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= Giovedì 4 marzo =

palinsesto:

>> - rs & gr (massimo e URGE SUPPORTO PER MASSIMO SENNO' LA ZANZA DOVRA'
RINUNCIARE A DUETTARE CON GAROGNO NELLO SPAZIO INDYP E NON VUOLE...)
>> - trx musicale???? (...)SE QUESTA RESTA VUOTA ANTICIPIAMO TUTTO DI UNA
MEZZ'ORA??
>> - spazio comunicazione indypendente (Garogno e Zanza)
>>
>> - I spazio approfondimento su questioni ambientali locali: pignataro
>> maggiore (brina e alessandro)

>> - II spazio approfondimento sull'apertura degli sportelli sul reddito
>> (mario e luca t.)

>> - trx america latina (freja e garabombo??)
>> - ...

- 21-22,30 dubology

- 22,30 oldies ;))
= Lunedì 8 marzo... giornata della donna =
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'''Irak'''

Ancora la polizia irachena presa di mira in Irak: stamane sono stati sparati almeno cinque colpi di mortaio contro un commissariato a Mosul, che hanno causato il ferimento di tre persone tra i quali un poliziotto. Secondo fonti locali, i miliziani hanno sparato una raffica di colpi, colpendo il commissariato, la strade adiacente e una moschea vicina, prima di fuggire in auto. La polizia ha circondato l'area per ispezionarla. Le forze di polizia sono accusate di collaborazionismo con le truppe americane.

'''Immigrazione'''

E' scontro aperto in Gran Bretagna tra l'ordine giudiziario e il governo Blair sul nuovo progetto di riforma dell'immigrazione. Il giudice della Camera dei Lords, Lord Woolf, ha criticato il tentativo di bloccare la revisione da parte delle corti britanniche della decisione di esiliare i profughi, definendolo "fondamentalmente in conflitto con la legge". Il giudice ha sottolineato che "l'immigrazione e l'asilo coinvolgono la sfera dei diritti umani" e che "la risposta del governo e della Camera dei lord al coro di critiche alla clausola 11 chiarirà allo stesso tempo se la nostra libertà potrà essere al sicuro nelle loro mani anche con una costituzione non scritta".

'''Haiti'''

La situazione ad Haiti rimane instabile, nonostante la presenza di un migliaio di marines statunitensi e di diversi soldati e poliziotti francesi. Una sparatoria è avvenuta ieri tra i ribelli e le "chimere", i sostenitori armati di Aristide, nella bidonville di La Salines, roccaforte del presidente haitiano destituito. Nella zona non sono stati visti militari stranieri. Secondo Radio Metropole, tre persone sarebbero state uccise durante questi scontri. Quattordici delle quindici nazioni della Comunità dei Caraibi (Caricom) hanno rifutato di mandare una forza di pace ad Haiti, in aperto contrasto con la risposta dei Paesi occidentali alla rivolta contro il presidente Jean-Bertrand Aristide. Il primo ministro giamicano P.J. Patterson ha dichiarato che la Comunità dei Caraibi è rimasta "profondamente delusa" dal coinvolgimento degli "alleati occidentale" nella precipitosa partenza di Aristide. A nome dei quindici Paesi della Caricom, il premier ha sostenuto che l'Onu ha ignorato i suoi appelli ad inviare una forza di pace per ristabilire l'ordine nell'isola caribica. Aristide ha lasciato il Paese domenica, con i ribelli a pochi chilometri di distanza dalla capitale Port-au-Prince dopo una settimana di tumulti. L'ex presidente ha accusato i marines di averlo costretto a fuggire. "Alle circostanze attuali, i leader non prevedono la loro partecipazione alla forza multinazionale di pace autorizzata dalle Nazioni Unite". I Paesi Caricom hanno inoltre richiesto un'inchiesta internazionale indipendente sulla partenza di Aristide.

'''Palestina'''

Il governo israeliano consentirà a una donna palestinese espulsa nella Striscia di Gaza di tornare nella sua casa in Gisgiordania. Lo hanno reso noto fonti militari di Gerusalemme. Intisa Ajouri, di 29 anni, confinata nella Striscia di Gaza nel settembre 2002 per un periodo di due anni, potrà far ritorno in anticipo nella sua abitazione perche' non rappresenta più una minaccia per lo stato ebraico. Intisa e suo fratello Kifah furono i primi di ventisette palestinesi espulsi perche' accusati dall'esercito di aver aiutato un altro loro fratello, Ali, a preparare un attacco suicida. Secondo i militari, la donna aveva cucito esplosivi sulle cinture indossate da due militanti durante un attacco nel luglio 2000. Intisa Ajouri ogni sei mesi aveva il diritto di chiedere la revisione della sua espulsione e un tribunale militare ha stabilito che non rappresenta più una minaccia.

'''Bolivia'''

La Bolivia “non può accettare una sovranità funzionale” su un corridoio che le consenta di accedere all’Oceano Pacifico. Lo ha detto alla stampa Evo Morales, leader dell’opposizione e dei produttori di coca boliviani, in risposta al ministro degli esteri di La Paz, Ignacio Siles, che aveva notato come “la sovranità funzionale” possa essere la soluzione “meno conflittuale” per rispondere alle esigenze boliviane senza, per questo, rischiare di innescare un conflitto con il Cile, Paese che dovrebbe garantire sul suo territorio nazionale un corridoio a La Paz, che nel 1879 ha perso ogni sbocco al mare. Secondo Morales, Siles “tradirebbe il suo popolo” se solo sollecitasse Bolivia e Cile a raggiungere un accordo del genere, il cui scopo principale sarebbe esportare il gas boliviano all’estero per favorire l’ingresso di valuta pregiata con la quale finanziare il forte debito nazionale. Da anni La Paz rivendica uno sbocco sull’Oceano Pacifico, perso nel 1879 in seguito alla sconfitta militare patita nella guerra contro il Cile, sancita nel trattato di pace e d’amicizia del 1904. La Bolivia vuole la sovranità su un lembo di territorio e sulle strutture portuali che permetterebbero al commercio del Paese andino di aprirsi al resto del mondo, ma il Cile è disposto a parlare al massimo del prestito con usufrutto dell’eventuale corridoio concesso.

'''Venezuela'''
La coalizione d’opposizione della ‘Coordinadora democrática’ (Cd), che raccoglie tutte le forze contrarie al presidente della Repubblica Hugo Chávez, è divisa al suo interno sull’utilità e la convenienza di continuare le trattative con il Consiglio nazionale elettorale (Cne) sul processo di verifica delle circa 800mila firme per chiedere la convocazione di un referendum revocatorio del capo dello Stato considerate dubbie, quindi non ammesse. Una parte della Cd è d’accordo sulla necessità di continuare le trattative per concordare con il Cne un periodo più lungo delle 48 ore concesse per portare gli autori delle firme dubbie nei circa 2.700 uffici del Consiglio elettorale dislocati nel Paese così da confrontare i nominativi, i dati, le impronte digitali e gli autografi delle persone con quelle raccolte dalla ‘Coordinadora’. Una posizione, questa, che contrasta sia con il rifiuto iniziale della Cd, espresso lo scorso 25 febbraio, di prevedere un processo di verifica delle firme, sia con la posizione di una metà circa dei componenti la coalizione ‘anti-chavista’, e in particolare con quella espressa dall’ex candidato presidenziale (sconfitto da Chávez nel 1998) Henrique Salas Romer, secondo cui le firme raccolte dall’opposizione “non sono negoziabili”. “Se ci poniamo mollemente e cominciamo a negoziare con diritti che non sono i nostri” ma dei cittadini, “complicheremo le cose” ha detto Romer, ex governatore, tra i più duri oppositori del presidente della Repubblica e potenziale candidato in caso di elezioni presidenziali anticipate. Mentre la Cd decide al suo interno il da farsi, i suoi sostenitori continuano a stazionare nelle strade delle principali città del Paese, a cominciare da Caracas, sebbene non si siano più registrati gravi episodi di violenza, dopo i ripetuti scontri dell’ultima settimana tra manifestanti e polizia, costati la vita ad almeno sei persone e che hanno lasciato sul campo non meno di una cinquantina di feriti. Su 3.086.013 firme depositate presso il Cne dalla Cd lo scorso dicembre, il Consiglio nazionale elettorale ne ha considerate valide ieri solo 1.832.493; quelle considerate dubbie sono più di 800mila. Il capo dello Stato ha fatto sapere che, se la Cd raggiungerà l’accordo con il Cne e i circa 600mila cittadini richiesti si presenteranno negli uffici competenti per fare i controlli di legge sui loro autografi, il referendum sarà senz’altro convocato

'''Magistrati'''
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Il Comitato direttivo centrale dell'Anm - nel documento appena approvato per acclamazione - ha deliberato di "sospendere lo sciopero proclamato per i giorni 11 e 12 marzo insieme alle iniziative collegate.
Il Cdc, fermo restando lo stato di agitazione, rimane convocato in via permanente per esaminare gli sviluppi della situazione, fissando la prosecuzione dei lavori sulla riforma dell'ordinamento giudiziario non oltre il prossimo 2 aprile".
Il documento del Cdc sottolinea inoltre di essere giunto alla decisione di sospendere l'astensione dal lavoro in quanto "si sono manifestate apprezzabili dichiarazioni di disponibilità, da parte del governo e delle forze politiche di maggioranza, a prendere in considerazione le osservazioni critiche e le proposte formulate dalla magistratura associata".
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'''LAVORO''' '''Iraq '''
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ROMA - Nel 2003 nelle grandi imprese sono stati persi 21mila posti di lavoro (-1,1%) rispetto al 2002. Lo rende noto l'Istat precisando che il calo complessivo dell'occupazione e' dovuto ad una diminuzione di 24.000 posti nell'industria, cui fa da magro contrappeso un aumento di 3.000 posizioni lavorative nei servizi.  I venticinque rappresentanti del Consiglio di Governo iracheno hanno firmato la costituzione ad interim.
La cerimonia ufficiale della firma era stata aperta - dopo che era stata udita un'esplosione nel centro di Baghdad - con un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Kerbala e Baghdad, che martedi' scorso avevano provocato la morte di almeno 181 persone.
La firma della carta fondamentale transitoria irachena era stata rinviata due volte, una prima volta in seguito agli attentati e quindi, venerdi' per le resistenza formulate dai rappresentanti sciiti, contrari in particolare alla norma della costituzione che prevede la possibilita' per una popolazione pari a due terzi di tre province del paese di respingere il testo in occasione di un referendum. Una norma considerata favorevole ai curdi, la cui popolazione e' concentrata nel nord del paese appunto in tre province.
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= Spazio Comunicazione Indypendente = '''MO'''
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Continua da giorni la protesta degli abitanti di ArianoIrpino contro la discarica che raccoglie i rifiuti di tutta la campania. Discarica che dovrebbe essere chiusa e bonificata da tempo

AUDIO SU ARIANO IRPINO

'''Vogliono Priebke libero'''

http://italy.indymedia.org/features/roma/#1374

PER QUESTO: '''Antifa in piazza'''

06 marzo 04 ore 15

Sabato a SS Apostoli alle 16.30 l'ass. Uomo e Libertà di Giachini, legale di Priebke manifesterà per chiedere la grazia del boia delle Fosse Ardeatine.
Tra i relatori della suddetta manifestazione ci sono gli onorevoli Taormina e Serena.
La Roma democratica e antifascista si vedrà tra piazza San Marco e la scalinata del Campidoglio alle 15 dove ci sarrano i movimenti, l'anpi, la comunità ebraica, rifondazione...
Roma città medaglia d'oro alla Resistenza rifiuta questa gente.
nessuno spazio per fascisti e revisionisti.

'''Rimettiamoci in marcia per Genova'''

http://italy.indymedia.org/archives/display_by_id.php?feature_id=1316

A quasi tre anni dal G8, ci sono novità su tutti i fronti di inchiesta giudiziaria. La Cassazione ha deciso che devono essere giudicati a Genova i 73 poliziotti indicati dall'inchiesta come responsabili delle violenze del luglio 2001: il rinvio a giudizio dovrebbe essere imminente. Le testimonianze inedite di due agenti hanno cambiato il corso dell'indagine su Bolzaneto, che il pm si avviava a chiudere. Nel frattempo, è stata archiviata l'ultima accusa (associazione a delinquere) che pendeva sulle 93 persone massacrate alla scuola Diaz e il 2 marzo ci sarà la prima udienza del processo contro persone che erano andate a manifestare a Genova.
Sono una ventina, alcune con capi di accusa pesanti.
In base a foto e filmati di singoli episodi, 26 persone sono accusate di un reato contestato molto raramente in Italia: devastazione e saccheggio. La pena? tra 8 e 15 anni di carcere.
Si tratta di un’istruttoria "zoppa”, perchè separa la "gestione della piazza” dalle azioni dei cortei. Tutte le denunce e gli esposti su quello che decine di migliaia di persone hanno visto in quei giorni nelle strade di Genova sono state archiviate e dunque, come spiega l'avvocata Laura Tartarini: "Nessuno ha mai indagato- e a questo punto mai indagherà - sulla gestione dell'ordine pubblico”.
A partire dal 4 dicembre 2002, le persone che andranno a processo per le manifestazioni del G8 di Genova hanno subito, invece, ogni genere di misura cautelare. Il caso eclatante è quello di Gimmy, che si è fatto quasi un anno di galera, ma molte arrivano al processo con l'obbligo di firma. Mentre continuano ad arrivare aggiornamenti e novità sulle accuse contro la polizia, si scatenano a Genova dichiarazioni e polemiche. Contro 25 manifestanti si sono costituiti parte civile i ministeri dell'Interno, della Difesa, della Giustizia e la Presidenza del consiglio. L'ultima, inaspettata adesione al fronte dei vendicatori è arrivata dal comune di Genova. Una decisione approvata all'unanimità dalla giunta di centro-sinistra e definita dal sindaco "un atto dovuto", ma che ha causato la spaccatura con Rifondazione comunista e toni amari all'interno del partito stesso: due suoi assessori, Seggi e Taccani, hanno votato si' alla mozione della vergogna. Molti hanno ricordato che neppure la Provincia di Genova, anche se interessata da danneggiamenti, si è costituita parte civile. E che d'altronde lo stesso sindaco di Genova aveva sempre affermato che il vero danno alla città era quello morale. Alla vigilia del processo, il voltafaccia. Nel complesso, è uno scenario che fa temere condanne "esemplari": 26 persone rischiano di diventare il capro espiatorio di un intero movimento. Rimettiamoci in marcia per Genova.

C'E' UN AUDIO DA ROR (1,40 m)

'''un anno dalla morte di dax'''

http://italy.indymedia.org/features/lombardia/#1367

'''processo alle lotte per la casa'''
Si è svolto ieri a Firenze il processo contro 15 tra compagni e compagne del Movimento di Lotta per la Casa per l'occupazione del consiglio comunale avvenuta nel 1995
manda audio

'''tutti fatti di ritalin'''

http://italy.indymedia.org/features/bologna/#1368
Un diciassettenne palestinese e' staoucciso a Khan Yunes, nella striscia di Gaza, da colpi d'arma da fuoco partiti dall'insediamento ebraico di Morag per motivi che non sono stati precisati.
Secondo testimoni oculari, la vittima stava semplicemente lavorando in un un campo adiacente alla colonia ebraica, ma appartenente alla sua famiglia.
Con la sua uccisone sale ad almeno 3.820 il numero complessivo delle persone morte da quando, alla fine del settembre 2000, iniziò l'Intifada di al-Aqsa. Di queste, 2.866 erano palestinesi e 886 cittadini d'Israele.
Dopo l'incursione dei militari israeliani a Gaza che ieri ha causato la morte di 15 persone - tra cui quattro bambini - e oltre 80 feriti, l'Autorità Palestinese ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l'invio di osservatori nei territori a tutela della popolazione.
Fonti militari israeliane hanno negato che i soldati abbinno aperto il fuoco contro i bambini durante l'operazione di ieri. Secondo queste fonti, sarebbero state le granate lanciate da parte palestinese ad uccidere i quattro bimbi morti durante gli scontri.
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'''il rapporto del pentagono sui cambiamenti climatici''' '''Grecia'''
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http://www.nuovimondimedia.it/sitonew/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=539&mode=thread&order=0&thold=0 Gli ultimi exit poll trasmessi dall'emittente nazionale TV danno ai conservatori di Nuova Democrazia (Nd) il 45,3% dei voti mentre i socialisti del Pasok si aggiudicano il 41,5%. Il leader Costa Karamanlis, 47 anni, rivale del socialista Ghiorgos Papandreu, è l'erede di un'importante dinastia politica greca. Nuova Democrazia fu fondata nel 1974 da suo zio Constantinos, ex premier e due volte Presidente della Repubblica.
Il Pasok era già da tempo dato in svantaggio dai sondaggi. Si parlava di uno scarto del 3-4% tra i due principali partiti. Papandreu oggi paga per non essere riuscito a comunicare un cambiamento rispetto all'amministrazione precedente del Pasok. Il governo socialista è stato logorato da scandali legati alla corruzione e al clientelismo, che gli hanno fatto perdere una fetta dei consensi.
Il vincitore Karamanlis ha promesso un esecutivo piu' snello, meno burocrazia nell'amministrazione pubblica e meno tasse. Il leader conservatore si è impegnato a garantire fondi a favore del welfare, dell'istruzione e della sanità. E ha fatto sapere che manterrà al proprio posto il personale incaricato all'organizzazione dei Giochi Olimpici, che si terrano ad Atene dal 13 al 29 agosto 2004.
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Un rapporto segreto censurato dai responsabili della Difesa in Usa e ottenuto dall’Observer mette in guardia: i cambiamenti climatici dei prossimi 20 anni potrebbero portare a una catastrofe mondiale, con milioni di vittime, guerre e disastri. Ci saranno sollevamenti popolari e guerre nucleari; la Gran Bretagna avrà un clima “siberiano” in meno di 20 anni; la minaccia per il mondo è maggiore rispetto al terrorismo.
Un rapporto segreto, censurato dai responsabili della Difesa, negli Stati Uniti, e ottenuto dall’Observer, mette in guardia le città europee avvertendole che presto affonderanno nei mari mentre la Gran Bretagna piomberà in un clima “siberiano” entro il 2020. Conflitti nucleari, siccità di dimensioni spaventose, carestie e sollevamenti popolari si avranno in tutto il mondo.
'''Nucleare'''

Iran e Libia avrebbero violato gli accordi internazionali di non proliferazione nucleare. Lo ha dichiarato il direttore dell'Aiea Elbaradei. L'Agenzia internazionale dell'energia atomica ha reso noto che Libia e Niger firmeranno mercoledi' il protocollo con il quale accettano ispezioni alle installazioni nucleari

'''Nepal'''

I ribelli maoisti ieri hanno messo a segno una serie di attacchi dinamitardi in diverse regioni del Nepal, incluso il distretto della capitale Kathmandu, per intimidire collettività nepalese e spingerla ad aderire allo sciopero generale indetto per oggi da un’organizzazione femminile vicina al movimento ribelle, in occasione della ‘Giornata della donna’. Alla mobilitazione, il cui scopo è protestare per l’assassinio di militanti maoiste e per il rilascio dal carcere di attiviste per i diritti delle donne, hanno aderito sette organizzazioni sindacali, anch’esse vicine ai ribelli. Due bombe sono esplose contro un ufficio governativo e in una stazione degli autobus a Kathmandu domenica mattina, in quest’ultimo caso provocando tre feriti. Un altro ordigno è esploso a Banepa, 25 chilometri a est dalla capitale, senza fare vittime. Tre bombe sono state collocate in altrettanti uffici pubblici nel distretto di Dhankuta, nel Nepal orientale, provocando solo danni. Esperti stimano che circa il 30 per cento dei guerriglieri maoisti siano giovani donne stanche degli abusi di una società fortemente maschilista ed attratte dall’ideologia del movimento ribelle, il Partito comunista maoista del Nepal, che attraverso la ‘rivoluzione del popolo’, iniziata nel 1996 e che ha causato quasi 9mila vittime, promette di creare una società nuova dove uomini e donne avranno gli stessi diritti.

'''Bambine'''

Sono 121 milioni i bambini che si vedono negare il diritto all’istruzione, e di questi 65 milioni sono di sesso femminile. L'83 per cento delle bambine che non vanno a scuola vive nell’Africa sub-sahariana, nell’Asia meridionale e in Asia orientale. I dati più recenti a livello mondiale indicano che l’iscrizione e la frequenza scolastica delle bambine sono inferiori all’85 per cento in 70 Paesi. Nell’Africa sub-sahariana, il numero di bambine che non frequentano la scuola è salito da 20 milioni nel 1990 a 24 milioni nel 2002. A negare loro questi diritti sono la povertà, i pregiudizi e le pratiche discriminatorie, come i matrimoni precoci. Sono, inoltre, in totale, oltre 130 milioni le donne finora sottoposte all’infibulazione, pratica che “non solo comporta gravi rischi sanitari, ma rappresenta una violazione sostanziale dei diritti umani. e' con questi dati che radiolina vuole ricordare le celebrazioni per la giornata della donna.


'''Linate'''

 Il pm Celestina Gravina ha chiesto, al termine della sua requisitoria, otto anni di reclusione per l'ex amministratore delegato di Enav, Sandro Gualano, per gli allora responsabile degli aeroporti di Malpensa e Linate, Francesco Federico, e direttore di Linate Vincenzo Fusco per il disastro che, l'8 ottobre 2001, provoco' 118 vittime nello scontro tra due aerei all'aeroporto di Linate.
Tre anni e 10 mesi sono stati chiesti per Paolo Zucchetti, controllore di volo dello scalo milanese.


'''treni'''

Nella notte il treno con un carico di carri armati proveniente da Battipaglia e' stato bloccato per due volte da alcune decine di pacifisti e attivisti tra l'una e le due a Giovinazzo, ad una ventina di chilometri da Bari, e verso le cinque a Gioia del Colle. In entrambi i casi sono dovute intervenire le forze dell'ordine che hanno portato via i manifestanti senza peraltro che vi sia stato alcune incidente. Il tormentato viaggio del convoglio dovrebbe concludersi ad Altamura, sulla Murgia barese. I mezzi trasportati dovrebbero infatti essere utilizzati in una esercitazione, con la VIII brigata bersaglieri di Salerno, nel poligono di Torre di Nebbia. Un altro concentramento di mezzi militari e' stato segnalato nel porto di Bari: si tratta dei reparti della brigata Pinerolo che attendono di imbarcarsi lunedi' mattina per la Sardegna.

= spazio comunicazione indypendente =

'''Con dax nel cuore'''

'Audio del primo collegamento fuori l'ospedale san paolo'

Un anno fa, il 16 marzo del 2003, in via Brioschi a Milano tre compagni dell'ORSO venivano aggrediti da un gruppetto di fascisti. Nell'aggressione Davide Dax Cesari viene ucciso e gli altri due attivisti vengono feriti. I compagni accorsi all'ospedale per conoscere le condizioni degli aggrediti vengono assaliti dalla polizia e dai carabinieri che presidiano l'ospedale San Paolo, inseguiti fin dentro le corsie e massacrati in strada. Alla macchina della disinformazione di Questura, Amministrazione e media mainstream, si contrappone lo sforzo che da un anno i compagni e le compagne di Dax stanno facendo per non lasciare che la verita' sia dimenticata: controinchieste, iniziative e documentazione.
A un anno dall'assassinio di Dax, 5 giorni di mobilitazioni, incontri, assemblee.

'''Cesare Battisti'''

Alle 14 del 3 marzo 2004 l'equivalente francese del nostro Tribunale della libertà ha concesso a Cesare Battisti la libertà provvisoria. Cesare non è costretto ad attendere in galera la decisione della Chambre d'accusation se concedere o meno l'estradizione in Italia. Tale decisione (ironia del calendario!) verrà presa il 7 aprile 2004, che è il venticinquennale dell'inizio di una delle istruttorie più vergognose dell'Italia emergenziale.
L’intera giunta comunale di Parigi è uscita dal municipio con la sciarpa tricolore a tracolla, alla guida di un corteo che è arrivato fino al tribunale.
Intanto si è appreso che già il 20 maggio 2003, dietro pressione del governo italiano, il guardasigilli francese aveva presentato al Procuratore generale una richiesta di estradizione, concernente Battisti e altri due rifugiati. Il 4 dicembre 2003 il Procuratore aveva annunciato al ministero l’archiviazione della pratica.
Tuttavia non c’è da essere troppo ottimisti, visto l’accanimento del governo francese su insistenza di quello italiano (sono di ieri le pressioni indebite esercitate in Francia su uno dei promotori del manifesto dei 430 intellettuali, poi saliti a 500).
Cesare Battisti, ex leader dei proletari armati, era stato arrestato il 10 febbraio scorso, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa.
E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione.
Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare.
Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni ­ clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale.

'''Isole nella Rete - Caradonna : 3000 - 0'''

Nel novembre del 2000 Giulio Caradonna, ex onorevole del MSI, chiede a Isole nella Rete di rimuovere un dossier sull'antifascismo da uno dei siti ospitati dal server, affermando la falsita' delle informazioni in esso contenute circa la sua partecipazioni ad azioni squadriste.
Dal rifiuto del collettivo di Isole nella Rete nasce una causa con una richiesta di risarcimento di 250 milioni di vecchie lire e che presenta gravi implicazioni sul diritto alla memoria e sulla liberta' di espressione.
Con la sentenza del 19 gennaio 2004, il tribunale di Roma, respinge la richiesta di Caradonna e lo condanna al risarcimento di 3000 euro di spese processuali, sancendo la vittoria di Isole nella Rete in questo importante passaggio in difesa della liberta' di espressione e dei valori antifascisti.
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Il documento prevede che il brusco cambiamento climatico potrebbe portare il pianeta sull’orlo dell’anarchia, mentre i paesi ricorreranno alla minaccia nucleare per difendere e garantirsi i rifornimenti di cibo, acqua, energia. Il pericolo per la stabilità mondiale eclisserà il terrorismo, hanno dichiarato i pochi esperti informati sul contenuto del documento.
“Conflitti e distruzioni diventeranno caratteristiche endemiche della vita” concludono gli analisti del Pentagono. “Ancora una volta il warfare contraddistinguerà l’esistenza degli esseri umani”.
 
I fatti umilieranno la politica dell’Amministrazione Bush, che ha ripetutamente negato che anche solo esista un cambiamento climatico. Gli esperti affermano che in questo contesto è sconvolgente che vi sia un Presidente che mette la difesa nazionale come priorità.
 
 Il rapporto è stato commissionato dall’influente consigliere per la Difesa Usa, Andrew Marshall, che ha sempre mantenuto un’enorme influenza sulle scelte militari Usa, per tutte le tre decadi passate. E’ stato l’uomo che ha diretto il totale cambiamento mirato a trasformare completamente, sotto la direzione del Segretario della Difesa Donald Rumsfeld, l’esercito statunitense.
 
Il cambiamento climatico “dovrebbe andare oltre il dibattito scientifico interno alle preoccupazioni relative alla sicurezza nazionale Usa”, hanno dichiarato gli autori, tra i quali Peter Schwartz, consulente Cia ed ex responsabile delle pianificazioni al Royal Dutch/Shell Group, e Doug Randall, di Global Business Network con sede in California.
Uno scenario catastrofico imminente, collegato al cambiamento climatico “è plausibile e modificherebbe gli obbiettivi della sicurezza nazionale statunitense in modi che dovrebbero essere considerati immediatamente”. Fin dall’anno prossimo inondazioni diffuse causate dall’innalzamento del livello dei mari produrranno cambiamenti radicali per milioni di persone.
 
La scorsa settimana l’Amministrazione Bush è stata messa sotto attacco da un gran numero di rispettati scienziati e ricercatori, che hanno dichiarato che la scienza addomesticata deve seguire l’agenda politica e che l’Amministrazione Bush ha censurato tutti gli studi non allineati. Jeremy Symons, un ex funzionario dell’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale) ha affermato che censurare il documento per 4 mesi è stato un ulteriore esempio del tentativo, da parte della Casa Bianca, di seppellire agli occhi dell’opinione pubblica la minaccia proveniente dal cambiamento climatico.
 
I principali climatologi, comunque, ritengono che il loro verdetto potrebbe dimostrarsi un catalizzatore che potrebbe indurre Bush ad accettare il fatto che il cambiamento climatico sia un fenomeno reale e in corso. Sperano anche che convincerà gli Stati Uniti a firmare trattati per ridurre la mutazione del clima.
 
Un gruppo di eminenti scienziati britannici si è recentemente recato alla Casa Bianca per esprimere il proprio timore sul riscaldamento globale. Questa visita è parte di un tentativo che si sta intensificando di condurre gli Usa a considerare la minaccia più seriamente. Alcune fonti hanno dichiarato all’Observer che i funzionari americani sono apparsi estremamente sensibili sul tema quando hanno riscontrato che la protesta del popolo statunitense sta uscendo sempre più dal controllo.
 
Uno di loro ha persino dichiarato che la Casa Bianca aveva scritto una lettera di protesta riguardo ai commenti attribuiti al Professor Sir David King, il preminente consigliere scientifico del governo Blair, dopo che aveva definito la posizione del Presidente Bush sull’argomento come indifendibile.
 
Tra gli scienziati presenti ai colloqui alla Casa Bianca vi era: il Professor John Schellnhuber, l'ex principale consigliere per l’ambiente per il governo tedesco e dirigente del principale gruppo di ricercatori britannici sul clima, appartenenti al Tyndall Centre per la Ricerca sui Cambiamenti Climatici. Egli ha affermato che i timori interni al Pentagono dimostrerebbero il “capovolgimento” della linea di condotta del Pentagono, con la persuasione di dover convincere Bush ad accettare la realtà del cambiamento climatico.
 
Sir John Houghton, ex direttore esecutivo dell'ufficio meteorologico - e la principale figura che ha paragonato il rischio climatico alla minaccia terroristica, ha dichiarato: “se il Pentagono sta inviando questo tipo di messaggio, è perché questo documento è effettivamente d’importanza cruciale”.
 
Bob Watson, dirigente del gruppo di ricercatori della Banca Mondiale ed ex responsabile di “Intergovernmental Panel on Climate Change”, ha aggiunto che l’avvertimento proveniente dalla ricerca del Pentagono non può essere più ignorato.
 
“Bush può ignorare il Pentagono? E’ difficile far sparire un documento come questo. L’imbarazzo sarebbe enorme. Dopotutto Bush ha una singola priorità ed è la difesa nazionale. Il Pentagono non è wacko, un gruppo di liberali, generalmente è conservatore. Se il cambiamento climatico viene percepito come minaccia alla sicurezza nazionale e all’economia, Bush dovrà agire. Ci sono due gruppi che l’Amministrazione Bush tende ad ascoltare: la lobby del petrolio e il Pentagono”, ha aggiunto Watson.
 
“Abbiamo un Presidente che ritiene che il riscaldamento globale sia una menzogna, e al di là del fiume Potomac abbiamo il Penagono che si sta preparando alle guerre causate dalla modifica del clima. E’ piuttosto spaventoso che l’Amministrazione Bush inizi ad ignorare il suo stesso governo, riguardo a questo argomento”, ha affermato Rob Gueterbock, di Greenpeace.
 
Già ora, secondo Randall e Schwartz, il pianeta ha una popolazione più alta di quanta potrebbe sostenerne. Entro il 2020 la scarsità di acqua e di energia sarà “catastrofica” e quasi impossibile da rimediare. Il risultato sarà di far piombare il mondo nella guerra. Avvertono che 8.200 anni fa le condizioni climatiche portarono alla distruzione dei raccolti, alla carestia, a tragedie per i popoli e migrazioni di massa. Avvenimenti che si ripeteranno molto presto.
 
Randall ha riportato all’Observer che le conseguenze a valanga di un rapido cambiamento climatico potrebbero creare un caos planetario. “E’ un argomento deprimente” ha detto. “E’ una minaccia unica alla sicurezza nazionale perché non ci sono nemici che puntino le armi contro di noi e non abbiamo alcun controllo sul pericolo”.
 
Randall ha aggiunto che potrebbe già essere troppo tardi per evitare il disastro. “Non sappiamo esattamente a che punto del processo ci troviamo. Potrebbe iniziare domani e non lo sapremo per i prossimi 5 anni”.
 
“Per alcune nazioni le conseguenze delle modifiche climatiche sono già inevitabili. E’ ovvio che interrompere immediatamente l’utilizzo di combustibili di origine fossile sarebbe utile”.
 
Gli scenari riportati nel documento sono così drammatici, ha dichiarato Watson, che potrebbero dimostrarsi vitali per gli esiti delle elezioni. Il democratico John Kerry ritiene che il cambiamento climatico sia un problema reale. Gli scienziati, disillusi dalla posizione tenuta da Bush, stanno minacciando di mettere a disposizione di Kerry il documento del Pentagono, per la sua campagna.
 
Il fatto che Marshall sia così caustico e critico aiuterà la causa di Kerry. Marshall, 82 anni, è una leggenda all’interno del Penagono, che guida una think-tank che si occupa di soppesare i rischi per la sicurezza nazionale, denominato Office of Net Assessment. Chiamato 'Yoda' dai membri del Pentagono, che rispettano la sua vasta esperienza, è ritenuto essere il fautore della linea tenuta dal Dipartimento della Difesa sui missili balistici.
 
Symons, che ha lasciato l’EPA in segno di protesta per le continue interferenze politiche, ha sostenuto che il censurare il documento è un ulteriore esempio dei tentativi della Casa Bianca di insabbiare la questione climatica: “E’ l’ennesimo esempio del perché questo governo dovrebbe finirla di nascondere la testa sotto alla sabbia relativamente a questo argomento”.
 
Symons ritiene che gli stretti collegamenti dell’Amministrazione Bush con le più potenti compagnie petrolifere siano di vitale importanza nel comprendere perché le questioni relative al cambiamento climatico siano state accolte sempre con scetticismo dall’Ufficio Ovale. “Questa Amministrazione sta ignorando l’evidenza solo per favorire un pugno di grandi aziende nel settore dell’energia e del petrolio”, ha aggiunto.
 
Tradotto da Nuovi Mondi Media
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Lunedì 8 marzo... giornata della donna

Rassegna Stampa

dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line

GR ORE 13.30

Iraq

  • I venticinque rappresentanti del Consiglio di Governo iracheno hanno firmato la costituzione ad interim.

La cerimonia ufficiale della firma era stata aperta - dopo che era stata udita un'esplosione nel centro di Baghdad - con un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Kerbala e Baghdad, che martedi' scorso avevano provocato la morte di almeno 181 persone. La firma della carta fondamentale transitoria irachena era stata rinviata due volte, una prima volta in seguito agli attentati e quindi, venerdi' per le resistenza formulate dai rappresentanti sciiti, contrari in particolare alla norma della costituzione che prevede la possibilita' per una popolazione pari a due terzi di tre province del paese di respingere il testo in occasione di un referendum. Una norma considerata favorevole ai curdi, la cui popolazione e' concentrata nel nord del paese appunto in tre province.

MO

Un diciassettenne palestinese e' staoucciso a Khan Yunes, nella striscia di Gaza, da colpi d'arma da fuoco partiti dall'insediamento ebraico di Morag per motivi che non sono stati precisati. Secondo testimoni oculari, la vittima stava semplicemente lavorando in un un campo adiacente alla colonia ebraica, ma appartenente alla sua famiglia. Con la sua uccisone sale ad almeno 3.820 il numero complessivo delle persone morte da quando, alla fine del settembre 2000, iniziò l'Intifada di al-Aqsa. Di queste, 2.866 erano palestinesi e 886 cittadini d'Israele. Dopo l'incursione dei militari israeliani a Gaza che ieri ha causato la morte di 15 persone - tra cui quattro bambini - e oltre 80 feriti, l'Autorità Palestinese ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l'invio di osservatori nei territori a tutela della popolazione. Fonti militari israeliane hanno negato che i soldati abbinno aperto il fuoco contro i bambini durante l'operazione di ieri. Secondo queste fonti, sarebbero state le granate lanciate da parte palestinese ad uccidere i quattro bimbi morti durante gli scontri.

Grecia

Gli ultimi exit poll trasmessi dall'emittente nazionale TV danno ai conservatori di Nuova Democrazia (Nd) il 45,3% dei voti mentre i socialisti del Pasok si aggiudicano il 41,5%. Il leader Costa Karamanlis, 47 anni, rivale del socialista Ghiorgos Papandreu, è l'erede di un'importante dinastia politica greca. Nuova Democrazia fu fondata nel 1974 da suo zio Constantinos, ex premier e due volte Presidente della Repubblica. Il Pasok era già da tempo dato in svantaggio dai sondaggi. Si parlava di uno scarto del 3-4% tra i due principali partiti. Papandreu oggi paga per non essere riuscito a comunicare un cambiamento rispetto all'amministrazione precedente del Pasok. Il governo socialista è stato logorato da scandali legati alla corruzione e al clientelismo, che gli hanno fatto perdere una fetta dei consensi. Il vincitore Karamanlis ha promesso un esecutivo piu' snello, meno burocrazia nell'amministrazione pubblica e meno tasse. Il leader conservatore si è impegnato a garantire fondi a favore del welfare, dell'istruzione e della sanità. E ha fatto sapere che manterrà al proprio posto il personale incaricato all'organizzazione dei Giochi Olimpici, che si terrano ad Atene dal 13 al 29 agosto 2004.

Nucleare

Iran e Libia avrebbero violato gli accordi internazionali di non proliferazione nucleare. Lo ha dichiarato il direttore dell'Aiea Elbaradei. L'Agenzia internazionale dell'energia atomica ha reso noto che Libia e Niger firmeranno mercoledi' il protocollo con il quale accettano ispezioni alle installazioni nucleari

Nepal

I ribelli maoisti ieri hanno messo a segno una serie di attacchi dinamitardi in diverse regioni del Nepal, incluso il distretto della capitale Kathmandu, per intimidire collettività nepalese e spingerla ad aderire allo sciopero generale indetto per oggi da un’organizzazione femminile vicina al movimento ribelle, in occasione della ‘Giornata della donna’. Alla mobilitazione, il cui scopo è protestare per l’assassinio di militanti maoiste e per il rilascio dal carcere di attiviste per i diritti delle donne, hanno aderito sette organizzazioni sindacali, anch’esse vicine ai ribelli. Due bombe sono esplose contro un ufficio governativo e in una stazione degli autobus a Kathmandu domenica mattina, in quest’ultimo caso provocando tre feriti. Un altro ordigno è esploso a Banepa, 25 chilometri a est dalla capitale, senza fare vittime. Tre bombe sono state collocate in altrettanti uffici pubblici nel distretto di Dhankuta, nel Nepal orientale, provocando solo danni. Esperti stimano che circa il 30 per cento dei guerriglieri maoisti siano giovani donne stanche degli abusi di una società fortemente maschilista ed attratte dall’ideologia del movimento ribelle, il Partito comunista maoista del Nepal, che attraverso la ‘rivoluzione del popolo’, iniziata nel 1996 e che ha causato quasi 9mila vittime, promette di creare una società nuova dove uomini e donne avranno gli stessi diritti.

Bambine

Sono 121 milioni i bambini che si vedono negare il diritto all’istruzione, e di questi 65 milioni sono di sesso femminile. L'83 per cento delle bambine che non vanno a scuola vive nell’Africa sub-sahariana, nell’Asia meridionale e in Asia orientale. I dati più recenti a livello mondiale indicano che l’iscrizione e la frequenza scolastica delle bambine sono inferiori all’85 per cento in 70 Paesi. Nell’Africa sub-sahariana, il numero di bambine che non frequentano la scuola è salito da 20 milioni nel 1990 a 24 milioni nel 2002. A negare loro questi diritti sono la povertà, i pregiudizi e le pratiche discriminatorie, come i matrimoni precoci. Sono, inoltre, in totale, oltre 130 milioni le donne finora sottoposte all’infibulazione, pratica che “non solo comporta gravi rischi sanitari, ma rappresenta una violazione sostanziale dei diritti umani. e' con questi dati che radiolina vuole ricordare le celebrazioni per la giornata della donna.

Linate

  • Il pm Celestina Gravina ha chiesto, al termine della sua requisitoria, otto anni di reclusione per l'ex amministratore delegato di Enav, Sandro Gualano, per gli allora responsabile degli aeroporti di Malpensa e Linate, Francesco Federico, e direttore di Linate Vincenzo Fusco per il disastro che, l'8 ottobre 2001, provoco' 118 vittime nello scontro tra due aerei all'aeroporto di Linate.

Tre anni e 10 mesi sono stati chiesti per Paolo Zucchetti, controllore di volo dello scalo milanese.

treni

Nella notte il treno con un carico di carri armati proveniente da Battipaglia e' stato bloccato per due volte da alcune decine di pacifisti e attivisti tra l'una e le due a Giovinazzo, ad una ventina di chilometri da Bari, e verso le cinque a Gioia del Colle. In entrambi i casi sono dovute intervenire le forze dell'ordine che hanno portato via i manifestanti senza peraltro che vi sia stato alcune incidente. Il tormentato viaggio del convoglio dovrebbe concludersi ad Altamura, sulla Murgia barese. I mezzi trasportati dovrebbero infatti essere utilizzati in una esercitazione, con la VIII brigata bersaglieri di Salerno, nel poligono di Torre di Nebbia. Un altro concentramento di mezzi militari e' stato segnalato nel porto di Bari: si tratta dei reparti della brigata Pinerolo che attendono di imbarcarsi lunedi' mattina per la Sardegna.

spazio comunicazione indypendente

Con dax nel cuore

'Audio del primo collegamento fuori l'ospedale san paolo'

Un anno fa, il 16 marzo del 2003, in via Brioschi a Milano tre compagni dell'ORSO venivano aggrediti da un gruppetto di fascisti. Nell'aggressione Davide Dax Cesari viene ucciso e gli altri due attivisti vengono feriti. I compagni accorsi all'ospedale per conoscere le condizioni degli aggrediti vengono assaliti dalla polizia e dai carabinieri che presidiano l'ospedale San Paolo, inseguiti fin dentro le corsie e massacrati in strada. Alla macchina della disinformazione di Questura, Amministrazione e media mainstream, si contrappone lo sforzo che da un anno i compagni e le compagne di Dax stanno facendo per non lasciare che la verita' sia dimenticata: controinchieste, iniziative e documentazione. A un anno dall'assassinio di Dax, 5 giorni di mobilitazioni, incontri, assemblee.

Cesare Battisti

Alle 14 del 3 marzo 2004 l'equivalente francese del nostro Tribunale della libertà ha concesso a Cesare Battisti la libertà provvisoria. Cesare non è costretto ad attendere in galera la decisione della Chambre d'accusation se concedere o meno l'estradizione in Italia. Tale decisione (ironia del calendario!) verrà presa il 7 aprile 2004, che è il venticinquennale dell'inizio di una delle istruttorie più vergognose dell'Italia emergenziale. L’intera giunta comunale di Parigi è uscita dal municipio con la sciarpa tricolore a tracolla, alla guida di un corteo che è arrivato fino al tribunale. Intanto si è appreso che già il 20 maggio 2003, dietro pressione del governo italiano, il guardasigilli francese aveva presentato al Procuratore generale una richiesta di estradizione, concernente Battisti e altri due rifugiati. Il 4 dicembre 2003 il Procuratore aveva annunciato al ministero l’archiviazione della pratica. Tuttavia non c’è da essere troppo ottimisti, visto l’accanimento del governo francese su insistenza di quello italiano (sono di ieri le pressioni indebite esercitate in Francia su uno dei promotori del manifesto dei 430 intellettuali, poi saliti a 500). Cesare Battisti, ex leader dei proletari armati, era stato arrestato il 10 febbraio scorso, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa. E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione. Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare. Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni ­ clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale.

Isole nella Rete - Caradonna : 3000 - 0

Nel novembre del 2000 Giulio Caradonna, ex onorevole del MSI, chiede a Isole nella Rete di rimuovere un dossier sull'antifascismo da uno dei siti ospitati dal server, affermando la falsita' delle informazioni in esso contenute circa la sua partecipazioni ad azioni squadriste. Dal rifiuto del collettivo di Isole nella Rete nasce una causa con una richiesta di risarcimento di 250 milioni di vecchie lire e che presenta gravi implicazioni sul diritto alla memoria e sulla liberta' di espressione. Con la sentenza del 19 gennaio 2004, il tribunale di Roma, respinge la richiesta di Caradonna e lo condanna al risarcimento di 3000 euro di spese processuali, sancendo la vittoria di Isole nella Rete in questo importante passaggio in difesa della liberta' di espressione e dei valori antifascisti.

Approfondimenti vari

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)