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DANIMARCA: MUORE 'CHRISTIANIA', IL SOGNO DEGLI ANNI '70 '''DANIMARCA: MUORE 'CHRISTIANIA', IL SOGNO DEGLI ANNI '70'''

Lunedì 16 marzo

Rassegna Stampa

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DANIMARCA: MUORE 'CHRISTIANIA', IL SOGNO DEGLI ANNI '70

COPENAGHEN - Lo 'Stato libero' di Christiania, la comunita' che dagli anni settanta rappresenta un esperimento sociale unico in Europa, e' destinato a scomparire. Il governo danese ha presentato il progetto che trasformera' Christiania in un quartiere di Copenaghen, sempre meno 'alternativo' e sempre piu' 'normalizzato'. Il piano 'va molto al di la' delle previsioni - ha commentato il portavoce della comunita', Peter Post - si tratta di una vera liquidazione, non di una normalizzazione'. Nata negli anni '70 in seguito all'occupazione di un quartiere militare dismesso nella zona portuale della citta', sviluppatasi tra alterne vicende e finalmente stabilizzata sulla base di accordi successivi con il governo, Christiana era stata edificata sul principio dell'autogestione e della proprieta' collettiva. La sua fama si era costruita intorno alla libera circolazione delle droghe leggere, tollerata dalle autorita' che tra l'altro in questo modo potevano controllare il traffico degli stupefacenti ed evitare che si diffondesse in altre zone della citta'. In realta' l'esperimento andava molto al di la' dei banchetti di hascisc disposti lungo la cosiddetta 'Pusher street'. A Christiania ci sono numerosi ristoranti, gallerie d'arte, teatri, un cinema per i bambini, un asilo, diverse attivita' economiche. E da anni il 'libero Stato' e' la seconda attrazione turistica della capitale danese dopo la sirenetta, e costituisce anche un'importante valvola di sfogo per tutti gli emarginati, che tra i suoi confini trovano sempre accoglienza e ospitalita'. I chioschi colorati sono spariti da tempo, nel tentativo di eliminare un motivo di polemica. Uno, il piu' pittoresco, decorato da un artista 'christianita' con scene di vita locale, e' stato trasportato al Museo Nazionale: servira' ad illustrare un fenomeno che ha inciso sulla storia sociale e del costume. Il progetto del governo, illustrato oggi dai ministri delle Finanze e dell'Economia, Thor Pedersen e Bendt Bendsen, punta in primo luogo a smantellare il sistema di autogoverno assembleare che, si legge nel rapporto della commissione appositamente costituita, 'spesso impedisce di prendere qualunque decisione'. Nell'ambito del processo di 'normalizzazione', inoltre, sara' abolita la proprieta' collettiva: le case saranno messe in vendita, trasformate in cooperative o affidate ad enti pubblici che le riaffitteranno a prezzi di mercato ai 'christianiti' che attualmente pagano un 'ticket' uniforme alla comunita'. Una ventina di abitazioni costruite abusivamente lungo le rive del lago saranno demolite in una prima fase, e successivamente altrettante cadranno sotto i colpi dei bulldozer. La proprieta' collettiva e l'autogestione saranno salvaguardate solo per le istituzioni culturali e quelle per i bambini che, ha riconosciuto Pedersen, hanno dato buoni risultati. 'Le demolizioni hanno solo un sapore punitivo - ha commentato Peter Post - e l'abolizione della proprieta' collettiva significa negare lo spirito stesso di Christiania. Noi diremo no. Ma questo non significa un rifiuto in blocco. Significa solo che vogliamo trattare'. Unica concessione del governo: Christiana restera' una zona vietata alla circolazione delle automobili

Approfondimenti vari

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)