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GLOBAL : ENVIRONMENT Sep 28 2003 imc generale ZANZA Reclaim the Streets Car Free Day Stalls in U.S. |
= Giovedì 4 marzo = |
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The recent Car-Free Day in Canada was apparently | palinsesto: |
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wide-spread, while European Mobility Week was observed | >> - rs & gr (massimo e URGE SUPPORTO PER MASSIMO SENNO' LA ZANZA DOVRA' RINUNCIARE A DUETTARE CON GAROGNO NELLO SPAZIO INDYP E NON VUOLE...) >> - trx musicale???? (...)SE QUESTA RESTA VUOTA ANTICIPIAMO TUTTO DI UNA MEZZ'ORA?? >> - spazio comunicazione indypendente (Garogno e Zanza) >> >> - I spazio approfondimento su questioni ambientali locali: pignataro >> maggiore (brina e alessandro) |
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by 289 participating cities in most of Europe. In the | >> - II spazio approfondimento sull'apertura degli sportelli sul reddito >> (mario e luca t.) |
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U.S. some driver knocked over a cyclist. Welcome to the | >> - trx america latina (freja e garabombo??) >> - ... |
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21st century where the richest, most autoholic nation on | - 21-22,30 dubology |
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Earth seems oblivious to the threats presented by the internal combustion engine (an invention of the 19th century, no less) while the rest of the world tries to deal with it. But not all industrialized nations are so blind and apathetic. Organizing for European Car Free Day/Mobility Week 2003 involved government, NGO's, and activists. The event was broad-reaching and seemingly effective. Though some feel more effort needs to be made in Central and Eastern Europe, the Czech Republic called attention to the harmfulness of car transport in the city, as well as supporting public transportation, bicycling, and walking, and encouraging a more positive relationship between city dwellers and their environment. Meanwhile, In parts of Asia efforts are underway to foster people-centred, equitable and sustainable transportation. While in Bogota, Colombia Car Free Day is celebrated in February where it briefly prohibited to use a private vehicle in Colombia's capital. It seems obvious many people around the world want to Reclaim the Streets, stop new roads, and challenge the exportation of the the auto-plague to developing nations. Okay, so there were a few Critical Mass bike riders in Portland, Oregon and a few other cities took their Car Free Day actions on their anniversary. Did your city or town have an event? Post it here. |
- 22,30 oldies ;)) |
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= Rassegna Stampa = dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line |
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Marchers Worldwide Demand Iraq Pullout indy generale ZANZA by AP 1:54am Mon Sep 29 '03 |
= GR ORE 13.30 = |
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The protests, the first major demonstrations since | '''Irak''' |
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Saddam Hussein was ousted earlier this year, come as the | Ancora la polizia irachena presa di mira in Irak: stamane sono stati sparati almeno cinque colpi di mortaio contro un commissariato a Mosul, che hanno causato il ferimento di tre persone tra i quali un poliziotto. Secondo fonti locali, i miliziani hanno sparato una raffica di colpi, colpendo il commissariato, la strade adiacente e una moschea vicina, prima di fuggire in auto. La polizia ha circondato l'area per ispezionarla. Le forze di polizia sono accusate di collaborazionismo con le truppe americane. |
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United States tries to gain international help in | '''Immigrazione''' |
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rebuilding Iraq. LONDON - Thousands of protesters demanding an end to the |
E' scontro aperto in Gran Bretagna tra l'ordine giudiziario e il governo Blair sul nuovo progetto di riforma dell'immigrazione. Il giudice della Camera dei Lords, Lord Woolf, ha criticato il tentativo di bloccare la revisione da parte delle corti britanniche della decisione di esiliare i profughi, definendolo "fondamentalmente in conflitto con la legge". Il giudice ha sottolineato che "l'immigrazione e l'asilo coinvolgono la sfera dei diritti umani" e che "la risposta del governo e della Camera dei lord al coro di critiche alla clausola 11 chiarirà allo stesso tempo se la nostra libertà potrà essere al sicuro nelle loro mani anche con una costituzione non scritta". |
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occupation of Iraq took to the streets Saturday in | '''Haiti''' |
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London, Athens, Paris and other cities around the world, | La situazione ad Haiti rimane instabile, nonostante la presenza di un migliaio di marines statunitensi e di diversi soldati e poliziotti francesi. Una sparatoria è avvenuta ieri tra i ribelli e le "chimere", i sostenitori armati di Aristide, nella bidonville di La Salines, roccaforte del presidente haitiano destituito. Nella zona non sono stati visti militari stranieri. Secondo Radio Metropole, tre persone sarebbero state uccise durante questi scontri. Quattordici delle quindici nazioni della Comunità dei Caraibi (Caricom) hanno rifutato di mandare una forza di pace ad Haiti, in aperto contrasto con la risposta dei Paesi occidentali alla rivolta contro il presidente Jean-Bertrand Aristide. Il primo ministro giamicano P.J. Patterson ha dichiarato che la Comunità dei Caraibi è rimasta "profondamente delusa" dal coinvolgimento degli "alleati occidentale" nella precipitosa partenza di Aristide. A nome dei quindici Paesi della Caricom, il premier ha sostenuto che l'Onu ha ignorato i suoi appelli ad inviare una forza di pace per ristabilire l'ordine nell'isola caribica. Aristide ha lasciato il Paese domenica, con i ribelli a pochi chilometri di distanza dalla capitale Port-au-Prince dopo una settimana di tumulti. L'ex presidente ha accusato i marines di averlo costretto a fuggire. "Alle circostanze attuali, i leader non prevedono la loro partecipazione alla forza multinazionale di pace autorizzata dalle Nazioni Unite". I Paesi Caricom hanno inoltre richiesto un'inchiesta internazionale indipendente sulla partenza di Aristide. |
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chanting slogans against the United States and Britain. | '''Palestina''' |
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The protests, the first major demonstrations since | Il governo israeliano consentirà a una donna palestinese espulsa nella Striscia di Gaza di tornare nella sua casa in Gisgiordania. Lo hanno reso noto fonti militari di Gerusalemme. Intisa Ajouri, di 29 anni, confinata nella Striscia di Gaza nel settembre 2002 per un periodo di due anni, potrà far ritorno in anticipo nella sua abitazione perche' non rappresenta più una minaccia per lo stato ebraico. Intisa e suo fratello Kifah furono i primi di ventisette palestinesi espulsi perche' accusati dall'esercito di aver aiutato un altro loro fratello, Ali, a preparare un attacco suicida. Secondo i militari, la donna aveva cucito esplosivi sulle cinture indossate da due militanti durante un attacco nel luglio 2000. Intisa Ajouri ogni sei mesi aveva il diritto di chiedere la revisione della sua espulsione e un tribunale militare ha stabilito che non rappresenta più una minaccia. |
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Saddam Hussein was ousted earlier this year, come as the | '''Bolivia''' |
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United States tries to gain international help in | La Bolivia non può accettare una sovranità funzionale su un corridoio che le consenta di accedere allOceano Pacifico. Lo ha detto alla stampa Evo Morales, leader dellopposizione e dei produttori di coca boliviani, in risposta al ministro degli esteri di La Paz, Ignacio Siles, che aveva notato come la sovranità funzionale possa essere la soluzione meno conflittuale per rispondere alle esigenze boliviane senza, per questo, rischiare di innescare un conflitto con il Cile, Paese che dovrebbe garantire sul suo territorio nazionale un corridoio a La Paz, che nel 1879 ha perso ogni sbocco al mare. Secondo Morales, Siles tradirebbe il suo popolo se solo sollecitasse Bolivia e Cile a raggiungere un accordo del genere, il cui scopo principale sarebbe esportare il gas boliviano allestero per favorire lingresso di valuta pregiata con la quale finanziare il forte debito nazionale. Da anni La Paz rivendica uno sbocco sullOceano Pacifico, perso nel 1879 in seguito alla sconfitta militare patita nella guerra contro il Cile, sancita nel trattato di pace e damicizia del 1904. La Bolivia vuole la sovranità su un lembo di territorio e sulle strutture portuali che permetterebbero al commercio del Paese andino di aprirsi al resto del mondo, ma il Cile è disposto a parlare al massimo del prestito con usufrutto delleventuale corridoio concesso. |
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rebuilding Iraq. The demonstrations were organized in | '''Venezuela''' La coalizione dopposizione della Coordinadora democrática (Cd), che raccoglie tutte le forze contrarie al presidente della Repubblica Hugo Chávez, è divisa al suo interno sullutilità e la convenienza di continuare le trattative con il Consiglio nazionale elettorale (Cne) sul processo di verifica delle circa 800mila firme per chiedere la convocazione di un referendum revocatorio del capo dello Stato considerate dubbie, quindi non ammesse. Una parte della Cd è daccordo sulla necessità di continuare le trattative per concordare con il Cne un periodo più lungo delle 48 ore concesse per portare gli autori delle firme dubbie nei circa 2.700 uffici del Consiglio elettorale dislocati nel Paese così da confrontare i nominativi, i dati, le impronte digitali e gli autografi delle persone con quelle raccolte dalla Coordinadora. Una posizione, questa, che contrasta sia con il rifiuto iniziale della Cd, espresso lo scorso 25 febbraio, di prevedere un processo di verifica delle firme, sia con la posizione di una metà circa dei componenti la coalizione anti-chavista, e in particolare con quella espressa dallex candidato presidenziale (sconfitto da Chávez nel 1998) Henrique Salas Romer, secondo cui le firme raccolte dallopposizione non sono negoziabili. Se ci poniamo mollemente e cominciamo a negoziare con diritti che non sono i nostri ma dei cittadini, complicheremo le cose ha detto Romer, ex governatore, tra i più duri oppositori del presidente della Repubblica e potenziale candidato in caso di elezioni presidenziali anticipate. Mentre la Cd decide al suo interno il da farsi, i suoi sostenitori continuano a stazionare nelle strade delle principali città del Paese, a cominciare da Caracas, sebbene non si siano più registrati gravi episodi di violenza, dopo i ripetuti scontri dellultima settimana tra manifestanti e polizia, costati la vita ad almeno sei persone e che hanno lasciato sul campo non meno di una cinquantina di feriti. Su 3.086.013 firme depositate presso il Cne dalla Cd lo scorso dicembre, il Consiglio nazionale elettorale ne ha considerate valide ieri solo 1.832.493; quelle considerate dubbie sono più di 800mila. Il capo dello Stato ha fatto sapere che, se la Cd raggiungerà laccordo con il Cne e i circa 600mila cittadini richiesti si presenteranno negli uffici competenti per fare i controlli di legge sui loro autografi, il referendum sarà senzaltro convocato |
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each country by local activist groups that have informal contacts with each other. Demonstrators march down Piccadilly, London, September 27, 2003. Thousands marched to Trafalgar Square in a protest against the Allied invasion of Iraq, in a demonstration organised by the Stop the War Coalition. London's was the biggest protest, drawing 20,000 people. Demonstrators turned out in a dozen other countries, including South Korea and Egypt. "No more war. No more lies" proclaimed a banner pinned to the pedestal of Nelson's Column in London's Trafalgar Square, where demonstrators rallied after a march through the city. People of all ages, from gray-haired couples to toddlers in strollers, joined the orderly stream of protesters marching from Hyde Park. Some young marchers chanted, "George Bush, Uncle Sam, Iraq will be your Vietnam!" "I don't believe the war with Iraq was right and the proof is we haven't found any weapons of mass destruction," London protester Emma Loebid, 20, said. "I think they should hand Iraq back to the Iraqis and get the troops out." Demonstrators, including those in London, also added the Palestinian cause to their campaign. Some 3,000 people marched in Paris, where a wide banner read, "American Imperialism: Take your bloody hands off the Middle East." Others held posters that read "Wanted: George W. Bush War Criminal." In Beirut, thousands of Lebanese and Palestinian protesters demanded that U.S. forces leave Iraq and that Israel to stop its attacks in the Palestinian territories. Yasser Arafat, the Palestinian leader, addressed the crowd by phone from his headquarters in the West Bank city of Ramallah. "Together with you until victory and together until (we liberate) Jerusalem," Arafat said, his voice blaring over loudspeakers. Outside the U.S. Embassy in Athens, demonstrators hurled bottles and yogurt at riot police. About 3,000 protesters, chanting "Occupiers Out" and "Freedom for Palestine," joined the rally. Protests were also staged in other parts of Greece and on island of Crete, outside an American naval base at Souda Bay. The base supports the U.S. 6th Fleet and spy planes. In Spain, thousands of people carrying anti-war banners, banging drums and wearing white smocks marched through the streets of Madrid, Barcelona, Seville and Malaga. "Oil kills," read a banner in Madrid. In Seoul, thousands of activists protested a U.S. request to send South Korean troops to Iraq. Protesters chanted "No war!" and carried banners saying "End the occupation in Iraq" and "Oppose a plan to dispatch S. Korean combat troops to Iraq" Some 4,000 protesters in the Turkish capital, Ankara, shouted slogans and unfurled banners to support the Palestinian cause and demand an end to the U.S.-led occupation of Iraq. Hundreds more gathered at a similar rally in Istanbul and burned American and Israeli flags. In downtown Cairo, about 50 political activists and journalists staged a peaceful protest against Israeli attacks and the U.S.-led occupation. In Warsaw, 100 young people protested the Polish military presence in Iraq, marching with banners saying "Down with the global U.S terrorism" and "We don't want to occupy with Bush." An estimated 1,200 demonstrated in Brussels, while about 400 people marched through downtown Berlin. In Stockholm, police said about 250 people staged a demonstration. Opposition to the war has always been strong in Britain. Several large peace protests were held during the war, though none matched a huge rally on Feb. 15, before the conflict began, when between 750,000 and 2 million people marched through central London. Now, questions about Prime Minister Tony Blair's tactics in trying to win public support before invading Iraq have left his government struggling through its worst crisis. The ruling Labor Party is still well ahead of the opposition in opinion polls, but the public's faith in the government and in Blair has eroded. A new poll taken Sept. 11-16 and published Saturday in The Financial Times found 50 percent of those questioned said Blair should step aside. The newspaper did not give the sample size or margin of error. The London protest Saturday was timed for the eve of the governing party's annual conference for "maximum political impact," said Andrew Burgin, spokesman for Stop the War Coalition, one of the rally's organizers. Campaign for Nuclear Disarmament, another organizer of Saturday's march, said a big demonstration would send a strong message to the government that the public did not condone what it called "lies" used to justify the war. Twenty-year-old Liban Kahiye, also in London, said, "I don't believe British and American troops should still be in Iraq. Everyday you hear stories of innocent people being killed that's not justice." |
'''Magistrati''' |
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Il Comitato direttivo centrale dell'Anm - nel documento appena approvato per acclamazione - ha deliberato di "sospendere lo sciopero proclamato per i giorni 11 e 12 marzo insieme alle iniziative collegate. Il Cdc, fermo restando lo stato di agitazione, rimane convocato in via permanente per esaminare gli sviluppi della situazione, fissando la prosecuzione dei lavori sulla riforma dell'ordinamento giudiziario non oltre il prossimo 2 aprile". Il documento del Cdc sottolinea inoltre di essere giunto alla decisione di sospendere l'astensione dal lavoro in quanto "si sono manifestate apprezzabili dichiarazioni di disponibilità, da parte del governo e delle forze politiche di maggioranza, a prendere in considerazione le osservazioni critiche e le proposte formulate dalla magistratura associata". '''LAVORO''' ROMA - Nel 2003 nelle grandi imprese sono stati persi 21mila posti di lavoro (-1,1%) rispetto al 2002. Lo rende noto l'Istat precisando che il calo complessivo dell'occupazione e' dovuto ad una diminuzione di 24.000 posti nell'industria, cui fa da magro contrappeso un aumento di 3.000 posizioni lavorative nei servizi. = Spazio Comunicazione Indypendente = '''Vogliono Priebke libero''' http://italy.indymedia.org/features/roma/#1374 PER QUESTO: '''Antifa in piazza''' 06 marzo 04 ore 15 Sabato a SS Apostoli alle 16.30 l'ass. Uomo e Libertà di Giachini, legale di Priebke manifesterà per chiedere la grazia del boia delle Fosse Ardeatine. Tra i relatori della suddetta manifestazione ci sono gli onorevoli Taormina e Serena. La Roma democratica e antifascista si vedrà tra piazza San Marco e la scalinata del Campidoglio alle 15 dove ci sarrano i movimenti, l'anpi, la comunità ebraica, rifondazione... Roma città medaglia d'oro alla Resistenza rifiuta questa gente. nessuno spazio per fascisti e revisionisti. '''Rimettiamoci in marcia per Genova''' http://italy.indymedia.org/archives/display_by_id.php?feature_id=1316 A quasi tre anni dal G8, ci sono novità su tutti i fronti di inchiesta giudiziaria. La Cassazione ha deciso che devono essere giudicati a Genova i 73 poliziotti indicati dall'inchiesta come responsabili delle violenze del luglio 2001: il rinvio a giudizio dovrebbe essere imminente. Le testimonianze inedite di due agenti hanno cambiato il corso dell'indagine su Bolzaneto, che il pm si avviava a chiudere. Nel frattempo, è stata archiviata l'ultima accusa (associazione a delinquere) che pendeva sulle 93 persone massacrate alla scuola Diaz e il 2 marzo ci sarà la prima udienza del processo contro persone che erano andate a manifestare a Genova. Sono una ventina, alcune con capi di accusa pesanti. In base a foto e filmati di singoli episodi, 26 persone sono accusate di un reato contestato molto raramente in Italia: devastazione e saccheggio. La pena? tra 8 e 15 anni di carcere. Si tratta di un’istruttoria "zoppa”, perchè separa la "gestione della piazza” dalle azioni dei cortei. Tutte le denunce e gli esposti su quello che decine di migliaia di persone hanno visto in quei giorni nelle strade di Genova sono state archiviate e dunque, come spiega l'avvocata Laura Tartarini: "Nessuno ha mai indagato- e a questo punto mai indagherà - sulla gestione dell'ordine pubblico”. A partire dal 4 dicembre 2002, le persone che andranno a processo per le manifestazioni del G8 di Genova hanno subito, invece, ogni genere di misura cautelare. Il caso eclatante è quello di Gimmy, che si è fatto quasi un anno di galera, ma molte arrivano al processo con l'obbligo di firma. Mentre continuano ad arrivare aggiornamenti e novità sulle accuse contro la polizia, si scatenano a Genova dichiarazioni e polemiche. Contro 25 manifestanti si sono costituiti parte civile i ministeri dell'Interno, della Difesa, della Giustizia e la Presidenza del consiglio. L'ultima, inaspettata adesione al fronte dei vendicatori è arrivata dal comune di Genova. Una decisione approvata all'unanimità dalla giunta di centro-sinistra e definita dal sindaco "un atto dovuto", ma che ha causato la spaccatura con Rifondazione comunista e toni amari all'interno del partito stesso: due suoi assessori, Seggi e Taccani, hanno votato si' alla mozione della vergogna. Molti hanno ricordato che neppure la Provincia di Genova, anche se interessata da danneggiamenti, si è costituita parte civile. E che d'altronde lo stesso sindaco di Genova aveva sempre affermato che il vero danno alla città era quello morale. Alla vigilia del processo, il voltafaccia. Nel complesso, è uno scenario che fa temere condanne "esemplari": 26 persone rischiano di diventare il capro espiatorio di un intero movimento. Rimettiamoci in marcia per Genova. C'E' UN AUDIO DA ROR (1,40 m) '''un anno dalla morte di dax''' http://italy.indymedia.org/features/lombardia/#1367 '''processo alle lotte per la casa''' Si è svolto ieri a Firenze il processo contro 15 tra compagni e compagne del Movimento di Lotta per la Casa per l'occupazione del consiglio comunale avvenuta nel 1995 manda audio '''tutti fatti di ritalin''' http://italy.indymedia.org/features/bologna/#1368 '''roma: occupazione in viamanzoni''' http://italy.indymedia.org/features/roma/#1374 '''il rapporto del pentagono sui cambiamenti climatici''' http://www.nuovimondimedia.it/sitonew/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=539&mode=thread&order=0&thold=0 Un rapporto segreto censurato dai responsabili della Difesa in Usa e ottenuto dallObserver mette in guardia: i cambiamenti climatici dei prossimi 20 anni potrebbero portare a una catastrofe mondiale, con milioni di vittime, guerre e disastri. Ci saranno sollevamenti popolari e guerre nucleari; la Gran Bretagna avrà un clima siberiano in meno di 20 anni; la minaccia per il mondo è maggiore rispetto al terrorismo. Un rapporto segreto, censurato dai responsabili della Difesa, negli Stati Uniti, e ottenuto dallObserver, mette in guardia le città europee avvertendole che presto affonderanno nei mari mentre la Gran Bretagna piomberà in un clima siberiano entro il 2020. Conflitti nucleari, siccità di dimensioni spaventose, carestie e sollevamenti popolari si avranno in tutto il mondo. |
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The Indian government bans yahoo groups | Il documento prevede che il brusco cambiamento climatico potrebbe portare il pianeta sullorlo dellanarchia, mentre i paesi ricorreranno alla minaccia nucleare per difendere e garantirsi i rifornimenti di cibo, acqua, energia. Il pericolo per la stabilità mondiale eclisserà il terrorismo, hanno dichiarato i pochi esperti informati sul contenuto del documento. Conflitti e distruzioni diventeranno caratteristiche endemiche della vita concludono gli analisti del Pentagono. Ancora una volta il warfare contraddistinguerà lesistenza degli esseri umani. I fatti umilieranno la politica dellAmministrazione Bush, che ha ripetutamente negato che anche solo esista un cambiamento climatico. Gli esperti affermano che in questo contesto è sconvolgente che vi sia un Presidente che mette la difesa nazionale come priorità. Il rapporto è stato commissionato dallinfluente consigliere per la Difesa Usa, Andrew Marshall, che ha sempre mantenuto unenorme influenza sulle scelte militari Usa, per tutte le tre decadi passate. E stato luomo che ha diretto il totale cambiamento mirato a trasformare completamente, sotto la direzione del Segretario della Difesa Donald Rumsfeld, lesercito statunitense. Il cambiamento climatico dovrebbe andare oltre il dibattito scientifico interno alle preoccupazioni relative alla sicurezza nazionale Usa, hanno dichiarato gli autori, tra i quali Peter Schwartz, consulente Cia ed ex responsabile delle pianificazioni al Royal Dutch/Shell Group, e Doug Randall, di Global Business Network con sede in California. Uno scenario catastrofico imminente, collegato al cambiamento climatico è plausibile e modificherebbe gli obbiettivi della sicurezza nazionale statunitense in modi che dovrebbero essere considerati immediatamente. Fin dallanno prossimo inondazioni diffuse causate dallinnalzamento del livello dei mari produrranno cambiamenti radicali per milioni di persone. La scorsa settimana lAmministrazione Bush è stata messa sotto attacco da un gran numero di rispettati scienziati e ricercatori, che hanno dichiarato che la scienza addomesticata deve seguire lagenda politica e che lAmministrazione Bush ha censurato tutti gli studi non allineati. Jeremy Symons, un ex funzionario dellEPA (Agenzia per la Protezione Ambientale) ha affermato che censurare il documento per 4 mesi è stato un ulteriore esempio del tentativo, da parte della Casa Bianca, di seppellire agli occhi dellopinione pubblica la minaccia proveniente dal cambiamento climatico. I principali climatologi, comunque, ritengono che il loro verdetto potrebbe dimostrarsi un catalizzatore che potrebbe indurre Bush ad accettare il fatto che il cambiamento climatico sia un fenomeno reale e in corso. Sperano anche che convincerà gli Stati Uniti a firmare trattati per ridurre la mutazione del clima. Un gruppo di eminenti scienziati britannici si è recentemente recato alla Casa Bianca per esprimere il proprio timore sul riscaldamento globale. Questa visita è parte di un tentativo che si sta intensificando di condurre gli Usa a considerare la minaccia più seriamente. Alcune fonti hanno dichiarato allObserver che i funzionari americani sono apparsi estremamente sensibili sul tema quando hanno riscontrato che la protesta del popolo statunitense sta uscendo sempre più dal controllo. Uno di loro ha persino dichiarato che la Casa Bianca aveva scritto una lettera di protesta riguardo ai commenti attribuiti al Professor Sir David King, il preminente consigliere scientifico del governo Blair, dopo che aveva definito la posizione del Presidente Bush sullargomento come indifendibile. Tra gli scienziati presenti ai colloqui alla Casa Bianca vi era: il Professor John Schellnhuber, l'ex principale consigliere per lambiente per il governo tedesco e dirigente del principale gruppo di ricercatori britannici sul clima, appartenenti al Tyndall Centre per la Ricerca sui Cambiamenti Climatici. Egli ha affermato che i timori interni al Pentagono dimostrerebbero il capovolgimento della linea di condotta del Pentagono, con la persuasione di dover convincere Bush ad accettare la realtà del cambiamento climatico. Sir John Houghton, ex direttore esecutivo dell'ufficio meteorologico - e la principale figura che ha paragonato il rischio climatico alla minaccia terroristica, ha dichiarato: se il Pentagono sta inviando questo tipo di messaggio, è perché questo documento è effettivamente dimportanza cruciale. Bob Watson, dirigente del gruppo di ricercatori della Banca Mondiale ed ex responsabile di Intergovernmental Panel on Climate Change, ha aggiunto che lavvertimento proveniente dalla ricerca del Pentagono non può essere più ignorato. Bush può ignorare il Pentagono? E difficile far sparire un documento come questo. Limbarazzo sarebbe enorme. Dopotutto Bush ha una singola priorità ed è la difesa nazionale. Il Pentagono non è wacko, un gruppo di liberali, generalmente è conservatore. Se il cambiamento climatico viene percepito come minaccia alla sicurezza nazionale e alleconomia, Bush dovrà agire. Ci sono due gruppi che lAmministrazione Bush tende ad ascoltare: la lobby del petrolio e il Pentagono, ha aggiunto Watson. Abbiamo un Presidente che ritiene che il riscaldamento globale sia una menzogna, e al di là del fiume Potomac abbiamo il Penagono che si sta preparando alle guerre causate dalla modifica del clima. E piuttosto spaventoso che lAmministrazione Bush inizi ad ignorare il suo stesso governo, riguardo a questo argomento, ha affermato Rob Gueterbock, di Greenpeace. Già ora, secondo Randall e Schwartz, il pianeta ha una popolazione più alta di quanta potrebbe sostenerne. Entro il 2020 la scarsità di acqua e di energia sarà catastrofica e quasi impossibile da rimediare. Il risultato sarà di far piombare il mondo nella guerra. Avvertono che 8.200 anni fa le condizioni climatiche portarono alla distruzione dei raccolti, alla carestia, a tragedie per i popoli e migrazioni di massa. Avvenimenti che si ripeteranno molto presto. Randall ha riportato allObserver che le conseguenze a valanga di un rapido cambiamento climatico potrebbero creare un caos planetario. E un argomento deprimente ha detto. E una minaccia unica alla sicurezza nazionale perché non ci sono nemici che puntino le armi contro di noi e non abbiamo alcun controllo sul pericolo. Randall ha aggiunto che potrebbe già essere troppo tardi per evitare il disastro. Non sappiamo esattamente a che punto del processo ci troviamo. Potrebbe iniziare domani e non lo sapremo per i prossimi 5 anni. Per alcune nazioni le conseguenze delle modifiche climatiche sono già inevitabili. E ovvio che interrompere immediatamente lutilizzo di combustibili di origine fossile sarebbe utile. Gli scenari riportati nel documento sono così drammatici, ha dichiarato Watson, che potrebbero dimostrarsi vitali per gli esiti delle elezioni. Il democratico John Kerry ritiene che il cambiamento climatico sia un problema reale. Gli scienziati, disillusi dalla posizione tenuta da Bush, stanno minacciando di mettere a disposizione di Kerry il documento del Pentagono, per la sua campagna. Il fatto che Marshall sia così caustico e critico aiuterà la causa di Kerry. Marshall, 82 anni, è una leggenda allinterno del Penagono, che guida una think-tank che si occupa di soppesare i rischi per la sicurezza nazionale, denominato Office of Net Assessment. Chiamato 'Yoda' dai membri del Pentagono, che rispettano la sua vasta esperienza, è ritenuto essere il fautore della linea tenuta dal Dipartimento della Difesa sui missili balistici. Symons, che ha lasciato lEPA in segno di protesta per le continue interferenze politiche, ha sostenuto che il censurare il documento è un ulteriore esempio dei tentativi della Casa Bianca di insabbiare la questione climatica: E lennesimo esempio del perché questo governo dovrebbe finirla di nascondere la testa sotto alla sabbia relativamente a questo argomento. Symons ritiene che gli stretti collegamenti dellAmministrazione Bush con le più potenti compagnie petrolifere siano di vitale importanza nel comprendere perché le questioni relative al cambiamento climatico siano state accolte sempre con scetticismo dallUfficio Ovale. Questa Amministrazione sta ignorando levidenza solo per favorire un pugno di grandi aziende nel settore dellenergia e del petrolio, ha aggiunto. Tradotto da Nuovi Mondi Media |
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Incompetance and an obsession with silencing its critics has led the Indian government to prevent Indians from accessing yahoogroups. The free e-group service is used throughout the world by people wanting to share and discuss information on everything from sport and health to current affairs and science. The government's block order, sent to Dishnet Ltd, had attempted to ban access to the kynhun - Bri U Hynniewtrep yahoo group for alleged "anti-India" activities. The small group had been used to publish "The Voice", the fortnightly newsletter of the banned Hynniewtrep National Liberation Council (HNLC), a militant tribal group operating in in the Khasi Hills of Meghalaya. The Indian government regards the outfit as a terrorist organisation and as such has sought to close down its internet activities. Since the kynhun group was censored in August, its membership has accelerated from just 25 to over 160 by end-September. The HNLC can now thank the government for publicising its activities. As one internet consultant said recently, "Words do not describe the utter foolishness of the exercise to block the entire yahoo groups domain for the sake of kynhun group which has become popular only because of the blocking than for its content." But by enforcing a ban on this yahoo group, the government has cut off access to all groups to Indians. Ironically, this includes many pro-BJP and pro-Hindutva e-groups. The bumbling incompetance and arrogance of government censors and the IT illiteracy of the Indian Computer Emergency Response Team (CERT-In), the agency in charge of internet censorship, has dealt a massive blow to freedom of speech. The reaction has been one of disbelief and anger in India's on-line community. But there are always ways to get around the censors. Yahoo groups, like kynhun can still be accessed via Anonymizer or other proxy websites. In solidarity with users in India wanting to navigate yahoo groups a new proxy route has been specially set up by Citizen Lab Please publicise the existence of this proxy to other users in india. |
= Approfondimenti varii = |
Giovedì 4 marzo
palinsesto:
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GR ORE 13.30
Irak
Ancora la polizia irachena presa di mira in Irak: stamane sono stati sparati almeno cinque colpi di mortaio contro un commissariato a Mosul, che hanno causato il ferimento di tre persone tra i quali un poliziotto. Secondo fonti locali, i miliziani hanno sparato una raffica di colpi, colpendo il commissariato, la strade adiacente e una moschea vicina, prima di fuggire in auto. La polizia ha circondato l'area per ispezionarla. Le forze di polizia sono accusate di collaborazionismo con le truppe americane.
Immigrazione
E' scontro aperto in Gran Bretagna tra l'ordine giudiziario e il governo Blair sul nuovo progetto di riforma dell'immigrazione. Il giudice della Camera dei Lords, Lord Woolf, ha criticato il tentativo di bloccare la revisione da parte delle corti britanniche della decisione di esiliare i profughi, definendolo "fondamentalmente in conflitto con la legge". Il giudice ha sottolineato che "l'immigrazione e l'asilo coinvolgono la sfera dei diritti umani" e che "la risposta del governo e della Camera dei lord al coro di critiche alla clausola 11 chiarirà allo stesso tempo se la nostra libertà potrà essere al sicuro nelle loro mani anche con una costituzione non scritta".
Haiti
La situazione ad Haiti rimane instabile, nonostante la presenza di un migliaio di marines statunitensi e di diversi soldati e poliziotti francesi. Una sparatoria è avvenuta ieri tra i ribelli e le "chimere", i sostenitori armati di Aristide, nella bidonville di La Salines, roccaforte del presidente haitiano destituito. Nella zona non sono stati visti militari stranieri. Secondo Radio Metropole, tre persone sarebbero state uccise durante questi scontri. Quattordici delle quindici nazioni della Comunità dei Caraibi (Caricom) hanno rifutato di mandare una forza di pace ad Haiti, in aperto contrasto con la risposta dei Paesi occidentali alla rivolta contro il presidente Jean-Bertrand Aristide. Il primo ministro giamicano P.J. Patterson ha dichiarato che la Comunità dei Caraibi è rimasta "profondamente delusa" dal coinvolgimento degli "alleati occidentale" nella precipitosa partenza di Aristide. A nome dei quindici Paesi della Caricom, il premier ha sostenuto che l'Onu ha ignorato i suoi appelli ad inviare una forza di pace per ristabilire l'ordine nell'isola caribica. Aristide ha lasciato il Paese domenica, con i ribelli a pochi chilometri di distanza dalla capitale Port-au-Prince dopo una settimana di tumulti. L'ex presidente ha accusato i marines di averlo costretto a fuggire. "Alle circostanze attuali, i leader non prevedono la loro partecipazione alla forza multinazionale di pace autorizzata dalle Nazioni Unite". I Paesi Caricom hanno inoltre richiesto un'inchiesta internazionale indipendente sulla partenza di Aristide.
Palestina
Il governo israeliano consentirà a una donna palestinese espulsa nella Striscia di Gaza di tornare nella sua casa in Gisgiordania. Lo hanno reso noto fonti militari di Gerusalemme. Intisa Ajouri, di 29 anni, confinata nella Striscia di Gaza nel settembre 2002 per un periodo di due anni, potrà far ritorno in anticipo nella sua abitazione perche' non rappresenta più una minaccia per lo stato ebraico. Intisa e suo fratello Kifah furono i primi di ventisette palestinesi espulsi perche' accusati dall'esercito di aver aiutato un altro loro fratello, Ali, a preparare un attacco suicida. Secondo i militari, la donna aveva cucito esplosivi sulle cinture indossate da due militanti durante un attacco nel luglio 2000. Intisa Ajouri ogni sei mesi aveva il diritto di chiedere la revisione della sua espulsione e un tribunale militare ha stabilito che non rappresenta più una minaccia.
Bolivia
La Bolivia non può accettare una sovranità funzionale su un corridoio che le consenta di accedere allOceano Pacifico. Lo ha detto alla stampa Evo Morales, leader dellopposizione e dei produttori di coca boliviani, in risposta al ministro degli esteri di La Paz, Ignacio Siles, che aveva notato come la sovranità funzionale possa essere la soluzione meno conflittuale per rispondere alle esigenze boliviane senza, per questo, rischiare di innescare un conflitto con il Cile, Paese che dovrebbe garantire sul suo territorio nazionale un corridoio a La Paz, che nel 1879 ha perso ogni sbocco al mare. Secondo Morales, Siles tradirebbe il suo popolo se solo sollecitasse Bolivia e Cile a raggiungere un accordo del genere, il cui scopo principale sarebbe esportare il gas boliviano allestero per favorire lingresso di valuta pregiata con la quale finanziare il forte debito nazionale. Da anni La Paz rivendica uno sbocco sullOceano Pacifico, perso nel 1879 in seguito alla sconfitta militare patita nella guerra contro il Cile, sancita nel trattato di pace e damicizia del 1904. La Bolivia vuole la sovranità su un lembo di territorio e sulle strutture portuali che permetterebbero al commercio del Paese andino di aprirsi al resto del mondo, ma il Cile è disposto a parlare al massimo del prestito con usufrutto delleventuale corridoio concesso.
Venezuela La coalizione dopposizione della Coordinadora democrática (Cd), che raccoglie tutte le forze contrarie al presidente della Repubblica Hugo Chávez, è divisa al suo interno sullutilità e la convenienza di continuare le trattative con il Consiglio nazionale elettorale (Cne) sul processo di verifica delle circa 800mila firme per chiedere la convocazione di un referendum revocatorio del capo dello Stato considerate dubbie, quindi non ammesse. Una parte della Cd è daccordo sulla necessità di continuare le trattative per concordare con il Cne un periodo più lungo delle 48 ore concesse per portare gli autori delle firme dubbie nei circa 2.700 uffici del Consiglio elettorale dislocati nel Paese così da confrontare i nominativi, i dati, le impronte digitali e gli autografi delle persone con quelle raccolte dalla Coordinadora. Una posizione, questa, che contrasta sia con il rifiuto iniziale della Cd, espresso lo scorso 25 febbraio, di prevedere un processo di verifica delle firme, sia con la posizione di una metà circa dei componenti la coalizione anti-chavista, e in particolare con quella espressa dallex candidato presidenziale (sconfitto da Chávez nel 1998) Henrique Salas Romer, secondo cui le firme raccolte dallopposizione non sono negoziabili. Se ci poniamo mollemente e cominciamo a negoziare con diritti che non sono i nostri ma dei cittadini, complicheremo le cose ha detto Romer, ex governatore, tra i più duri oppositori del presidente della Repubblica e potenziale candidato in caso di elezioni presidenziali anticipate. Mentre la Cd decide al suo interno il da farsi, i suoi sostenitori continuano a stazionare nelle strade delle principali città del Paese, a cominciare da Caracas, sebbene non si siano più registrati gravi episodi di violenza, dopo i ripetuti scontri dellultima settimana tra manifestanti e polizia, costati la vita ad almeno sei persone e che hanno lasciato sul campo non meno di una cinquantina di feriti. Su 3.086.013 firme depositate presso il Cne dalla Cd lo scorso dicembre, il Consiglio nazionale elettorale ne ha considerate valide ieri solo 1.832.493; quelle considerate dubbie sono più di 800mila. Il capo dello Stato ha fatto sapere che, se la Cd raggiungerà laccordo con il Cne e i circa 600mila cittadini richiesti si presenteranno negli uffici competenti per fare i controlli di legge sui loro autografi, il referendum sarà senzaltro convocato
Magistrati
Il Comitato direttivo centrale dell'Anm - nel documento appena approvato per acclamazione - ha deliberato di "sospendere lo sciopero proclamato per i giorni 11 e 12 marzo insieme alle iniziative collegate. Il Cdc, fermo restando lo stato di agitazione, rimane convocato in via permanente per esaminare gli sviluppi della situazione, fissando la prosecuzione dei lavori sulla riforma dell'ordinamento giudiziario non oltre il prossimo 2 aprile". Il documento del Cdc sottolinea inoltre di essere giunto alla decisione di sospendere l'astensione dal lavoro in quanto "si sono manifestate apprezzabili dichiarazioni di disponibilità, da parte del governo e delle forze politiche di maggioranza, a prendere in considerazione le osservazioni critiche e le proposte formulate dalla magistratura associata".
LAVORO
ROMA - Nel 2003 nelle grandi imprese sono stati persi 21mila posti di lavoro (-1,1%) rispetto al 2002. Lo rende noto l'Istat precisando che il calo complessivo dell'occupazione e' dovuto ad una diminuzione di 24.000 posti nell'industria, cui fa da magro contrappeso un aumento di 3.000 posizioni lavorative nei servizi.
Spazio Comunicazione Indypendente
Vogliono Priebke libero
http://italy.indymedia.org/features/roma/#1374
PER QUESTO: Antifa in piazza
06 marzo 04 ore 15
Sabato a SS Apostoli alle 16.30 l'ass. Uomo e Libertà di Giachini, legale di Priebke manifesterà per chiedere la grazia del boia delle Fosse Ardeatine. Tra i relatori della suddetta manifestazione ci sono gli onorevoli Taormina e Serena. La Roma democratica e antifascista si vedrà tra piazza San Marco e la scalinata del Campidoglio alle 15 dove ci sarrano i movimenti, l'anpi, la comunità ebraica, rifondazione... Roma città medaglia d'oro alla Resistenza rifiuta questa gente. nessuno spazio per fascisti e revisionisti.
Rimettiamoci in marcia per Genova
http://italy.indymedia.org/archives/display_by_id.php?feature_id=1316
A quasi tre anni dal G8, ci sono novità su tutti i fronti di inchiesta giudiziaria. La Cassazione ha deciso che devono essere giudicati a Genova i 73 poliziotti indicati dall'inchiesta come responsabili delle violenze del luglio 2001: il rinvio a giudizio dovrebbe essere imminente. Le testimonianze inedite di due agenti hanno cambiato il corso dell'indagine su Bolzaneto, che il pm si avviava a chiudere. Nel frattempo, è stata archiviata l'ultima accusa (associazione a delinquere) che pendeva sulle 93 persone massacrate alla scuola Diaz e il 2 marzo ci sarà la prima udienza del processo contro persone che erano andate a manifestare a Genova. Sono una ventina, alcune con capi di accusa pesanti. In base a foto e filmati di singoli episodi, 26 persone sono accusate di un reato contestato molto raramente in Italia: devastazione e saccheggio. La pena? tra 8 e 15 anni di carcere. Si tratta di un’istruttoria "zoppa”, perchè separa la "gestione della piazza” dalle azioni dei cortei. Tutte le denunce e gli esposti su quello che decine di migliaia di persone hanno visto in quei giorni nelle strade di Genova sono state archiviate e dunque, come spiega l'avvocata Laura Tartarini: "Nessuno ha mai indagato- e a questo punto mai indagherà - sulla gestione dell'ordine pubblico”. A partire dal 4 dicembre 2002, le persone che andranno a processo per le manifestazioni del G8 di Genova hanno subito, invece, ogni genere di misura cautelare. Il caso eclatante è quello di Gimmy, che si è fatto quasi un anno di galera, ma molte arrivano al processo con l'obbligo di firma. Mentre continuano ad arrivare aggiornamenti e novità sulle accuse contro la polizia, si scatenano a Genova dichiarazioni e polemiche. Contro 25 manifestanti si sono costituiti parte civile i ministeri dell'Interno, della Difesa, della Giustizia e la Presidenza del consiglio. L'ultima, inaspettata adesione al fronte dei vendicatori è arrivata dal comune di Genova. Una decisione approvata all'unanimità dalla giunta di centro-sinistra e definita dal sindaco "un atto dovuto", ma che ha causato la spaccatura con Rifondazione comunista e toni amari all'interno del partito stesso: due suoi assessori, Seggi e Taccani, hanno votato si' alla mozione della vergogna. Molti hanno ricordato che neppure la Provincia di Genova, anche se interessata da danneggiamenti, si è costituita parte civile. E che d'altronde lo stesso sindaco di Genova aveva sempre affermato che il vero danno alla città era quello morale. Alla vigilia del processo, il voltafaccia. Nel complesso, è uno scenario che fa temere condanne "esemplari": 26 persone rischiano di diventare il capro espiatorio di un intero movimento. Rimettiamoci in marcia per Genova.
C'E' UN AUDIO DA ROR (1,40 m)
un anno dalla morte di dax
http://italy.indymedia.org/features/lombardia/#1367
processo alle lotte per la casa Si è svolto ieri a Firenze il processo contro 15 tra compagni e compagne del Movimento di Lotta per la Casa per l'occupazione del consiglio comunale avvenuta nel 1995 manda audio
tutti fatti di ritalin
http://italy.indymedia.org/features/bologna/#1368
roma: occupazione in viamanzoni
http://italy.indymedia.org/features/roma/#1374
il rapporto del pentagono sui cambiamenti climatici
Un rapporto segreto censurato dai responsabili della Difesa in Usa e ottenuto dallObserver mette in guardia: i cambiamenti climatici dei prossimi 20 anni potrebbero portare a una catastrofe mondiale, con milioni di vittime, guerre e disastri. Ci saranno sollevamenti popolari e guerre nucleari; la Gran Bretagna avrà un clima siberiano in meno di 20 anni; la minaccia per il mondo è maggiore rispetto al terrorismo. Un rapporto segreto, censurato dai responsabili della Difesa, negli Stati Uniti, e ottenuto dallObserver, mette in guardia le città europee avvertendole che presto affonderanno nei mari mentre la Gran Bretagna piomberà in un clima siberiano entro il 2020. Conflitti nucleari, siccità di dimensioni spaventose, carestie e sollevamenti popolari si avranno in tutto il mondo.
Il documento prevede che il brusco cambiamento climatico potrebbe portare il pianeta sullorlo dellanarchia, mentre i paesi ricorreranno alla minaccia nucleare per difendere e garantirsi i rifornimenti di cibo, acqua, energia. Il pericolo per la stabilità mondiale eclisserà il terrorismo, hanno dichiarato i pochi esperti informati sul contenuto del documento. Conflitti e distruzioni diventeranno caratteristiche endemiche della vita concludono gli analisti del Pentagono. Ancora una volta il warfare contraddistinguerà lesistenza degli esseri umani.
I fatti umilieranno la politica dellAmministrazione Bush, che ha ripetutamente negato che anche solo esista un cambiamento climatico. Gli esperti affermano che in questo contesto è sconvolgente che vi sia un Presidente che mette la difesa nazionale come priorità.
- Il rapporto è stato commissionato dallinfluente consigliere per la Difesa Usa, Andrew Marshall, che ha sempre mantenuto unenorme influenza sulle scelte militari Usa, per tutte le tre decadi passate. E stato luomo che ha diretto il totale cambiamento mirato a trasformare completamente, sotto la direzione del Segretario della Difesa Donald Rumsfeld, lesercito statunitense.
Il cambiamento climatico dovrebbe andare oltre il dibattito scientifico interno alle preoccupazioni relative alla sicurezza nazionale Usa, hanno dichiarato gli autori, tra i quali Peter Schwartz, consulente Cia ed ex responsabile delle pianificazioni al Royal Dutch/Shell Group, e Doug Randall, di Global Business Network con sede in California. Uno scenario catastrofico imminente, collegato al cambiamento climatico è plausibile e modificherebbe gli obbiettivi della sicurezza nazionale statunitense in modi che dovrebbero essere considerati immediatamente. Fin dallanno prossimo inondazioni diffuse causate dallinnalzamento del livello dei mari produrranno cambiamenti radicali per milioni di persone.
La scorsa settimana lAmministrazione Bush è stata messa sotto attacco da un gran numero di rispettati scienziati e ricercatori, che hanno dichiarato che la scienza addomesticata deve seguire lagenda politica e che lAmministrazione Bush ha censurato tutti gli studi non allineati. Jeremy Symons, un ex funzionario dellEPA (Agenzia per la Protezione Ambientale) ha affermato che censurare il documento per 4 mesi è stato un ulteriore esempio del tentativo, da parte della Casa Bianca, di seppellire agli occhi dellopinione pubblica la minaccia proveniente dal cambiamento climatico.
I principali climatologi, comunque, ritengono che il loro verdetto potrebbe dimostrarsi un catalizzatore che potrebbe indurre Bush ad accettare il fatto che il cambiamento climatico sia un fenomeno reale e in corso. Sperano anche che convincerà gli Stati Uniti a firmare trattati per ridurre la mutazione del clima.
Un gruppo di eminenti scienziati britannici si è recentemente recato alla Casa Bianca per esprimere il proprio timore sul riscaldamento globale. Questa visita è parte di un tentativo che si sta intensificando di condurre gli Usa a considerare la minaccia più seriamente. Alcune fonti hanno dichiarato allObserver che i funzionari americani sono apparsi estremamente sensibili sul tema quando hanno riscontrato che la protesta del popolo statunitense sta uscendo sempre più dal controllo.
Uno di loro ha persino dichiarato che la Casa Bianca aveva scritto una lettera di protesta riguardo ai commenti attribuiti al Professor Sir David King, il preminente consigliere scientifico del governo Blair, dopo che aveva definito la posizione del Presidente Bush sullargomento come indifendibile.
Tra gli scienziati presenti ai colloqui alla Casa Bianca vi era: il Professor John Schellnhuber, l'ex principale consigliere per lambiente per il governo tedesco e dirigente del principale gruppo di ricercatori britannici sul clima, appartenenti al Tyndall Centre per la Ricerca sui Cambiamenti Climatici. Egli ha affermato che i timori interni al Pentagono dimostrerebbero il capovolgimento della linea di condotta del Pentagono, con la persuasione di dover convincere Bush ad accettare la realtà del cambiamento climatico.
Sir John Houghton, ex direttore esecutivo dell'ufficio meteorologico - e la principale figura che ha paragonato il rischio climatico alla minaccia terroristica, ha dichiarato: se il Pentagono sta inviando questo tipo di messaggio, è perché questo documento è effettivamente dimportanza cruciale.
Bob Watson, dirigente del gruppo di ricercatori della Banca Mondiale ed ex responsabile di Intergovernmental Panel on Climate Change, ha aggiunto che lavvertimento proveniente dalla ricerca del Pentagono non può essere più ignorato.
Bush può ignorare il Pentagono? E difficile far sparire un documento come questo. Limbarazzo sarebbe enorme. Dopotutto Bush ha una singola priorità ed è la difesa nazionale. Il Pentagono non è wacko, un gruppo di liberali, generalmente è conservatore. Se il cambiamento climatico viene percepito come minaccia alla sicurezza nazionale e alleconomia, Bush dovrà agire. Ci sono due gruppi che lAmministrazione Bush tende ad ascoltare: la lobby del petrolio e il Pentagono, ha aggiunto Watson.
Abbiamo un Presidente che ritiene che il riscaldamento globale sia una menzogna, e al di là del fiume Potomac abbiamo il Penagono che si sta preparando alle guerre causate dalla modifica del clima. E piuttosto spaventoso che lAmministrazione Bush inizi ad ignorare il suo stesso governo, riguardo a questo argomento, ha affermato Rob Gueterbock, di Greenpeace.
Già ora, secondo Randall e Schwartz, il pianeta ha una popolazione più alta di quanta potrebbe sostenerne. Entro il 2020 la scarsità di acqua e di energia sarà catastrofica e quasi impossibile da rimediare. Il risultato sarà di far piombare il mondo nella guerra. Avvertono che 8.200 anni fa le condizioni climatiche portarono alla distruzione dei raccolti, alla carestia, a tragedie per i popoli e migrazioni di massa. Avvenimenti che si ripeteranno molto presto.
Randall ha riportato allObserver che le conseguenze a valanga di un rapido cambiamento climatico potrebbero creare un caos planetario. E un argomento deprimente ha detto. E una minaccia unica alla sicurezza nazionale perché non ci sono nemici che puntino le armi contro di noi e non abbiamo alcun controllo sul pericolo.
Randall ha aggiunto che potrebbe già essere troppo tardi per evitare il disastro. Non sappiamo esattamente a che punto del processo ci troviamo. Potrebbe iniziare domani e non lo sapremo per i prossimi 5 anni.
Per alcune nazioni le conseguenze delle modifiche climatiche sono già inevitabili. E ovvio che interrompere immediatamente lutilizzo di combustibili di origine fossile sarebbe utile.
Gli scenari riportati nel documento sono così drammatici, ha dichiarato Watson, che potrebbero dimostrarsi vitali per gli esiti delle elezioni. Il democratico John Kerry ritiene che il cambiamento climatico sia un problema reale. Gli scienziati, disillusi dalla posizione tenuta da Bush, stanno minacciando di mettere a disposizione di Kerry il documento del Pentagono, per la sua campagna.
Il fatto che Marshall sia così caustico e critico aiuterà la causa di Kerry. Marshall, 82 anni, è una leggenda allinterno del Penagono, che guida una think-tank che si occupa di soppesare i rischi per la sicurezza nazionale, denominato Office of Net Assessment. Chiamato 'Yoda' dai membri del Pentagono, che rispettano la sua vasta esperienza, è ritenuto essere il fautore della linea tenuta dal Dipartimento della Difesa sui missili balistici.
Symons, che ha lasciato lEPA in segno di protesta per le continue interferenze politiche, ha sostenuto che il censurare il documento è un ulteriore esempio dei tentativi della Casa Bianca di insabbiare la questione climatica: E lennesimo esempio del perché questo governo dovrebbe finirla di nascondere la testa sotto alla sabbia relativamente a questo argomento.
Symons ritiene che gli stretti collegamenti dellAmministrazione Bush con le più potenti compagnie petrolifere siano di vitale importanza nel comprendere perché le questioni relative al cambiamento climatico siano state accolte sempre con scetticismo dallUfficio Ovale. Questa Amministrazione sta ignorando levidenza solo per favorire un pugno di grandi aziende nel settore dellenergia e del petrolio, ha aggiunto.
Tradotto da Nuovi Mondi Media