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= Lunedì 8 marzo... festa della donna = | = Lunedì 8 marzo... giornata della donna = |
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'''Madrid''' Circa 170 persone sono morte e 592 sono state ferite in una serie di attentati esplosivi contro le stazioni di treni pendolari di Atocha, El Pozo e Sant'Eugenia, nel centro di Madrid, attribuiti dalle autorita' all'Eta. Le esplosioni si sono susseguite a breve distanza di tempo fra le 7.30 e poco dopo le 8.00 (ora locale italiana). Le autorita' hanno sospeso i treni in tutta la rete di periferia, nonche' nella prima linea della metropolitana madrilena. La polizia spagnola sta ricercando due individui che, secondo alcuni testimoni, sarebbero saliti e scesi da vari treni pendolari in una stazione a nordovest di Madrid tra le 7.00 e le 7.10, e che potrebbero essere i terroristi che hanno lasciato le cariche esplosive. Secondo una rapporto dell'Europol, gli attentati erano stati previsti. '''Madrid 2''' Gli attentati di Madrid non sono stati rivendicati, ma il portavoce del governo Eduardo Zaplano ha subito chiamato in causa i separatisti baschi dell'Eta, accusandoli aver compiuto 'un'omicidio di massa, un massacro, un chiaro attentato contro la democrazia'. Il capo del governo regionale basco, il nazionalista moderato Juan Jose' Ibarretxe, ha avuto parole di fuoco per l'organizzazione del separatismo armato. Tutti i principali partiti hanno sospeso la campagna elettorale per le elezioni politiche di domenica. Mariano Rajoy, candidato del Partito popolare a succedere a Aznar, ha detto che se eletto "dara' la caccia ai terroristi finche' non li catturera' ". Arnaldo Ortegi,dirigente di Batasuna ha detto, invece, di rifiutarsi di pensare che gli attentati di Madrid siano opera dell' Eta, attribuendone la responsabilita' alla ''resistenza araba''. '''palestina''' Sono sei i palestinesi uccisi ieri dai militari israeliani in due diverse azioni in Cisgiordania. Un commando israeliano ha ucciso cinque militanti delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa a Jenin in quella che è sembrata una operazione mirata. Un sesto palestinese è stato ucciso in un vicino campo profughi. I cinque uomini erano su una Toyota che è stata crivellata di pallottole, secondo testimoni. L'esercito israeliano afferma che i cinque uomini erano implicati in precedenti azioni terroristiche e che si stavano accingendo a commetterne un'altra quando sono stati intercettati. Secondo i media israeliani, i cinque stavano per attaccare un insediamento israeliano. Nel campo profughi di El Aroub, vicino a Jenin, i soldati israeliani hanno ucciso un palestinese che stava lanciando una bomba artigianale, secondo l'esercito e testimoni. Il palestinese aveva quindici anni, secondo quanto hanno riferito i medici. '''Palestina''' Nelle prime ore di questa notte truppe israeliane sono entrate a Ramallah, in Cisgiordania, per un'operazione militare. Lo ha comunicato l'esercito israeliano. Prima dell'incursione, le truppe israeliane hanno circondato la città cisgiordana per impedire attacchi palestinesi. Una ventina di palestinesi sono stati arrestati questa notte nei territori occupati dalla forze di sicurezza. Lo ha annunciato poco fa la radio israeliana, '''gb''' La polizia britannica ha liberato tutti gli ex detenuti rilasciati dal campo di Guantanamo a Cuba dove erano prigionieri degli americani da circa due anni. I cinque ex detenuti non saranno oggetto di alcuna incriminazione. La polizia ha detto di aver deciso in accordo con i procuratori di liberare senza accuse anche l'ultimo dei cinque e di aver organizzato di trasferirli in localita' di loro scelta. Un primo ex detenuto - i cinque sono rientrati in Gran Bretagna martedi' dopo essere stati liberati dagli Stati Uniti - era stato rilasciato subito dopo l'arrivo in Gran Bretagna. Gli altri quattro lo sono stati successivamente dopo essere stati interrogati. La loro liberazione potrebbe causare problemi al governo del premier Tony Blair, al quale molti chiederanno di rendere conto del perche' ci sono voluti due anni affinche' lo stretto alleato Washington liberasse i detenuti inglesi quando poi la polizia non li ha neanche incriminati. Nel campo prigione per sospetti terroristi di Guantanamo, dove sono detenute dagli Stati Uniti circa 650 persone di 42 paesi in gran parte catturate in Afghanistan, ci sono ancora quattro prigionieri britannici che gli Stati Uniti ritengono piu' pericolosi dei cinque liberati. '''Assoluzione augusta''' ATTIVISTI ASSOLTI PER I FATTI DELLAUGUSTA MA IL TENTATIVO DI CRIMINALIZARE I MOVIMENTI NON SI FERMA Ieri, Mercoledì 10 Marzo, il Tribunale di Benevento ha assolto in primo grado 25 attivisti imputati dellaccusa di sabotaggio industriale ai danni della multinazionale Augusta, produttrice di elicotteri da combattimento. I fatti contestati risalgono ad un iniziativa del 1999 contro lo stabilimento in solidarietà con il popolo Curdo e per la liberazione del presidente del PKK Ochalan, arrivato in Italia per chiedere asilo politico, costretto ad abbandonare il paese e, in seguito, arrestato e rinkuiso nelle carceri turche. In seguito alle iniziative di contestazione che si svilupparono nei confronti dell Augusta a livello nazionale, la società multinazionale italiana perse la commessa di diverse decine di elicotteri militari destinati alle forze armate turche ed utilizzate contro la popolazione curda. A aprtire dalle 12 gioranta di informazione presso il laboratorio occupato Ska di napoli, con microfoni aperti a radiolina. '''Officina senz'acqua''' Dopo i numerosi attacchi di tipo mediatico e il distacco della corrente elettrica, tagliata anche la fornitura idrica al centro sociale officina99. Questa mattina alcuni attivisti del centro, insieme con i disoccupati di Via Rosaroll, hanno compiuto una azione sotto la sede centrale dell'enel, per rivendicare il diritto all'esistenza degli spazi sociali. Gli attivisti hanno simbolicamente "oscurato" l'ingresso dell'edificio con un maxi striscione nero e sono saliti in delegazione per contestare l'accanimento con cui sono avvenuti i vari interventi dell'enel. Per la settimana prossima rassegna di iniziative nel centro. == spazio indy 11.3 == '''benetton prepara nuovo sgombero in patagonia''' |
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Alle 14 del 3 marzo 2004 l'equivalente francese del nostro Tribunale della libertà ha concesso a Cesare Battisti la libertà provvisoria. Cesare non è costretto ad attendere in galera la decisione della Chambre d'accusation se concedere o meno l'estradizione in Italia. Tale decisione (ironia del calendario!) verrà presa il 7 aprile 2004, che è il venticinquennale dell'inizio di una delle istruttorie più vergognose dell'Italia emergenziale. L’intera giunta comunale di Parigi è uscita dal municipio con la sciarpa tricolore a tracolla, alla guida di un corteo che è arrivato fino al tribunale. Intanto si è appreso che già il 20 maggio 2003, dietro pressione del governo italiano, il guardasigilli francese aveva presentato al Procuratore generale una richiesta di estradizione, concernente Battisti e altri due rifugiati. Il 4 dicembre 2003 il Procuratore aveva annunciato al ministero l’archiviazione della pratica. Tuttavia non c’è da essere troppo ottimisti, visto l’accanimento del governo francese su insistenza di quello italiano (sono di ieri le pressioni indebite esercitate in Francia su uno dei promotori del manifesto dei 430 intellettuali, poi saliti a 500). Cesare Battisti, ex leader dei proletari armati, era stato arrestato il 10 febbraio scorso, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa. E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione. Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare. Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale. |
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'''Isole nella Rete - Caradonna : 3000 - 0''' | |
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I servizi speciali francesi hanno arrestato il 10 febbraio scorso lo scrittore Cesare Battisti, ex leader dei proletari armati, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa. E bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da unorganizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni 70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione. Dal momento della sua fuga dallItalia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a unintensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dellesperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni 70, quale nessuna forza politica che ha governato lItalia da quel tempo a oggi ha osato tentare. La vita di Cesare Battisti in Francia è stata modesta, piena di difficoltà e di sacrifici, retta da una eccezionale forza intellettuale. E riuscito ad attirarsi la stima del mondo della cultura e lamore di una schiera enorme di lettori. Ha vissuto povero ed è povero tuttora. Nulla lo lega a "terrorismi" di sorta, se non la capacità di meditare su un passato che per lui si è chiuso tanti anni fa. Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio non solo alla verità, ma pure a tutti coloro che, nella storia anche non recente, hanno affidato alla parola scritta la spiegazione della loro vita e il loro riscatto. Certo, cè chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni 70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale. Cesare Battisti in libertà provvisoria! |
Nel novembre del 2000 Giulio Caradonna, ex onorevole del MSI, chiede a Isole nella Rete di rimuovere un dossier sull'antifascismo da uno dei siti ospitati dal server, affermando la falsita' delle informazioni in esso contenute circa la sua partecipazioni ad azioni squadriste. Dal rifiuto del collettivo di Isole nella Rete nasce una causa con una richiesta di risarcimento di 250 milioni di vecchie lire e che presenta gravi implicazioni sul diritto alla memoria e sulla liberta' di espressione. Con la sentenza del 19 gennaio 2004, il tribunale di Roma, respinge la richiesta di Caradonna e lo condanna al risarcimento di 3000 euro di spese processuali, sancendo la vittoria di Isole nella Rete in questo importante passaggio in difesa della liberta' di espressione e dei valori antifascisti. |
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Lunedì 8 marzo... giornata della donna
Rassegna Stampa
dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line
GR ORE 13.30
Madrid
Circa 170 persone sono morte e 592 sono state ferite in una serie di attentati esplosivi contro le stazioni di treni pendolari di Atocha, El Pozo e Sant'Eugenia, nel centro di Madrid, attribuiti dalle autorita' all'Eta. Le esplosioni si sono susseguite a breve distanza di tempo fra le 7.30 e poco dopo le 8.00 (ora locale italiana).
- Le autorita' hanno sospeso i treni in tutta la rete di periferia, nonche' nella prima linea della metropolitana madrilena.
La polizia spagnola sta ricercando due individui che, secondo alcuni testimoni, sarebbero saliti e scesi da vari treni pendolari in una stazione a nordovest di Madrid tra le 7.00 e le 7.10, e che potrebbero essere i terroristi che hanno lasciato le cariche esplosive. Secondo una rapporto dell'Europol, gli attentati erano stati previsti.
Madrid 2
- Gli attentati di Madrid non sono stati rivendicati, ma il portavoce del governo Eduardo Zaplano ha subito chiamato in causa i separatisti baschi dell'Eta, accusandoli aver compiuto 'un'omicidio di massa, un massacro, un chiaro attentato contro la democrazia'.
Il capo del governo regionale basco, il nazionalista moderato Juan Jose' Ibarretxe, ha avuto parole di fuoco per l'organizzazione del separatismo armato. Tutti i principali partiti hanno sospeso la campagna elettorale per le elezioni politiche di domenica. Mariano Rajoy, candidato del Partito popolare a succedere a Aznar, ha detto che se eletto "dara' la caccia ai terroristi finche' non li catturera' ". Arnaldo Ortegi,dirigente di Batasuna ha detto, invece, di rifiutarsi di pensare che gli attentati di Madrid siano opera dell' Eta, attribuendone la responsabilita' alla resistenza araba.
palestina
Sono sei i palestinesi uccisi ieri dai militari israeliani in due diverse azioni in Cisgiordania. Un commando israeliano ha ucciso cinque militanti delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa a Jenin in quella che è sembrata una operazione mirata. Un sesto palestinese è stato ucciso in un vicino campo profughi. I cinque uomini erano su una Toyota che è stata crivellata di pallottole, secondo testimoni. L'esercito israeliano afferma che i cinque uomini erano implicati in precedenti azioni terroristiche e che si stavano accingendo a commetterne un'altra quando sono stati intercettati. Secondo i media israeliani, i cinque stavano per attaccare un insediamento israeliano. Nel campo profughi di El Aroub, vicino a Jenin, i soldati israeliani hanno ucciso un palestinese che stava lanciando una bomba artigianale, secondo l'esercito e testimoni. Il palestinese aveva quindici anni, secondo quanto hanno riferito i medici.
Palestina
Nelle prime ore di questa notte truppe israeliane sono entrate a Ramallah, in Cisgiordania, per un'operazione militare. Lo ha comunicato l'esercito israeliano. Prima dell'incursione, le truppe israeliane hanno circondato la città cisgiordana per impedire attacchi palestinesi. Una ventina di palestinesi sono stati arrestati questa notte nei territori occupati dalla forze di sicurezza. Lo ha annunciato poco fa la radio israeliana,
gb
La polizia britannica ha liberato tutti gli ex detenuti rilasciati dal campo di Guantanamo a Cuba dove erano prigionieri degli americani da circa due anni. I cinque ex detenuti non saranno oggetto di alcuna incriminazione. La polizia ha detto di aver deciso in accordo con i procuratori di liberare senza accuse anche l'ultimo dei cinque e di aver organizzato di trasferirli in localita' di loro scelta. Un primo ex detenuto - i cinque sono rientrati in Gran Bretagna martedi' dopo essere stati liberati dagli Stati Uniti - era stato rilasciato subito dopo l'arrivo in Gran Bretagna. Gli altri quattro lo sono stati successivamente dopo essere stati interrogati. La loro liberazione potrebbe causare problemi al governo del premier Tony Blair, al quale molti chiederanno di rendere conto del perche' ci sono voluti due anni affinche' lo stretto alleato Washington liberasse i detenuti inglesi quando poi la polizia non li ha neanche incriminati. Nel campo prigione per sospetti terroristi di Guantanamo, dove sono detenute dagli Stati Uniti circa 650 persone di 42 paesi in gran parte catturate in Afghanistan, ci sono ancora quattro prigionieri britannici che gli Stati Uniti ritengono piu' pericolosi dei cinque liberati.
Assoluzione augusta
ATTIVISTI ASSOLTI PER I FATTI DELLAUGUSTA MA IL TENTATIVO DI CRIMINALIZARE I MOVIMENTI NON SI FERMA
Ieri, Mercoledì 10 Marzo, il Tribunale di Benevento ha assolto in primo grado 25 attivisti imputati dellaccusa di sabotaggio industriale ai danni della multinazionale Augusta, produttrice di elicotteri da combattimento. I fatti contestati risalgono ad un iniziativa del 1999 contro lo stabilimento in solidarietà con il popolo Curdo e per la liberazione del presidente del PKK Ochalan, arrivato in Italia per chiedere asilo politico, costretto ad abbandonare il paese e, in seguito, arrestato e rinkuiso nelle carceri turche. In seguito alle iniziative di contestazione che si svilupparono nei confronti dell Augusta a livello nazionale, la società multinazionale italiana perse la commessa di diverse decine di elicotteri militari destinati alle forze armate turche ed utilizzate contro la popolazione curda. A aprtire dalle 12 gioranta di informazione presso il laboratorio occupato Ska di napoli, con microfoni aperti a radiolina.
Officina senz'acqua
Dopo i numerosi attacchi di tipo mediatico e il distacco della corrente elettrica, tagliata anche la fornitura idrica al centro sociale officina99. Questa mattina alcuni attivisti del centro, insieme con i disoccupati di Via Rosaroll, hanno compiuto una azione sotto la sede centrale dell'enel, per rivendicare il diritto all'esistenza degli spazi sociali. Gli attivisti hanno simbolicamente "oscurato" l'ingresso dell'edificio con un maxi striscione nero e sono saliti in delegazione per contestare l'accanimento con cui sono avvenuti i vari interventi dell'enel. Per la settimana prossima rassegna di iniziative nel centro.
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Con dax nel cuore
'Audio del primo collegamento fuori l'ospedale san paolo'
Un anno fa, il 16 marzo del 2003, in via Brioschi a Milano tre compagni dell'ORSO venivano aggrediti da un gruppetto di fascisti. Nell'aggressione Davide Dax Cesari viene ucciso e gli altri due attivisti vengono feriti. I compagni accorsi all'ospedale per conoscere le condizioni degli aggrediti vengono assaliti dalla polizia e dai carabinieri che presidiano l'ospedale San Paolo, inseguiti fin dentro le corsie e massacrati in strada. Alla macchina della disinformazione di Questura, Amministrazione e media mainstream, si contrappone lo sforzo che da un anno i compagni e le compagne di Dax stanno facendo per non lasciare che la verita' sia dimenticata: controinchieste, iniziative e documentazione. A un anno dall'assassinio di Dax, 5 giorni di mobilitazioni, incontri, assemblee.
Cesare Battisti
Alle 14 del 3 marzo 2004 l'equivalente francese del nostro Tribunale della libertà ha concesso a Cesare Battisti la libertà provvisoria. Cesare non è costretto ad attendere in galera la decisione della Chambre d'accusation se concedere o meno l'estradizione in Italia. Tale decisione (ironia del calendario!) verrà presa il 7 aprile 2004, che è il venticinquennale dell'inizio di una delle istruttorie più vergognose dell'Italia emergenziale. L’intera giunta comunale di Parigi è uscita dal municipio con la sciarpa tricolore a tracolla, alla guida di un corteo che è arrivato fino al tribunale. Intanto si è appreso che già il 20 maggio 2003, dietro pressione del governo italiano, il guardasigilli francese aveva presentato al Procuratore generale una richiesta di estradizione, concernente Battisti e altri due rifugiati. Il 4 dicembre 2003 il Procuratore aveva annunciato al ministero l’archiviazione della pratica. Tuttavia non c’è da essere troppo ottimisti, visto l’accanimento del governo francese su insistenza di quello italiano (sono di ieri le pressioni indebite esercitate in Francia su uno dei promotori del manifesto dei 430 intellettuali, poi saliti a 500). Cesare Battisti, ex leader dei proletari armati, era stato arrestato il 10 febbraio scorso, rifugiato in Francia ormai da quattordici anni. Su di lui pende una domanda di estradizione presentata dal governo italiano, sulla base di una condanna pronunciata in contumacia oltre un ventennio fa. E’ bene ricordare che a Cesare Battisti fu concesso asilo politico solo dopo che un magistrato francese ebbe vagliato le "prove a suo carico", e le ebbe giudicate contraddittorie e "degne di una giustizia militare". A Battisti erano stati addossati tutti gli omicidi commessi da un’organizzazione clandestina a cui era appartenuto negli anni ’70, anche quando circostanze di fatto e temporali escludevano una sua partecipazione. Dal momento della sua fuga dall’Italia, prima in Messico e poi in Francia, Cesare Battisti si è dedicato a un’intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell’esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni ’70, quale nessuna forza politica che ha governato l’Italia da quel tempo a oggi ha osato tentare. Certo, c’è chi ha interesse a che una voce come quella di Cesare Battisti venga tacitata per sempre. Chi, per esempio, contribuì alle tragedie degli anni ’70 militando nelle file neofasciste o in quelle di organizzazioni clandestine quanto i Proletari armati per il comunismo - chiamate Gladio o Loggia P2, e sospettate di un numero impressionante di crimini. Chi fa oggi della xenofobia la propria bandiera. In una parola, una gran parte del governo italiano attuale.
Isole nella Rete - Caradonna : 3000 - 0
Nel novembre del 2000 Giulio Caradonna, ex onorevole del MSI, chiede a Isole nella Rete di rimuovere un dossier sull'antifascismo da uno dei siti ospitati dal server, affermando la falsita' delle informazioni in esso contenute circa la sua partecipazioni ad azioni squadriste. Dal rifiuto del collettivo di Isole nella Rete nasce una causa con una richiesta di risarcimento di 250 milioni di vecchie lire e che presenta gravi implicazioni sul diritto alla memoria e sulla liberta' di espressione. Con la sentenza del 19 gennaio 2004, il tribunale di Roma, respinge la richiesta di Caradonna e lo condanna al risarcimento di 3000 euro di spese processuali, sancendo la vittoria di Isole nella Rete in questo importante passaggio in difesa della liberta' di espressione e dei valori antifascisti.