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= Lunedì 16 marzo = = Rassegna Stampa = dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line |
=== GR DEL 29 SETTEMBRE === |
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= GR ORE 13.30 = == spazio indy 16.3... speciale antifascismo == '''un anno fa ,oriva DAX''' Un anno fa tutta Milano aveva gli occhi puntati sulla TV: si aspettava da un momento all'altro l'inevitabile inizio dell'attacco americano contro l'Iraq. Anche il Movimento era pronto a mobilitarsi in massa contro la guerra. Ma qualcosa di tragico e inaspettato successe anche qui, a Milano, nella notte del 16 Marzo in zona Navigli: tre compagni dell'ORSO furono aggrediti da un gruppetto di fascisti. Davide Dax Cesare venne ferito a morte in via Brioschi. All'arrivo dell'ambulanza le sue condizioni apparsero subito disperate. Nell'agguato vennero colpiti anche gli altri due ragazzi, tra i quali Alex, che riporto' ferite molto gravi. Decine di telefonate diffusero rapidamente la drammatica notizia in tutta Milano. Molti compagni si precipitarono all'ospedale San Paolo, per conoscere la condizioni dei feriti e per stringersi vicino agli amici di Davide, ma li attese un'amarissima sorpresa, da parte delle Forze dell'Ordine. Cariche violentissime messe in atto dai celerini e dagli uomini delle volanti, una spietata caccia all'uomo e brutali pestaggi contro persone gia' ammanettate (anche con l'utilizzo di mazze da baseball ed altre armi improprie). Il bilancio era pesantissimo: teste aperte, ossa e denti rotti.. Subito la Questura di Milano mise in moto le macchina della disinformazione. E ci riusci' bene, attivamente spalleggiata da quasi tutti i media ufficiali. La mattina successiva questi pubblicarono articoli di fantasia, che descrivevano la nottata delineando risse tra ubriachi e assalti dei cs all'ospedale. Nonostante le menzogne, erano moltissimi ad aver colto la verita' (che iniziava a venire a galla anche sui media ufficiali, grazie a testimonianze e video amatoriali). La piazza ne era testimonianza diretta. Per tutta la settimana Milano fu attraversata da imponenti mobilitazioni: dal corteo notturno in Ticinese del 17 Marzo alle iniziative all'Universita' Statale. Il 20 Marzo, come previsto, scoppio' la guerra. I funerali di Davide si tennero due giorni dopo nella sua citta' natale: Rozzano. Una citta' di tradizione popolare ed operaia dove migliaia di immigrati meridionali venivano impiegati nelle fabbriche di Sesto San Giovanni e di Milano-Nord. Rozzano accolse commossa Davide e migliaia di persone parteciparono al suo funerale. Davide venne ricordato come amico e compagno. Era uno dei fondatori della RASH ed era fortemente impegnato nelle lotte per la casa nei quartieri del Ticinese e dello Stadera, dove era ben voluto dagli inquilini delle case popolari. Nel pomeriggio sfilo' a Milano un corteo di 40.000 persone, fortemente determinato ed autodifeso, che ando' a confluire nel corteo pacifista. I compagni di Milano non si sono dimenticati di quella vicenda. Dopo quei giorni e' stata messa i cantiere una controinchiesta sui fatti del San Paolo. Un'inchiesta che ha gettato una luce di verita' su un mare di menzogne. Le iniziative antifasciste a Milano ed in Lombardia non si sono fermate, come purtroppo non si sono fermate neppure le aggressioni fasciste e la presenza dell'estrema-destra in citta', favorite dal clima politico del paese, dalle lotte interne ad Alleanza Nazionale, dalla precarizzazione e dall'impoverimento di ampi strati popolari, inevitabilmente attratti dalle sirene xenofobe ed intolleranti. Per l'omicidio di Davide e per il ferimento dei suoi due compagni sono in corso diversi procedimenti penali che coinvolgono la famiglia Morbi (un padre e due figli). Per i fatti del San Paolo e' in corso un' inchiesta, che e' stata prorogata di sei mesi e per ora vede indagati quattro compagni e tre appartenenti alle Forze dell'Ordine; negli ultimi giorni si e' parlato di un probabile rinvio a giudizio per tutti gli indagati. '''sui fatti del San Paolo''' http://www.inventati.org/sanpaolo/ Democrazia o Polizia? Il nostro lavoro racconta della notte fra il 16 e il 17 aprile 2003 a Milano, una nottata insanguinata dalle lame dei fascisti che uccidono Dax e feriscono gravemente altri due compagni e dai manganelli della polizia che caricano all'interno del pronto soccorso dell'ospedale San Paolo le persone giunte per avere notizie dei compagni accoltellati. Sangue per terra, ferite al volto e alla testa, denti e nasi rotti, braccia e polsi spezzati, persone abbandonate a qualche isolato, buttate giù dalla volante con il braccio rotto senza che gli fosse contestato alcunché, persone ferite a cui i punti di sutura venivano dati mentre erano ancora ammanettate, molestie sessuali, cariche all'interno del pronto soccorso con l'uso di mazze da baseball. Questa è l'inquietante continuità tra l'omicidio per mano fascista e le cariche della polizia al grido, "comunisti di merda", "zecche", "come Carlo, uno di meno", a far capire che il cuore, se di cuore si può parlare, batte a destra. Un uso delle forze dell'ordine ieri tollerato, oggi legittimato (esemplificative sono, in tal senso, le dichiarazioni di Scaiola nel dopo-Genova e quelle di Giovanardi dopo i fatti del S. Paolo) da un governo che promulga leggi razziste e che giorno dopo giorno cancella ogni spazio di democrazia. Una democrazia blindata, una repressione così feroce da sospendere ogni diritto, fare uso della tortura (come denunciato dalla stessa Amnesty) contro immigrati, lavoratori, giovani, antifascisti e contro chiunque lotti per i propri diritti. ll nostro progetto vuole raccogliere il materiale e ricostruire gli avvenimenti affinché si possa dimostrare che quello che è accaduto in quella tragica notte ha radici profonde nella società italiana e nei nuovi modelli di controllo messi in atto dalle forze dell'ordine e pensati dai responsabili delle politiche neoliberiste come la rottura negoziata e pacifica delle istanze sociali. Fin a quando la vostra violenza si chiamerà democrazia? |
'''Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%»''' Alta adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro scattato questa mattina alle 9.00. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre. Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei in Sicilia e a Napoli. |
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= Approfondimenti vari = | '''STATI UNITI E ARMI''' L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso. |
GR DEL 29 SETTEMBRE
Metalmeccanici in sciopero, i sindacati: «Adesione all'80%» Alta adesione allo sciopero nazionale dei metalmeccanici proclamato da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto di lavoro scattato questa mattina alle 9.00. Attualmente sono oltre un milione e 600mila i lavoratori metalmeccanici che attendono l’adeguamento salariale previsto dal rinnovo del biennio economico, scaduto a dicembre. Cortei e presidi, con migliaia di lavoratori in tutta Italia: In Emilia Romagna centinaia di lavoratori si sono riuniti in due presidi davanti alla sede di Confindustria e Confapi; a Firenze sono state diecimila le tute blu, provenienti da tutta la regione che hanno sfilato in corteo per le vie del centro, vista anche la situazione molto tesa in Toscana dove sono almeno 14mila i posti di lavoro a rischio, con le vertenze Electrolux, Matec e Esaote e la crisi nell'area dell'indotto della Piaggio. Alla manifestazione a Roma i metalmeccanici sono accorsi in massa. Il corteo romano delle tutte blu ha attraversato la via Tiburtina fino a raggiungere i cancelli dell'azienda Vitrociset, che ha da poco aperto una procedura di licenziamento per 150 lavoratori. Alta l'adesione anche ai cortei in Sicilia e a Napoli.
STATI UNITI E ARMI L’esercito statunitense utilizza così tante pallottole in Afghanistan e in Iraq che i fabbricanti di munizioni non riescono a rispettare le ordinazioni ricevute. Gli Stati Uniti sono costretti, come rivela il quotidiano britannico The Indipendent di domenica 25 settembre, a richiedere le munizioni alle Industrie Militari di Israele, legate al governo di Tel Aviv. Il Pentagono ha così acquistato 313 milioni di pallottole israeliane a partire dallo scorso anno, per un importo di dieci milioni di dollari. Un rapporto governativo americano, citato da The Indipendent, indica che le forze americane hanno raddoppiato il loro consumo di munizioni dopo l’11 settembre 2001 e dopo il dispiegamento militare prima in Afghanistan e poi in Iraq. L’esercito ha utilizzato circa 6 miliardi di munizioni di piccolo calibro a partire dal 2002, e hanno ormai bisogno di 1 miliardo e 800 mila munizioni ogni anno. Alcuni esperti interpellati stimano che vengano sparate tra le 250.000 e le 300.000 pallottole per ciascun “insorto” afgano o iracheno ucciso.