALESTINA''' Un piano di sostegno straordinario quinquennale da 5 miliardi di euro per aiutare l'economia palestinese a ripartire attraverso la costruzione di nuove infrastrutture. E' questo il primo punto che i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali dei sette Paesi più industrializzati del mondo hanno iniziato a discutere informalmente stamani a Dubai. Il cosiddetto piano "Marshall" per la Palestina mira a fare invertire la rotta a un'economia che ha visto drasticamente peggiorare le sue condizioni negli ultimi anni. Le cifre parlano chiaro: dal 1999 al 2002 il Pil palestinese è sceso del 38%, la disoccupazione è aumentata del 10%, il reddito pro-capite, che si è dimezzato, in una città come Gaza tocca addirittura i 2 dollari al giorno. A rendere cosi' grave la situazione palestinese e' soprattutto la repressione israeliana, con l'impedimento delle esportazioni, la precarieta' del lavoro, la distruzione sistematica delle attivita' commerciali. Il tema è stato affrontato stamani dai ministri Finanziari in un incontro con il ministro delle finanze Salam Fayyad. ''' ALTRO VERTICE''' Vertice a tre oggi a Berlino sull'Iraq. Il premier britannico Tony Blair, il presidente francese Jacques Chirac ed il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder cercheranno, nel corso di quelli che sono stati definiti colloqui informali, di trovare un punto di accordo sul futuro dell'Iraq e parleranno di allargamento Ue, della situazione in Afghanistan e delle relazioni transatlantiche. '''ASILO E CONTROLLO''' I servizi per l'immigrazione dei 15 paesi dell'Unione europea e di Norvegia e Islanda utilizzano dall'inizio di questo mese una rete informatica uniformata per scambiarsi informazioni sui richiedenti asilo. Dublinet, questo il nome del network, permette di verificare se un richiedente asilo ha gia' presentato domanda in un altro stato membro dell'Unione, caso in cui solo il primo paese in cui e' stata fatta richiesta e' tenuto ad esaminare la domanda. '''GAS''' Sono molte migliaia le persone che ieri sono scese in strada a La Paz e a Cochabamba, le due principali città della Bolivia, per protestare contro il progetto governativo di esportare il gas boliviano verso Messico e Stati Uniti utilizzando un porto cileno. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la 'guerra del gas', come è stata soprannominata la mobilitazione sociale organizzata dal Mas (Movimento al socialismo, il principale partito d'opposizione del Paese guidato da Evo Morales), nel centro della capitale boliviana si sono raccolte migliaia e migliaia di persone. Secondo i dati diffusi dalla prefettura, invece, sono circa 10mila i manifestanti che sono scesi in piazza a Cochabamba. Parlando alla stampa, Morales ha detto che il movimento popolare "darà al governo un ultimatum, che non potrà essere più ampio di un mese, per annullare il progetto di esportare il gas verso gli Usa o il Messico via Cile". Sia l'esercito che la polizia boliviana sono state messe in stato di massima allerta, pronte ad intervenire qualora i manifestanti decidessero di procedere, come accaduto in altre occasioni, alla creazione di blocchi stradali. Il presidente della Repubblica Gonzalo Sanchez de Lozada nei giorni scorsi era intervenuto accusando elementi estremisti del Mas di essere dietro le proteste. '''DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI''' Il governatore della California Gray Davis ha firmato una legge dello Stato che garantisce alle coppie omosessuali diritti e responsabilità pari a quelli delle coppie "normali". "Una famiglia è una famiglia a prescindere dal sesso", ha detto Davis a San Francisco di fronte a una folla di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali entusiasti. La legge, che entrerà in vigore nel 2005, permetterà alle coppie omosessuali di ottenere sussidi per i figli, gli alimenti in caso di divorzio e la copertura sanitaria. Sono previsti anche tutti i benefici fiscali disponibili per le coppie eterosessuali. Il provvedimento estende le provvidenze per le coppie omosessuali già previste da una legge californiana del 1999. '''Condono edilizio''' Mentre il governo si prepara a varare l'ennessimo condono edilizio, che aprirebbe la strada a ulteriori abusi, e contro il quale diverse regioni hanno già preannunciato opposizione, Il comune di Roma ha demolito questa notte, sotto potenti luci artificiali, una villa abusiva realizzata in un paio di giorni in agosto nel parco dell'Appia Antica a Roma, vicino alla tomba di Cecilia Metella. La demolizione è avvenuta alla presenza del sindaco di Roma Walter Veltroni, di alcuni assessori e del presidente dell'ente parco Gaetano Benedetto; ed è stata salutata con molto favore come un "fortissimo segnale contro l'abusivismo" da Legambiente '''Pitbull''' E' stata subito applicata l'ordinanza del ministro Sirchia contro i cani potenzialmente pericolosi. Un uomo di 27 anni, pregiudicato, è stato multato dai carabinieri a Roma perché sorpreso con un cane meticcio, incrocio pitbull rottweiler, senza museruola e senza guinzaglio. I militari hanno così applicato la nuova ordinanza che prevede la multa di 430 euro e il divieto per chi ha precedenti penali di possedere cani potenzialemnete a rischio. Il cane potrebbe esseregli tolto ed affidato a strutture specializzate. L'ordinanza di Sirchia, però , continua ad essere contestata, soprattutto perchè è una disposizione fatta non con la capacità di ragionare sui fatti, ma solo sull'onda mediatica scatenata dalle recenti aggressioni. Il rischio è che si arrivi ad una sorta di caccia al cane, ad una lista nera di animali senza colpa, per soddisfare il desiderio di sicurezza e controllo ormai tipico degli atti di questo governo. |
(traduzione al italiano di un articolo in GARA sul comunicato) |
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= spazio indy 18.3... Difendi officina99 = '''DANIMARCA: MUORE 'CHRISTIANIA', IL SOGNO DEGLI ANNI '70''' COPENAGHEN - Lo 'Stato libero' di Christiania, la comunita' che dagli anni settanta rappresenta un esperimento sociale unico in Europa, e' destinato a scomparire. Il governo danese ha presentato il progetto che trasformera' Christiania in un quartiere di Copenaghen, sempre meno 'alternativo' e sempre piu' 'normalizzato'. Il piano 'va molto al di la' delle previsioni - ha commentato il portavoce della comunita', Peter Post - si tratta di una vera liquidazione, non di una normalizzazione'. Nata negli anni '70 in seguito all'occupazione di un quartiere militare dismesso nella zona portuale della citta', sviluppatasi tra alterne vicende e finalmente stabilizzata sulla base di accordi successivi con il governo, Christiana era stata edificata sul principio dell'autogestione e della proprieta' collettiva. La sua fama si era costruita intorno alla libera circolazione delle droghe leggere, tollerata dalle autorita' che tra l'altro in questo modo potevano controllare il traffico degli stupefacenti ed evitare che si diffondesse in altre zone della citta'. In realta' l'esperimento andava molto al di la' dei banchetti di hascisc disposti lungo la cosiddetta 'Pusher street'. A Christiania ci sono numerosi ristoranti, gallerie d'arte, teatri, un cinema per i bambini, un asilo, diverse attivita' economiche. E da anni il 'libero Stato' e' la seconda attrazione turistica della capitale danese dopo la sirenetta, e costituisce anche un'importante valvola di sfogo per tutti gli emarginati, che tra i suoi confini trovano sempre accoglienza e ospitalita'. I chioschi colorati sono spariti da tempo, nel tentativo di eliminare un motivo di polemica. Uno, il piu' pittoresco, decorato da un artista 'christianita' con scene di vita locale, e' stato trasportato al Museo Nazionale: servira' ad illustrare un fenomeno che ha inciso sulla storia sociale e del costume. Il progetto del governo, illustrato oggi dai ministri delle Finanze e dell'Economia, Thor Pedersen e Bendt Bendsen, punta in primo luogo a smantellare il sistema di autogoverno assembleare che, si legge nel rapporto della commissione appositamente costituita, 'spesso impedisce di prendere qualunque decisione'. Nell'ambito del processo di 'normalizzazione', inoltre, sara' abolita la proprieta' collettiva: le case saranno messe in vendita, trasformate in cooperative o affidate ad enti pubblici che le riaffitteranno a prezzi di mercato ai 'christianiti' che attualmente pagano un 'ticket' uniforme alla comunita'. Una ventina di abitazioni costruite abusivamente lungo le rive del lago saranno demolite in una prima fase, e successivamente altrettante cadranno sotto i colpi dei bulldozer. La proprieta' collettiva e l'autogestione saranno salvaguardate solo per le istituzioni culturali e quelle per i bambini che, ha riconosciuto Pedersen, hanno dato buoni risultati. 'Le demolizioni hanno solo un sapore punitivo - ha commentato Peter Post - e l'abolizione della proprieta' collettiva significa negare lo spirito stesso di Christiania. Noi diremo no. Ma questo non significa un rifiuto in blocco. Significa solo che vogliamo trattare'. Unica concessione del governo: Christiana restera' una zona vietata alla circolazione delle automobili '''Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya''' Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya Di Elio Veltri e Paolo Sylos Labini tratto da www.democraziaelegalità.it Visto su «Orizzonti Nuovi» nr.5 marzo 2004 Lo scopo di questo articolo non è quello di ribadire la posizione che abbiamo sostenuto durante la guerra e contro linvio del contingente italiano in Iraq. Né di polemizzare con gli amici del «triciclo», anche se riteniamo che avrebbero fatto bene a votare contro. Ci interessa, invece, informare i lettori e commentare un fatto che riteniamo di grande rilevanza. Nel libro «La guerra del petrolio» (Editori Riuniti), lautore, Benito Li Vigni, entrato allENI con Mattei e rimasto nel gruppo fino al 1996, ricoprendovi posizioni di grande responsabilità, a proposito di Nassiriya scrive: «La presenza italiana in Iraq, al di là dei presupposti ufficialmente dichiarati, è motivata dal desiderio di non essere assenti dal tavolo della ricostruzione e degli affari. Questi ultimi riguardano soprattutto lo sfruttamento dei ricchi campi petroliferi. Non a caso il nostro contingente si è attestato nella zona di Nassiriya dove agli italiani dellENI il governo iracheno, pensando alla fine dellembargo, aveva concesso fra il 1995 e il 2000 lo sfruttamento di un giacimento petrolifero, con 2,5-3 miliardi di barili di riserve: quinto per importanza tra i nuovi giacimenti che lIraq di Saddam voleva avviare a produzione». Per completare linformazione, va detto che contratti analoghi il regime iracheno aveva sottoscritto con Francia, Russia e Germania, contrarie alla guerra. Il contratto con lENI era particolarmente favorevole allItalia per due ragioni: i costi di estrazione che la società di bandiera avrebbe dovuto affrontare sarebbero stati scontati con la produzione del petrolio estratto; una volta ammortizzati i costi, la produzione seguente, sarebbe stata divisa a metà tra ENI e Governo Iracheno. LOperazione era importante a tal punto che uno dei più autorevoli giornali americani, commentandola, aveva scritto che se fosse andata in porto, lENI sarebbe diventata la più grande compagnia petrolifera del mondo. Resta da capire perché, dopo aver concluso la trattativa durata cinque anni, lENI non abbia cominciato a trivellare i pozzi. La risposta è legata alla decisione di Saddam di attendere la fine dellembargo, per la quale aveva chiesto laiuto e lintervento italiano, francese e tedesco presso la presidenza degli Stati Uniti, dichiarandosi anche disponibile, ciò che fece, a immettere sul mercato due milioni di barili al giorno per evitare laumento del prezzo del greggio. A questo punto qualche domanda è dobbligo e riguarda lattuale governo: 1) Era a conoscenza del contratto ENI-Saddam? Essendo il presidente dellENI, Poli, persona molto vicina al Cavaliere, non ci sono dubbi che il governo sia stato informato; 2) Gli americani, che sono i veri dòmini della situazione in Iraq e decidono chi deve partecipare agli affari, hanno confermato al nostro governo limpegno iracheno cui campi petroliferi di Nassiriya? 3) Se così fosse, è lecito chiedere in cambio di cosa? 4) Forse, in cambio dellimpegno del governo di sostenere lintervento americano in Iraq e di inviare e mantenervi i nostri soldati? 5) La Francia che pure ha interessi analoghi ai nostri, non si è fatta tentare, perché tiene alla sua autonomia più di ogni inconfessabile interesse: perché noi siamo tanto subalterni? Non sarebbe utile che il centro sinistra chiedesse al governo di parlarne ( ) alla Camera? Augurandoci che il governo faccia piena luce sullargomento, anche per il rispetto che tutti dobbiamo ai 19 morti di Nassiriya ( ) ----------------------------------- Ulteriori conferme della presenza dell'ENI a Nassiriya ci arrivano da un'Ansa del 22 marzo 2004! Iraq: la mappa del petrolio, forte Total, fuori USA e GB Ansa 22 marzo 2003 ore 15:10 ROMA - Riserve di petrolio certe e probabili per 130 miliardi di barili, che mettono l'Iraq al terzo posto per importanza dopo quelle di Arabia Saudita e Russia. Una ricchezza dalla quale sono, per ora, escluse le grandi compagnie anglo-americane e che vede, invece, tra quelle meglio piazzate, la franco-belga Totalfinaelf. Ma, ovviamente, la guerra potrebbe cambiare questa situazione. L'Eni e' in tratattive, insieme alla spagnola Repsol, per il giacimento di Nassiriya. A fare la mappatura del petrolio iracheno e' uno studio del Royal Institute of International Affairs, pubblicato dalla Staffetta petrolifera. Secondo lo studio, che sara' presentato ufficialmente al Rome Energy Meeting di giovedi' 27 marzo, l'anno scorso l'Iraq ha estratto 2,5 milioni di barili di petrolio, il 2% della produzione mondiale. Ma questa quota potrebbe raddoppiare e arrivare in 5-10 anni fino al 6-7% una volta eliminate le sanzioni Onu e a condizione che si riuscisse a fare investimenti per piu' di 20 miliardi di dollari. Totalfinaelf e' una delle compagnie piu' attive nel paese e ha firmato con Baghdad accordi preliminari per lo sfruttamento di giacimenti per un totale 10 miliardi di barili, in grado di raddoppiare le riserve a disposizione del gruppo. Presente la Russia, ma le sue societa' hanno avuto problemi, come e' successo alla Lukoil, per la cooperazione energetica con gli Usa. Piu' avvantaggiate le compagnie giapponesi e di paesi come Cina, Vietnam, Turchia e Siria. Per quanto riguarda l'Italia lo studio cita il giacimento di Nassiriya per il quale ha avviato negoziati insieme alla spagnola Repsol. Ecco la mappatura degli accordi e dei contratti in atto o che le diverse compagnie stanno negoziando per i giacimenti iracheni, con le riserve di ciascuno in miliardi di barili: = Approfondimenti vari = |
Lunedì 16 marzo
Rassegna Stampa
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line
GR ORE 13.30
casa dax
Presidio anitsgombero a Casa Dax, casa occupata a Milano in seguito alla manifestazione antifascista di sabato 13 marzo. Sentiamo un'audio di questa mattina
KOSOVO
E di nuovo guerra civile in Kosovo. Da questa notte si stanno susseguendo gli scontri tra serbi e albanesi. Finora le vittime sono 22, oltre 500 i feriti. A Pristina è stata attaccata la sede dellOnu. Scontri anche in serbia. Nella capitale Belgrado è stta incendiata la moschea e i manifestanti hanno impedito ai vigili del fuoco di intervenire. Gruppi di manifestanti continuano a circolare nelle strade della capitale. Nel sud del Paese, ieri sera, nella città di Nis, manifestanti serbi hanno dato alle fiamme una moschea e hanno poi cercato di impedire ai pompieri di spegnere l'incendio. Particolarmente difficile la situazione a Gnjilane, nel Kosovo orientale, dove questa notte tre serbi sono stati uccisi, secondo quanto riferisce l'agenzia Beta. "Tutte le case serbe a Gnjilane sono state incendiate" ha detto un testimone, aggiungendo che una trentina di serbi hanno trovato rifugio nella chiesa ortodossa della città. Anche la sede dell'Unmik e' stata attaccata. Gli incidenti tra serbi e albanofoni nel Kosovo sono cominciati a Kosovska Mitrovica, in seguito alla notizia secondo la quale due bambini albanofoni inseguiti da serbi erano annegati nel fiume Ibar, il fiume che separa le due comunità. La Macedonia ha annunciato ieri la decisione di chiudere una delle due frontiere con il Kosovo, autorizzando soltanto sull'altra frontiera il passaggio a piedi, a causa delle tensioni che hanno funestato la regione. La Macedonia è sempre sotto tensione dopo il conflitto del 2001 tra il governo e i ribelli albanesi che reclamano maggiori diritti per la loro minoranza.
MADRID
- Altre quattro persone sono state arrestate nell'ambito delle indagini sulle stragi di Madrid di una settimana fa. Lo hanno detto oggi fonti giudiziarie.
I quattro arrestati sono tutti di origine maghrebina. Durante la notte, inoltre, la polizia ha effettuato varie perquisizioni in appartamenti di Madrid legate all'inchiesta sulle stragi, cosi' come al domicilio di Said Chedadi, un marocchino arrestato dal giudice Baltasar Garzon nell'ambito della sua inchiesta sugli attentati dell'11 settembre. Chedadi e' proprietario di un negozio di vestiti nella strada Caravaca, parallela a quella del Tribulete, dove si trovava il negozio di Jamal Zougam, presunto autore materiale delle stragi di Madrid, nel quartier madrileno di Lavapies.
Terrorismo: Fbi propone struttura coordinamento Europa L'Fbi ha proposto per l'Europa una struttura di coordinamento internazionale per la lotta contro il terrorismo, come quella nella Nato. Una proposta simile era arrivata ieri da Solana e lo stesso Pisanu aveva chiesto un patto morale e politico in Italia. La prima risposta arriva dalla Francia d'accordo che l'Ue abbia un suo coordinatore per la lotta al terrorismo. Due giorni fa Francia e Germania avevano invece bocciato l'idea di un servizio segreto Ue, una specie di Cia europea.
Fonti del Viminale definiscono, intanto, 'infondata' la notizia di attuare un piano di espulsioni di massa dall'Italia di immigrati extracomunitari. Il ministro Pisanu, in occasione dell'espulsione di alcuni immigrati, tra cui l'imam di Carmagnola, sottolineo' - si ricorda al Viminale - il carattere straordinario di questa misura. Uno strumento che ricopre carattere di eccezionalita' da usare solo in caso di reale rischio per la sicurezza del Paese.
SUDAN Almeno tre persone sono state uccise e 18 ferite durante una protesta scoppiata in un campo per sfollati alla periferia della capitale sudanese Khartoum. Secondo testimoni citati dallagenzia Reuters, il governo sta cercando di spostare gli occupanti di un campo abusivo di profughi interni. Si tratta di persone provenienti dalla regione occidentale del Darfur, teatro da un anno di un conflitto tra ribelli locali e forze governative che ha provocato oltre un milione di sfollati. Un comunicato della polizia conferma la morte di un uomo e due donne durante la rivolta scoppiata ieri nel campo provvisorio di Mayo, una ventina di chilometri dal centro della capitale. Alcuni testimoni hanno detto che i poliziotti hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla. La polizia sarebbe intervenuta per impedire a giovani studenti di prestare assistenza agli sfollati. In questa zona si trovano anche 2.300 sfollati provenienti dalla regione occidentale del Darfur, dove oltre un milione di persone ha abbandonato case e villaggi per sfuggire alle violenze; centomila profughi hanno varcato la frontiera con il confinante Ciad per sfuggire agli scontri e ora si trovano ammassati in provvisori campi di accoglienza in pessime condizioni umanitarie. Lo dice una fonte legale. Le motivazioni citate dal gip includono il mancato deposito - a oggi - di accertamenti su riscontri ad alcune dichiarazioni di Tonna. L'ex direttere finanziario di Parmalat sta lavorando anche oggi nella sede di Collecchio alla ricostruzione dei bilanci di Parmalat Spa. Sempre oggi pomeriggio i pm di Parma dovrebbero ancora ascoltare Calisto Tanzi, l'ex patron agli arresti ora in ospedale. L'interrogatorio di oggi prosegue da ieri, a opera dlla pm Antonella Ioffredi, assieme al procuratore capo Vito Zincani, spiegava ieri sera un legale. non da' tregua: vigili del fuoco ancora al lavoro a Napoli e in provincia per spegnere i roghi causati dai cumuli di immondizia dati alle fiamme dai cittadini mentre la situazione migliora ad Aversa, epicentro della crisi nel Casertano, dove la raccolta e' cominciata anche se con risultati parziali. Numerosi gli interventi dei pompieri nelle aree dell'emergenza, in particolare nei comuni a Nord di Napoli. Da lunedi' in Campania la commissione d'inchiesta contro le ecomafie.
http://www.lahaine.org/b2/articulo.php?p=2793&more=1&c=1 (in castigliano) In nome di Allah Il Clemente il Misericordioso. Se punite fatelo nella misura del torto subito (Corano 16/126). Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli come loro hanno scacciato voi: la persecuzione e' peggio dell'omicidio (Corano 2/191). A color che ti aggrediscono, devi fare la stessa cosa. Le brigate Abu Hafsi Al-Misri avevano gia' promesso nel comunicato precedente (comunicato di Al-Qaida in relazione alle esplosioni di Karbala' e Baghdad) datato 11 del mese islamico di Muharram 1425 che corrisponde al 2 marzo 2004, che avrebbero preparato una nuova operazione. Ed eccola, le brigate mantengono le loro promesse. Gli squadroni della morte sono riusciti a penetrare nel profondo dell'Europa crociata (la Spagna) colpendola in maniera dolorosa. Si tratta solo di una parte del pagamento di vecchi conti con la Spagna crociata alleata dell'America nella sua guerra contro l'Islam. Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio. Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta. Noi delle brigate Abu Hafs Al-Misri non ci rattristiamo per la morte di quelli che vengono definiti civili. E' forse permesso loro uccidere i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani ed i nostri giovani in Afghanistan, in Iraq, in Palestina ed in Kashmir ed e' invece vietato a noi uccidere loro? Dice Allah (gloria a Lui l'Altissimo): Fermatevi davanti a noi e liberate i nostri prigionieri e uscite dalle nostre terre e noi ci fermeremo. I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra. Noi diciamo: Vi avvertiamo che le brigate del fumo della morte arriveranno vicino a voi molto presto, vedrete i vostri morti a migliaia, se Allah vorra', questo e' un avvertimento. In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni. Diciamo inoltre alle brigate Bilal ibn Rabah che la direzione e' d'accordo su quanto proposto, L'operazione avra' inizio con l'arrivo del delegato. E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf. Per questo bisogna mettere in allerta tutte le cellule e iniziare l'operazione nel 4515 SB (ndr., e' riferimento in codice). E non dimenticate il massacro, non dimenticate Abu Ala Al-Harithi, non dimenticate il dotto Al-Rabbani che lo Yemen ha consegnato all'Egitto e lo sceicco Abdel Qader Abdel Aziz che e' stato arrestato tre mesi dopo i fatti dell'11 settembre. E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah. Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati. Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo. - Brigate Abu Hafs Al-Misri (Al-Qaeda) - Giovedi' 20 Muharram 1425 corrispondente al 11 marzo 2004 ( in italiano) http://www.jotake-lahaine.org/eta/mar14.html (in euskera) http://italy.indymedia.org/news/2004/03/499835.php (traduzione al italiano di un articolo in GARA sul comunicato)
COPENAGHEN - Lo 'Stato libero' di Christiania, la comunita' che dagli anni settanta rappresenta un esperimento sociale unico in Europa, e' destinato a scomparire. Il governo danese ha presentato il progetto che trasformera' Christiania in un quartiere di Copenaghen, sempre meno 'alternativo' e sempre piu' 'normalizzato'. Il piano 'va molto al di la' delle previsioni - ha commentato il portavoce della comunita', Peter Post - si tratta di una vera liquidazione, non di una normalizzazione'. Nata negli anni '70 in seguito all'occupazione di un quartiere militare dismesso nella zona portuale della citta', sviluppatasi tra alterne vicende e finalmente stabilizzata sulla base di accordi successivi con il governo, Christiana era stata edificata sul principio dell'autogestione e della proprieta' collettiva. La sua fama si era costruita intorno alla libera circolazione delle droghe leggere, tollerata dalle autorita' che tra l'altro in questo modo potevano controllare il traffico degli stupefacenti ed evitare che si diffondesse in altre zone della citta'. In realta' l'esperimento andava molto al di la' dei banchetti di hascisc disposti lungo la cosiddetta 'Pusher street'. A Christiania ci sono numerosi ristoranti, gallerie d'arte, teatri, un cinema per i bambini, un asilo, diverse attivita' economiche. E da anni il 'libero Stato' e' la seconda attrazione turistica della capitale danese dopo la sirenetta, e costituisce anche un'importante valvola di sfogo per tutti gli emarginati, che tra i suoi confini trovano sempre accoglienza e ospitalita'. I chioschi colorati sono spariti da tempo, nel tentativo di eliminare un motivo di polemica. Uno, il piu' pittoresco, decorato da un artista 'christianita' con scene di vita locale, e' stato trasportato al Museo Nazionale: servira' ad illustrare un fenomeno che ha inciso sulla storia sociale e del costume. Il progetto del governo, illustrato oggi dai ministri delle Finanze e dell'Economia, Thor Pedersen e Bendt Bendsen, punta in primo luogo a smantellare il sistema di autogoverno assembleare che, si legge nel rapporto della commissione appositamente costituita, 'spesso impedisce di prendere qualunque decisione'. Nell'ambito del processo di 'normalizzazione', inoltre, sara' abolita la proprieta' collettiva: le case saranno messe in vendita, trasformate in cooperative o affidate ad enti pubblici che le riaffitteranno a prezzi di mercato ai 'christianiti' che attualmente pagano un 'ticket' uniforme alla comunita'. Una ventina di abitazioni costruite abusivamente lungo le rive del lago saranno demolite in una prima fase, e successivamente altrettante cadranno sotto i colpi dei bulldozer. La proprieta' collettiva e l'autogestione saranno salvaguardate solo per le istituzioni culturali e quelle per i bambini che, ha riconosciuto Pedersen, hanno dato buoni risultati. 'Le demolizioni hanno solo un sapore punitivo - ha commentato Peter Post - e l'abolizione della proprieta' collettiva significa negare lo spirito stesso di Christiania. Noi diremo no. Ma questo non significa un rifiuto in blocco. Significa solo che vogliamo trattare'. Unica concessione del governo: Christiana restera' una zona vietata alla circolazione delle automobili Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya Di Elio Veltri e Paolo Sylos Labini tratto da www.democraziaelegalità.it Visto su «Orizzonti Nuovi» nr.5 marzo 2004 Lo scopo di questo articolo non è quello di ribadire la posizione che abbiamo sostenuto durante la guerra e contro linvio del contingente italiano in Iraq. Né di polemizzare con gli amici del «triciclo», anche se riteniamo che avrebbero fatto bene a votare contro. Ci interessa, invece, informare i lettori e commentare un fatto che riteniamo di grande rilevanza. Nel libro «La guerra del petrolio» (Editori Riuniti), lautore, Benito Li Vigni, entrato allENI con Mattei e rimasto nel gruppo fino al 1996, ricoprendovi posizioni di grande responsabilità, a proposito di Nassiriya scrive: «La presenza italiana in Iraq, al di là dei presupposti ufficialmente dichiarati, è motivata dal desiderio di non essere assenti dal tavolo della ricostruzione e degli affari. Questi ultimi riguardano soprattutto lo sfruttamento dei ricchi campi petroliferi. Non a caso il nostro contingente si è attestato nella zona di Nassiriya dove agli italiani dellENI il governo iracheno, pensando alla fine dellembargo, aveva concesso fra il 1995 e il 2000 lo sfruttamento di un giacimento petrolifero, con 2,5-3 miliardi di barili di riserve: quinto per importanza tra i nuovi giacimenti che lIraq di Saddam voleva avviare a produzione». Per completare linformazione, va detto che contratti analoghi il regime iracheno aveva sottoscritto con Francia, Russia e Germania, contrarie alla guerra. Il contratto con lENI era particolarmente favorevole allItalia per due ragioni: i costi di estrazione che la società di bandiera avrebbe dovuto affrontare sarebbero stati scontati con la produzione del petrolio estratto; una volta ammortizzati i costi, la produzione seguente, sarebbe stata divisa a metà tra ENI e Governo Iracheno. LOperazione era importante a tal punto che uno dei più autorevoli giornali americani, commentandola, aveva scritto che se fosse andata in porto, lENI sarebbe diventata la più grande compagnia petrolifera del mondo. Resta da capire perché, dopo aver concluso la trattativa durata cinque anni, lENI non abbia cominciato a trivellare i pozzi. La risposta è legata alla decisione di Saddam di attendere la fine dellembargo, per la quale aveva chiesto laiuto e lintervento italiano, francese e tedesco presso la presidenza degli Stati Uniti, dichiarandosi anche disponibile, ciò che fece, a immettere sul mercato due milioni di barili al giorno per evitare laumento del prezzo del greggio. A questo punto qualche domanda è dobbligo e riguarda lattuale governo: 1) Era a conoscenza del contratto ENI-Saddam? Essendo il presidente dellENI, Poli, persona molto vicina al Cavaliere, non ci sono dubbi che il governo sia stato informato; 2) Gli americani, che sono i veri dòmini della situazione in Iraq e decidono chi deve partecipare agli affari, hanno confermato al nostro governo limpegno iracheno cui campi petroliferi di Nassiriya? 3) Se così fosse, è lecito chiedere in cambio di cosa? 4) Forse, in cambio dellimpegno del governo di sostenere lintervento americano in Iraq e di inviare e mantenervi i nostri soldati? 5) La Francia che pure ha interessi analoghi ai nostri, non si è fatta tentare, perché tiene alla sua autonomia più di ogni inconfessabile interesse: perché noi siamo tanto subalterni? Non sarebbe utile che il centro sinistra chiedesse al governo di parlarne (
) alla Camera? Augurandoci che il governo faccia piena luce sullargomento, anche per il rispetto che tutti dobbiamo ai 19 morti di Nassiriya (
) Ulteriori conferme della presenza dell'ENI a Nassiriya ci arrivano da un'Ansa del 22 marzo 2004! Iraq: la mappa del petrolio, forte Total, fuori USA e GB Ansa 22 marzo 2003 ore 15:10 ROMA - Riserve di petrolio certe e probabili per 130 miliardi di barili, che mettono l'Iraq al terzo posto per importanza dopo quelle di Arabia Saudita e Russia. Una ricchezza dalla quale sono, per ora, escluse le grandi compagnie anglo-americane e che vede, invece, tra quelle meglio piazzate, la franco-belga Totalfinaelf. Ma, ovviamente, la guerra potrebbe cambiare questa situazione. L'Eni e' in tratattive, insieme alla spagnola Repsol, per il giacimento di Nassiriya. A fare la mappatura del petrolio iracheno e' uno studio del Royal Institute of International Affairs, pubblicato dalla Staffetta petrolifera. Secondo lo studio, che sara' presentato ufficialmente al Rome Energy Meeting di giovedi' 27 marzo, l'anno scorso l'Iraq ha estratto 2,5 milioni di barili di petrolio, il 2% della produzione mondiale. Ma questa quota potrebbe raddoppiare e arrivare in 5-10 anni fino al 6-7% una volta eliminate le sanzioni Onu e a condizione che si riuscisse a fare investimenti per piu' di 20 miliardi di dollari. Totalfinaelf e' una delle compagnie piu' attive nel paese e ha firmato con Baghdad accordi preliminari per lo sfruttamento di giacimenti per un totale 10 miliardi di barili, in grado di raddoppiare le riserve a disposizione del gruppo. Presente la Russia, ma le sue societa' hanno avuto problemi, come e' successo alla Lukoil, per la cooperazione energetica con gli Usa. Piu' avvantaggiate le compagnie giapponesi e di paesi come Cina, Vietnam, Turchia e Siria. Per quanto riguarda l'Italia lo studio cita il giacimento di Nassiriya per il quale ha avviato negoziati insieme alla spagnola Repsol. Ecco la mappatura degli accordi e dei contratti in atto o che le diverse compagnie stanno negoziando per i giacimenti iracheni, con le riserve di ciascuno in miliardi di barili:
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