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=== Gradiolina 8.12 === | === GR DEL 29 SETTEMBRE === |
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Su vicenda trasporti | '''Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»''' |
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Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo e agli Enti locali di intervenire per sbloccare la vertenza sul trasporto pubblico locale e sollecitano un incontro urgente a Palazzo Chigi. | Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre. Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei a Milano, Napoli e in Sicilia dove ai motivi del contratto si aggiungono infatti quelli della reindustrializzazione, in una regione dove il comparto continua a perdere pezzi cospicui, come sta accadendo nell'indotto Fiat. A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratori. '''FINANZIARIA''' Berlusconi si arrampica sugli specchi e per non spaventare chi è già atterrito consulta il dizionario dei sinonimi e dei contrari, sostenendo che un sacrificio è meno doloroso di un taglio alle spese sociali. "La manovra Finanziaria - ha detto - comporta sacrifici, ma non penso che si possa parlare di tagli. Piuttosto di spese che non aumenteranno". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risponde ai giornalisti lasciando Palazzo Grazioli prima di recarsi al Quirinale per illustrare al presidente della Repubblica i punti principali della nuova legge di bilancio. "Ci sarà - puntualizza infatti il premier - un altolà a molte spese in molte direzioni". Alla domanda dei giornalisti se la Finanziaria prevede misure anche relative al condono fiscale, il presidente del Consiglio risponde: "Nel Consiglio dei ministri di oggi parleremo anche di questo, ma, comunque, credo che non ci sara' una misura di questo tipo: posso informarvi che alcune cose comunque saranno discusse in Consiglio dei ministri". Sull'entita' della manovra, Berlusconi non si sbilancia. "Anche questa la stiamo vedendo, abbiamo lavorato fino a tarda notte". '''AMBIENTE: MAXI-BLITZ IN OTTO REGIONI, 12 ARRESTI''' E' in corso dalle prime ore di oggi una maxi-operazione per la tutela dell' ambiente in otto regioni italiane, che prevede l'emissione di 12 provvedimenti restrittivi, decine di perquisizioni e sequestri di circa 200 mezzi di trasporto e di una decina di impianti di smaltimento dei rifiuti. Emergono i chiari segnali dell'esistenza di un'organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti, attività molto nota ai cittadini campani. L'attività investigativa, si è concretizzata nell' operazione che ha interessato le province di Verona, Padova, Vicenza, Venezia, Bologna, Piacenza, Modena, Milano, Pavia, Bergamo, Mantova, Brescia, Firenze, Prato, La Spezia, Cuneo, Torino, Alessandria, Bolzano, Massa Carrara e Udine. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, gestione illecita dei rifiuti, frode nelle pubbliche forniture. |
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Roma, 4 dic. - (Adnkronos) - Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo e agli Enti locali di intervenire per sbloccare la vertenza sul trasporto pubblico locale e sollecitano un incontro urgente a Palazzo Chigi. A chiederlo i leader Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, che hanno inviato oggi una lettera al sottosegretario alla presidenza, Gianni Letta, e Enzo Ghigo, Presidente della Conferenza delle Regioni, a Leonardo Domenici, Presidente dell'Anci. Ma gia' stamane a margine di un convegno a Caserta, Epifani aveva parlato di una situazione esasperata in cui versa il settore dei trasporti pubblici e aveva chiamato in causa governo e Parlamento perche' intevenissero per risolvere il problema del contratto degli autoferrotramvieri. | '''SVASTICA SUL BRACCIO DI UNA STUDENTESSA MAROCCHINA''' |
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I sindacati confederali sollecitano, infatti, ''un esame congiunto della situazione'' affinche' Governo e Autonomie Locali possano assumere ''un forte impegno nel dare corso a misure significative atte a sbloccare la vertenza del trasporto pubblico locale''. Ma e' dal governo che per Cgil, Cisl e Uil deve arrivare un segnale preciso vista la ''precarieta''' della situazione: ''In questo quadro - scrivono i tre leader sindacali- e' indispensabile che il Governo assuma con grande urgenza misure a sostegno del settore''. | E' accaduto ieri a Biella: È arrivata a scuola in lacrime, perché tre ragazzi l'hanno aggredita, le hanno gridato insulti razzisti e graffiata a un braccio, disegnandole una svastica con una pietra. È accaduto a una tredicenne di Tollegno (Biella), con mamma marocchina e padre italiano, morto da qualche tempo. I carabinieri di Biella hanno già identificato uno degli aggressori e hanno raccolto molti elementi per arrivare anche ad altri due. L'adolescente ha raccontato di fronte a loro i momenti di terrore che ha vissuto, ma ha anche aggiunto che gli stessi tre ragazzi l'avevano insultata già altre volte, perché immigrata, invitandola ad andarsene. La vicenda è passata ai carabinieri della Compagnia di Biella, che ieri hanno individuato il primo dei tre aggressori e stanno per chiudere il cerchio. Sono riusciti a ricostruire già gran parte dell' accaduto, ma stanno effettuando ancora una serie di verifiche. |
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La situazione in cui versa il trasporto pubblico locale, d'altra parte, scrivono ancora Epifani, Pezzotta ed Angeletti, ''e' ormai segnata da una preoccupante precarieta' determinata, in particolare, dalla decrescente quantita' di risorse destinate negli ultimi anni dallo Stato al finanziamento del trasporto pubblico locale, nonche' dalle svariate modifiche normative dalle quali e' conseguita un'applicazione incerta e difforme, sul territorio nazionale, della riforma''. | '''AFFONDA UNA NAVE DI MIGRANTI A LARGO DI CIPRO''' |
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Il leader di Cgil Epifani, stamane, a margine di un convegno a Caserta ha poi risposto alle dichiarazioni del ministro del Welfare, Roberto Maroni, che ieri ha parlato di sanzioni piu' adeguate contro gli scioperi selvaggi. ''Se Maroni prima di pensare a questo pensasse di dare una mano al rinnovo del contratto, farebbe bene -ha detto Epifani- non capisco perche' si pensa allo sciopero che c'e' stato e non a quelli che potrebbero arrivare''. | Cinque morti e 26 dispersi: questo il tragico bilancio dell'affondamento di un peschereccio carico di migranti clandestini al largo della costa nord dell'isola di Cipro, riferisce la polizia turco-cipriota. I morti, un turco e 4 siriani, facevano parte di un gruppo di 37 migranti e due uomini di equipaggio che si trovavano a bordo del peschereccio affondato lunedì dopo essere salpato dalla costa mediterranea della Turchia diretti a Cipro. Solo 8 i sopravvissuti, tra i quali il capitano, un siriano di 20 anni residente nel nord di Cipro, che è stato arrestato. |
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''Il problema non e' guardare indietro. Oggi c'e' un incontro, se va male, la protesta riparte e sono di nuovo a rischio situazioni gia' vissute'', afferma Epifani. ''Mi chiedo se governo e Parlamento stiano facendo qualcosa per risolvere il problema del contratto -ha aggiunto Epifani- o si vuole volutamente esasperare questa situazione. Non riesco a trovare ragionevole risposta a un dubbio che ho''. Il leader della Cgil ha ricordato che ''da un anno e' fermo in Parlamento un disegno di legge che consentirebbe di dare una mano al trasporto pubblico locale. Ad essere in difficolta' -ha sottolineato Epifani- sono le aziende, eppure c'e' l'indifferenza piu' totale''. _____________________________________________________________________________________________ |
'''PALESTINA''' |
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Sharon esclude altri disimpegni, dopo l'ultimo attacco a Jenin. La Brigate dei martiri di Al Aqsa interrompono la tregua. | |
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LAVORO: DS, MARONI RICONOSCE EFFICACIA LEGGI ULIVO | Il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha escluso altri ritiri unilaterali dalla Cisgiordania e ha ribadito che il suo governo resta impegnato alla 'roadmap', l'itinerario di pace indicato dal cosiddetto 'Quartetto di Madrid', i mediatori di Usa, Russia, Ue e Onu. "A dispetto delle voci circolate ieri, non intendiamo neanche ipotizzare un piano diverso dalla roadmap", ha assicurato Sharon in un incontro a Tel Aviv con gli imprenditori locali. Ieri uno dei consiglieri del premier, Eyal Arad, aveva lasciato intendere che qualora si protraesse lo stallo del processo di pace con i palestinesi, Israele potrebbe prendere iniziative unilaterali -come il ritiro appena ultimato dalla Striscia di Gaza- per definire i confini della Cisgiordania con l'annessione definitiva di alcune aree. Le 'Brigate Martiri di Al-Aqsà non rispetteranno più la tregua concordata tra le diverse formazioni militanti palestinesi per fare cessare le rappresaglie israeliana nella Striscia di Gaza. La decisione è stata annunciata da un alto dirigente del movimento in seguito all'uccisione di un militante durante un raid israeliano a Jenin, in Cisgiordania. |
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NUOVA LEGGE AUMENTA PRECARIETA' | '''AFGHANISTAN''' |
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Roma, 5 dic. (Adnkronos) - ''Ancora una volta Maroni riconosce l'efficacia delle leggi varate dal centrosinistra. La crescita occupazionale registrata fino al mese di ottobre scorso e' infatti il risultato della legge 196, cioe' del 'Pacchetto Treu' varato dal centrosinistra nel 1997, che ha portato fin qui a circa due milioni di posti di lavoro aggiuntivi, in parte stabili e in parte flessibili, come riconosciuto dalle statistiche''. Lo afferma Cesare Damiano, responsabile Lavoro della Segreteria nazionale dei Ds, commentando le dichiarazioni rilasciate dal ministro del Welfare, Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa di oggi sui dati occupazionali. | Attentato suicida a Kabul: 12 morti e 20 feriti Ci sono stati vari attentati suicidi quest'anno in Afghanistan, ma a Kabul sono relativamente rari. Dodici persone sono morte e altre venti sono rimaste ferite in un attentato suicida avvenuto nei pressi di un centro di addestramento militare di Kabul: lo ha reso noto il Ministero della Difesa afgano. Parlando a un telefono satellitare da una località sconosciuta, un portavoce dei taleban, Abdul Latif Hakim, ha detto che è stato un loro uomo a compiere l'attentato suicida: Sardar Mohammad, di Kabul. Il portavoce ha anche aggiunto che la guerriglia prepara altri attentati. L'attentato è stato portato a termine da Mohammad alla guida di una motocicletta imbottita di esplosivo: l'attentatore ha colpito nel momento in cui il personale militare stava aspettando fuori dalla caserma di poter prendere gli autobus che li avrebebro portati a casa. |
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_________________________________________________________________________ Roberto Maroni ha convocato i sindacati al tavolo delle trattative Pensioni: «Via la delega e si può discutere» Il leader della Cisl Savino Pezzotta invita il ministro del Lavoro a cambiare il punto di partenza della riforma previdenziale ROMA - Il ministro del Lavoro invita i sindacati al tavolo delle trattative? Si può fare, ma sia chiaro: «Se Maroni vuole una trattativa vera sulle pensioni non si può partire dalla delega del Governo. Questa non può essere assolutamente la base di partenza di un confronto». Parola di Savino Pezzotta, il leader della Cisl che, comunque, considera la convocazione annunciata dal ministro Roberto Maroni per mercoledì o giovedì «un primo risultato della grande manifestazione di ieri. Dopo mesi e mesi in cui il dialogo è stato abbandonato, il Governo forse ha deciso di sentire il sindacato. Vedremo nei prossimi giorni se alle dichiarazioni del ministro seguiranno i fatti». CGIL - Sulla questione si fa sentire anche la voce della Cgil: «O Maroni si dichiara disponibile a ritirare la delega sulle pensioni, oppure l'eventuale convocazione dei sindacati altro non sarà che l'ennesima finzione di un Governo che non ha alcuna intenzione di dialogare col sindacato». Così in casa Cgil si commentano le parole del ministro del Welfare, intenzionato a incontrare i sindacati mercoledì 10 o giovedì 11 dicembre. «Se ci chiederà di entrare in una logica emendativa della delega - afferma la segretaria confederale, Morena Piccinini - allora la riposta dei sindacati sarà no». |
'''STATI UNITI E ARMI''' |
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«NON SI ILLUDANO DI DIVIDERCI» - All'indomani della manifestazione di Roma contro la riforma previdenziale prevista dal governo, i sindacati dunque valutano la possibilità di reimbastire il dialogo con Palazzo Chigi per rimettere mano ai punti più contestati del nuovo sistema delle pensioni che l'esecutivo vuole varare a partire dal 2008. La maggioranza insiste sulle differenze fra i tre sindacati: la Cgil ha sempre tenuto sulle pensioni posizioni più radicali di Cisl e Uil. Ma lo stesso Pezzotta nega differenze significative di posizione fra i sindacati: «Mi sembra non sia così. Sulle pensioni stiamo lavorando unitariamente e continueremo a lavorare unitariamente. Dunque, non si facciano illusioni. Non ci divideremo». | L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso. |
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LA PIAZZA - Ieri, tornati in piazza insieme dopo nove anni sulle pensioni - questione su cui il premier Silvio Berlusconi cadde nel 1994 - i sindacati hanno mandato a dire che se il governo non cambia linea la protesta crescerà. Palazzo Chigi ha risposto ieri stesso, per bocca del vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, dicendo che non ci sarà alcuna retromarcia. LA RIFORMA - Il governo ha presentato ai primi di ottobre una proposta di emendamento alla delega previdenziale con la quale si introduce un innalzamento dell'età pensionabile (a 65 anni) e del minimo contributivo (a 37 anni) dal primo gennaio 2008. A lungo si era parlato di una possibile gradualità nell'introduzione di questo innalzamento, ipotesi poi rifiutata dall'esecutivo. Il ministro del Welfare Roberto Maroni ha detto di augurarsi che Cgil, Cisl e Uil presentino a breve una proposta sulla quale aprire un dialogo, per cui aspetterà fino a oggi, mentre «per un eccesso di generosità» del governo l'approvazione parlamentare della delega slitterà di un mese, cioè al 30 gennaio 2004. Il nodo cruciale resta l'allungamento dell'età pensionabile, che la riforma eleverebbe da 35 a 37 gli anni di contributi per avere diritto alla pensione. |
'''BRASILE, PARLAMENTO: ELETTO NUOVO PRESIDENTE, LULA “RICONQUISTA” CAMERA''' Aldo Rebelo, 49 anni, ex-ministro ed esponente del partito comunista, ieri sera con 258 preferenze è stato eletto di misura presidente dell’Assemblea nazionale (Parlamento) del Brasile. Ha battuto alla seconda votazione per soli 15 voti - “in una delle dispute più accese della storia del Parlamento” aggiunge il quotidiano - José Thomaz Nono, proposto dall’opposizione. Il nuovo presiodente sostituisce Severino Cavalcanti, che si era dimesso alcuni giorni fa in seguito a uno scandalo per tangenti. Con la vittoria di Reselo il controllo del Parlamento brasiliano torna alla coalizione di governo del presidente Lula, che ha per ottenere questo risultato anche rinunciato a un candidato del suo partito (Partido dos Trabalhadores, Pt). '''INDONESIA: PROTESTE IN TUTTO IL PAESE IN VISTA DI RINCARO CARBURANTE ''' Decine di migliaia di indonesiani sono scesi in piazza in varie località del Paese, popolato da circa 235 milioni di abitanti, per protesta contro l’aumento del prezzo del carburante che scatterà da sabato prossimo. Circa 2.000 manifestanti hanno sfilato per le strade della capitale Giakarta per raggiungere il palazzo del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, circondati da rigide misure di sicurezza, e analoghe dimostrazioni si sono tenute, secondo i media locali, in almeno altre 11 città. Per il momento le manifestazioni sono state sostanzialmente pacifiche, tranne qualche caso in cui i dimostranti hanno lanciato pietre e dato fuoco a copertoni di auto, ma il governo, temendo che la protesta possa crescere, ha già ordinato il dispiegamento di 5.500 uomini incaricati di mantenere la sicurezza. In attesa che domani alle 10:00 locali sia annunciata l’entità dell’aumento, che secondo il ministero della Pianificazione potrebbe arrivare al 50%, decine di migliaia di persone in tutto il paese stanno facendo la fila davanti ai distributori per accumulare scorte di benzina. L’Indonesia è l’unico Stato asiatico a far parte dell’Opec, Organizzazione internazionale degli Stati esportatori di petrolio, ma sta pensando di uscirne, dato che negli ultimi anni da produttore si è trasformata in importatore a causa di un’economia che cresce a un tasso del 6% annuo. Per il 2005 si stima che la produzione di petrolio diminuirà del 6%, nonostante alcune zone siano ricche di greggio, tra cui la provincia occidentale di Aceh, che però è stata teatro, fino all’accordo di pace del mese scorso, di una quasi trentennale guerriglia separatista. |
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'''RASSEGNA STAMPA''' (titoli) (ANSA)- ROMA, 4 DIC - Dalle prime pagine dei giornali si riportano il titolo di fondo, quello di apertura e due articoli importanti: IL CORRIERE DELLA SERA - ''Non isoliamoci dall'Europa'' di Piero Ostellino. ''Fecondazione, lite laici-cattolici''. ''Fassino e la legge tv: rispetto per Ciampi''. ''"Nuove regole per gli scioperi"''. LA REPUBBLICA - ''L'egemonia televisiva'' di Michele Serra. ''Proteste sulla Gasparri, attesa per Ciampi''. ''Fecondazione, battuti i laici''. ''Martino: in Iraq rischi altissimi''. LA STAMPA - ''Un giudizio da accettare con serenita''' di Michele Ainis. ''Scontro sulla legge tv, appelli a Ciampi''. ''Fecondazione assistita, e' polemica nell'Ulivo''. ''Mantova, caccia al folle che avvelena la minerale''. IL MESSAGGERO - ''Il futuro ha un cuore antico'' di Paolo Gambescia. ''Scioperi: dopo i trasporti, la sanita'''. ''Un italiano su quattro la sera ha paura''. ''Donna single adotta un bambino''. ''Sensi lascia entro l'anno''. IL TEMPO - ''La crisi della Destra e' solo un regalo all'Ulivo'' di Giuseppe Sanzotta. ''Storace prova la spallata a Fini''. ''Rischio altissimo per gli italiani in Iraq''. IL GIORNALE - ''I falsari di Bagdad'' di Antonio Socci. ''Contro il terrorismo 600 milioni di euro''. ''Storace sfida ancora Fini: un congresso per salvare An''. ''Sciopero selvaggio, multe piu' salate ai ribelli''. LIBERO - ''Ho fatto l'interesse dell'Italia'' di Roberto Formigoni. ''Bastava chiedere scusa'' di Vittorio Feltri. ''Bombe in arrivo. D'Alema: scappiamo''. ''Alla vedova Moro, Luttazzi non fa proprio ridere''. IL FOGLIO - ''Il placido Don spiega che sulla difesa europea c'e' "a long way to go"''. ''Il mite pedofilo''. ''Milano, cile''. ''Di qui a Natale l'odiato consumatore americano decide del nostro futuro''. QUOTIDIANO NAZIONALE - ''Sindacati in crisi'' di Fernando Mezzetti. ''I tranvieri minacciano un altro blocco''. ''Rabbia Alfa''. ''Minerale con ammoniaca!''. AVVENIRE - ''Se il Mediterraneo fa scudo contro l'odio'' di Elio Maraone. ''Martino: ritirarsi dall'Iraq non si puo'''. ''Disabili, voce da ascoltare''. ''Prodi-Tremonti, duello sul Patto''. IL SOLE 24 ORE - ''Decreto per le banche''. ''Maroni: si' a nuova legge sugli scioperi''. ''Dollaro sotto tiro: euro a 1,21''. ''Province d'Italia: la ricchezza cresce piu' in fretta a Sud''. ITALIA OGGI - ''Export, la sfida si vince solo con gli investimenti'' di Angelo Di Stasi. ''Il fisco guarda alla casa''. ''Appalti, certificato unico''. FINANZA & MERCATI - ''Gran colpo di Ricucci a Capitalia''. ''Marchionni: "Svizzera strategica"''. ''Parmalat vuole svoltare: alleanza in vista''. MF - ''Borsa, tutti vogliono Bnl, Capitalia e Generali''. ''Fininvest, addio al mattone''. ''Bossi lancia il marchio Made in Padania''. L'UNITA' - ''Le legioni di Arcore'' di Nicola Tranfaglia. ''Gasparri, Ciampi decide sul rinvio''. ''L'Ulivo: quella missione non puo' continuare''. ''Tasse, Tremonti blocca i rimborsi: 14 miliardi di euro blindati dal Fisco''. IL MANIFESTO - ''Di cosa parliamo'' di Rossana Rossanda. ''La sveglia la Colle''. ''Guantanamo, cacciati gli avvocati''. ''Marcos a Veltroni''. LIBERAZIONE - ''Lo sciopero non si ferma''. ''Iraq, cresce l'allarme ma i soldati rimangono a morire''. ''La Gasparri dispiace a tutti''. ''Genova, rinvio a giudizio per 25 "no global"''. IL RIFORMISTA - ''Arriva il giudizio universale. La legge vale la legislatura''. ''Mediaset fa gia' shopping e il digitale diventa un affare''. ''Feltri non e' Bonolis, ma il centodestra cosi' non va''. ''Fini prepara un altro (piccolo) strappo''. EUROPA - ''L'Europa puo' convincere Bush. Ecco come'' di Filippo Andreatta. ''Ulivo deciso. Via dall'Iraq se non cambia la missione''. ''La legge truffa, l'interesse privato e l'ingordigia''. SECOLO D'ITALIA - ''Tutti con un palmo di naso. Un flop i girotondi anti-legge''. ''In Iraq ci sono rischi ma non dobbiamo ritirarci''. ''Procreazione. Al Senato la Margherita si schiera con la Cdl''. LA PADANIA - ''Case popolari: precedenza assoluta ai nostri cittadini''. ''"Lega Nord Federazione Padana", il nuovo nome del Gruppo alla Camera''. ''Coop rosse, da quattro anni non si trovano giudici per organizzare il processo''. IL PICCOLO - ''Illy: "L'Italia rischia l'isolamento"''. ''Storace: fini deve cambiare rotta''. ''Monfalcone, non si trova il cadavere''. IL SECOLO XIX - ''LO strappetto che aiuta Fini'' di Stefano Cingolani. ''Riforma tv, occhi su Ciampi''. ''G8, processo a 25 non global''. ''Compri in centro, ritiri al parcheggio'' IL MATTINO - ''"Scioperi, legge piu' severa"''. ''Riforma tv appelli al Quirinale''. ''La paura degli italiani: uscire la sera''. ''Figli in provetta, voto trasversale''. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - ''La televisione Maga Circe'' di Giuseppe De Tomaso. ''Riforma tv, pressing su Ciampi''. ''I Ferri nella tempesta per truffa e bancarotta''. ===== IL "SUOPOLIO" DI GASPARRI ===== '''PDF con la legge Gasparri --> http://italy2.peacelink.org/dossier/docs/45-1085_gasparri.pdf ''' '''dal il Manifesto''' '''27 novembre --> "Martedì il giorno del «suopolio»"''' Dopo una giornata di scontro sui tempi per la discussione della legge di Mediaset, passa la proposta del presidente del senato Pera: la commissione potrà continuare a lavorare, ma anche se non avrà finito in aula si andrà comunque martedì. E si dovrà votare. Gasparri: «Nessun problema, la firma di Ciampi può arrivare anche prima dei trenta giorni a disposizione» MICAELA BONGI ROMA Ancora qualche giorno in commissione lavori pubblici. E poi, martedì prossimo, la legge Gasparri approderà in ogni caso nell'aula di palazzo Madama per essere approvata definitivamente il giorno stesso. E' questa, di fronte al muro contro muro, la «mediazione» proposta ieri pomeriggio in conferenza dei capigruppo dal presidente del senato Marcello Pera e passata a maggioranza. Di fronte all'ostruzionismo dell'opposizione, la Casa berlusconiana (che in mattinata aveva riunito i capigruppo) spingeva perché si andasse subito in aula con il provvedimento aperto (la commissione aveva votato appena sette emendamenti sui circa 320 presentati, 270 dei quali dichiarati ammissibili) e, dunque, senza relatore. Il relatore in questione, il forzista Luigi Grillo, nel primo pomeriggio, nonostante il centrosinistra contestasse duramente lo strappo (proteste liquidate da uno sprezzante Gasparri come «un supplemento di satira»), dava già per scontato che del lavoro della commissione, giudicato alla stregua di una perdita di tempo, si sarebbe fatto tranquillamente a meno, pur di consegnare al Cavaliere la sua legge in tempi utili per salvare Retequattro: «Non ci sono le condizioni per andare avanti», sentenziava Grillo. In ogni caso, la capigruppo avrebbe dovuto fissare un nuovo calendario. E così, i lavori dell'aula (che stava esaminando il nuovo decreto «antenna selvaggia» che permetterà alla Gasparri di non confliggere anche con la sentenza della Consulta sulla materia) vengono sospesi. Alle 17.30 si riuniscono i presidenti dei gruppi con Pera. Un'oretta dopo esce il capogruppo della Margherita, Willer Bordon, e annuncia trafelato che quella che sarà fatta passare per una «mediazione» non è altro che un'inaccettabile forzatura perché «domani il provvedimento sarà incardinato in aula e il voto finale potrebbe arrivare martedì». A altri esponenti dell'opposizione non risulta però che le cose siano effettivamente andate nel modo riferito da Bordon. Che in effetti aveva fatto un po' di confusione. Perché alla vice presidente dei senatori della Quercia, Maria Grazia Pagano, che propone il rinvio argomentando che «in ogni caso si arriverebbe alla prossima settimana, dunque forzare non conviene nemmeno alla maggioranza», Pera risponde appunto con la sua proposta. La forzatura però non è affatto esclusa: martedì, anche se i lavori in commissione non saranno terminati, si andrà comunque in aula, con o senza relatore. E con i tempi contingentati: 9 ore di discussione. Una soluzione che però consente a Pera di non mostrarsi completamente schiacciato sulle esigenze della Casa berlusconiana e alla stessa Casa di avere la certezza che martedì (al massimo mercoledì mattina), la tormentata legge sarà consegnata al «mero proprietario» di Mediaset. Evitando il rischio che il provvedimento si vada a infilare in un calendario fitto che comprende la delega sulla giustizia e la procreazione assistita. La Quercia comunque si assegna un punto («tutti i giornali parlavano di approvazione della legge già oggi», commenta il diessino Antonello Falomi) e i manifestanti che davanti al senato protestano contro la Gasparri e contro la censura accolgono con favore la notizia che la commissione potrà ancora lavorare fino a martedì. Ma la Margherita resta sulle sue posizioni: «Si riduce il parlamento al ruolo di una cassette delle lettere dove arrivano decisioni prese altrove - insiste Bordon - l'attività del parlamento viene regolata in modo improprio perché sono in ballo gli interessi del presidente del consiglio». Dal canto suo, Gasparri non si mostra turbato dal nuovo calendario d'aula: «Mi sembra una soluzione ragionevole, anche se il provvedimento fosse stato incardinato in aula domani, si sarebbe arrivati al voto martedì». Cioè il 2 dicembre. Il che significa che se il presidente Ciampi si prendesse tutto il tempo a disposizione prima di firmare la legge (cioè trenta giorni), tutto lo sforzo fatto dai seguaci del premier per consentire a retequattro di rimanere a terra verrebbero vanificati, visto che la sentenza della Consulta fissa il 31 dicembre come termine ultimo per il trasferimento sul satellite. Ovviamente, il governo si aspetta che Ciampi firmi prima. Ma l'atteggiamento del Colle resta un'incognita. All'aventuale schiaffo (il rinvio del provvedimento alle camere), la Cdl potrebbe comunque rispondere con un altro schiaffo. Chiedere al Quirinale di promulgare la legge senza modifiche. E a quel punto Ciampi non potrebbe far altro che firmare. '''2 dicembre "Legge Gasparri, ultimo atto"''' Oggi, al più tardi domattina, il via libera definitivo del senato. Titoli Mediaset in salita. L'opposizione: «La partita non finisce qui». E già si guarda al Quirnale, alla Consulta, all'Europa MICAELA BONGI ROMA ACologno monzese e Arcore per stappare le bottiglie di champagne probabilmente si aspetteranno le mosse del Quirinale. Ma il «mero proprietario» e il presidente di Mediaset, Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, un primo brindisi lo avranno fatto già ieri, quando hanno visto il titolo del gruppo guadagnare un più 2,43 per cento, insieme al più 3,75 registrato da Mondadori. Effetto benefico della legge Gasparri, che oggi, al più tardi domani mattina, otterrà il via libera definitivo dall'aula di palazzo Madama. L'opposizione tenterà di giocare le ultimissime carte. Il Comitato per la libertà e il diritto all'informazione moltiplica le iniziative contro il provvedimento: domani pomeriggio (a legge presumibilmente approvata) a Roma davanti palazzo San Macuto (dove la vigilanza discute il caso Raiot) e poi al Pantheon, ma anche davanti alle sedi Rai di altre città. Nella Casa berlusconiana, però, non è più consentito indugiare su un testo arrivato ormai alla quarta lettura e a ridosso dei termini indicati dalla Consulta per il trasferimento di Retequattro su satellite. La commissione lavori pubblici del senato è tornata nuovamente a riunirsi alle 21 di ieri sera, con più di 200 emendamenti ancora da discutere. Ma il presidente Marcello Pera, di fronte alle proteste dell'opposizione che denunciavano la forzatura sui tempi, l'altra settimana era stato chiaro: aveva sì concesso ancora qualche giorno di tempo ai lavori della commissione; aggiungendo però che in ogni caso l'aula avrebbe dovuto votare nella giornata di oggi. Dove, dunque, il testo arriverà «aperto», senza cioè che sia terminato l'esame in commissione e senza relatore. Perché, appunto, Retequattro va salvata entro dicembre. Che poi il ddl, che affida la soluzione a un improbabile miracolo digitale, risponda alla sentenza della Corrte costituzionale, come giura Gasparri, è tutto un altro discorso: per adeguarsi effettivamente alle indicazioni della Corte (che esclude periodi transitori per il passaggio tra analogico e digitale terrestre, il cui completamento è previsto dalla Gasparri nel 2006) il miracolo, infatti, si dovrebbe compiere subito. Questa mattina in apertura di seduta l'opposizione (i cui capigruppo, ieri, hanno inviato a tutti i senatori di maggioranza una copia del libro di Carlo Rognoni Inferno tv, Berlusconi e la legge Gasparri), presenterà le pregiudiziali di costituzionalità. Per la Margherità toccherà a Luigi Zanda, per i Ds a Massimo Villone. Poi, dopo il voto sulle pregiudiziali (che verosimilmente saranno respinte), si passerà alla discussione generale. I tempi concessi da Pera sono comunque strettissimi. Né l'opposizione confida nella votazione a scrutinio segreto (che potrebbe essere concessa dal presidente per una decina di emendamenti): questa volta nella Casa non sono ammesse defezioni. Dal canto suo l'opposizione assicura che la battaglia non terminerà con l'approvazione della legge di Mediaset: «Penso che il cammino di questa legge non si esaurirà con l'approvazione in senato - sostiene ad esempio il senatore diessino Antonello Falomi -. Dopo ci sarà la firma del presidente della repubblica» e, se Ciampi firmerà, arriveranno «i ricorsi di tutti gli interessi colpiti: ci saranno passaggi alla Corte cositituzionale, c'è un esposto della Margherita alla Corte di giustizia europea, c'è il garante della concorrenza e del mercato...». Incalza Paolo Gentiloni, deputato della Margherita: «Da noi arriva un richiamo costante al messaggio di Ciampi sul pluralismo. Un messaggio molto importante che forse è destinato a rimanere l'unico indirizzato al parlamento». A sollecitare un esplicito appello al capo dello stato perché rispedisca il ddl alle camere è il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio: «La Gasparri è molto peggio delle leggi Cirami e Schifani messe insieme, è un attentato alla democrazia e alla Costituzione», protesta il leader del Sole che ride. E Beppe Giulietti mette in guardia dal rischio di «un conflitto istituzionale senza precedenti». «Questa rischia davvero di essere la legge che lacera i rapporti tra le forze politiche e le istituzioni - incalza il deputato diessino - sarebbe un errore gravissimo trasferire l'eventuale modifica della Gasparri sul tavolo del presidente della repubblica, della Consulta o della Commissione europea». Sulla stessa lunghezza d'onda Marco Rizzo, Pdci: «Se ha un senso il messaggio alle camere del presidente della repubblica, se le sentenze della suprema corte hanno un valore, se i pareri delle autorità indipendenti sono importanti, allora questa legge dovrebbe essere rispedita al mittente». Ma, al di là degli auspici e degli appelli più o meno espliciti, l'atteggiamento che assumerà il Quirinale resta un incognita. Il tam-tam su un rinvio alle camere del testo da parte di Ciampi (al quale la Cdl sarebbe pronta a rispondere con la richiesta di promulgare comunque la legge) si è fatto sentire anche nelle ultime ore. Ma in realtà questa ipotesi in ambienti dell'Ulivo viene ritenuta altamente improbabile. '''da l'Unità del 3 dicembre, a poche ore dall'approvazione della legge''' '''Le novità della "legge Gasparri"''' Ora il disegno di legge Gasparri è legge. Il sistema radiotelevisivo e dei media dopo quattro votazioni ha ottenuto il via libera dal Senato che ha definitivamente approvato il testo varato dalla Camera il 2 ottobre scorso senza alcuna modifica. E queste sono le novità principali delle nuove norme: Rai L'articolo 20 prevede per lazienda pubblica un consiglio di amministrazione di nove membri, di cui sette nominati dalla commissione parlamentare di Vigilanza e due dal ministero dell'Economia, azionista dell'azienda, e sarà uno dei duead assumere la presidenza con votazione dei 2/3 dei componenti della Vigilanza. A regime, i nove membri saranno nominati dall'assemblea dei soci. Il presidente sarà scelto dal Consigli di Amministrazione, e la sua nomina diventerà efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, a maggioranza di due terzi, della Vigilanza. L'elezione degli amministratori avviene mediante voto di lista. Il rappresentante del ministero dell'Economia, fino alla completa privatizzazione, presenta un'autonoma lista di candidati formulata sulla base delle delibere della Vigilanza con voto limitato ad uno. Nel testo è anche previsto un termine, il 28 febbraio del 2004, entro il quale l'attuale Cda delle Rai dovrà terminare il proprio mandato, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato biennale del marzo 2005. La nuova legge prevede anche la privatizzazione dell'azienda che dovrà essere avviata entro il 31 gennaio del 2004 con il modello della'public companycon un limite massimo di possesso dell'1%. Il 25% dei proventi del collocamento delle azioni è destinato agli incentivi per l'acquisto e il noleggio dei decoder digitali. Fino al 31 dicembre 2005 è invece vietata la cessione da parte della Rai di rami d'azienda. Antitrust Il calcolo dei tetti antitrust per le aziende avviene in base al Sic, Sistema integrato delle comunicazioni, con un limite ai ricavi del 20%. Del paniere in base al quale si calcola il limite antitrust fanno parte numerose voci: canone Rai, al netto dei diritti erariali; pubblicità nazionale e locale; sponsorizzazioni televendite; gli investimenti di enti ed imprese in altre attività finalizzate alla promozione dei propri prodotti o servizi; convenzioni con soggetti pubblici; provvidenze pubbliche; offerte televisive a pagamento; vendite di beni, servizi e abbonamenti delle imprese radiotelevisive e quelle di produzione e distribuzione, qualunque ne sia la forma tecnica, di contenuti per programmi televisivi e radiofonici; le imprese dell'editoria quotidiana, periodica, libraria, elettronica anche attraverso internet; le imprese di produzione e distribuzione, anche al pubblico finale, delle opere cinematografiche; le imprese di pubblicità, quali che siano il mezzo o le modalità di diffusione. Altre norme Antitrust riguardano il numero dei programmi televisivi e radiofonici irradiabili al momento della completa attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze radio e tv in tecnica digitale: anche in questo caso uno stesso soggetto non può diffondere più del 20% dei programmi. Altro limite antitrust riguarda le aziende di telecomunicazioni. Chi realizza ricavi nel mercato delle telecomunicazioni superiori al 40% del totale di quel mercato non può conseguire ricavi nel settore integrato delle comunicazioni superiori al 10%. Viene consentita la proprietà incrociata di tv e giornali ma sarà possibile possedere quotidiani a chi possiede più di una rete televisiva nazionale dopo il 31 dicembre del 2008. Digitale L'articolo 25 riguarda l'accelerazione della trasmissione in tecnica digitale: entro il primo gennaio 2004 la Rai deve coprire il 50% del territorio nazionale con due blocchi di diffusione che entro il primo gennaio 2005 dovrà estendersi al 70% della popolazione. Il passaggio definitivo alla nuova tecnica di trasmissione dovrà avvenire entro il 2006. Viene anche consentita a condizioni ben precise la proroga delle concessioni analogiche (tra cui Retequattro) fino al 2006. Sono previsti inoltre incentivi per l'acquisto dei decoder indispensabili per ricevere la tv digitale terrestre. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a vigilare sulle varie fasi di passaggio al digitale. Minori L'articolo 10, modificato il 2 ottobre alla Camera e confermato dal Senato, trasforma in legge il codice di autoregolamentazione tv e minori già in vigore. Tra le novità, l'obbligo di dare adeguata pubblicità per le sanzioni inflitte in caso di violazione sia dall'Autorità sia dal comitato di applicazione del codice e il divieto dell'utilizzo dei minori di 14 anni negli spot pubblicitari. '''UN PO DI REAZIONI E COMMENTI AL DDL DEI MESI SCORSI''' '''da Liberazione -> legge anticostituzionale''' : http://members.xoom.virgilio.it/infocontro/PoliticaIT/PI514.htm '''personaggi vari ->''' http://www.oneworld.net/article/view/68784/1/ '''fed.naz.stampa italiana e altri ->''' http://www.fnsi.it/Ddl_Gasparri_10.htm === Spazio Indy Gio 4.12 === 1) '''Milano in tilt (aggiornamenti su commenti e conseguenze legali''' ???? http://www.italy.indymedia.org/features/lombardia/ vita da tramviere: VITA DA TRANVIERE:«Un inferno per mille euro al mese» «Arrivo a 1400 solo con straordinari, festivi, notturni e anzianità. Moglie, due figli e una casa di 43 metri: come ci campo a Milano?». «Il primo stipendio di 250mila lire. L'ho versato in casa perché ce n'era bisogno. Mi sono tenuto qualcosa per comparmi dei vestiti. Poi ho lavorato alla Fiera per il montaggio degli stand. Sono entrato all'Atm, primo stipendio un milione e 400mila. Adesso il mio stipendio base è sui mille euro, anche meno. Per fortuna ci sono gli straordinari, il lavoro domenicale, il mattinale quando inizio alle 5, i 100 euro di indennità di guida e così arrivo sui 1.300-1.400 euro. Sto meglio dei nuovi assunti che prendono 800 euro». «E' dura arrivare a fine mese. Con l'euro è peggio. Ho due figli che crescono, crescono. Per fortuna. Mia moglie è in casa. Ricevo 25 euro di assegni familiari che non bastano neppure per i pannolini della piccola. Per la scuola del grande se ne va mezzo milione in libri, più tutte le spese durante l'anno scolastico. Non pago la mensa perché la scuola è vicina e il bambino torna a casa a pranzo. E ci vogliono dare 12 euro di aumento. Scherziamo? Io mi sono vietato il bar. La casa è mia. Sono 43 metri quadrati in una edificio di ringhiera a Sesto. E' mia da ancora prima che mi sposassi. Ho penato l'inferno perché il proprietario ci aveva fatto un magazzino e non voleva saperne di lasciarla». La conversazione s'interrompe. Da un tram della 33 scaturisce una protesta. Nessuno ha avvertito la signora di un guasto che ha interrotto la circolazione all'altezza della Stazione Centrale. Il dialogo che si sviluppa con un gruppo di tranvieri sale progressivamente di tono e non ha nulla di oxfordiano. «Siamo abituati - riprende Rosario - anche a questo. La gente dovrebbe sapere che il nostro lavoro sembra facile e invece è molto difficile. Ci troviamo spesso alla guida di mezzi vecchi, inadeguati. Per esempio su quelli più piccoli c'è il problema dello slittamento per la difficoltà a frenare. C'è il traffico di Milano con gli imbottigliamenti o certi semafori che durano troppo poco. C'è la tensione della guida. Ci sono stati colleghi che hanno lasciato perché erano stressati. Capita che arrivi a una fermata e ti prendono a parolacce o ti chiedono se hai ritardato perché ti eri fermato a bere. Oppure qualcuno che vuole litigare. Con l'esperienza ho imparato a essere psicologo, a valutare subito chi ho davanti. Per fortuna ci sono gli episodi belli. Una volta ho aiutato una signora anziana che aveva problemi di movimento. Un'altra signora ha assistito alla scena e si è commossa. Quando salgono i bambini se appena posso gli faccio suonare la campana. Racconto questa perché è troppo simpatica. Avevo promesso la suonata a un bambino. Il tram era pieno, imballato. E per giunta era inverno. Il capolinea si avvicinava. Allora ho fatto scendere tutti per lasciare avvicinare il bambino e farlo suonare. I passeggeri hanno capito e ridevano. Sono storie vere, non lo dico per mettere del miele». «Credo che la gente abbia compreso il nostro disagio e le ragioni dello sciopero. Quando ho ripreso il lavoro c'è stato solo un passeggero che mi ha battuto le mani in maniera ironica. Va bene così». di Gabriele Moroni da lanazione.it continua su http://www.infoaut.altervista.org www.infoaut.altervista.org 2) '''Cop 9''' http://www.italy.indymedia.org/features/eco/#1130 appuntamenti cop 9 http://www.retecop9.org/6-12.htm logistica: INFOMEDIACENTER * In Pergola il 4, 5 e 6 dicembre dalle 18 alle 22 info-center con the e tisane calde per contrastare l'uggiosa milano. (PergolaTribe, via della pergola 5) * Al LSOA Bulk dal 4 al 6 info point con materiale informativo e accoglienza per i giorni di mobilitazione (lsoa Bulk, piazza cimitero monumentale, angolo Niccolini) * Tutti i giorni, alle 13.30 circa, su RadioReload, news, aggiornamenti, interviste e rassegna stampa 3) Volevo un figlio, ma... https://italy.indymedia.org/features/bologna/#1145 4) '''Monza sgomberata ''' (e daje...ma sviluppare un dibattito sulle possibilita'/modalita' di occupare?) menzionare anke sgombero crash e altri sgomberi in quest'autunno http://www.italy.indymedia.org/features/lombardia/#bottom 4b) svizzera si mobilita http://ch.indymedia.org/it/index.shtml 5) '''Perquise a torre maura''' (brevissima) http://italy.indymedia.org/news/2003/12/436570.php 5+) toscana: grosseto eurofighter https://italy.indymedia.org/features/toscana/#1142 6) uk:buy nothing day http://www.indymedia.org.uk/ ---------------------------------- 7) '''GIMMY AI DOMICILIARI''' non ne abbiamo ancora parlato. magari si prende la ftr dalla home di indy. qui c'è intervista di ROR http://ondarossa.info/audio/2003_11_21_1421.mp3 '''(cmq ne abbiamo parlato lunedi' 24!! se ci fa piacere, ne riparliamo!)''' --------------------------------------------- 8) '''piccolo e locale''' a) fasci a benevento: http://italy.indymedia.org/news/2003/12/437516.php e a proposito fasci in liceo occupato a milano. http://italy.indymedia.org/news/2003/12/437578.php e apropos ricordare il 29.11 come giornata boicotta easy london: http://italy.indymedia.org/features/antifa/ 9) '''APPUNTAMENTI ''' a) malatesta http://italy.indymedia.org/features/napoli/#1124 b) Cop 9 c) Nola CM: venerdi' 5 dicembre ore 19:00 museo etnomusicale i gigli di nola via san felice 43 - nola ACCORRETE NUMEROSI!!!!!!!!!!!!!! d) perugia: festival delle sovversioni: http://italy.indymedia.org/features/umbria/#1147 e) 28 Dec Trapani manifestazione nazionale contro i lager per immigrati e per ricordare i morti in fondo al mare f) 31 Dec Rebibbia http://italy.indymedia.org/features/roma/ ===== Spazio Indy 01 12 03 ===== '''Un anarchico italiano''' Il 5, 6 e 7 dicembre 2003 compagni provenienti dall'Italia e dall'estero si riuniranno a Napoli per cercare di raccontare e capire la figura di Errico Malatesta, un uomo dotato di qualità apparentemente contrastanti. L'uomo della comprensione e dell'apertura all'altrui punto di vista, ma anche colui che, per fermezza di convincimenti e chiarezza di idee,divenne ed è a tutt'oggi punto di riferimento dell'anarchismo italiano ed internazionale. E' stato uno dei rivoluzionari più famosi del suo tempo, simbolo di libertà per tutte le componenti del movimento operaio italiano. Dal dopoguerra c'è stato un tentativo di cancellarlo dalla memoria storica, insieme a tutto ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare. Questo convegno è un'occasione non solo per chi condivida le idee e gli obiettivi di Malatesta, ma anche per tutti coloro che desiderano confrontarsi con la storia non ufficiale. ---------------------------------------------------- '''Cop 9''' In Italia le emissioni di anidride carbonica uno dei principali gas serra e responsabile del riscaldamento globale, dovevano scendere ai livelli del 1990. E invece sono salite del 7,3%. Proprio in Italia, a Milano, si apre dall'1 al 12 dicembre la Cop 9 (Conference of parties), il summit mondiale sul clima e i cambiamenti climatici. Dovrebbe servire a far definitivamente partire il protocollo di Kyoto, un accordo varato nel 1997, che doveva portare i Governi di tutto il mondo a mettere in pratica la Convenzione sui cambiamenti climatici (1992) e ad arrestare la produzione dei gas che alterano e amplificano l'effetto serra, ai livelli di tredici anni fa. 84 Paesi hanno firmato, 62 hanno ratificato ma è ancora tutto fermo: non è il numero che conta, ma chi produce le emissione inquinanti. Gli Usa, che producono 5 mila tonnellate di Co2 all'anno, contro le mille dell'India, non firmano. Non è una questione ambientale. E' in gioco la gestione della risorsa più preziosa per l'economia liberista, ovvero il petrolio, e qui, più che altrove si decidono equilibri politici nazionali e internazionali. La discussione, si concentrerà sull'applicazione dei meccanismi flessibili per la riduzione e per il commercio delle emissioni, sulle sanzioni da applicare, sull'utilità dei bacini di assorbimento del carbonio, che potrebbero prevedere l' uso di alberi geneticamente modificati. Si anche parlerà del ruolo della Banca Mondiale nella gestione finanziaria del Protocollo. Sarà tutto inutile se la Russia, deciderà di subire le pressioni americane, e non accetterà di firmare, con il supporto di Cina e India, il Mandato di Milano, che si prevede venga ratificato in questi giorni. Sono previste manifestazioni per ribadire che l'atmosfera è un bene collettivo dei popoli della terra, il petrolio e l'economia neoliberista la stanno distruggendo. Per ricordare che è necessario spezzare la dipendenza dai combustibili fossili, il controllo dei quali è il motivo scatenante ultime guerre che hanno segnato il pianeta. --------------------------------------------------- '''Argentina''' Nella mattinata di martedì 25 novembre la polizia ha attaccato violentemente il Movimiento de Trabajadores Desocupados di Neuquén, che si trovava in assemblea per contrastare il sistema di pagamento dei salari, quello delle schede magnetiche prepagate, utilizzabili solo nei negozi abilitati e per il pagamento di servizi. Per piu' di tre ore la polizia ha represso con pallottole di gomma, di piombo e con lacrimogeni i piqueteros e i cittadini del quartiere, che hanno cercato di resistere con pietre e barricate. Il bilancio: 19 persone ferite e soccorse in ospedale, tra cui cinque colpite da pallottole di piombo, e l'arresto di Pepe, uno studente lavoratore della fabbrica della Zanon, che, dopo essere stato colpito da oltre 60 pallottole di gomma è rimasto in gravi condizioni all'interno di un commissariato di polizia per diverse ore. Per le mancate cure e a causa della gravita' della ferita, Pepe ha perso l'occhio sinistro. Dopo Salta e Jujuy, ora Neuquén: i governatori provinciali, con la complicità del governo nazionale, continuano a reprimere i movimenti sociali attraverso la violenza della polizia e le politiche affamatrici. Il cosiddetto "effetto k ", che con il nuovo presidente Kirchner avrebbe dovuto portare alla rinuncia definitiva della criminalizzazione della protesta, ha invece generato l'ennesima violenta azione repressiva ai danni di chi lotta per una vera "trasformazione sociale". |
GR DEL 29 SETTEMBRE
Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»
Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre.
Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei a Milano, Napoli e in Sicilia dove ai motivi del contratto si aggiungono infatti quelli della reindustrializzazione, in una regione dove il comparto continua a perdere pezzi cospicui, come sta accadendo nell'indotto Fiat. A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratori.
FINANZIARIA
Berlusconi si arrampica sugli specchi e per non spaventare chi è già atterrito consulta il dizionario dei sinonimi e dei contrari, sostenendo che un sacrificio è meno doloroso di un taglio alle spese sociali. "La manovra Finanziaria - ha detto - comporta sacrifici, ma non penso che si possa parlare di tagli. Piuttosto di spese che non aumenteranno". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risponde ai giornalisti lasciando Palazzo Grazioli prima di recarsi al Quirinale per illustrare al presidente della Repubblica i punti principali della nuova legge di bilancio. "Ci sarà - puntualizza infatti il premier - un altolà a molte spese in molte direzioni". Alla domanda dei giornalisti se la Finanziaria prevede misure anche relative al condono fiscale, il presidente del Consiglio risponde: "Nel Consiglio dei ministri di oggi parleremo anche di questo, ma, comunque, credo che non ci sara' una misura di questo tipo: posso informarvi che alcune cose comunque saranno discusse in Consiglio dei ministri". Sull'entita' della manovra, Berlusconi non si sbilancia. "Anche questa la stiamo vedendo, abbiamo lavorato fino a tarda notte".
AMBIENTE: MAXI-BLITZ IN OTTO REGIONI, 12 ARRESTI
E' in corso dalle prime ore di oggi una maxi-operazione per la tutela dell' ambiente in otto regioni italiane, che prevede l'emissione di 12 provvedimenti restrittivi, decine di perquisizioni e sequestri di circa 200 mezzi di trasporto e di una decina di impianti di smaltimento dei rifiuti. Emergono i chiari segnali dell'esistenza di un'organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti, attività molto nota ai cittadini campani. L'attività investigativa, si è concretizzata nell' operazione che ha interessato le province di Verona, Padova, Vicenza, Venezia, Bologna, Piacenza, Modena, Milano, Pavia, Bergamo, Mantova, Brescia, Firenze, Prato, La Spezia, Cuneo, Torino, Alessandria, Bolzano, Massa Carrara e Udine. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, gestione illecita dei rifiuti, frode nelle pubbliche forniture.
SVASTICA SUL BRACCIO DI UNA STUDENTESSA MAROCCHINA
E' accaduto ieri a Biella: È arrivata a scuola in lacrime, perché tre ragazzi l'hanno aggredita, le hanno gridato insulti razzisti e graffiata a un braccio, disegnandole una svastica con una pietra. È accaduto a una tredicenne di Tollegno (Biella), con mamma marocchina e padre italiano, morto da qualche tempo. I carabinieri di Biella hanno già identificato uno degli aggressori e hanno raccolto molti elementi per arrivare anche ad altri due. L'adolescente ha raccontato di fronte a loro i momenti di terrore che ha vissuto, ma ha anche aggiunto che gli stessi tre ragazzi l'avevano insultata già altre volte, perché immigrata, invitandola ad andarsene. La vicenda è passata ai carabinieri della Compagnia di Biella, che ieri hanno individuato il primo dei tre aggressori e stanno per chiudere il cerchio. Sono riusciti a ricostruire già gran parte dell' accaduto, ma stanno effettuando ancora una serie di verifiche.
AFFONDA UNA NAVE DI MIGRANTI A LARGO DI CIPRO
Cinque morti e 26 dispersi: questo il tragico bilancio dell'affondamento di un peschereccio carico di migranti clandestini al largo della costa nord dell'isola di Cipro, riferisce la polizia turco-cipriota. I morti, un turco e 4 siriani, facevano parte di un gruppo di 37 migranti e due uomini di equipaggio che si trovavano a bordo del peschereccio affondato lunedì dopo essere salpato dalla costa mediterranea della Turchia diretti a Cipro. Solo 8 i sopravvissuti, tra i quali il capitano, un siriano di 20 anni residente nel nord di Cipro, che è stato arrestato.
PALESTINA
Sharon esclude altri disimpegni, dopo l'ultimo attacco a Jenin. La Brigate dei martiri di Al Aqsa interrompono la tregua.
Il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha escluso altri ritiri unilaterali dalla Cisgiordania e ha ribadito che il suo governo resta impegnato alla 'roadmap', l'itinerario di pace indicato dal cosiddetto 'Quartetto di Madrid', i mediatori di Usa, Russia, Ue e Onu. "A dispetto delle voci circolate ieri, non intendiamo neanche ipotizzare un piano diverso dalla roadmap", ha assicurato Sharon in un incontro a Tel Aviv con gli imprenditori locali. Ieri uno dei consiglieri del premier, Eyal Arad, aveva lasciato intendere che qualora si protraesse lo stallo del processo di pace con i palestinesi, Israele potrebbe prendere iniziative unilaterali -come il ritiro appena ultimato dalla Striscia di Gaza- per definire i confini della Cisgiordania con l'annessione definitiva di alcune aree. Le 'Brigate Martiri di Al-Aqsà non rispetteranno più la tregua concordata tra le diverse formazioni militanti palestinesi per fare cessare le rappresaglie israeliana nella Striscia di Gaza. La decisione è stata annunciata da un alto dirigente del movimento in seguito all'uccisione di un militante durante un raid israeliano a Jenin, in Cisgiordania.
AFGHANISTAN
Attentato suicida a Kabul: 12 morti e 20 feriti Ci sono stati vari attentati suicidi quest'anno in Afghanistan, ma a Kabul sono relativamente rari. Dodici persone sono morte e altre venti sono rimaste ferite in un attentato suicida avvenuto nei pressi di un centro di addestramento militare di Kabul: lo ha reso noto il Ministero della Difesa afgano. Parlando a un telefono satellitare da una località sconosciuta, un portavoce dei taleban, Abdul Latif Hakim, ha detto che è stato un loro uomo a compiere l'attentato suicida: Sardar Mohammad, di Kabul. Il portavoce ha anche aggiunto che la guerriglia prepara altri attentati. L'attentato è stato portato a termine da Mohammad alla guida di una motocicletta imbottita di esplosivo: l'attentatore ha colpito nel momento in cui il personale militare stava aspettando fuori dalla caserma di poter prendere gli autobus che li avrebebro portati a casa.
STATI UNITI E ARMI
L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso.
BRASILE, PARLAMENTO: ELETTO NUOVO PRESIDENTE, LULA “RICONQUISTA” CAMERA
Aldo Rebelo, 49 anni, ex-ministro ed esponente del partito comunista, ieri sera con 258 preferenze è stato eletto di misura presidente dell’Assemblea nazionale (Parlamento) del Brasile. Ha battuto alla seconda votazione per soli 15 voti - “in una delle dispute più accese della storia del Parlamento” aggiunge il quotidiano - José Thomaz Nono, proposto dall’opposizione. Il nuovo presiodente sostituisce Severino Cavalcanti, che si era dimesso alcuni giorni fa in seguito a uno scandalo per tangenti. Con la vittoria di Reselo il controllo del Parlamento brasiliano torna alla coalizione di governo del presidente Lula, che ha per ottenere questo risultato anche rinunciato a un candidato del suo partito (Partido dos Trabalhadores, Pt).
INDONESIA: PROTESTE IN TUTTO IL PAESE IN VISTA DI RINCARO CARBURANTE
Decine di migliaia di indonesiani sono scesi in piazza in varie località del Paese, popolato da circa 235 milioni di abitanti, per protesta contro l’aumento del prezzo del carburante che scatterà da sabato prossimo. Circa 2.000 manifestanti hanno sfilato per le strade della capitale Giakarta per raggiungere il palazzo del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, circondati da rigide misure di sicurezza, e analoghe dimostrazioni si sono tenute, secondo i media locali, in almeno altre 11 città. Per il momento le manifestazioni sono state sostanzialmente pacifiche, tranne qualche caso in cui i dimostranti hanno lanciato pietre e dato fuoco a copertoni di auto, ma il governo, temendo che la protesta possa crescere, ha già ordinato il dispiegamento di 5.500 uomini incaricati di mantenere la sicurezza. In attesa che domani alle 10:00 locali sia annunciata l’entità dell’aumento, che secondo il ministero della Pianificazione potrebbe arrivare al 50%, decine di migliaia di persone in tutto il paese stanno facendo la fila davanti ai distributori per accumulare scorte di benzina. L’Indonesia è l’unico Stato asiatico a far parte dell’Opec, Organizzazione internazionale degli Stati esportatori di petrolio, ma sta pensando di uscirne, dato che negli ultimi anni da produttore si è trasformata in importatore a causa di un’economia che cresce a un tasso del 6% annuo. Per il 2005 si stima che la produzione di petrolio diminuirà del 6%, nonostante alcune zone siano ricche di greggio, tra cui la provincia occidentale di Aceh, che però è stata teatro, fino all’accordo di pace del mese scorso, di una quasi trentennale guerriglia separatista.