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==== ANTIPRO RADIOLINA ALLO SKA VENERDI 12/12/03 ==== | === GR DEL 29 SETTEMBRE === |
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'''LINKS UTILI''' | '''Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»''' |
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assem naz 14dic: http://italy.indymedia.org/news/2003/12/440866.php | Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre. Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei a Milano, Napoli e in Sicilia dove ai motivi del contratto si aggiungono infatti quelli della reindustrializzazione, in una regione dove il comparto continua a perdere pezzi cospicui, come sta accadendo nell'indotto Fiat. A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratori. '''FINANZIARIA''' Berlusconi si arrampica sugli specchi e per non spaventare chi è già atterrito consulta il dizionario dei sinonimi e dei contrari, sostenendo che un sacrificio è meno doloroso di un taglio alle spese sociali. "La manovra Finanziaria - ha detto - comporta sacrifici, ma non penso che si possa parlare di tagli. Piuttosto di spese che non aumenteranno". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risponde ai giornalisti lasciando Palazzo Grazioli prima di recarsi al Quirinale per illustrare al presidente della Repubblica i punti principali della nuova legge di bilancio. "Ci sarà - puntualizza infatti il premier - un altolà a molte spese in molte direzioni". Alla domanda dei giornalisti se la Finanziaria prevede misure anche relative al condono fiscale, il presidente del Consiglio risponde: "Nel Consiglio dei ministri di oggi parleremo anche di questo, ma, comunque, credo che non ci sara' una misura di questo tipo: posso informarvi che alcune cose comunque saranno discusse in Consiglio dei ministri". Sull'entita' della manovra, Berlusconi non si sbilancia. "Anche questa la stiamo vedendo, abbiamo lavorato fino a tarda notte". '''AMBIENTE: MAXI-BLITZ IN OTTO REGIONI, 12 ARRESTI''' E' in corso dalle prime ore di oggi una maxi-operazione per la tutela dell' ambiente in otto regioni italiane, che prevede l'emissione di 12 provvedimenti restrittivi, decine di perquisizioni e sequestri di circa 200 mezzi di trasporto e di una decina di impianti di smaltimento dei rifiuti. Emergono i chiari segnali dell'esistenza di un'organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti, attività molto nota ai cittadini campani. L'attività investigativa, si è concretizzata nell' operazione che ha interessato le province di Verona, Padova, Vicenza, Venezia, Bologna, Piacenza, Modena, Milano, Pavia, Bergamo, Mantova, Brescia, Firenze, Prato, La Spezia, Cuneo, Torino, Alessandria, Bolzano, Massa Carrara e Udine. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, gestione illecita dei rifiuti, frode nelle pubbliche forniture. |
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docultima asse naz 23 nov: http://italy.indymedia.org/news/2003/11/429094.php | '''SVASTICA SUL BRACCIO DI UNA STUDENTESSA MAROCCHINA''' |
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E' accaduto ieri a Biella: È arrivata a scuola in lacrime, perché tre ragazzi l'hanno aggredita, le hanno gridato insulti razzisti e graffiata a un braccio, disegnandole una svastica con una pietra. È accaduto a una tredicenne di Tollegno (Biella), con mamma marocchina e padre italiano, morto da qualche tempo. I carabinieri di Biella hanno già identificato uno degli aggressori e hanno raccolto molti elementi per arrivare anche ad altri due. L'adolescente ha raccontato di fronte a loro i momenti di terrore che ha vissuto, ma ha anche aggiunto che gli stessi tre ragazzi l'avevano insultata già altre volte, perché immigrata, invitandola ad andarsene. La vicenda è passata ai carabinieri della Compagnia di Biella, che ieri hanno individuato il primo dei tre aggressori e stanno per chiudere il cerchio. Sono riusciti a ricostruire già gran parte dell' accaduto, ma stanno effettuando ancora una serie di verifiche. |
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appello da fuoriluogo http://www.fuoriluogo.it/speciali/guerraitaliana/appello_26_giugno.html | '''AFFONDA UNA NAVE DI MIGRANTI A LARGO DI CIPRO''' |
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Cinque morti e 26 dispersi: questo il tragico bilancio dell'affondamento di un peschereccio carico di migranti clandestini al largo della costa nord dell'isola di Cipro, riferisce la polizia turco-cipriota. I morti, un turco e 4 siriani, facevano parte di un gruppo di 37 migranti e due uomini di equipaggio che si trovavano a bordo del peschereccio affondato lunedì dopo essere salpato dalla costa mediterranea della Turchia diretti a Cipro. Solo 8 i sopravvissuti, tra i quali il capitano, un siriano di 20 anni residente nel nord di Cipro, che è stato arrestato. | |
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categoria antipro da INDY http://italy.indymedia.org/features/antipro/ | '''PALESTINA''' |
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Sharon esclude altri disimpegni, dopo l'ultimo attacco a Jenin. La Brigate dei martiri di Al Aqsa interrompono la tregua. | |
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==== PRIMI PUNTI PER SPAZIO INDY 18.12 ==== | Il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha escluso altri ritiri unilaterali dalla Cisgiordania e ha ribadito che il suo governo resta impegnato alla 'roadmap', l'itinerario di pace indicato dal cosiddetto 'Quartetto di Madrid', i mediatori di Usa, Russia, Ue e Onu. "A dispetto delle voci circolate ieri, non intendiamo neanche ipotizzare un piano diverso dalla roadmap", ha assicurato Sharon in un incontro a Tel Aviv con gli imprenditori locali. Ieri uno dei consiglieri del premier, Eyal Arad, aveva lasciato intendere che qualora si protraesse lo stallo del processo di pace con i palestinesi, Israele potrebbe prendere iniziative unilaterali -come il ritiro appena ultimato dalla Striscia di Gaza- per definire i confini della Cisgiordania con l'annessione definitiva di alcune aree. Le 'Brigate Martiri di Al-Aqsà non rispetteranno più la tregua concordata tra le diverse formazioni militanti palestinesi per fare cessare le rappresaglie israeliana nella Striscia di Gaza. La decisione è stata annunciata da un alto dirigente del movimento in seguito all'uccisione di un militante durante un raid israeliano a Jenin, in Cisgiordania. |
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assolutamente da integrare e rivedere!!!) | '''AFGHANISTAN''' |
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'''precariato''' | Attentato suicida a Kabul: 12 morti e 20 feriti Ci sono stati vari attentati suicidi quest'anno in Afghanistan, ma a Kabul sono relativamente rari. Dodici persone sono morte e altre venti sono rimaste ferite in un attentato suicida avvenuto nei pressi di un centro di addestramento militare di Kabul: lo ha reso noto il Ministero della Difesa afgano. Parlando a un telefono satellitare da una località sconosciuta, un portavoce dei taleban, Abdul Latif Hakim, ha detto che è stato un loro uomo a compiere l'attentato suicida: Sardar Mohammad, di Kabul. Il portavoce ha anche aggiunto che la guerriglia prepara altri attentati. L'attentato è stato portato a termine da Mohammad alla guida di una motocicletta imbottita di esplosivo: l'attentatore ha colpito nel momento in cui il personale militare stava aspettando fuori dalla caserma di poter prendere gli autobus che li avrebebro portati a casa. |
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'''vigili del fuoco''' (o se ne e' gia' parlato?) non so! |
'''STATI UNITI E ARMI''' |
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comunque sull'FTP di radiogap ci sono un po' di audio applodati per noi, sul wsis e sulla fecondAzione assistita ma non troppo | L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso. |
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'''BRASILE, PARLAMENTO: ELETTO NUOVO PRESIDENTE, LULA “RICONQUISTA” CAMERA''' | |
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=== RADIOGIORNALE === | Aldo Rebelo, 49 anni, ex-ministro ed esponente del partito comunista, ieri sera con 258 preferenze è stato eletto di misura presidente dell’Assemblea nazionale (Parlamento) del Brasile. Ha battuto alla seconda votazione per soli 15 voti - “in una delle dispute più accese della storia del Parlamento” aggiunge il quotidiano - José Thomaz Nono, proposto dall’opposizione. Il nuovo presiodente sostituisce Severino Cavalcanti, che si era dimesso alcuni giorni fa in seguito a uno scandalo per tangenti. Con la vittoria di Reselo il controllo del Parlamento brasiliano torna alla coalizione di governo del presidente Lula, che ha per ottenere questo risultato anche rinunciato a un candidato del suo partito (Partido dos Trabalhadores, Pt). |
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'''Roma''' | '''INDONESIA: PROTESTE IN TUTTO IL PAESE IN VISTA DI RINCARO CARBURANTE ''' |
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Legge Gasparri, in aula il 26 gennaio La legge Gasparri fara' nuovamente 'capolino' alla Camera con l'anno nuovo, a gennaio. Le commissioni competenti se ne occuperanno a partire dal 7, mentre il testo sara' ancora in aula il 26 gennaio. Lo decisione e' stata presa dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Stamattina, le commissione Cultura e Trasporti avevano inizialmente deciso di fissare a meta' gennaio il nuovo esame della Gasparri. Poi il presidente della Camera Casini ha visto i presidenti delle commissioni, Adornato e Romani, e' stato riconvocato l'Ufficio di presidenza ed e' seguito il cambio di programma, a febbraio, dovrebbe partire il vero e proprio esame del testo in aula con un possibile contingentamento dei tempi. ''Ho proposto che si riapra il dibattito sulla legge Gasparri soltanto sugli 8 articoli sui quali hanno incidenza i rilievi del capo dello Stato -ha detto il presidente della commissione Trasporti della Camera, Paolo Romani-. Non mi pare il caso di riesaminare per intero un provvedimento di 27 articoli. Forse, invece, si possono correggere alcune distorsioni emerse nel corso del tormentato iter parlamentare del provvedimento. Io credo che il dibattito si debba concentrare soprattutto sugli art.li 15 e 25''. Quanto alla possibilita' di un decreto legge per 'salvare' Rete 4, Romani sottolinea che e' una decisione che spetta all'esecutivo. ''La scadenza del 31 dicembre va comunque superata -avverte- altrimenti vanno a casa molte persone e le aziende chiudono in forte debito. La situazione e' difficile e il decreto potrebbe essere uno strumento per risolverla''. I parlamentari Ds Giorgio Panattoni ed Eugenio Duca hanno commentato duramente in una nota l'atteggiamento della maggioranza oggi in Commissione. ''Questa mattina l'Ufficio di Presidenza delle commissioni Cultura e Trasporti della Camera ha affrontato il tema della revisione della legge, rinviata alle Camere dal Presidente della Repubblica. Il ministro Gasparri non ha ritenuto di dover essere presente -affermano Panattoni e Duca-. I presidenti delle commissioni e i relatori non hanno fornito alcun elemento di valutazione sulle osservazioni di Ciampi, ne' alcuna indicazione sul comportamento che intendono adottare per la discussione della legge''. Analogo il giudizio del parlamentare della Margherita, Andrea Colasio: ''E' cominciata nel migliore dei modi, con la vistosa assenza del ministro Gasparri, la conferenza dei capigruppo delle commissioni congiunte Cultura e Trasporti sul messaggio del presidente Ciampi. Governo assente e maggioranza allo sbando: questo il clima che si respira nelle commissioni di merito che dovrebbero definire il percorso e le modalita' di discussione del messaggio di Ciampi''. ''E' del tutto evidente che per maggioranza e governo piu' che il confronto parlamentare interessa definire un decreto salva Rete 4 -aggiunge-. Resta altrettanto evidente pero' che il confronto di merito sui rilievi critici del messaggio di Ciampi e il loro effetto sistemico sulla legge sono ineludibili, una consapevolezza che traspare non solo dalle dichiarazioni ma anche dalle espressioni di diversi deputati di maggioranza''. '''Trasporti''' ROMA - La trattativa si chiudera' sicuramente entro Natale. Lo ha detto il ministro per gli affari regionali, Enrico La Loggia al termine dell'incontro svoltosi ieri sera nella sede del ministero degli Affari Regionali per cercare di trovare una soluzione alla difficile questione del trasporto pubblico locale, legata al rinnovo del contratto di 120 mila autoferrotranvieri. Il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, ha chiesto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di intervenire personalmente nella difficile vertenza del trasporto pubblico locale, riconvocando il tavolo istituzionale. Secondo il presidente della conferenza dei presidenti delle Regioni, Enzo Ghigo, occorre la massima concertazione istituzionale e da parte del governo aperture concrete. '''BAGHDAD''' - Un funzionario del principale movimento politico sciita in Iraq e' stato ucciso a Baghdad da uomini fedeli all'ex presidente Saddam Hussein, Un rappresentante del movimento sciita Supremo consiglio per la rivoluzione islamica in Iraq (Sciri) ha detto che il suo funzionario Muhannad al Hakim e' stato ucciso ieri vicino alla sua abitazione a Baghdad, dopo essere stato oggetto di numerose minacce di morte da parte di sostenitori di Saddam. Nella citta' meridionale di Najaf invece la folla ha ucciso Ali Al Zalimi, funzionario del partito Baath. ''Uomini armati lo hanno circondato, lo hanno picchiato e gli hanno sparato'', ha detto. La manifestazione a favore di Saddam Hussein si e' svolta oggi a Hawijak, a 50 km da Kirkuk, nel nord. Secondo un corrispondente dell'Afp i manifestanti, in gran parte uomini che indossavano l'abito tradizionale e studenti dell'universita' di Kirkuk sono sfilati nel suk della citta' fino alla sede della prefettura inalberando ritratti dell'ex presidente e urlando ''Si, Si' al leader'' e ''Si' alla resistenza per cacciare gli occupanti''. La manifestazione si e' conclusa senza incidenti. '''WASHINGTON''' - Tortura psicologica stile 'Arancia Meccanica' per Saddam Hussein durante gli interrogatori condotti dalla Cia. L'ex-dittatore iracheno e' costretto a vedere immagini filmate delle atrocita' commesse dal suo regime: torture, esecuzioni, fosse comuni delle sue vittime. Alcuni dei video mostrati a Saddam sono stati trovati negli archivi della polizia segreta, altri sono stati forniti dai familiari delle vittime, hanno rivelato alcuni funzionari dell' intelligence americano al quotidiano 'Usa Today'. Oltre a filmare le immagini di torture e le esecuzioni, il regime di Saddam Hussein aveva inviato in alcuni casi le orribili scene ai familiari delle vittime, come ammonimento e come strumento di intimidazione. I funzionari dell'intelligence americano sono riusciti ad ottenere adesso dai familiari alcuni di questi video. Circa l'uso di questa pratica nei confronti di saddam lo scopo e' provocare reazioni e dichiarazioni dell'ex-dittatore mostrandogli le immagini di atrocita' del suo regime che saranno sicuramente utilizzate nel processo che lo attende tra alcuni mesi. Da fonti della Casa Bianca si e' oggi saputo che Saddam restera' almeno per altri sei mesi nelle mani dei militari americani prima di essere consegnato alle autorita' irachene. Un periodo che potrebbe coincidere con l'insediamento entro la fine del giugno 2004 di un governo iracheno con pieni poteri. Gli interrogatori di Saddam, detenuto a Baghdad, sono affidati alla supervisione della Cia, che puo' contare su navigati esperti, in cooperazione con alti ufficiali delle forze armate Usa, del ministero della giustizia e di altre agenzie di intelligence. Il presidente americano George Bush ha detto di ''non sapere con quali tecniche'' Saddam sia interrogato ma di essere sicuro ''che non sia usata la tortura: non non torturiamo nessuno''. Tra le immagini mostrate a Saddam ci sono anche quelle delle proteste contro il suo regime e delle manifestazioni di giubilo per la sua caduta dal potere. L'ex-presidente iracheno, apparso stanco e rassegnato, al momento della sua cattura sabato avrebbe riacquistato parte del suo orgoglio. Saddam non si e' chiuso nel silenzio e parla durante gli interrogatori - riferiscono alcune fonti - anche se continua a difendere a spada tratta il suo regime. Questo sarebbe uno dei motivi per cui e' stato deciso di mostrare a Saddam i video con le atrocita' commesse dai suoi collaboratori. Mentre le domande iniziali all'ex-dittatore erano centrate sui suoi rapporti con le forze lealiste del vecchio regime e sui guerriglieri responsabili degli attacchi contro le forze Usa e degli altri paesi della coalizione, adesso l'interrogatorio si sarebbe esteso ad altri aspetti, con l'accento sui crimini commessi dal suo regime. Gli americani intendono 'spremere' Saddam piu' possibile prima di consegnarlo agli iracheni per il processo. Il presidente Bush ha detto di credere che Saddam meriti ''la punizione estrema'' ma che la decisione finale spettera' agli iracheni. '''CISGIORDANIA''' OPERAZIONE ISRAELIANA A NABLUS, 4 VITTIME Quattro palestinesi sono stati uccisi alle prime luci dell'alba oggi dall'esercito israeliano durante un'incursione nella 'casbah' di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali ed internazionali, precisando che l'operazione delle truppe israeliane, iniziata martedì scorso, è mirata a individuare alcune cellule Tanzim in Cisgiordania ritenute responsabili di molti dei recenti attacchi suicidi contro Israele. Tre palestinesi sono morti durante uno scontro a fuoco esploso in nei pressi di un edificio abbandonato nel cuore del quartiere vecchio di Nablus, mentre un quarto uomo è stato ucciso dai militari di Tel Aviv mentre, secondo fonti israeliane, era intanto a posizionare una carica esplosiva nella zona. Secondo fonti palestinesi tra le vittime vi sarebbe anche un giovane fornaio palestinese di 25 anni. '''Accordi di Ginevra''' Yossi Beilin, già Ministro della Giustizia israeliano e Yasser Abed Rabbo, già Ministro della Cultura palestinese, sono da questa mattina a Roma per presentare in Italia l'Accordo di Ginevra. La visita è stata promossa dal Comitato di Appoggio italiano all'iniziativa di Ginevra, guidato dal Centro per la Pace in Medio Oriente (CIPMO) e dal Comune di Roma. Dopo una conferenza stampa, prevista nella sala della Promoteca del campidoglio alle 12.30, i due promotori dell'Accordo - firmato simbolicamente a Ginevra il 1 dicembre scorso - incontreranno a colazione i leader dell'Ulivo, alle 14.30 i rappresentanti delle varie organizzazioni che hanno aderito al comitato di appoggio, tra cui alcuni deputati e senatori, e alle 16 il ministro degli Esteri Franco Frattini. Alle 18 Beilin e Rabbo sono infine attesi in Vaticano dove parteciperanno a un seminario inter-religioso promosso dal Royal Institute for Inter-Faith Studies di Amman sotto la guida del principe Hassan di Giordania (fratello del re Hussein), il quale sarà presente all'incontro. La bozza di accordo tra israeliani e palestinesi firmata a Ginevra - nata da un'iniziativa partita da ambienti non governativi delle sue società civili - ha avuto larghi appoggi in seno alla comunità internazionale, ma non all'interno. secondo un sondaggio, la maggioranza dei palestinesi e' favorevole a un cessate il fuoco con Israele, ma si oppone all' Iniziativa di Ginevra, il simbolico patto di pace messo a punto da pacifisti delle due parti. Lo ha riferito oggi il principale quotidiano palestinese, Al-Quds, edito a Gerusalemme est. Da un sondaggio commissionato dal quotidiano, e' risultato che il 50,3 per cento dei palestinesi e' favorevole a una tregua con Israele, mentre il 40,2 per cento si oppone e il 9,5 per cento non ha alcuna opinione. Dallo stesso sondaggio, e' inoltre emerso che il 57,9 per cento dei palestinesi si oppone all'Iniziativa di Ginevra, anche se solo il 39,4 per cento decisamente (contro un 18,5 per cento di moderatamente contrari). In caso di elezioni nei Territori, Al-Fatah - il movimento del presidente palestinese Yasser Arafat - otterrebbe ancora la maggioranza relativa con il 26,7 per cento dei consensi, ma verrebbe tallonato dai due movimenti integralisti di Hamas e della Jihad islamica, che si attesterebbero rispettivamente al 18,5 e all'8,4 per cento '''Russia''' Il presidente russo Vladimir Putin ha oggi annunciato che sara' candidato per un secondo mandato alle presidenziali del marzo 2004. Ma nel discorso che ha pronunciato, ci sono state anche parole sulla guerra all'irak. Il presidente russo resta convinto che la guerra in Iraq senza il via libera del Consiglio di sicurezza dell'Onu sia stata un errore e che quel conflitto non poteva essere giustificato con la lotta al terrorismo perche' prima in Iraq il terrorismo non c'era. Noi siamo partner degli Usa nella lotta al terrorismo internazionale, ma l'Iraq e' stata una questione a parte, ha detto Putin, rivolgendosi - durante un filo-diretto televisivo e radiofonico con la popolazione - a un militare che gli chiedeva se lo scenario iracheno potesse costituire per gli americani un nuovo Vietnam. . Putin ha quindi osservato che una guerra condotta senza l'autorizzazione dell'Onu non puo' essere considerata giusta. E ha notato che in tutte le epoche i grandi paesi e gli imperi si sono trovati in difficolta' quando sono stati colti da un senso di invulnerabilita e dalla convinzione di avere sempre ragione. |
Decine di migliaia di indonesiani sono scesi in piazza in varie località del Paese, popolato da circa 235 milioni di abitanti, per protesta contro l’aumento del prezzo del carburante che scatterà da sabato prossimo. Circa 2.000 manifestanti hanno sfilato per le strade della capitale Giakarta per raggiungere il palazzo del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, circondati da rigide misure di sicurezza, e analoghe dimostrazioni si sono tenute, secondo i media locali, in almeno altre 11 città. Per il momento le manifestazioni sono state sostanzialmente pacifiche, tranne qualche caso in cui i dimostranti hanno lanciato pietre e dato fuoco a copertoni di auto, ma il governo, temendo che la protesta possa crescere, ha già ordinato il dispiegamento di 5.500 uomini incaricati di mantenere la sicurezza. In attesa che domani alle 10:00 locali sia annunciata l’entità dell’aumento, che secondo il ministero della Pianificazione potrebbe arrivare al 50%, decine di migliaia di persone in tutto il paese stanno facendo la fila davanti ai distributori per accumulare scorte di benzina. L’Indonesia è l’unico Stato asiatico a far parte dell’Opec, Organizzazione internazionale degli Stati esportatori di petrolio, ma sta pensando di uscirne, dato che negli ultimi anni da produttore si è trasformata in importatore a causa di un’economia che cresce a un tasso del 6% annuo. Per il 2005 si stima che la produzione di petrolio diminuirà del 6%, nonostante alcune zone siano ricche di greggio, tra cui la provincia occidentale di Aceh, che però è stata teatro, fino all’accordo di pace del mese scorso, di una quasi trentennale guerriglia separatista. |
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'''RASSEGNA STAMPA''' (titoli) (ANSA)- ROMA, 4 DIC - Dalle prime pagine dei giornali si riportano il titolo di fondo, quello di apertura e due articoli importanti: IL CORRIERE DELLA SERA - ''Non isoliamoci dall'Europa'' di Piero Ostellino. ''Fecondazione, lite laici-cattolici''. ''Fassino e la legge tv: rispetto per Ciampi''. ''"Nuove regole per gli scioperi"''. LA REPUBBLICA - ''L'egemonia televisiva'' di Michele Serra. ''Proteste sulla Gasparri, attesa per Ciampi''. ''Fecondazione, battuti i laici''. ''Martino: in Iraq rischi altissimi''. LA STAMPA - ''Un giudizio da accettare con serenita''' di Michele Ainis. ''Scontro sulla legge tv, appelli a Ciampi''. ''Fecondazione assistita, e' polemica nell'Ulivo''. ''Mantova, caccia al folle che avvelena la minerale''. IL MESSAGGERO - ''Il futuro ha un cuore antico'' di Paolo Gambescia. ''Scioperi: dopo i trasporti, la sanita'''. ''Un italiano su quattro la sera ha paura''. ''Donna single adotta un bambino''. ''Sensi lascia entro l'anno''. IL TEMPO - ''La crisi della Destra e' solo un regalo all'Ulivo'' di Giuseppe Sanzotta. ''Storace prova la spallata a Fini''. ''Rischio altissimo per gli italiani in Iraq''. IL GIORNALE - ''I falsari di Bagdad'' di Antonio Socci. ''Contro il terrorismo 600 milioni di euro''. ''Storace sfida ancora Fini: un congresso per salvare An''. ''Sciopero selvaggio, multe piu' salate ai ribelli''. LIBERO - ''Ho fatto l'interesse dell'Italia'' di Roberto Formigoni. ''Bastava chiedere scusa'' di Vittorio Feltri. ''Bombe in arrivo. D'Alema: scappiamo''. ''Alla vedova Moro, Luttazzi non fa proprio ridere''. IL FOGLIO - ''Il placido Don spiega che sulla difesa europea c'e' "a long way to go"''. ''Il mite pedofilo''. ''Milano, cile''. ''Di qui a Natale l'odiato consumatore americano decide del nostro futuro''. QUOTIDIANO NAZIONALE - ''Sindacati in crisi'' di Fernando Mezzetti. ''I tranvieri minacciano un altro blocco''. ''Rabbia Alfa''. ''Minerale con ammoniaca!''. AVVENIRE - ''Se il Mediterraneo fa scudo contro l'odio'' di Elio Maraone. ''Martino: ritirarsi dall'Iraq non si puo'''. ''Disabili, voce da ascoltare''. ''Prodi-Tremonti, duello sul Patto''. IL SOLE 24 ORE - ''Decreto per le banche''. ''Maroni: si' a nuova legge sugli scioperi''. ''Dollaro sotto tiro: euro a 1,21''. ''Province d'Italia: la ricchezza cresce piu' in fretta a Sud''. ITALIA OGGI - ''Export, la sfida si vince solo con gli investimenti'' di Angelo Di Stasi. ''Il fisco guarda alla casa''. ''Appalti, certificato unico''. FINANZA & MERCATI - ''Gran colpo di Ricucci a Capitalia''. ''Marchionni: "Svizzera strategica"''. ''Parmalat vuole svoltare: alleanza in vista''. MF - ''Borsa, tutti vogliono Bnl, Capitalia e Generali''. ''Fininvest, addio al mattone''. ''Bossi lancia il marchio Made in Padania''. L'UNITA' - ''Le legioni di Arcore'' di Nicola Tranfaglia. ''Gasparri, Ciampi decide sul rinvio''. ''L'Ulivo: quella missione non puo' continuare''. ''Tasse, Tremonti blocca i rimborsi: 14 miliardi di euro blindati dal Fisco''. IL MANIFESTO - ''Di cosa parliamo'' di Rossana Rossanda. ''La sveglia la Colle''. ''Guantanamo, cacciati gli avvocati''. ''Marcos a Veltroni''. LIBERAZIONE - ''Lo sciopero non si ferma''. ''Iraq, cresce l'allarme ma i soldati rimangono a morire''. ''La Gasparri dispiace a tutti''. ''Genova, rinvio a giudizio per 25 "no global"''. IL RIFORMISTA - ''Arriva il giudizio universale. La legge vale la legislatura''. ''Mediaset fa gia' shopping e il digitale diventa un affare''. ''Feltri non e' Bonolis, ma il centodestra cosi' non va''. ''Fini prepara un altro (piccolo) strappo''. EUROPA - ''L'Europa puo' convincere Bush. Ecco come'' di Filippo Andreatta. ''Ulivo deciso. Via dall'Iraq se non cambia la missione''. ''La legge truffa, l'interesse privato e l'ingordigia''. SECOLO D'ITALIA - ''Tutti con un palmo di naso. Un flop i girotondi anti-legge''. ''In Iraq ci sono rischi ma non dobbiamo ritirarci''. ''Procreazione. Al Senato la Margherita si schiera con la Cdl''. LA PADANIA - ''Case popolari: precedenza assoluta ai nostri cittadini''. ''"Lega Nord Federazione Padana", il nuovo nome del Gruppo alla Camera''. ''Coop rosse, da quattro anni non si trovano giudici per organizzare il processo''. IL PICCOLO - ''Illy: "L'Italia rischia l'isolamento"''. ''Storace: fini deve cambiare rotta''. ''Monfalcone, non si trova il cadavere''. IL SECOLO XIX - ''LO strappetto che aiuta Fini'' di Stefano Cingolani. ''Riforma tv, occhi su Ciampi''. ''G8, processo a 25 non global''. ''Compri in centro, ritiri al parcheggio'' IL MATTINO - ''"Scioperi, legge piu' severa"''. ''Riforma tv appelli al Quirinale''. ''La paura degli italiani: uscire la sera''. ''Figli in provetta, voto trasversale''. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - ''La televisione Maga Circe'' di Giuseppe De Tomaso. ''Riforma tv, pressing su Ciampi''. ''I Ferri nella tempesta per truffa e bancarotta''. |
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===== IL "SUOPOLIO" DI GASPARRI ===== '''PDF con la legge Gasparri --> http://italy2.peacelink.org/dossier/docs/45-1085_gasparri.pdf ''' '''dal il Manifesto''' '''27 novembre --> "Martedì il giorno del «suopolio»"''' Dopo una giornata di scontro sui tempi per la discussione della legge di Mediaset, passa la proposta del presidente del senato Pera: la commissione potrà continuare a lavorare, ma anche se non avrà finito in aula si andrà comunque martedì. E si dovrà votare. Gasparri: «Nessun problema, la firma di Ciampi può arrivare anche prima dei trenta giorni a disposizione» MICAELA BONGI ROMA Ancora qualche giorno in commissione lavori pubblici. E poi, martedì prossimo, la legge Gasparri approderà in ogni caso nell'aula di palazzo Madama per essere approvata definitivamente il giorno stesso. E' questa, di fronte al muro contro muro, la «mediazione» proposta ieri pomeriggio in conferenza dei capigruppo dal presidente del senato Marcello Pera e passata a maggioranza. Di fronte all'ostruzionismo dell'opposizione, la Casa berlusconiana (che in mattinata aveva riunito i capigruppo) spingeva perché si andasse subito in aula con il provvedimento aperto (la commissione aveva votato appena sette emendamenti sui circa 320 presentati, 270 dei quali dichiarati ammissibili) e, dunque, senza relatore. Il relatore in questione, il forzista Luigi Grillo, nel primo pomeriggio, nonostante il centrosinistra contestasse duramente lo strappo (proteste liquidate da uno sprezzante Gasparri come «un supplemento di satira»), dava già per scontato che del lavoro della commissione, giudicato alla stregua di una perdita di tempo, si sarebbe fatto tranquillamente a meno, pur di consegnare al Cavaliere la sua legge in tempi utili per salvare Retequattro: «Non ci sono le condizioni per andare avanti», sentenziava Grillo. In ogni caso, la capigruppo avrebbe dovuto fissare un nuovo calendario. E così, i lavori dell'aula (che stava esaminando il nuovo decreto «antenna selvaggia» che permetterà alla Gasparri di non confliggere anche con la sentenza della Consulta sulla materia) vengono sospesi. Alle 17.30 si riuniscono i presidenti dei gruppi con Pera. Un'oretta dopo esce il capogruppo della Margherita, Willer Bordon, e annuncia trafelato che quella che sarà fatta passare per una «mediazione» non è altro che un'inaccettabile forzatura perché «domani il provvedimento sarà incardinato in aula e il voto finale potrebbe arrivare martedì». A altri esponenti dell'opposizione non risulta però che le cose siano effettivamente andate nel modo riferito da Bordon. Che in effetti aveva fatto un po' di confusione. Perché alla vice presidente dei senatori della Quercia, Maria Grazia Pagano, che propone il rinvio argomentando che «in ogni caso si arriverebbe alla prossima settimana, dunque forzare non conviene nemmeno alla maggioranza», Pera risponde appunto con la sua proposta. La forzatura però non è affatto esclusa: martedì, anche se i lavori in commissione non saranno terminati, si andrà comunque in aula, con o senza relatore. E con i tempi contingentati: 9 ore di discussione. Una soluzione che però consente a Pera di non mostrarsi completamente schiacciato sulle esigenze della Casa berlusconiana e alla stessa Casa di avere la certezza che martedì (al massimo mercoledì mattina), la tormentata legge sarà consegnata al «mero proprietario» di Mediaset. Evitando il rischio che il provvedimento si vada a infilare in un calendario fitto che comprende la delega sulla giustizia e la procreazione assistita. La Quercia comunque si assegna un punto («tutti i giornali parlavano di approvazione della legge già oggi», commenta il diessino Antonello Falomi) e i manifestanti che davanti al senato protestano contro la Gasparri e contro la censura accolgono con favore la notizia che la commissione potrà ancora lavorare fino a martedì. Ma la Margherita resta sulle sue posizioni: «Si riduce il parlamento al ruolo di una cassette delle lettere dove arrivano decisioni prese altrove - insiste Bordon - l'attività del parlamento viene regolata in modo improprio perché sono in ballo gli interessi del presidente del consiglio». Dal canto suo, Gasparri non si mostra turbato dal nuovo calendario d'aula: «Mi sembra una soluzione ragionevole, anche se il provvedimento fosse stato incardinato in aula domani, si sarebbe arrivati al voto martedì». Cioè il 2 dicembre. Il che significa che se il presidente Ciampi si prendesse tutto il tempo a disposizione prima di firmare la legge (cioè trenta giorni), tutto lo sforzo fatto dai seguaci del premier per consentire a retequattro di rimanere a terra verrebbero vanificati, visto che la sentenza della Consulta fissa il 31 dicembre come termine ultimo per il trasferimento sul satellite. Ovviamente, il governo si aspetta che Ciampi firmi prima. Ma l'atteggiamento del Colle resta un'incognita. All'aventuale schiaffo (il rinvio del provvedimento alle camere), la Cdl potrebbe comunque rispondere con un altro schiaffo. Chiedere al Quirinale di promulgare la legge senza modifiche. E a quel punto Ciampi non potrebbe far altro che firmare. '''2 dicembre "Legge Gasparri, ultimo atto"''' Oggi, al più tardi domattina, il via libera definitivo del senato. Titoli Mediaset in salita. L'opposizione: «La partita non finisce qui». E già si guarda al Quirnale, alla Consulta, all'Europa MICAELA BONGI ROMA ACologno monzese e Arcore per stappare le bottiglie di champagne probabilmente si aspetteranno le mosse del Quirinale. Ma il «mero proprietario» e il presidente di Mediaset, Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, un primo brindisi lo avranno fatto già ieri, quando hanno visto il titolo del gruppo guadagnare un più 2,43 per cento, insieme al più 3,75 registrato da Mondadori. Effetto benefico della legge Gasparri, che oggi, al più tardi domani mattina, otterrà il via libera definitivo dall'aula di palazzo Madama. L'opposizione tenterà di giocare le ultimissime carte. Il Comitato per la libertà e il diritto all'informazione moltiplica le iniziative contro il provvedimento: domani pomeriggio (a legge presumibilmente approvata) a Roma davanti palazzo San Macuto (dove la vigilanza discute il caso Raiot) e poi al Pantheon, ma anche davanti alle sedi Rai di altre città. Nella Casa berlusconiana, però, non è più consentito indugiare su un testo arrivato ormai alla quarta lettura e a ridosso dei termini indicati dalla Consulta per il trasferimento di Retequattro su satellite. La commissione lavori pubblici del senato è tornata nuovamente a riunirsi alle 21 di ieri sera, con più di 200 emendamenti ancora da discutere. Ma il presidente Marcello Pera, di fronte alle proteste dell'opposizione che denunciavano la forzatura sui tempi, l'altra settimana era stato chiaro: aveva sì concesso ancora qualche giorno di tempo ai lavori della commissione; aggiungendo però che in ogni caso l'aula avrebbe dovuto votare nella giornata di oggi. Dove, dunque, il testo arriverà «aperto», senza cioè che sia terminato l'esame in commissione e senza relatore. Perché, appunto, Retequattro va salvata entro dicembre. Che poi il ddl, che affida la soluzione a un improbabile miracolo digitale, risponda alla sentenza della Corrte costituzionale, come giura Gasparri, è tutto un altro discorso: per adeguarsi effettivamente alle indicazioni della Corte (che esclude periodi transitori per il passaggio tra analogico e digitale terrestre, il cui completamento è previsto dalla Gasparri nel 2006) il miracolo, infatti, si dovrebbe compiere subito. Questa mattina in apertura di seduta l'opposizione (i cui capigruppo, ieri, hanno inviato a tutti i senatori di maggioranza una copia del libro di Carlo Rognoni Inferno tv, Berlusconi e la legge Gasparri), presenterà le pregiudiziali di costituzionalità. Per la Margherità toccherà a Luigi Zanda, per i Ds a Massimo Villone. Poi, dopo il voto sulle pregiudiziali (che verosimilmente saranno respinte), si passerà alla discussione generale. I tempi concessi da Pera sono comunque strettissimi. Né l'opposizione confida nella votazione a scrutinio segreto (che potrebbe essere concessa dal presidente per una decina di emendamenti): questa volta nella Casa non sono ammesse defezioni. Dal canto suo l'opposizione assicura che la battaglia non terminerà con l'approvazione della legge di Mediaset: «Penso che il cammino di questa legge non si esaurirà con l'approvazione in senato - sostiene ad esempio il senatore diessino Antonello Falomi -. Dopo ci sarà la firma del presidente della repubblica» e, se Ciampi firmerà, arriveranno «i ricorsi di tutti gli interessi colpiti: ci saranno passaggi alla Corte cositituzionale, c'è un esposto della Margherita alla Corte di giustizia europea, c'è il garante della concorrenza e del mercato...». Incalza Paolo Gentiloni, deputato della Margherita: «Da noi arriva un richiamo costante al messaggio di Ciampi sul pluralismo. Un messaggio molto importante che forse è destinato a rimanere l'unico indirizzato al parlamento». A sollecitare un esplicito appello al capo dello stato perché rispedisca il ddl alle camere è il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio: «La Gasparri è molto peggio delle leggi Cirami e Schifani messe insieme, è un attentato alla democrazia e alla Costituzione», protesta il leader del Sole che ride. E Beppe Giulietti mette in guardia dal rischio di «un conflitto istituzionale senza precedenti». «Questa rischia davvero di essere la legge che lacera i rapporti tra le forze politiche e le istituzioni - incalza il deputato diessino - sarebbe un errore gravissimo trasferire l'eventuale modifica della Gasparri sul tavolo del presidente della repubblica, della Consulta o della Commissione europea». Sulla stessa lunghezza d'onda Marco Rizzo, Pdci: «Se ha un senso il messaggio alle camere del presidente della repubblica, se le sentenze della suprema corte hanno un valore, se i pareri delle autorità indipendenti sono importanti, allora questa legge dovrebbe essere rispedita al mittente». Ma, al di là degli auspici e degli appelli più o meno espliciti, l'atteggiamento che assumerà il Quirinale resta un incognita. Il tam-tam su un rinvio alle camere del testo da parte di Ciampi (al quale la Cdl sarebbe pronta a rispondere con la richiesta di promulgare comunque la legge) si è fatto sentire anche nelle ultime ore. Ma in realtà questa ipotesi in ambienti dell'Ulivo viene ritenuta altamente improbabile. |
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'''da l'Unità del 3 dicembre, a poche ore dall'approvazione della legge''' '''Le novità della "legge Gasparri"''' Ora il disegno di legge Gasparri è legge. Il sistema radiotelevisivo e dei media dopo quattro votazioni ha ottenuto il via libera dal Senato che ha definitivamente approvato il testo varato dalla Camera il 2 ottobre scorso senza alcuna modifica. E queste sono le novità principali delle nuove norme: Rai L'articolo 20 prevede per lazienda pubblica un consiglio di amministrazione di nove membri, di cui sette nominati dalla commissione parlamentare di Vigilanza e due dal ministero dell'Economia, azionista dell'azienda, e sarà uno dei duead assumere la presidenza con votazione dei 2/3 dei componenti della Vigilanza. A regime, i nove membri saranno nominati dall'assemblea dei soci. Il presidente sarà scelto dal Consigli di Amministrazione, e la sua nomina diventerà efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, a maggioranza di due terzi, della Vigilanza. L'elezione degli amministratori avviene mediante voto di lista. Il rappresentante del ministero dell'Economia, fino alla completa privatizzazione, presenta un'autonoma lista di candidati formulata sulla base delle delibere della Vigilanza con voto limitato ad uno. Nel testo è anche previsto un termine, il 28 febbraio del 2004, entro il quale l'attuale Cda delle Rai dovrà terminare il proprio mandato, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato biennale del marzo 2005. La nuova legge prevede anche la privatizzazione dell'azienda che dovrà essere avviata entro il 31 gennaio del 2004 con il modello della'public companycon un limite massimo di possesso dell'1%. Il 25% dei proventi del collocamento delle azioni è destinato agli incentivi per l'acquisto e il noleggio dei decoder digitali. Fino al 31 dicembre 2005 è invece vietata la cessione da parte della Rai di rami d'azienda. Antitrust Il calcolo dei tetti antitrust per le aziende avviene in base al Sic, Sistema integrato delle comunicazioni, con un limite ai ricavi del 20%. Del paniere in base al quale si calcola il limite antitrust fanno parte numerose voci: canone Rai, al netto dei diritti erariali; pubblicità nazionale e locale; sponsorizzazioni televendite; gli investimenti di enti ed imprese in altre attività finalizzate alla promozione dei propri prodotti o servizi; convenzioni con soggetti pubblici; provvidenze pubbliche; offerte televisive a pagamento; vendite di beni, servizi e abbonamenti delle imprese radiotelevisive e quelle di produzione e distribuzione, qualunque ne sia la forma tecnica, di contenuti per programmi televisivi e radiofonici; le imprese dell'editoria quotidiana, periodica, libraria, elettronica anche attraverso internet; le imprese di produzione e distribuzione, anche al pubblico finale, delle opere cinematografiche; le imprese di pubblicità, quali che siano il mezzo o le modalità di diffusione. Altre norme Antitrust riguardano il numero dei programmi televisivi e radiofonici irradiabili al momento della completa attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze radio e tv in tecnica digitale: anche in questo caso uno stesso soggetto non può diffondere più del 20% dei programmi. Altro limite antitrust riguarda le aziende di telecomunicazioni. Chi realizza ricavi nel mercato delle telecomunicazioni superiori al 40% del totale di quel mercato non può conseguire ricavi nel settore integrato delle comunicazioni superiori al 10%. Viene consentita la proprietà incrociata di tv e giornali ma sarà possibile possedere quotidiani a chi possiede più di una rete televisiva nazionale dopo il 31 dicembre del 2008. Digitale L'articolo 25 riguarda l'accelerazione della trasmissione in tecnica digitale: entro il primo gennaio 2004 la Rai deve coprire il 50% del territorio nazionale con due blocchi di diffusione che entro il primo gennaio 2005 dovrà estendersi al 70% della popolazione. Il passaggio definitivo alla nuova tecnica di trasmissione dovrà avvenire entro il 2006. Viene anche consentita a condizioni ben precise la proroga delle concessioni analogiche (tra cui Retequattro) fino al 2006. Sono previsti inoltre incentivi per l'acquisto dei decoder indispensabili per ricevere la tv digitale terrestre. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a vigilare sulle varie fasi di passaggio al digitale. Minori L'articolo 10, modificato il 2 ottobre alla Camera e confermato dal Senato, trasforma in legge il codice di autoregolamentazione tv e minori già in vigore. Tra le novità, l'obbligo di dare adeguata pubblicità per le sanzioni inflitte in caso di violazione sia dall'Autorità sia dal comitato di applicazione del codice e il divieto dell'utilizzo dei minori di 14 anni negli spot pubblicitari. '''UN PO DI REAZIONI E COMMENTI AL DDL DEI MESI SCORSI''' '''da Liberazione -> legge anticostituzionale''' : http://members.xoom.virgilio.it/infocontro/PoliticaIT/PI514.htm '''personaggi vari ->''' http://www.oneworld.net/article/view/68784/1/ '''fed.naz.stampa italiana e altri ->''' http://www.fnsi.it/Ddl_Gasparri_10.htm |
GR DEL 29 SETTEMBRE
Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»
Migliaia di operai sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro l'offerta di aumento di 60 euro avanzata da Federmeccanica per il prossimo biennio: alta l'adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici scattato questa mattina alle 9.00 e proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre.
Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei a Milano, Napoli e in Sicilia dove ai motivi del contratto si aggiungono infatti quelli della reindustrializzazione, in una regione dove il comparto continua a perdere pezzi cospicui, come sta accadendo nell'indotto Fiat. A Torino, è durato circa un'ora il blocco della stazione ferroviaria di Porta Nuova da parte di circa duemila lavoratori.
FINANZIARIA
Berlusconi si arrampica sugli specchi e per non spaventare chi è già atterrito consulta il dizionario dei sinonimi e dei contrari, sostenendo che un sacrificio è meno doloroso di un taglio alle spese sociali. "La manovra Finanziaria - ha detto - comporta sacrifici, ma non penso che si possa parlare di tagli. Piuttosto di spese che non aumenteranno". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risponde ai giornalisti lasciando Palazzo Grazioli prima di recarsi al Quirinale per illustrare al presidente della Repubblica i punti principali della nuova legge di bilancio. "Ci sarà - puntualizza infatti il premier - un altolà a molte spese in molte direzioni". Alla domanda dei giornalisti se la Finanziaria prevede misure anche relative al condono fiscale, il presidente del Consiglio risponde: "Nel Consiglio dei ministri di oggi parleremo anche di questo, ma, comunque, credo che non ci sara' una misura di questo tipo: posso informarvi che alcune cose comunque saranno discusse in Consiglio dei ministri". Sull'entita' della manovra, Berlusconi non si sbilancia. "Anche questa la stiamo vedendo, abbiamo lavorato fino a tarda notte".
AMBIENTE: MAXI-BLITZ IN OTTO REGIONI, 12 ARRESTI
E' in corso dalle prime ore di oggi una maxi-operazione per la tutela dell' ambiente in otto regioni italiane, che prevede l'emissione di 12 provvedimenti restrittivi, decine di perquisizioni e sequestri di circa 200 mezzi di trasporto e di una decina di impianti di smaltimento dei rifiuti. Emergono i chiari segnali dell'esistenza di un'organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti, attività molto nota ai cittadini campani. L'attività investigativa, si è concretizzata nell' operazione che ha interessato le province di Verona, Padova, Vicenza, Venezia, Bologna, Piacenza, Modena, Milano, Pavia, Bergamo, Mantova, Brescia, Firenze, Prato, La Spezia, Cuneo, Torino, Alessandria, Bolzano, Massa Carrara e Udine. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, gestione illecita dei rifiuti, frode nelle pubbliche forniture.
SVASTICA SUL BRACCIO DI UNA STUDENTESSA MAROCCHINA
E' accaduto ieri a Biella: È arrivata a scuola in lacrime, perché tre ragazzi l'hanno aggredita, le hanno gridato insulti razzisti e graffiata a un braccio, disegnandole una svastica con una pietra. È accaduto a una tredicenne di Tollegno (Biella), con mamma marocchina e padre italiano, morto da qualche tempo. I carabinieri di Biella hanno già identificato uno degli aggressori e hanno raccolto molti elementi per arrivare anche ad altri due. L'adolescente ha raccontato di fronte a loro i momenti di terrore che ha vissuto, ma ha anche aggiunto che gli stessi tre ragazzi l'avevano insultata già altre volte, perché immigrata, invitandola ad andarsene. La vicenda è passata ai carabinieri della Compagnia di Biella, che ieri hanno individuato il primo dei tre aggressori e stanno per chiudere il cerchio. Sono riusciti a ricostruire già gran parte dell' accaduto, ma stanno effettuando ancora una serie di verifiche.
AFFONDA UNA NAVE DI MIGRANTI A LARGO DI CIPRO
Cinque morti e 26 dispersi: questo il tragico bilancio dell'affondamento di un peschereccio carico di migranti clandestini al largo della costa nord dell'isola di Cipro, riferisce la polizia turco-cipriota. I morti, un turco e 4 siriani, facevano parte di un gruppo di 37 migranti e due uomini di equipaggio che si trovavano a bordo del peschereccio affondato lunedì dopo essere salpato dalla costa mediterranea della Turchia diretti a Cipro. Solo 8 i sopravvissuti, tra i quali il capitano, un siriano di 20 anni residente nel nord di Cipro, che è stato arrestato.
PALESTINA
Sharon esclude altri disimpegni, dopo l'ultimo attacco a Jenin. La Brigate dei martiri di Al Aqsa interrompono la tregua.
Il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha escluso altri ritiri unilaterali dalla Cisgiordania e ha ribadito che il suo governo resta impegnato alla 'roadmap', l'itinerario di pace indicato dal cosiddetto 'Quartetto di Madrid', i mediatori di Usa, Russia, Ue e Onu. "A dispetto delle voci circolate ieri, non intendiamo neanche ipotizzare un piano diverso dalla roadmap", ha assicurato Sharon in un incontro a Tel Aviv con gli imprenditori locali. Ieri uno dei consiglieri del premier, Eyal Arad, aveva lasciato intendere che qualora si protraesse lo stallo del processo di pace con i palestinesi, Israele potrebbe prendere iniziative unilaterali -come il ritiro appena ultimato dalla Striscia di Gaza- per definire i confini della Cisgiordania con l'annessione definitiva di alcune aree. Le 'Brigate Martiri di Al-Aqsà non rispetteranno più la tregua concordata tra le diverse formazioni militanti palestinesi per fare cessare le rappresaglie israeliana nella Striscia di Gaza. La decisione è stata annunciata da un alto dirigente del movimento in seguito all'uccisione di un militante durante un raid israeliano a Jenin, in Cisgiordania.
AFGHANISTAN
Attentato suicida a Kabul: 12 morti e 20 feriti Ci sono stati vari attentati suicidi quest'anno in Afghanistan, ma a Kabul sono relativamente rari. Dodici persone sono morte e altre venti sono rimaste ferite in un attentato suicida avvenuto nei pressi di un centro di addestramento militare di Kabul: lo ha reso noto il Ministero della Difesa afgano. Parlando a un telefono satellitare da una località sconosciuta, un portavoce dei taleban, Abdul Latif Hakim, ha detto che è stato un loro uomo a compiere l'attentato suicida: Sardar Mohammad, di Kabul. Il portavoce ha anche aggiunto che la guerriglia prepara altri attentati. L'attentato è stato portato a termine da Mohammad alla guida di una motocicletta imbottita di esplosivo: l'attentatore ha colpito nel momento in cui il personale militare stava aspettando fuori dalla caserma di poter prendere gli autobus che li avrebebro portati a casa.
STATI UNITI E ARMI
L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso.
BRASILE, PARLAMENTO: ELETTO NUOVO PRESIDENTE, LULA “RICONQUISTA” CAMERA
Aldo Rebelo, 49 anni, ex-ministro ed esponente del partito comunista, ieri sera con 258 preferenze è stato eletto di misura presidente dell’Assemblea nazionale (Parlamento) del Brasile. Ha battuto alla seconda votazione per soli 15 voti - “in una delle dispute più accese della storia del Parlamento” aggiunge il quotidiano - José Thomaz Nono, proposto dall’opposizione. Il nuovo presiodente sostituisce Severino Cavalcanti, che si era dimesso alcuni giorni fa in seguito a uno scandalo per tangenti. Con la vittoria di Reselo il controllo del Parlamento brasiliano torna alla coalizione di governo del presidente Lula, che ha per ottenere questo risultato anche rinunciato a un candidato del suo partito (Partido dos Trabalhadores, Pt).
INDONESIA: PROTESTE IN TUTTO IL PAESE IN VISTA DI RINCARO CARBURANTE
Decine di migliaia di indonesiani sono scesi in piazza in varie località del Paese, popolato da circa 235 milioni di abitanti, per protesta contro l’aumento del prezzo del carburante che scatterà da sabato prossimo. Circa 2.000 manifestanti hanno sfilato per le strade della capitale Giakarta per raggiungere il palazzo del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, circondati da rigide misure di sicurezza, e analoghe dimostrazioni si sono tenute, secondo i media locali, in almeno altre 11 città. Per il momento le manifestazioni sono state sostanzialmente pacifiche, tranne qualche caso in cui i dimostranti hanno lanciato pietre e dato fuoco a copertoni di auto, ma il governo, temendo che la protesta possa crescere, ha già ordinato il dispiegamento di 5.500 uomini incaricati di mantenere la sicurezza. In attesa che domani alle 10:00 locali sia annunciata l’entità dell’aumento, che secondo il ministero della Pianificazione potrebbe arrivare al 50%, decine di migliaia di persone in tutto il paese stanno facendo la fila davanti ai distributori per accumulare scorte di benzina. L’Indonesia è l’unico Stato asiatico a far parte dell’Opec, Organizzazione internazionale degli Stati esportatori di petrolio, ma sta pensando di uscirne, dato che negli ultimi anni da produttore si è trasformata in importatore a causa di un’economia che cresce a un tasso del 6% annuo. Per il 2005 si stima che la produzione di petrolio diminuirà del 6%, nonostante alcune zone siano ricche di greggio, tra cui la provincia occidentale di Aceh, che però è stata teatro, fino all’accordo di pace del mese scorso, di una quasi trentennale guerriglia separatista.