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=== GR ORE 13.30 === '''Diritti negati''' Ogni anno quasi 3.500 bambini al di sotto dei 15 anni muoiono in seguito a maltrattamenti e violenze, nei ventisette paesi più ricchi del mondo. A denunciare la triste situazione è l'Unicef, presentando a Ginevra un rapporto elaborato dal Centro di Ricerca Innocenti a Firenze. Il rapporto, che vuole tracciare un quadro comparativo degli abusi fisici subiti dai bambini nel mondo cosiddetto industrializzato, rivela che Messico, Portogallo e Stati Uniti hanno tassi altissimi di mortalità infantile a seguito di maltrattamenti, da 10 a 15 volte maggiori rispetto la media dei Paesi con la migliore situazione. L'Italia, invece, insieme a un ristretto gruppo di paesi, ha un'incidenza molto bassa di maltrattamenti sui bambini. L'Unicef sostiene che la povertà, lo stress, l'abuso di alcool e di stupefacenti sono tra i fattori più strettamente e coerentemente correlati alla violenza e alla trascuratezza nei confronti dei bambini. '''Muro israeliano'' Incontrando ieri a Camp David re Abdallah II di Giordania, George W. Bush non ha avuto una sola parola di condanna nei confronti delle minacce israeliane rivolte al presidente democraticamente eletto dai palestinesi Yasser Arafat. Bush ha ripetuto le solite considerazioni a proposito di Arafat che, a suo avviso, avrebbe "fallito" come leader. Privo della benché minima volontà di cercare una soluzione alla questione israelo-palestinese, che comporterebbe severi provvedimenti nei confronti dello Stato ebraico, irrealistici nel caso di un uomo politico statunitense che ambisce a un secondo mandato presidenziale, l'inquilino della Casa Bianca ha espresso la speranza che emerga un giorno una dirigenza palestinese che sia impegnato al cento per cento nella lotta al terrorismo. '''Israele''' Il tracciato della grande barriera di separazione fra Israele e la Cisgiordania è oggetto di una consultazione ministeriale indetta oggi dal premier Ariel Sharon. In particolare, afferma la stampa israeliana, i ministri dovranno decidere se includere nel tracciato della barriera anche una enclave profonda circa 20 chilometri attorno alla popolosa colonia di Ariel, nella Cisgiordania centrale. La stampa sostiene che in merito il governo israeliano è sottoposto ad energiche pressioni degli Stati Uniti, che si oppongono a quella enclave. Una delle soluzioni di compromesso è di accettare i suggerimenti di Washington (che cioé il tracciato passi il più vicino possibile alla linea di demarcazione in vigore fino al 1967) e che Ariel sia protetta separatamente da un recinto separato. '''Obiezione''' Un número aún desconocido de pilotos de la Fuerza Aérea israelí tiene intención de unirse al movimiento de los soldados que se niegan a servir en los territorios palestinos ocupados y se opondrá a perpetrar los 'asesinatos selectivos', según informa el diario Haaretz. Según el rotativo, que cita a fuentes del movimiento de los disidentes, esos oficiales de la Fuerza Aérea, el cuerpo de mayor prestigio para la opinión pública, llevan tres meses deliberando de puertas adentro. Los pilotos objetores estarían recogiendo "las últimas firmas" antes de hacer su anuncio público, lo que daría gran impulso al movimiento de los que se niegan a cooperar con la represión de los palestinos levantados por su independencia en Cisjordania y la Franja de Gaza. El rotativo de Tel Aviv indica que no se sabe aún si esos objetores de la Fuerza Aérea se plegarán a alguno de los movimiento de disidentes como el denominado 'Coraje de negarse', o si se asociarán en una organización autónoma. Al desencadenarse hace tres años el alzamiento, la 'Intifada de la mezquita de Al Aksa', un piloto de combate se unió a los disidentes, y también hubo casos similares durante la invasión militar de 1982 al Líbano. Pero esta sería la primera vez en que harían pública su protesta y la negativa a cumplir esas "ejecuciones extrajudiciales" de dirigentes y militantes palestinos. '''Palestina''' Vanno avanti intanto le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo dell'Anp. Il nuovo governo palestinese, che sarà nominato congiuntamente dal presidente dell'Anp Yasser Arafat e dal nuovo premier Ahmed Qrei (Abu Ala), comprenderà un sostenitore del movimento integralista Hamas e un esponente riformista appoggiato dagli Stati Uniti. Lo si è appreso da responsabili palestinesi. "Il governo sara' formato la settimana prossima", ha annunciato oggi un responsabile palestinese. La decisione di Al Fatah, la componente maggioritaria dell' Olp, di affidare la nomina del gabinetto, che sara' formato da 24 membri, al presidente e al primo ministro designato significa - secondo gli osservatori - che Arafat, contrariamente agli auspici di Stati Uniti e Israele, manterra' un ruolo di primo piano nel controllo dell'esecutivo e nella politica palestinese. '''Irak''' Mince rayon de soleil dans la journée noire des Américains, l'ancien ministre irakien de la défense, Sultan Hachem Ahmed, n°27 sur la liste des 55 dirigeants du régime déchu les plus recherchés, se serait rendu aux forces américaines à Mossoul. En 24 heures, les forces américaines ont enregistré de lourdes pertes en Irak - onze hommes au total -, qui témoignent de la persistance, voire de l'aggravation, de la situation dans le pays. Trois soldats américains ont en effet été tués et deux autres blessés dans une embuscade jeudi 18 septembre dans la soirée près de Tikrit, ville d'origine du président déchu, Saddam Hussein, a annoncé vendredi un porte-parole militaire américain. Les soldats membres de la 4e division d'infanterie ont été attaqués à huit kilomètres au sud de la ville. L'accrochage s'est produit entre 22 heures et 23 heures locales (entre 20 heures et 21 heures à Paris), ponctuant une lourde journée pour les troupes américaines, marquée notamment par l'attaque d'un convoi à l'ouest de Bagdad et par l'incendie d'un oléoduc dans le nord de l'Irak, au lendemain d'un message attribué à Saddam Hussein appelant à "intensifier la résistance". Selon la chaîne de télévision Al-Arabiya, huit soldats Américains ont été tués dans l'attaque du convoi dans la ville de Khaldiya, à l'ouest de Bagdad. Une manifestation de joie s'est déroulée peu après sur le site de l'attaque pour chanter la gloire de Saddam Hussein. Un témoin, Mahmoud Ali, a indiqué avoir vu huit soldats gravement brûlés évacués du véhicule, tandis qu'un autre témoin, Youssef Ali, a affirmé en avoir vu quatre. Deux civils irakiens ont été blessés lors de tirs ayant suivi cette attaque, selon des témoins. L'armée américaine à Bagdad, tout en indiquant ne pas être au courant d'un tel incident, a fait état de deux blessés plus à l'est dans une attaque à l'explosif et à l'arme automatique contre un convoi. '''Londra''' Le parti travailliste a perdu, jeudi 18 septembre, une élection législative partielle face à l'opposition libérale démocrate, dans un scrutin considéré comme un test de popularité pour Tony Blair après sa décision d'entrer en guerre contre l'Irak et à mi-parcours de son mandat de premier ministre. D'après les résultats rendus publics aux premières heures de vendredi, Sarah Teather, du parti libéral, a été élue représentante de la circonscription de Brent East à la Chambre des communes, avec une majorité de 1 118 voix. A 29 ans, Sarah Teather devient la plus jeune parlementaire en Grande-Bretagne. En 2001, le travailliste Paul Daisley, dont le décès a entraîné ce scrutin partiel, l'avait emporté avec 63 % des suffrages et une avance de plus de 13 000 voix dans cette circonscription du nord de Londres tenue de longue date par le Labour. C'est la première fois depuis quinze ans que le parti travailliste perd une élection partielle. Tony Blair n'avait jamais perdu un siège travailliste lors d'une élection partielle depuis son accession au pouvoir en 1997. Il conserve toutefois une large majorité aux Communes. L'appartenance de Sarah Teather au parti libéral souligne avec acuité la nature du revers enregistré par Tony Blair. Les libéraux s'étaient en effet opposés à l'entrée en guerre de la Grande-Bretagne aux côtés des Etats-Unis en Irak. '''BURUNDI''' BUJUMBURA: COPRIFUOCO E TENSIONE NELLA CAPITALE General General, Standard Da ieri sera è in vigore il coprifuoco notturno (dalle 19 alle 6 del mattino) in tre quartieri periferici a nord di Bujumbura, la capitale del Burundi, dove nella notte sono stati uditi molti spari. Il provvedimento e' stato introdotto a causa degli scontri in corso fuori città tra i due principali gruppi ribelli del Paese africano, le Forze per la difesa della democrazia (Fdd) e le Forze nazionali di liberazione (Fnl). Stando alle autorità amministrative citate i civili in fuga sarebbero oltre trentamila. Ieri è stata riaperta la Strada nazionale 1, la principale via di collegamento del Burundi, chiusa il giorno precedente a causa degli scontri. Larrivo del flusso di sfollati fa crescere la tensione in tutta la capitale, dove stanotte alcune persone sono scomparse, probabilmente prelevate al proprio domicilio da uomini armati. Di loro, per ora, non ci sono tracce. Questi episodi alimentano il timore che i combattimenti in atto tra le due formazioni ribelli possano preludere a un nuovo attacco sulla città. Frange delle Fdd avrebbero ricevuto denaro dallesercito per abbandonare i propri ranghi e rompere leventuale alleanza con le Fnl: sarebbe questa lorigine della battaglia in atto tra le due formazioni armate. Sul piano politico, intanto, il presidente Domitien Ndayizeye, un hutu, ha rassicurato ieri i vertici dellesercito, guidato dai tutsi (che rappresentano circa il 14 per cento della popolazione), illustrando i contenuti dei colloqui avuti nei giorni scorsi a Dar es Salaam (Tanzania) con il leader delle Fdd. La trattativa, per ora, non ha portato ad alcun accordo concreto con la ribellione, ma il capo di Stato ha preferito informare lesercito sul fatto che non cederà alle richieste degli antigovernativi, i quali durante i negoziati hanno chiesto di rappresentare il 40 per cento delle forze armate e di guidare lo Stato maggiore dellesercito. Ieri è stata anche riaperta Radio Insanganiro (che significa Punto di incontro), unemittente privata della capitale, colpevole, secondo il governo, di aver dato voce alla ribellione. Resta chiusa, invece, Radio pubblica africana, altra voce indipendente, di cui il ministro delle comunicazioni Albert Mbonerane ha ordinato la sospensione a tempo indeterminato. Intanto, le altre radio private di Bujumbura, molto seguite dalla popolazione, hanno deciso di mettere fine al boicottaggio della copertura mediatica relativa alle attività di governo, adottato per protestare contro la chiusura di Radio Insanganiro. |
=== DIFFONDI IL VIRUS DI WIKI === Ciao a tutt*, come ci siamo detti lunedì scorso possiamo provare a utilizzare un po' di più questo prezioso strumento consentendo a chi può lavorare da casa/lavoro/scrocchi vari, di collaborare con chi si trova invece in radio per le trasmissioni. Usiamolo per quello che è, un foglio di scrittura condivisa, ricordiamoci di salvare le modifiche e di implementare e arricchire il lavoro di tutt*. Anche per questo si pensava si potesse iniziare a salvare, a fine trasmissione, in una cartella dei computer della radio (o dove si vuole) una copia dei testi utilizzati per la giornata di trasmissione senza abusare ulteriormente dell'ospitalità di lab.dyne ma senza neppure perdere un materiale di archivio che può servire a tutti come e meglio delle tanto amate 'cartelline'... '''PROPOSTE OPERATIVE''' Per il momento possiamo provare a organizzare il lavoro così: - calendario principali avvenimenti della/e settimane; - palinsensto; contributo trasmissioni. data la quantità di eventi/avvenimenti/manifestazioni concentrati in questa e nelle prossime settimane che possono in qualche modo riguardare sia il tipo di informazione che facciamo in radio sia i soggetti ai quali vogliamo dare voce possiamo provare a tenere un calendario interno al quale far corrispondere o meno trasmissioni approfondimenti, aggiornamenti etc...proviamo: venerdì 21 novembre>>>Aversa: Odissea nello spazio (1a parte) sabato 22 novembre >>> MANIFESTAZIONE NAZIONALE (ROMA): RECLAMA REDDITO; GUERRA PER NESSUNO REDDITO PER TUTTI!!!!!e altre manifestazioni (lanciate dal FSE di Parigi)in tutta italia contro la guerra permanente e per il ritiro delle truppe dall'Iraq domenica 23 novembre>>> Incontro nazionale sull'antiproibizionismo (roma) |
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'''Italia''' Finanziaria. Maroni: nessun allarme sui conti pubblici del 2004 "Non c'è nessun allarme sui conti pubblici del prossimo anno". Ad assicurare che il pericolo per la finanza pubblica nel 2004 non è all'ordine del giorno è il ministro del Welfare Roberto Maroni che, al termine del Consiglio dei Ministri,riferisce che il governo ritiene che non si correrà il rischio di avvicinarsi a un rapporto del 3% e che anche di questo si è parlato ieri durante il vertice. "La nostra - ha detto Maroni - è una manovra che serve a tenere basso qusto rapporto, a differenza di quanto fanno Francia e Germania. Non c'è questo rischio". Secondo indiscrezioni, ieri - nel corso del vertice di maggioranza - il ministro dell'Economia Giulio Tremonti avrebbe sottolineato la situazione piuttosto grave dei nostri conti. Il condono edilizio "Di condono non si è parlato". Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha affermato che non si è toccato l'argomento e ai giornalisti che gli chiedevano se sarà trattato con un decreto a parte o se sarà introdotto in Finanziaria, ha risposto: "Venerdì prossimo ci sarà il Consiglio dei ministri per la Finanziaria, vedremo". '''LAVORO: NAPOLI, APPELLO AL GOVERNO DEL SINDACO JERVOLINO''' Un rinnovato forte appello e' stato rivolto dal sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino al governo e in particolare ai ministri Maroni, Tremonti e Pisanu, nonche' al sottosegretario Letta, per quanto riguarda il reddito minimo di inserimento. Il sindaco -si legge in una nota diramata dal Comune- ha ricordato al governo che, fin dall'8 gennaio, aderendo alle richieste della delegazione Anci era stata promessa dal ministro Maroni l'istituzione di un tavolo di confronto tra governo ed enti locali per discutere il futuro del Rmi. ''Finora -sottolinea il sindaco- malgrado le numerose sollecitazioni, nulla e' stato fatto e nulla risulta essere in programma''. '''LAVORO 2''' SAN GENNARO DISOCCUPATI IN PIAZZA by P.D. Friday September 19, 2003 at 11:47 AM UN'ARTICOLO DAL NUOVO.IT SAN GENNARO EI DISOCCUPATI IN PIAZZA San Gennaro, disoccupati in piazza Napoli, la cattedrale è blindata. Si teme che le proteste dei senza lavoro interrompano i riti per la solennità del santo patrono. "A chi ha fatto del male ai poveri, San Gennaro penserà. Berlusconi noi crediamo nei miracoli". E' lo striscione che campeggia vicino al Duomo, dove si svolgono le celebrazioni per la solennità di San Gennaro. Accanto alla cattedrale ci sono oltre cento uomini delle forze dell'ordine. Polizia, carabinieri e vigili urbani controllano tutti i varchi d' accesso al perimetro della cattedrale. Alcune sigle, piuttosto eterogenee, di disoccupati (Aderenti all' ex Reddito minimo di inserimento, Lista Storica, Lista Flegrea, Forza Lavoro Disponibile e Movimento di Lotta per il Lavoro) sono pronte a restare in sit-in sul sagrato del duomo. Poco prima delle dieci si è ripetuto il fenomeno della liquefazione del sangue del santo. |
Aversa: Odissea nello spazio (2a parte); lunedì 24novembre martedì 24 novembre: 'ATTENZIONE STASERA CI DOVREBBE ESSERE UNA ASSEMBLEA DELLA RETE PER DECIDERE EVENTUALI INIZIATIVE PER VENERDI' PER LA CIG...VERIFICARE E CAPIRE COSA POSSIAMO FARE COME RADIOLINA ANCHE PERCHE' AVEVAMO DATO DISPONIBILITA' A GAP PER TENERE LA REGIA' E POI POTREMMO INVENTARE QUALCOSA PER VISIBILITA' DELLA SUPERRADIOLINA' mercoledì 26 novembre: decisione sulla localizzazione della coppa america giovedì 27 novembre: venerdì 28 novembre>>>CIG a Napoli:la presidenza italiana dell'UE consegna la costituzione agli stati membri... sabato 29 novembre>>> Linux Day: CSOA OFF99 Manifestazione nazionale (Bologna e Napoli) in difesa della scuola pubblica, immigrazione, alla quale dovrebbe essere affiancata una manifestazione contro la costituzione europea. In particolare le comunità migranti di Napoli saranno in piazza per contestare le politiche di apartheid poste in essere nella fortezza Europa. domenica 30 novembre === PER LE TRASMISSIONI DI giovedì 27 novembre 2003 === == rassegna stampa == ... == Gradiolina == '''mussolini lascia an''' Alessandra Mussolini ha deciso di lasciare Alleanza Nazionale e di aderire al gruppo misto della Camera. Lo ha annunciato la stessa parlamentare, che ha motivato la sua scelta con il fatto "che è stata sancita una incompatibilità e un pregiudizio non tanto con le mie posizioni politiche, ma con il cognome che porto". Un chiaro riferimento alle prese di posizione del leader del partito Gianfranco Fini durante la visita in Israele. Il leader del partito aveva parlato del fascismo come di "parte del male assoluto", aveva condannato le leggi razziali e soprattutto ha detto "su Mussolini ho cambiato idea", insomma per Fini il dittatore non è più "il più grande statista del secolo". E questo deve aver provocato la ribellione della Mussolini. Alla deputata ha telefonato il capogruppo Gianfranco Anedda e il coordinatore Ignazio La Russa nelk tentativo di evitare una frattura netta fra la nipote del duce e il partito. E la Mussolini non è la sola in An ad opporsi alla scelta di Fini. "C'è un'operazione costruita a tavolino per far venire alla luce chissà quali nostalgie e magari espellerle per purificarsi", ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. "Chi ha fatto questi conti - ha continuato Storace - ha sbagliato. Dopo decenni di guida della destra, prima ai vertici delle organizzazioni giovanili e poi del partito, dobbiamo scoprire che abbiamo sbagliato tutto, che ci siamo macchiato di chissà quale crimine. La scelta della democrazia non l'abbiamo fatta oggi. Provo grande tristezza". '''Londra pronta a respingere la bozza della Costituzione''' Il governo britannico ha fatto sapere che ha intenzione di respingere la bozza italiana della futura Costituzione Europea, perché eliminerebbe la possibilità di veto per i singoli stati sulla politica estera. Un portavoce del Foreign Office, citato dal quotidiano britannico Times, ha dichiarato che la bozza è "inaccettabile", anche se ci saranno altre discussioni venerdì e sabato nel corso del summit dei ministri degli Esteri a Napoli. Per il governo di Londra, l'autonomia in tema di politica estera è una di quelle "linee rosse" sulle quali non intende scendere a compromessi. In particolare, una fonte dell'esecutivo, ha definito "stravagante" l'emendamento che impedisce di fatto agli stati membri di prendere iniziative indipendenti di politica estera. L'iniziativa italiana è destinata a portare i negoziati sulla Costituzione europea "dalla padella alla brace" scrive invece il Times in un altro articolo intitolato "The italian job", dal film degli anni '70 "Colpo all'italiana". Gli italiani sono promossi "a pieni voti per l'audacia" dimostratata nella bozza della futura Costituzione europea, scrive il giornale. "Non è chiaro se la nuova versione sia una temeraria mossa di apertura, calcolata per dare a tutti i politici la possibilità di dichiarare eventualmente vittoria, oppure un tentativo avventato da parte di quelli che vogliono un'Europa federale di inserire ulteriori misure integrazioniste dell'ultima ora", scrive il quotidiano del magnate australiano Rupert Murdoch. In ogni caso il governo britannico dovrà combattere duramente per "difendere il suo punto di vista" e adesso "sembra inevitabile che non verrà raggiunto un accordo" durante il summit dell'Unione del prossimo 11-12 dicembre. '''Finanziaria: antitrust boccia provvedimento sulle calamita''' In una segnalazione inviata al Parlamento, l'Autorità sostiene "che la soluzione prescelta con la disposizione in esame generi un assetto ibrido del settore che potrebbe compromettere l'esplicarsi della concorrenza a danno dei consumatori e del benessere complessivo". Già nei giorni scorsi all'interno della maggioranza di governo erano emerse voci critiche rispetto alla polizza anti-calamità introdotta in finanziaria al Senato. Contrarie Forza Italia e Udc, lo stesso relatore, in commssione, si era detto "molto critico". '''milano, allarme bomba ma la l'origno nn si trova''' Due telefonate anonime hanno segnalato la presenza di un ordigno nella sede del comando della polizia municipale di piazza Beccaria, alle spalle di corso Vittorio Emanuele, nella zona centrale di Milano. E' scattato il piano di evacuazione ma i primi controlli non sembrano aver rintracciato alcun ordigno. "Abbiamo messo una bomba nel vostro comando", ha detto un anonimo al centralino dei vigili urbani. Un'altra telefonata, che avvisava della presenza di un ordigno nel comando dei vigili, è arrivata al Corriere della Sera. '''IN ITALIA TRE MILIONI E MEZZO DI LAVORATORI IRREGOLARI''' In Italia 3 milioni e mezzo di lavoratori sono irregolari: il dato, riferito al 2001, rappresenta il 15,0% del totale dell'occupazione, un livello piu' elevato di quello del 1995 che aveva fatto registrare un piu' contenuto 14,5%. Il fenomeno risulta particolarmente diffuso nel Mezzogiorno dove e' irregolare il 23,0% degli occupati (1,5 milioni), a fronte dell'11,9% del Centro Nord. E punte record si segnalano in Calabria dove un lavoratore su tre non ha un contratto regolare (29,5% del totale), seguita da Sicilia (24,2%), Basilicata (20,7%) e Sardegna (20,2%). Le regioni piu' virtuose sono invece Friuli Venezia Giulia (9,5%), Piemonte (10,3%) e Veneto (10,7%). E' quanto emerge da uno studio elaborato dalla Svimez sulla diffusione del sommerso nei contesti economici territoriali. A livello settoriale, il lavoro non regolare e' concentrato nel settore dei servizi (2,6 milioni di lavoratori), in particolare nel settore del commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. In termini di tasso di irregolarita' (quota delle unita' di lavoro irregolari sul totale delle unita' di lavoro del settore), il valore piu' elevato si registra tuttavia in agricoltura (32%), seguita dai servizi (16,5%) e dalle costruzioni (16,4%). Meno rilevante la quota di irregolarita' nell'industria in senso stretto (5,7%). Ma, al di la' della quantificazione del fenomeno del sommerso, l'analisi della Svimez mette in luce che occorre distinguere fra un sommerso "di convenienza" e uno "di necessita'". In altre parole, "esiste uno zoccolo duro di economia sommersa destinato a rimanere tale per l'intreccio di situazioni caratterizzate da imprese di piccole dimensioni, a bassa redditivita', che operano nei settori tradizionali all'interno di filiere di sub-fornitura, per lo piu' localizzate in aree del Mezzogiorno caratterizzate da un tasso elevato di disoccupazione". Contro questo tipo di sommerso, insomma, non c'e' niente da fare. Palestina In Medio Oriente, ancora morte nella striscia di Gaza: tre palestinesi, tra i quali un bambino, sono stati uccisi dai militari israeliani. Due uomini sono stati uccisi al tramonto verso la strada di Kissoufim, che conduce al blocco delle colonie israeliane di Gush Katif, nel sud della Striscia di Gaza. L'esercito aveva sostenuto in un primo tempo che gli uomini fossero armati. Poi nella mattinata l'esercito israeliano ammette di aver ucciso per sbaglio tre palestinesi che transitavano la scorsa notte nelle vicinanze del valico di Kissufim, fra la striscia di Gaza ed Israele. Secondo la radio militare, al termine di un sopralluogo e' infatti emerso che i tre non erano armati e non progettavano alcun attentato. I soldati - ha spiegato l' emittente - hanno aperto il fuoco perche' in precedenza nella stessa zona era stato notato un commando palestinese, che era poi scomparso alla vista dei militari. Poco prima, sempre nella Striscia di Gaza, soldati israeliani hanno sparato verso un quartiere palestinese della citta' di Rafah, uccidendo un bambino di nove anni che giocava danti alla sua casa, secondo quanto riferiscono fonti palestinesi. Palestina due Mentre slitta l'incontro fra il premier israeliano Sharon e quello palestinese Abu Ala, oggi, una rappresentanza israeliana incontrerá a Londra una delegazione palestinese per colloqui molto riservati. Sharon e Abu Ala si vedranno probabilmente solo la prossima settimana, in attesa della visita del sottosegretario di Stato americano al Mo William Burns. E Colin Powell, segretario di Stato americano, ha invitato a Washington il palestinese Sari Nusseibeh e l' israeliano Ami Ayalon, promotori di un piano di pace denominato " la voce del popolo ". La petizione a questo piano di pace e' stata firmata finora da 116mila israeliani e 65mila palestinesi. Intanto, è stato confermato che, il 15 e il 16 dicembre, si terrà a Roma la Conferenza internazionale dei donatori per la Palestina. L'Italia ha invitato a prendervi parte anche Israele. Palestina tre Ma il vice ministro della Difesa israeliano denuncia ai microfoni della radio dell'esercito come il suo governo stia ormai sistematicamente legalizzando gli insediamenti ebraici sorti illegalmente in Cisgiordania negli ultimi cinque anni. Una pratica di indirizzo opposto rispetto a quanto previsto dal piano di pace proposto dal Quartetto e inserito in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che lo ha indicato come strada da seguire. La Road Map prevede il congelamento degli insediamenti esistenti nel 1998 e lo smantellamento di quelli sorti successivamente. "Ci sono decine di insediamenti llegali nati negli ultimi tre anni. Non si tratta di un segreto. Sto dicendo che alcuni di questi sono ormai piccole cittadine e che il processo di legalizzazione sta per essere portato a termine", ha dichiarato Zeev Boim. '''israele''' Concessioni territoriali significative sono inevitabili per Israele nel negoziato di pace con i palestinesi. A dirlo è il premier israeliano Ariel Sharon, che ricorda: "Già in passato ho parlato della necessità di concessioni dolorose. E' chiaro che in futuro non resteremo là dove siamo ora". Le dichiarazioni di Sharon alla stampa arrivano a poche ore da quelle di altre fonti ufficiali del governo israeliano, che danno per imminente la definitiva legalizzazione di nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania, in violazione della Raodmap del Quartetto USA Russia, ONU, Ue. Lo stesso premier, peraltro, ha dichiarato che il suo governo non bloccherà la costruzione del Muro di difesa in Cisgiordania, poiché resta "vitale per la sicurezza dello Stato. La conclusione del progetto è di mia responsabilità", ha detto Sharon. "Se i palestinesi - ha continuato - non avessero lanciato un'ondata di terrorismo è probabile che non sarebbe stata necessaria la costruzione della barriera. Oggi noi acceleriamo la costruzione della barriera e non smetteremo perché è essenziale per la sicurezza dello stato e questa è la mia responsabilità". Prima ancora Sharon aveva detto: "Ci sono limiti alla nostra pazienza ed è probabile che mi convinca che non abbia più senso attendere ancora un nuovo premier palestinese e che compia passi unilaterali". Quanto agli accordi di Ginevra, per Sharon "sono il tentativo di fare qualcosa che solo un governo può fare: solo un governo - ha rimarcato il premier israeliano - può condurre negoziati politici e firmare un accordo. E' un'iniziativa dannosa e imbarazzante per Israele. Ed è un errore - ha aggiunto- dar vita a un simile spettacolo, mettendo nello stesso tempo a repentaglio un programma che è l'unico che può dare una soluzione", la Roadmap. '''Iraq''' Gli Stati Uniti non intendono presentare al Consiglio di sicurezza dell'Onu una nuova bozza di risoluzione in cui vengano sanciti i tempi della transizione di poteri in Iraq cosi' come concordati dall'Autorita' di Paul Bremer insieme al Consiglio governativo iracheno. Washington teme infatti che Francia, Germania e Russia possano riproporre la richiesta di affidare un maggior ruolo alla comunita' e alle istituzioni internazionali nella fase di transizione, secondo quanto rende noto il Washington Post. Fonti dell'Amministrazione Bush assicurano quindi che fino al prossimo mese di marzo non verra' presentata alcuna nuova proposta all'Onu '''Iraq due''' E' tornata a Tokyo la missione giapponese che ha operato un sopralluogo in Iraq per accertare se la situazione è sufficientemente stabile da permettere al Giappone di inviare truppe per contribuire all'impegno americano di ricostruzione del Paese. Il principale portavoce di Junichiro Koizumi ha detto che il governo deciderà l'invio dei soldati sulla base del rapporto della missione, che secondo i media riferirebbe che le condizioni sono accettabili. "Terremo conto del rapporto e prenderemo una decisione" ha detto Yasuo Fukuda, capo di gabinetto di Koizumi. "Se la situazione lo consente, invieremo truppe al più presto possibile. Entro l'anno, se possibile" Contro la guerra Il poeta britannico Benjamin Zephaniah ha rifiutato l'onorificenza conferitagli dalla regina Elisabetta II per meriti letterari. Zephaniah, nato a Birmingham ma di origini africane e convertitosi alla cultura 'rasta' dopo un soggiorno in Giamaica, ha motivato il suo gesto come protesta contro la recente guerra in Iraq, cui il Regno Unito ha preso direttamente parte al fianco degli Usa, e contro anni e anni di "brutalita' e sofferenze" inflitte ai propri antenati dai loro "padroni bianchi" sotto l'Impero Britannico. E appunto l'Ordine dell'Impero Britannico, l era l'onorificenza per la quale Zephaniah era stato selezionato, in riconoscimento dei servigi resi alla patria nel campo della letteratura. Lui pero' non ne ha voluto sapere, e ha respinto lo stesso invito a partecipare alla cerimonia di consegna che si terrà oggi. '''Grecia''' Sono stati liberati oggi pomeriggio alle quatro i "7 di Salonicco", i compagni incarcerati nelle prigioni greche dal giugno del 2003, dopo il vertice di salonicco. Ci sono volute decine di giorni di sciopero della fame (tale da farli ricoverare in ospedale in pericolo di vita) e le continue mobilitazioni in grecia e in spagna per arrivare finalmente a questo risultato. La sentenza di scarcerazione prevede l'espulsione immediata per i 4 non greci, mentre stabilisce il divieto di espatrio per i greci: per tutti la misura sarà valida fino al processo Precedentemente, un procuratore pubblico aveva ordinato l'alimentazione obbligatoria per i 5 in sciopero dellla fame. Nell'ultima settimana, il movimento di solidarietà in Grecia aveva esercitato una grande pressione sul governo, con occupazioni,manifestazioni, e contro-informazione. Anche i membri del parlamento avevano cominciato a chiederne il rilascio. Proprio oggi Amnesty International ha scritto al ministro dell'interno greco, Costas Skandalidis, per chiedere un'inchiesta indipendente sui maltrattamenti contro i no global arrestati . L'organizzazione per i diritti umani chiede che si indaghi anche sulla presunta fabbricazione di prove contro uno di loro, il britannico Simon Chapman. Oggi inoltre è stata diffusa una nuova foto che mostra l'innocenza di Simon Chapman e il complotto ordito dalla polizia ai suoi danni Unione europea Si complica il cammino della Conferenza ?InterGovernativa che dovrebbe aprire la strada all'approvazione della nuova Costituzione Europea. Un portavoce del governo di Londra, citato dalla Bbc, anticipa che la Gran Bretagna rifiuterà la bozza proposta dall'Italia. Inaccettabile, per Londra, la proposta di abolire il diritto di veto degli stati membri sulle questioni di politica estera. Nella sua forma attuale, dice alla Bbc un portavoce del Foreign Office, la bozza italiana verrà rifiutata da Londra anche se resterà comunque la base per la discussione della conferenza di Napoli. Un'altra fonte autorevole del governo britannico, ribadendo che sul tema del veto in politica estera Londra non è disposta a trattare, ha anche aggiunto che l'adozione di una nuova costituzione Ue resta un obbiettivo "auspicabile" ma "non indispensabile" Venezuela Il Movimento Quinta Repubblica (Mvr) del presidente Hugo Chávez ha annunciato di aver raccolto 4 milioni 234mila 776 firme durante i quattro giorni previsti per chiedere la convocazione dei referendum revocatori dei mandati di 38 parlamentari dellopposizione. Servirà almeno un mese prima che il Consiglio nazionale elettorale (Cne) si pronunci sulla validità delle firme raccolte e sul loro numero finale. Ciò nonostante, Ismael García, il coordinatore del comitato elettorale del Mvr si è detto sicuro del risultato finale e ha definito la raccolta di firme "Un successo". Del parere contrario i rappresentanti dellopposizione del Coordinamento democratico, secondo cui la maggioranza non sarebbe riuscita a ottenere il numero minimo di firme per richiedere la convocazione dei referendum revocatori. Domani, 28 novembre, lopposizione potrà cominciare a raccogliere le firme per chiedere la convocazione dei referendum per la rimozione del presidente Chávez, oltre che di deputati e amministratori locali. Kenia Certamente piu' di 100 morti, probabilmente oltre 200, e comunque 600 dispersi: e' questo il primo bilancio di una tragedia avvenuta martedi' sera (ma le prime frammentarie notizie sono iniziate ad arrivare solo nella tarda serata di ieri) sul lago Many Ndombe, nella Repubblica Democratica del Congo, a circa 400 km a nord est della capitale Kinshasa. Ne da' notizia, tra gli altri, la Bbc on line. Non e' ancora chiaro cosa sia successo. Testimonianze raccolte sul posto parlano di un traghetto affondato a causa del violento maltempo; ma fonti ufficiali congolesi affermano altresi' che si e' trattato di una collisione tra due traghetti. Per quanto riguarda il bilancio, Medici senza Frontiere - unica Ong che abbia una rappresentanza nell'area - ha dichiarato ieri sera che erano stati recuperati 118 corpi privi di vita. Ma il ministro della Sanita' congolese, Vanjii Sitolo ha annunciato che ci sono almeno 200 morti, e 600 dispersi. Sempre in Congo, ma ieri, un'altra tragedia anch'essa per ora di portata incerta: un treno e' deragliato, precipitando in parte in un fiume vicino alla citta' di Matadi, nell'ovest del paese. Un primo bilancio parla di almeno un morto (il macchinista del treno) e una decina di dispersi. Difficili le operazioni di ricerca, anche perche' occorrera' rimuovere le vetture precipitate. Migranti Sono stati tratti in salvo soltanto poco dopo le tre di questa notte, gli otto migranti naufragati nel tardo pomeriggio di ieri davanti alla scogliera Punta tre pietre di Pantelleria. Gli uomini, tutti di nazionalita' tunisina, si sono aggrappati alla parete rocciosa, alta quasi 50 metri, per non finire in acqua. Per portarli in salvo e' stato necessario l'intervento degli speleologi del Corpo nazionale di Soccorso alpino del Cai e di due rocciatori dell'Aeronautica militare. I soccoritori sono arrivati sul posto soltanto poco prima della mezzanotte, ma il vento e il buio, hanno reso difficile il soccorso. Nel frattempo, sono stati calati viveri e coperte, ma anche tute per fare riscaldare i tunisini ormai infreddoliti e impauriti. Ci sono volute quasi quattro ore per riuscire a raggiungere gli otto migranti. == Spazio comunicazione indipendente gio 27.11 == '''7 di salonicco liberi''' http://www.italy.indymedia.org/features/ctrl_alt/#1061 '''easy london ''' http://italy.indymedia.org/features/antifa/#1110 '''il processo sui 26 resta a genova''' http://italy.indymedia.org/news/2003/11/431429.php '''prime info sul wsis ''' http://www.italy.indymedia.org/features/roma/#1118 Settimana prossima inizia il World summit on information society a Ginevra e che in quella occasione il gruppo Geneva 03 (forte radice indymediana) ha organizzato una serie di spazi virtuali e fisici dove si spera di convertire l'attenzione, sostenendo il fatto che il vero Summit dell'informazione siamo noi e non loro. Il contro summit Wsis-We Seize, prevede un film festival (HIgh Noon) e un polymedia lab, nel quale verrà fatto streaming continuo audio e video. In più ci dovrebbe essere anche un video box nel quale le persone che arrivano posso raccontare qualcosa della loro realtà, o se non vengono possono mandare un piccolo video (max 10 minuti). Questo per generare un archivio della vera società dell'informazione. Sarebbe bello quindi che tutte le radio italiane collaborassero in qualche modo (vedi: inviare storia loro in audio, oppure video, coordinarsi per fare streaming con questioni su informazione e non solo). '''ricordando la manifestazione di sabato''' - a propoposito della scuola pubblica http://italy.indymedia.org/news/2003/11/415791.php '''guarderei anche questo..se non altro per l'autore...manifestazione studentesca/disobb oggi a napoli''' http://italy.indymedia.org/news/2003/11/431497.php == Spazio Comunicazione Indypendente lune 24.11 == ''ATTENZIONE QUESTO NON è STATO ANCORA ARCHIVIATO PER SEMPLIFICARE LA VITA A CHI FARA' LO SPAZIO INDY GIOVEDì...'' bozza indyspazio per lunedi': '''1) nazionale''' -mani reddito: http://italy.indymedia.org/features/roma/#1095 -gimmi ai domiciliari: ftr gimmi+ evtl audio ondarossa http://italy.indymedia.org/ http://italy.indymedia.org/news/2003/11/429507.php -media under attack: http://italy.indymedia.org/features/media/#1078 '''2) internazionale''' ftaa: http://italy.indymedia.org/archives/display_by_id.php?feature_id=1104 ALCA: LIBERO COMMERCIO IMPOSTO . di Aldo Zanchetta L Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) è uno degli obiettivi del governo statunitense per portare a termine la conquista neocoloniale dellAmerica Latina: un vecchio sogno che ha attraversato la politica estera degli Stati Uniti degli ultimi cento anni, sviluppata e progredita nel tempo ma ancora incompiuta. Il progetto dellALCA sta mettendo in cantiere un altro pezzo decisivo di questo programma: un unico grande mercato dall Alaska alla Terra del Fuoco. Secondo James Petras, uno degli intellettuali più critici della politica statunitense, "lALCA è una continuazione necessaria del libero mercato perché stabilisce una base istituzionale legale e formale per il totale assorbimento da parte degli Stati Uniti delle risorse, dei patrimoni, dei mercati, del commercio e delle imprese latinoamericane. La decade dal 1990 al 2000 è stata il periodo doro per il saccheggio europeo e americano del subcontinente latinoamericano. Se il meccanismo del debito estero è stata la idrovora (definizione di Darcy Ribeiro già negli anni 70) che ha pompato denaro dallAmerica Latina e da altri continenti, al nord i trattati bilaterali di libero commercio sono stati successivamente lo strumento per consentire alle multinazionali di liberarsi dai vincoli legislativi nel loro tentativo di predominio dei mercati di questi paesi, mentre i trattati sugli investimenti sono stati lo strumento per la protezione oltre misura degli investimenti. Il primo grande trattato commerciale degli Stati Uniti nel continente è stato il NAFTA, cioè il trattato di libero commercio fra Canada, Stati Uniti e Messico, siglato nel 1994. LUnione Europea ha risposto con il cosiddetto Accordo Globale con il Messico, entrato in vigore a metà del 2000 e con i trattati bilaterali sugli investimenti siglati fra Messico e singoli paesi dell UE nei due anni successivi. Vantaggi comprati Nella decade ricordata, investitori del Nord (degli Stati Uniti e dell Unione Europea con la Spagna in pole-position) hanno "comprato" oltre 4.000 imprese latinoamericane, dai trasporti alle banche, dalle società di telecomunicazione alle imprese minerarie e petrolifere. Questi acquisti hanno però lasciato ancora spazio allesistenza di imprese private latinoamericane ed ora il progetto di un unico enorme libero mercato di quasi un miliardo di persone consentirebbe alle imprese nordamericane di conquistare un vantaggio decisivo rispetto alla concorrenza europea e faciliterebbe ulteriori acquisizioni. Oggi è evidente che leconomia neoliberista sia entrata in un periodo di grave crisi e solo assicurandosi il predominio su questo grande mercato di possibili compratori (almeno la componente ricca di questo mercato) nonché il controllo diretto delle materie prime esistenti nellarea ed il patrimonio biologico in particolare, il sistema economico statunitense può ricevere la boccata di ossigeno necessaria per sperare di superare la crisi. Ma un terzo fattore non è meno importante: la possibile delocalizzazione di importanti produzioni in zone con mano dopera a basso costo per competere con i mercati del lavoro asiatici. DallAMI allALCA La posta in gioco per gli Stati Uniti è enorme: di qui il progetto dellALCA che vide ufficialmente la luce con il vertice a Miami di 34 paesi nel dicembre 1994, dove si stabilì un percorso che avrebbe portato allentrata in vigore del trattato il 1° gennaio del 2005. Il piano di lavoro includeva riunioni periodiche dei capi di governo e, più frequentemente, dei ministri del commercio, oltre a 12 gruppi di lavoro su vari aspetti della collaborazione ad ampio raggio. La Dichiarazione di San Josè del marzo 98 dei Ministri del Commercio dette un impulso decisivo alle trattative costituendo la base degli accordi approvati poi nella riunione dei Capi di Stato e di governo di Santiago del Cile dellaprile 98. Con questa dichiarazione si definiva il contenuto delle trattative: partendo dagli accordi commerciali contemplati dalla Organizzazione Mondiale del Commercio, si andava oltre gli stessi recuperando le clausole AMI (laccordo multilaterale sugli investimenti) bocciate a Seattle e relative alla protezione degli investimenti, alla libera concorrenza nei servizi e alla protezione della proprietà intellettuale. Pertanto lAccordo assumerebbe anche una dimensione economica più ampia di quella commerciale. Se allinizio della negoziazione i 34 paesi (Cuba esclusa in quanto "paese non democratico") sembravano allineati disciplinatamente con le proposte statunitensi, le cose oggi non sono più così tranquille. Governi di sinistra o centro-sinistra con venature nazionaliste sono oggi al potere in Brasile, Venezuela, Ecuador mentre la situazione argentina provoca non pochi grattacapi. La stessa Federazione degli Industriali di San Paolo, la più importante di tutta lAmerica Latina, ha pubblicato le stime del danno che deriverebbe alle industrie paulistane a favore di quelle statunitensi: oltre 1.000 miliardi di dollari lanno. La resistenza si organizza Daltra parte la resistenza popolare al progetto si è andata estendendo e consolidando specialmente grazie a due reti che hanno collegato fra loro decine di organizzazioni di base, ONG come sindacati, contadini come comunità indigene. Si tratta della Alianza Social Continental e della COMPA (Asamblea Continental de la Convergencia de Movimientos de los Pueblos de las Americas) che hanno tenuto i loro ultimi incontri a LAvana nei mesi scorsi e che hanno dato vita ad un plebiscito continentale sul quesito "si o no allALCA?". Come si vede, il cammino che il governo degli Stati Uniti ha cercato di consolidare attraverso il Plan Puebla Panama, formalmente messicano ma ispirato da Washington, e attraverso il Plan Colombia -- ma anche con lestensione della presenza militare temporanea (esercitazioni congiunte) o permanente (basi militari)--, si va complicando, mentre l Europa assiste e talora sostiene inspiegabilmente lazione statunitense che renderà più difficile la propria concorrenza nell area. LEuropa resta a guardare Lultimo vertice dei 34 paesi si è tenuto recentemente a Quito, ma non è stato conclusivo del percorso come era da tempo programmato. Lassunzione della presidenza del Brasile da parte di Lula a Gennaio ci dirà se il progetto potrà proseguire sostanzialmente inalterato o dovrà essere rinegoziato. Mentre l Europa resta a guardare, incapace di esprimere politiche alternative a quelle di un neocolonialismo liberista imperniato sul debito e sui trattati di libero commercio ineguali fra i contraenti. '''3) locale''' aversa:tana occupata e sgomberata http://italy.indymedia.org/features/napoli/ + allaccio con vari sgomberi http://italy.indymedia.org/features/ctrl_alt/ + allaccio con occupa monza http://italy.indymedia.org/features/lombardia/#1081 ''' 4) capodanno''' appuntamento per odio il carcere http://italy.indymedia.org/features/roma/ http://www.ecn.org/latorre/odio_carcere.htm '''6) appuntamento convegno malatesta''' http://italy.indymedia.org/features/napoli/#1086 '''5) approfondimento''' scanzano: si' rema, e appunatamento per approfondimento giovedi' prox, ore 16 http://italy.indymedia.org/features/eco/#1111 |
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Ciao a tutt*, come ci siamo detti lunedì scorso possiamo provare a utilizzare un po' di più questo prezioso strumento consentendo a chi può lavorare da casa/lavoro/scrocchi vari, di collaborare con chi si trova invece in radio per le trasmissioni. Usiamolo per quello che è, un foglio di scrittura condivisa, ricordiamoci di salvare le modifiche e di implementare e arricchire il lavoro di tutt*. Anche per questo si pensava si potesse iniziare a salvare, a fine trasmissione, in una cartella dei computer della radio (o dove si vuole) una copia dei testi utilizzati per la giornata di trasmissione senza abusare ulteriormente dell'ospitalità di lab.dyne ma senza neppure perdere un materiale di archivio che può servire a tutti come e meglio delle tanto amate 'cartelline'...
PROPOSTE OPERATIVE
Per il momento possiamo provare a organizzare il lavoro così:
- calendario principali avvenimenti della/e settimane;
- palinsensto; contributo trasmissioni.
data la quantità di eventi/avvenimenti/manifestazioni concentrati in questa e nelle prossime settimane che possono in qualche modo riguardare sia il tipo di informazione che facciamo in radio sia i soggetti ai quali vogliamo dare voce possiamo provare a tenere un calendario interno al quale far corrispondere o meno trasmissioni approfondimenti, aggiornamenti etc...proviamo: venerdì 21 novembre>>>Aversa: Odissea nello spazio (1a parte)
sabato 22 novembre >>> MANIFESTAZIONE NAZIONALE (ROMA): RECLAMA REDDITO; GUERRA PER NESSUNO REDDITO PER TUTTI!!!!!e altre manifestazioni (lanciate dal FSE di Parigi)in tutta italia contro la guerra permanente e per il ritiro delle truppe dall'Iraq
domenica 23 novembre>>> Incontro nazionale sull'antiproibizionismo (roma)
- Aversa: Odissea nello spazio (2a parte);
lunedì 24novembre
martedì 24 novembre: 'ATTENZIONE STASERA CI DOVREBBE ESSERE UNA ASSEMBLEA DELLA RETE PER DECIDERE EVENTUALI INIZIATIVE PER VENERDI' PER LA CIG...VERIFICARE E CAPIRE COSA POSSIAMO FARE COME RADIOLINA ANCHE PERCHE' AVEVAMO DATO DISPONIBILITA' A GAP PER TENERE LA REGIA' E POI POTREMMO INVENTARE QUALCOSA PER VISIBILITA' DELLA SUPERRADIOLINA'
mercoledì 26 novembre: decisione sulla localizzazione della coppa america
giovedì 27 novembre:
venerdì 28 novembre>>>CIG a Napoli:la presidenza italiana dell'UE consegna la costituzione agli stati membri...
sabato 29 novembre>>> Linux Day: CSOA OFF99
- Manifestazione nazionale (Bologna e Napoli) in difesa della scuola pubblica, immigrazione, alla quale dovrebbe essere affiancata una manifestazione contro la costituzione europea. In particolare le comunità migranti di Napoli saranno in piazza per contestare le politiche di apartheid poste in essere nella fortezza Europa.
domenica 30 novembre
PER LE TRASMISSIONI DI giovedì 27 novembre 2003
rassegna stampa
...
Gradiolina
mussolini lascia an
Alessandra Mussolini ha deciso di lasciare Alleanza Nazionale e di aderire al gruppo misto della Camera. Lo ha annunciato la stessa parlamentare, che ha motivato la sua scelta con il fatto "che è stata sancita una incompatibilità e un pregiudizio non tanto con le mie posizioni politiche, ma con il cognome che porto". Un chiaro riferimento alle prese di posizione del leader del partito Gianfranco Fini durante la visita in Israele. Il leader del partito aveva parlato del fascismo come di "parte del male assoluto", aveva condannato le leggi razziali e soprattutto ha detto "su Mussolini ho cambiato idea", insomma per Fini il dittatore non è più "il più grande statista del secolo". E questo deve aver provocato la ribellione della Mussolini. Alla deputata ha telefonato il capogruppo Gianfranco Anedda e il coordinatore Ignazio La Russa nelk tentativo di evitare una frattura netta fra la nipote del duce e il partito.
E la Mussolini non è la sola in An ad opporsi alla scelta di Fini. "C'è un'operazione costruita a tavolino per far venire alla luce chissà quali nostalgie e magari espellerle per purificarsi", ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. "Chi ha fatto questi conti - ha continuato Storace - ha sbagliato. Dopo decenni di guida della destra, prima ai vertici delle organizzazioni giovanili e poi del partito, dobbiamo scoprire che abbiamo sbagliato tutto, che ci siamo macchiato di chissà quale crimine. La scelta della democrazia non l'abbiamo fatta oggi. Provo grande tristezza".
Londra pronta a respingere la bozza della Costituzione
Il governo britannico ha fatto sapere che ha intenzione di respingere la bozza italiana della futura Costituzione Europea, perché eliminerebbe la possibilità di veto per i singoli stati sulla politica estera. Un portavoce del Foreign Office, citato dal quotidiano britannico Times, ha dichiarato che la bozza è "inaccettabile", anche se ci saranno altre discussioni venerdì e sabato nel corso del summit dei ministri degli Esteri a Napoli. Per il governo di Londra, l'autonomia in tema di politica estera è una di quelle "linee rosse" sulle quali non intende scendere a compromessi. In particolare, una fonte dell'esecutivo, ha definito "stravagante" l'emendamento che impedisce di fatto agli stati membri di prendere iniziative indipendenti di politica estera.
L'iniziativa italiana è destinata a portare i negoziati sulla Costituzione europea "dalla padella alla brace" scrive invece il Times in un altro articolo intitolato "The italian job", dal film degli anni '70 "Colpo all'italiana". Gli italiani sono promossi "a pieni voti per l'audacia" dimostratata nella bozza della futura Costituzione europea, scrive il giornale. "Non è chiaro se la nuova versione sia una temeraria mossa di apertura, calcolata per dare a tutti i politici la possibilità di dichiarare eventualmente vittoria, oppure un tentativo avventato da parte di quelli che vogliono un'Europa federale di inserire ulteriori misure integrazioniste dell'ultima ora", scrive il quotidiano del magnate australiano Rupert Murdoch. In ogni caso il governo britannico dovrà combattere duramente per "difendere il suo punto di vista" e adesso "sembra inevitabile che non verrà raggiunto un accordo" durante il summit dell'Unione del prossimo 11-12 dicembre.
Finanziaria: antitrust boccia provvedimento sulle calamita
In una segnalazione inviata al Parlamento, l'Autorità sostiene "che la soluzione prescelta con la disposizione in esame generi un assetto ibrido del settore che potrebbe compromettere l'esplicarsi della concorrenza a danno dei consumatori e del benessere complessivo".
Già nei giorni scorsi all'interno della maggioranza di governo erano emerse voci critiche rispetto alla polizza anti-calamità introdotta in finanziaria al Senato. Contrarie Forza Italia e Udc, lo stesso relatore, in commssione, si era detto "molto critico".
milano, allarme bomba ma la l'origno nn si trova
Due telefonate anonime hanno segnalato la presenza di un ordigno nella sede del comando della polizia municipale di piazza Beccaria, alle spalle di corso Vittorio Emanuele, nella zona centrale di Milano. E' scattato il piano di evacuazione ma i primi controlli non sembrano aver rintracciato alcun ordigno.
"Abbiamo messo una bomba nel vostro comando", ha detto un anonimo al centralino dei vigili urbani. Un'altra telefonata, che avvisava della presenza di un ordigno nel comando dei vigili, è arrivata al Corriere della Sera.
IN ITALIA TRE MILIONI E MEZZO DI LAVORATORI IRREGOLARI
In Italia 3 milioni e mezzo di lavoratori sono irregolari: il dato, riferito al 2001, rappresenta il 15,0% del totale dell'occupazione, un livello piu' elevato di quello del 1995 che aveva fatto registrare un piu' contenuto 14,5%. Il fenomeno risulta particolarmente diffuso nel Mezzogiorno dove e' irregolare il 23,0% degli occupati (1,5 milioni), a fronte dell'11,9% del Centro Nord. E punte record si segnalano in Calabria dove un lavoratore su tre non ha un contratto regolare (29,5% del totale), seguita da Sicilia (24,2%), Basilicata (20,7%) e Sardegna (20,2%). Le regioni piu' virtuose sono invece Friuli Venezia Giulia (9,5%), Piemonte (10,3%) e Veneto (10,7%). E' quanto emerge da uno studio elaborato dalla Svimez sulla diffusione del sommerso nei contesti economici territoriali. A livello settoriale, il lavoro non regolare e' concentrato nel settore dei servizi (2,6 milioni di lavoratori), in particolare nel settore del commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. In termini di tasso di irregolarita' (quota delle unita' di lavoro irregolari sul totale delle unita' di lavoro del settore), il valore piu' elevato si registra tuttavia in agricoltura (32%), seguita dai servizi (16,5%) e dalle costruzioni (16,4%). Meno rilevante la quota di irregolarita' nell'industria in senso stretto (5,7%). Ma, al di la' della quantificazione del fenomeno del sommerso, l'analisi della Svimez mette in luce che occorre distinguere fra un sommerso "di convenienza" e uno "di necessita'". In altre parole, "esiste uno zoccolo duro di economia sommersa destinato a rimanere tale per l'intreccio di situazioni caratterizzate da imprese di piccole dimensioni, a bassa redditivita', che operano nei settori tradizionali all'interno di filiere di sub-fornitura, per lo piu' localizzate in aree del Mezzogiorno caratterizzate da un tasso elevato di disoccupazione". Contro questo tipo di sommerso, insomma, non c'e' niente da fare.
Palestina
In Medio Oriente, ancora morte nella striscia di Gaza: tre palestinesi, tra i quali un bambino, sono stati uccisi dai militari israeliani. Due uomini sono stati uccisi al tramonto verso la strada di Kissoufim, che conduce al blocco delle colonie israeliane di Gush Katif, nel sud della Striscia di Gaza. L'esercito aveva sostenuto in un primo tempo che gli uomini fossero armati. Poi nella mattinata l'esercito israeliano ammette di aver ucciso per sbaglio tre palestinesi che transitavano la scorsa notte nelle vicinanze del valico di Kissufim, fra la striscia di Gaza ed Israele. Secondo la radio militare, al termine di un sopralluogo e' infatti emerso che i tre non erano armati e non progettavano alcun attentato. I soldati - ha spiegato l' emittente - hanno aperto il fuoco perche' in precedenza nella stessa zona era stato notato un commando palestinese, che era poi scomparso alla vista dei militari. Poco prima, sempre nella Striscia di Gaza, soldati israeliani hanno sparato verso un quartiere palestinese della citta' di Rafah, uccidendo un bambino di nove anni che giocava danti alla sua casa, secondo quanto riferiscono fonti palestinesi.
Palestina due
Mentre slitta l'incontro fra il premier israeliano Sharon e quello palestinese Abu Ala, oggi, una rappresentanza israeliana incontrerá a Londra una delegazione palestinese per colloqui molto riservati. Sharon e Abu Ala si vedranno probabilmente solo la prossima settimana, in attesa della visita del sottosegretario di Stato americano al Mo William Burns. E Colin Powell, segretario di Stato americano, ha invitato a Washington il palestinese Sari Nusseibeh e l' israeliano Ami Ayalon, promotori di un piano di pace denominato " la voce del popolo ". La petizione a questo piano di pace e' stata firmata finora da 116mila israeliani e 65mila palestinesi. Intanto, è stato confermato che, il 15 e il 16 dicembre, si terrà a Roma la Conferenza internazionale dei donatori per la Palestina. L'Italia ha invitato a prendervi parte anche Israele.
Palestina tre
Ma il vice ministro della Difesa israeliano denuncia ai microfoni della radio dell'esercito come il suo governo stia ormai sistematicamente legalizzando gli insediamenti ebraici sorti illegalmente in Cisgiordania negli ultimi cinque anni. Una pratica di indirizzo opposto rispetto a quanto previsto dal piano di pace proposto dal Quartetto e inserito in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che lo ha indicato come strada da seguire. La Road Map prevede il congelamento degli insediamenti esistenti nel 1998 e lo smantellamento di quelli sorti successivamente. "Ci sono decine di insediamenti llegali nati negli ultimi tre anni. Non si tratta di un segreto. Sto dicendo che alcuni di questi sono ormai piccole cittadine e che il processo di legalizzazione sta per essere portato a termine", ha dichiarato Zeev Boim.
israele
Concessioni territoriali significative sono inevitabili per Israele nel negoziato di pace con i palestinesi. A dirlo è il premier israeliano Ariel Sharon, che ricorda: "Già in passato ho parlato della necessità di concessioni dolorose. E' chiaro che in futuro non resteremo là dove siamo ora".
Le dichiarazioni di Sharon alla stampa arrivano a poche ore da quelle di altre fonti ufficiali del governo israeliano, che danno per imminente la definitiva legalizzazione di nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania, in violazione della Raodmap del Quartetto USA Russia, ONU, Ue.
Lo stesso premier, peraltro, ha dichiarato che il suo governo non bloccherà la costruzione del Muro di difesa in Cisgiordania, poiché resta "vitale per la sicurezza dello Stato. La conclusione del progetto è di mia responsabilità", ha detto Sharon.
"Se i palestinesi - ha continuato - non avessero lanciato un'ondata di terrorismo è probabile che non sarebbe stata necessaria la costruzione della barriera. Oggi noi acceleriamo la costruzione della barriera e non smetteremo perché è essenziale per la sicurezza dello stato e questa è la mia responsabilità".
Prima ancora Sharon aveva detto: "Ci sono limiti alla nostra pazienza ed è probabile che mi convinca che non abbia più senso attendere ancora un nuovo premier palestinese e che compia passi unilaterali".
Quanto agli accordi di Ginevra, per Sharon "sono il tentativo di fare qualcosa che solo un governo può fare: solo un governo - ha rimarcato il premier israeliano - può condurre negoziati politici e firmare un accordo. E' un'iniziativa dannosa e imbarazzante per Israele. Ed è un errore - ha aggiunto- dar vita a un simile spettacolo, mettendo nello stesso tempo a repentaglio un programma che è l'unico che può dare una soluzione", la Roadmap.
Iraq
Gli Stati Uniti non intendono presentare al Consiglio di sicurezza dell'Onu una nuova bozza di risoluzione in cui vengano sanciti i tempi della transizione di poteri in Iraq cosi' come concordati dall'Autorita' di Paul Bremer insieme al Consiglio governativo iracheno. Washington teme infatti che Francia, Germania e Russia possano riproporre la richiesta di affidare un maggior ruolo alla comunita' e alle istituzioni internazionali nella fase di transizione, secondo quanto rende noto il Washington Post. Fonti dell'Amministrazione Bush assicurano quindi che fino al prossimo mese di marzo non verra' presentata alcuna nuova proposta all'Onu
Iraq due
E' tornata a Tokyo la missione giapponese che ha operato un sopralluogo in Iraq per accertare se la situazione è sufficientemente stabile da permettere al Giappone di inviare truppe per contribuire all'impegno americano di ricostruzione del Paese. Il principale portavoce di Junichiro Koizumi ha detto che il governo deciderà l'invio dei soldati sulla base del rapporto della missione, che secondo i media riferirebbe che le condizioni sono accettabili. "Terremo conto del rapporto e prenderemo una decisione" ha detto Yasuo Fukuda, capo di gabinetto di Koizumi. "Se la situazione lo consente, invieremo truppe al più presto possibile. Entro l'anno, se possibile"
Contro la guerra
Il poeta britannico Benjamin Zephaniah ha rifiutato l'onorificenza conferitagli dalla regina Elisabetta II per meriti letterari. Zephaniah, nato a Birmingham ma di origini africane e convertitosi alla cultura 'rasta' dopo un soggiorno in Giamaica, ha motivato il suo gesto come protesta contro la recente guerra in Iraq, cui il Regno Unito ha preso direttamente parte al fianco degli Usa, e contro anni e anni di "brutalita' e sofferenze" inflitte ai propri antenati dai loro "padroni bianchi" sotto l'Impero Britannico. E appunto l'Ordine dell'Impero Britannico, l era l'onorificenza per la quale Zephaniah era stato selezionato, in riconoscimento dei servigi resi alla patria nel campo della letteratura. Lui pero' non ne ha voluto sapere, e ha respinto lo stesso invito a partecipare alla cerimonia di consegna che si terrà oggi.
Grecia
Sono stati liberati oggi pomeriggio alle quatro i "7 di Salonicco", i compagni incarcerati nelle prigioni greche dal giugno del 2003, dopo il vertice di salonicco. Ci sono volute decine di giorni di sciopero della fame (tale da farli ricoverare in ospedale in pericolo di vita) e le continue mobilitazioni in grecia e in spagna per arrivare finalmente a questo risultato. La sentenza di scarcerazione prevede l'espulsione immediata per i 4 non greci, mentre stabilisce il divieto di espatrio per i greci: per tutti la misura sarà valida fino al processo Precedentemente, un procuratore pubblico aveva ordinato l'alimentazione obbligatoria per i 5 in sciopero dellla fame. Nell'ultima settimana, il movimento di solidarietà in Grecia aveva esercitato una grande pressione sul governo, con occupazioni,manifestazioni, e contro-informazione. Anche i membri del parlamento avevano cominciato a chiederne il rilascio. Proprio oggi Amnesty International ha scritto al ministro dell'interno greco, Costas Skandalidis, per chiedere un'inchiesta indipendente sui maltrattamenti contro i no global arrestati . L'organizzazione per i diritti umani chiede che si indaghi anche sulla presunta fabbricazione di prove contro uno di loro, il britannico Simon Chapman. Oggi inoltre è stata diffusa una nuova foto che mostra l'innocenza di Simon Chapman e il complotto ordito dalla polizia ai suoi danni
Unione europea
Si complica il cammino della Conferenza ?InterGovernativa che dovrebbe aprire la strada all'approvazione della nuova Costituzione Europea. Un portavoce del governo di Londra, citato dalla Bbc, anticipa che la Gran Bretagna rifiuterà la bozza proposta dall'Italia. Inaccettabile, per Londra, la proposta di abolire il diritto di veto degli stati membri sulle questioni di politica estera. Nella sua forma attuale, dice alla Bbc un portavoce del Foreign Office, la bozza italiana verrà rifiutata da Londra anche se resterà comunque la base per la discussione della conferenza di Napoli. Un'altra fonte autorevole del governo britannico, ribadendo che sul tema del veto in politica estera Londra non è disposta a trattare, ha anche aggiunto che l'adozione di una nuova costituzione Ue resta un obbiettivo "auspicabile" ma "non indispensabile"
Venezuela
Il Movimento Quinta Repubblica (Mvr) del presidente Hugo Chávez ha annunciato di aver raccolto 4 milioni 234mila 776 firme durante i quattro giorni previsti per chiedere la convocazione dei referendum revocatori dei mandati di 38 parlamentari dellopposizione. Servirà almeno un mese prima che il Consiglio nazionale elettorale (Cne) si pronunci sulla validità delle firme raccolte e sul loro numero finale. Ciò nonostante, Ismael García, il coordinatore del comitato elettorale del Mvr si è detto sicuro del risultato finale e ha definito la raccolta di firme "Un successo". Del parere contrario i rappresentanti dellopposizione del Coordinamento democratico, secondo cui la maggioranza non sarebbe riuscita a ottenere il numero minimo di firme per richiedere la convocazione dei referendum revocatori. Domani, 28 novembre, lopposizione potrà cominciare a raccogliere le firme per chiedere la convocazione dei referendum per la rimozione del presidente Chávez, oltre che di deputati e amministratori locali.
Kenia
Certamente piu' di 100 morti, probabilmente oltre 200, e comunque 600 dispersi: e' questo il primo bilancio di una tragedia avvenuta martedi' sera (ma le prime frammentarie notizie sono iniziate ad arrivare solo nella tarda serata di ieri) sul lago Many Ndombe, nella Repubblica Democratica del Congo, a circa 400 km a nord est della capitale Kinshasa. Ne da' notizia, tra gli altri, la Bbc on line. Non e' ancora chiaro cosa sia successo. Testimonianze raccolte sul posto parlano di un traghetto affondato a causa del violento maltempo; ma fonti ufficiali congolesi affermano altresi' che si e' trattato di una collisione tra due traghetti. Per quanto riguarda il bilancio, Medici senza Frontiere - unica Ong che abbia una rappresentanza nell'area - ha dichiarato ieri sera che erano stati recuperati 118 corpi privi di vita. Ma il ministro della Sanita' congolese, Vanjii Sitolo ha annunciato che ci sono almeno 200 morti, e 600 dispersi. Sempre in Congo, ma ieri, un'altra tragedia anch'essa per ora di portata incerta: un treno e' deragliato, precipitando in parte in un fiume vicino alla citta' di Matadi, nell'ovest del paese. Un primo bilancio parla di almeno un morto (il macchinista del treno) e una decina di dispersi. Difficili le operazioni di ricerca, anche perche' occorrera' rimuovere le vetture precipitate.
Migranti
Sono stati tratti in salvo soltanto poco dopo le tre di questa notte, gli otto migranti naufragati nel tardo pomeriggio di ieri davanti alla scogliera Punta tre pietre di Pantelleria. Gli uomini, tutti di nazionalita' tunisina, si sono aggrappati alla parete rocciosa, alta quasi 50 metri, per non finire in acqua. Per portarli in salvo e' stato necessario l'intervento degli speleologi del Corpo nazionale di Soccorso alpino del Cai e di due rocciatori dell'Aeronautica militare. I soccoritori sono arrivati sul posto soltanto poco prima della mezzanotte, ma il vento e il buio, hanno reso difficile il soccorso. Nel frattempo, sono stati calati viveri e coperte, ma anche tute per fare riscaldare i tunisini ormai infreddoliti e impauriti. Ci sono volute quasi quattro ore per riuscire a raggiungere gli otto migranti.
Spazio comunicazione indipendente gio 27.11
7 di salonicco liberi
easy london
http://italy.indymedia.org/features/antifa/#1110
il processo sui 26 resta a genova http://italy.indymedia.org/news/2003/11/431429.php
prime info sul wsis http://www.italy.indymedia.org/features/roma/#1118
Settimana prossima inizia il World summit on information society a Ginevra e che in quella occasione il gruppo Geneva 03 (forte radice indymediana) ha organizzato una serie di spazi virtuali e fisici dove si spera di convertire l'attenzione, sostenendo il fatto che il vero Summit dell'informazione siamo noi e non loro.
Il contro summit Wsis-We Seize, prevede un film festival (HIgh Noon) e un polymedia lab, nel quale verrà fatto streaming continuo audio e video. In più ci dovrebbe essere anche un video box nel quale le persone che arrivano posso raccontare qualcosa della loro realtà, o se non vengono possono mandare un piccolo video (max 10 minuti). Questo per generare un archivio della vera società dell'informazione.
Sarebbe bello quindi che tutte le radio italiane collaborassero in qualche modo (vedi: inviare storia loro in audio, oppure video, coordinarsi per fare streaming con questioni su informazione e non solo). ricordando la manifestazione di sabato - a propoposito della scuola pubblica http://italy.indymedia.org/news/2003/11/415791.php
guarderei anche questo..se non altro per l'autore...manifestazione studentesca/disobb oggi a napoli http://italy.indymedia.org/news/2003/11/431497.php
Spazio Comunicazione Indypendente lune 24.11
ATTENZIONE QUESTO NON è STATO ANCORA ARCHIVIATO PER SEMPLIFICARE LA VITA A CHI FARA' LO SPAZIO INDY GIOVEDì...
bozza indyspazio per lunedi':
1) nazionale -mani reddito: http://italy.indymedia.org/features/roma/#1095 -gimmi ai domiciliari: ftr gimmi+ evtl audio ondarossa http://italy.indymedia.org/ http://italy.indymedia.org/news/2003/11/429507.php
-media under attack: http://italy.indymedia.org/features/media/#1078
2) internazionale
ftaa: http://italy.indymedia.org/archives/display_by_id.php?feature_id=1104
ALCA: LIBERO COMMERCIO IMPOSTO . di Aldo Zanchetta L Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) è uno degli obiettivi del governo statunitense per portare a termine la conquista neocoloniale dellAmerica Latina: un vecchio sogno che ha attraversato la politica estera degli Stati Uniti degli ultimi cento anni, sviluppata e progredita nel tempo ma ancora incompiuta. Il progetto dellALCA sta mettendo in cantiere un altro pezzo decisivo di questo programma: un unico grande mercato dall Alaska alla Terra del Fuoco. Secondo James Petras, uno degli intellettuali più critici della politica statunitense, "lALCA è una continuazione necessaria del libero mercato perché stabilisce una base istituzionale legale e formale per il totale assorbimento da parte degli Stati Uniti delle risorse, dei patrimoni, dei mercati, del commercio e delle imprese latinoamericane. La decade dal 1990 al 2000 è stata il periodo doro per il saccheggio europeo e americano del subcontinente latinoamericano. Se il meccanismo del debito estero è stata la idrovora (definizione di Darcy Ribeiro già negli anni 70) che ha pompato denaro dallAmerica Latina e da altri continenti, al nord i trattati bilaterali di libero commercio sono stati successivamente lo strumento per consentire alle multinazionali di liberarsi dai vincoli legislativi nel loro tentativo di predominio dei mercati di questi paesi, mentre i trattati sugli investimenti sono stati lo strumento per la protezione oltre misura degli investimenti. Il primo grande trattato commerciale degli Stati Uniti nel continente è stato il NAFTA, cioè il trattato di libero commercio fra Canada, Stati Uniti e Messico, siglato nel 1994. LUnione Europea ha risposto con il cosiddetto Accordo Globale con il Messico, entrato in vigore a metà del 2000 e con i trattati bilaterali sugli investimenti siglati fra Messico e singoli paesi dell UE nei due anni successivi. Vantaggi comprati Nella decade ricordata, investitori del Nord (degli Stati Uniti e dell Unione Europea con la Spagna in pole-position) hanno "comprato" oltre 4.000 imprese latinoamericane, dai trasporti alle banche, dalle società di telecomunicazione alle imprese minerarie e petrolifere. Questi acquisti hanno però lasciato ancora spazio allesistenza di imprese private latinoamericane ed ora il progetto di un unico enorme libero mercato di quasi un miliardo di persone consentirebbe alle imprese nordamericane di conquistare un vantaggio decisivo rispetto alla concorrenza europea e faciliterebbe ulteriori acquisizioni. Oggi è evidente che leconomia neoliberista sia entrata in un periodo di grave crisi e solo assicurandosi il predominio su questo grande mercato di possibili compratori (almeno la componente ricca di questo mercato) nonché il controllo diretto delle materie prime esistenti nellarea ed il patrimonio biologico in particolare, il sistema economico statunitense può ricevere la boccata di ossigeno necessaria per sperare di superare la crisi. Ma un terzo fattore non è meno importante: la possibile delocalizzazione di importanti produzioni in zone con mano dopera a basso costo per competere con i mercati del lavoro asiatici. DallAMI allALCA La posta in gioco per gli Stati Uniti è enorme: di qui il progetto dellALCA che vide ufficialmente la luce con il vertice a Miami di 34 paesi nel dicembre 1994, dove si stabilì un percorso che avrebbe portato allentrata in vigore del trattato il 1° gennaio del 2005. Il piano di lavoro includeva riunioni periodiche dei capi di governo e, più frequentemente, dei ministri del commercio, oltre a 12 gruppi di lavoro su vari aspetti della collaborazione ad ampio raggio. La Dichiarazione di San Josè del marzo 98 dei Ministri del Commercio dette un impulso decisivo alle trattative costituendo la base degli accordi approvati poi nella riunione dei Capi di Stato e di governo di Santiago del Cile dellaprile 98. Con questa dichiarazione si definiva il contenuto delle trattative: partendo dagli accordi commerciali contemplati dalla Organizzazione Mondiale del Commercio, si andava oltre gli stessi recuperando le clausole AMI (laccordo multilaterale sugli investimenti) bocciate a Seattle e relative alla protezione degli investimenti, alla libera concorrenza nei servizi e alla protezione della proprietà intellettuale. Pertanto lAccordo assumerebbe anche una dimensione economica più ampia di quella commerciale. Se allinizio della negoziazione i 34 paesi (Cuba esclusa in quanto "paese non democratico") sembravano allineati disciplinatamente con le proposte statunitensi, le cose oggi non sono più così tranquille. Governi di sinistra o centro-sinistra con venature nazionaliste sono oggi al potere in Brasile, Venezuela, Ecuador mentre la situazione argentina provoca non pochi grattacapi. La stessa Federazione degli Industriali di San Paolo, la più importante di tutta lAmerica Latina, ha pubblicato le stime del danno che deriverebbe alle industrie paulistane a favore di quelle statunitensi: oltre 1.000 miliardi di dollari lanno. La resistenza si organizza Daltra parte la resistenza popolare al progetto si è andata estendendo e consolidando specialmente grazie a due reti che hanno collegato fra loro decine di organizzazioni di base, ONG come sindacati, contadini come comunità indigene. Si tratta della Alianza Social Continental e della COMPA (Asamblea Continental de la Convergencia de Movimientos de los Pueblos de las Americas) che hanno tenuto i loro ultimi incontri a LAvana nei mesi scorsi e che hanno dato vita ad un plebiscito continentale sul quesito "si o no allALCA?". Come si vede, il cammino che il governo degli Stati Uniti ha cercato di consolidare attraverso il Plan Puebla Panama, formalmente messicano ma ispirato da Washington, e attraverso il Plan Colombia -- ma anche con lestensione della presenza militare temporanea (esercitazioni congiunte) o permanente (basi militari)--, si va complicando, mentre l Europa assiste e talora sostiene inspiegabilmente lazione statunitense che renderà più difficile la propria concorrenza nell area. LEuropa resta a guardare Lultimo vertice dei 34 paesi si è tenuto recentemente a Quito, ma non è stato conclusivo del percorso come era da tempo programmato. Lassunzione della presidenza del Brasile da parte di Lula a Gennaio ci dirà se il progetto potrà proseguire sostanzialmente inalterato o dovrà essere rinegoziato. Mentre l Europa resta a guardare, incapace di esprimere politiche alternative a quelle di un neocolonialismo liberista imperniato sul debito e sui trattati di libero commercio ineguali fra i contraenti.
3) locale
aversa:tana occupata e sgomberata http://italy.indymedia.org/features/napoli/ + allaccio con vari sgomberi http://italy.indymedia.org/features/ctrl_alt/ + allaccio con occupa monza http://italy.indymedia.org/features/lombardia/#1081
4) capodanno appuntamento per odio il carcere http://italy.indymedia.org/features/roma/ http://www.ecn.org/latorre/odio_carcere.htm
6) appuntamento convegno malatesta http://italy.indymedia.org/features/napoli/#1086
5) approfondimento scanzano: si' rema, e appunatamento per approfondimento giovedi' prox, ore 16 http://italy.indymedia.org/features/eco/#1111