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1) BOLIVIA La Coordinadora del Gas apoya el bloqueo aymara y a la COB Marchan a Warisata. Se suman a la defensa del gas. (27/09/2003 01:31) |
'''palestina''' |
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BOLIVIA Sabato 20 settembre un nucleo di militari e poliziotti ha ucciso almeno cinque contadini aymaras nella zona dell'Altiplano, a nordovest della capitale La Paz, quando la cosiddetta "caravana del riscatto", con a capo il ministro della Difesa Carlos Sánchez Berzaín, ha cercato di rompere i blocchi impiantati da sei giorni nella regione dell'altipiano. Questo fatto si colloca nel contesto di agitazioni nazionali provocate dai piani del Presidente, "el gringo" Sánchez de Lozada, di cedere le risorse di gas alle imprese internazionali. Intanto la Central Obrera Boliviana, appoggiato dalla Coordinadora del GAS, ha proclamato per luendi 29 uno sciopero generale e il blocco delle vie di comunicazione per protestare contro i progetti di privatizzazione e in appoggio alla lotta contadina duramente repressa. >>continua in categoria Guerre Globali. La Coordinadora del Gas apoya el bloque aymara y a la COB En apoyo al bloqueo campesino aymara la Coordinadora Nacional del Gas protagonizara un marcha hacia Warisata (dove ricordiamo che si e' verificato il massacro y antes se movilizaran el lunes 29 en respaldo a las medidas de la Central Obrera Boliviana, que iniciara una Huelga General Indefinida y Bloqueo de caminos. De igual manera apoyan el bloqueo de campesinos y cocaleros de otras partes del pais anunciado para el 6 de Octubre. Estas fueron las determinaciones de la coordinadora en su segunda reunion nacional. La columna popular saldra el martes 30 en solidaridad con los aymaras y con la finalidad principal de parar otra masacre por parte del ejercito, de esa forman expresaran su condena a la muerte de cinco campesinos perpetrada por las fuerzas de represion bajo las ordenes de su capitan general,el presidente Gonzalo Sanchez de Lozada y su lugarteniente,el ministro Sanchez Berzain. La coordinadora declara como los "primeros martires por la recuperacion del gas a los cinco hermanos aymaras caidos". |
Il segretario generale delle Onu, Kofi Annan, si è detto oggi “molto incoraggiato” dopo un colloquio con il presidente palestinese Abu Mazen e dopo l’incontro di ieri a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Ariel Sharon.Fonti locali hanno segnalato una manifestazione di protesta del ‘Comitato nazionale contro la costruzione del muro’ di separazione, che gli israeliani stanno costruendo al confine e all’interno della Cisgiordania. Alcune centinaia di dimostranti hanno contestato Annan all’ingresso della ‘Muqata’, la sede del governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), per non aver voluto visitare di persona i lavori di costruzione della gigantesca barriera, che in molti punti divide villaggi e comunità palestinesi. |
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2) GLOBAL : ENVIRONMENT Sep 28 2003 imc generale ZANZA Reclaim the Streets Car Free Day Stalls in U.S. |
'''libano''' |
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The recent Car-Free Day in Canada was apparently | L'imponente manifestazione organizzata oggi dall'opposizione a Beirut, a un mese esatto dall'attentato costato la vita all'ex premier Rafik Hariri, "ha gettato le fondamenta della libertà, della sovranità e dell'indipendenza" del Libano. Lo ha dichiarato il deputato d'opposizione Akrama Shehaieb, nel comizio pronunciato di fronte ad almeno un milione e mezzo di manifestanti riuniti nella centrale Piazza dei Martiri. "Il regime cadrà nel dimenticatoio", ha poi aggiunto il deputato del Partito socialista progressista (Psp) del leader druso dell'opposizione Walid Jumblatt, riferendosi al governo filo-siriano di Beirut. Migliaia di persone hanno manifestato il loro sostegno al presidente siriano Bashar Assad oggi pomeriggio ad Homs, città a 160 chilometri a nord di Damasco. Lo ha riferito l'agenzia di stampa siriana 'Sanà. Secondo l'agenzia la manifestazione era destinata a sostenere il presidente che ha annunciato il ritiro delle forze armate siriane dal Libano in conformità della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza del Libano. Organizzata da settori privati la manifestazione è stata trasmessa in diretta dalla televisione di Stato siriana. I manifestanti agitavano bandiere siriane e innalzavano ritratti di Assad e di Hassan Nasrallah, capo del movimento sciita libanese Hexbollah. Il mufti di Homs lo sceicco Fathallah Kadi ha detto, secondo la Sana, che la risoluzione 1559 che esige il ritiro totale delle forze siriane dal Libano " costituisce un'ingerenza negli affari interni, colpisce la resistenza libanese e la pace civile in Libano". |
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wide-spread, while European Mobility Week was observed | |
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by 289 participating cities in most of Europe. In the | |
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U.S. some driver knocked over a cyclist. Welcome to the | '''cina''' |
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21st century where the richest, most autoholic nation on | Una legge contro la secessione di Taiwan – che autorizza anche il ricorso all’uso della forza – è stata adottata oggi dal Parlamento della Repubblica popolare cinese. Per la prima volta i deputati di Pechino hanno fatto uso esplicito di una possibile opzione militare nell’isola, considerata una provincia ‘ribelle’; l’uso delle armi contro Taiwan, tuttavia, viene prospettato in tre casi specifici, a partire dalla proclamazione di indipendenza unilaterale delle autorità di Taipei. La legge approvata dal Congresso nazionale del popolo (2.896 delegati a favore, due astenuti e nessun contrario) prevede il ricorso della Cina a “mezzi non pacifici” in altre due circostanze: l’invasione di Taiwan da parte di un Paese terzo e il rinvio dei colloqui sulla riunificazione. In tutti questi casi, il Parlamento di Pechino potrebbe adottare la forza e “altre misure necessarie per proteggere la sovranità e l’integrità territoriale cinese”. Per il primo ministro Wen Jiabao, la legge anti-secessione servirà a “rinforzare e promuovere i rapporti tra la Cina e Taiwan, per una riunificazione pacifica e non per dichiarare guerra”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale ‘Xinhua’, alcuni deputati hanno sottolineato che il testo finale della legge – meno rigido rispetto a una prima stesura - prevede il ricorso a mezzi “non pacifici” soltanto quando saranno esaurite “le possibilità di una riunificazione pacifica” tra Pechino e Taipei, divisi dalla fine della guerra civile nel 1949. |
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Earth seems oblivious to the threats presented by the | |
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internal combustion engine (an invention of the 19th | '''BRESCIA: Presidio ieri a Ghedi contro le atomiche ''' |
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century, no less) while the rest of the world tries to deal with it. But not all industrialized nations are so blind and apathetic. Organizing for European Car Free Day/Mobility Week 2003 involved government, NGO's, and activists. The event was broad-reaching and seemingly effective. Though some feel more effort needs to be made in Central and Eastern Europe, the Czech Republic called attention to the harmfulness of car transport in the city, as well as supporting public transportation, bicycling, and walking, and encouraging a more positive relationship between city dwellers and their environment. Meanwhile, In parts of Asia efforts are underway to foster people-centred, equitable and sustainable transportation. While in Bogota, Colombia Car Free Day is celebrated in February where it briefly prohibited to use a private vehicle in Colombia's capital. It seems obvious many people around the world want to Reclaim the Streets, stop new roads, and challenge the exportation of the the auto-plague to developing nations. Okay, so there were a few Critical Mass bike riders in Portland, Oregon and a few other cities took their Car Free Day actions on their anniversary. Did your city or town have an event? Post it here. |
Le quaranta testate nucleari stoccate a Ghedi da usare in caso di attacco atomico innescano preoccupazioni e inquietanti interrogativi. Per questo il circolo Leni di Rifondazione Comunista di Ghedi e il Brescia Social Forum hanno presidiato ieri mattina nella piazza di Ghedi, . Il presidio voleva informare i cittadini del circondario che ignorano l’"atomica" convivenza, richiamare l’attenzione sull’assenza di piani di sicurezza note, sensibilizzare sui rischi effettivi che si corrono. «In Inghilterra durante uno spostamento di una bomba simile a quelle presenti nel campo militare di Ghedi - informano i dimostranti - un fulmine ha colpito l’hangar vicino. L’inchiesta ha stabilito che se avesse colpito la bomba vi sarebbe stato il pericolo concreto di un’esplosione». Ma ci sono alti interrogativi, altre questioni. E quando si accenna alla realizzazione nei pressi dell’aeroporto di nuovi insediamenti abitativi e produttivi, linee ferroviarie dell’alta velocità, autostrade e stadi, si conosce l’entità del pericolo e le eventuali precauzioni da adottare? E ancora: i comuni interessati, e quindi non solo Ghedi, sono informati in modo ufficiale da parte delle autorità centrali di queste ingombranti presenze? Saprebbero cosa fare e cosa dire alla popolazione in caso di allarme nucleare? Esiste un piano di evacuazione per tutta la popolazione? I dimostranti che sottolineano le interpellanze parlamentari su questo tema che fanno riferimento tra l’altro al decreto legislativo 230 del ’95 che obbliga i prefetti a divulgare piani di emergenza in caso di incidenti nucleari. Si attende ancora che anche il prefetto di Brescia dia notizie in merito. |
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'''LAMPEDUSA: SBARCANO OLTRE 500 MIGRANTI''' | |
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3) Marchers Worldwide Demand Iraq Pullout (ritiro) indy generale ZANZA by AP 1:54am Mon Sep 29 '03 |
Un'altra imbarcazione carica di migranti e' stata avvistata questa mattina nel Canale di Sicilia al largo di Lampedusa, dove nelle ultime ore sono gia' sbarcati in tre riprese 521 extracomunitari. Dall'isola sono salpate motovedette della Guardia Costiera per raggiungere il natante e scortarlo in porto. Non si sa ancora quante persone siano a bordo. Sono complessivamente 521, di diverse nazionalità, i migranti giunti a Lampedusa a più riprese con tre barconi nella notte. Tra di loro ci sono decine di bambini e diverse donne. Tutti sono stati ospitati nel centro di accoglienza dell'isola, dove sono stati censiti. Dopo due mesi di maltempo che aveva impedito le traversate del Canale di Sicilia, il ritorno di una situazione meteo stabile ha determinato una ripresa dell'ondata di arrivi dal Nord Africa e il centro di accoglienza di Lampedusa è ripiombato nell'emergenza: la struttura può contenere un massimo di duecento persone. |
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The protests, the first major demonstrations since Saddam Hussein was ousted earlier this year, come as the United States tries to gain international help in rebuilding Iraq. LONDON - Thousands of protesters demanding an end to the occupation of Iraq took to the streets Saturday in London, Athens, Paris and other cities around the world, chanting slogans against the United States and Britain. The protests, the first major demonstrations since Saddam Hussein was ousted earlier this year, come as the United States tries to gain international help in rebuilding Iraq. The demonstrations were organized in each country by local activist groups that have informal contacts with each other. Demonstrators march down Piccadilly, London, September 27, 2003. Thousands marched to Trafalgar Square in a protest against the Allied invasion of Iraq, in a demonstration organised by the Stop the War Coalition. London's was the biggest protest, drawing 20,000 people. Demonstrators turned out in a dozen other countries, including South Korea and Egypt. "No more war. No more lies" proclaimed a banner pinned to the pedestal of Nelson's Column in London's Trafalgar Square, where demonstrators rallied after a march through the city. People of all ages, from gray-haired couples to toddlers in strollers, joined the orderly stream of protesters marching from Hyde Park. Some young marchers chanted, "George Bush, Uncle Sam, Iraq will be your Vietnam!" "I don't believe the war with Iraq was right and the proof is we haven't found any weapons of mass destruction," London protester Emma Loebid, 20, said. "I think they should hand Iraq back to the Iraqis and get the troops out." Demonstrators, including those in London, also added the Palestinian cause to their campaign. Some 3,000 people marched in Paris, where a wide banner read, "American Imperialism: Take your bloody hands off the Middle East." Others held posters that read "Wanted: George W. Bush War Criminal." In Beirut, thousands of Lebanese and Palestinian protesters demanded that U.S. forces leave Iraq and that Israel to stop its attacks in the Palestinian territories. Yasser Arafat, the Palestinian leader, addressed the crowd by phone from his headquarters in the West Bank city of Ramallah. "Together with you until victory and together until (we liberate) Jerusalem," Arafat said, his voice blaring over loudspeakers. Outside the U.S. Embassy in Athens, demonstrators hurled bottles and yogurt at riot police. About 3,000 protesters, chanting "Occupiers Out" and "Freedom for Palestine," joined the rally. Protests were also staged in other parts of Greece and on island of Crete, outside an American naval base at Souda Bay. The base supports the U.S. 6th Fleet and spy planes. In Spain, thousands of people carrying anti-war banners, banging drums and wearing white smocks marched through the streets of Madrid, Barcelona, Seville and Malaga. "Oil kills," read a banner in Madrid. In Seoul, thousands of activists protested a U.S. request to send South Korean troops to Iraq. Protesters chanted "No war!" and carried banners saying "End the occupation in Iraq" and "Oppose a plan to dispatch S. Korean combat troops to Iraq" Some 4,000 protesters in the Turkish capital, Ankara, shouted slogans and unfurled banners to support the Palestinian cause and demand an end to the U.S.-led occupation of Iraq. Hundreds more gathered at a similar rally in Istanbul and burned American and Israeli flags. In downtown Cairo, about 50 political activists and journalists staged a peaceful protest against Israeli attacks and the U.S.-led occupation. In Warsaw, 100 young people protested the Polish military presence in Iraq, marching with banners saying "Down with the global U.S terrorism" and "We don't want to occupy with Bush." An estimated 1,200 demonstrated in Brussels, while about 400 people marched through downtown Berlin. In Stockholm, police said about 250 people staged a demonstration. Opposition to the war has always been strong in Britain. Several large peace protests were held during the war, though none matched a huge rally on Feb. 15, before the conflict began, when between 750,000 and 2 million people marched through central London. Now, questions about Prime Minister Tony Blair's tactics in trying to win public support before invading Iraq have left his government struggling through its worst crisis. The ruling Labor Party is still well ahead of the opposition in opinion polls, but the public's faith in the government and in Blair has eroded. A new poll taken Sept. 11-16 and published Saturday in The Financial Times found 50 percent of those questioned said Blair should step aside. The newspaper did not give the sample size or margin of error. The London protest Saturday was timed for the eve of the governing party's annual conference for "maximum political impact," said Andrew Burgin, spokesman for Stop the War Coalition, one of the rally's organizers. Campaign for Nuclear Disarmament, another organizer of Saturday's march, said a big demonstration would send a strong message to the government that the public did not condone what it called "lies" used to justify the war. Twenty-year-old Liban Kahiye, also in London, said, "I don't believe British and American troops should still be in Iraq. Everyday you hear stories of innocent people being killed that's not justice." |
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4) The Indian government bans yahoo groups ZANZA indy india Incompetance and an obsession with silencing its critics has led the Indian government to prevent Indians from accessing yahoogroups. The free e-group service is used throughout the world by people wanting to share and discuss information on everything from sport and health to current affairs and science. The government's block order, sent to Dishnet Ltd, had attempted to ban access to the kynhun - Bri U Hynniewtrep yahoo group for alleged "anti-India" activities. The small group had been used to publish "The Voice", the fortnightly newsletter of the banned Hynniewtrep National Liberation Council (HNLC), a militant tribal group operating in in the Khasi Hills of Meghalaya. The Indian government regards the outfit as a terrorist organisation and as such has sought to close down its internet activities. Since the kynhun group was censored in August, its membership has accelerated from just 25 to over 160 by end-September. The HNLC can now thank the government for publicising its activities. As one internet consultant said recently, "Words do not describe the utter foolishness of the exercise to block the entire yahoo groups domain for the sake of kynhun group which has become popular only because of the blocking than for its content." But by enforcing a ban on this yahoo group, the government has cut off access to all groups to Indians. Ironically, this includes many pro-BJP and pro-Hindutva e-groups. The bumbling incompetance and arrogance of government censors and the IT illiteracy of the Indian Computer Emergency Response Team (CERT-In), the agency in charge of internet censorship, has dealt a massive blow to freedom of speech. The reaction has been one of disbelief and anger in India's on-line community. But there are always ways to get around the censors. Yahoo groups, like kynhun can still be accessed via Anonymizer or other proxy websites. In solidarity with users in India wanting to navigate yahoo groups a new proxy route has been specially set up by Citizen Lab Please publicise the existence of this proxy to other users in india. |
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palestina
Il segretario generale delle Onu, Kofi Annan, si è detto oggi “molto incoraggiato” dopo un colloquio con il presidente palestinese Abu Mazen e dopo l’incontro di ieri a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Ariel Sharon.Fonti locali hanno segnalato una manifestazione di protesta del ‘Comitato nazionale contro la costruzione del muro’ di separazione, che gli israeliani stanno costruendo al confine e all’interno della Cisgiordania. Alcune centinaia di dimostranti hanno contestato Annan all’ingresso della ‘Muqata’, la sede del governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), per non aver voluto visitare di persona i lavori di costruzione della gigantesca barriera, che in molti punti divide villaggi e comunità palestinesi.
libano
L'imponente manifestazione organizzata oggi dall'opposizione a Beirut, a un mese esatto dall'attentato costato la vita all'ex premier Rafik Hariri, "ha gettato le fondamenta della libertà, della sovranità e dell'indipendenza" del Libano. Lo ha dichiarato il deputato d'opposizione Akrama Shehaieb, nel comizio pronunciato di fronte ad almeno un milione e mezzo di manifestanti riuniti nella centrale Piazza dei Martiri. "Il regime cadrà nel dimenticatoio", ha poi aggiunto il deputato del Partito socialista progressista (Psp) del leader druso dell'opposizione Walid Jumblatt, riferendosi al governo filo-siriano di Beirut. Migliaia di persone hanno manifestato il loro sostegno al presidente siriano Bashar Assad oggi pomeriggio ad Homs, città a 160 chilometri a nord di Damasco. Lo ha riferito l'agenzia di stampa siriana 'Sanà. Secondo l'agenzia la manifestazione era destinata a sostenere il presidente che ha annunciato il ritiro delle forze armate siriane dal Libano in conformità della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza del Libano. Organizzata da settori privati la manifestazione è stata trasmessa in diretta dalla televisione di Stato siriana. I manifestanti agitavano bandiere siriane e innalzavano ritratti di Assad e di Hassan Nasrallah, capo del movimento sciita libanese Hexbollah. Il mufti di Homs lo sceicco Fathallah Kadi ha detto, secondo la Sana, che la risoluzione 1559 che esige il ritiro totale delle forze siriane dal Libano " costituisce un'ingerenza negli affari interni, colpisce la resistenza libanese e la pace civile in Libano".
cina
Una legge contro la secessione di Taiwan – che autorizza anche il ricorso all’uso della forza – è stata adottata oggi dal Parlamento della Repubblica popolare cinese. Per la prima volta i deputati di Pechino hanno fatto uso esplicito di una possibile opzione militare nell’isola, considerata una provincia ‘ribelle’; l’uso delle armi contro Taiwan, tuttavia, viene prospettato in tre casi specifici, a partire dalla proclamazione di indipendenza unilaterale delle autorità di Taipei. La legge approvata dal Congresso nazionale del popolo (2.896 delegati a favore, due astenuti e nessun contrario) prevede il ricorso della Cina a “mezzi non pacifici” in altre due circostanze: l’invasione di Taiwan da parte di un Paese terzo e il rinvio dei colloqui sulla riunificazione. In tutti questi casi, il Parlamento di Pechino potrebbe adottare la forza e “altre misure necessarie per proteggere la sovranità e l’integrità territoriale cinese”. Per il primo ministro Wen Jiabao, la legge anti-secessione servirà a “rinforzare e promuovere i rapporti tra la Cina e Taiwan, per una riunificazione pacifica e non per dichiarare guerra”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale ‘Xinhua’, alcuni deputati hanno sottolineato che il testo finale della legge – meno rigido rispetto a una prima stesura - prevede il ricorso a mezzi “non pacifici” soltanto quando saranno esaurite “le possibilità di una riunificazione pacifica” tra Pechino e Taipei, divisi dalla fine della guerra civile nel 1949.
BRESCIA: Presidio ieri a Ghedi contro le atomiche
Le quaranta testate nucleari stoccate a Ghedi da usare in caso di attacco atomico innescano preoccupazioni e inquietanti interrogativi. Per questo il circolo Leni di Rifondazione Comunista di Ghedi e il Brescia Social Forum hanno presidiato ieri mattina nella piazza di Ghedi, . Il presidio voleva informare i cittadini del circondario che ignorano l’"atomica" convivenza, richiamare l’attenzione sull’assenza di piani di sicurezza note, sensibilizzare sui rischi effettivi che si corrono. «In Inghilterra durante uno spostamento di una bomba simile a quelle presenti nel campo militare di Ghedi - informano i dimostranti - un fulmine ha colpito l’hangar vicino. L’inchiesta ha stabilito che se avesse colpito la bomba vi sarebbe stato il pericolo concreto di un’esplosione». Ma ci sono alti interrogativi, altre questioni. E quando si accenna alla realizzazione nei pressi dell’aeroporto di nuovi insediamenti abitativi e produttivi, linee ferroviarie dell’alta velocità, autostrade e stadi, si conosce l’entità del pericolo e le eventuali precauzioni da adottare? E ancora: i comuni interessati, e quindi non solo Ghedi, sono informati in modo ufficiale da parte delle autorità centrali di queste ingombranti presenze? Saprebbero cosa fare e cosa dire alla popolazione in caso di allarme nucleare? Esiste un piano di evacuazione per tutta la popolazione? I dimostranti che sottolineano le interpellanze parlamentari su questo tema che fanno riferimento tra l’altro al decreto legislativo 230 del ’95 che obbliga i prefetti a divulgare piani di emergenza in caso di incidenti nucleari. Si attende ancora che anche il prefetto di Brescia dia notizie in merito.
LAMPEDUSA: SBARCANO OLTRE 500 MIGRANTI
Un'altra imbarcazione carica di migranti e' stata avvistata questa mattina nel Canale di Sicilia al largo di Lampedusa, dove nelle ultime ore sono gia' sbarcati in tre riprese 521 extracomunitari. Dall'isola sono salpate motovedette della Guardia Costiera per raggiungere il natante e scortarlo in porto. Non si sa ancora quante persone siano a bordo. Sono complessivamente 521, di diverse nazionalità, i migranti giunti a Lampedusa a più riprese con tre barconi nella notte. Tra di loro ci sono decine di bambini e diverse donne. Tutti sono stati ospitati nel centro di accoglienza dell'isola, dove sono stati censiti. Dopo due mesi di maltempo che aveva impedito le traversate del Canale di Sicilia, il ritorno di una situazione meteo stabile ha determinato una ripresa dell'ondata di arrivi dal Nord Africa e il centro di accoglienza di Lampedusa è ripiombato nell'emergenza: la struttura può contenere un massimo di duecento persone.
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