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===GR Radiolina 01/12/2003=== | ===== IL "SUOPOLIO" DI GASPARRI ===== dal il Manifesto |
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'''Iraq. Morti 46 combattenti iracheni''' TIKRIT - Gli scontri che hanno opposto ieri le forze americane alla guerriglia irachena hanno provocato la morte di 54 persone. Lo ha detto oggi un portavoce militare americano senza precisare se si tratti di combattenti o di civili. Il bilancio fornito ieri dalle forze Usa era di 46 combattenti morti, 18 feriti e otto fatti prigionieri. Anche cinque militari Usa ed un civile risultavano tra i feriti. Questa mattina fonti ospedaliere nella cittadina hanno riferito della morte di otto civili iracheni e del ferimento di altri 60 persone rimaste ferite da colpi di arma da fuoco e dallo scoppio di proiettili di artiglieria tirati dall'esercito americano. Dato l'afflusso di feriti le persone sono state curate nei corridoi, mentre nell'ospedale regnava il panico perché i bombardamenti erano vicini», ha aggiunto Toufic. I guerriglieri, alcuni dei quali indossavano la divisa dei 'Fedayin di Saddam' (la milizia fedele al deposto presidente Saddam Hussein), hanno attaccato con mortai, granate e armi leggere. I militari americani hanno risposto sparando dai carri armati e tre edifici, dai cui tetti sono stati sferrati gli attacchi, sono andati distrutti. |
27 novembre Martedì il giorno del «suopolio» Dopo una giornata di scontro sui tempi per la discussione della legge di Mediaset, passa la proposta del presidente del senato Pera: la commissione potrà continuare a lavorare, ma anche se non avrà finito in aula si andrà comunque martedì. E si dovrà votare. Gasparri: «Nessun problema, la firma di Ciampi può arrivare anche prima dei trenta giorni a disposizione» MICAELA BONGI ROMA Ancora qualche giorno in commissione lavori pubblici. E poi, martedì prossimo, la legge Gasparri approderà in ogni caso nell'aula di palazzo Madama per essere approvata definitivamente il giorno stesso. E' questa, di fronte al muro contro muro, la «mediazione» proposta ieri pomeriggio in conferenza dei capigruppo dal presidente del senato Marcello Pera e passata a maggioranza. Di fronte all'ostruzionismo dell'opposizione, la Casa berlusconiana (che in mattinata aveva riunito i capigruppo) spingeva perché si andasse subito in aula con il provvedimento aperto (la commissione aveva votato appena sette emendamenti sui circa 320 presentati, 270 dei quali dichiarati ammissibili) e, dunque, senza relatore. Il relatore in questione, il forzista Luigi Grillo, nel primo pomeriggio, nonostante il centrosinistra contestasse duramente lo strappo (proteste liquidate da uno sprezzante Gasparri come «un supplemento di satira»), dava già per scontato che del lavoro della commissione, giudicato alla stregua di una perdita di tempo, si sarebbe fatto tranquillamente a meno, pur di consegnare al Cavaliere la sua legge in tempi utili per salvare Retequattro: «Non ci sono le condizioni per andare avanti», sentenziava Grillo. In ogni caso, la capigruppo avrebbe dovuto fissare un nuovo calendario. E così, i lavori dell'aula (che stava esaminando il nuovo decreto «antenna selvaggia» che permetterà alla Gasparri di non confliggere anche con la sentenza della Consulta sulla materia) vengono sospesi. Alle 17.30 si riuniscono i presidenti dei gruppi con Pera. Un'oretta dopo esce il capogruppo della Margherita, Willer Bordon, e annuncia trafelato che quella che sarà fatta passare per una «mediazione» non è altro che un'inaccettabile forzatura perché «domani il provvedimento sarà incardinato in aula e il voto finale potrebbe arrivare martedì». A altri esponenti dell'opposizione non risulta però che le cose siano effettivamente andate nel modo riferito da Bordon. Che in effetti aveva fatto un po' di confusione. Perché alla vice presidente dei senatori della Quercia, Maria Grazia Pagano, che propone il rinvio argomentando che «in ogni caso si arriverebbe alla prossima settimana, dunque forzare non conviene nemmeno alla maggioranza», Pera risponde appunto con la sua proposta. La forzatura però non è affatto esclusa: martedì, anche se i lavori in commissione non saranno terminati, si andrà comunque in aula, con o senza relatore. E con i tempi contingentati: 9 ore di discussione. Una soluzione che però consente a Pera di non mostrarsi completamente schiacciato sulle esigenze della Casa berlusconiana e alla stessa Casa di avere la certezza che martedì (al massimo mercoledì mattina), la tormentata legge sarà consegnata al «mero proprietario» di Mediaset. Evitando il rischio che il provvedimento si vada a infilare in un calendario fitto che comprende la delega sulla giustizia e la procreazione assistita. La Quercia comunque si assegna un punto («tutti i giornali parlavano di approvazione della legge già oggi», commenta il diessino Antonello Falomi) e i manifestanti che davanti al senato protestano contro la Gasparri e contro la censura accolgono con favore la notizia che la commissione potrà ancora lavorare fino a martedì. Ma la Margherita resta sulle sue posizioni: «Si riduce il parlamento al ruolo di una cassette delle lettere dove arrivano decisioni prese altrove - insiste Bordon - l'attività del parlamento viene regolata in modo improprio perché sono in ballo gli interessi del presidente del consiglio». |
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Intanto, nonostante salgono i feriti e i morti tra combattenti e truppe starniere, la Corea del Sud ha annunciato che proseguirà nello schieramento di soldati in Iraq nonostante l'uccisione di due civili e il ferimento di altri due da parte della guerriglia nello scorso fine settimana. '''Italia''' ''Oggi, primo dicembre, e' il giorno in cui vengono al mondo i bambini nati con la camicia'': cosi' il ministro del lavoro, Roberto Maroni, ha commentato al suo arrivo al consiglio Ue a Bruxelles l'entrata in vigore del bonus per le famiglie che hanno figli successivi al primo. La misura - ha sottolineato Maroni - ''e' stata introdotta in via sperimentale fino al dicembre del 2004 proprio per vedere se funziona come incentivo alla natalita'''. ''Se sara' efficace sara' resa permanente'', ha aggiunto il ministro, precisando che dalla misura si aspetta ''ottimi risultati''. I genitori dei secondi figli o successivi nati a partire dalla mezzanotte e un minuto di oggi riceveranno un bonus di mille euro, come sostegno alla natalita'. ''' LAVORO: CALA L'OCCUPAZIONE NELLE GRANDI IMPRESE''' ROMA - Nelle grandi imprese l'occupazione e' scesa a settembre di 22.000 unita' rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (-1,1% al lordo della cassa integrazione). Lo rende noto Istat, precisando che il dato e' dovuto a una riduzione di 24.000 posti nell'industria, parzialmente compensato da un aumento di 2.000 occupati nei servizi (+0,2%). Su base congiunturale si e' registrato un calo dello 0,1% al lordo della cassa integrazione, mentre al netto l'occupazione e' rimasta invariata. '''NAPOLI''' - E' stato recuperato poco fa il corpo di Gulam Rasul, di 28 anni, l'immigrato pachistano inghiottito ieri mattina dalla voragine che si era aperta nel cortile di una palazzina a Sant'Antimo, nel Napoletano, provocando il crollo di un'ala dell'edificio. Per tutta la notte quattro squadre dei vigili del fuoco hanno lavorato alla luce delle fotoelettriche per individuare il giovane, che risultava disperso dopo il cedimento del terreno. A segnalarne la presenza, un suo connazionale, Jamil Hussain, di 27 anni, salvato ieri dai pompieri che lo hanno issato fuori dall'enorme buca, profonda circa venti metri e larga dieci, provocata forse da infiltrazioni d'acqua nelle fondamenta. Hussain e' ricoverato nell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, dove e' stato sottoposto ad un intervento chirurgico: i medici si sono riservati la prognosi. Nel crollo - sul posto hanno lavorato per ore le squadre dei vigili, gli agenti del commissariato di polizia di Frattamaggiore, i carabinieri, la protezione civile - si sono miracolosamente salvati i componenti di un'intera famiglia pachistana: il padre, Mohamed Ibraim, era al lavoro quando si e' aperta la voragine, mentre la moglie, Nisa, ed i loro tre bambini di cinque anni, tre anni e la piu' piccola di tre mesi, sono stati tirati fuori da un lucernaio. Sono in corso accertamenti tecnici e verifiche per chiarire le cause del cedimento. '''MILANO ''' - Si apre lunedi' primo dicembre a Milano la Cop9, la nona Conferenza sui Cambiamenti Climatici, che vedra' al lavoro i rappresentanti di 188 Paesi, riuniti per rafforzare le strategie 'salva clima'. Nei 12 giorni di svolgimento, la Conferenza, presieduta dal ministro dell'Ambiente ungherese Miklos Persanyi, lavorera' su un pacchetto di temi che includono i meccanismi del Protocollo di Kyoto, i sinks, il trasferimento delle tecnologie ai Paesi in Via di Sviluppo, i meccanismi finanziari, le energie pulite. Negli ultimi tre giorni della Conferenza (10, 11,e 12 dicembre) prendera' il via il segmento ministeriale, con la presenza di Capi di Stato, di Governo e Ministri dell'Ambiente, che dovra' varare il documento conclusivo. Durante questo segmento sono previste tre tavole rotonde sui cambiamenti climatici e l'adattamento e la mitigazione; sull'utilizzo, lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie; sulla valutazione dei progressi realizzati nell'attuazione della Convenzione. ''L'appuntamento di Milano - ha dichiarato il ministro dell' Ambiente Altero Matteoli - servira' a farci muovere piu' velocemente verso lo sviluppo sostenibile del pianeta. Gli scenari elaborati dagli scienziati del clima, che stimano un aumento delle emissioni di anidride carbonica del 30% ed incrementi della temperatura entro il 2025 tra 0,4 e 1,1 gradi, ci impongono di lavorare tutti insieme per invertire questa tendenza''. '''Guatemala:Effetti dell'effetto K''' Nella mattinata di martedì 25 novembre la polizia ha attaccato violentemente il Movimiento de Trabajadores Desocupados di Neuquén, che si trovava in assemblea per contrastare il sistema di pagamento dei salari, quello delle schede magnetiche prepagate, utilizzabili solo nei negozi abilitati e per il pagamento di servizi. Per piu' di tre ore la polizia ha represso con pallottole di gomma, di piombo e con lacrimogeni i piqueteros e i cittadini del quartiere, che hanno cercato di resistere con pietre e barricate. Il bilancio: 19 persone ferite e soccorse in ospedale, tra cui cinque colpite da pallottole di piombo, e l'arresto di uno studente lavoratore della fabbrica della Zanon, che è rimasto in gravi condizioni all'interno di un commissariato di polizia per diverse ore. Per le mancate cure e a causa della gravita' della ferita, lo studente, ha perso l'occhio sinistro. Dopo Salta e Jujuy, ora Neuquén: i governatori provinciali, con la complicità del governo nazionale, continuano a reprimere i movimenti sociali attraverso la violenza della polizia e le politiche affamatrici. Il cosiddetto "effetto k ", che con il nuovo presidente Kirchner avrebbe dovuto portare alla rinuncia definitiva della criminalizzazione della protesta, ha invece generato l'ennesima violenta azione repressiva ai danni di chi lotta per una vera "trasformazione sociale". '''TEL AVIV''' - Tre palestinesi armati sono rimasti uccisi a Ramallah (Cisgiordania) durante una incursione israeliana.Lo ha riferito la radio militare. E' avvenuto nel campo profughi al-Amari. Due palestinesi, che avevano aperto il fuoco contro una pattuglia israeliana, sono stati uccisi dal fuoco dei militari. Poco dopo, nella stessa zona, un terzo palestinese e' stato colpito a morte, dopo che, secondo fonti israeliane, aveva lanciato una bomba a ''L'Italia - ha aggiunto il ministro - sta facendo la sua parte. Ha ratificato il Protocollo di Kyoto e ha varato il Piano di riduzione delle emissioni di gas serra che ha come direttrici la promozione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, la microgenerazione diffusa e il rafforzamento della ricerca e lo sviluppo del settore dell'idrogeno''. I rappresentanti dei 188 paesi riuniti a Milano avranno come base scientifica di lavoro il terzo Rapporto dell'Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change), messo a punto dai maggiori scienziati del clima. Tutti gli scenari di emissioni contenuti nel Rapporto prevedono un aumento della concentrazione di anidride carbonica e un aumento della temperatura media mondiale e del livello del mare nel corso del ventunesimo secolo. Il simbolico piano di pace, elaborato in due anni da esperti israeliani e palestinesi, sara' ufficialmente presentato oggi a Ginevra. Alla cerimonia sono attese centinaia di persone. Ma fino all'ultimo e' stata in alto mare la composizione della delegazione palestinese. Solo in extremis, e dietro pressioni del presidente egiziano Mubarak, Arafat ha autorizzato due esponenti del suo movimento Al Fatah a parteciparvi. Il premier Sharon aveva definito le intese 'dannose ed errate'. - EMISSIONI: Secondo il Rapporto dell'Ipcc, le concentrazioni previste di CO2, il principale gas ad effetto serra, sono stimate tra 540 e 970 ppm per il 2100. Nel periodo preindustriale la concentrazione era di 280 ppm e di 368 ppm nel 2000. - TEMPERATURE: Le proiezioni che utilizzano vari scenari di emissioni mettono in evidenza un aumento della temperatura media mondiale tra 1,4 e 5,8 gradi centigradi entro il 2100. Questo valore e' da 2 a 10 volte piu' grande del valore tipo di riscaldamento osservato nel corso del XX secolo. Se cosi' fosse il ritmo di riscaldamento sarebbe molto probabilmente senza precedenti. Il rapporto dell'Ipcc stima anche che le temperature potranno aumentare da 0,4 a 1,1 gradi centigradi entro il 2025 e da 0,8 a 2,6 gradi centigradi entro il 2050. - PRECIPITAZIONI: le precipitazioni medie annuali su scala mondiale sono previste in aumento nel corso del XXI secolo. Su scala regionale gli aumenti e le diminuzioni previste sono dell' ordine del 5-20%. - LIVELLO DEL MARE: il livello medio del mare su scala mondiale dovrebbe aumentare da 0,09 a 0,88 metri entro il 2100. Questa crescita e' dovuta principalmente all'espansione termica degli oceani e allo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari. L'innalzamento del livello del mare e' stimato tra 0,03 e 0,14 metri entro il 2025 e tra 0,05 e 0,32 metri entro il 2050. '''Saranno ripresi i collegamenti aerei India-Pakistan sospesi dopo l'attentato contro il parlamento indiano del dicembre 2001. La vicenda aveva portato i due paesi sull'orlo di una nuova guerra. La decisione e' stata presa stamani a New Delhi dalla commissione congiunta che sta trattando la questione della ripresa dei collegamenti tra i due paesi, riferiscono le agenzie indiane, precisando che il primo volo potrebbe essere fatto il primo gennaio. ''' '''Bush potrebbe annunciare, gia' questa settimana, il ritiro delle tariffe sulle importazioni d'acciaio nel paese. La decisione sarebbe stata presa dopo che i partner commerciali hanno minacciato di rispondere alle tariffe statunitensi con 2,3 mld di dollari di sanzioni sui beni esportati dagli Usa che avevano ottenuto nei giorni scorsi che il Wto rinviasse la propria bocciatura delle tariffe Usa,facendo slittare le sanzioni dell'Unione europea al 10 dicembre.''' '''Dieci persone sono morte a causa di un terremoto avvenuto oggi nel Xinjiang, nel nordovest della Cina. Lo riferisce l'agenzia Xinhua. I feriti, aggiunge l'agenzia, sono 34 e 700 case sono state distrutte. La scossa e' stata del grado 6,1 della scala Richter e si e' verificata alle 9.38 locali della mattina (le 2,38 in Italia) a circa 80 chilometri dal confine con la repubblica centroasiatica del Kazakhstan.''' |
Dal canto suo, Gasparri non si mostra turbato dal nuovo calendario d'aula: «Mi sembra una soluzione ragionevole, anche se il provvedimento fosse stato incardinato in aula domani, si sarebbe arrivati al voto martedì». Cioè il 2 dicembre. Il che significa che se il presidente Ciampi si prendesse tutto il tempo a disposizione prima di firmare la legge (cioè trenta giorni), tutto lo sforzo fatto dai seguaci del premier per consentire a retequattro di rimanere a terra verrebbero vanificati, visto che la sentenza della Consulta fissa il 31 dicembre come termine ultimo per il trasferimento sul satellite. Ovviamente, il governo si aspetta che Ciampi firmi prima. Ma l'atteggiamento del Colle resta un'incognita. All'aventuale schiaffo (il rinvio del provvedimento alle camere), la Cdl potrebbe comunque rispondere con un altro schiaffo. Chiedere al Quirinale di promulgare la legge senza modifiche. E a quel punto Ciampi non potrebbe far altro che firmare. |
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'''Tessere in plastica, invece di soldi, ai capofamiglia. Chi ci riflette viene represso.''' Tradotto da zanzara | 2 dicembre |
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Come ai tempi in cui si pagavano i mensili con buoni, il governatore Jorge Sobisch ha cercato di introdurre una tessera per i piani Capofamiglia. Clientelismo politico, repressione, pestaggi, feriti. Sobisch e' il socio politico dei fascistoidi Luis Patti e della famigli Bussi di Tucuman. In una delle province piu' ricche dell'Argentina, forgiata dai liberisti Sapag, l'attuale governatore Sobisch eredita il potere feudale che ora si e' trasformato in violenza. Per controllare e cercare di dominare la proposta dei poveri che a Neuquen son sempre di piu' perche' la distribuzione del reddito si realizza in maniera autocratica, favorendo solo le classi media e alta e i gruppi che detengono il potere politico, il governatore Jorge Sobisch ha tentato, infruttuosamente, di imporre una tessera di plastica per maneggiare i capofamiglia affamati. Non si tratta ne' di una carta ne' di credito , ne' una carta di debito, ma semplicemente di una tessera in plastica che si puo' usare solo in alcuni supermercati indicati dal governo. Inoltre e' chiara l'intenzione di poter usare denaro in plastica (sic, ndr) per le piccole spese degli affamati per trasporti, piccoli alimentari o spacci sindacali. Sobisch e i suoi amici monopolizzano il controlo politico, ideologico della gente ultrapovera che doveva registrasi presso una tenda per ricevere la famosa tessera. Allo spuntar dell'alba i disoccupati si sono riuniti in assemblea con i propri familiari, donne, bambini, fuori la tenda, ma mentre discutevano sono stati violentemente attaccati dalla polizia di Neuquen che ha sparato con arme convenzionali, causando vari feriti, colpendo con pallottole di piombo e pallettoni di gomma. Questo e' il piano della destra che pretende di incaricare Sobisch, recentemente eletto governatore e che per questo crede di avere "licenza di uccidere" i poveri, quando, in realta', la violenza viene generata dai settori ricchi e dal potere politico di Neuquen. Al tramonto poliziotti municipali ha nno smontato la tenda, ponendosi in una situazione di gravita' istituzionale. Sobisch crede forse di essere ai tempi della forestale, della "Patagonia tragica" o nel Nord feudale argentino dei Patron Costas, del "juarismo" o del rapinatore Romero? E' chiaro a cosa punta Sobisch con la sua alleanza con i Bussi di Tucuman e con il poliziotto di Luis Patti. Ma ¡no pasarán! |
Legge Gasparri, ultimo atto Oggi, al più tardi domattina, il via libera definitivo del senato. Titoli Mediaset in salita. L'opposizione: «La partita non finisce qui». E già si guarda al Quirnale, alla Consulta, all'Europa MICAELA BONGI ROMA ACologno monzese e Arcore per stappare le bottiglie di champagne probabilmente si aspetteranno le mosse del Quirinale. Ma il «mero proprietario» e il presidente di Mediaset, Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, un primo brindisi lo avranno fatto già ieri, quando hanno visto il titolo del gruppo guadagnare un più 2,43 per cento, insieme al più 3,75 registrato da Mondadori. Effetto benefico della legge Gasparri, che oggi, al più tardi domani mattina, otterrà il via libera definitivo dall'aula di palazzo Madama. L'opposizione tenterà di giocare le ultimissime carte. Il Comitato per la libertà e il diritto all'informazione moltiplica le iniziative contro il provvedimento: domani pomeriggio (a legge presumibilmente approvata) a Roma davanti palazzo San Macuto (dove la vigilanza discute il caso Raiot) e poi al Pantheon, ma anche davanti alle sedi Rai di altre città. Nella Casa berlusconiana, però, non è più consentito indugiare su un testo arrivato ormai alla quarta lettura e a ridosso dei termini indicati dalla Consulta per il trasferimento di Retequattro su satellite. |
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''' La popolazione guatemalteca si trova, per la seconda volta dopo gli Accordi di Pace, di fronte alle urne per votare il nuovo Presidente del Congresso oltre a deputati, sindaci e membri del Parlamento Centroamericano. Il Guatemala è un Paese che è stato stravolto dalle dittature militari che si sono insediate dopo il 1954, anno del Colpo di Stato ideato, finanziato, appoggiato e realizzato (come ammettono documenti ormai resi pubblici della CIA) dagli Stati Uniti con l'appoggio di vertici militari e grandi proprietari terrieri del paese centroamericano. Da allora si è aspettato il 1996 per siglare gli Accordi di Pace tra Esercito e Guerriglia con la mediazione dell'ONU. I governi che da allora si sono succeduti (Arzù 96-00 e Portillo 00-03) non hanno rispettato gli impegni per costruire una vera pace nel paese. Il clima pre-elettorale non consente di avere speranze. Rios Montt, ex dittatore ed uno dei maggiori responsabili del genocidio in Guatemala, concorre democraticamente, sebbene la Costituzione della Repubblica affermi che gli ex dittatori non possono candidarsi alle elezioni presidenziali. Negli ultimi sondaggi Montt è fermo all'11% dei consensi ,ma cè comunque il rischio che vinca le elezioni. Altri due candidati si contendono la poltrona di Presidente. Il primo è Berger al 33%, il candidato della destra ultraliberista, il secondo, invece è Colom, con il 30% (alle scorse presidenziali ha ottenuto il 13% con la sinistra) sempre di destra ma più moderato. In una popolazione dalla stragrande maggioranza di etnia indigena non c'è un candidato indigeno ed è significativa la testimonianza di un indigeno, in una comunità dell'altopiano che afferma: per noi la guerra continua, gli eserciti non sparano piú, ma continua la guerra della violenza e della miseria nella nostra comunitá''' |
La commissione lavori pubblici del senato è tornata nuovamente a riunirsi alle 21 di ieri sera, con più di 200 emendamenti ancora da discutere. Ma il presidente Marcello Pera, di fronte alle proteste dell'opposizione che denunciavano la forzatura sui tempi, l'altra settimana era stato chiaro: aveva sì concesso ancora qualche giorno di tempo ai lavori della commissione; aggiungendo però che in ogni caso l'aula avrebbe dovuto votare nella giornata di oggi. Dove, dunque, il testo arriverà «aperto», senza cioè che sia terminato l'esame in commissione e senza relatore. Perché, appunto, Retequattro va salvata entro dicembre. Che poi il ddl, che affida la soluzione a un improbabile miracolo digitale, risponda alla sentenza della Corrte costituzionale, come giura Gasparri, è tutto un altro discorso: per adeguarsi effettivamente alle indicazioni della Corte (che esclude periodi transitori per il passaggio tra analogico e digitale terrestre, il cui completamento è previsto dalla Gasparri nel 2006) il miracolo, infatti, si dovrebbe compiere subito. Questa mattina in apertura di seduta l'opposizione (i cui capigruppo, ieri, hanno inviato a tutti i senatori di maggioranza una copia del libro di Carlo Rognoni Inferno tv, Berlusconi e la legge Gasparri), presenterà le pregiudiziali di costituzionalità. Per la Margherità toccherà a Luigi Zanda, per i Ds a Massimo Villone. Poi, dopo il voto sulle pregiudiziali (che verosimilmente saranno respinte), si passerà alla discussione generale. I tempi concessi da Pera sono comunque strettissimi. Né l'opposizione confida nella votazione a scrutinio segreto (che potrebbe essere concessa dal presidente per una decina di emendamenti): questa volta nella Casa non sono ammesse defezioni. Dal canto suo l'opposizione assicura che la battaglia non terminerà con l'approvazione della legge di Mediaset: «Penso che il cammino di questa legge non si esaurirà con l'approvazione in senato - sostiene ad esempio il senatore diessino Antonello Falomi -. Dopo ci sarà la firma del presidente della repubblica» e, se Ciampi firmerà, arriveranno «i ricorsi di tutti gli interessi colpiti: ci saranno passaggi alla Corte cositituzionale, c'è un esposto della Margherita alla Corte di giustizia europea, c'è il garante della concorrenza e del mercato...». Incalza Paolo Gentiloni, deputato della Margherita: «Da noi arriva un richiamo costante al messaggio di Ciampi sul pluralismo. Un messaggio molto importante che forse è destinato a rimanere l'unico indirizzato al parlamento». A sollecitare un esplicito appello al capo dello stato perché rispedisca il ddl alle camere è il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio: «La Gasparri è molto peggio delle leggi Cirami e Schifani messe insieme, è un attentato alla democrazia e alla Costituzione», protesta il leader del Sole che ride. E Beppe Giulietti mette in guardia dal rischio di «un conflitto istituzionale senza precedenti». «Questa rischia davvero di essere la legge che lacera i rapporti tra le forze politiche e le istituzioni - incalza il deputato diessino - sarebbe un errore gravissimo trasferire l'eventuale modifica della Gasparri sul tavolo del presidente della repubblica, della Consulta o della Commissione europea». Sulla stessa lunghezza d'onda Marco Rizzo, Pdci: «Se ha un senso il messaggio alle camere del presidente della repubblica, se le sentenze della suprema corte hanno un valore, se i pareri delle autorità indipendenti sono importanti, allora questa legge dovrebbe essere rispedita al mittente». Ma, al di là degli auspici e degli appelli più o meno espliciti, l'atteggiamento che assumerà il Quirinale resta un incognita. Il tam-tam su un rinvio alle camere del testo da parte di Ciampi (al quale la Cdl sarebbe pronta a rispondere con la richiesta di promulgare comunque la legge) si è fatto sentire anche nelle ultime ore. Ma in realtà questa ipotesi in ambienti dell'Ulivo viene ritenuta altamente improbabile. ===== Spazio Indy 01 12 03 ===== '''Un anarchico italiano''' Il 5, 6 e 7 dicembre 2003 compagni provenienti dall'Italia e dall'estero si riuniranno a Napoli per cercare di raccontare e capire la figura di Errico Malatesta, un uomo dotato di qualità apparentemente contrastanti. L'uomo della comprensione e dell'apertura all'altrui punto di vista, ma anche colui che, per fermezza di convincimenti e chiarezza di idee,divenne ed è a tutt'oggi punto di riferimento dell'anarchismo italiano ed internazionale. E' stato uno dei rivoluzionari più famosi del suo tempo, simbolo di libertà per tutte le componenti del movimento operaio italiano. Dal dopoguerra c'è stato un tentativo di cancellarlo dalla memoria storica, insieme a tutto ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare. Questo convegno è un'occasione non solo per chi condivida le idee e gli obiettivi di Malatesta, ma anche per tutti coloro che desiderano confrontarsi con la storia non ufficiale. ---------------------------------------------------- '''Cop 9''' In Italia le emissioni di anidride carbonica uno dei principali gas serra e responsabile del riscaldamento globale, dovevano scendere ai livelli del 1990. E invece sono salite del 7,3%. Proprio in Italia, a Milano, si apre dall'1 al 12 dicembre la Cop 9 (Conference of parties), il summit mondiale sul clima e i cambiamenti climatici. Dovrebbe servire a far definitivamente partire il protocollo di Kyoto, un accordo varato nel 1997, che doveva portare i Governi di tutto il mondo a mettere in pratica la Convenzione sui cambiamenti climatici (1992) e ad arrestare la produzione dei gas che alterano e amplificano l'effetto serra, ai livelli di tredici anni fa. 84 Paesi hanno firmato, 62 hanno ratificato ma è ancora tutto fermo: non è il numero che conta, ma chi produce le emissione inquinanti. Gli Usa, che producono 5 mila tonnellate di Co2 all'anno, contro le mille dell'India, non firmano. Non è una questione ambientale. E' in gioco la gestione della risorsa più preziosa per l'economia liberista, ovvero il petrolio, e qui, più che altrove si decidono equilibri politici nazionali e internazionali. La discussione, si concentrerà sull'applicazione dei meccanismi flessibili per la riduzione e per il commercio delle emissioni, sulle sanzioni da applicare, sull'utilità dei bacini di assorbimento del carbonio, che potrebbero prevedere l' uso di alberi geneticamente modificati. Si anche parlerà del ruolo della Banca Mondiale nella gestione finanziaria del Protocollo. Sarà tutto inutile se la Russia, deciderà di subire le pressioni americane, e non accetterà di firmare, con il supporto di Cina e India, il Mandato di Milano, che si prevede venga ratificato in questi giorni. Sono previste manifestazioni per ribadire che l'atmosfera è un bene collettivo dei popoli della terra, il petrolio e l'economia neoliberista la stanno distruggendo. Per ricordare che è necessario spezzare la dipendenza dai combustibili fossili, il controllo dei quali è il motivo scatenante ultime guerre che hanno segnato il pianeta. --------------------------------------------------- '''Argentina''' Nella mattinata di martedì 25 novembre la polizia ha attaccato violentemente il Movimiento de Trabajadores Desocupados di Neuquén, che si trovava in assemblea per contrastare il sistema di pagamento dei salari, quello delle schede magnetiche prepagate, utilizzabili solo nei negozi abilitati e per il pagamento di servizi. Per piu' di tre ore la polizia ha represso con pallottole di gomma, di piombo e con lacrimogeni i piqueteros e i cittadini del quartiere, che hanno cercato di resistere con pietre e barricate. Il bilancio: 19 persone ferite e soccorse in ospedale, tra cui cinque colpite da pallottole di piombo, e l'arresto di Pepe, uno studente lavoratore della fabbrica della Zanon, che, dopo essere stato colpito da oltre 60 pallottole di gomma è rimasto in gravi condizioni all'interno di un commissariato di polizia per diverse ore. Per le mancate cure e a causa della gravita' della ferita, Pepe ha perso l'occhio sinistro. Dopo Salta e Jujuy, ora Neuquén: i governatori provinciali, con la complicità del governo nazionale, continuano a reprimere i movimenti sociali attraverso la violenza della polizia e le politiche affamatrici. Il cosiddetto "effetto k ", che con il nuovo presidente Kirchner avrebbe dovuto portare alla rinuncia definitiva della criminalizzazione della protesta, ha invece generato l'ennesima violenta azione repressiva ai danni di chi lotta per una vera "trasformazione sociale". --------------------------------------------------- '''Macello''' ---------------------------------------------------- '''Boicotta Easy London''' --------------------------------------------------- === Spazio Indy Gio 4.12 === '''Milano in tilt (aggiornamenti su commenti e conseguenze legali''' http://www.italy.indymedia.org/features/lombardia/#bottom '''Cop 9''' http://www.italy.indymedia.org/features/eco/#1130 '''Monza sgomberata ''' (e daje...ma sviluppare un dibattito sulle possibilita'/modalita' di occupare?) menzionare anke sgombero crash e altri sgomberi in quest'autunno http://www.italy.indymedia.org/features/lombardia/#bottom ---------------------------------- '''APPUNTAMENTI ''' Cop 9 Nola CM: venerdi' 5 dicembre ore 19:00 museo etnomusicale i gigli di nola via san felice 43 - nola ACCORRETE NUMEROSI!!!!!!!!!!!!!! 28 Dec Trapani 31 Dec Rebibbia |
IL "SUOPOLIO" DI GASPARRI
dal il Manifesto
27 novembre Martedì il giorno del «suopolio» Dopo una giornata di scontro sui tempi per la discussione della legge di Mediaset, passa la proposta del presidente del senato Pera: la commissione potrà continuare a lavorare, ma anche se non avrà finito in aula si andrà comunque martedì. E si dovrà votare. Gasparri: «Nessun problema, la firma di Ciampi può arrivare anche prima dei trenta giorni a disposizione» MICAELA BONGI ROMA Ancora qualche giorno in commissione lavori pubblici. E poi, martedì prossimo, la legge Gasparri approderà in ogni caso nell'aula di palazzo Madama per essere approvata definitivamente il giorno stesso. E' questa, di fronte al muro contro muro, la «mediazione» proposta ieri pomeriggio in conferenza dei capigruppo dal presidente del senato Marcello Pera e passata a maggioranza. Di fronte all'ostruzionismo dell'opposizione, la Casa berlusconiana (che in mattinata aveva riunito i capigruppo) spingeva perché si andasse subito in aula con il provvedimento aperto (la commissione aveva votato appena sette emendamenti sui circa 320 presentati, 270 dei quali dichiarati ammissibili) e, dunque, senza relatore. Il relatore in questione, il forzista Luigi Grillo, nel primo pomeriggio, nonostante il centrosinistra contestasse duramente lo strappo (proteste liquidate da uno sprezzante Gasparri come «un supplemento di satira»), dava già per scontato che del lavoro della commissione, giudicato alla stregua di una perdita di tempo, si sarebbe fatto tranquillamente a meno, pur di consegnare al Cavaliere la sua legge in tempi utili per salvare Retequattro: «Non ci sono le condizioni per andare avanti», sentenziava Grillo. In ogni caso, la capigruppo avrebbe dovuto fissare un nuovo calendario. E così, i lavori dell'aula (che stava esaminando il nuovo decreto «antenna selvaggia» che permetterà alla Gasparri di non confliggere anche con la sentenza della Consulta sulla materia) vengono sospesi. Alle 17.30 si riuniscono i presidenti dei gruppi con Pera. Un'oretta dopo esce il capogruppo della Margherita, Willer Bordon, e annuncia trafelato che quella che sarà fatta passare per una «mediazione» non è altro che un'inaccettabile forzatura perché «domani il provvedimento sarà incardinato in aula e il voto finale potrebbe arrivare martedì». A altri esponenti dell'opposizione non risulta però che le cose siano effettivamente andate nel modo riferito da Bordon. Che in effetti aveva fatto un po' di confusione. Perché alla vice presidente dei senatori della Quercia, Maria Grazia Pagano, che propone il rinvio argomentando che «in ogni caso si arriverebbe alla prossima settimana, dunque forzare non conviene nemmeno alla maggioranza», Pera risponde appunto con la sua proposta. La forzatura però non è affatto esclusa: martedì, anche se i lavori in commissione non saranno terminati, si andrà comunque in aula, con o senza relatore. E con i tempi contingentati: 9 ore di discussione. Una soluzione che però consente a Pera di non mostrarsi completamente schiacciato sulle esigenze della Casa berlusconiana e alla stessa Casa di avere la certezza che martedì (al massimo mercoledì mattina), la tormentata legge sarà consegnata al «mero proprietario» di Mediaset. Evitando il rischio che il provvedimento si vada a infilare in un calendario fitto che comprende la delega sulla giustizia e la procreazione assistita. La Quercia comunque si assegna un punto («tutti i giornali parlavano di approvazione della legge già oggi», commenta il diessino Antonello Falomi) e i manifestanti che davanti al senato protestano contro la Gasparri e contro la censura accolgono con favore la notizia che la commissione potrà ancora lavorare fino a martedì. Ma la Margherita resta sulle sue posizioni: «Si riduce il parlamento al ruolo di una cassette delle lettere dove arrivano decisioni prese altrove - insiste Bordon - l'attività del parlamento viene regolata in modo improprio perché sono in ballo gli interessi del presidente del consiglio».
Dal canto suo, Gasparri non si mostra turbato dal nuovo calendario d'aula: «Mi sembra una soluzione ragionevole, anche se il provvedimento fosse stato incardinato in aula domani, si sarebbe arrivati al voto martedì». Cioè il 2 dicembre. Il che significa che se il presidente Ciampi si prendesse tutto il tempo a disposizione prima di firmare la legge (cioè trenta giorni), tutto lo sforzo fatto dai seguaci del premier per consentire a retequattro di rimanere a terra verrebbero vanificati, visto che la sentenza della Consulta fissa il 31 dicembre come termine ultimo per il trasferimento sul satellite. Ovviamente, il governo si aspetta che Ciampi firmi prima. Ma l'atteggiamento del Colle resta un'incognita. All'aventuale schiaffo (il rinvio del provvedimento alle camere), la Cdl potrebbe comunque rispondere con un altro schiaffo. Chiedere al Quirinale di promulgare la legge senza modifiche. E a quel punto Ciampi non potrebbe far altro che firmare.
2 dicembre
Legge Gasparri, ultimo atto Oggi, al più tardi domattina, il via libera definitivo del senato. Titoli Mediaset in salita. L'opposizione: «La partita non finisce qui». E già si guarda al Quirnale, alla Consulta, all'Europa MICAELA BONGI ROMA ACologno monzese e Arcore per stappare le bottiglie di champagne probabilmente si aspetteranno le mosse del Quirinale. Ma il «mero proprietario» e il presidente di Mediaset, Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, un primo brindisi lo avranno fatto già ieri, quando hanno visto il titolo del gruppo guadagnare un più 2,43 per cento, insieme al più 3,75 registrato da Mondadori. Effetto benefico della legge Gasparri, che oggi, al più tardi domani mattina, otterrà il via libera definitivo dall'aula di palazzo Madama. L'opposizione tenterà di giocare le ultimissime carte. Il Comitato per la libertà e il diritto all'informazione moltiplica le iniziative contro il provvedimento: domani pomeriggio (a legge presumibilmente approvata) a Roma davanti palazzo San Macuto (dove la vigilanza discute il caso Raiot) e poi al Pantheon, ma anche davanti alle sedi Rai di altre città. Nella Casa berlusconiana, però, non è più consentito indugiare su un testo arrivato ormai alla quarta lettura e a ridosso dei termini indicati dalla Consulta per il trasferimento di Retequattro su satellite.
La commissione lavori pubblici del senato è tornata nuovamente a riunirsi alle 21 di ieri sera, con più di 200 emendamenti ancora da discutere. Ma il presidente Marcello Pera, di fronte alle proteste dell'opposizione che denunciavano la forzatura sui tempi, l'altra settimana era stato chiaro: aveva sì concesso ancora qualche giorno di tempo ai lavori della commissione; aggiungendo però che in ogni caso l'aula avrebbe dovuto votare nella giornata di oggi. Dove, dunque, il testo arriverà «aperto», senza cioè che sia terminato l'esame in commissione e senza relatore. Perché, appunto, Retequattro va salvata entro dicembre. Che poi il ddl, che affida la soluzione a un improbabile miracolo digitale, risponda alla sentenza della Corrte costituzionale, come giura Gasparri, è tutto un altro discorso: per adeguarsi effettivamente alle indicazioni della Corte (che esclude periodi transitori per il passaggio tra analogico e digitale terrestre, il cui completamento è previsto dalla Gasparri nel 2006) il miracolo, infatti, si dovrebbe compiere subito.
Questa mattina in apertura di seduta l'opposizione (i cui capigruppo, ieri, hanno inviato a tutti i senatori di maggioranza una copia del libro di Carlo Rognoni Inferno tv, Berlusconi e la legge Gasparri), presenterà le pregiudiziali di costituzionalità. Per la Margherità toccherà a Luigi Zanda, per i Ds a Massimo Villone. Poi, dopo il voto sulle pregiudiziali (che verosimilmente saranno respinte), si passerà alla discussione generale. I tempi concessi da Pera sono comunque strettissimi. Né l'opposizione confida nella votazione a scrutinio segreto (che potrebbe essere concessa dal presidente per una decina di emendamenti): questa volta nella Casa non sono ammesse defezioni.
Dal canto suo l'opposizione assicura che la battaglia non terminerà con l'approvazione della legge di Mediaset: «Penso che il cammino di questa legge non si esaurirà con l'approvazione in senato - sostiene ad esempio il senatore diessino Antonello Falomi -. Dopo ci sarà la firma del presidente della repubblica» e, se Ciampi firmerà, arriveranno «i ricorsi di tutti gli interessi colpiti: ci saranno passaggi alla Corte cositituzionale, c'è un esposto della Margherita alla Corte di giustizia europea, c'è il garante della concorrenza e del mercato...». Incalza Paolo Gentiloni, deputato della Margherita: «Da noi arriva un richiamo costante al messaggio di Ciampi sul pluralismo. Un messaggio molto importante che forse è destinato a rimanere l'unico indirizzato al parlamento».
A sollecitare un esplicito appello al capo dello stato perché rispedisca il ddl alle camere è il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio: «La Gasparri è molto peggio delle leggi Cirami e Schifani messe insieme, è un attentato alla democrazia e alla Costituzione», protesta il leader del Sole che ride. E Beppe Giulietti mette in guardia dal rischio di «un conflitto istituzionale senza precedenti». «Questa rischia davvero di essere la legge che lacera i rapporti tra le forze politiche e le istituzioni - incalza il deputato diessino - sarebbe un errore gravissimo trasferire l'eventuale modifica della Gasparri sul tavolo del presidente della repubblica, della Consulta o della Commissione europea». Sulla stessa lunghezza d'onda Marco Rizzo, Pdci: «Se ha un senso il messaggio alle camere del presidente della repubblica, se le sentenze della suprema corte hanno un valore, se i pareri delle autorità indipendenti sono importanti, allora questa legge dovrebbe essere rispedita al mittente».
Ma, al di là degli auspici e degli appelli più o meno espliciti, l'atteggiamento che assumerà il Quirinale resta un incognita. Il tam-tam su un rinvio alle camere del testo da parte di Ciampi (al quale la Cdl sarebbe pronta a rispondere con la richiesta di promulgare comunque la legge) si è fatto sentire anche nelle ultime ore. Ma in realtà questa ipotesi in ambienti dell'Ulivo viene ritenuta altamente improbabile.
Spazio Indy 01 12 03
Un anarchico italiano
Il 5, 6 e 7 dicembre 2003 compagni provenienti dall'Italia e dall'estero si riuniranno a Napoli per cercare di raccontare e capire la figura di Errico Malatesta, un uomo dotato di qualità apparentemente contrastanti. L'uomo della comprensione e dell'apertura all'altrui punto di vista, ma anche colui che, per fermezza di convincimenti e chiarezza di idee,divenne ed è a tutt'oggi punto di riferimento dell'anarchismo italiano ed internazionale.
E' stato uno dei rivoluzionari più famosi del suo tempo, simbolo di libertà per tutte le componenti del movimento operaio italiano. Dal dopoguerra c'è stato un tentativo di cancellarlo dalla memoria storica, insieme a tutto ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare. Questo convegno è un'occasione non solo per chi condivida le idee e gli obiettivi di Malatesta, ma anche per tutti coloro che desiderano confrontarsi con la storia non ufficiale.
Cop 9
In Italia le emissioni di anidride carbonica uno dei principali gas serra e responsabile del riscaldamento globale, dovevano scendere ai livelli del 1990. E invece sono salite del 7,3%. Proprio in Italia, a Milano, si apre dall'1 al 12 dicembre la Cop 9 (Conference of parties), il summit mondiale sul clima e i cambiamenti climatici. Dovrebbe servire a far definitivamente partire il protocollo di Kyoto, un accordo varato nel 1997, che doveva portare i Governi di tutto il mondo a mettere in pratica la Convenzione sui cambiamenti climatici (1992) e ad arrestare la produzione dei gas che alterano e amplificano l'effetto serra, ai livelli di tredici anni fa. 84 Paesi hanno firmato, 62 hanno ratificato ma è ancora tutto fermo: non è il numero che conta, ma chi produce le emissione inquinanti. Gli Usa, che producono 5 mila tonnellate di Co2 all'anno, contro le mille dell'India, non firmano. Non è una questione ambientale. E' in gioco la gestione della risorsa più preziosa per l'economia liberista, ovvero il petrolio, e qui, più che altrove si decidono equilibri politici nazionali e internazionali. La discussione, si concentrerà sull'applicazione dei meccanismi flessibili per la riduzione e per il commercio delle emissioni, sulle sanzioni da applicare, sull'utilità dei bacini di assorbimento del carbonio, che potrebbero prevedere l' uso di alberi geneticamente modificati. Si anche parlerà del ruolo della Banca Mondiale nella gestione finanziaria del Protocollo. Sarà tutto inutile se la Russia, deciderà di subire le pressioni americane, e non accetterà di firmare, con il supporto di Cina e India, il Mandato di Milano, che si prevede venga ratificato in questi giorni. Sono previste manifestazioni per ribadire che l'atmosfera è un bene collettivo dei popoli della terra, il petrolio e l'economia neoliberista la stanno distruggendo. Per ricordare che è necessario spezzare la dipendenza dai combustibili fossili, il controllo dei quali è il motivo scatenante ultime guerre che hanno segnato il pianeta.
Argentina
Nella mattinata di martedì 25 novembre la polizia ha attaccato violentemente il Movimiento de Trabajadores Desocupados di Neuquén, che si trovava in assemblea per contrastare il sistema di pagamento dei salari, quello delle schede magnetiche prepagate, utilizzabili solo nei negozi abilitati e per il pagamento di servizi. Per piu' di tre ore la polizia ha represso con pallottole di gomma, di piombo e con lacrimogeni i piqueteros e i cittadini del quartiere, che hanno cercato di resistere con pietre e barricate. Il bilancio: 19 persone ferite e soccorse in ospedale, tra cui cinque colpite da pallottole di piombo, e l'arresto di Pepe, uno studente lavoratore della fabbrica della Zanon, che, dopo essere stato colpito da oltre 60 pallottole di gomma è rimasto in gravi condizioni all'interno di un commissariato di polizia per diverse ore. Per le mancate cure e a causa della gravita' della ferita, Pepe ha perso l'occhio sinistro. Dopo Salta e Jujuy, ora Neuquén: i governatori provinciali, con la complicità del governo nazionale, continuano a reprimere i movimenti sociali attraverso la violenza della polizia e le politiche affamatrici. Il cosiddetto "effetto k ", che con il nuovo presidente Kirchner avrebbe dovuto portare alla rinuncia definitiva della criminalizzazione della protesta, ha invece generato l'ennesima violenta azione repressiva ai danni di chi lotta per una vera "trasformazione sociale".
Macello
Boicotta Easy London
Spazio Indy Gio 4.12
Milano in tilt (aggiornamenti su commenti e conseguenze legali
http://www.italy.indymedia.org/features/lombardia/#bottom
Cop 9 http://www.italy.indymedia.org/features/eco/#1130
Monza sgomberata
(e daje...ma sviluppare un dibattito sulle possibilita'/modalita' di occupare?) menzionare anke sgombero crash e altri sgomberi in quest'autunno
http://www.italy.indymedia.org/features/lombardia/#bottom
APPUNTAMENTI
Cop 9
Nola CM:
venerdi' 5 dicembre
ore 19:00 museo etnomusicale i gigli di nola via san felice 43
- - nola ACCORRETE NUMEROSI!!!!!!!!!!!!!!
28 Dec Trapani
31 Dec Rebibbia