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'''casa dax'''
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Presidio anitsgombero a Casa Dax, casa occupata a Milano in seguito alla manifestazione antifascista di sabato 13 marzo. Sentiamo un'audio di questa mattina

'''KOSOVO'''

E’ di nuovo guerra civile in Kosovo. Da questa notte si stanno susseguendo gli scontri tra serbi e albanesi. Finora le vittime sono 22, oltre 500 i feriti. A Pristina è stata attaccata la sede dell’Onu.
Scontri anche in serbia. Nella capitale Belgrado è stta incendiata la moschea e i manifestanti hanno impedito ai vigili del fuoco di intervenire.
Gruppi di manifestanti continuano a circolare nelle strade della capitale. Nel sud del Paese, ieri sera, nella città di Nis, manifestanti serbi hanno dato alle fiamme una moschea e hanno poi cercato di impedire ai pompieri di spegnere l'incendio.
Particolarmente difficile la situazione a Gnjilane, nel Kosovo orientale, dove questa notte tre serbi sono stati uccisi, secondo quanto riferisce l'agenzia Beta. "Tutte le case serbe a Gnjilane sono state incendiate" ha detto un testimone, aggiungendo che una trentina di serbi hanno trovato rifugio nella chiesa ortodossa della città. Anche la sede dell'Unmik e' stata attaccata.
Gli incidenti tra serbi e albanofoni nel Kosovo sono cominciati a Kosovska Mitrovica, in seguito alla notizia secondo la quale due bambini albanofoni inseguiti da serbi erano annegati nel fiume Ibar, il fiume che separa le due comunità.
La Macedonia ha annunciato ieri la decisione di chiudere una delle due frontiere con il Kosovo, autorizzando soltanto sull'altra frontiera il passaggio a piedi, a causa delle tensioni che hanno funestato la regione. La Macedonia è sempre sotto tensione dopo il conflitto del 2001 tra il governo e i ribelli albanesi che reclamano maggiori diritti per la loro minoranza.

  ''' MADRID'''

 - Altre quattro persone sono state arrestate nell'ambito delle indagini sulle stragi di Madrid di una settimana fa. Lo hanno detto oggi fonti giudiziarie.'''
I quattro arrestati sono tutti di origine maghrebina.
Durante la notte, inoltre, la polizia ha effettuato varie perquisizioni in appartamenti di Madrid legate all'inchiesta sulle stragi, cosi' come al domicilio di Said Chedadi, un marocchino arrestato dal giudice Baltasar Garzon nell'ambito della sua inchiesta sugli attentati dell'11 settembre.
Chedadi e' proprietario di un negozio di vestiti nella strada Caravaca, parallela a quella del Tribulete, dove si trovava il negozio di Jamal Zougam, presunto autore materiale delle stragi di Madrid, nel quartier madrileno di Lavapies.


 ''' Terrorismo: Fbi propone struttura coordinamento Europa'''

 L'Fbi ha proposto per l'Europa una struttura di coordinamento internazionale per la lotta contro il terrorismo, come quella nella Nato. Una proposta simile era arrivata ieri da Solana e lo stesso Pisanu aveva chiesto un patto morale e politico in Italia. La prima risposta arriva dalla Francia d'accordo che l'Ue abbia un suo coordinatore per la lotta al terrorismo. Due giorni fa Francia e Germania avevano invece bocciato l'idea di un servizio segreto Ue, una specie di Cia europea.
Fonti del Viminale definiscono, intanto, 'infondata' la notizia di attuare un piano di espulsioni di massa dall'Italia di immigrati extracomunitari. Il ministro Pisanu, in occasione dell'espulsione di alcuni immigrati, tra cui l'imam di Carmagnola, sottolineo' - si ricorda al Viminale - il carattere straordinario di questa misura. Uno strumento che ricopre carattere di eccezionalita' da usare solo in caso di reale rischio per la sicurezza del Paese.



'''SUDAN'''

Almeno tre persone sono state uccise e 18 ferite durante una protesta scoppiata in un campo per sfollati alla periferia della capitale sudanese Khartoum. Secondo testimoni citati dall’agenzia ‘Reuters’, il governo sta cercando di spostare gli occupanti di un campo abusivo di profughi interni. Si tratta di persone provenienti dalla regione occidentale del Darfur, teatro da un anno di un conflitto tra ribelli locali e forze governative che ha provocato oltre un milione di sfollati. Un comunicato della polizia conferma la morte di un uomo e due donne durante la rivolta scoppiata ieri nel campo provvisorio di Mayo, una ventina di chilometri dal centro della capitale. Alcuni testimoni hanno detto che i poliziotti hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla. La polizia sarebbe intervenuta per impedire a giovani studenti di prestare assistenza agli sfollati. In questa zona si trovano anche 2.300 sfollati provenienti dalla regione occidentale del Darfur, dove oltre un milione di persone ha abbandonato case e villaggi per sfuggire alle violenze; centomila profughi hanno varcato la frontiera con il confinante Ciad per sfuggire agli scontri e ora si trovano ammassati in provvisori campi di accoglienza in pessime condizioni umanitarie.

'''parmalat'''

 Il gip di Parma Pietro Rogato ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per Fausto Tonna, l'ex direttore finanziario di Parmalat in carcere dal 31 dicembre.

Lo dice una fonte legale. Le motivazioni citate dal gip includono il mancato deposito - a oggi - di accertamenti su riscontri ad alcune dichiarazioni di Tonna.

L'ex direttere finanziario di Parmalat sta lavorando anche oggi nella sede di Collecchio alla ricostruzione dei bilanci di Parmalat Spa.

Sempre oggi pomeriggio i pm di Parma dovrebbero ancora ascoltare Calisto Tanzi, l'ex patron agli arresti ora in ospedale. L'interrogatorio di oggi prosegue da ieri, a opera dlla pm Antonella Ioffredi, assieme al procuratore capo Vito Zincani, spiegava ieri sera un legale.


'''RIFIUTI'''

 L'emergenza rifiuti in Campania
non da' tregua: vigili del fuoco ancora al lavoro a Napoli e
in provincia per spegnere i roghi causati dai cumuli di
immondizia dati alle fiamme dai cittadini mentre la
situazione migliora ad Aversa, epicentro della crisi nel
Casertano, dove la raccolta e' cominciata anche se con
risultati parziali. Numerosi gli interventi dei pompieri
nelle aree dell'emergenza, in particolare nei comuni a Nord
di Napoli. Da lunedi' in Campania la commissione d'inchiesta
contro le ecomafie.
Line 87: Line 33:
 Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio.
 Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta.
Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio.

Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta.
Line 94: Line 41:
 I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra. I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra.
Line 98: Line 45:
 In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni. In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni.
Line 102: Line 49:
 E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf''. E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf''.
Line 106: Line 53:
 E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah. E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah.
Line 108: Line 55:
  Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati. Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati.
Line 110: Line 57:
  Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo. Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo.
Line 124: Line 71:
(articulo sul comunicato in italiano) (traduzione al italiano di un articolo in GARA sul comunicato)


=== spazio indy 25.3 ===

'''Anniversario fosse ardeatine'''

Fosse Ardeatine, 60 anni dopo, Roma non dimentica
Il 24 marzo 1944 in un’azione di guerra a Roma in via Rasella, un gruppo di partigiani dei Gap uccideva 33 soldati del battaglione Bozen e ne feriva 38 facendo scoppiare una carica esplosiva e attaccando la colonna nemica con armi automatiche e il lancio di bombe da mortaio leggere. Accuratamente preparata, l’azione colpiva uno dei battaglioni specializzati in azioni di rappresaglia e faceva seguito a una serie di massacri perpetrati nei mesi precedenti dai tedeschi nelle zone intorno alla capitale ai danni di persone innocenti, spesso donne, vecchi e bambini: 18 vittime a Canale Monterano, 32 a Saturnia, 14 a Blera, 40 a San Martino, 14 a Velletri ecc.
In seguito all’azione partigiana Hitler comunicò che Roma doveva essere interamente distrutta e tutta la popolazione deportata, ma subito dopo rettificò che per la vendetta sarebbe stato sufficiente radere al suolo l’intero quartiere nel quale si era svolta l’azione. Infine Kesselring e il comandante della piazza di Roma, Kurt Maeltzer, stabilirono le modalità della rappresaglia: dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. L'eccidio avvenne immediatamente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke: il giorno dopo l’azione partigiana, 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso, cinquanta furono scelte e consegnate dal questore fascista Caruso.
60 anni dopo nonostante c'è chi chiede la grazia per il boia Priebke, accanto alle iniziative istituzionali del comune di roma e/o della provincia, ci sarà un corteo itinerante per le vie del pigneto organizzato dal csoa ex-snia.

Appuntamento alle ore 17 all'isola pedonale del Pigneto (vedi com'e' andata).

''' nuove antifa '''

http://italy.indymedia.org/news/2004/03/509210_comment.php#509416
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'''solidarieta' con i detenuti '''

FIRENZE: 27 MARZO SOTTO SOLLICCIANO 16/03/2004
 
Giornata in solidarietà con i detenuti e le detenute
60.000 detenuti letteralmente accatastati in strutture che ne possono contenere al massimo 40.000.
Di questi 2/3 sono detenuti per consumo o spaccio di droga, per immigrazione o per piccoli furti, cioè per reati creati dalla stessa società che poi li punisce.
Il carcere non serve ad altro che a contenere e a nascondere i conflitti e le contraddizioni che i nostri sistemi economici, sociali e politici determinano.
FUORI
Cambiare il carcere significa liberarsi dalla sua necessità, cambiando i meccanismi sociali che oggi lo rendono indispensabile per il mantenimento dell'ordine costituito e degli apparati di potere. Significa far si che tutti e tutte vivano in condizioni migliori, eliminando per primi i meccanismi che creano forti sperequazioni economiche. Significa cambiare la cultura della separazione e della repressione.
DENTRO
Non si può immaginare punizione peggiore della privazione della libertà, ma non c'è limite al peggio: in carcere il dramma di questa non-esistenza è amplificato dalle terribili condizioni di vita a cui sono costretti i detenuti.
Mancano i generi di prima necessità, dalle saponette ai medicinali; mancano i servizi igienici come bagni e docce; manca l'assistenza sanitaria; si può aspettare mesi e mesi per un semplice intervento, mentre versano in stato di quasi totale abbandono i malati più gravi, come quelli affetti da A.I.D.S..
FIRENZE: SOLLICCIANO
Nel carcere presentato come uno dei migliori esempi di democraticizzazione avvenuta in seguito alla riforma Gozzini la situazione è comunque sotto i limiti del rispetto della dignità umana.
Nei mesi scorsi Ladri di Biciclette ha cercato di portare FUORI del carcere le voci e le richieste dei detenuti, gli unici in grado di raccontare cos'è e com'è veramente il carcere.
Ora Ladri di Biciclette vorrebbe portare DENTRO al carcere le voci di chi sta FUORI cercando di rompere il muro di cemento e di indifferenza che permette il mantenimento di istituzioni totali che calpestano la dignità dell'individuo.

Per non dimenticarsi del carcere e di chi vi è recluso e per esprimere a tutti/e la nostra solidarietà

SABATO 27 MARZO GIORNATA IN SOLIDARIETA' CON I DETENUTI E LE DETENUTE DALLE 15:00 PRESIDIO
Sul palco: Egin, Terramara, Roy Paci, Jah Sazzah (Aretuska), Parto delle Nuvole Pesanti, Bisca, Malasuerte, Arpioni.
Diretta radio
PER UN MONDO SENZA GALERE! LIBERI TUTTI E TUTTE!

Per contatti: ladridibiciclette@inventati.org


'''proteste uni '''

Una riforma da dimenticare
In molte università italiane, studenti, ricercatori e docenti sono in mobilitazione per protestare contro il DDL Moratti, che introduce logiche di precarizzazione nei confronti dei ricercatori, sostituendo il contratto a tempo indeterminato con contratti a tempo, di durata decennale. Ma non solo: vengono ridotti i fondi, già esigui, destinati alla ricerca e si assiste alla subordinazione della ricerca pubblica nei confronti di finanziamenti privati, marginalizzando il ruolo della ricerca ad interessi di parte.
A Palermo, dopo la giornata di protesta nazionale in cui è stato occupato simbolicamente il rettorato, è iniziato un percorso di protesta che vede uniti docenti, ricercatori e studenti nel dire no al ddl Moratti e al decreto-legge Zecchino.

.:Corteo del 6/3/2004 [foto]
.:Assemblea di ateneo del 11/3/2004 [report] e del 18/3/2004 [report]

Prossimi appuntamenti:
Facoltà di lettere e filosofia di Palermo in assemblea permanente
Martedì 23/3/2004 ore 9:30 sit-in contro il ddl Moratti in viale delle Scienze (fra Architettura ed Economia) con gazebo informativo
Sciopero generale del 26/3/2004
 
 


= spazio indy 29.3 =

'''processo dax'''


Prossimi appuntamenti: Martedì 30 ore 21 Assemblea cittadina all'O.R.So. Sabato 3 aprile Corteo nazionale a Genova Dax vive!! L'antifascismo non si arresta!!

Oggi 29 marzo 2004 si è tenuto un presidio davanti al tribunale in concomitanza con l'udienza agli assassini di Dax.
Circa 40 compagni hanno attaccato striscioni e distribuito volantini per ricordare Dax ucciso dai fascisti e per chiedere l'immediata scarcerazione dei compagni arrestati : Marta Milo Orlando.

Da un punto di vista processuale si è vista la richiesta del PM di 18 e 5 anni per il figlio e il padre, accusati di aver ucciso Dax e ferito altri 2 compagni.
La sentenza è stata rimandata al 30 aprile.
Da segnalare la lettura di una lettera di uno degli assassini di Dax che esprime "rammarico per l'accaduto" ma "indignazione per la colorazione politica che si è voluta dare".

!! NESSUN COMMENTO !!

La nostra giustizia non passa dai tribunali

L'ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA!!
MARTA MILO ORLANDO LIBERI SUBITO!!

Prossimi appuntamenti:
Martedì 30 ore 21 Assemblea cittadina all'O.R.So.
Sabato 3 aprile Corteo nazionale a Genova


'''hackmeeting'''

HackIt 2004
Quest'anno , diversamente dagli altri anni, l'appuntamento per le comunita' e controculture digitali italiane e non solo arriva all'inizio di aprile, per lasciare spazio al tentativo di organizzare un incontro di carattere transnazionale per fine giugno, data tradizionale dell'hackmeeting.
Nonostante questo il programma si prospetta ricco di seminari e workshop dalle riflessioni sulle nuove leggi sul diritto d'autore, i brevetti sul software e la privacy alle azioni per contrastarle, dallo smanettamento puro alla riflessione politica e sociale sulla fase che attraversano le comunita' che hanno fatto dei diritti digitali e di comunicazione il proprio terreno d'iniziativa.

Programma


http://www.hackmeeting.org/workshops/

'''colombia'''

Sciopero della fame
I lavoratori colombiani della COCA COLA sono in sciopero della fame dal 15 marzo.
Una iniziativa di lotta estrema in risposta alle intenzioni della multinazionale americana di annullare la presenza sindacale nelle sue imprese imbottigliatrici. La protesta avviene principalmente contro la chiusura illegale di 11 stabilimenti di produzione che si aggiungono ai 4 già chiusi mesi orsono.
Congiuntamente alle politiche repressive, che il sindacato SINALTRAINAL ha denunciato fino ad oggi e a seguito delle quali si sta sviluppando una intensa campagna di boicottaggio internazionale, Coca Cola vuole colpire l’organizzazione sindacale attraverso i licenziamenti e la sostituzione del personale con lavoratori precari. Inoltre la repressione ai danni delle organizzazioni dei lavoratori colombiani appena un mese fa ha colpito la Presidente del Fensuagro, sindacato dei contadini colombiani, e altri dirigenti contadini, vittime della persecuzione del Governo e della Procura Generale della nazione.
A seguito delle minacce dei gruppi paramilitari ai familiari dei dirigenti sindacali i rappresentanti del SINALTRAINAL, lancia un appello per sostenere questi lavoratori.
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= spazio indy 18.3... Difendi officina99 =

'''DANIMARCA: MUORE 'CHRISTIANIA', IL SOGNO DEGLI ANNI '70'''

COPENAGHEN - Lo 'Stato libero' di Christiania, la comunita' che dagli anni settanta rappresenta un esperimento sociale unico in Europa, e' destinato a scomparire. Il governo danese ha presentato il progetto che trasformera' Christiania in un quartiere di Copenaghen, sempre meno 'alternativo' e sempre piu' 'normalizzato'.
Il piano 'va molto al di la' delle previsioni - ha commentato il portavoce della comunita', Peter Post - si tratta di una vera liquidazione, non di una normalizzazione'.
Nata negli anni '70 in seguito all'occupazione di un quartiere militare dismesso nella zona portuale della citta', sviluppatasi tra alterne vicende e finalmente stabilizzata sulla base di accordi successivi con il governo, Christiana era stata edificata sul principio dell'autogestione e della proprieta' collettiva.
La sua fama si era costruita intorno alla libera circolazione delle droghe leggere, tollerata dalle autorita' che tra l'altro in questo modo potevano controllare il traffico degli stupefacenti ed evitare che si diffondesse in altre zone della citta'. In realta' l'esperimento andava molto al di la' dei banchetti di hascisc disposti lungo la cosiddetta 'Pusher street'. A Christiania ci sono numerosi ristoranti, gallerie d'arte, teatri, un cinema per i bambini, un asilo, diverse attivita' economiche. E da anni il 'libero Stato' e' la seconda attrazione turistica della capitale danese dopo la sirenetta, e costituisce anche un'importante valvola di sfogo per tutti gli emarginati, che tra i suoi confini trovano sempre accoglienza e ospitalita'.
I chioschi colorati sono spariti da tempo, nel tentativo di eliminare un motivo di polemica. Uno, il piu' pittoresco, decorato da un artista 'christianita' con scene di vita locale, e' stato trasportato al Museo Nazionale: servira' ad illustrare un fenomeno che ha inciso sulla storia sociale e del costume.
Il progetto del governo, illustrato oggi dai ministri delle Finanze e dell'Economia, Thor Pedersen e Bendt Bendsen, punta in primo luogo a smantellare il sistema di autogoverno assembleare che, si legge nel rapporto della commissione appositamente costituita, 'spesso impedisce di prendere qualunque decisione'.
Nell'ambito del processo di 'normalizzazione', inoltre, sara' abolita la proprieta' collettiva: le case saranno messe in vendita, trasformate in cooperative o affidate ad enti pubblici che le riaffitteranno a prezzi di mercato ai 'christianiti' che attualmente pagano un 'ticket' uniforme alla comunita'. Una ventina di abitazioni costruite abusivamente lungo le rive del lago saranno demolite in una prima fase, e successivamente altrettante cadranno sotto i colpi dei bulldozer.
La proprieta' collettiva e l'autogestione saranno salvaguardate solo per le istituzioni culturali e quelle per i bambini che, ha riconosciuto Pedersen, hanno dato buoni risultati.
'Le demolizioni hanno solo un sapore punitivo - ha commentato Peter Post - e l'abolizione della proprieta' collettiva significa negare lo spirito stesso di Christiania. Noi diremo no. Ma questo non significa un rifiuto in blocco. Significa solo che vogliamo trattare'.
Unica concessione del governo: Christiana restera' una zona vietata alla circolazione delle automobili

'''Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya'''

Il vero motivo della presenza italiana a Nassiriya Di Elio Veltri e Paolo Sylos Labini – tratto da www.democraziaelegalità.it Visto su «Orizzonti Nuovi» nr.5 marzo 2004

Lo scopo di questo articolo non è quello di ribadire la posizione che abbiamo sostenuto durante la guerra e contro l’invio del contingente italiano in Iraq. Né di polemizzare con gli amici del «triciclo», anche se riteniamo che avrebbero fatto bene a votare contro. Ci interessa, invece, informare i lettori e commentare un fatto che riteniamo di grande rilevanza. Nel libro «La guerra del petrolio» (Editori Riuniti), l’autore, Benito Li Vigni, entrato all’ENI con Mattei e rimasto nel gruppo fino al 1996, ricoprendovi posizioni di grande responsabilità, a proposito di Nassiriya scrive: «La presenza italiana in Iraq, al di là dei presupposti ufficialmente dichiarati, è motivata dal desiderio di non essere assenti dal tavolo della ricostruzione e degli affari. Questi ultimi riguardano soprattutto lo sfruttamento dei ricchi campi petroliferi.
Non a caso il nostro contingente si è attestato nella zona di Nassiriya dove agli italiani dell’ENI il governo iracheno, pensando alla fine dell’embargo, aveva concesso – fra il 1995 e il 2000 – lo sfruttamento di un giacimento petrolifero, con 2,5-3 miliardi di barili di riserve: quinto per importanza tra i nuovi giacimenti che l’Iraq di Saddam voleva avviare a produzione». Per completare l’informazione, va detto che contratti analoghi il regime iracheno aveva sottoscritto con Francia, Russia e Germania, contrarie alla guerra. Il contratto con l’ENI era particolarmente favorevole all’Italia per due ragioni: i costi di estrazione che la società di bandiera avrebbe dovuto affrontare sarebbero stati scontati con la produzione del petrolio estratto; una volta ammortizzati i costi, la produzione seguente, sarebbe stata divisa a metà tra ENI e Governo Iracheno. L’Operazione era importante a tal punto che uno dei più autorevoli giornali americani, commentandola, aveva scritto che se fosse andata in porto, l’ENI sarebbe diventata la più grande compagnia petrolifera del mondo.

Resta da capire perché, dopo aver concluso la trattativa durata cinque anni, l’ENI non abbia cominciato a trivellare i pozzi. La risposta è legata alla decisione di Saddam di attendere la fine dell’embargo, per la quale aveva chiesto l’aiuto e l’intervento italiano, francese e tedesco presso la presidenza degli Stati Uniti, dichiarandosi anche disponibile, ciò che fece, a immettere sul mercato due milioni di barili al giorno per evitare l’aumento del prezzo del greggio. A questo punto qualche domanda è d’obbligo e riguarda l’attuale governo:

1) Era a conoscenza del contratto ENI-Saddam? Essendo il presidente dell’ENI, Poli, persona molto vicina al Cavaliere, non ci sono dubbi che il governo sia stato informato;
2) Gli americani, che sono i veri dòmini della situazione in Iraq e decidono chi deve partecipare agli affari, hanno confermato al nostro governo l’impegno iracheno cui campi petroliferi di Nassiriya?
3) Se così fosse, è lecito chiedere in cambio di cosa?
4) Forse, in cambio dell’impegno del governo di sostenere l’intervento americano in Iraq e di inviare e mantenervi i nostri soldati?
5) La Francia che pure ha interessi analoghi ai nostri, non si è fatta tentare, perché tiene alla sua autonomia più di ogni inconfessabile interesse: perché noi siamo tanto subalterni?

Non sarebbe utile che il centro sinistra chiedesse al governo di parlarne (
) alla Camera? Augurandoci che il governo faccia piena luce sull’argomento, anche per il rispetto che tutti dobbiamo ai 19 morti di Nassiriya (
)
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Ulteriori conferme della presenza dell'ENI a Nassiriya ci arrivano da un'Ansa del 22 marzo 2004!

Iraq: la mappa del petrolio, forte Total, fuori USA e GB
Ansa 22 marzo 2003 ore 15:10

ROMA - Riserve di petrolio certe e probabili per 130 miliardi di barili, che mettono l'Iraq al terzo posto per importanza dopo quelle di Arabia Saudita e Russia. Una ricchezza dalla quale sono, per ora, escluse le grandi compagnie anglo-americane e che vede, invece, tra quelle meglio piazzate, la franco-belga Totalfinaelf. Ma, ovviamente, la guerra potrebbe cambiare questa situazione. L'Eni e' in tratattive, insieme alla spagnola Repsol, per il giacimento di Nassiriya. A fare la mappatura del petrolio iracheno e' uno studio del Royal Institute of International Affairs, pubblicato dalla Staffetta petrolifera.
Secondo lo studio, che sara' presentato ufficialmente al Rome Energy Meeting di giovedi' 27 marzo, l'anno scorso l'Iraq ha estratto 2,5 milioni di barili di petrolio, il 2% della produzione mondiale. Ma questa quota potrebbe raddoppiare e arrivare in 5-10 anni fino al 6-7% una volta eliminate le sanzioni Onu e a condizione che si riuscisse a fare investimenti per piu' di 20 miliardi di dollari.
Totalfinaelf e' una delle compagnie piu' attive nel paese e ha firmato con Baghdad accordi preliminari per lo sfruttamento di giacimenti per un totale 10 miliardi di barili, in grado di raddoppiare le riserve a disposizione del gruppo. Presente la Russia, ma le sue societa' hanno avuto problemi, come e' successo alla Lukoil, per la cooperazione energetica con gli Usa. Piu' avvantaggiate le compagnie giapponesi e di paesi come Cina, Vietnam, Turchia e Siria. Per quanto riguarda l'Italia lo studio cita il giacimento di Nassiriya per il quale ha avviato negoziati insieme alla spagnola Repsol.
Ecco la mappatura degli accordi e dei contratti in atto o che le diverse compagnie stanno negoziando per i giacimenti iracheni, con le riserve di ciascuno in miliardi di barili:

Lunedì 16 marzo

Rassegna Stampa

dall'indirizzo http://www.ansa.it/rubriche/rassegna/rassegnaoggi.shtml è possibile vedere e leggere le prime pagine di tutti i quotidiani andando al link della rassegna stampa della camera dei deputati oppure a partire dalle 12 sono disponibili tutti i quotidiani di oggi on-line

GR ORE 13.30

tuvuofalamericano

rivendicazione al qaida

http://www.lahaine.org/b2/articulo.php?p=2793&more=1&c=1

(in castigliano)

In nome di Allah Il Clemente il Misericordioso.

Se punite fatelo nella misura del torto subito (Corano 16/126).

Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli come loro hanno scacciato voi: la persecuzione e' peggio dell'omicidio (Corano 2/191).

A color che ti aggrediscono, devi fare la stessa cosa.

Le brigate Abu Hafsi Al-Misri avevano gia' promesso nel comunicato precedente (comunicato di Al-Qaida in relazione alle esplosioni di Karbala' e Baghdad) datato 11 del mese islamico di Muharram 1425 che corrisponde al 2 marzo 2004, che avrebbero preparato una nuova operazione. Ed eccola, le brigate mantengono le loro promesse. Gli squadroni della morte sono riusciti a penetrare nel profondo dell'Europa crociata (la Spagna) colpendola in maniera dolorosa. Si tratta solo di una parte del pagamento di vecchi conti con la Spagna crociata alleata dell'America nella sua guerra contro l'Islam.

Dov'e' l'America, Aznar? Chi ti proteggera' da noi, la Gran Bretagna, il Giappone e l'Italia, e gli altri che operano con voi? Quando colpimmo le forze italiane a Nassiriya lanciammo un monito per voi e per gli agenti dell'America affinche' ritiraste la vostra alleanza contro l'Islam e non avete compreso il messaggio.

Adesso mettimao i puntini sulle i. Speriamo che lo comprendiate questa volta.

Noi delle brigate Abu Hafs Al-Misri non ci rattristiamo per la morte di quelli che vengono definiti civili. E' forse permesso loro uccidere i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani ed i nostri giovani in Afghanistan, in Iraq, in Palestina ed in Kashmir ed e' invece vietato a noi uccidere loro? Dice Allah (gloria a Lui l'Altissimo): E a chi vi attacca rispondete nello stesso modo.

Fermatevi davanti a noi e liberate i nostri prigionieri e uscite dalle nostre terre e noi ci fermeremo.

I popoli alleati dell'America devono fare pressioni sui propri governi affinche' si ritirino subito dall'alleanza con gli americani contro il terrorismo (l'Islam). se voi fermate la guerra, noi fermeremo la nostra.

Noi diciamo: Vi avvertiamo che le brigate del fumo della morte arriveranno vicino a voi molto presto, vedrete i vostri morti a migliaia, se Allah vorra', questo e' un avvertimento.

In un'altra operazione gli squadroni dei soldati di Gerusalemme hanno colpito la festa dei massoni ebrei ad Istanbul, ed e' la festa principale dei massoni nella quale sono stati uccisi tre dei loro capi, e se non ci fosse stato un errore tecnico sarebbero morti tutti i massoni.

Diciamo inoltre alle brigate Bilal ibn Rabah che la direzione e' d'accordo su quanto proposto, L'operazione avra' inizio con l'arrivo del delegato.

E diciamo inoltre alle Brigate Abu Ala Al-Harithi che la direzione ha deciso che lo Yemen sara' il terzo pantano per i dittatori del nostro tempo che sono gli americani, la punizione per il governo apostata verra' nella seconda fase dopo quella di Musharraf.

Per questo bisogna mettere in allerta tutte le cellule e iniziare l'operazione nel 4515 SB (ndr., e' riferimento in codice). E non dimenticate il massacro, non dimenticate Abu Ala Al-Harithi, non dimenticate il dotto Al-Rabbani che lo Yemen ha consegnato all'Egitto e lo sceicco Abdel Qader Abdel Aziz che e' stato arrestato tre mesi dopo i fatti dell'11 settembre.

E diciamo a coloro che uccidono i dotti islamici sunniti in Iraq che la pagheranno. E diciamo ai musulmani nel mondo che il colpo del vento nero della morte ( il colpo atteso contro l'America) ora si trova nella fase finale al 90% e se Allah vuole e' vicino. (Nel momento giusto i Mujahidin) vinceranno i fedeli della vittoria di Allah.

Un avviso per la Umma (la nazione islamica ndr.) non avvicinatevi alle istituzioni civili e militari americane e dei loro alleati.

Allah e' il piu' grande, l'Islam e' prossimo.

- Brigate Abu Hafs Al-Misri (Al-Qaeda) - Giovedi' 20 Muharram 1425 corrispondente al 11 marzo 2004.

( in italiano)

comunicato di ETA

http://www.jotake-lahaine.org/eta/mar14.html

(in euskera)

http://italy.indymedia.org/news/2004/03/499835.php

(traduzione al italiano di un articolo in GARA sul comunicato)

spazio indy 25.3

Anniversario fosse ardeatine

Fosse Ardeatine, 60 anni dopo, Roma non dimentica Il 24 marzo 1944 in un’azione di guerra a Roma in via Rasella, un gruppo di partigiani dei Gap uccideva 33 soldati del battaglione Bozen e ne feriva 38 facendo scoppiare una carica esplosiva e attaccando la colonna nemica con armi automatiche e il lancio di bombe da mortaio leggere. Accuratamente preparata, l’azione colpiva uno dei battaglioni specializzati in azioni di rappresaglia e faceva seguito a una serie di massacri perpetrati nei mesi precedenti dai tedeschi nelle zone intorno alla capitale ai danni di persone innocenti, spesso donne, vecchi e bambini: 18 vittime a Canale Monterano, 32 a Saturnia, 14 a Blera, 40 a San Martino, 14 a Velletri ecc. In seguito all’azione partigiana Hitler comunicò che Roma doveva essere interamente distrutta e tutta la popolazione deportata, ma subito dopo rettificò che per la vendetta sarebbe stato sufficiente radere al suolo l’intero quartiere nel quale si era svolta l’azione. Infine Kesselring e il comandante della piazza di Roma, Kurt Maeltzer, stabilirono le modalità della rappresaglia: dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. L'eccidio avvenne immediatamente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke: il giorno dopo l’azione partigiana, 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso, cinquanta furono scelte e consegnate dal questore fascista Caruso. 60 anni dopo nonostante c'è chi chiede la grazia per il boia Priebke, accanto alle iniziative istituzionali del comune di roma e/o della provincia, ci sarà un corteo itinerante per le vie del pigneto organizzato dal csoa ex-snia.

Appuntamento alle ore 17 all'isola pedonale del Pigneto (vedi com'e' andata).

nuove antifa

http://italy.indymedia.org/news/2004/03/509210_comment.php#509416

solidarieta' con i detenuti

FIRENZE: 27 MARZO SOTTO SOLLICCIANO 16/03/2004

Giornata in solidarietà con i detenuti e le detenute 60.000 detenuti letteralmente accatastati in strutture che ne possono contenere al massimo 40.000. Di questi 2/3 sono detenuti per consumo o spaccio di droga, per immigrazione o per piccoli furti, cioè per reati creati dalla stessa società che poi li punisce. Il carcere non serve ad altro che a contenere e a nascondere i conflitti e le contraddizioni che i nostri sistemi economici, sociali e politici determinano. FUORI Cambiare il carcere significa liberarsi dalla sua necessità, cambiando i meccanismi sociali che oggi lo rendono indispensabile per il mantenimento dell'ordine costituito e degli apparati di potere. Significa far si che tutti e tutte vivano in condizioni migliori, eliminando per primi i meccanismi che creano forti sperequazioni economiche. Significa cambiare la cultura della separazione e della repressione. DENTRO Non si può immaginare punizione peggiore della privazione della libertà, ma non c'è limite al peggio: in carcere il dramma di questa non-esistenza è amplificato dalle terribili condizioni di vita a cui sono costretti i detenuti. Mancano i generi di prima necessità, dalle saponette ai medicinali; mancano i servizi igienici come bagni e docce; manca l'assistenza sanitaria; si può aspettare mesi e mesi per un semplice intervento, mentre versano in stato di quasi totale abbandono i malati più gravi, come quelli affetti da A.I.D.S.. FIRENZE: SOLLICCIANO Nel carcere presentato come uno dei migliori esempi di democraticizzazione avvenuta in seguito alla riforma Gozzini la situazione è comunque sotto i limiti del rispetto della dignità umana. Nei mesi scorsi Ladri di Biciclette ha cercato di portare FUORI del carcere le voci e le richieste dei detenuti, gli unici in grado di raccontare cos'è e com'è veramente il carcere. Ora Ladri di Biciclette vorrebbe portare DENTRO al carcere le voci di chi sta FUORI cercando di rompere il muro di cemento e di indifferenza che permette il mantenimento di istituzioni totali che calpestano la dignità dell'individuo.

Per non dimenticarsi del carcere e di chi vi è recluso e per esprimere a tutti/e la nostra solidarietà

SABATO 27 MARZO GIORNATA IN SOLIDARIETA' CON I DETENUTI E LE DETENUTE DALLE 15:00 PRESIDIO Sul palco: Egin, Terramara, Roy Paci, Jah Sazzah (Aretuska), Parto delle Nuvole Pesanti, Bisca, Malasuerte, Arpioni. Diretta radio PER UN MONDO SENZA GALERE! LIBERI TUTTI E TUTTE!

Per contatti: ladridibiciclette@inventati.org

proteste uni

Una riforma da dimenticare In molte università italiane, studenti, ricercatori e docenti sono in mobilitazione per protestare contro il DDL Moratti, che introduce logiche di precarizzazione nei confronti dei ricercatori, sostituendo il contratto a tempo indeterminato con contratti a tempo, di durata decennale. Ma non solo: vengono ridotti i fondi, già esigui, destinati alla ricerca e si assiste alla subordinazione della ricerca pubblica nei confronti di finanziamenti privati, marginalizzando il ruolo della ricerca ad interessi di parte. A Palermo, dopo la giornata di protesta nazionale in cui è stato occupato simbolicamente il rettorato, è iniziato un percorso di protesta che vede uniti docenti, ricercatori e studenti nel dire no al ddl Moratti e al decreto-legge Zecchino.

.:Corteo del 6/3/2004 [foto] .:Assemblea di ateneo del 11/3/2004 [report] e del 18/3/2004 [report]

Prossimi appuntamenti: Facoltà di lettere e filosofia di Palermo in assemblea permanente Martedì 23/3/2004 ore 9:30 sit-in contro il ddl Moratti in viale delle Scienze (fra Architettura ed Economia) con gazebo informativo Sciopero generale del 26/3/2004

spazio indy 29.3

processo dax

Prossimi appuntamenti: Martedì 30 ore 21 Assemblea cittadina all'O.R.So. Sabato 3 aprile Corteo nazionale a Genova Dax vive!! L'antifascismo non si arresta!!

Oggi 29 marzo 2004 si è tenuto un presidio davanti al tribunale in concomitanza con l'udienza agli assassini di Dax. Circa 40 compagni hanno attaccato striscioni e distribuito volantini per ricordare Dax ucciso dai fascisti e per chiedere l'immediata scarcerazione dei compagni arrestati : Marta Milo Orlando.

Da un punto di vista processuale si è vista la richiesta del PM di 18 e 5 anni per il figlio e il padre, accusati di aver ucciso Dax e ferito altri 2 compagni. La sentenza è stata rimandata al 30 aprile. Da segnalare la lettura di una lettera di uno degli assassini di Dax che esprime "rammarico per l'accaduto" ma "indignazione per la colorazione politica che si è voluta dare".

!! NESSUN COMMENTO !!

La nostra giustizia non passa dai tribunali

L'ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA!! MARTA MILO ORLANDO LIBERI SUBITO!!

Prossimi appuntamenti: Martedì 30 ore 21 Assemblea cittadina all'O.R.So. Sabato 3 aprile Corteo nazionale a Genova

hackmeeting

HackIt 2004 Quest'anno , diversamente dagli altri anni, l'appuntamento per le comunita' e controculture digitali italiane e non solo arriva all'inizio di aprile, per lasciare spazio al tentativo di organizzare un incontro di carattere transnazionale per fine giugno, data tradizionale dell'hackmeeting. Nonostante questo il programma si prospetta ricco di seminari e workshop dalle riflessioni sulle nuove leggi sul diritto d'autore, i brevetti sul software e la privacy alle azioni per contrastarle, dallo smanettamento puro alla riflessione politica e sociale sulla fase che attraversano le comunita' che hanno fatto dei diritti digitali e di comunicazione il proprio terreno d'iniziativa.

Programma

http://www.hackmeeting.org/workshops/

colombia

Sciopero della fame I lavoratori colombiani della COCA COLA sono in sciopero della fame dal 15 marzo. Una iniziativa di lotta estrema in risposta alle intenzioni della multinazionale americana di annullare la presenza sindacale nelle sue imprese imbottigliatrici. La protesta avviene principalmente contro la chiusura illegale di 11 stabilimenti di produzione che si aggiungono ai 4 già chiusi mesi orsono. Congiuntamente alle politiche repressive, che il sindacato SINALTRAINAL ha denunciato fino ad oggi e a seguito delle quali si sta sviluppando una intensa campagna di boicottaggio internazionale, Coca Cola vuole colpire l’organizzazione sindacale attraverso i licenziamenti e la sostituzione del personale con lavoratori precari. Inoltre la repressione ai danni delle organizzazioni dei lavoratori colombiani appena un mese fa ha colpito la Presidente del Fensuagro, sindacato dei contadini colombiani, e altri dirigenti contadini, vittime della persecuzione del Governo e della Procura Generale della nazione. A seguito delle minacce dei gruppi paramilitari ai familiari dei dirigenti sindacali i rappresentanti del SINALTRAINAL, lancia un appello per sostenere questi lavoratori.

Approfondimenti vari

radiolina (last edited 2008-06-26 09:51:30 by anonymous)