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= Lunedì 16 marzo = | === Scugnizzi 05Aprile2005 === |
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= Rassegna Stampa = | = Genova = |
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dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line |
'''Processo dei 25''' |
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Oggi 43esima udienza del processo ai 25. In aula due carabinieri si giustificano e non si presentano, mentre sono presenti due agenti della DIGOS di Padova e di Roma. Udienza evidentemente dedicata ai riconoscimenti, unica vera chiave senza ritorno del processo. Finesso riconosce uno degli imputati (B.) come uno degli esponenti di spicco del cso pedro di padova. non pone dubbi e anzi ci tiene a sottolineare come il soggetto sia conosciuto bene a padova e pluridenunciato (guarda caso tutte le denunce sono posteriori al 2001!!). Diciamo che Finesso non mostra tanto timore dei rapporti di forza in terra veneta: sara' la vittoria delle destre alla Regione ? O forse la voglia di forzare alcuni passaggi. Cmq un degno bastardo. |
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= GR ORE 13.30 = | Catarci e' in servizio a Roma dal 1998. A genova non si sa neanche se ci fosse. Ma riconosce il soggetto T. avvicinandosi durante una manifestazione e origliando i discorsi che fa con una ragazza, dove ammetterebbe di essere stato in piazza Alimonda. Diciamo che il metodo di indagine e' abbastanza congruo all'aspetto e alla tenuta del digotto, che sembra una copia coatta e bionda del mitico "Er Monnezza". Fortunatamente non e' altrettanto spigliato e si fa mettere in croce sia da difesa che da accusa, riuscendo a far passare l'impressione che il soggetto giusto per il riconoscimento di T. non sia lui. |
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== spazio indy 16.3... speciale antifascismo == | La vera chicca sono le rivelazioni del coattone sugli archivi della DIGOS di roma (digitali e facilmente consultabili visto che ci riesce pure lui) che vengono redatti su tutti coloro che si "evidenzino" per la partecipazione a determinati gruppi e situazioni politiche, a manifestazioni e assemblee non autorizzate, nonche' a grandi manifestazioni. In pratica, un po' chiunque. E' consolante che "non sia necessario compiere un reato per essere archiviato". Diciamo che non ci stupisce, ma certo detto in un aula di tribunale in maniera cosi' spudorata lascia sempre un po' di stucco. |
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'''un anno fa ,oriva DAX''' | Sul finire dell'udienza l'accusa allunga la sua lista testi per includere personaggi del calibro di Truglio e Cavataio citati da Mirante, mentre la difesa chiede di ascoltare preliminarmente il coordinatore della centrale operativa dei carabinieri per cercare di ottenere le registrazioni delle comunicazioni radio dei cc oltre a quelle dei ps. Chi vivra' vedra' |
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Un anno fa tutta Milano aveva gli occhi puntati sulla TV: si aspettava da un momento all'altro l'inevitabile inizio dell'attacco americano contro l'Iraq. Anche il Movimento era pronto a mobilitarsi in massa contro la guerra. Ma qualcosa di tragico e inaspettato successe anche qui, a Milano, nella notte del 16 Marzo in zona Navigli: tre compagni dell'ORSO furono aggrediti da un gruppetto di fascisti. Davide Dax Cesare venne ferito a morte in via Brioschi. All'arrivo dell'ambulanza le sue condizioni apparsero subito disperate. Nell'agguato vennero colpiti anche gli altri due ragazzi, tra i quali Alex, che riporto' ferite molto gravi. Decine di telefonate diffusero rapidamente la drammatica notizia in tutta Milano. Molti compagni si precipitarono all'ospedale San Paolo, per conoscere la condizioni dei feriti e per stringersi vicino agli amici di Davide, ma li attese un'amarissima sorpresa, da parte delle Forze dell'Ordine. Cariche violentissime messe in atto dai celerini e dagli uomini delle volanti, una spietata caccia all'uomo e brutali pestaggi contro persone gia' ammanettate (anche con l'utilizzo di mazze da baseball ed altre armi improprie). Il bilancio era pesantissimo: teste aperte, ossa e denti rotti.. Subito la Questura di Milano mise in moto le macchina della disinformazione. E ci riusci' bene, attivamente spalleggiata da quasi tutti i media ufficiali. La mattina successiva questi pubblicarono articoli di fantasia, che descrivevano la nottata delineando risse tra ubriachi e assalti dei cs all'ospedale. Nonostante le menzogne, erano moltissimi ad aver colto la verita' (che iniziava a venire a galla anche sui media ufficiali, grazie a testimonianze e video amatoriali). La piazza ne era testimonianza diretta. Per tutta la settimana Milano fu attraversata da imponenti mobilitazioni: dal corteo notturno in Ticinese del 17 Marzo alle iniziative all'Universita' Statale. Il 20 Marzo, come previsto, scoppio' la guerra. I funerali di Davide si tennero due giorni dopo nella sua citta' natale: Rozzano. Una citta' di tradizione popolare ed operaia dove migliaia di immigrati meridionali venivano impiegati nelle fabbriche di Sesto San Giovanni e di Milano-Nord. Rozzano accolse commossa Davide e migliaia di persone parteciparono al suo funerale. Davide venne ricordato come amico e compagno. Era uno dei fondatori della RASH ed era fortemente impegnato nelle lotte per la casa nei quartieri del Ticinese e dello Stadera, dove era ben voluto dagli inquilini delle case popolari. Nel pomeriggio sfilo' a Milano un corteo di 40.000 persone, fortemente determinato ed autodifeso, che ando' a confluire nel corteo pacifista. I compagni di Milano non si sono dimenticati di quella vicenda. Dopo quei giorni e' stata messa i cantiere una controinchiesta sui fatti del San Paolo. Un'inchiesta che ha gettato una luce di verita' su un mare di menzogne. Le iniziative antifasciste a Milano ed in Lombardia non si sono fermate, come purtroppo non si sono fermate neppure le aggressioni fasciste e la presenza dell'estrema-destra in citta', favorite dal clima politico del paese, dalle lotte interne ad Alleanza Nazionale, dalla precarizzazione e dall'impoverimento di ampi strati popolari, inevitabilmente attratti dalle sirene xenofobe ed intolleranti. Per l'omicidio di Davide e per il ferimento dei suoi due compagni sono in corso diversi procedimenti penali che coinvolgono la famiglia Morbi (un padre e due figli). Per i fatti del San Paolo e' in corso un' inchiesta, che e' stata prorogata di sei mesi e per ora vede indagati quattro compagni e tre appartenenti alle Forze dell'Ordine; negli ultimi giorni si e' parlato di un probabile rinvio a giudizio per tutti gli indagati. |
'''Bolzaneto''' |
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'''sui fatti del San Paolo''' | [bolzaneto] settima udienza preliminare - Genova, 31 marzo 2005 |
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http://www.inventati.org/sanpaolo/ | Udienza breve dedicata alla discussione dei difensori degli imputati. Breve perché solo due avvocati si erano preparati a concludere ed il GUP, con poca soddisfazione delle parti civili, continua a lasciare allo scarso zelo delle difese l’organizzazione degli interventi. |
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Democrazia o Polizia? | Due sole discussioni, quindi: avv. Bugliolo per il sovrintendente Natale e avv. Iavicoli per Mulas, Zaccardi e Amadei. |
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Il nostro lavoro racconta della notte fra il 16 e il 17 aprile 2003 a Milano, una nottata insanguinata dalle lame dei fascisti che uccidono Dax e feriscono gravemente altri due compagni e dai manganelli della polizia che caricano all'interno del pronto soccorso dell'ospedale San Paolo le persone giunte per avere notizie dei compagni accoltellati. Sangue per terra, ferite al volto e alla testa, denti e nasi rotti, braccia e polsi spezzati, persone abbandonate a qualche isolato, buttate giù dalla volante con il braccio rotto senza che gli fosse contestato alcunché, persone ferite a cui i punti di sutura venivano dati mentre erano ancora ammanettate, molestie sessuali, cariche all'interno del pronto soccorso con l'uso di mazze da baseball. Questa è l'inquietante continuità tra l'omicidio per mano fascista e le cariche della polizia al grido, "comunisti di merda", "zecche", "come Carlo, uno di meno", a far capire che il cuore, se di cuore si può parlare, batte a destra. Un uso delle forze dell'ordine ieri tollerato, oggi legittimato (esemplificative sono, in tal senso, le dichiarazioni di Scaiola nel dopo-Genova e quelle di Giovanardi dopo i fatti del S. Paolo) da un governo che promulga leggi razziste e che giorno dopo giorno cancella ogni spazio di democrazia. Una democrazia blindata, una repressione così feroce da sospendere ogni diritto, fare uso della tortura (come denunciato dalla stessa Amnesty) contro immigrati, lavoratori, giovani, antifascisti e contro chiunque lotti per i propri diritti. ll nostro progetto vuole raccogliere il materiale e ricostruire gli avvenimenti affinché si possa dimostrare che quello che è accaduto in quella tragica notte ha radici profonde nella società italiana e nei nuovi modelli di controllo messi in atto dalle forze dell'ordine e pensati dai responsabili delle politiche neoliberiste come la rottura negoziata e pacifica delle istanze sociali. Fin a quando la vostra violenza si chiamerà democrazia? |
Il primo è uno degli incaricati alla sorveglianza, la linea difensiva si basa sulla genericità dell’accusa e sulla mancanza di fonti prova specifiche (in estrema sintesi: dire che non poteva non sapere, che non poteva non accorgersi, non basta a fondare la penale responsabilità dell’imputato). |
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Gli altri sono nell’ordine: un agente scelto della matricola (accusato dei falsi a carico degli stranieri, per aver verbalizzato che questi non volevano vedere l’avvocato, usufruire di interprete, fare avvertire i rispettivi consolati), un medico (di tutto di più) ed una agente del nucleo traduzioni. Le linee difensive sono quelle “classiche” che ci si poteva aspettare: per il falso si sostiene la responsabilità solo per quanto è stato personalmente compiuto e/o attestato, anche se l’atto firmato e predisposto da altri è articolato e comprende anche altri elementi (chi ha seguito un po’ l’udienza preliminare Diaz conosce bene l’argomento); genericità e mancanza di prove specifiche per la agente del nucleo e…rumore di unghie sugli specchi per la dottoressa, malgrado l’indubbia capacità professionale dell’avvocato. Una per tutte? La frase proferita di fronte ad una delle persone offese: “puzzate tutti”, non sarebbe stata una frase ingiuriosa, bensì la semplice e neutra descrizione di una realtà di fatto, peraltro piuttosto credibile, considerate le circostanze e la stagione calda…povera dottoressa! |
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= Approfondimenti vari = | ------------------ '''Incomincia il processo DIAZ''' Si apre oggi al Tribunale di Genova uno dei principali processi legati ai giorni del G8 del luglio 2001. Dopo quasi tre anni di indagini e sei mesi di udienze preliminari salgono infatti sul banco degli imputati 28 poliziotti accusati di falso ideologico, calunnia e abuso d'ufficio per il blitz alla scuola Diaz-Pertini la notte del 21 luglio 2001. Quella notte 270 poliziotti devastarono la sede del gsf, il mediacenter e la palestra-dormitorio, e picchiarono violentemente manifestanti inerti. L'irruzione si concluse con 61 feriti e 93 manifestanti arrestati (e in seguito scagionati) per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio: l’accusa si fondava sul ritrovamento di armi improprie, in particolare di due molotov risultate poi provenire dagli scontri di piazza di sabato. Nonostante i gravissimi capi d'imputazione, nessuno dei poliziotti é stato rimosso o sospeso dall'incarico, anzi, molti di loro sono stati promossi. E' il caso ad esempio di Francesco Gratteri, vicino al capo della polizia Gianni De Gennaro. Gratteri infatti, dopo aver diretto lo Sco (Servizio centrale operativo) della Criminalpol, é stato infatti insediato nel settembre 2003 al vertice dell'antiterrorismo. Con l'inizio di questo processo, diventa sempre più importante il ruolo. svolto dalla Segreteria Legale, che da tre anni lavora insieme agli avvocati del Genova Legal Forum per difendere 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio, che rischiano dagli 8 ai 15 anni di carcere, e per tutelare le parti lese nel processo Diaz e in quello di Bolzaneto. Quest'ultimo, ancora in fase di udienza preliminare, vede indagati 47 tra funzionari di polizia e sanitari responsabili delle torture nella omonima caserma della ps adibita a carcere "temporaneo" nelle giornate del g8. Ma il lavoro della Segreteria Legale costa molti soldi, circa 12.000 euro al mese, e i fondi raccolti sinora si stanno esaurendo. Chi per mandato, fino a pochi mesi fa, raccoglieva soldi per i processi - il Comitato "Verità e Giustizia per Genova" - non riesce a raccoglierne a sufficienza. Per questo motivo il progetto Supportolegale - nato dalla volontà di alcuni mediattivisti che partecipano alla rete di Indymedia e di attivisti di tutta Italia ha lanciato una campagna di finanziamento rivolta sia ai singoli attivisti sia a quei politici e a quelle parti di movimento che sembrano essersi dimenticati di Genova. L'obiettivo: rivendicare la propria storia, per non rischiare che siano altri a scriverla, e assicurarsi una storia futura che non abbia le proprie fondamenta sulla legittimazione del blitz alla Diaz, dei gas cancerogeni in piazza, dei pestaggi indiscriminati, delle torture di Bolzaneto. ------------------ = Napoli = '''Incomincia il 13 aprile la seconda udienza del processo contro 31 guardie''' ------------------ = Cosenza = '''30 Marzo 2005. Ha avuto luogo stamane presso il Tribunale di Cosenza la terza udienza del processo “Sud Ribelle''' In occasione della terza udienza il PM Fiordalisi ha depositato il materiale delle presunte prove con cui è stato costruito l’intero teorema d’accusa che grava contro gli imputati. Si tratta di una serie di registrazioni, filmati ed intercettazioni costruiti ad arte per inquadrare gli imputati in circostanze idonee a far intendere un loro coinvolgimento nei crimini di cui sono accusati. La difesa ha chiesto di poter visionare il contenuto delle prove tra le quali figurano anche alcuni spezzoni trasmessi nel corso della trasmissione “Punto e a Capo” su Rai Due lo scorso 24 Febbraio, suscettibili queste ultime ad annullamento secondo specifiche norme. La richiesta della difesa è stata accolta ed il collegio giudicante ha quindi stabilito direttamente per il 13 Aprile 2005 la data d’inizio della prossima udienza annullando la data di domani 31/03/2005 come continuazione dell’udienza odierna. A partire dalla prossima udienza sarà anche possibile assistere alla deposizione del primo teste d’accusa ovvero un esponente della DIGOS. ------------------ = Marcello Lonzi = '''Il PM si rifiuta di far riesumare il corpo di Marcello Lonzi''' Il P.M. Roberto Pennisi, lo stesso che aveva indagato sulla morte di Marcello Lonzi ed a cui inopinatamente è stata assegnata la decisione sull' istanza di riesumazione della salma, depositata il 18 marzo scorso dai legali della madre di Marcello Lonzi, allo scopo di evidenziare le percosse ricevute sui suoi resti - considerato che all'epoca del decesso la madre venne avvisata dell'esame autoptico ad esame già concluso... - ha detto "no" alla richiesta dei legali ribadendo la sua volontà di "seppelire" il caso una volta per sempre,ritenendo inutili ulteriori perizie. I legali della madre di Lonzi hanno annunciato che sposteranno le indaigni in altra sede. info sul caso LONZI http://www.anarcotico.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=706 -------------------- = Processo al 3piedi = '''Treppiede contro Berlusconi - quattro mesi a Dal Bosco''' ROMA - Quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, a Roberto Dal Bosco, il muratore che il pomeriggio del 31 dicembre scorso colpì a piazza Navona con un cavalletto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lo ha stabilito il gup di Roma Emanuele Cersosimo. All'indagato, che ha patteggiato la pena per il reato di lesioni, è stato revocato l'obbligo di firma (quattro volte la settimana) ed è stato restituito il treppiedi. |
Scugnizzi 05Aprile2005
Genova
Processo dei 25
Oggi 43esima udienza del processo ai 25. In aula due carabinieri si giustificano e non si presentano, mentre sono presenti due agenti della DIGOS di Padova e di Roma. Udienza evidentemente dedicata ai riconoscimenti, unica vera chiave senza ritorno del processo. Finesso riconosce uno degli imputati (B.) come uno degli esponenti di spicco del cso pedro di padova. non pone dubbi e anzi ci tiene a sottolineare come il soggetto sia conosciuto bene a padova e pluridenunciato (guarda caso tutte le denunce sono posteriori al 2001!!). Diciamo che Finesso non mostra tanto timore dei rapporti di forza in terra veneta: sara' la vittoria delle destre alla Regione ? O forse la voglia di forzare alcuni passaggi. Cmq un degno bastardo.
Catarci e' in servizio a Roma dal 1998. A genova non si sa neanche se ci fosse. Ma riconosce il soggetto T. avvicinandosi durante una manifestazione e origliando i discorsi che fa con una ragazza, dove ammetterebbe di essere stato in piazza Alimonda. Diciamo che il metodo di indagine e' abbastanza congruo all'aspetto e alla tenuta del digotto, che sembra una copia coatta e bionda del mitico "Er Monnezza". Fortunatamente non e' altrettanto spigliato e si fa mettere in croce sia da difesa che da accusa, riuscendo a far passare l'impressione che il soggetto giusto per il riconoscimento di T. non sia lui.
La vera chicca sono le rivelazioni del coattone sugli archivi della DIGOS di roma (digitali e facilmente consultabili visto che ci riesce pure lui) che vengono redatti su tutti coloro che si "evidenzino" per la partecipazione a determinati gruppi e situazioni politiche, a manifestazioni e assemblee non autorizzate, nonche' a grandi manifestazioni. In pratica, un po' chiunque. E' consolante che "non sia necessario compiere un reato per essere archiviato". Diciamo che non ci stupisce, ma certo detto in un aula di tribunale in maniera cosi' spudorata lascia sempre un po' di stucco.
Sul finire dell'udienza l'accusa allunga la sua lista testi per includere personaggi del calibro di Truglio e Cavataio citati da Mirante, mentre la difesa chiede di ascoltare preliminarmente il coordinatore della centrale operativa dei carabinieri per cercare di ottenere le registrazioni delle comunicazioni radio dei cc oltre a quelle dei ps. Chi vivra' vedra'
Bolzaneto
[bolzaneto] settima udienza preliminare - Genova, 31 marzo 2005
Udienza breve dedicata alla discussione dei difensori degli imputati. Breve perché solo due avvocati si erano preparati a concludere ed il GUP, con poca soddisfazione delle parti civili, continua a lasciare allo scarso zelo delle difese l’organizzazione degli interventi.
Due sole discussioni, quindi: avv. Bugliolo per il sovrintendente Natale e avv. Iavicoli per Mulas, Zaccardi e Amadei.
Il primo è uno degli incaricati alla sorveglianza, la linea difensiva si basa sulla genericità dell’accusa e sulla mancanza di fonti prova specifiche (in estrema sintesi: dire che non poteva non sapere, che non poteva non accorgersi, non basta a fondare la penale responsabilità dell’imputato).
Gli altri sono nell’ordine: un agente scelto della matricola (accusato dei falsi a carico degli stranieri, per aver verbalizzato che questi non volevano vedere l’avvocato, usufruire di interprete, fare avvertire i rispettivi consolati), un medico (di tutto di più) ed una agente del nucleo traduzioni. Le linee difensive sono quelle “classiche” che ci si poteva aspettare: per il falso si sostiene la responsabilità solo per quanto è stato personalmente compiuto e/o attestato, anche se l’atto firmato e predisposto da altri è articolato e comprende anche altri elementi (chi ha seguito un po’ l’udienza preliminare Diaz conosce bene l’argomento); genericità e mancanza di prove specifiche per la agente del nucleo e…rumore di unghie sugli specchi per la dottoressa, malgrado l’indubbia capacità professionale dell’avvocato. Una per tutte? La frase proferita di fronte ad una delle persone offese: “puzzate tutti”, non sarebbe stata una frase ingiuriosa, bensì la semplice e neutra descrizione di una realtà di fatto, peraltro piuttosto credibile, considerate le circostanze e la stagione calda…povera dottoressa!
Incomincia il processo DIAZ
Si apre oggi al Tribunale di Genova uno dei principali processi legati ai giorni del G8 del luglio 2001. Dopo quasi tre anni di indagini e sei mesi di udienze preliminari salgono infatti sul banco degli imputati 28 poliziotti accusati di falso ideologico, calunnia e abuso d'ufficio per il blitz alla scuola Diaz-Pertini la notte del 21 luglio 2001.
Quella notte 270 poliziotti devastarono la sede del gsf, il mediacenter e la palestra-dormitorio, e picchiarono violentemente manifestanti inerti. L'irruzione si concluse con 61 feriti e 93 manifestanti arrestati (e in seguito scagionati) per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio: l’accusa si fondava sul ritrovamento di armi improprie, in particolare di due molotov risultate poi provenire dagli scontri di piazza di sabato. Nonostante i gravissimi capi d'imputazione, nessuno dei poliziotti é stato rimosso o sospeso dall'incarico, anzi, molti di loro sono stati promossi. E' il caso ad esempio di Francesco Gratteri, vicino al capo della polizia Gianni De Gennaro. Gratteri infatti, dopo aver diretto lo Sco (Servizio centrale operativo) della Criminalpol, é stato infatti insediato nel settembre 2003 al vertice dell'antiterrorismo.
Con l'inizio di questo processo, diventa sempre più importante il ruolo. svolto dalla Segreteria Legale, che da tre anni lavora insieme agli avvocati del Genova Legal Forum per difendere 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio, che rischiano dagli 8 ai 15 anni di carcere, e per tutelare le parti lese nel processo Diaz e in quello di Bolzaneto. Quest'ultimo, ancora in fase di udienza preliminare, vede indagati 47 tra funzionari di polizia e sanitari responsabili delle torture nella omonima caserma della ps adibita a carcere "temporaneo" nelle giornate del g8.
Ma il lavoro della Segreteria Legale costa molti soldi, circa 12.000 euro al mese, e i fondi raccolti sinora si stanno esaurendo. Chi per mandato, fino a pochi mesi fa, raccoglieva soldi per i processi - il Comitato "Verità e Giustizia per Genova" - non riesce a raccoglierne a sufficienza. Per questo motivo il progetto Supportolegale - nato dalla volontà di alcuni mediattivisti che partecipano alla rete di Indymedia e di attivisti di tutta Italia ha lanciato una campagna di finanziamento rivolta sia ai singoli attivisti sia a quei politici e a quelle parti di movimento che sembrano essersi dimenticati di Genova.
L'obiettivo: rivendicare la propria storia, per non rischiare che siano altri a scriverla, e assicurarsi una storia futura che non abbia le proprie fondamenta sulla legittimazione del blitz alla Diaz, dei gas cancerogeni in piazza, dei pestaggi indiscriminati, delle torture di Bolzaneto.
Napoli
Incomincia il 13 aprile la seconda udienza del processo contro 31 guardie
Cosenza
30 Marzo 2005. Ha avuto luogo stamane presso il Tribunale di Cosenza la terza udienza del processo “Sud Ribelle
In occasione della terza udienza il PM Fiordalisi ha depositato il materiale delle presunte prove con cui è stato costruito l’intero teorema d’accusa che grava contro gli imputati. Si tratta di una serie di registrazioni, filmati ed intercettazioni costruiti ad arte per inquadrare gli imputati in circostanze idonee a far intendere un loro coinvolgimento nei crimini di cui sono accusati. La difesa ha chiesto di poter visionare il contenuto delle prove tra le quali figurano anche alcuni spezzoni trasmessi nel corso della trasmissione “Punto e a Capo” su Rai Due lo scorso 24 Febbraio, suscettibili queste ultime ad annullamento secondo specifiche norme. La richiesta della difesa è stata accolta ed il collegio giudicante ha quindi stabilito direttamente per il 13 Aprile 2005 la data d’inizio della prossima udienza annullando la data di domani 31/03/2005 come continuazione dell’udienza odierna. A partire dalla prossima udienza sarà anche possibile assistere alla deposizione del primo teste d’accusa ovvero un esponente della DIGOS.
Marcello Lonzi
Il PM si rifiuta di far riesumare il corpo di Marcello Lonzi
Il P.M. Roberto Pennisi, lo stesso che aveva indagato sulla morte di Marcello Lonzi ed a cui inopinatamente è stata assegnata la decisione sull' istanza di riesumazione della salma, depositata il 18 marzo scorso dai legali della madre di Marcello Lonzi, allo scopo di evidenziare le percosse ricevute sui suoi resti - considerato che all'epoca del decesso la madre venne avvisata dell'esame autoptico ad esame già concluso... - ha detto "no" alla richiesta dei legali ribadendo la sua volontà di "seppelire" il caso una volta per sempre,ritenendo inutili ulteriori perizie. I legali della madre di Lonzi hanno annunciato che sposteranno le indaigni in altra sede.
info sul caso LONZI http://www.anarcotico.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=706
Processo al 3piedi
Treppiede contro Berlusconi - quattro mesi a Dal Bosco
ROMA - Quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, a Roberto Dal Bosco, il muratore che il pomeriggio del 31 dicembre scorso colpì a piazza Navona con un cavalletto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Lo ha stabilito il gup di Roma Emanuele Cersosimo. All'indagato, che ha patteggiato la pena per il reato di lesioni, è stato revocato l'obbligo di firma (quattro volte la settimana) ed è stato restituito il treppiedi.